La Cisl Scuola a congresso chiede investimenti nella conoscenza

da tuttoscuola.com

La Cisl Scuola a congresso chiede investimenti nella conoscenza

Si investa sulla scuola, si apra una stagione contrattuale che valorizzi il lavoro del personale, favorendo il rinnovamento e la crescita di qualità del sistema“. Questo il messaggio che Francesco Scrima lancia in apertura del 5° congresso nazionale della Cisl Scuola, che si svolge a Firenze da oggi a giovedì.

Siamo ben consapevoli – ha affermato Scrima – del momento che il Paese attraversa, ma chi lavora nella scuola, per quello che ha subito in questi anni, avrebbe diritto a un risarcimento. Gli si dia, intanto, più attenzione e più considerazione“. “Una stagione contrattuale nel segno della qualità – ha aggiunto il segretario generale della Cisl Scuola – sarebbe nell’interesse del Paese: se ne convinca il governo, cui chiediamo di investire nella conoscenza come fattore di crescita“.

La Cisl  Scuola arriva al congresso con oltre 230mila iscritti, rappresentati al congresso da più di 300 delegati. Tra gli interventi annunciati, quello di Raffaele Bonanni e del ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza.

Test Invalsi: la scuola non li ama, ma si adatta

da tuttoscuola.com

Test Invalsi: la scuola non li ama, ma si adatta

Con le prove svoltesi nelle classi seconde della scuola secondaria di secondo grado l’Invalsi ha completato il suo programma annuale di test nazionali. Manca quello di italiano e matematica che si effettuerà il 17 giugno 2013 nel contesto dell’esame di licenza media, ma questa prova, a differenza delle altre, non sarà a rischio di sciopero, vietato dalla legge.

A rischio erano le prove finora svoltesi, soprattutto quelle previste nelle scuole secondarie superiori, che hanno coinvolto circa 559 mila studenti, compresi per la prima volta gli allievi della formazione professionale di alcune regioni (Liguria, Lombardia, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento e Veneto).

Ebbene, va detto che nel complesso, malgrado l’incertezza sulla reale incidenza dello sciopero anti-test proclamato dai Cobas, di cui parliamo nella news successiva, la scuola italiana sembra aver imparato a coesistere con le prove Invalsi. Non le ama, perché molti insegnanti (a differenza di molti dirigenti scolastici, interessati all’autovalutazione di istituto) le percepiscono come alternative, o comunque condizionanti, rispetto al loro compiti didattici. Però le considera come un obbligo, un atto dovuto, e risulta che in non pochi casi i docenti abbiano fatto fare esercizi di preparazione ad affrontare i test.

Se questi ultimi, come si sostiene da parte dell’attuale top management dell’Invalsi, assumeranno sempre più il carattere di “stimoli cognitivi”, perdendo quello di “quiz nozionistici”, potrebbe verificarsi una convergenza tra l’azione didattica svolta dagli insegnanti durante l’anno, curriculum- based e ispirata al principio della valutazione formativa, e la logica dei test, che è competence-based e non può che avere il carattere di una valutazione sommativa.

Test Invalsi, la questione è lo standard

da tuttoscuola.com

Test Invalsi, la questione è lo standard

Il problema della partecipazione dei disabili, soprattutto di quelli con disabilità intellettiva, non è nuovo, ed è stato discusso a livello sia internazionale (per le prove Ocse-Pisa e IEA) sia nazionale (prove Invalsi). La decisione, a entrambi i livelli, è stata quella di non considerare i dati relativi ai risultati ottenuti dagli alunni disabili qualora partecipino alle prove.

La partecipazione dunque non è vietata (in Italia la decisione è rimessa al dirigente scolastico), ma la condizione di disabilità deve essere indicata nella maschera elettronica per l’inserimento dei risultati delle prove individuali, e questo comporta automaticamente che dei risultati conseguiti dai disabili non si tenga conto in sede di elaborazione statistica dei dati.

E’ corretto parlare di ‘discriminazione’ in queste condizioni? Il fatto è che i disabili sono per definizione fuori della norma, e per essi il riferimento a uno standard appare improprio, tanto che per ciascuno di essi vengono definiti obiettivi formativi individualizzati, che possono variare anche di molto. La valutazione di sistema stabilisce invece un livello di prestazione di riferimento rispetto al quale si dispongono i risultati delle prove.

