Concorso DS, ammessi con riserva allo scritto: Consiglio di Stato rimette la decisione al Tar

da Tuttoscuola

La sentenza di merito sull’ammissione alla prova scritta del concorso DS che avrebbe dovuto decidere la sorte di oltre 600 candidati esclusi a causa del punteggio non valido acquisito nella prova preselettiva, non c’è stata.

La sentenza era attesa il 15 gennaio scorso (non a metà febbraio come sembrava), ma invece del pronunciamento definitivo, con ordinanza cautelare monocratica (n. 00176/2019) il presidente della VI sezione – che a dicembre aveva ammesso con riserva alla prova scritta centinaia di candidati che avevano presentato ricorso contro la loro esclusione (avevano ottenuto un punteggio inferiore a quello necessario ma comunque di almeno 60/100) – ha rimesso la decisione di merito al Tar del Lazio “per la sollecita fissazione dell’udienza di merito”.

Insomma, a mettere la parola fine (si spera) non sarà lo stesso Consiglio di Stato, bensì il Tar che a suo tempo aveva respinto (ordinanza n. 06127/2018) la richiesta di ammissione allo scritto da parte di quei 600 candidati che non aveva ottenuto il punteggio necessario nella prova preselettiva.

Cosa potrebbe succedere ora?

Quasi tutti quei candidati ammessi con riserva alla prova scritta suppletiva del 13 dicembre (una parte non si è presentata) attende la sentenza definitiva dal Tar. Se sarà favorevole, continueranno il loro percorso concorsuale. Se sarà negativa, la loro prova scritta non sarà valida e l’eventuale punteggio conseguito (le sottocommissioni hanno avviato in questi giorni le correzioni) non avrà alcun valore. Fine di questa storia infinita?

Formazione docenti: il nuovo approccio del Miur

da Tuttoscuola

Il settore della formazione del personale della scuola sta affrontando diverse innovazioni motivate da un bisogno di rafforzare il sistema istruzione a partire dal ruolo centrale, sempre più riconosciuto, di una delle sue figure cardine: il docente. È infatti sempre più necessario che il nostro sistema scolastico sia dotato di insegnanti adeguati alle esigenze del Paese ed al veloce e continuo mutamento del contesto globale, in grado di trasferire, negli alunni/studenti, competenze che rispondano, in modo realmente efficace, ai cambiamenti della domanda del mercato del lavoro dei prossimi anni e ai nuovi modelli economici e sociali. In questo contesto, oltre alla necessità di garantire nuovi sistemi di accesso per i docenti, con percorsi maggiormente selettivi, adottando processi di reclutamento che siano sempre più connessi con il mondo universitario, con quello della ricerca e del lavoro e  che rafforzino, al contempo, la pratica didattica nelle scuole, occorre innovare costantemente la formazione in ingresso ed in servizio degli insegnanti, sostenendo la realizzazione di un vero e proprio sistema per lo sviluppo professionale continuo. Su questa linea si sta muovendo la Direzione generale per il personale scolastico del Miur, mettendo in campo diverse azioni di sistema che interessano gli oltre 740.000 docenti di ruolo, circa 1/3 dei dipendenti pubblici del nostro Paese. Ne abbiamo parlato sul numero di gennaio di Tuttoscuola in un articolo a firma di Davide D’Amico, Dirigente Ufficio VI Direzione Generale per il personale scolastico del Miur.

Il fatto che la formazione sia oggi “obbligatoria, strutturale, permanente” sta ulteriormente accelerando lo sviluppo di una strategia orientata alla valorizzazione ed al riconoscimento delle competenze che, inevitabilmente, devono intersecarsi con la carriera, con la ricaduta e l’impatto sul lavoro dei docenti, e conseguentemente con l’innalzamento della qualità dell’offerta formativa.

Nell’attuale contesto di rinnovato rilancio del settore della formazione, si sta lavorando alla realizzazione di nuovi modelli strutturali, nonché allo sviluppo di metodologie e strumenti per valutarne l’impatto e l’efficacia, al fine di migliorare la sua performance e quella del sistema scuola.

Ad esempio, considerando la formazione dei neoassunti, disciplinata dal D.M. 850/2015,che  nel corrente anno scolastico, sta vedendo la partecipazione  di circa 30.000 docenti, si evidenza che  il sistema realizzato è costituito da strumenti digitali di accompagnamento completamente innovati nella veste grafica e da iniziative formative che riducono sempre più gli incontri frontali a fronte di un maggiore impegno sulle attività laboratoriali, sul peer to peer (formazione tra pari con l’ausilio di tutor appositamente formati), sulla visita dei neoassunti in scuole ad alto contenuto innovativo (per stimolare la progettazione didattica e la collaborazione anche tra docenti di diverse scuole) e sulla realizzazione di un portfolio del docente(documento digitale che raccoglie  le esperienze, la formazione e le competenze) che tenderà ad integrarsi con quello previsto per la formazione in servizio. La nuova formazione in ingresso è stata progettata come punto di partenza verso uno sviluppo professionale che copre l’intera carriera del docente ed è caratterizzata da modelli innovativi di attuazione, orientati fortemente all’innovazione digitale, coniugando le competenze del docente (bilancio di competenze iniziale) con i bisogni della scuola, stimolando continue riflessioni e produzione di documentazione sulla didattica. Ogni fase del percorso di formazione in ingresso è tracciata attraverso strumenti digitali, consentendo di conoscere la situazione in tempo reale dell’andamento delle diverse fasi, su tutto il territorio nazionale. Altre azioni importanti nell’ambito della formazione sono tuttora in corso. In particolare si sta   innovando anche l’approccio alla formazione in servizio, dedicando una notevole quantità di risorse finanziarie per le azioni formative. Infatti, se guardiamo agli investimenti strutturali in formazione, le risorse a disposizione impegnano 40 milioni di euro l’anno, che le scuole possono utilizzare per i bisogni formativi dei propri insegnanti, e circa 386 milioni di euro che i docenti possono utilizzare per sostenere il proprio aggiornamento professionale (sotto forma di 500 euro da utilizzare con la carta elettronica del docente ciascun anno –sistema di e-procurement). Si tratta di risorse ingenti, anche paragonate a quelle investite a livello internazionale nel settore da altri Stati, a testimonianza del fatto che, per il futuro del nostro Paese, il sistema istruzione rappresenta uno dei pilastri fondamentali. I dati di spesa rilevati sono incoraggianti e testimoniano come i docenti siano sempre più orientati e responsabilizzati ad investire nel settore della formazione.  Oltre alla disponibilità di risorse finanziarie occorre che le stesse siano ben indirizzate verso gli obiettivi, migliorando costantemente il livello di qualità delle azioni realizzate. Per questo motivo, il Direttore generale del personale scolastico, la Dott.ssa Maria Maddalena Novelli, ha  istituito tre gruppi di lavoro, con il coinvolgimento di esperti (dirigenti tecnici, dirigenti scolastici, insegnanti, formatori, Indire) e di importanti fondazioni della società civile (tra cui la Compagnia San Paolo, la Fondazione Agnelli e la fondazione Astrid). Il documento che raccoglie i lavori dei tre gruppi di lavoro è pubblicato sul sito web del Ministero e riguarda tre specifici temi: “standard professionali dei docenti”, “curriculum e portfolio professionale” e “indicatori di qualità della formazione”.

