DSGA, copertura posti disponibili e/o vacanti. Ecco come procedere

da Orizzontescuola

di Nino Sabella

DSGA: copertura posti disponibili e/o vacanti anno scolastico 2019/20. Intesa Miur-sindacati.

Posti vacanti e/o disponibili

Nella giornata di ieri, si è svolto il preventivato incontro Miur-sindacati, nel corso del quale si è discusso della carenza di organico relativa ai posti di DSGA e alle modalità per superarla, in attesa della conclusione del relativo concorso, attualmente in atto e relativamente al quale si attende lo svolgimento delle prove scritte.

Al primo settembre 2019 sono vacanti 2.907 posti in organico di diritto, cui aggiungere ulteriori posti resi disponibili in organico di fatto.

Al fine di superare l’esigenza succitata e assicurare il buon funzionamento delle istituzioni scolastiche, considerato il ruolo centrale svolto dai DSGA, Miur e sindacati hanno stipulato un apposita intesa.

Copertura posti vacanti e/o disponibili

In base all’intesa stipulata il 12 settembre 2019, dopo l’applicazione di quanto previsto dall’articolo 14 del CCNI del 12 giugno 2019, in via eccezionale e per il solo anno scolastico 2019/20, gli Uffici scolastici regionali, previo confronto con  i sindacati, possono procedere alla copertura dei posti vacanti e/o disponibili con le seguenti procedure straordinarie indicate in ordine di priorità:

l) in base ai criteri e alla procedura di cui all’art. 14, del CCNI del 12.6.2019, tramite utilizzazione di personale appartenente al profilo professionale di assistente amministrativo di altra provincia dello stesso USR o, in subordine, di altro USR;

2) mediante affidamento in reggenza a DSGA di ruolo in servizio nelle scuole viciniori, secondo la normativa vigente;

3) mediante conferimento di incarico ad assistenti amministrativi immessi in ruolo a decorrere dal 2019-20 che dichiarino la disponibilità ad accettare l’incarico di DSGA su uno dei posti disponibili, il cui servizio è valido ai fini del periodo di prova qualora non già terminato;

4) mediante conferimento di incarico ad assistenti amministrativi non di ruolo che, già nominati o chiamati in ordine di graduatoria per il conferimento di una supplenza relativa al profilo di appartenenza, dichiarino la disponibilità ad accettare l’incarico di DSGA su uno dei posti disponibili e a condizione che siano in possesso del titolo di studio previsto dalla Tabella B allegata al CCNL 2007 (laurea specialistica in giurisprudenza; in scienze politiche sociali e amministrative; in economia e commercio o titoli equipollenti);

5) mediante conferimento di incarico a tempo determinato di DSGA ai candidati inseriti nelle graduatorie di istituto del profilo di assistente amministrativo, nel rispetto della posizione occupata dai medesimi all’interno delle stesse, che si siano dichiarati disponibili e a condizione che siano in possesso del titolo di studio previsto dalla Tabella B allegata al CCNL 20007 (laurea specialistica in giurisprudenza; in scienze politiche sociali e amministrative; in economia e commercio o titoli equipollenti).

Intesa Miur-sindacati

Cosa prevede il CCNI  del 12/06/2019

L’articolo 14 del CCNI sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie disciplina la copertura dei posti disponibili e/o vacanti di DSGA nell’ambito della medesima scuola e in ambito provinciale.

Il succitato articolo 14 indica il personale cui assegnare i posti disponibili e/o vacanti di DSGA, secondo l’ordine di seguito riportato:

  1. personale inserito nella graduatoria permanente, di cui all’articolo 7 del DM n. 146/2000, con contratto sino al 31/08;
  2. assistenti amministrativi titolari e/o in servizio nella medesima scuola in cui si verifica la disponibilità, che siano beneficiari della seconda posizione economica di cui all’articolo 2 della sequenza contrattuale del 25 luglio 2008, le cui modalità attuative sono regolamentate dall’Accordo nazionale 12 marzo 2009. Ciò qualora non sia possibile coprire i detti posti tramite la modalità di cui al punto 1 (supplenza al 31/08);
  3. personale utilizzato appartenente ai profili professionali di responsabile amministrativo oppure di assistente amministrativo di altra scuola della medesima provincia. Ciò in via esclusivamente residuale.

Ai fini dell’utilizzazione di cui al punto 3, gli USR predispongono appositi elenchi del personale aspirante alle utilizzazioni. La predisposizione degli elenchi deve avvenire sulla base di criteri finalizzati a:

  • valorizzare le esperienze acquisite a qualsiasi titolo nel profilo di DSGA;
  • valorizzare i titoli culturali;
  • favorire l’impiego degli assistenti amministrativi titolari delle posizioni economiche.

L’Ufficio scolastico regionale predispone i provvedimenti nei confronti del
personale disponibile, esclusi coloro i qual abbiano rifiutato analogo incarico nella propria scuola (vedi il punto 2 sopra riportato).