Questo livello di prestazione si attesta su un valore medio, che si presume attingibile da tutti gli alunni che sostengono le prove. Le quali, infatti, vengono predisposte e ‘tarate’ su quel livello. Nel caso dei disabili, in particolare di quelli affetti da deficit intellettivi, non avrebbe senso misurare la distanza da quel livello di prestazione. Peraltro il Miur (non l’Invalsi, che è un organo tecnico e ha le sue regole per la valutazione delle prove, spesso condivise a livello internazionale) potrebbe decidere che negli stessi giorni dedicati alle prove nazionali tutti gli alunni non coinvolti nei test Invalsi sostengano prove sulle loro competenze in lettura, matematica e scienze, ma predisposti e valutati dai loro insegnanti alla luce dei PEI individuali. E che durante le eventuali lezioni di preparazione ai test ognuno sia impegnato in vista della prova che affronterà, senza odiose discriminazioni.

Il futuro delle prove Invalsi

da tuttoscuola.com

Il futuro delle prove Invalsi 

Finita la fase della rilevazione degli apprendimenti, con gli scioperi dei sindacati di base (falliti o riusciti, secondo gli opposti comunicati rilasciati alle agenzie di stampa), è tempo di bilanci e di riflessioni.

Per il ministro Carrozza potrebbe essere l’occasione per mettere in atto una forte iniziativa di trasparenza e di condivisione. E anche di razionalizzazione.

La trasparenza è richiesta non tanto sui modi e sui contenuti della somministrazione dei quiz, quanto sulle effettive finalità della rilevazione, a cominciare dai necessari chiarimenti su quello che la rilevazione non vuole.

Pende infatti ancora il dubbio che le rilevazioni potessero servire, prima o poi, a valutare i docenti e le singole scuole. Le rilevazioni devono servire prima di tutto all’autovalutazione delle singole scuole, oltre che a misurare complessivamente il sistema d’istruzione.

I contenuti dei quiz devono avere stretta correlazione con le Indicazioni nazionali e non devono sembrare o diventare un sistema parallelo a cui, per necessità e per convenienza, le scuole finiscono per conformarsi.

Il mondo sindacale e associativo, da cui vengono oggi critiche o diffidenze, deve essere pienamente coinvolto soprattutto per quanto riguarda il riconoscimento degli oneri lavorativi derivanti dalle eventuali prestazioni aggiuntive degli insegnanti.

La cultura della rilevazione degli apprendimenti, consolidata in altri Paesi, può crescere anche nella scuola italiana se vi è partecipazione e condivisione. In proposito potrebbe essere opportuno che la restituzione delle prove avvenga in corso d’anno, consentendo ai docenti e agli studenti di riflettere direttamente sugli esiti delle performance.

In tal caso, la somministrazione dovrebbe essere anticipata all’autunno.

La condizione docente

“La condizione docente” *  

Angela Angrisani e Rita Villani

E che cos’è invece lei? (….) Lei non è del castello,

lei non è del paese, lei non è nulla. Eppure anche lei è qualcosa

sventuratamente, è un forestiero, uno che è

sempre di troppo e sempre fra i piedi, uno

che vi procura un mucchio di grattacapi

(….) che non si sa quali intenzioni

abbia. (…)

(Kafka. Il castello)                                                                    

Antefatto

Ci troviamo all’interno di una comunità scolastica, così come ce ne sono tante, dove il termine comunità indica soltanto spazi e confini comuni,  il resto: rapporti sociali, linguistici, interessi e obiettivi … , rivela un contesto disgregato e disgregante.

Ci troviamo in uno di quei tanti Collegi dei Docenti dove si è ognuno per proprio conto e non si aspetta altro che la conclusione di quella farsa democratica nella quale è richiesto di approvare progetti e attività, di convalidare incarichi, ruoli e attestazioni, di sostenere bandi e dare il proprio assenso a varie iniziative. Funzioni queste che hanno bisogno solo del falso esercizio “comunitario” della ratifica e non di una discussione collegiale o di un’approvazione partecipata.

In un ambiente così de-strutturato chiunque prende la parola è avvertito dal “potere” come minaccioso, se poi sono sempre le solite persone a chiedere chiarimenti, a sollevare interrogativi allora tutto è bollato come inutile perdita di tempo, tanto si sa già ciò che sarà detto e per quale motivo ma, soprattutto, si conoscono in anticipo le risposte alle domande ancora non formulate, non tollerando neppure la loro enunciazione.

L’istituzione, per mantenersi in vita, ha la necessità di controllare il linguaggio, di dominare la domanda, di braccare il discorso epurando gli elementi sospetti o indesiderati e riducendo la comunicazione ad un mercato di messaggi funzionali alla riproduzione delle medesime dinamiche sociali, alle relazioni simmetriche, al riconoscimento in un gruppo e in una fede.

      E così comincia, nella scuola, la parabola del silenzio perché in fondo è meglio non esporsi “tanto le cose non cambieranno mai”, perché ci sarà sempre quella piccola “cricca” di furbetti impegnata a far man bassa del FIS, dei PON, POR e quant’altro che mantiene saldi i propri privilegi a scapito del buon funzionamento dell’Istituzione e soprattutto a danno dell’Offerta Formativa destinata ai nostri alunni.