Un altro elemento importante a cui si sta dedicando particolare cura ed attenzione è la gestione amministrativo-contabile della formazione, ambito che necessita di una costante reingegnerizzazione dei processi, al fine di velocizzare l’assegnazione dei fondi. È importante infatti considerare, accanto agli aspetti fondamentali legati a come garantire la “qualità” e l’“efficacia” della formazione, la possibilità di rendere “invisibile” la gestione amministrativo-contabile. Una gestione amministrativo-contabile è invisibile quando le regole e i procedimenti ad essa correlate non costituiscono un problema all’attuazione degli interventi previsti dalle azioni strategiche messe in campo per la formazione. In questo scenario, si sta definendo una programmazione del “ciclo di vita della formazione” in modo strutturato e basato su una tempistica adeguata, che consenta di garantire la liquidità necessaria alle Istituzioni scolastiche, per il pagamento delle spese sostenute.

In un siffatto sistema complesso è stato inoltre necessario realizzare un ecosistema digitale fortemente integrato nei processi amministrativi di attuazione. L’idea di base consiste nel riunire in un’unica piattaforma le attività connesse con il “ciclo di vita della formazione”.

Materie maturità 2019: Latino e Greco al classico, Fisica e Matematica allo scientifico. Organizzate simulazioni nazionali

da Tuttoscuola

Il Miur lo aveva annunciato e, come promesso, puntuali sono uscite le materie seconda prova maturità 2019. L’incubo dei maturandi si è avverato: doppia materia al liceo classico dove gli studenti faranno i conti con una seconda prova maturità 2019 di Latino e Greco e doppia materia anche allo Scientifico, dove i ragazzi dovranno invece vedersela con Fisica e Matematica. E poi ancora: Scienze umane e Diritto ed Economia politica per il Liceo delle Scienze umane – opzione economico sociale, Discipline turistiche e aziendali e Inglese per l’Istituto tecnico per il turismo, Informatica e Sistemi e reti per l’Istituto tecnico indirizzo informatica, Scienze degli alimenti e Laboratorio di servizi enogastronomici per l’Istituto professionale per i servizi di enogastronomia. L’annuncio con un video postato sulla pagina Facebook Miur Social.

“Per sostenervi nella vostra preparazione – ha dichiarato il Ministro nel video postato sulla pagina Facebook Miur Social – organizzeremo delle simulazioni della prima e della seconda prova. Si svolgeranno nei mesi di febbraio, marzo e aprile”.

Maturità 2019: date simulazioni nazionali

Le simulazioni nazionali si terranno secondo il seguente calendario:

Simulazioni prima prova maturità 2019: 19 febbraio e 26 marzo.
Simulazioni seconda prova maturità 2019: 28 febbraio e 2 aprile.

È la prima volta che il MIUR organizza simulazioni di questo tipo. Con un’apposita circolare saranno fornite alle scuole tutte le indicazioni operative. Intanto il Ministero ha già pubblicato, nel mese di dicembre, alcuni esempi di simulazioni prima prova maturità 2019 e di simulazioni seconda prova maturità 2019, sia per la prima che per le seconde prove. Per illustrare a studenti e docenti le nuove regole sono stati effettuati anche specifici incontri sul territorio. Lo stesso Ministro Bussetti si è confrontato con oltre 300 studenti a Milano.

Materie maturità 2019: il colloquio orale

Il decreto con le materie pubblicato oggi illustra anche le modalità di svolgimento del colloquio orale maturità 2019 che sarà, come sempre, pluridisciplinare. La commissione partirà proponendo agli studenti di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti, problemi che saranno lo spunto per sviluppare il colloquio. I materiali di partenza saranno predisposti dalle stesse commissioni, nei giorni che precedono l’orale, tenendo conto del percorso didattico effettivamente svolto dagli studenti descritto nel documento che i Consigli di classe consegneranno come ogni anno in vista degli Esami. Il giorno della prova, per garantire la massima trasparenza e pari opportunità ai candidati, saranno gli stessi studenti a sorteggiare i materiali sulla base dei quali sarà condotto il colloquio. Durante l’orale i candidati esporranno anche le esperienze di alternanza scuola-lavoro svolte. Una parte del colloquio riguarderà, poi, le attività fatte nell’ambito di “Cittadinanza e costituzione”, sempre tenendo conto delle indicazioni fornite dal Consiglio di classe sui percorsi effettivamente svolti.

Sia la prima che la seconda prova scritta, da quest’anno, saranno corrette secondo griglie nazionali di valutazione che sono state diffuse nel mese di novembre. Nel decreto con le materie pubblicato oggi sono individuate anche le discipline affidate a commissari esterni.

Materie maturità 2019: online il 18 gennaio 

Insomma, oggi è stato il grande giorno. Questo anche se in realtà, sottolineiamo, non esiste alcun vincolo temporale per il Miur che lo obbliga a comunicare le materie della maturità entro il 31 gennaio. Questo esiste invece per la diffusione delle materie che saranno invece affidate ai commissari esterni dell’esame di Stato, mentre per quelle oggetto del secondo scritto potremmo un giorno aspettare verosimilmente anche fino ad aprile. Negli ultimi anni, comunque, le materie oggetto della seconda prova maturità e quelle affidate ai commissari esterni sono state rese note nello stesso momento.

