Ocse: Education at a Glance 2022

Report Ocse: futuro governo inverta rotta, investa tanto e bene nell’istruzione

“Il dossier dell’Ocse ‘Education at a Glance 2022’ conferma, purtroppo, una realtà che già conoscevamo: stipendi dei docenti italiani agli ultimi posti nella classifica dei Paesi aderenti all’organizzazione, con una crescita pari quasi a zero, e investimenti nella scuola sotto la media Ocse di oltre un punto percentuale, con il 3,8 per cento del Pil speso per l’istruzione nel 2019 rispetto alla media del 4,9 per cento degli altri Paesi. Se continueremo a procedere su questa strada, condanneremo l’Italia a non avere un futuro, perché un Paese che non investe nell’istruzione è destinato a non crescere”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta i dati del report internazionale che fotografa la situazione dei sistemi scolastici nei Paesi Ocse.

Nel 2021 in Italia, secondo l’indagine, un docente di secondaria di primo grado ha guadagnato il 27 per cento in meno di un lavoratore full-time laureato (media Ue, -11 per cento). “Con stipendi così bassi, e il conseguente scarso riconoscimento sociale di cui ormai gode la categoria, – afferma Di Meglio – è inevitabile che la professione insegnante, un tempo ambita e rispettata, sia sempre meno attrattiva. Una condizione resa ancora più intollerabile dalle retribuzioni dei dirigenti scolastici che, rispetto a quelle di un lavoratore full time laureato, sono più alte del 73 per cento, contro una media europea del 31 per cento. Un altro effetto distorto dell’aziendalizzazione che sta permeando sempre di più il nostro sistema scolastico”.

“Ci auguriamo vivamente che il nascente governo si impegni per invertire la rotta e investa risorse importanti nella scuola e in una seria valorizzazione del personale docente. Lo meritano insegnanti, studenti e il Paese tutto. La Gilda, come sempre, farà la sua parte, garantendo disponibilità al dialogo e al confronto con il futuro ministro dell’Istruzione. Senza mai dimenticare – conclude Di Meglio – che la scuola è un bene comune, patrimonio di tutti”.

Supplenze e algoritmo, mercoledì riunione urgente tra Ministero e sindacati

da OrizzonteScuola

Di redazione

Le immissioni in ruolo e le supplenze del personale docente proseguono a ritmi lenti e con sequele di errori, caratterizzati da nomine sbagliate, candidati scavalcati o destinati in sedi lontanissimi dall’ennesimo algoritmo “impazzito”.

Sale il malcontento del personale coinvolto e danneggiato si affida ai sindacati per presentare ricorso, in queste ultime ore è partita anche una petizione per tornare alle convocazioni dei supplenti in presenza.

Anief, in una nota, rende noto la convocazione urgente da parte del ministero dell’Istruzione, prevista per mercoledì 5 ottobre, proprio sull’andamento delle nomine.

Le risposte alle vostre domande

9:11 Ci saranno ulteriori riconvocazioni a Catania? I docenti con punteggio minore che fruiscono della 104 devono essere segnati sulla tabella pubblicata sull’USR?

10:42 Che cosa dobbiamo fare a questo punto, mandare la Mad in altre regioni?

12:06 Chi ha indicato Comune nell’istanza, può essere scavalcato da chi, con punteggio minore, ha indicato la scuola specifica?

12:40 Gli incarichi annullati verranno ripresi dall’algoritmo?

14:29 Che senso ha la privacy per quanto riguarda le graduatorie? Così è difficile scoprire se si è danneggiati

19:05 Ho inviato modulo di reclamo mediante PEC. Ho fatto bene? Posso fare altro?

20:34 Assegnata su cattedra fantasma, con bollettino 9 settembre, Roma posto comune primaria. Come verrà risolto e quando?

21:19 La maggior parte di noi è a casa a causa dell’algoritmo dopo 9 anni di servizio, giusto per capire non lavoreremo quest’anno?

21:55 Mi spiegate il meccanismo di assegnazione sui completamenti di spezzona da Gps?

23:51 Le GI sono ferme, come mai? Gli scorsi anni moltissime convocazioni, quest’anno quasi niente!

24:35 In che modo si è lavorato sulla rettifica? È stato fatto ripartire l’algoritmo come se ripartisse da zero?

25:20 Come funziona l’ordine di disponibilità delle scuole? 

27:13 L’algoritmo non torna indietro. Se le nuove disponibilità corrispondono con le preferenze di chi è più su in GPS, resta fregato in modo regolare?

