Ata: il 17 ottobre incontro tra Miur e sindacati

da Tecnica della Scuola

Ata: il 17 ottobre incontro tra Miur e sindacati
di A.T.
A seguito del positivo tentativo di conciliazione con la Flc Cgil, effettuato lo scorso 7 ottobre, i sindacati sono stati convocati presso il Miur per affrontare le emergenze del personale Ata e “calendarizzare” i tavoli tecnici di lavoro.
La Flc Cgil precisa che durante l’incontro al Ministero del 7 ottobre scorso aveva “subordinato la conciliazione alla convocazione urgente di tavoli tecnici di lavoro per trattare alcune delle tematiche poste al centro della nostra mobilitazione”, alcune delle quali “legate alla conversione del decreto legge sull’Istruzione (D.L. 104/2013) altre invece, per le quali occorre un percorso più lungo e articolato” e che “saranno oggetto di discussione in specifici tavoli tecnici che il Ministero si è impegnato ad attivare”.
Le questioni oggetto di tavoli specifici sono le seguenti: indennità agli assistenti amministrativi che sostituiscono i Dsga; confronto tra centri ministeriali e scuole autonome ed emanazione di linee guida per alleggerire il peso della burocrazia; concorso ordinario e riservato Dsga; revisione tabelle organici; modifica del regolamento sulle supplenze Ata.

Per stabilire una calendarizzazione degli argomenti in esame, tra le organizzazioni sindacali e l’Amministrazione, il primo incontro è fissato il 17 ottobre alle ore 10.00,presso il Gabinetto del Ministro.

Il Senato boccia l’assunzione diretta dei docenti all’estero

da Tecnica della Scuola

Il Senato boccia l’assunzione diretta dei docenti all’estero
di P.A.
A commentare la notizia una dichiarazione della senatrice Francesca Puglisi capogruppo alla Commissione Istruzione del Senato e prima firmataria dell’emendamento in questione
“Dopo i tagli considerevoli degli organici previsti dalla spending review, era necessario intervenire con urgenza avviando un percorso di riforma organica delle istituzioni scolastiche italiane all’estero. Abbiamo presentato un emendamento, che è stato approvato, in sede di conversione in legge in Parlamento del decreto legge 101; tale emendamento sopprime l’assunzione di personale in loco come prevedeva il comma 2 dell’art.9, e con un odg promuove il riordino dell’intero sistema dell’istruzione scolastica e della diffusione della lingua e della cultura italiana all’estero, con il coordinamento dei ministeri dell’Istruzione e degli Esteri. Si tratta di un primo ma importante passo che rafforza l’immagine e la credibilità del nostro Paese, e che interviene su un settore ancora regolato da un regio decreto del 1940, sopprimendo la norma che prevedeva supplenti con contratti locali”. E’ una decisione positiva anche per garantire alle scuole italiane all’estero il necessario raccordo agli ordinamenti delle scuole statali in territorio nazionale”. 
”Faccio presente – ha sottolineato la parlamentare – che l’attuale rete scolastica all’estero è composta da 183 scuole italiane e 111 sezioni italiane presso scuole straniere (bilingui o a carattere internazionale) e presso scuole europee, per un totale di 294 istituzioni. E sono circa 30 mila gli alunni che frequentano scuole italiane o sezioni italiane presso scuole straniere ed europee. E’ evidente l’importanza degli strumenti di promozione e diffusione della lingua e della cultura italiana all’estero”.

Affrontare l’educazione interculturale con gli scambi giovanili

da Tecnica della Scuola

Affrontare l’educazione interculturale con gli scambi giovanili
di Aldo Domenico Ficara
Il discorso dell’educazione interculturale deve essere affrontato con lo strumento degli scambi giovanili internazionali, riconosciuto come fondamentale da tutte le istituzioni europee
Infatti, dallo studio di analisi statistiche mirate si può osservare che sono pochissimi i giovani italiani che nel corso del loro curriculum scolastico fanno esperienze di studio di alcuni mesi all’estero. In questo ambito è stato organizzato il Quarto Forum on Intercultural learning and exchange, dal titolo “Assessing Intercultural Learning in Student and Pupil Exchanges: Exploring Evidence of Success”, che si è tenuto presso il Centro Interculturale a Colle di Val d’Elsa (Siena) dal 27 al 29 settembre 2013. Il Forum è stato organizzato da Fondazione Intercultura, EFIL European Federation for Intercultural Learning, AFS Austria, AFS Intercultural Programs.  A tal proposito si ricorda che la Fondazione Intercultura è una ONLUS che opera per il dialogo tra le culture e gli scambi giovanili internazionali. Il progetto, elaborato nel corso di parecchi anni e finanziato dall’Associazione Intercultura, era stato presentato il 25 gennaio 2006 a Roma presso la biblioteca della Camera dei Deputati, durante il Convegno “Aprire le Scuole al Mondo”. Con la firma dell’atto costitutivo il 12 maggio 2007 a Colle di Val d’Elsa la Fondazione Intercultura è stata legalmente costituita e ha iniziato ad operare su vasta scala.  Questa fondazione ha come suo scopo quello di contribuire a una cultura del dialogo e dello scambio interculturale tra i giovani e di sviluppare ricerche, programmi e strutture che aiutino le nuove generazioni ad aprirsi al mondo ed a vivere da cittadini consapevoli e preparati in una società multiculturale.