Ma quando sono uscite le materie maturità negli anni passati? Vediamolo insieme:

Maturità 2007: 17 Gennaio
Maturità 2008: 08 Gennaio
Maturità 2009: 21 Gennaio
Maturità 2010: 15 Gennaio
Maturità 2011: 31 Gennaio
Maturità 2012: 20 Gennaio
Maturità 2013: 28 Gennaio
Maturità 2014: 31 Gennaio
Maturità 2015: 27 Gennaio
Maturità 2016: 28 gennaio
Maturità 2017: 30 gennaio
Maturità 2018: 31 gennaio

Materie seconda prova maturità 2019 e commissari esterni: l’elenco per tutti gli indirizzi

da Tuttoscuola

Il Miur lo aveva annunciato e, come promesso, puntuali sono uscite le materie seconda prova maturità 2019. L’incubo dei maturandi si è avverato: doppia materia al liceo classico dove gli studenti faranno i conti con una seconda prova maturità 2019 di Latino e Greco e doppia materia anche allo Scientifico, dove i ragazzi dovranno invece vedersela con Fisica e Matematica. Ma la doppia materia non ha di certo riguardato solo licei. Di seguito l’elenco delle materie maturità 2019 e dei relativi commissari per ogni indirizzo.

Materie seconda prova maturità 2019 – Licei

Liceo classico
Latino e Greco
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua e cultura straniera
Matematica

Liceo scientifico
Matematica e Fisica
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua e cultura straniera
Scienze naturali

Liceo scientifico – Opzione scienze applicate
Matematica e Fisica
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua e cultura straniera
Scienze naturali

Liceo linguistico
Lingua straniera 1
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua e cultura straniera 3
Fisica

Liceo artistico – Architettura e Ambiente
Discipline progettuali architettura e ambiente
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua e cultura straniera
Storia dell’Arte

Liceo artistico – Arti figurative plastico scultoreo
Discipline plastiche scultoree
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua e cultura straniera
Storia dell’Arte

Liceo Scienze Umane
Scienze Umane
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua e cultura straniera
Matematica

Liceo Scienze Umane, opzione economico sociale
Diritto ed economia politica e Scienze umane
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua e cultura straniera
Matematica

Liceo Musicale e Coreutico – Sezione Musicale
Teoria, Analisi e composizione
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua e cultura straniera
Fisica

Liceo Musicale e Coreutico – Sezione Coreutica
Tecniche della danza
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua e cultura straniera
Fisica

Clicca qui per visionare tutte le materie seconda prova maturità 2019 dei Licei

Materie seconda prova maturità 2019 – Istituti Tecnici

Amministrazione Finanza e Marketing
Economia Aziendale
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Diritto

Amministrazione Finanza e Marketing – Articolazione Relazioni internazionali per il marketing
Economia Aziendale e geopolitica e Lingua Inglese
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Seconda lingua comunitaria
Diritto

Turismo
Discipline Tecniche e Aziendali e Lingua Inglese
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Seconda lingua comunitaria
Geografia turistica

Meccanica, meccatronica ed energia – Articolazione meccanica e meccatronica
Disegno, progettazione e organizzazione industriale e Meccanica, macchine ed energia
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua Inglese
Sistemi e automazione

Trasporti e logistica – Costruzione del mezzo
Struttura costruzione sistemi impianti del mezzo
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Meccanica, macchine e sistemi propulsivi
Lingua Inglese

Elettronica ed elettrotecnica – Elettronica
Elettrotecnica ed elettronica e Sistemi automatici
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Tecnologie e progettazione sistemi elettrici ed elettronici

Elettronica ed elettrotecnica – Elettrotecnica
Elettrotecnica ed elettronica e Sistemi automatici
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Tecnologie e progettazione sistemi elettrici ed elettronici

Informatica e Telecomunicazioni – Informatica
Informatica e Sistemi e reti
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Tecnologie e progettazione sistemi informatici e telecomunicazioni

Grafica e comunicazione
Progettazione multimediale e laboratori tecnici
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Tecnologie dei processi di comunicazione

Chimica, materiali e biotecnologie – Chimica e materiali
Tecnologie chimiche industriali e Chimica analitica e strumentale
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Chimica organica e biochimica

Sistema Moda – Tessile, abbigliamento e moda
Ideazione progettazione industrializzazione prodotti moda e Tecnologie applicate ai materiali e ai processi produttivi e organizzativi moda
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Chimica applicata e nobilitazio. materiali prod. moda

Agraria, agroalimentare e agroindustria – Produzioni e trasformazioni
Produzioni vegetali e Trasformazione dei prodotti
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Economia, estimo, marketing e legislazione

Costruzioni, ambiente e territorio
Progettazione, costruzione e impianti e Geopedologia, economia ed estimo
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Topografia

Tecnico Industriale e Telecomunicazioni
Informatica e Sistemi e reti
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Tecnologie e progettazione sistemi informatici telecomunicazioni

Clicca qui per visionare tutte le materie seconda prova maturità 2019 degli Istituti tecnici

Materie seconda prova maturità 2019 – Istituti professionali

Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale
Economia agraria e dello sviluppo territoriale e Valorizz. attiv. produttive legislative di settore
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Agronomia territoriale ed ecosistemi forestali

Servizi socio sanitari
Igiene e cultura medico-sanitaria e Psicologia generale e applicata
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Diritto e legislazione socio sanitaria

Enogastronomia e ospitalità alberghiera – Art. Enogastronomia
Cucina e Scienza e cultura dell’alimentazione
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Diritto Tec. amminiv. della struttura ricettiva

Enogastronomia e ospitalità alberghiera – Art. Sala e vendita
Scienza e cultura dell’alimentazione e Sala e vendita
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Diritto Tec. amminiv. della struttura ricettiva

Servizi commerciali
Tecniche professionali dei servizi commerciali
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Diritto ed economia

Manutenzione ed assistenza tecnica
Tecnologie tecniche installazione e manutenzione
Commissario prima prova maturità 2019 esterno
Commissario seconda prova maturità 2019 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Tecnologie elettrico-elettroniche e applicazioni

Clicca qui per visionare tutte le materie seconda prova maturità 2019 degli Istituti professionali

Materie seconda prova maturità: le scelte del 2018

Di seguito, invece, ecco cosa hanno dovuto affrontare i maturandi dello scorso anno in occasione della seconda prova maturità 2018.