30:25 L’algoritmo per le prossime convocazioni partirà dall’ultimo punteggio assegnato per quanto riguarda le cattedre relative al 31 agosto e al 30 giugno o dall’ultimo punteggio del candidato a cui è stato assegnato uno spezzone?

31:15 Gli uffici scolastici e i sindacati hanno avuto modo di verificare le effettive disponibilità presso le scuole?

31:55 Superato da una persona (io 9053, lei 9063). L’algoritmo potrebbe ripescarmi?

32:34 Se sono stata saltata su una classe di concorso potrei comunque essere convocata su altra classe di concorso con il prossimo bollettino?

32:55 Ho appena ricevuto una convocazione per una supplenza annuale. Cosa succede se rinuncio dopo aver accettato la convocazione?

36:30 Siete al corrente che a Roma le scuole non hanno pubblicato le Graduatorie d’Istituto di prima fascia?

40:31 A che serve cumulare punteggio se poi l’assegnazione delle Gps non scorre la graduatoria e l’assegnazione avviene a caso?


Stipendio docenti, arriva indennità per continuità didattica e sede di lavoro. Bianchi firma il decreto

da OrizzonteScuola

Di redazione

Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha firmato il decreto con i nuovi criteri per l’attribuzione delle risorse per la valorizzazione del personale docente. Il provvedimento attua quanto previsto nell’ambito del PNRR, in particolare nella riforma del reclutamento e della formazione dei docenti, di recente approvata dal Parlamento, che è intervenuta anche sui criteri per la valorizzazione degli insegnanti.

Con il provvedimento firmato, viene dato peso nella valorizzazione degli insegnanti:

  • alla continuità didattica: si terrà conto del numero anni di permanenza nella medesima scuola che stia in una provincia diversa da quella della propria abitazione;
  • alla sede di lavoro: si valorizzerà il personale che insegna da più anni in istituti di territori che presentano condizioni socio-economiche più disagiate, maggiore dispersione o il rischio di spopolamento.

La presenza di entrambe le condizioni comporterà una valorizzazione economica maggiore.

Il decreto è stato trasmesso agli organi di controllo e sarà reso disponibile sul sito del Ministero appena registrato.

24 milioni di euro

Secondo quanto già pubblicato da Orizzonte Scuola, le risorse, pari a 24 milioni di euro, saranno destinate, per l’80% ai docenti che non hanno ottenuto mobilità, assegnazione provvisoria o utilizzazione nonché incarichi di insegnamento a tempo determinato nell’anno scolastico di riferimento ai fini del riconoscimento del compenso accessorio in parola. Non sono sottoposti a vincoli che precludono il ricorso alla mobilità ordinaria o alle assegnazioni provvisorie e utilizzazioni. Ai fini della validità dell’anno scolastico per il riconoscimento della continuità, il servizio deve essere stato effettivamente prestato per almeno 180 giorni, dei quali almeno centoventi per le attività didattiche.

Il no del CSPI

Sullo schema di decreto del Ministro dell’istruzione recante “Individuazione dei criteri per l’attribuzione delle risorse per la valorizzazione del personale docente ai sensi del decreto-legge 36/2022, articolo 45, comma” ad agosto era arrivata la bocciatura del CSPI. Per il CPSI il testo è “poco efficace e foriero di contraddizioni e problematiche per il personale e per la scuola. Il rischio è quello di introdurre misure inefficaci rispetto ad un obiettivo di gran rilievo come quello di garantire e valorizzare la continuità dell’insegnamento”.


Il Covid è tornato nelle scuole, l’allarme dei pediatri: rimettiamo le mascherine e facciamo vaccinare gli alunni

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

Numeri e percentuali parlano chiaro: con il nuovo anno scolastico, assieme agli alunni anche il Covid-19 ha ripreso a circolare nelle classi. Un percentuale crescente di bambini è stata già infettata: i contagiati in tenera età stanno crescendo molto di più rispetto al resto della popolazione. Il problema è che, osservano i pediatri, nemmeno il 40% dei bambino tra 5 e 11 anni risulta vaccinato. E senza una campagna vaccinale quel dato non si alzerà di molto.

La Fondazione Gimbe ha rilevato che le 2.601.475 dosi somministrate alla fascia 5-11 anni sono caratterizzate da “nette differenze regionali”: si va infatti dal 21,1% di copertura registrato nella Provincia Autonoma di Bolzano al 53,9% della Puglia.