Indicazioni Nazionali: pochi soldi per la formazione

da Tecnica della Scuola

Indicazioni Nazionali: pochi soldi per la formazione
di Reginaldo Palermo
E arrivano le proteste dai territori e dalle Associazioni. Come quella dell’Andis (Associazione nazionale dirigenti scolastici) che chiede che la formazione riguardi tutti i docenti e non solo una piccola parte di essi.
Le modalità decise dal Ministero per realizzare l’ “accompagnamento delle Indicazioni Nazionali 2012” sta creando non pochi malumori nelle scuole del primo ciclo di istruzione. Il problema, da noi già segnalato non appena venne pubblicata la CM 22 del 26/08/13, è legato alle scarse risorse destinate all’operazione: 1.600.000 euro, di cui 1.360.000 riservati alle scuole e 240mila agli Uffici regionali per interventi di sistema (formazione di dirigenti scolastici e figure di sistema ed eventuali misure compensative). Sempre la CM 22 prevede la costituzione di reti di scuole (viene suggerita la misura di una rete per 4 scuole) a ciascuna delle quali viene assegnato un finanziamento di 4mila euro. A conti fatti, questo significa che sull’intero territorio nazionale si potranno istituire 340 reti: in sostanza per il 2013/2014 le attività di formazione potrebbe riguardare al 20-25% delle scuole del primo ciclo. Entro la fine di ottobre le scuole devono presentare le proprie candidature e entro la fine di novembre gli USR dovranno predisporre l’elenco definitivo delle reti istituite e dei relativi stanziamenti. Ed è proprio per questo che dai territori arrivano già le prime proteste. Come ad esempio quella importante e significativa dell’Andis (Associazione nazionale dirigenti scolastici) del Piemonte che in documento inviato all’USR e al Ministero “esprime all’unanimità forti critiche e perplessità” sull’operazione. “Tutte le scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione – si legge nel documento – sono infatti chiamate a rendere operative, già dal corrente anno scolastico, le nuove Indicazioni Nazionali attraverso un profondo rinnovamento della didattica che pone l’acquisizione di competenze, sapere ma anche saper essere e saper fare, al centro del percorso educativo”. “Si tratta – aggiungono ancora i dirigenti piemontesi – di un passaggio né breve né semplice, che richiede per le scuole autonome la disponibilità di adeguate risorse, sia in termini di organico, svincolato dal rigido rapporto classe-cattedra e quindi opportunamente funzionale e flessibile, sia in termini di finanziamenti per l’allestimento e la manutenzione di laboratori efficienti nel tempo”. “Tale delicato e strategico passaggio – sottolinea l’Andis – non può in nessun caso prescindere da adeguati processi di formazione per tutto il personale docente”. L’Associazione dei dirigenti chiede insomma che la formazione sia estesa a tutto il personale docente in modo da poter fornire “il necessario supporto a un ambizioso progetto di rinnovamento della scuola italiana quale certamente le Indicazioni Nazionali rappresentano”. Forse un modesto aiuto potrebbe arrivare dal decreto legge 104 sul quale i deputati del PD hanno presentato un emendamento che prevede che le attività di formazione e aggiornamento indicate dall’articolo 16 riguardino anche le misure di accompagnamento alla applicazione delle Indicazioni. Se l’emendamento verrà accolto in Commissione Cultura, una piccola fetta dei 10milioni di euro che il decreto stanzia per il 2014 dovrebbe riguardare le attività di formazione sulle Indicazioni. In tempi di magra anche un paio di milioni di euro in più potrebbe servire a qualcosa.

Treellle: “Esaurire le graduatorie e reclutare dirigenti e insegnanti con metodi diversi”

da Tecnica della Scuola

Treellle: “Esaurire le graduatorie e reclutare dirigenti e insegnanti con metodi diversi”
di P.A.
Tempi.it intervista Attilio Oliva, presidente dell’associazione TreeLLLe, come Life Long Learning, secondo il quale il decreto Scuola non basta a risolvere i problemi italiani: un cattivo dirigente può recare danni gravi alla scuola, mentre è troppo vecchio il corpo insegnanti. Positivo il reclutamento per il sostegno
Da dove partire per superare la cosiddetta emergenza scuola? A partire dal reclutamento dei dirigenti scolastici, il ruolo della scuola è strategico, dice Oliva: “Un cattivo dirigente può creare gravi danni alle scuole che gli sono affidate. È fondamentale che l’attuale sistema di reclutamento sia superato, perché è inaccettabile che per 2 mila posti da dirigente si presentino 38 mila insegnanti come è appena successo all’ultimo concorso. Con tutti gli esiti nefasti che ben conosciamo, ricorsi e controricorsi compresi. È stato un vero e proprio fallimento. Quello del dirigente scolastico non è un lavoro che può fare chiunque, è indispensabile essere in grado di dirigere una struttura e avere, pertanto, una vera e verificata vocazione alla leadership”. Vocazione che nessun concorso “basato su prove scritte ed orali può garantire. Occorre la prova sul campo, prima della nomina e non dopo; e occorre una prova “protetta”, cioè un tirocinio in affiancamento a un dirigente esperto. Solo dopo un periodo di osservazione “sul campo” di almeno un anno dovrebbe avvenire l’assunzione vera e propria e l’affidamento di una scuola. Questo è, per esempio, quel che accade in Francia, dove chi supera il concorso resta per almeno tre anni nella posizione di “vicario” di un dirigente. Solo dopo una sua valutazione positiva si può dirigere una scuola con la piena responsabilità”. A tale scopo, affidare il reclutamento dei dirigenti alla Scuola nazionale della pubblica amministrazione, è stata una scelta buona perché può garantire “credibilità alla selezione dei migliori. Ma la Scuola nazionale non ha al suo interno le risorse professionali e la cultura per selezionare questo tipo di personale. In Francia esiste una Scuola nazionale di amministrazione per tutti i dirigenti pubblici (Ena), mentre ce n’è una specifica e separata (Esen di Poitiers) per il reclutamento e la formazione dei quadri dirigenti dell’istruzione. Se per ragioni di tempo e di economia non si vuole o non si può creare una scuola specifica, almeno si crei in seno alla Scuola nazionale una sezione autonoma, guidata da personale con esperienza specifica, selezionato fra i migliori in servizio o in pensione”.
Per quanto riguarda invece il reclutamento dei professori, oliva sostiene che “occorre portare ad esaurimento la famigerata graduatoria dei precari, in modo da chiudere per sempre questa anomalia tutta italiana, senza eguali in Europa, che umilia i docenti costringendoli alla precarietà fino a 30/40 anni e anche più. Inoltre andrebbe garantito almeno in parte l’accesso alla scuola per le giovani leve di insegnanti: l’Italia, infatti, ha il corpo docenti più vecchio d’Europa, con un’età media oltre i 50 anni”. Positivo è invece l’inserimento di 26 mila nuovi insegnanti di sostegno con contratti a tempo indeterminato, anche perché “l’Italia è stata il primo paese ad attuare l’integrazione degli alunni con disabilità nelle classi regolari secondo un modello innovativo poi seguito da molti Paesi europei. Ma è anche fondamentale evidenziare che le disabilità non sono tutte uguali: secondo la tipologia dell’Ocse possono esserci “disabilità” con serie patologie organiche (categoria a), “difficoltà” emotive o comportamentali meno gravi (categoria b) oppure semplici “svantaggi” di origine ambientale e socio-economica (categoria c). E in Italia la certificazione di disabilità è riconosciuta spesso a tutti questi tipi di difficoltà, con una meccanica assegnazione delle ore di sostegno. Ma così facendo l’attuale sistema risulta molto costoso (4 miliardi di euro circa), visto che coinvolge ormai 100 mila insegnanti di sostegno (nel 2002 erano 75 mila), poco trasparente a causa dell’allargamento strisciante dei soggetti assistiti, che oggi sono oltre 200 mila (nel 2002 erano 140 mila), e poco intelligente perché fondato solo sul rigido binomio disabilità certificata-insegnante di sostegno.” “Sarebbe più opportuno pensare a nuovi “centri per l’integrazione” a livello territoriale con personale ad alta specializzazione che esamini progetti di sostegno “personalizzati” presentati dalle scuole, che assegni di volta in volta le risorse finanziarie, professionali e tecnologiche necessarie e infine verifichi l’efficacia delle soluzioni adottate. Così probabilmente i costi complessivi smetterebbero di lievitare e il sostegno ai singoli bisogni educativi speciali (Bes) sarebbe più intelligente e mirato. È necessario poi sensibilizzare i decisori pubblici all’urgenza e necessità di ripensare globalmente l’attuale organizzazione del sostegno alle diverse disabilità attraverso nuove modalità di utilizzazione (risorse umane, tecnologie, servizi differenziati, tempi extrascolastici).”
Pericoloso è invece, per il presidente di Treellle “l’ipotesi di uno Stato che fosse unico gestore monopolistico del servizio scuola. Purtroppo è quello che di fatto sta avvenendo: le scuole paritarie riguardano non più del 5 per cento degli studenti e sono in diminuzione. Se c’è un pericolo, non è la privatizzazione della scuola ma la sua totale statalizzazione. In Italia, però, c’è una legge sulla parità scolastica che prevede il concorso di soggetti non statali alla costituzione dell’offerta di istruzione pubblica, che andrebbero trattati con pari attenzione e considerazione. Certo, purché non si tratti di diplomifici”.