Materie seconda prova maturità 2018 – Licei

Liceo classico
Greco
Commissario prima prova maturità 2018 interno
Commissario seconda prova maturità 2018 esterno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua e cultura straniera
Scienze naturali

Liceo scientifico
Matematica
Commissario prima prova maturità 2018 interno
Commissario seconda prova maturità 2018 esterno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua e cultura straniera
Scienze naturali

Liceo scientifico – Opzione scienze applicate
Matematica
Commissario prima prova maturità 2018 interno
Commissario seconda prova maturità 2018 esterno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua e cultura straniera
Scienze naturali

Liceo linguistico
Lingua straniera 1
Commissario prima prova maturità 2018 interno
Commissario seconda prova maturità 2018 esterno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua e cultura straniera 3
Scienze Naturali

Liceo artistico – Architettura e Ambiente
Discipline progettuali architettura e ambiente
Commissario prima prova maturità 2018 esterno
Commissario seconda prova maturità 2018 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua e cultura straniera
Matematica

Liceo artistico – Arti figurative plastico scultoreo
Discipline plastiche scultoree
Commissario prima prova maturità 2018 esterno
Commissario seconda prova maturità 2018 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua e cultura straniera
Matematica

Liceo Scienze Umane
Scienze Umane
Commissario prima prova maturità 2018 interno
Commissario seconda prova maturità 2018 esterno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua e cultura straniera
Scienze Naturali

Liceo Musicale e Coreutico – Sezione Musicale
Teoria, Analisi e composizione
Commissario prima prova maturità 2018 esterno
Commissario seconda prova maturità 2018 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua e cultura straniera
Storia dell’Arte

Liceo Musicale e Coreutico – Sezione Coreutica
Tecniche della danza
Commissario prima prova maturità 2018 esterno
Commissario seconda prova maturità 2018 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua e cultura straniera
Storia dell’Arte

Clicca qui per visionare tutte le materie seconda prova maturità 2018 dei Licei

Materie seconda prova maturità 2018 – Istituti Tecnici

Amministrazione Finanza e Marketing
Economia Aziendale
Commissario prima prova maturità 2018 interno
Commissario seconda prova maturità 2018 esterno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Economia Politica

Amministrazione Finanza e Marketing – Articolazione Relazioni internazionali per il marketing
Lingua Inglese
Commissario prima prova maturità 2018 interno
Commissario seconda prova maturità 2018 esterno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Seconda lingua comunitaria
Diritto

Turismo
Lingua Inglese
Commissario prima prova maturità 2018 interno
Commissario seconda prova maturità 2018 esterno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Diritto e legislazione turistica
Seconda lingua comunitaria

Meccanica, meccatronica ed energia – Articolazione meccanica e meccatronica
Meccanica, macchine ed energia
Commissario prima prova maturità 2018 esterno
Commissario seconda prova maturità 2018 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua Inglese
Sistemi e automazione

Trasporti e logistica – Costruzione del mezzo
Struttura costruzione sistemi impianti del mezzo
Commissario prima prova maturità 2018 esterno
Commissario seconda prova maturità 2018 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Meccanica, macchine e sistemi propulsivi
Elettrotecnica, elettronica e automazione

Elettronica ed elettrotecnica – Elettronica
Tecno. e progett. sistemi elettrici ed elettronici
Commissario prima prova maturità 2018 esterno
Commissario seconda prova maturità 2018 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Sistemi automatici

Elettronica ed elettrotecnica – Elettronica
Sistemi automatici
Commissario prima prova maturità 2018 esterno
Commissario seconda prova maturità 2018 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Elettrotecnica ed elettronica

Informatica e Telecomunicazioni – Informatica
Sistemi e reti
Commissario prima prova maturità 2018 esterno
Commissario seconda prova maturità 2018 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Informatica

Grafica e comunicazione
Progettazione multimediale
Commissario prima prova maturità 2018 esterno
Commissario seconda prova maturità 2018 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Organizzazione e gestione dei sistemi produttivi

Chimica, materiali e biotecnologie – Chimica e materiali 
Tecnologie chimiche industriali
Commissario prima prova maturità 2018 esterno
Commissario seconda prova maturità 2018 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Chimica organica e biochimica

Sistema Moda – Tessile, abbigliamento e moda
Tecno. Applic. Mate. processi produttivi e organizzativi moda
Commissario prima prova maturità 2018 esterno
Commissario seconda prova maturità 2018 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Chimica applicata e nobilitazio. materiali prod. moda

Agraria, agroalimentare e agroindustria – Produzioni e trasformazioni
Economia, estimo, marketing e legislazione
Commissario prima prova maturità 2018 esterno
Commissario seconda prova maturità 2018 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Produzioni vegetali

Costruzioni, ambiente e territorio
Geopedologia, economia ed estimo
Commissario prima prova maturità 2018 esterno
Commissario seconda prova maturità 2018 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Topografia

Tecnico Industriale e Telecomunicazioni
Sistemi e reti
Commissario prima prova maturità 2018 esterno
Commissario seconda prova maturità 2018 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Telecomunicazioni

Clicca qui per visionare tutte le materie seconda prova maturità 2018 degli Istituti tecnici

Materie seconda prova maturità 2018 – Istituti professionali

Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale
Valorizz. attiv. produttive legislative di settore
Commissario prima prova maturità 2018 esterno
Commissario seconda prova maturità 2018 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Economia agraria e dello sviluppo rurale

Servizi socio sanitari
Psicologia generale e applicata
Commissario prima prova maturità 2018 interno
Commissario seconda prova maturità 2018 esterno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Igiene e cultura medico-sanitaria

Enogastronomia e ospitalità alberghiera – Art. Enogastronomia
Scienza e cultura dell’alimentazione
Commissario prima prova maturità 2018 interno
Commissario seconda prova maturità 2018 esterno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Diritto Tec. amminiv. della struttura ricettiva

Enogastronomia e ospitalità alberghiera – Art. Sala e vendita
Scienza e cultura dell’alimentazione
Commissario prima prova maturità 2018 interno
Commissario seconda prova maturità 2018 esterno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Diritto Tec. amminiv. della struttura ricettiva

Servizi commerciali
Tecniche professionali dei servizi commerciali
Commissario prima prova maturità 2018 esterno
Commissario seconda prova maturità 2018 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Diritto ed economia

Manutenzione ed assistenza tecnica
Tecnologie tecniche installazione e manutenzione
Commissario prima prova maturità 2018 esterno
Commissario seconda prova maturità 2018 interno
Altre materie affidate ai commissari esterni
Lingua inglese
Tecnologie elettrico-elettroniche e applicazioni

Clicca qui per visionare tutte le materie seconda prova maturità 2018 degli Istituti professionali

Non basta la versione

Non basta la versione. Qualche riflessione sulla seconda prova scritta dell’esame di Stato nel Liceo Classico

di Piervincenzo Di Terlizzi

Con la proclamazione, nella diretta Facebook del Ministro Bussetti, delle materie oggetto della seconda prova scritta, si presenta una nuova occasione mediatica per accorgersi che l’esame di Stato del secondo ciclo –per tantissimi, ancora, di “maturità” è cambiato in alcune parti fondamentali, e per dare evidenza ad alcuni di questi cambiamenti. Si parlerà ancora della prova d’italiano e dei mutamenti per la seconda prova scritta allo scientifico e al classico. Di quest’ultima vorrei dire due cose.