“In certe parti del Sud le persone sono circondate da una cappa di cinismo pigro”[1]

La riproposizione maniacale di tali dinamiche frustra inesorabilmente i docenti che si trasformano pian piano da professionisti entusiasti e creativi a persone tristi che della scuola non ne vogliono più sapere.

 

Metafore

L’obiettivo (del “potere”) non è quello di risvegliare le intelligenze, quanto di soffocare i reali conflitti, di addormentare la comprensione della complessità dei problemi”. 

                       (Simone Weil)                                                                                   

Quando la parola è percepita come minacciosa e le osservazioni o le domande sono liquidate come polemica e le proposte, se va bene, sono inascoltate e quando, dopo anni, molti anni, di tutto ciò non si vede la fine non rimane altro che tacere!

Silenzio, bisogna fare silenzio. Dove? In pubblico, perché è lì che la parola rivela tutto il suo carattere dirompente, è lì che bisogna tacere, è lì che il “potere” si sente attaccato e reagisce violentemente accusando, deridendo, denigrando, minacciando, delegittimando, insomma è lì che la parola una volta assoggettata è asservita al silenzio.

Ma tacere è piegarsi, significa subire “un durissimo scacco e sperimentare proprio l’impossibilità di sopravvivere intellettualmente” e così si depongono le armi della riflessione e del confronto determinando, di fatto, un “silenzio pubblico”.

Poiché non si ha modo di esprimere il proprio pensiero ci si piega su se stessi, un grandissimo pudore inoltre impedisce le lamentele”.[2]

Il silenzio viene squarciato solo nel piccolo gruppo, solo negli “spazi interstiziali” ma non ha la forza dirompente della parola espressa pubblicamente.

Il silenzio è però sofferenza per chi non si è lasciato  corrompere da “piccoli” privilegi, per chi in questi anni ha avuto solo l’intenzione di esprimersi nel lavoro e non ha svenduto tale intenzione partecipando alla corsa all’accaparramento di guadagni.

“Non sono fiera di confessarlo. E’ quel genere di sofferenza di cui non parla nessuno; fa troppo male solo a pensarci”[3]

Nel silenzio ci si trova “prigionieri come su un’isola”, forzati in una dimensione extra-territoriale, deportati in una zona di confino, in una parola condannati all’isolamento e il dolore rimane spesso allo stato di “gemito sordo e interrotto”.

Questa condizione “impedisce al singolo il mutamento della sofferenza in progetto di vita, in potenza d’espressione, in capacità di modificare o rendere agibili le condizioni microsociali circostanti”.[4]

     L’esclusione, condizione satura di sofferenza e limitazione, è strettamente connessa all’umiliazione, infatti “parlare significa andare in cerca di un’umiliazione” perché quando si riesce a prendere la parola questa subito viene tacciata di essere superflua o interpretata come attacco. 

La forza di certi poteri è stata sempre quella di godere del silenzio”[5]

    Il “potere” che vuole distruggere deve umiliare, mantenendo in vita e, temendo un’imboscata, spezzetta in sostanza la collegialità in frammenti isolati gli uni dagli altri e “quando tutto nel sistema diventa brutale e indifferente non si avverte più la presenza accanto a sé di altri esseri umani”. Attraversare quest’assenza significa trovarsi improvvisamente in un vuoto di contenuti, dove nessun sapere rassicura più.

Al dubbio legato alla problematicità si sostituisce la sicurezza di chi “appartiene”, di chi “aderisce” alla visione dell’altro non più “in–quietante” poiché l’altro è diventato lo sfondo dove scorgervi la propria immagine speculare.

Le singolarità, ridotte al silenzio, restringono a poco a poco la propria sfera di interessi costringendo il pensiero in un “angusto ambito”, caratterizzato dalla ripetizione di atteggiamenti sempre identici a se stessi, sottomessi ad una quotidianità mortificante dove ogni gesto è convogliato in canali innocui al servizio della stabilità del gruppo.

 Questo è il momento, grande e pericoloso, dell’angoscia da repressione, dell’accettazione del Diktat della mediocrità, delle suggestioni del quieto vivere e della normalità”[6]

 La tanto sognata tranquillità può essere conquistata solo al prezzo del disimpegno e dello scioglimento di qualsiasi legame attraverso

una complicità che non ha bisogno neanche di compromissione, basta non agire e tutto è a posto[7]

In pratica ci si ritira pian piano in quel mondo innocente in cui si è sempre “con le carte in regola”, senza “colpa” perché in fondo non ci siamo sporcati le mani.

Questi sono gli alibi che costruiamo per rimanere sicuri e tutelati nella nostra “buona coscienza”, trincerati dietro le convinzioni dei ruoli e dei “contratti”.