‘Tieffini’ e ‘passini’: chi merita di più?

da tuttoscuola.com

‘Tieffini’ e ‘passini’: chi merita di più? 

Prosegue la ‘guerra’ che divide due categorie di insegnanti aspiranti ad entrare in pianta stabile nella scuola italiana, i ‘tieffini’ e i ‘passini’ (neologismi subito entrati nel gergo corrente).

I primi, mediamente più giovani, sono quelli che hanno superato le prove preselettive e poi i corsi del Tirocinio Formativo Attivo (TFA), conseguendo il titolo abilitante utile per l’ammissione ai concorsi. I secondi sono i docenti precari non abilitati, ma con almeno tre anni di anzianità di servizio, interessati allo svolgimento dei Percorsi Abilitanti Speciali (PAS), ai quali accederanno direttamente, senza preselezione.

Tra i due gruppi c’è ovviamente concorrenza perché i tieffini, temendo di essere scavalcati nelle graduatorie degli abilitati dai passini, che hanno in genere maggiore anzianità di servizio e titoli, vorrebbero avere la precedenza nelle supplenze a scapito dei concorrenti. E fondano la loro richiesta sul fatto di aver superato una prova fortemente selettiva, e quindi di ‘meritare’ la precedenza. I passini a loro volta sostengono di aver guadagnato sul campo il diritto ad accedere direttamente ai corsi, rivendicando il ‘merito’ di aver tenuto in piedi la scuola in anni e in circostanze difficili. Perciò vorrebbero una graduatoria unica, senza distinzione con i tieffini.

Chi ‘merita’ di più? L’ADi (Associazione docenti italiani) non ha dubbi, sceglie i tieffini e pubblica sul suo sito la lettera di quaranta docenti universitari che hanno deciso di “rompere il silenzio che sta circondando l’avvio dei PAS”, come scrive Alessandra Cenerini, presidente dell’Associazione.

Nella lettera i firmatari protestano contro quello che definiscono “uno scandaloso misconoscimento del merito” e parlano di “resa del MIUR di fronte alle aggressive pressioni corporative” in favore dei passini.

Questi ultimi contestano a loro volta la regolarità o comunque l’adeguatezza delle prove selettive, e quindi il ‘merito’ di chi le ha superate.

Entrambe le categorie però chiedono di entrare nelle Graduatorie a esaurimento (Gae), che hanno una logica quantitativa e di mero scorrimento, e questo non può non preoccupare chi si sforza di salvaguardare il diritto della scuola e degli studenti ad avere e possibilmente scegliere insegnanti preparati e motivati. Ci sembra giusto dire che la scuola li ‘merita’.

Carrozza fa studiare le leggi del passato

da tuttoscuola.com

Carrozza fa studiare le leggi del passato 

Ricostruire il percorso e ”l’impatto” delle leggi che ”hanno fatto la storia della scuola italiana dal Regno d’Italia a oggi e in particolare quella degli ultimi 20 anni”: con questo ambizioso obiettivo il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha riunito ”un gruppo di giovani giuristi”, il cui lavoro servirà per ”costruire il futuro e imparare come si fanno le leggi sulla scuola italiana”.

Parlando oggi nella sala Zuccari del Senato, dove è stata allestita parte della mostra sulla storia della scuola ‘Dal libro Cuore alla lavagna digitale’, in occasione dell’iniziativa  ‘La memoria e l’immagine – La scuola’, Carrozza ha sottolineato che ”siamo tornati indietro, perchè le competenze degli italiani non sono quelle che ci aspettavamo. Il mio programma è quello di invertire la rotta per colmare i divari”.

In questi giorni, ha aggiunto, ”sto componendo un gruppo di giuristi, per ricostruire un percorso delle leggi che hanno fatto la scuola. Anche di quelle parzialmente attuate, per valutare l’impatto di tutti i provvedimenti. E’ importante riflettere, per chi deve promuovere le leggi, sull’impatto” che hanno avuto le leggi in passato. ”Se non si pianifica bene l’impatto” delle norme future, ”non si producono gli avanzamenti che ci si aspetta”.

Il ministro ha poi invitato gli alunni e le scuole ”a studiare la storia della scuola, oggi diventata una grande palestra dell’integrazione”.