Nell’ambito delle operazioni di utilizzazione del predetto personale, hanno  priorità nella scelta della sede, nel limite degli aventi diritto, coloro i quali chiedano la conferma nella scuola ove, nell’anno scolastico precedente, abbiano svolto analogo servizio.

Ai fini del conferimento dell’incarico, nell’ambito dell’ordine delle operazioni indicate nei sopra riportati punti 1, 2 e 3 e la priorità nell’ambito dell’utilizzazione di personale appartenente ai profili professionali di responsabile amministrativo oppure di assistente amministrativo di altra scuola della medesima provincia, costituisce titolo di precedenza l’inserimento nella graduatoria per la mobilità professionale dall’area “B” all’area “D” formulata ai sensi del C.C.N.I. 3 dicembre 2009. 

Posti vacanti di DSGA: firmata intesa per uniformare le procedure

da Orizzontescuola

di redazione

E’stata sottoscritta oggi una specifica Intesa tra MIUR e sindacati sulle indicazioni da dare agli Uffici Scolastici Regionali (USR) per trovare soluzione alla carenza di DSGA nelle scuole.

L’incontro è servito per uniformare le procedure dei vari USR per evitare disparità di trattamento e contenziosi.

L’Intesa prevede la possibilità di conferire l’incarico da parte degli USR agli assistenti amministrativi (AA) disponibili da fuori provincia e poi fuori regione, la reggenza a DSGA di ruolo disponibili anche in scuole normo-dimensionate, agli assistenti amministrativi disponibili immessi in ruolo nel 2019/2020, agli assistenti amministrativi titolari di supplenza disponibili e agli assistenti amministrativi inseriti in graduatoria di istituto a condizione che questi ultimi siano in possesso del titolo di studio previsto dal CCNL Istruzione e Ricerca per coprire il ruolo di DSGA.

L’intesa prevede tale materia faccia parte delle relazioni sindacali a livello regionale.

Formazione docenti e ATA, disponibili 25 mln. Nuovo incontro Miur-sindacati 25 settembre

da Orizzontescuola

di redazione

Formazione personale docente e ATA: materia di contrattazione a livello nazionale; svoltosi incontro al Miur.

Formazione

L’articolo 22, comma 4 lettera a3), del CCNL 2016/18 prevede che i criteri generali di ripartizione delle risorse per la formazione del personale docente, educativo ed ATA siano oggetto di contrattazione a livello nazionale.

Anche le risorse della formazione dei neoassunti, come leggiamo nella nota pubblicata in anteprima dalla nostra redazione, sono assegnate sulla base dei criteri stabiliti in sede di contrattazione. Evidenziamo che la citata nota parla soltanto dei docenti tuttavia l’assegnazione delle risorse riguarda anche gli ATA.

Incontro al Miur

L’Amministrazione, come riferisce la Flc Cgil, ha informato che le risorse al momento disponibili ammontano a circa 25 milioni di euro, destinati a:

  • formazione in servizio dei docenti;
  • aggiornamento personale docente e ATA;
  • formazione docenti specializzati nelle attività di sostegno agli alunni con disabilità.

Secondo quanto emerso dall’incontro, anche le risorse di altri dipartimenti, disponibili per la formazione del personale, vanno ricondotte nell’alveo della contrattazione, come ad esempio quelle per il Piano Nazionale Scuola Digitale.

Posizione economiche ATA

I sindacati hanno chiesto al Miur di procedere alla definizione delle risorse destinate alla formazione per le posizioni economiche ATA, in modo da riattivare le procedure per l’attribuzione per surroga delle nuove posizioni economiche.

Cambiamenti e innovazioni

Miur e sindacati, infine, hanno condiviso l’esigenza che il Contratto integrativo renda disponibili a ciascuna scuola le risorse finalizzate ai cambiamenti e alle innovazioni didattiche, ordinamentali ed organizzative del sistema scolastico.

Prossimo incontro

Il prossimo incontro è stato calendarizzato per il 25 settembre p.v.

Calendario prove Invalsi 2020 e restituzione dati 2019 alle scuole

da Orizzontescuola

di redazione

Le Prove INVALSI 2020 si svolgeranno da marzo a maggio, il calendario è già stato reso noto.  Nel mese di settembre 2019 vengono invece restituiti a tutte le scuole i dati della rilevazione nazionale 2018-2019.

Prove Invalsi 2020

Sono state rese note le date delle Prove INVALSI 2020 per i cinque gradi scolastici che ogni anno partecipano alle rilevazioni nazionali.

Le classi campione – cioè le classi scelte come rappresentative del sistema scolastico italiano e i cui risultati servono come riferimento – svolgono le Prove in giorni definiti a livello nazionale.