In questa condizione l’unico “diritto” che si rivendica è quello alla partecipazione egualitaria ai piccoli privilegi ma è impossibile rappresentarsi un avvenire, protendersi verso un futuro che è la conditio sine qua non di qualsiasi pensiero “trasformativo” e di qualsiasi tentativo di cambiare lo stato attuale delle cose.

 E così si rimane incollati lì a guardarsi attraverso la lente deformata della rinuncia ma, ciò che si vede non è uno spettacolo bello, ci si scopre “docili e rassegnati” nel tentativo di salvaguardare quel briciolo di umanità residua.

“Quando il silenzio esploderà questa Terra sarà già deserto”[8]

 

Concretamente

“ Quando mi chiedono perchè racconto,  

rispondo semplicemente:   

… e perché tu non racconti?” 

R. Saviano, La parola contro la camorra.        

 

Noi possiamo capire, noi siamo gli addetti.

I ragazzi sono di fronte a noi, ci scrutano e ci osservano attentamente e percepiscono immediatamente in noi passione, slancio e attaccamento per il proprio lavoro o scoramento, stanchezza e rinuncia.

Che possiamo fare? Volendo possiamo sempre tralasciare, delegare, rimuovere, dilazionare e infine tacere. In fondo se rinunciamo a dire e ci lasciamo fagocitare dal torpore generale andremo incontro ad un annichilimento delle nostre facoltà e ci asterremo “solo” da quella lotta che Eraclito riteneva fosse la condizione della vita.

 

Infine                                                                                          

“…un atto di linguaggio per vincere

la serenità dell’inazione

per aver paura d’aver paura e

 vergogna d’aver vergogna

(P. Fabbri in Saviano,

 La Parola contro la camorra)

 

Ma cos’è il pensiero? Legittimazione di ciò che già si sa o è, forse, un esercizio brancolante per dar voce a ciò che si pensa silenziosamente di quella  dimensione interattiva, di reciproca esposizione, che è la relazione scolastica?

Il balbettio si confonde tra le lingue e scava passaggi nella mura che ancora si ergono a difesa di ciò che non è più difendibile. La lingua si fa pesante, incespica di continuo  in quei territori dove il passo è quasi impossibile e tra le labbra rimane una smorfia amara.

Ma

“ciò che non può essere detto deve comunque farsi sentire… e farsi desiderio nella parola”.[9]

Pensare è un inventare che scaturisce dalla molteplicità degli incontri e dal fluire incessante dei segni che narrano del nostro divenire e dei nostri mutamenti in una silenziosa lotta per strapparci ai lugubri paesaggi della stupidità, avviluppati come siamo oggi nella scuola nelle spire di una conoscenza immobile, incapaci di cercare e di “pensare” un altro divenire.

L’indignazione e il desiderio umano non appartengono all’inazione ma tendono “alla realizzazione del possibile, al darsi da fare nel vuoto”[10] e solo laddove c’è il senso del possibile siamo in grado di vedere “strade” e non muri.

Così siamo in grado di porci sulla strada, sulla nostra strada.

 

* liberamente tratto da “La condizione operaia” di Simone Weil

 

Bibliografia:

  • Bachmann Ingebord:  La sventura e l’amore di Dio. Il cammino di Simone Weil,  in “Il dicibile e l’indicibile”, Adelphi Edizioni, 1998
  • Blanchot Maurice: “Lo spazio letterario”, Einaudi, 1975
  • Kafka Franz: “Il Castello”, Feltrinelli, 1994.
  • Saviano Roberto: “La parola contro la camorra”, Einaudi, 2010
  • Piro Sergio: “Esclusione sofferenza guerra”, Città del Sole, 2002
  • Turci Paola: Rwanda tratto dall’album 17×60 Fondazione Amnesty International
  • Weil Simone: “La condizione operaia”, SE, 1994

 


[1] Roberto Saviano: “La parola contro la camorra”, Einaudi, Torino, 2010, p15

[2] Simone Weil: “La condizione operaia”, SE, Milano, 1994, p. 182

[3] Simone Weil,  idem, p. 127

[4] Sergio Piro, “Esclusione sofferenza guerra”, Città del Sole, 2002,  p. 9

[5] Roberto Saviano: idem, p.6

[6] Sergio Piro, idem, p 441

[7] Roberto Saviano, idem, p.25

[8] Paola Turci: Rwanda, tratto dall’album 17×60. Fondazione Amnesty International

[9] M. Blanchot: “Lo spazio letterario” p. 161, Einaudi, 1975

[10] Ingebord Bachmann:  “La sventura e l’amore di Dio. Il cammino di Simone Weil”,  in “Il dicibile e l’indicibile”, Adelphi Edizioni, 1998, p.81-118.