PAS: il Miur pubblica una serie di chiarimenti

PAS: riconoscimento dei servizi validi per l´accesso

Il Miur pubblica una serie di chiarimenti

1. Il servizio prestato dai docenti incaricati di religione non è valutabile ai fini della partecipazione al P.A.S., poiché non riconducibile ad alcuna classe di concorso o tipologia di posto.

2. E´ valido il servizio di insegnamento prestato presso le istituzioni scolastiche italiane all´estero.

3. E´ valido il servizio prestato su posto di sostegno, anche senza il possesso del titolo di specializzazione, purché riconducibile alla classe di concorso o alla tipologia di posto richiesta, con il possesso di almeno 180 giorni di servizio nella classe di concorso o tipologia di posto richiesta.

4. E´ valido il servizio giuridico in costanza di contratto. Pertanto, il periodo di congedo per dottorato di ricerca e maternità o congedo parentale è utile ai fini della valutazione del servizio necessario per l´accesso ai PAS, purché se ne sia usufruito in costanza di contratto.

5. E´ valutabile il servizio giuridico del cosiddetto “Salva-precari”, compreso quindi quello su progetti regionali ai sensi del DL 134/09 come convertito dalla Legge 167/09 e ai sensi DD.MM. n. 82 e n.100 del 2009, n.68 e 80 del 2010 e DM 92 del 2011. Il servizio è riconosciuto per l´intera durata del progetto.
Fatto salvo il requisito di almeno un anno di servizio nella classe di concorso o tipologia di posto richiesta.

6. Il servizio prestato nei licei musicali è valutabile ai fini della maturazione del requisito dei tre anni di servizio previsto dal DDG 58/13. Tale servizio deve essere obbligatoriamente riferito alla specifica classe di concorso (A031, A032 o A077) dalle cui graduatorie si è stati nominati.
In caso di nomina sulla base delle convenzioni con i Conservatori di Musica previste il candidato può scegliere di imputare il servizio in una delle seguenti classi di concorso: A031, A032 o A077. La scelta deve essere coerente con il titolo di studio di accesso previsto per le suddette classi di concorso.

7. I servizi prestati con contratti atipici, non da lavoro dipendente, ove stipulati nelle scuole non statali per insegnamenti curricolari rispetto all´ordinamento delle scuole stesse e svolti secondo le medesime modalità continuative delle corrispondenti attività di insegnamento delle scuole statali, debitamente certificati con la data di inizio e termine del servizio stesso, sono valutati per l´intero periodo, secondo i medesimi criteri previsti per i contratti di lavoro dipendente.

8. E´ valutabile il servizio svolto nelle scuole paritarie purché sia stato prestato per 180 giorni e sia riconducibile a classe di concorso e alle ore curricolari.

9. E´ valutabile il servizio svolto nei centri di formazione professionale, limitatamente ai corsi accreditati dalle Regioni per garantire l´assolvimento dell´obbligo di istruzione, se il servizio sia stato svolto per l´intera durata del progetto formativo e sia riconducibile a classi di concorso in base alle tabelle di corrispondenza dell´Intesa relativa alle linee guida per la realizzazione di organici raccordi tra i percorsi di istruzione degli istituti professionali statali e i percorsi di istruzione e formazione professionale regionali (Intesa del 16/12/2010).

10. E´ comunque valido, nelle more dell´adozione del nuovo decreto di modifica al D.M. 249/2010, il servizio svolto nell´anno scolastico 2012/13.

11. Sono regolarizzabili le istanze prive di alcune informazioni se sia interpretabile in maniera chiara e univoca la volontà dell´aspirante (es. indicazione dei tre anni di servizio ma mancata indicazione del titolo di studio o degli esami sostenuti/crediti richiesti).

LA VALUTAZIONE PER MIGLIORARE LA QUALITA’ DEL SERVIZIO SCOLASTICO

LA VALUTAZIONE

PER MIGLIORARE LA QUALITA’

DEL SERVIZIO SCOLASTICO

 

L’ANDIS, in collaborazione con le strutture periferiche dell’Associazione, organizza due incontri di approfondimento sul Regolamento del Sistema Nazionale di Valutazione in materia di Istruzione e Formazione, che seguono il seminario nazionale svoltosi a Bagnoli Irpino-Laceno il 15 e 16 luglio 2013.

 

AVELLINO – VENERDI’ 18 OTTOBRE 2013  –  ORE 15,30

Convitto Nazionale (corso Vittorio Emanuele – ingresso auto da via Colombo)

 

BENEVENTO – SABATO 19 OTTOBRE 2013  –  ORE 9,30

Liceo Classico “Giannone” (piazza Risorgimento)

 

Interverrà l’isp. Dino Cristanini (già Direttore dell’INVALSI)

 

L’autonomia didattica, organizzativa e finanziaria delle scuole, insieme alla responsabilità dirigenziale e ad una valutazione seria e rigorosa di sistema, rappresenta la via maestra per rendere più equa ed efficace la distribuzione delle risorse investite nel sistema formativo … (dal documento Congressuale ANDIS 2013)

 

Gli incontri sono a numero chiuso e riservati ai dirigenti scolastici e ai docenti interessati.

Non sono previsti oneri a carico dei partecipanti.

Per motivi logistici è obbligatoria la prenotazione, da far pervenire a info@andis.it oppure 328 4152155 (prof.ssa Rachele Rossano).

Verrà rilasciato attestato di partecipazione, anche ai fini di eventuale esonero dal servizio scolastico.

L’ANDIS è soggetto qualificato per la formazione del personale della scuola, ai sensi del D.M. n. 177/2000 e della Direttiva n. 90 del 2003, con D.M. del 7 dicembre 2005, notificato all’ANDIS con nota prot. n. 2303 del 15/12/2005 del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Dipartimento per l’Istruzione – Direzione Generale per il personale della scuola – Ufficio VI.