Le classi interessate dalle Prove INVALSI 2020 sono:

  • le classi II e V della scuola primaria (gradi 2 5)
  • le classi III della scuola secondaria di primo grado (grado 8)
  • le classi II e V della secondaria di secondo grado (gradi 10 e 13)

Tutti gli allievi sostengono una Prova di Italiano e una di Matematica; quelli dei gradi 5, 8 e 13 svolgono anche una Prova di Inglese, suddivisa in Reading e Listening.

La modalità di svolgimento cambia a seconda del ciclo d’istruzione: nella scuola primaria le Prove INVALSI 2020 avvengono simultaneamente nello stesso giorno per ogni materia e alla stessa ora con la tradizionale modalità carta e penna.

La scuola secondaria di primo e di secondo grado, invece, utilizza il computer – modalità CBT – e svolge le prove all’interno di un periodo di somministrazione fissato a livello nazionale. Questa finestra temporale può essere gestita autonomamente da ciascuna scuola, in funzione del numero degli allievi e del numero di computer disponibili.

Restituzione dati alle scuole

Le prime classi a ricevere i dati sono quelle della scuola primaria, seguite dalle classi della scuola secondaria di primo grado e infine da quelle degli istituti secondari di secondo grado.

Possono accedere :

  • il Dirigente scolastico
  • il Referente per la Valutazione
  • i Docenti delle classi che hanno svolto le Prove INVALSI
  • i Docenti d’Istituto
  • il Presidente del Consiglio d’Istituto

Fioramonti: 11 miliardi di euro di finanziamenti nelle linee spesa del Miur

da Orizzontescuola

di redazione

Il neo ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti, intervenuto a Il mattino di Radio 1, ha sottolineato l’importanza di aumentare gli investimenti al più presto sulla scuola.

Su scuola, università e ricerca non si scherza, è la priorità del Paese. Ho già chiesto di inserire nella Manovra un miliardo per l’università e due per la scuola” afferma il ministro.

Bisogna tornare ai livelli del periodo precrisi, e trovare una soluzione al precariato dilagante, su cui l’Ue ci ha già minacciato di una procedura d’infrazione” prosegue Fioramonti, che si sposta poi su altri temi come l’edilizia scolastica.Nelle linee di spesa del Miur ci sono 11 miliardi di euro di finanziamenti, 65 milioni sono stati spostati per gestire le emergenze immediate della sicurezza dell’edilizia scolastica“.

Nei prossimi mesi verrà attivato un ufficio preposto che accompagni gli enti locali nella spesa delle risorse e avvieremo una mappatura satellitare dei movimenti strutturali grazie al sistema Cosmo Sky Med in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana e l’Istituto nazionale di fisica. Così saremo in grado di mappare anche i movimenti millimetrici di ogni edificio a partire da scuole” conclude il ministro.

Dirigenti tecnici, concorso e incarichi temporanei per funzione ispettiva. Lo stato dell’arte

da Orizzontescuola

di Nino Sabella

Dirigenti tecnici: il decreto “salva-precari” prevede un concorso e, in attesa dello stesso, il conferimento di incarichi temporanei per lo svolgimento della funzione ispettiva.

Decreto

Il decreto, approvato “salvo intese” dal Consiglio dei Ministri del precedente Governo, non è andato in porto a causa della crisi dell’Esecutivo.

Formatosi il nuovo Governo, il Ministro Fioramonti si è già espresso in merito allo stesso, nello specifico riguardo alla situazione dei docenti precari:

“C’è il decreto salva precari che era stato approvato salvo intese a cui sto rimettendo mano adesso per fare in modo che vengano rispettate sia le rivendicazioni di precari e sindacati sia le garanzie di trasparenza e di merito nel percorso di selezione e quindi entrare nei prossimi mesi in una approvazione definitiva e preparare i concorsi per il 2020″.

Le annunciate modifiche non sappiamo se riguarderanno anche le altre misure previste, tra le quali quella riguardante i dirigenti tecnici del Miur, la cui carenza di organico non è una cosa sconosciuta.

In attesa delle azioni del nuovo Ministro, ricordiamo cosa prevede in merito il decreto.

Concorso dirigenti tecnici

Il Miur è autorizzato a bandire un concorso per titoli ed esami per il reclutamento di dirigenti tecnici a decorrere da settembre 2020, nel limite di una maggiore spesa di personale pari a euro 7,99 milioni annui.

Il concorso è bandito in deroga a quanto previsto dall’articolo 4 – commi 3, 3 bis e 3 quinquies – del DL n. 101/2013, convertito in legge n. 125/2013, e a quanto previsto dall’articolo 1 – commi 300, 302 e 344 – della legge n. 145/2018.

Per lo svolgimento del concorso è previsto il finanziamento di 135.000 euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020.

La tempistica, considerato lo slittamento del decreto, dovrebbe subire delle modifiche.