I bambini portatori del virus

Per Annamaria Staiano, presidente della Società italiana di pediatria, c’è poco da stare tranquilli con questi numeri: occorre “intensificare la campagna vaccinale per la fascia pediatrica perchè la copertura finora raggiunta resta molto bassa. Attualmente sono autorizzati i booster, ovvero i richiami di terza dose, solo per i bambini dai 12 anni in su, ma anche fra i 5 e gli 11 anni la copertura vaccinale è molto bassa”.

L’aumento dei contagi in età scolare di questi ultimi giorni conferma come “i bambini rappresentino un serbatoio per il virus e possano sviluppare l’infezione e anche trasmetterla”.

Serve una nuova campagna vaccinale

La pediatra auspica, quindi, rivolgendosi al ministro della Salute, “una ripresa della campagna vaccinale in attesa che ci sia al più presto anche l’approvazione dell’Agenzia europea dei medicinali per i vaccini per la fascia 6 mesi-5 anni”.

Il problema, continua la presidente della Società italiana di pediatria, è che “nell’ultimo periodo, con il miglioramento dell’andamento della pandemia, c’è stata una disattenzione; al contrario, è necessario mantenere ancora alto il livello di allerta e puntare ad una vaccinazione massiva anche a livello pediatrico”.

Mascherine in classe, novità in arrivo?

La dottoressa Annamaria Staiano, poi, lamenta una seconda mancanza: quella di avere fatto cadere l’obbligo delle mascherine a scuola.

“Certamente – ha detto – giocano un ruolo importante nel limitare il contagio. Al di sotto dei 5 anni la mascherina non è mai stata prevista, ma con la ripresa delle infezioni nella fascia in età scolare – continua – attendiamo delle indicazioni in merito all’utilizzo dei dispositivi di protezione e penso che la misura delle mascherine a scuola, ora “abolita”, dovrebbe essere rivalutata, anche se la vaccinazione resta l’arma più sicura per combattere la diffusione del virus”.

Una posizione espressa qualche giorno fa anche dalla Fondazione Gimbe, che ha ricordato “le raccomandazioni dell’Oms Europa: effettuare con priorità massima il secondo richiamo ad anziani e fragili; completare il ciclo vaccinale con la terza dose alla popolazione generale e utilizzare responsabilmente la mascherina nei luoghi al chiuso affollati o poco aerati“. Quindi, anche a scuola.

Il fondato rischio di tornare a 200mila nuovi casi al giorno

Senza accorgimenti, ha detto Cesare Cislaghi, presidente dell’Associazione italiana di epidemiologia, “il ritmo di crescita dei casi di Covid in Italia” rischia seriamente di portarci di nuovo in una condizione difficile: “i contagi – ha dichiarato Cislaghi – da una settimana all’altra stanno crescendo più del 50%; se continuasse cosi, a fine ottobre la media della settimana supererebbe i 200.000 contagi al giorno

L’impressione è che la strategia anti-Covid del Governo Draghi, tutta incentrata sulle finestre delle aule sempre aperte, con restrizioni da adottare solo per i contagiati e i soggetti “fragili”, sembra già alle corde. Presto, il nuovo Governo sarà chiamato a prendere più di qualche decisione in merito.

Covid, i contagi a scuola tornano a crescere. Virologi preoccupati: perché gli obblighi rimasti solo nella Sanità? Il nuovo Governo ci ripensi

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

Sono bastate tre settimane di scuola per far tornare ai livelli di attenzione il numero di alunni positivi al Covid-19 e delle “reinfezioni” negli istituti scolastici: negli ultimi sette giorni, l’Istituto superiore di sanità ha evidenziato come i nuovi casi abbiano fatto registrare un’impennata preoccupante, con un incremento di circa il 40-50%. I contagiati giovani in età scolare, dice l’Iss, sono in rapida salita e con più casi rispetto al resto della popolazione. L’indice di trasmissibilità Rt e l’incidenza dei casi si sono attestati rispettivamente sul valore di 1, che indica la soglia di allerta epidemica, e a 325 casi per 100mila abitanti. Il 25% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nei bambini under-5, il 39% nella fascia 5-11 anni, il 36% nella fascia 12-19 anni. I contagi si attestano attorno ai 34 mila al giorno, le vittime sfiorano quota 40, con un tasso di positività del 19% scarso.