Nota 21 maggio 2013, Prot. AOODGPER n. 4988

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per il personale scolastico
Uff. III

Ai Direttori Generali degli UU.SS.RR.
Loro Sedi

Ai Dirigenti degli Ambiti Territoriali Provinciali
Loro Sedi

OGGETTO: Supplenze fino all’avente titolo personale A.T.A. ex art.40 legge 449/97.

Come è noto, nelle more del perfezionamento della procedura di transito del personale docente inidoneo per motivi di salute nei ruoli del personale A.T.A. e dell’autorizzazione per le immissioni in ruolo, si è ravvisata la necessità di utilizzare, in molti casi, supplenti dalle graduatorie di istituto con contratti fino all’avente titolo ai sensi dell’art.40 della legge 449/97.

A tal fine era stata diramata la nota n.6340/bis del 30 agosto 2012.

Considerato l’ approssimarsi della conclusione dell’anno scolastico le SSLL potranno, su richiesta delle istituzioni scolastiche, tenere in considerazione le suddette istanze in ragione della tipologia del posto che avrebbe comportato l’attribuzione del posto medesimo a personale neo immesso in ruolo o a supplenti annuali e dare l’assenso per la copertura, con supplenze fino al 30 giugno, di posti disponibili ma non vacanti e, con supplenze fino al 31 agosto, di posti vacanti e disponibili.

IL DIRETTORE GENERALE
f.to Luciano Chiappetta

Nota 21 maggio 2013, Prot. MIURAOODGOS n. 2734

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica
– Ufficio VII-

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma della Valle d’Aosta
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Bolzano
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Trento
All’Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di Bolzano

Oggetto: Competizioni di Informatica nella scuola dell’obbligo. Olimpiadi di Problem Solving a.s. 2012-2013

Il 18 maggio u.s. presso l’ISS “F. Caffè” di Roma si è svolta la Finalissima delle “Olimpiadi di Problem Solving”, la competizione di informatica rivolta all’intero ciclo dell’obbligo scolastico.
Nel corrente anno scolastico il progetto “Olimpiadi di Problem Solving” è giunto alla sua quinta edizione, registrando la partecipazione di circa 15.000 studenti distribuiti tra i tre ordini di scuola. Alla “Finalissima” hanno partecipato 68 squadre – 22 di scuola primaria, 23 di scuola secondaria di I grado e 23 di scuola secondaria di II grado – selezionate attraverso un articolato percorso di allenamenti, gare di istituto e gare regionali.
Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito www.olimpiadiproblemsolving.com
Si allegano le classifiche delle squadre.

IL DIRETTORE GENERALE
f.to Carmela Palumbo

Classifiche

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 117

Gazzetta Ufficiale
Serie Generale

Sommario

LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

 


DECRETO-LEGGE 21 maggio 2013, n. 54


Interventi urgenti in tema di sospensione dell’imposta municipale
propria, di rifinanziamento di ammortizzatori sociali in deroga, di
proroga in materia di lavoro a tempo determinato presso le pubbliche
amministrazioni e di eliminazione degli stipendi dei parlamentari
membri del Governo. (13G00099)

 

 

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DECRETI PRESIDENZIALI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 22 febbraio 2013


Regole tecniche in materia di generazione, apposizione e verifica
delle firme elettroniche avanzate, qualificate e digitali, ai sensi
degli articoli 20, comma 3, 24, comma 4, 28, comma 3, 32, comma 3,
lettera b), 35, comma 2, 36, comma 2, e 71. (13A04284)

 

 

Pag. 114

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 30 aprile 2013


Emissione, nell’anno 2013, di un francobollo commemorativo di
Giovanni Boccaccio, nel VII centenario della nascita, nel valore di €
0,70. (13A04296)

 

 

Pag. 129

 

 

 


DECRETO 10 maggio 2013


Chiusura della procedura di amministrazione straordinaria della
«Magida S.r.l.», in Bari. (13A04297)

 

 

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ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

 


COMUNICATO


Trasferimento al Consorzio per l’area di sviluppo industriale della
provincia di Avellino di beni immobili siti nel Comune di Luogosano –
Progetto n. 39/40/6016 – Realizzazione infrastrutture a servizio
dell’area industriale di San Mango sul Calore. (13A04295)

 

 

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REGIONE TOSCANA

 


COMUNICATO


Approvazione dell’ordinanza n. 4 del 26 marzo 2013 (13A04298)

 

 

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Rassegna Stampa 21 maggio 2013