Incarichi temporanei

In attesa dell’espletamento del suddetto concorso, il decreto prevede una misura “transitoria”, ossia il conferimento di incarichi temporanei per le funzioni ispettive, svolte dai dirigenti tecnici, rifinanziando quanto previsto dalla legge 107/2015.

La citata legge ha previsto, per il triennio 2016-2018, la possibilità di attribuire incarichi temporanei di livello dirigenziale non generale, di durata non superiore a tre anni, per le funzioni ispettive. Ciò al fine di:

  • garantire le azioni di supporto alle scuole impegnate nell’attuazione della stessa legge (la cosiddetta “Buona Scuola”);
  • assicurare la valutazione dei dirigenti scolastici;
  • assicurare la realizzazione del Sistema Nazionale di Valutazione.

Gli incarichi sono stati conferiti nell’ambito della dotazione organica dei dirigenti tecnici del Miur, ai sensi dell’articolo 19, commi 5-bis e 6, del D.lgs. 165/01 e successive modificazioni, anche in deroga alle percentuali previste per i dirigenti di seconda fascia. A tal fine erano stati finanziati 7 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2016-18.

Con il decreto si proroga la misura, rifinanziandola con 3,33 milioni di euro nel 2019 e 5,33 milioni di euro nel 2020.

I contratti stipulati per tali incarichi temporanei, leggiamo ancora nel decreto, hanno termine al 31 agosto 2020 e comunque all’atto dell’immissione in ruolo dei dirigenti tecnici in seguito al previsto concorso di cui sopra. E’ chiaro tale tempistica, visto lo slittamento del decreto, non dovrebbe essere la medesima.

NB: quanto sopra riferito si base sul decreto approvato “salvo intese” dal precedente Esecutivo. Il Ministro Fioramonti, come detto all’inizio, modificherà il provvedimento, per cui non sappiamo se le misure sopra indicate subiranno delle modifiche.

Assunzioni docenti: il MEF autorizza, ma i posti restano vacanti. Un dossier di Cisl-Scuola

da La Tecnica della Scuola

Osservando il grafico proposto dalla Cisl Scuola non si può fare a meno di esclamare “incredibile, ma vero”.

Come si vede, la tabella indica lo scarto che negli ultimi quattro anni scolastici si è registrato fra il numero delle assunzioni in ruolo autorizzate dal MEF e quello, molto minore, delle nomine in ruolo che è stato possibile disporre effettivamente, alla luce delle disponibilità di aspiranti nei canali di reclutamento utilizzabili (graduatorie concorsuali e GAE).
“Non si tratta di differenze di poco conto, sia in valori percentuali che in valori assoluti” osserva il sindacato di Maddalena Gissi che aggiunge: “E se il numero davvero esiguo di assunzioni fatte nel 2016/17 può trovare spiegazione nello svuotamento delle GAE in molte realtà e nel ritardato avvio di concorsi ordinari allora in procinto di essere banditi, il successivo svolgimento di questi ultimi (tra ordinari e straordinari) non ha cambiato di molto le cose negli anni seguenti, rendendo pressoché strutturale la ‘scopertura’ di 20.000 posti che nell’ultimo triennio si è sempre riproposta, e che lieviterà a circa 30.000 quest’anno”.

Ci vuole una politica seria per il reclutamento

“È dunque evidente – sottolinea il sindacato – che una politica del reclutamento volta a privilegiare in modo esclusivo il canale dei concorsi per esami e titoli, essendo avviato ad esaurimento, a partire dal 2008, il canale delle graduatorie per soli titoli, appare del tutto inefficace a soddisfare un fabbisogno di posti che, non potendo essere coperti con docenti di ruolo, vengono ogni anno affidati a personale precario, anche privo di abilitazione, pena l’impossibilità del sistema di funzionare regolarmente”.

In effetti il dato più drammatico è proprio quello del numero delle supplenze conferite che negli ultimi anni è continuamente aumentato, con un’unica eccezione legata all’anno in cui venne fatto il piano straordinario di assunzioni legato alla legge 107.

“Si tratta – si legge nel dossier – di una tendenza che non accenna a diminuire e che porta l’area del precariato a coprire circa il 20% delle cattedre funzionanti”

Secondo Cisl Scuola i dati dimostrano in modo inequivocabile “l’insufficienza e l’inefficacia di un reclutamento affidato ai soli concorsi per esami, che sarebbero l’unica via attraverso cui verificare i requisiti di qualità professionale richiesti a chi insegna, e al tempo stesso la medicina adatta a guarire la ‘supplentite’ che affligge il sistema”.