Nel mio percorso di formazione, mi è capitato due volte che mi siano state richieste prestazioni più articolate della versione, e si è trattato delle occasioni più importanti, per varie ragioni. La prima volta è stata – ero all’ultimo anno del Liceo – al Certamen Classicum Florentinum, quando, oltre che la traduzione dal greco al latino, svolsi anche un libero commento al testo; la seconda volta, al concorso ordinario, dove pure mi fu chiesta la versione dal greco al latino con commento, e, per latino, una traduzione con commento. Che, insomma, la versione da sola non bastasse, era cosa nota alla scuola italiana anche in tempi persino remotamente passati.

Nella parte iniziale del mio percorso da docente, nell’ambito dell’insieme di sperimentazioni “Brocca” per i Licei classici (argomento che meriterebbe riflessioni a sé stanti), anche la seconda prova scritta dell’esame, molto cautamente peraltro, prevedeva una sezione (aggiuntiva) di commento, oltre che la versione. Più in generale, la necessità di arrivare ad una modificazione delle richieste della seconda prova scritta è stato, semplicemente, da anni elemento condiviso tra docenti, di pari passo con il bisogno di ridefinire, anche in termini di allineamento scientifico, il curricolo delle competenze linguistiche in greco e latino.

A giugno ci sarà, dunque, la nuova prova, che potremmo definire “traduzione con contestualizzazione”, per la quale alcuni primi esempi sono stati forniti dal Ministero a dicembre: sezioni d’inquadramento iniziale e finale, un alleggerimento della quantità di testo da tradurre, confronto con un testo dell’altra lingua (per la prova mista “latino-greco”, come sarà quest’anno), quesiti di comprensione, analisi e interpretazione personale. Gli esempi forniti dal MIUR ricalcano tipologie di prove ben presenti nella pratica didattica dei Licei e nella consapevolezza dei docenti.

In termini generali, si può dire che le varie sezioni di cui si compone la “nuova” prova permettono di disporre di più indicatori di competenze valutabili e, soprattutto, valorizzabili, linguistiche e non solo, rispetto alla traduzione. La traduzione stessa, in fase di riflessione e commento, diventa oggetto di un pensiero ulteriore da parte dello studente. In buona sostanza, già queste semplici considerazioni possono compensare le varie screziature dei timori di novità, spesso più emotive che sostanziali.

Esame di stato è una roulette russa. Va abolito!

La nuova maturità si fa sempre più vicina e terrorizza sempre più studenti. In particolare oggi, giorno in cui si è ufficializzato il già annunciato incubo della “doppia materia” in seconda prova. Matematica e fisica allo scientifico, greco e latino al classico.
“Questa impostazione maldestra e raffazzonata dell’esame di stato è l’ennesima conferma: sperimentano sulla pelle degli studenti.” Dichiara Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi. “Ogni anno si annuncia un cambiamento diverso di questo esame che non ha alcun senso di esistere: serve solo per coronare 5 anni di dannosa valutazione numerica e a dare una scusa alle università per ridurre le possibilità di accesso.”
“La doppia materia in seconda prova confonde gli studenti e ne limita la preparazione. L’orale, se possibile, è ancora più ridicolo. Eliminata la tesina, unico momento di libera espressione e allenamento alla ricerca, il candidato dovrà pescare una tra tre buste con degli “spunti” da cui iniziare il colloquio. Questa maturità sembra più una roulette russa che una prova dotata di un qualche senso. Va abolita una volta per tutte, insieme ai voti numerici. Oggi per questo manifestiamo davanti agli Uffici Scolastici Regionali!” Conclude Manfreda.

STIPENDI DOCENTI E SCATTO 2013

STIPENDI DOCENTI E SCATTO 2013, GILDA LANCIA PETIZIONE A PALAZZO CHIGI 

“Scongelare” lo scatto di anzianità del 2013 e incrementare gli stipendi dei docenti utilizzando anche le risorse destinate dalla famigerata legge 107/2015 al finanziamento del bonus merito. La Gilda degli Insegnanti inizia il nuovo anno rilanciando i temi economici più sentiti dalla categoria e lo fa promuovendo una petizione indirizzata al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Le firme verranno raccolte in tutte le scuole d’Italia e anche online attraverso la piattaforma https://www.change.org/p/giuseppe-conte-stipendi-pi%C3%B9-alti-per-gli-insegnanti
“Negli ultimi anni – spiega il sindacato – i docenti hanno subito una sostanziale diminuzione di prestigio, anche a causa della significativa riduzione del potere di acquisto degli stipendi. Buste paga sempre più leggere hanno portato gli insegnanti italiani a diventare fanalino di cosa nell’impietoso confronto con tutti gli altri dipendenti pubblici e con gli insegnanti degli altri Paesi europei”. Secondo i dati Ocse ed Eurydice, gli stipendi dei docenti in Germania sono praticamente il doppio rispetto a quelli italiani, per tutti i gradi di scuole e per tutte le anzianità, e molto al di sopra della media europea; anche in Spagna le retribuzioni, soprattutto quelle iniziali, si collocano al di sopra della media europea. La Francia ricalca l’andamento europeo, ma con le retribuzioni intermedie più basse, mentre l’Italia si mantiene allineata al livello europeo fino all’anzianità di servizio di 15 anni ma segna un netto calo a fine carriera.

“Per cambiare questa situazione indecorosa – afferma Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti – occorre investire maggiori risorse nel rinnovo del contratto, a partire dai fondi del bonus merito che, secondo Di Meglio, “non è un sistema che consente di premiare un bravo insegnante: è un incremento del fondo di istituto con soldi messi a disposizione del dirigente per premiare chi fa progetti – dice senza mezzi  termine il coordinatore della Gilda -. Noi abbiamo proposto che le somme stanziate con la legge 107 per il bonus merito vengano utilizzate per dare un minimo di incremento di stipendio agli insegnanti. Se ci sono soldi, che non vengano sprecati”.