IN PRIMO PIANO

 
   
la Stampa  del  21-05-2013  
L’ALLARME DI SAVE THE CHILDREN [solo_testo] pag. 28  
la Stampa  del  21-05-2013  
FONDI ALLE SCUOLE CATTOLICHE BOLOGNA AL VOTO TRA I VELENI (F.Giubilei) [solo_testo] pag. 17  
Italia Oggi  del  21-05-2013  
SEGRETERIA CON SCRIVANIA DIGITALE (E.Micucci) [solo_testo] pag. 41  
Italia Oggi  del  21-05-2013  
CONTRATTO AL RESTYLING NORMATIVO (A.Ricciardi) [solo_testo] pag. 37  
la Repubblica  del  21-05-2013  
DONNE DAL CIBO ALLE PAROLE SE LO SCIENZIATO E’ LEI (L.Asnaghi) [solo_testo] pag. 32  
   

MINISTRO

 
   
il Giornale di Napoli  del  21-05-2013  
LE NAVI DELLE LEGALITA’ RIPRENDONO IL LARGO [solo_testo] pag. 4  
Giornale di Sicilia  del  21-05-2013  
DUE NAVI PIENE DI GIOVANI A PALERMO PER COMMEMORARE LA STRAGE DI CAPACI (S.Raccuglia) [solo_testo] pag. 8  
Corriere di Viterbo e della Provincia  del  21-05-2013  
SALPANO LE NAVI PER IL VIAGGIO DELLA LEGALITA’ A PALERMO 800 SCUOLE CON 20MILA GIOVANI [solo_testo] pag. 26  
Corriere di Viterbo e della Provincia  del  21-05-2013  
IL MINISTRO CARROZZA INVITA LE SCUOLE A CONTRASTARE OMOFOBIA E DISCRIMINAZIONI [solo_testo] pag. 26  
   

MINISTERO

 
   