I concorsi non bastano. Ci vuole un doppio canale

“I concorsi periodici per esami – sottolinea infine il sindacato – devono senz’altro rimanere, come opportunità immediata di accesso all’insegnamento per chi esce da percorsi di studio lunghi e impegnativi; nel contempo, con un sistema scolastico strutturalmente destinato a utilizzare, inevitabilmente, quote non irrilevanti di lavoro precario, valorizzare l’esperienza professionale acquisita sul campo da coloro ai quali si affida, a volte per anni e anni, la cura dei nostri alunni in ogni ordine e grado di scuola rappresenta un’opportunità e un dovere”.

Educazione digitale a scuola in Europa, ecco il nuovo rapporto di Eurydice

da La Tecnica della Scuola

Le tecnologie digitali hanno rivoluzionato la nostra società e oggi i bambini crescono e vivono in un mondo in cui questi sono onnipresenti. La cosiddetta “quarta rivoluzione industriale” influisce su tutti gli aspetti della vita, dalla salute al commercio, dalle interazioni sociali al modo in cui le persone lavorano.

I sistemi di istruzione non sono meno colpiti, non solo perché la tecnologia può avere un impatto su come viene erogata l’istruzione, ma anche perché l’educazione ha un ruolo da svolgere nella preparazione dei giovani ad un mondo guidato dalla tecnologia.

Sull’importanza della tecnologia nell’istruzione si sofferma l’ultimo rapporto Eurydice, dal titolo “Digital Education at School in Europe” (a disposizione anche la sintesi “Eurydice Brief Digital Education at School in Europe”).

Come dimostra la ricerca, crescere nell’era digitale non rende i “nativi digitali” intrinsecamente competenti. Gli studenti hanno ancora bisogno di supporto nell’acquisizione delle giuste competenze. I sondaggi inoltre indicano che l’uso della tecnologia è in gran parte limitata alle attività del tempo libero non scolastiche, mentre l’impegno con la tecnologia a fini educativi nelle scuole è ancora in ritardo.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro poi, c’è un gap di competenze da colmare: un aumento del numero di posti di lavoro richiede alti livelli di competenza nell’uso della tecnologia e molti nuovi lavori si basano su competenze digitali specializzate.

Da un punto di vista sociale, la sfida è quella dell’inclusività: un divario tra quelli senza o con solo competenze digitali di base e altri con competenze di alto livello potrebbe aggravare le lacune esistenti nella società ed escludere ulteriormente alcune fasce della popolazione.

Guardando all’educazione, la sfida non è solo quella di garantire che i giovani sviluppino le competenze digitali necessarie, ma anche raccogliere i benefici che la tecnologia può offrire nel processo di insegnamento e apprendimento. Questo significa anche garantire che i giovani possano utilizzare le tecnologie digitali in modo efficace e sicuro. I rischi come il cyberbullismo, la dipendenza da Internet o la perdita di privacy sono stati per diverso tempo una delle principali preoccupazioni per i responsabili politici e, di conseguenza, la sicurezza è diventata una questione centrale nelle politiche di educazione digitale.

Ministero Istruzione: arriva il nuovo Capo di Gabinetto

da La Tecnica della Scuola

Il nuovo Capo di Gabinetto del Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti è Luigi Fiorentino.
Per Fiorentino si tratta di un ritorno a Viale Trastevere dove ha esercitato lo stesso ruolo con i ministri Francesco Profumo e Maria Grazia Carrozza.
Fiorentino, classe 1959, ha un curriculum prestigioso: fra le varie cariche ricoperte è stato  vice segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri,  nel Governo Renzi e poi in quello Gentiloni, Capo di Gabinetto per gli Affari Regionali e le Autonomie con il ministro Maria Carmela Lanzetta e ancora segretario generale dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato  e Capo di Gabinetto della stessa.
E’ stato anche vice Capo di Gabinetto dei Ministri del tesoro, del bilancio e della programmazione economica Ciampi e Amato. Laureato in giurisprudenza  ha conseguito il diploma di perfezionamento in Diritto Amministrativo e Scienza dell’Amministrazione  presso l’Università degli Studi di Napoli, Fiorentino conta molte pubblicazioni su tematiche di diritto amministrativo e collabora con diverse riviste specializzate. Fiorentino succede a Giovanni Chinè, capo di Gabinetto del ministro Marco Bussetti.

Sciopero scuola il 27 settembre: lo proclamano i Cobas

da La Tecnica della Scuola

Ai Cobas il Governo giallo-rosso non piace per nulla ma lo considerano il male necessario per evitare almeno che prosegua l’ascesa di Salvini e della Lega.
Scrivono i Cobas in un comunicato diramato in queste ore: “La concreta possibilità che un tale ducetto [il riferimento è appunto a Salvini] potesse avere la maggioranza assoluta in Parlamento e poi cambiare radicalmente, in senso reazionario, leggi fondamentali e la Costituzione controllando totalmente le istituzioni, sta facendo sperare che la ‘strana coppia’ di governo riesca a sventare la micidiale minaccia”.