Nota 15 ottobre 2013, AOODGOS Prot. n. 5552/R.U./U

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per l’autonomia scolastica
Ufficio V

Agli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Agli Uffici Scolastici Territoriali
LORO SEDI
Al Sovrintendente Scolastico di
BOLZANO
Al Sovrintendente Scolastico di
TRENTO
Ai Dirigenti Scolastici degli Istituti Tecnici sedi esami di Stato abilitazione esercizio libera professione Perito Industriale
LORO SEDI
Alle Commissioni giudicatrici degli esami di Stato per abilitazione esercizio libera professione Perito Industriale
SEDI D’ESAME
E, p.c.: Al Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati
Via di San Basilio, 72
00187 – R O M A

OGGETTO : Esami Stato abilitazione esercizio libera professione PERITO INDUSTRIALE – Sessione 2013 –
Decreto costituzione Commissioni giudicatrici MIURAOODGOS prot. n° 0004820/R.U./U del 17/09/2013: ERRATA-CORRIGE.

Si segnala alle SS.LL. che il Decreto indicato in oggetto (precedentemente diffuso in Intranet e in Internet) a causa di un errore materiale riporta, nel tabulato relativo alla Commissione giudicatrice n° 14, l’Istituto Tecnico Industriale “Antonio Meucci” di Firenze e non l’I.T.I. “Tito Sarrocchi” di SIENA – Via Pisacane – quale Istituto sede d’esame.
A tale riguardo si allega il tabulato corretto, di imminente pubblicazione nell’area Intranet e nel sito Internet del M.I.U.R..

IL DIRETTORE
– Carmela Palumbo –
firmato Palumbo

Allegato

Nota 15 ottobre 2013, MIURAOODGOS prot. 5505

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica
– Ufficio I-

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma della Valle d’Aosta
Al Sovrintendente Scolastico
per la Provincia Autonoma di Bolzano
Al Sovrintendente Scolastico
per la Provincia Autonoma di Trento
All’Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di Bolzano

Oggetto: Olimpiadi di Problem Solving. Informatica e pensiero algoritmico nella scuola dell’obbligo – A.S. 2013-2014

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per l’anno scolastico 2013-2014, propone le “Olimpiadi di Problem Solving. Informatica e pensiero algoritmico nella scuola dell’obbligo” rivolte all’intero ciclo della scuola dell’obbligo. È prevista la partecipazione delle classi IV e V della scuola primaria, del triennio della scuola secondaria di primo grado, del primo biennio delle scuole secondarie di secondo grado.
Codesti Uffici vorranno cortesemente individuare, ovvero confermare un Referente regionale che curerà i rapporti con questo Ufficio, nonché con i Referenti scolastici secondo le note tecniche presenti nel Regolamento allegato. Comunicazioni in questo senso dovranno essere inviate al seguente indirizzo di posta elettronica: caterina.spezzano@istruzione.it entro il 15 novembre 2013.
Sulla home page del sito http://www.olimpiadiproblemsolving.com è possibile reperire ulteriori informazioni. Si ringrazia per la cortese collaborazione.

IL DIRETTORE GENERALE
Carmela PALUMBO

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica
Uff. I

– OLIMPIADI DI PROBLEM SOLVING –
Informatica e pensiero algoritmico nella scuola dell’obbligo

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica – promuove, per l’anno scolastico 2013/2014, le competizioni di informatica denominate “Olimpiadi di Problem Solving”, rivolte agli alunni della scuola dell’obbligo.
La competizione si propone di:
– favorire lo sviluppo delle competenze di problem solving e valorizzare le eccellenze presenti nelle scuole;
. sollecitare la diffusione dei contenuti scientifici culturali dell’informatica come strumento di formazione (metacompetenze) nei processi educativi;
– sottolineare l’importanza del pensiero algoritmico come strategia generale per affrontare i problemi, metodo per ottenere la soluzione e linguaggio universale per comunicare con gli altri.
Il problem solving rimanda a processi cognitivi in cui prevale il pensare, il ragionare, il fare ipotesi, attività che richiedono l’impiego di abilità relative alla gestione di informazioni strutturate più che l’applicazione di procedimenti meccanici volti all’esecuzione esclusiva di calcoli. Tali attività favoriscono l’acquisizione di competenze trasversali ai diversi contesti disciplinari riconosciute ormai essenziali per un inserimento attivo e consapevole dei giovani nella società.
Il problem solving, quindi, non è concepito come una disciplina, ma come applicazione di conoscenze e abilità cui si ricorre nell’affrontare situazioni problematiche in contesti reali. In particolare, riguarda la comprensione della natura del problema, l’identificazione degli elementi che lo compongono e le loro interrelazioni, la scelta di rappresentazioni adeguate nella risoluzione di situazioni problematiche, la riflessione sulla soluzione individuata e la sua efficace comunicazione.
Le olimpiadi di problem solving intendono, inoltre, stimolare l’interesse a sviluppare le capacità richieste in tutte le iniziative attivate per la valorizzazione delle eccellenze.