Riguardo, poi, allo scippo dello scatto di anzianità 2013, la Gilda sottolinea che il blocco ha effetti su tutti perché ha spostato in avanti di un anno la progressione, con danni consistenti e irreversibili su stipendio e previdenza stimabili mediamente in 7000 euro nell’arco della carriera lavorativa. 

Reddito di cittadinanza: la bufala della disabilità


Uno degli impegni più severi nelle prossime ore sarà quello di spiegare alla nostra gente come – al di là degli annunci e dei giochi con i numeri e le parole – la disabilità sia stata ignorata nel decreto sul reddito di cittadinanza.” Così commenta Vincenzo Falabella, Presidente FISH, il testo del decreto legge approvato ieri sera in Consiglio dei Ministri e su cui FISH aveva chiesto con decisione emendamenti volti a migliorarne i contenuti che non sono stati accolti nemmeno in minima parte.

Alle moltissime persone che già ci contattano in queste ore andrà innanzitutto spiegato che l’annunciato aumento delle pensioni diinvalidità non trova alcuna concretezza nella misura approvata dal Governo.”

Ma non è tutto: per come è articolato il testo, i nuclei in cui sono presenti persone con disabilità, titolate di pensione di invalidità civile, verranno inequivocabilmente trattati meno favorevolmente delle famiglie in cui non sia presente una persona non autosufficiente o con disabilità. E questo a identica situazione di povertà assoluta.

Perché? Il gioco è molto semplice: – prosegue Falabella – vengono considerate alla stregua di un reddito le stesse pensioni di invalidità, criterio che avevamo chiesto fosse espunto dal decreto. Inoltre nessun coefficiente aggiuntivo considera la presenza di una persona disabile nel nucleo.” L’apparente contrasto sul “nodo disabili” fra le due forze di maggioranza non ha prodotto alcuna modificazione sostanziale alla bozza del decreto.

Il Ministro Di Maio però ha dichiarato che il reddito di cittadinanza riguarda anche circa 250mila nuclei in cui sia presente una persona con disabilità. “Si gioca con i numeri: in Italia, e ce lo dice ISTAT, esistono 1.700.000 nuclei in condizione di povertà assoluta. Questi rappresentano, per dichiarazione dello stesso Governo, la platea dei beneficiari del reddito e della pensione di cittadinanza. All’interno di quei nuclei poveri assoluti vi sono anche persone con quella disabilità che è una delle prime cause di impoverimento. Quando il Governo, in tutte le sue componenti, è stato messo alle strette dalle nostre serrate critiche, il Ministero del Lavoro ha effettuato un sommario controllo sulla banca dati ISEE scoprendo che vi è un numero consistente di famiglie sotto la soglia di 9.360 euro con una persona con disabilità al loro interno. Appurato tardivamente ciò, invece di elaborare risposte congruenti, ha usato il dato a fini propagandistici lasciando inalterati quei criteri che trattano meno favorevolmente proprio quei nuclei.”

I risultati sono quindi evidenti: nessun propagandato aumento delle pensioni di invalidità e l’importo del reddito di cittadinanza sarà, in tutti i casi, più basso quando in famiglia c’è un disabile, un titolare di pensione sociale, un giovane che percepisce una borsa lavoro.

Di fronte a queste evidenze – conclude il presidente Falabella – non ci resta che chiamare a raccolta le nostre associazioni e tutte le organizzazioni dell’impegno civile e chiedere con forza al Parlamento di censurare e modificare quel testo visto che il Governo ha pedissequamente ignorato ogni ragionevole richiesta di emendamento!”

Scuola, ecco i furbetti dell’anticipo negli istituti paritari

da la Repubblica

Salvo Intravaia

Le iscrizioni sono in corso, e tra le scelte cui le famiglie sono chiamate una delle più importanti riguarda l’opzione del cosiddetto “anticipo”, introdotto dalla Gelmini nella omonima riforma del 2008: la possibilità di iscrivere i bambini particolarmente dotati in prima elementare a 5 anni e mezzo. La norma attuale, per l’esattezza, consente di iscrivere alla primaria i bambini che compiono i sei anni entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento. Sono i genitori a stabilire se fare esordire anticipatamente i figli nella scuola dell’obbligo. Anche se le maestre della scuola dell’infanzia consigliano mamme e papà sul punto, e spesso si pronunciano negativamente.

Ma per i fanatici dell’anticipo, che – magari per pochi giorni – non rientrano nell’opzione, una scappatoia c’è. Basta rivolgersi a qualche scuola paritaria compiacente che accetta di iscrivere ugualmente in prima anche i bambini che festeggiano il sesto compleanno dopo il 30 aprile. Del resto, pensano i genitori, perché penalizzare un bambino che compie sei anni magari il primo o il due maggio? Ma a proposito delle iscrizioni all’anno scolastico 2019/2020, che si chiuderanno il prossimo 31 gennaio, il Miur ribadisce attraverso il proprio sito che “non è consentita, anche in presenza di disponibilità di posti, l’iscrizione alla prima classe della primaria di bambini che compiono i sei anni successivamente al 30 aprile 2020”.

La possibilità di aggirare l’ostacolo, per le scuole paritarie (solo alcune), è determinata dal fatto che l’iscrizione alla classe prima avviene obbligatoriamente online per le sole scuole statali. “Mentre – continua il ministero dell’Istruzione – per le scuole paritarie resta sempre facoltativa l’adesione al sistema delle Iscrizioni online”. E quasi sempre queste scuole preferiscono il più tradizionale modulo cartaceo da compilare e consegnare personalmente.

Ecco quindi la scappatoia: anche perché, una volta che i bambini sono stati iscritti in prima sotto età e promossi per diversi anni, nessuno si sogna più di obiettare nulla nei gradi successivi d’istruzione. Nel 2016/2017 erano ben 1.635 i bambini che frequentavano la seconda elementare e che festeggiavano il compleanno dopo il 30 aprile 2017. Ed erano quasi quasi 1.900 nell’anno precedente, il 2015/2016.

Pensioni quota 100, solo per i lavoratori della scuola varrà tutto il 2019? Si attende la Circolare Inps

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

I lavoratori della scuola potranno usufruire di quota 100 facendo valere anche l’anno 2019? È la domanda che si stanno ponendo diverse decine di migliaia di insegnanti, Ata e dirigenti scolastici, il cui destino pensionistico è legato proprio alla validità dell’anno in corso, per il raggiungimento dei 62 anni di età e dei 38 anni di contributi complessivi: la richiesta di chiarezza si è amplificata a seguito dell’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del testo del decreto contenente anche le norme che regolano il reddito di cittadinanza.