Sciopero 27 settembre

Ma il no dei Cobas al Governo ha anche un risvolto concreto: “Il 27 settembre – annuncia il portavoce nazionale Piero Bernocchi –  sciopereremo nella scuola e nel lavoro privato e saremo in piazza contro i cambiamenti climatici e in difesa dell’ambiente a fianco dei giovani di Fridays for Future; mentre, insieme al movimento degli Indivisibili, stiamo lavorando per una grande manifestazione nazionale per cancellare i decreti Salvini, e nella scuola riprenderemo le lotte per annullare la legge 107 e affinché venga dato finalmente alle centinaia di migliaia di precari, docenti ed ATA, un lavoro stabile”.

Un po’ retoricamente i Cobas si chiedono: “Con questo nuovo Governo cambierà radicalmente la politica ostile al lavoro dipendente e al piccolo lavoro autonomo, restituendo salario, rinnovando adeguatamente i contratti del Pubblico Impiego e della Scuola?”
E ancora: “Riporterà a dimensioni fisiologiche quel precariato che in alcuni comparti (vedi scuola) ha dimensioni abnormi, secondo l’indicazione della Corte Europea per cui dopo 36 mesi di precariato i rapporti di lavoro vanno stabilizzati? E cancellerà la disastrosa ipotesi di una regionalizzazione che dividerebbe il Paese in 20 mini-nazioni in lotta tra loro per le risorse?”

Detto in altre parole, i Cobas aspettano al varco PD e M5S ma hanno già più di un sospetto che quello appena nato non sarà un grande Governo.

Attività alternative all’insegnamento della religione, indicazioni sui docenti da nominare

da La Tecnica della Scuola

L’Accordo tra Repubblica Italiana e Santa Sede, sottoscritto il 18 febbraio 1984 e ratificato con legge 25 marzo 1985 n. 121, consente agli studenti o ai loro genitori, di esercitare la scelta, all’atto dell’iscrizione alle varie istituzioni scolastiche, di avvalersi o meno dell’insegnamento della religione cattolica.

Le ore alternative all’IRC costituiscono un servizio obbligatorio, che possono essere retribuite a mezzo dei ruoli di spesa fissa.

Ma a chi attribuire queste ore?

Con Nota prot. n. 9930 dell’11.09.2019 l’USR per il Piemonte riepiloga le principali regole in materia.

Individuazione dei docenti

L’insegnamento può essere attribuito a:

a) personale interamente o parzialmente a disposizione della scuola (trattandosi di personale già retribuito per l’intero orario, l’insegnamento non comporta oneri aggiuntivi);
b) docenti dichiaratisi disponibili ad effettuare ore eccedenti rispetto all’orario d’obbligo (tali ore, svolte da personale docente di ruolo o non di ruolo, possono essere liquidate come ore eccedenti sui piani gestionali già utilizzati per il pagamento degli assegni relativi allo stipendio base);
c) personale supplente già titolare di altro contratto con il quale viene stipulato apposito contratto a completamento dell’orario d’obbligo (le attività alternative potranno essere liquidate in aggiunta all’orario già svolto e riferite ai piani gestionali già utilizzati per il pagamento degli assegni relativi al contratto principale);
d) in via del tutto residuale, personale supplente appositamente assunto da retribuire con apposita apertura di spesa fissa da parte delle Direzioni Territoriali dell’Economia e delle Finanze -già Direzioni Provinciali del Tesoro secondo quanto previsto in tema di supplenze annuali.

Indicazioni del MEF

In proposito, la nota n. 87 del 7 giugno 2012 del Ministero dell’economia e finanze ha stabilito che:

  • possono essere titolari di contratto per le ore alternative sia i docenti di ruolo che quelli a tempo determinato, con esclusione dei titolari di contratto di supplenza breve o indennità di maternità;
  • i contratti per ore alternative hanno scadenza obbligatoria entro e non oltre il 30 giugno di ogni anno scolastico;
  • nel caso di superamento dell’orario di cattedra, è previsto il pagamento delle ore eccedenti, fino ad un massimo di 6 ore, assimilabili al trattamento economico fondamentale;
  • il pagamento delle ore alternative è limitato al personale docente non di ruolo, anche con contratto annuale, e docenti a tempo indeterminato, con esclusione degli Incaricati di Religione Cattolica;
  • la nomina e la retribuzione dovranno decorrere dalla data di effettivo inizio delle attività e non dovranno avere effetto oltre il termine delle attività didattiche.

La scelta di avvalersi o non avvalersi dell’IRC

La nota dell’USR ricorda anche come effettuare la scelta:

  • per la scuola dell’infanzia deve essere effettuata ogni anno scolastico a cura dei genitori;
  • per la scuola primaria e secondaria di primo grado, deve essere effettuata dai genitori all’atto dell’iscrizione, pertanto solo all’inizio di ogni ciclo scolastico, avendo poi valore per tutto il ciclo scolastico;
  • per la scuola superiore e per i percorsi di istruzione degli adulti è effettuata dallo studente, all’atto dell’iscrizione.