REGOLAMENTO DELLE COMPETIZIONI
1. Destinatari
Le competizioni riguardano la scuola dell’obbligo e si svolgono su tre distinti livelli:
– Scuola primaria (alunni delle classi IV e V)
– Scuola secondaria di I grado (alunni delle classi I, II e III)
– Scuola secondaria di II grado (alunni del primo biennio)
Le prove sono della stessa tipologia, ma si differenziano secondo il diverso livello del percorso scolastico.
2. Modalità di partecipazione
Le competizioni si articolano in tre fasi (istituto, regionale e nazionale) precedute da una periodo di allenamento e si svolgono tra squadre costituite da quattro allievi, fra cui si raccomanda che vengano rappresentati entrambi i sessi.
Le prove hanno la durata di 90 minuti e consistono nella risoluzione di un insieme di problemi scelti dal Comitato organizzatore
La competizione è gestita da un sistema automatico sia per la distribuzione dei testi delle prove sia per la raccolta dei risultati e la loro correzione. L’adozione di questo sistema impone vincoli alla formulazione dei quesiti e delle relative risposte.
Le informazioni sullo svolgimento delle diverse fasi delle competizioni vengono comunicate tempestivamente sul sito http://www.olimpiadiproblemsolving.it.
Le scuole che intendono partecipare alle competizioni devono individuare un docente referente, il quale cura la registrazione sul sito secondo le modalità indicate nella nota tecnica allegata al presente regolamento e comunica al referente regionale l’avvenuta iscrizione.
L’elenco dei referenti regionali è disponibile sulla home page del sito.
Il referente regionale abilita la scuola accedendo alla propria area riservata.
L’abilitazione renderà attiva la password del referente scolastico.
Nel caso di Regioni dove non sia stato segnalato il referente, le funzioni per l’abilitazione delle iscrizioni sono assunte dall’amministrazione centrale.
Durante lo svolgimento delle prove (allenamenti, gare di istituto, gare regionali e finalissima nazionale) le squadre partecipanti possono servirsi anche di propri dispositivi digitali collegati a internet.
3. Tipologia delle prove
Ogni prova si articola in dieci problemi, denominati “Esercizi”, che possono essere a risposta multipla o a risposta libera: in quest’ultimo caso la risposta è una ben precisa stringa di caratteri (un numero, una sigla, una lista, un nome, ecc) la cui forma si desume dal testo dell’esercizio.
Gli esercizi saranno di difficoltà leggermente crescente col succedersi delle prove, comunque sempre commisurati da una parte all’età e alla cultura di chi deve risolverli, dall’altra all’obiettivo di favorire la nascita e lo sviluppo progressivo delle eccellenze.
Una caratteristica fondamentale delle Olimpiadi di Problem Solving è che, dopo ogni prova, insieme con la soluzione dei vari esercizi vengono forniti dei “commenti” (in questa edizione ampliati e arricchiti rispetto a quelle precedenti) che costituiscono una traccia per il percorso formativo che gli insegnanti sono invitati a seguire insieme con gli allievi.
Gli argomenti proposti sono allineati con quelli adottati nelle indagini e/o nelle competizioni internazionali riguardanti la capacità di problem solving; in particolare ogni prova comprende (almeno):
– un esercizio di comprensione di un testo italiano;
– uno o più esercizi formulati in inglese;
– almeno sei esercizi di argomento “standard”, cioè appartenenti ad aree problematiche che si ritiene debbano far parte delle competenze e capacità di ognuno;
– due o tre esercizi di argomento non “standard” per stimolare la creatività e la capacità di affrontare situazioni “nuove”.
4. Fasi della competizione
a) Allenamenti
Per consentire la conoscenza dei contenuti e l’approccio metodologico della competizione sono state predisposte prove di allenamento.
Agli allenamenti accedono tutti gli studenti, con le modalità ritenute più opportune dai rispettivi docenti.
Le prove sono disponibili sul sito http://www.olimpiadiproblemsolving.it.
b) Gare di Istituto:
Le gare di Istituto sono utilizzate per individuare la squadra che rappresenterà l’Istituzione scolastica alle gare regionali: una squadra per ogni livello della competizione.
E’ opportuno che alle gare di istituto partecipi il maggior numero possibile di squadre/studenti – e comunque non meno di 4 squadre per ogni livello – composte secondo criteri definiti in autonomia.
La fase di Istituto si articola su quattro prove che si svolgono secondo il seguente calendario:
I prova
9 dicembre 2013 per la scuola primaria
10 dicembre 2013 per la scuola secondaria di I grado
11 dicembre 2013 per la scuola secondaria di II grado
II prova
20 gennaio 2014 per la scuola primaria
21 gennaio 2014 per la scuola secondaria di I grado
22 gennaio 2014 per la scuola secondaria di II grado
III prova
12 febbraio 2014 per la scuola primaria
13 febbraio 2014 per la scuola secondaria di I grado
14 febbraio 2014 per la scuola secondaria di II grado
IV prova
10 marzo 2014 per la scuola primaria
11 marzo 2014 per la scuola secondaria di I grado
12 marzo 2014 per per la scuola secondaria di II grado
Le Istituzioni scolastiche possono utilizzare una o più prove per individuare, entro il 31 marzo 2014, le squadre che partecipano alla successiva fase regionale.
c) Gare regionali:
Alla fase regionale partecipa una squadra per ogni Istituto.
Gli Istituti comprensivi partecipano con una squadra per ciascun livello previsto dalla competizione.
Per questa fase il referente scolastico effettua una specifica registrazione sul sito con il nome della squadra ed i nominativi dei suoi componenti come riportato nella nota tecnica.
La fase regionale si svolge secondo il seguente calendario:
7 aprile 2014 per la scuola primaria
8 aprile 2014 la scuola secondaria di I grado
9 aprile 2014 per la scuola secondaria di II grado
d) Finalissima nazionale
Accedono alla finalissima nazionale per ciascun livello:
– la migliore squadra classificata a livello regionale;
– le prime cinque migliori squadre classificate a livello nazionale, escluse le prime di ogni regione.
La finalissima nazionale si disputerà il giorno 17 maggio 2014 a Roma.

NOTA TECNICA
RUOLI E COMPITI DEI REFERENTI REGIONALI E DEI REFERENTI SCOLASTICI
REFERENTI REGIONALI
1. promuovono e presentano il progetto alle scuole della regione;
2. abilitano l’iscrizione delle scuole effettuata dal referente scolastico sul sito;
3. supportano le scuole con attività e interventi che ritengono più opportuni;
4. curano i rapporti con i referenti scolastici.
REFERENTI SCOLASTICI
Le scuole, all’atto dell’iscrizione, devono indicare un referente che cura i contatti con l’Organizzazione per tutte le informazioni e le comunicazioni necessarie. I rapporti organizzativi sono curati esclusivamente via e-mail e attraverso gli appositi spazi riservati (FAQ, forum,et al) nel sito delle competizioni http://www.olimpiadiproblemsolving.com
I referenti:
– iscrivono le scuole sul portale utilizzando l’apposito collegamento,
– comunicano al referente regionale l’avvenuta iscrizione.
La password che il sistema genera automaticamente è abilitata da referente regionale.
I referenti scolastici:
a. accedono all’area riservata,
b. inseriscono la password e ACCEDONO AL PANNELLO DI CONTROLLO, da cui è possibile accedere alle sezioni per:
i. gestire le squadre e i loro componenti: l’iscrizione completa con nome squadra e nomi componenti è obbligatoria solo per la squadra che accede alla fase regionale, mentre per gli allenamenti e per la fase di istituto sarà sufficiente scrivere solo il nome della squadra,
ii. attivare e gestire gli allenamenti.
Ulteriori informazioni e/o eventuali aggiornamenti sono comunicati tempestivamente sul sito e segnalati tramite news.
Per le modalità di risposta ai diversi quesiti consultare l’apposita area della home page.