   
la Repubblica – ed. Bologna  del  21-05-2013  
AL VIA STASERA GLI INCONTRI FACCIA A FACCIA SI CHIUDE CON DUE DIVERSE FESTE IN PIAZZA [solo_testo] pag. 3  
Corriere della Sera  del  21-05-2013  
Int. a G.Fioroni: “A RISCHIO GLI ASILI PER UN MILIONE DI BAMBINI” (D.Gorodisky) [solo_testo] pag. 4  
Corriere della Sera  del  21-05-2013  
PRODI: SI’ AI FONDI ALLE SCUOLE PARITARIE IL VOTO DI BOLOGNA SPACCA LA SINISTRA (F.Alberti) [solo_testo] pag. 4  
Corriere della Sera  del  21-05-2013  
CONSULTAZIONE GIUSTA PRETESTUOSO PARLARE DI STRATEGIE POLITICHE (S.Rodota’) [solo_testo] pag. 4  
Avvenire  del  21-05-2013  
SCHIERATI PER IL BENE COMUNE SU OCCUOPAZIONE, FAMIGLIA E VITA (M.Muolo) [solo_testo] pag. 3  
L’Unita’  del  21-05-2013  
BOLOGNA, ANCHE PRODI SI SCHIERA “SI’ A FONDI PER ASILI PARITARI” (G.Gentile) [solo_testo] pag. 7  
la Repubblica  del  21-05-2013  
“ALL’ASILO NON C’E’ POSTO” LA RIVOLTA DELLE MAMME CONTRO LE LISTE D’ATTESA (C.Zunino) [solo_testo] pag. 21  
il Manifesto  del  21-05-2013  
BAMBINI SENZA DOMANI (R.Ciccarelli) [solo_testo] pag. 2  
la Stampa  del  21-05-2013  
TERZA DECISIONE DEI GIUDICI “AL PADRE IL BIMBO CONTESO” (M.Neirotti) [solo_testo] pag. 15  
il Messaggero  del  21-05-2013  
MATURITA’ GLI ESAMI FINISCONO IN ANTICIPO (A.Camplone) [solo_testo] pag. 10  
Italia Oggi  del  21-05-2013  
AL CONCORSO CANDIDATI ALL’OSSO (M.D’adamo) [solo_testo] pag. 38  
Italia Oggi  del  21-05-2013  
E LA PROVA DIGITALE VA IN FUMO (M.D’adamo) [solo_testo] pag. 38  
Italia Oggi  del  21-05-2013  
IN TOSCANA A RISCHIO IL 30% DELLE DIRIGENZE (D.Colombo) [solo_testo] pag. 38  
Italia Oggi  del  21-05-2013
DIMENSIONAMENTO, E’ TUTTO REGOLARE CON MENO DI 400 ALUNI E SENZA MOTIVAZIONE (F.De nardi) [solo_testo] pag. 41
Italia Oggi  del  21-05-2013  
COMANDI, SI RIPARTE (F.Bastianini) [solo_testo] pag. 40  
Italia Oggi  del  21-05-2013  
SE C’E’ IL COMPLETAMENTO, L’ORARIO VA ADEGUATO IN CORSO D’ANNO (A.Di geronimo) [solo_testo] pag. 37  
Italia Oggi  del  21-05-2013  
CHI VUOLE ESPERO PASSI AL SELF SERVICE (F.Bastianini) [solo_testo] pag. 39  
Italia Oggi  del  21-05-2013  
INCIDENTE, NIENTE AUTOMATISMI (A.Di geronimo) [solo_testo] pag. 40  
Italia Oggi  del  21-05-2013  
ICT, COME DIVENTARE EUROPEI (E.Micucci) [solo_testo] pag. 41  
la Prealpina  del  21-05-2013  
FISICA: PREMIO NAZIONALE A OTTO STUDENTI DEL FERRARIS (R.Prando) [solo_testo] pag. 13  
Corriere della Sera – ed. Roma  del  21-05-2013  
SUONANO I GIOVANI TALENTI [solo_testo] pag. 11  
il Mattino  del  21-05-2013  
CITTA’ DELLA SCIENZA LAVORATORI A ROMA “SOLO PROMESSE” (A.Pappalardo) [solo_testo] pag. 38  
Corriere della Sera – ed. Milano  del  21-05-2013  
L’ASL: MENINGITE, IL FATEBENE HA FATTO TROPPI ALLARMISMI (S.Ravizza) [solo_testo] pag. 7  
Il Tempo – Cronaca di Roma  del  21-05-2013  
LA MAESTRA FA SCENA MUTA LA DIFESA DELLA DIRETTRICE: IL MUNICIPIO NON HA AGITO (M.Gallo) [solo_testo] pag. 8  
Popotus (Avvenire)  del  21-05-2013  
A SCUOLA SENZA FISSA DIMORA [solo_testo] pag. 1  
Corriere della Sera  del  21-05-2013  
TORNADO SULLA SCUOLA, BAMBINI IN TRAPPOLA (M.Gaggi) [solo_testo] pag. 15  
il Tempo  del  21-05-2013  
UNO SU 3 NON PUO’ PAGARE L’UNIVERSITA’ AI FIGLI (F.Puglisi) [solo_testo] pag. 9  
la Prealpina  del  21-05-2013  
VARESE DAL MINISTRO: CAMBIARE I TEST PER L’UNIVERSITA'” (P.m.) [solo_testo] pag. 13  
Corriere della Sera – ed. Milano  del  21-05-2013  
UNIVERSITA’ RIAMMESSA, SLITTANO I TEST D’ESAME (S.rav.) [solo_testo] pag. 7  
il Messaggero – Cronaca di Roma  del  21-05-2013  
ELECTION DAY IN UNIVERSITA’ URNE APERTE PER 200MILA (L.De cicco) [solo_testo] pag. 40  
l’Osservatore Romano  del  21-05-2013  
PIENA OCCUPAZIONE IN GERMANIA PER I LAUREATI [solo_testo] pag. 2  
il Giornale  del  21-05-2013  
“STAMINA E’ UN FARMACO E ANDRA’ SPERIMENTATO” (F.Angeli) [solo_testo] pag. 19  
la Stampa  del  21-05-2013  
UN “CAMPUS SCIENTIFICO” FA RINASCERE MIRANDOLA (A.Conti) [solo_testo] pag. 18  
Rapporti24 Territori (Il Sole 24 Ore)  del  21-05-2013  
PESARO DIVANTA CULLA DELLE START-UP (S.Milesi) [solo_testo] pag. 53  
il Messaggero  del  21-05-2013  
Int. a L.Parmitano: “I MIEI PASSI NELLO SPAZIO” (P.Ricci bitti) [solo_testo] pag. 19  
Avvenire  del  21-05-2013  
IL MEDIOEVO PIACE MA NON SI STUDIA (F.Cardini) [solo_testo] pag. 22  
la Repubblica  del  21-05-2013  
IL BISTURI DEL DESTINO – COSMACINI (G.Cosmacini) [solo_testo] pag. 29  
la Repubblica  del  21-05-2013  
IL BISTURI DEL DESTINO – DUSI (E.Dusi) [solo_testo] pag. 29/31  
   

PUBBLICA  AMMINISTRAZIONE  E  SOCIETA’