Gli epidemiologi lo avevano detto…

Tutto ciò, tale andamento, non sorprende, perché è stato messo in conto e più volte annunciato dagli epidemiologi durante l’estate. Quello che fa pensare è la coincidenza con l’ulteriore allentamento delle restrizioni anti-pandemia decise dal Governo.

Al distanziamento solo raccomandato, alle entrate degli studenti non più scaglionate e alle mascherine non più obbligatorie (tranne per chi presenta sintomi o i “fragili”), dal 1° ottobre è caduto anche l’obbligo di coprire il volto sui mezzi pubblici: le mascherine rimangono obbligatorie solo nelle strutture sanitarie e Rsa.

Il virologo Cislaghi è pessimista

Secondo l’epidemiologo Cesare Cislaghi, presidente dell’Associazione italiana di epidemiologia, a preoccupare è soprattutto “il ritmo di crescita dei casi di Covid in Italia: i contagi infatti da una settimana all’altra stanno crescendo più del 50%; se continuasse cosi, a fine ottobre la media della settimana supererebbe i 200.000 contagi al giorno”. Al di là dei problemi di salute, rileva, “si consideri che con duecentomila contagi al giorno ci saranno costantemente più di un milione di lavoratori assenti per malattia e anche solo questo è un costo sociale molto elevato”.

Inoltre, sottolinea, “oggi l’epidemia, grazie ai vaccini, crea problemi minori alla maggioranza di chi si contagia ma gli esiti seri sono tutt’altro che spariti. Tra le persone positive, circa il dieci per mille ricorre alle cure ospedaliere contro un due per mille della popolazione generale, e mentre tra la popolazione generale muore ogni giorno una persona su trentaduemila, tra la popolazione positiva al Covid i decessi sono uno su ottomila, cioè quattro volte tanto”.

L’appello al nuovo Esecutivo

L’epidemiologo si chiede se “in una situazione come questa, con simili previsioni credibili seppur non certe, sia veramente saggia e corretta la scelta del Governo uscente di non far nulla e di non rinnovare neppure l’obbligo delle mascherine se non negli ambienti sanitari. Speriamo che il Governo entrante (di Centro-Destra ndr) ci ripensi, ma le dichiarazioni di alcuni nuovi eletti ci fanno temere il contrario”.

In tal caso, considerando che il 97% delle scuole ha iniziato l’anno scolastico senza gli acclamati (dai virologi) aeratore meccanici, per quasi tutti i nostri alunni si prospetta un altro inverno con le finestre delle aule quasi sempre aperte. Ancora di più se, come temono sempre gli epidemiologi, i contagi da Covid-19 dovessero tornare a crescere speditamente.

Valorizzazione personale docente, Bianchi firma decreto con i nuovi criteri per l’attribuzione delle risorse

da Tuttoscuola

Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha firmato il decreto con i nuovi criteri per l’attribuzione delle risorse per la valorizzazione del personale docente. Il provvedimento attua quanto previsto nell’ambito del PNRR, in particolare nella riforma del reclutamento e della formazione dei docenti, di recente approvata dal Parlamento, che è intervenuta anche sui criteri per la valorizzazione degli insegnanti. 

Con il provvedimento firmato, viene dato peso nella valorizzazione degli insegnanti: 

– alla continuità didattica: si terrà conto del numero anni di permanenza nella medesima scuola che stia in una provincia diversa da quella della propria abitazione;

– alla sede di lavoro: si valorizzerà il personale che insegna da più anni in istituti di territori che presentano condizioni socio-economiche più disagiate, maggiore dispersione o il rischio di spopolamento.

La presenza di entrambe le condizioni comporterà una valorizzazione economica maggiore.

Il decreto è stato trasmesso agli organi di controllo e sarà reso disponibile sul sito del Ministero appena registrato.

Life Long learning – Generazioni Connesse

Al Majorana di Milazzo “Generazioni a confronto” per la Festa Nazionale dei Nonni

Seminario formativo – Life long learning

Vivere una scuola aperta, quale spazio accogliente e luogo di apprendimenti, socializzazione e confronto rappresenta la chiave di lettura della giornata tematica che si terrà lunedì 3 ottobre presso l’Istituto Tecnico Tecnologico “Ettore Majorana” di Milazzo.

Life Long learning – Generazioni Connesse” è il titolo del seminario che l’istituto mamertino ha organizzato per celebrare la Festa Nazionale dei Nonni, ricorrenza civile che il Parlamento italiano ha istituito per legge il 31 luglio 2005 e che in numerosi Paesi del mondo ricorre il 2 ottobre, giorno della festa degli angeli custodi.