Decreto-Legge 15 ottobre 2013, n. 120

Decreto-Legge 15 ottobre 2013, n. 120

Misure urgenti di riequilibrio  della  finanza  pubblica  nonche'  in
materia di immigrazione. (13G00164)

(GU n.242 del 15-10-2013 – Suppl. Ordinario n. 70)

 
                   IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 

  Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione; 
  Ritenuta la straordinaria necessita'  ed  urgenza,  considerata  la
particolare congiuntura economica, di adottare misure finalizzate  al
riequilibrio della  finanza  pubblica  in  conformita'  ai  parametri
fissati dall'Unione europea, nonche' di introdurre  ulteriori  misure
in materia di finanza locale; 
  Ritenuta, altresi',  la  straordinaria  necessita'  ed  urgenza  di
intervenire in materia di immigrazione; 
  Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri,  adottata  nella
riunione del 9 ottobre 2013; 
  Sulla proposta del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri,  del
Ministro dell'interno, del Ministro dell'economia e delle  finanze  e
del Ministro per gli affari regionali e le autonomie; 

                                Emana 

                     il seguente decreto-legge: 

                               Art. 1 

               Disposizioni in materia di immigrazione 

  1. La dotazione del fondo di cui all'articolo 23, comma 11,  quinto
periodo, del decreto-legge 6 luglio  2012,  n.  95,  convertito,  con
modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, e' incrementata  di
20 milioni di euro per l'anno 2013. 
  2. Al fine  di  fronteggiare  le  esigenze  straordinarie  connesse
all'eccezionale afflusso di stranieri  sul  territorio  nazionale  e'
istituito per le esigenze del  Ministero  dell'interno  nel  relativo
stato di previsione un Fondo, con la dotazione  finanziaria  di  euro
190 milioni per l'anno 2013, la cui ripartizione  e'  effettuata  con
decreto del Ministro dell'interno,  previa  intesa  con  il  Ministro
dell'economia e delle finanze. 
  3. Le somme di cui ai commi 1 e 2,  non  utilizzate  nell'esercizio
possono esserlo in quello successivo. 
  4. All'onere derivante dai commi 1 e 2, pari a 210 milioni di  euro
nell'anno 2013, si provvede: 
    a) quanto a  90  milioni  di  euro  mediante  quota  parte  degli
introiti di cui  all'articolo  14-bis,  del  decreto  legislativo  25
luglio 1998 n. 286, affluiti all'entrata del  bilancio  dello  Stato,
che resta acquisita al bilancio medesimo; 
    b) quanto a 70 milioni di euro mediante il versamento all'entrata
del bilancio dello Stato, da parte dell'INPS, delle  somme  incassate
in attuazione dell'articolo 5 del decreto legislativo del  16  luglio
2012, n. 109; 
    c) quanto a 50 milioni di euro mediante riduzione della dotazione
del fondo di cui all'articolo 2, comma 6-sexies, del decreto-legge 29
dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge  26
febbraio  2011,  n.  10,  iscritto  nello  stato  di  previsione  del
Ministero dell'interno.
                               Art. 2 