E’ previsto il diritto di modificare la scelta per l’anno successivo, entro il termine delle iscrizioni.

Contrasto alla povertà educativa, dal 15 settembre al via il PON (anche per le paritarie)

da La Tecnica della Scuola

Dalle ore 10 del 15 settembre apriranno le funzioni per poter partecipare al PON Contrasto alla povertà educativa di cui all’avviso prot. 26502 del 6 agosto 2019.

Vengono in particolare stanziati 50 milioni di euro per il contrasto della dispersione scolastica e della povertà educativa nelle scuole del primo e del secondo ciclo di 292 aree territoriali particolarmente a rischio, individuate nelle Regioni  Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Sono i fondi messi a disposizione dal Miur con il progetto PON “Contrasto alla povertà educativa”, per la prima volta indirizzato anche alle scuole paritarie (non commerciali del primo e secondo ciclo di istruzione), oltre che a quelle statali.

L’Avviso mira a realizzare interventi educativi per contrastare il rischio di fallimento formativo precoce e di povertà educativa, prevenire le situazioni di fragilità verso la capacità attrattiva della criminalità nelle aree di esclusione sociale.

I percorsi formativi sono finalizzati al miglioramento delle competenze chiave degli allievi, mediante azioni di integrazione e potenziamento delle aree disciplinari di base.

Le scuole interessate potranno inoltrare le candidature fino alle ore 15 del 21 ottobre 2019.

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Luigi Fiorentino, ecco chi è il nuovo Capo di Gabinetto del MIUR

da Tuttoscuola

Luigi Fiorentino è il nuovo Capo di Gabinetto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Lorenzo Fioramonti. Si è insediato lo scorso 11 settembre e ha già formalizzato il passaggio di consegne con Giovanni Chinè, capo di Gabinetto del ministro Bussetti.

Fiorentino, 60 anni, già capo di Gabinetto nel 2011 con il ministro Profumo, è laureato in giurisprudenza e possiede il Diploma di perfezionamento in Diritto Amministrativo e scienza dell’Amministrazione presso l’Università di Napoli.

Dal 1° agosto 2007 è stato Segretario Generale dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, dove ha ricoperto il ruolo di Capo di Gabinetto dal 10 marzo 2005 al 31 luglio 2007.

Dal 15 giugno 2004 al 9 marzo 2005 è stato Capo del Dipartimento per le risorse umane e strumentali presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e, dal 1 ottobre 2002 al 14 giugno 2004, Capo del Dipartimento per le risorse strumentali. È stato anche reggente del Dipartimento per le risorse umane e l’organizzazione dal 1 al 14 giugno 2004.

Già Vice Capo di Gabinetto dei Ministri del tesoro, del bilancio e della programmazione economica Ciampi e Amato dal 20 dicembre 1998 al 25 aprile 2000, è stato Direttore del Servizio centrale per gli affari generali, la qualità dei processi e dell’organizzazione del Ministero dell’economia e delle finanze dal 5 novembre 1998 al 30 settembre 2002. In tale veste ha promosso l’adozione di un sistema integrato di gestione dei servizi e della manutenzione (c.d “global service”) per l’edificio demaniale di via XX Settembre a Roma. Ha fatto parte inoltre del gruppo di start-up Consip – Ministero del tesoro del bilancio e della programmazione economica.

Provveditore generale dello Stato dal 1° agosto 2000 fino all’entrata in vigore del Dpr del 22 marzo 2001, che ha soppresso il Servizio Centrale del Provveditorato generale dello Stato e ha disposto l’assorbimento delle relative competenze da parte del Servizio Centrale per gli affari generali e la qualità dei processi e dell’organizzazione.

Personale ATA, mancano i DSGA: incontro al MIUR su emergenze avvio anno scolastico

da Tuttoscuola

Lo scorso 9 settembre il MIUR ha incontrato le Organizzazioni sindacali in merito ad alcune questioni urgenti riguardanti il personale ATA, che stanno riemergendo in occasione dell’avvio dell’anno scolastico.Il confronto era stato sollecitato dalla FLC CGIL, assieme agli altri sindacati, al fine di trovare delle soluzioni concrete e consentire il regolare funzionamento delle scuole all’inizio dell’anno scolastico.

Le emergenze che il sindacato ha rappresentato al Ministero sono:

  • l’assenza di DSGA nelle scuole,
  • la copertura completa dei posti vacanti fino al 31 agosto,
  • le autorizzazioni dell’organico di fatto,
  • il concorso ordinario e riservato per il profilo dei DSGA.

Il Ministero, che è intervenuto con il Capo Dipartimento, Carmela Palumbo, si è mostrato disponibile a risolvere al più presto possibile le problematiche esposte.