 
   
il Sole 24 Ore  del  21-05-2013  
“VERSO L’OK SULLA PROCEDURA DEFICIT” (C.Fotina) [solo_testo] pag. 7  
il Sole 24 Ore  del  21-05-2013  
DECRETO IMU VERSO LA “BLINDATURA” (M.mo.) [solo_testo] pag. 10  
la Stampa  del  21-05-2013  
GIOVANI E LAVORO OBAMA A LETTA “ORA LE RIFORME” (R.Giovannini) [solo_testo] pag. 6/7  
il Messaggero  del  21-05-2013  
LE MISURE CONTRATTI A TERMINE E APPRENDISTATO LE PRIME MOSSE (G.Franzese) [solo_testo] pag. 3  
il Mattino  del  21-05-2013  
Int. a C.Dell’aringa: “PIANO LAVORO, I FONDI NON CI SONO” (N.Santonastaso) [solo_testo] pag. 1  
la Repubblica  del  21-05-2013  
SAVE THE CHILDREN: IN ITALIA UN RAGAZZINO SU TRE A RISCHIO POVERTA’ (C.Pasolini) [solo_testo] pag. 20  
Corriere della Sera  del  21-05-2013  
PICCOLI PASSI PER UN’EMERGENZA SOTTOVALUTATA (M.Ferrera) [solo_testo] pag. 1  
la Stampa  del  21-05-2013  
ASSOLOMBARDA SPERIMENTA IL PATTO TRA PADRI E FIGLI (F.Spini) [solo_testo] pag. 7  
Avvenire  del  21-05-2013  
VITTIMA DELL’AZZARDO CHIEDE ALLO STATO 10 MILIONI DI DANNI (P.Ciociola) [solo_testo] pag. 8  
Avvenire  del  21-05-2013  
ANCHE LA CAMPANIA IN CAMPO: PATTO TRA SCUOLE E PSICOLOGI (V.Chianese) [solo_testo] pag. 8  
   
A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi

 

 
   

Enti certificatori delle competenze in lingua straniera del personale scolastico

Enti certificatori delle competenze in lingua straniera del personale scolastico

>> Decreto Ministeriale 7 marzo 2012, Prot.n. 3889
>> Decreto Direttore Generale 28 gennaio 2013, Prot.n.AOODGAI/1200
>> Decreto Direttore Generale 21 maggio 2013, Prot. AOODGAI/5967

LINGUA CINESE
Hanban/Confucius Institute Headquarters
129 Deshengmenwai Street, Xicheng District
Beijing, China
www.hanban.org
LINGUA FRANCESE
Alliance Française, ente operatore del Ministero francese dell’Educazione Nazionale per certificazioni rilasciate fino al 2008
101, boulevard Raspail 75006,
Paris, Francia;
Camera di Commercio e d’Industria di Parigi, Francia
Centre International d’Etudes Pédagogiques (CIEP), ente operatore del Ministero francese dell’Educazione Nazionale
1 avenue Léon-Journault 92318 Sèvres cedex, Francia
LINGUA INGLESE
Cambridge ESOL ,
1, Hills Road,
Cambridge, CB1 2EU, UK;
City and Guilds (Pitman)
1, Giltspur Street,
London, EC1A 9DD, UK;
Edexcel /Pearson Ltd
190, High Holborn,
London, WC1V 78H, UK;
English Speaking Board (ESB)
9, Hattersley Court, Burscough Road,
Ormskirk L39 2AY, UK;
International English Language Testing System (IELTS)
1 Hills Road,
Cambridge, CB1 2EU, UK;
London Chamber of Commerce and Industries Examination Board (LCCIEB)
LCCIEB EDI, International House, Siskin Parkway East, Middlemarch Business Park,
Coventry, CV3 4 PE, UK;
Trinity College London (TCL)
89, Albert Embankment,
London SE1 7TP, UK;
Department of English, Faculty of Arts – University of Malta
Tal-Qroqq, Msida MSD 2080,
Malta;
National Qualifications Authority of Ireland – Accreditation and Coordination of English Language Services; (NQAI – ACELS)
5th Floor Jervis House, Jervis Street,
Dublin 1, Irlanda;
Ascentis Anglia (www.angliaexams.com)
LINGUA NEOGRECA
Centro di Lingua Greca di Atene, Grecia
Karamaouna 1, piazza Scra, 55132 Kalamaria,
Salonico
www.greeklanguge.gr
LINGUA SLOVENA
Izpitni center Centra za slovenščino kot drugi/tuji jezik
Kongresni trg 12, SI-1000 Ljubljana
LINGUA SPAGNOLA
Istituto Cervantes
C/Alcalà 34,
28014 Madrid, Spagna;
Ministerio de Educación, Cultura y Deporte
C/Alcalà 34,
28071 Madrid, Spagna;
Consorzio Interuniversitario CELU, Argentina
LINGUA TEDESCA
Goethe-Institut
Monaco di Baviera,
Germania;
Österreichisches Sprachdiplom Deutsch (ÖSD)
ÖSD-Zentrale, Hörlgasse 12/14,
1090 Wien, Österreich;
Telc Language Tests, Germania
www.telc.net
Kultusministerkonferenz der Bundesrepublik Deutschland (KMK)
www.kmk.org