Un dubbio lecito

Il dubbio, del resto, è lecito. Nell’ultima versione del decreto a nostra disposizione, che potrebbe però all’ultimo momento avere subito delle modifiche, c’era scritto che “per il personale del comparto Scuola ad Afam si applicano le disposizioni di cui all’articolo 59, comma 9, della legge 27 dicembre 1997, n. 449”.

In quel testo di legge, di 21 anni fa, si spiega che “per il personale del comparto scuola resta fermo, ai fini dell’accesso al trattamento pensionistico, che la cessazione dal servizio ha effetto dalla data di inizio dell’anno scolastico e accademico, con decorrenza dalla stessa data del relativo trattamento economico nel caso di prevista maturazione del requisito entro il 31 dicembre dell’anno”.

Potrà aderire anche chi compie i 62 anni a dicembre?

Se quel comma non è stato sottratto o modificato all’ultimo momento, significa che per raggiungere il doppio requisito – età anagrafica minima e contributi da considerare nel “montante” dei 38 anni – solo per i docenti, il personale Ata e i dirigenti scolastici varrà tutto il 2019.

In pratica, anche i lavoratori che compiranno il 62° anno nel dicembre prossimo, avrebbero la possibilità di accedere a quota 100 (sempre se in possesso di almeno 38 anni di contributi finiti riconoscibili).

In tal caso, per il raggiungimento delle 38 annualità di contribuzione, varranno anche i quattro mesi che vanno da settembre a dicembre 2019, anche se il lavoratore non sarà più in servizio. Confermando la tradizionale norma previdenziale che “regala” 120 giorni al personale della scuola collocato in pensione.

E gli altri dipendenti pubblici?

Per gli altri dipendenti dello Stato, l’uscita dal lavoro tramite quota 100 si realizzerà un mese prima: il 1° agosto 2019.

Tuttavia, per i lavoratori statali non appartenenti al comparto Scuola, però, i requisiti dovranno essere completati entro l’entrata in vigore del decreto.

Successivamente, gli statali conseguiranno “il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico trascorsi sei mesi dalla data di maturazione dei requisiti stessi”.

Il personale scolastico, in pratica, se confermate tali date, in prima battuta godrebbe di qualche beneficio a livello di requisiti rispetto ai colleghi degli altri comparti pubblici. Salvo poi attendere un altro anno per vedersi concessa un’altra “finestra” d’uscita dal lavoro.

Si attende la Circolare applicativa dell’Inps

A questo punto, per i lavoratori della scuola si attendono però delle conferme, sia da parte del ministero dell’Istruzione sia dall’Inps.

L’istituto di previdenza, in particolare, dovrà scrivere, nero su bianco, i limiti temporali per l’età e per la validità della contribuzione, che dovrebbero essere quelli da noi illustrati.

Le indicazioni arriveranno a breve, considerando che il personale della scuola interessato potrà presentare la domanda entro il prossimo 28 febbraio, come già anticipato.

Le richieste del sindacato

Nel frattempo, anche i sindacati reclamano chiarezza: secondo la Cisl Scuola c’è estrema “necessità di tenere nella dovuta considerazione le particolari modalità con cui avvengono le cessazioni dal servizio del personale scolastico, che può andare in pensione unicamente il 1° settembre di ogni anno. Una scadenza ravvicinata rispetto ai numerosi adempimenti che incidono sia su lavoratrici e lavoratori direttamente interessati, sia sulle procedure di regolare avvio dell’anno scolastico”.

Per chi vuole andare in pensione – sostiene la Cisl Scuola – occorre garantire una puntuale e corretta valutazione dei requisiti posseduti, che incidono sia dal punto di vista del diritto di accesso alla pensione, sia alla determinazione del suo ammontare. Dal punto di vista organizzativo, sapere con certezza quante saranno le cessazioni dal servizio è indispensabile al fine di rendere disponibili per le operazioni di mobilità (trasferimenti e passaggi di ruolo, cattedra o profilo) i posti che si liberano per effetto dei pensionamenti.”

Ora ci si attivi – – dice Maddalena Gissi, leader della Cisl Scuola – per accelerare al massimo tutti gli adempimenti connessi alla gestione delle domande. Fare presto e bene è l’obiettivo che l’Amministrazione deve darsi, stabilendo opportune intese con l’INPS, attivando momenti di coordinamento a livello territoriale per i quali se necessario anche le strutture sindacali e di patronato sono pronte a rendersi disponibili”.

Quota 100, sì del Consiglio dei ministri: 30 mila euro cash di Tfr, in pre-pensione un milione di lavoratori

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

Nella serata di giovedì 17 gennaio, il Consiglio dei ministri ha approvato il ‘decretone’ su reddito di cittadinanza e quota 100 sulle pensioni: la riunione è stata molto veloce, appena mezz’ora, a conferma che gli accordi erano stati presi in mattinata. Ora, il doppio provvedimento – il cui testo definitivo non è ancora stato pubblicato – dovrà essere convertito in legge dalle Camere entro 60 giorni.

Il ritiro dal lavoro sarà possibile, in prima applicazione, dal primo aprile 2019 per i lavoratori privati che abbiano raggiunto i requisiti indicati entro il 31 dicembre 2018 e dal primo agosto 2019 per i lavoratori pubblici che li abbiano maturati all’entrata in vigore del decreto.

Cosa prevede il decreto

Oltre a quota 100, il decreto prevede, la possibilità, solo per le donne, di andare in pensione in anticipo con 42 anni e 10 mesi di contributi, se uomini, e con 41 anni e 10 mesi di contributi. Maturati i requisiti, i lavoratori e le lavoratrici percepiscono la pensione dopo tre mesi.

Ci sarà anche la possibilità per le donne di andare in pensione a 58 anni se dipendenti e 59 se autonome, con almeno 35 anni di contributi al 31 dicembre 2018 (Opzione donna).

A passare è stata che l’applicazione degli adeguamenti alla speranza di vita per i lavoratori precoci, che potranno quindi andare in pensione con 41 anni di contributi. Anche in questo caso, il diritto al trattamento pensionistico decorrerà dopo tre mesi dalla data di maturazione dei requisiti.