L’evento costituisce una grande innovazione per la scuola italiana, in quanto non si è mai celebrato nelle scuole del secondo ciclo d’istruzione, ma soltanto in quelle del primo ciclo e in particolare in quelle dell’infanzia.

Eppure, i nonni continuano ad essere un pilastro portante della famiglia italiana, soprattutto in un’età come quella adolescenziale caratterizzata da numerosi conflitti genitori figli.

Ed è proprio in quest’ottica che l’Istituto Tecnico Majorana intende rivolgere l’attenzione al ruolo educativo e affettivo dei nonni anche e soprattutto per rinsaldare quell’alleanza scuola famiglia fondamentale nelle delicate relazioni genitori figli, avvalendosi dello spirito di ricerca e innovazione che lo caratterizza da sempre.

L’evento che si svolgerà in modalità Blended, con alcuni autorevoli interventi a distanza e altri in presenza, dall’Aula Magna del Majorana e che sarà inoltre trasmesso sul canale YouTube dell’istituto in diretta streaming nazionale, favorisce l’integrazione tra la dimensione didattica e quella educativa, per un processo di auto-orientamento in linea con i mutamenti della società ed esplicita quel life long learning, formazione e apprendimento per tutta la vità, oggi più che mai essenziale per lo sviluppo armonico e completo della personalità dei giovani cittadini della società odierna e futura.

I lavori prenderanno avvio alle ore 10:00 e, dopo i saluti istituzionali e di autorevoli esponenti del mondo della formazione, sarà moderata dal Dirigente Scolastico del Majorana, prof. Bruno Lorenzo Catrovinci, fautore dell’evento e lieto  di accogliere gli illustri relatori, Italo Fiorin, direttore della Scuola di Alta Formazione “Educare all’incontro e alla Solidarietà ” dell’università LUMSA di Roma, Franco Garufi dell’Associazione AUSER per l’invecchiamento attivo, il dott. Giuseppe Muscianisi esperto dei  processi cognitivi nella terza età e Guglielmo Rispoli, pedagogista e pubblicista.

Educazione all’incontro e alla solidarietà, rispetto e inclusione, apprendimento permanente, tecnologie e generazioni industriali a confronto, attenzione su come mantenere attivi i processi cognitivi nella terza età alcuni dei temi trattati e che vedranno protagonisti anche UNITRE e LUTE, grazie alla presenza di Claudio Graziano, e il progetto Erasmus plus ITT Majorana con le docenti Fonseca e Trifirò.

Se è universalmente condiviso e riconosciuto il ruolo psicologico dei nonni nel dialogo tra i componenti della famiglia di tutti i tempi, nello sviluppo evolutivo dei bambini e oggi, più che mai, nella sostanza della definizione di un welfare parallelo a disposizione di figli e nipoti, deve essere altrettanto condivisa, auspicata e alimentata – commenta il preside Castrovinci – la necessità di un dialogo nell’ottica del superamento del conflitto generazionale”.

Ampi spazi di riflessione e dialogo nell’azione educativa del Tecnologico di Milazzo che, tra tradizione e innovazione, promuovono il sapere e la crescita di identità libere e consapevoli attraverso un apprendimento continuato e permanente a indicare l’educazione che dura per tutto l’arco della vita e non solo per gli anni scolastici.

Tenuto conto della natura innovativa dell’evento lo stesso è stato promosso a livello nazionale dal Movimento delle Avanguardie Educative dell’INDIRE, (Istituto Nazionale Documentazione, Innovazione e ricerca educativa).

Soffia il vento delle Avanguardie sul Majorana, oggi sempre più pioniere di quella ricerca educativa che lo ha sempre caratterizzato e allo stesso tempo di quel modo di fare scuola che riesce a valorizzare quella grande ricchezza e sensibilità che è la nostra umanità.

Bruno Lorenzo Castrovinci

Nota 3 ottobre 2022, AOODPPR 1795

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali

Alle Istituzioni scolastiche ed educative statali LORO E-MAIL
e, p.c. Ai Direttori generali e Dirigenti responsabili degli Uffici Scolastici Regionali LORO E-MAIL
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione della Provincia Autonoma di Trento
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola località ladine di Bolzano
Al Sovrintendente agli studi della Regione Autonoma della Valle D’Aosta

Oggetto: Scuola digitale 2022-2026 – Migrazione al cloud e Siti web: Webinar 7 ottobre ore 10:00