Per quanto riguarda la mancanza di DSGA nelle scuole – sono circa 3.000 – in diverse Regioni si sta profilando il rischio di un’interruzione di pubblico servizio.
Molte scuole hanno, infatti, già esperito le procedure previste dal CCNI e anche gli interpelli fuori regione sono andati evasi.
È, quindi, diventato di estrema urgenza intervenire a livello ministeriale per dare delle indicazioni di riferimento chiare ed omogenee da assumere su tutto il territorio nazionale.

Per questa ragione la FLC CGIL ha chiesto al MIUR di aprire un tavolo di confronto, come previsto dal contratto, al fine di adottare criteri nazionali e trasparenti al fine di assicurare le funzioni di DSGA alle scuole, valorizzando in primis gli istituti contrattuali previsti dal contratto e dalle normative.
Il Ministero si è impegnato ad elaborare una proposta d’intesa concreta da sottoporre al vaglio dei sindacati nei prossimi giorni.

Sulle altre questioni – organico di fatto e copertura dei posti vacanti restituiti alle scuole fino al 31 agosto – il MIUR metterà a disposizione dei sindacati i dati delle autorizzazioni e si è mostrato sensibile alla nostra richiesta di autorizzare alle scuole la scadenza del 31 agosto sui posti vacanti, facendo un approfondimento in merito.

I sindacato, inoltre chiesto le compensazioni a livello nazionale sui posti già autorizzati per i ruoli in caso di esaurimento in alcuni profili dalle graduatorie dei 24 mesi.

Durante l’incontro FLC CGIL ha appreso che le date presunte delle prove scritte del concorso per i DSGA saranno intorno al mese di novembre.
È stata ribadita la necessità di portare a termine il percorso già intrapreso con l’intesa del 24 aprile scorso sull’espletamento del concorso riservato per i facenti funzione, pertanto la questione deve essere riaffrontata non appena si sarà reinsediato il nuovo Governo.

Sicurezza a scuola: nell’ultimo anno scolastico 70 crolli

da Tuttoscuola

Nell’anno scolastico 2018-2019 Cittadinanzattiva, secondo quanto riporta Ansa.it, ha registrato 70 crolli, come emerge dall’Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola. “Il peggior dato degli ultimi anni, un crollo ogni tre giorni di scuola”, commenta Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva. “Appare prioritario, alla luce di questo dato, che gli Enti locali garantiscano con urgenza gli interventi ordinari e straordinari di manutenzione e le indagini diagnostiche su soffitti e solai per scongiurare altri crolli.

Poiché le procedure burocratiche per l’utilizzo effettivo dei fondi disponibili per l’edilizia scolastica sono eccessivamente farraginose (occorrono anche tre anni dalla progettazione alla effettiva realizzazione degli interventi di messa in sicurezza o costruzione di un nuovo edificio scolastico), chiediamo al nuovo Governo e al Neo Ministro Fioramonti di intervenire per la semplificazione delle procedure ed istituire o ripristinare con urgenza una struttura tecnica ed informativa per l’edilizia scolastica che sia di supporto agli Enti locali con carenza di risorse tecniche o umane, o di piccole dimensioni, per agevolarli nel reperimento di dati aggiornati sullo stato delle scuole, nell’accesso ai fondi e nella progettazione degli interventi.

Particolare attenzione andrebbe riservata per Cittadinanzaattiva sia alle zone del Centro Italia colpite dal terremoto, a partire all’Aquila dove la ricostruzione delle scuole è ferma; sia alla realizzazione delle scuole innovative che ancora sono nella fase di progettazione e che invece, soprattutto nelle aree interne del Paese, rappresenterebbero un’occasione di rilancio e uno strumento per colmare le disuguaglianze in termini di livelli di istruzione.
Infine Cittadinanzattiva chiede al nuovo Governo di dar seguito alla proposta di legge quadro sulla sicurezza scolastica, depositata negli scorsi mesi da Cittadinanzattiva e Save The Children, per completare e riordinare la normativa esistente.
Alcuni dati dal XVI Rapporto di Cittadinanzattiva sulla sicurezza scolastica: solo una scuola su quattro è in possesso del certificato di agibilità statica, una su tre di quello di prevenzione incendi e dell’agibilità igienico-sanitaria, poco più della metà del collaudo statico.

In generale emergono notevoli disomogeneità tra le varie aree del Paese: il Sud arranca, poiché qui nemmeno il 20% delle scuole è in regola con questi adempimenti.

Per quanto riguarda le scuole nelle aree a rischio sismico, sono state solo 1700 le verifiche di vulnerabilità sismica effettuate rispetto alle oltre 4000 richieste dagli enti locali; fanalino di coda Calabria (solo 2% con verifica), Campania (4%) e Sicilia (7%), regioni in cui insistono un maggior numero di scuole in zone ad elevata sismicità.