Via libera al riscatto agevolato del periodo di laurea entro i 45 anni. Ma anche alla facoltà di riscatto di periodi non coperti da contribuzione, con una detraibilità dell’onere del 50% in cinque quote annuali e la rateizzazione fino a 60 mesi, a condizione di non aver maturato alcuna contribuzione prima del 31 dicembre 1995 e di non essere titolari di pensione.

Le disposizioni in materia di pagamento del trattamento di fine servizio o di fine rapporto prevedono la corresponsione della relativa indennità sulla base di una specifica richiesta di finanziamento da parte degli aventi diritto, con la costituzione di uno specifico fondo di garanzia.

Attivato anche un “Fondo bilaterale per il ricambio generazionale”, che prevede la possibilità di andare in pensione tre anni prima di quota 100 purché si abbia una contemporanea assunzione a tempo indeterminato.

Conte: un milione di lavoratori in tre anni

Più che soddisfatto dell’esito dell’approvazione in CdM il premier Giuseppe Conte: nella conferenza stampa a Palazzo Chigi di presentazione del decreto, ha detto che questa è “una tappa fondamentale per questa esperienza di governo: è la dimostrazione che questo Governo gli impegni li mantiene”.

Abbiamo approvato “due misure che non rispondono a estemporanee promesse elettorale, ma costituiscono un progetto di politica economica sociale di cui questo governo va fiero”.

Abbiamo detto sì, ha continuato Conte, ad “un progetto che riguarda cinque milioni di persone che si trovano in povertà e un milione di persone che potranno andare nel triennio in anticipo in pensione”.

Salvini: nessun adeguamento alla speranza di vita

In attesa di prendere visione del testo approvato, è il ministro dell’Interno Matteo Salvini ad annunciare le novità approvate: “Non c’è nessun adeguamento alla speranza di vita (riferendosi ai cinque mesi che sono scattati a fine 2018 e che avrebbero dovuto innalzare l’uscita dal lavoro sia della pensione di anzianità sia di quella di vecchiaia n.d.r.), c’è la possibilità di riscattare in maniera agevolata gli anni della laurea, sono tutelati i comparti delle forze dell’ordine”.

Ma l’accordo raggiunto più importante riguarda la buonuscita degli statali, quindi anche di docenti, Ata e dirigenti scolastici: ci sarà “subito la liquidazione per il settore pubblico, 30 mila euro cash“, ha detto il vicepremier.

A spiegare meglio la consistenza del provvedimento sul Tfr è stata, con un tweet, la ministra per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno: “Dopo anni di lunghe attese, finalmente i dipendenti pubblici – ‘quotisti’ e non – che andranno in pensione avranno subito 30.000 euro di Tfr/Tfs, con interessi al 95% a carico dello Stato. Lavoreremo per aumentare la cifra, fino a 40-45.000 euro. Un risultato storico!”.

Assegno di pensione: no tagli, sì decurtazioni

Per quanto riguarda la consistenza dell’assegno di pensionamento da accreditare a chi aderirà a quota 100, invece, bisogna ancora attendere qualche giorno: con quota 100, ha ribadito, “non c’è nessuna penalizzazione e nessun taglio, sarà una libertà di scelta”.

In effetti, non ci saranno tagli, ma decurtazioni (anche del 20% o forse più) derivanti dal mancato gettito nelle casse dell’Inps degli ultimi anni di lavoro: il “montante” dei contributi, in pratica, si ridimensiona e produce un assegno ridotto.

In tutto, il doppio provvedimento è costato allo Stato diversi miliardi: “Soldi veri: 22 miliardi di euro”, ha detto ancora il vice presidente del consiglio, riferendosi alla valenza il ‘decretone’ su reddito di cittadinanza e quota 100 sulle pensioni.

Concorso Dsga, scadenza domande il 27 o il 28 gennaio?

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Aprendo il bando di concorso Dsga 2019, pubblicato nella G.U. n. 102 del 28/12/2018, si legge a chiare lettere che la scadenza per l’inoltro telematico delle domande è il 27 gennaio 2019. In effetti, come ci hanno fatto notare alcuni lettori, se la domanda deve essere presentata, a pena di esclusione, entro  trenta giorni dalla data di pubblicazione del bando nella Gazzetta Ufficiale, la scadenza cade esattamente il 27.

Ma nel comunicato del Miur e sulla pagina dedicata al Concorso Dsga il Miur scrive che “La domanda deve essere presentata, a pena di esclusione, sul sito POLIS Istanze OnLine del MIUR, entro le ore 23,59 del trentesimo giorno decorrente dalla data di pubblicazione del bando sulla Gazzetta Ufficiale, IV serie speciale Concorsi (28 gennaio 2019)”.

Qual è dunque la data esatta di scadenza?

Il 27 gennaio cade di domenica e secondo il regolamento CEE, Euratom n. 1182/71 del 3 giugno 1971, nonché secondo l’art. 2963 del Codice civile, se il termine scade in un giorno festivo, è prorogato di diritto al giorno seguente non festivo.

Si tratta di norme evidentemente riferite a periodi precedenti all’avvento delle procedure informatiche, quando le domande si presentavano in modalità cartacea e quindi era necessario recarsi negli Uffici postali per spedire la raccomandata.

Si aggiunge, inoltre, che nel bando, contrariamente a quanto normalmente avviene, non è neanche riportata la frase “qualora la scadenza coincida con giorno festivo, il termine si intende prorogato al primo giorno successivo non festivo”.

Perché non esplicitarlo che il termine slitta al giorno successivo, visto che il trentesimo giorno dalla pubblicazione in G.U. cade di domenica?

Abbiamo ritenuto opportuno segnalare al MIUR questa discrepanza tra il comunicato e quanto riportato nel bando in Gazzetta Ufficiale (linkato dalla stessa pagina del Ministero), perché potrebbe ingenerare confusione tra i molti candidati che si accingono a presentare la domanda.

Nota 18 gennaio 2019, AOODGOSV 1182

Agli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
all’Intendenza Scolastica per la Lingua Italiana di
BOLZANO
all’Intendenza Scolastica per la Lingua Tedesca di
BOLZANO
all’Intendenza Scolastica per la Lingua Ladina di
BOLZANO
alla Provincia di Trento Servizio Istruzione
TRENTO
alla Sovrintendenza agli Studi per la Regione Autonoma della Valle D’Aosta
AOSTA
ai Dirigenti scolastici dei Licei artistici
LORO SEDI

Oggetto: Progetto nazionale “Seminari sulle Indicazioni Nazionali per i Licei Artistici”