       Disposizioni in tema di finanza degli enti territoriali 

  1. Per l'anno 2013,  ad  integrazione  del  fondo  di  solidarieta'
comunale di cui all'articolo 1, comma 380, della  legge  24  dicembre
2012, n. 228, spettante a ciascun comune in  attuazione  del  decreto
del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui alla lettera b)  del
medesimo comma 380, e' riconosciuto  un  contributo  per  un  importo
complessivo di 120 milioni di euro,  ripartito  tra  i  comuni  nella
misura indicata nell'allegata tabella A al presente decreto. 
  2. Il contributo attribuito a ciascun comune  in  applicazione  del
comma 1 non e' considerato tra le entrate finali di cui  all'articolo
31, comma 3, della legge 12 novembre 2011, n. 183, rilevanti ai  fini
del patto di stabilita' interno 2013. 
  3. Alla copertura dell'onere derivante dal  comma  1,  pari  a  120
milioni di euro per l'anno 2013, si provvede, quanto a 30 milioni  di
euro, mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di  spesa
di cui all'articolo 1, comma 10, del decreto-legge 8 aprile 2013,  n.
35, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n.  64,
utilizzando  la  dotazione  per  l'anno  2013  della   "Sezione   per
assicurare la liquidita' per pagamenti dei debiti certi,  liquidi  ed
esigibili degli enti locali" e quanto a 90 milioni di euro,  mediante
corrispondente  riduzione  dell'autorizzazione  di   spesa   di   cui
all'articolo 1, comma 122, della legge 24 dicembre 2012, n. 228,  per
la parte di contributo non attribuito alle Regioni Puglia e Molise. 
  4. All'onere derivante dall'attuazione del comma 3, in  termini  di
minori interessi attivi per il bilancio  dello  Stato,  pari  a  euro
1.000.000  a  decorrere   dall'anno   2014   si   provvede   mediante
corrispondente riduzione del  Fondo  per  interventi  strutturali  di
politica  economica,  di  cui   all'articolo   10,   comma   5,   del
decreto-legge   29   novembre   2004,   n.   282,   convertito,   con
modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307. 
  5. All'articolo 31 della legge  12  novembre  2011,  n.  183,  sono
apportate le seguenti modifiche: 
    a) dopo il comma 2 sono inseriti i seguenti: 
    «2-bis. In deroga a quanto disposto dal comma 2, per l'anno  2013
le  percentuali  da  applicare  alla  media  della   spesa   corrente
registrata negli anni 2007-2009, cosi' come desunta  dai  certificati
di conto consuntivo, sono pari, per le province a  19,61  per  cento,
per i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti a  15,61  per
cento e per i comuni con  popolazione  compresa  tra  1.001  e  5.000
abitanti a 12,81 per cento. 
    2-ter.  Nell'ambito  della  manovra  di  finanza  pubblica  e  in
coerenza con gli obiettivi programmatici, agli enti  locali  potranno
essere attribuiti nel 2014 spazi finanziari, a valere  sul  patto  di
stabilita' interno, per incentivare gli investimenti.»; 
    b) al comma 5 le parole "Per l'anno 2014" sono  sostituite  dalle
seguenti "Per gli anni 2013 e 2014". 
  6. All'articolo 2, comma 80, della legge 23 dicembre 2009, n.  191,
dopo il primo periodo sono inseriti i seguenti: «A decorrere dal 2013
alle regioni che  presentano,  in  ciascuno  degli  anni  dell'ultimo
biennio di esecuzione del Piano  di  rientro,  ovvero  del  programma
operativo di prosecuzione dello  stesso,  verificato  dai  competenti
Tavoli tecnici di cui agli articoli 9 e 12 dell'Intesa 23 marzo 2005,
sancita dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo  Stato,  le
regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, pubblicata nel
supplemento ordinario n. 83 alla Gazzetta  Ufficiale  n.  105  del  7
maggio 2005,  un  disavanzo  sanitario,  di  competenza  del  singolo
esercizio e prima delle coperture, decrescente e inferiore al gettito
derivante  dalla  massimizzazione   delle   predette   aliquote,   e'
consentita la  riduzione  delle  predette  maggiorazioni,  ovvero  la
destinazione del relativo  gettito  a  finalita'  extrasanitarie,  in
misura tale da garantire  al  finanziamento  del  Servizio  sanitario
regionale un  gettito  pari  al  valore  medio  annuo  del  disavanzo
sanitario  registrato  nel  medesimo  biennio.   Alle   regioni   che
presentano, in ciascuno degli anni dell'ultimo triennio, un disavanzo
sanitario,  di  competenza  del  singolo  esercizio  e  prima   delle
coperture,  inferiore,  ma  non  decrescente,  rispetto  al   gettito
derivante  dalla  massimizzazione   delle   predette   aliquote,   e'
consentita la  riduzione  delle  predette  maggiorazioni,  ovvero  la
destinazione del relativo  gettito  a  finalita'  extrasanitarie,  in
misura tale da garantire  al  finanziamento  del  Servizio  sanitario
regionale un gettito pari  al  valore  massimo  annuo  del  disavanzo
sanitario registrato nel medesimo triennio. Le predette  riduzioni  o
destinazione  a  finalita'  extrasanitarie  sono  consentite   previa
verifica positiva dei medesimi Tavoli e in presenza di  un  Programma
operativo 2013-2015  approvato  dai  citati  Tavoli,  ferma  restando
l'efficacia degli eventuali provvedimenti di riduzione delle aliquote
dell'addizionale regionale all'IRPEF e dell'IRAP secondo  le  vigenti
disposizioni. Resta fermo quanto previsto dal presente comma in  caso
di risultati quantitativamente migliori e quanto previsto  dal  comma
86 in caso di determinazione di un disavanzo  sanitario  maggiore  di
quello programmato e coperto.». 
  7.  Al  decreto-legge  8  aprile  2013,  n.  35,   convertito   con
modificazioni dalla legge 6 giugno 2013, n.  64,  sono  apportate  le
seguenti modificazioni: 
    a) all'articolo 1, comma 10, l'ultimo periodo e'  sostituito  dal
seguente: 
    "La dotazione per il 2014 della Sezione di  cui  all'articolo  2,
unitamente alle disponibilita' non erogate in prima istanza alla data
del 31 dicembre 2013, e' destinata, entro il 31 marzo  2014,  con  le
medesime procedure ivi previste, ad anticipazioni di  liquidita'  per
il pagamento dei debiti di  cui  all'articolo  2  richieste  in  data
successiva a quella prevista dal predetto articolo  2,  comma  1,  e,
comunque, non oltre il 28 febbraio 2014."; 
    b) all'articolo 1, dopo il comma 10, e' inserito il seguente: 
    "10-bis.  Ai  fini  dell'assegnazione  delle   anticipazioni   di
liquidita' a valere sulle risorse di cui all'articolo 13, commi  8  e
9, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, e sulla dotazione per il
2014  della  Sezione  di  cui  all'articolo  2,   nonche'   ai   fini
dell'erogazione  delle  risorse  gia'  assegnate  con   decreto   del
Ministero dell'economia e delle finanze del 14  maggio  2013  ma  non
ancora erogate, sono considerati anche i pagamenti dei  debiti  fuori
bilancio che presentavano i requisiti per il riconoscimento alla data
del 31 dicembre 2012, anche  se  riconosciuti  in  bilancio  in  data
successiva."; 
    c) all'articolo 2, comma 6, dopo il secondo periodo sono aggiunti
i seguenti: 
    "All'atto dell'estinzione  da  parte  della  Regione  dei  debiti
elencati nel piano di pagamento nei confronti degli enti locali o  di
altre   pubbliche   amministrazioni,   ciascun    ente    locale    o
amministrazione   pubblica   interessata    provvede    all'immediata
estinzione dei propri debiti. Il responsabile  finanziario  dell'ente
locale o della pubblica amministrazione interessata fornisce  formale
certificazione alla Regione dell'avvenuto  pagamento  dei  rispettivi
debiti e dell'effettuazione delle relative registrazioni contabili  ,
entro il 31 ottobre 2013, in relazione ai debiti gia'  estinti  dalla
Regione alla data del 30  settembre  2013,  ovvero  entro  30  giorni
dall'estinzione dei debiti da parte della Regione nei  restanti  casi
Sulla  base  delle  certificazioni  di  cui  al  periodo  precedente,
ciascuna Regione, conseguentemente fornisce, entro  i  successivi  15
giorni,  al  Tavolo  di  cui  al  comma  4   un'unica   comunicazione
dell'avvenuto pagamento, da parte degli enti locali e delle pubbliche
amministrazioni  interessate,  dei  propri  debiti   a   fronte   dei
corrispondenti crediti verso la Regione. Il  mancato  adempimento  da
parte delle Regioni,  degli  enti  locali  e  delle  altre  pubbliche
amministrazioni alle disposizioni  di  cui  al  quarto  e  al  quinto
periodo rileva ai fini della misurazione e  della  valutazione  della
performance  individuale  dei  dirigenti  responsabili   e   comporta
responsabilita' dirigenziale e disciplinare ai sensi  degli  articoli
21 e 55 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165,  e  successive
modificazioni.". 
  8. All'articolo 14, comma 2, del decreto-legge 31 agosto  2013,  n.
102, il termine del 15 ottobre 2013, e' prorogato al 4 novembre  2013
e il termine di  15  giorni  entro  il  quale  la  sezione  d'appello
delibera in camera di consiglio e' ridotto a 7 giorni.
                               Art. 3 

                      Disposizioni finanziarie 

  1. Al  fine  di  consentire  il  rientro  dallo  scostamento  dagli
obiettivi di contenimento dell'indebitamento  netto  delle  pubbliche
amministrazioni entro il limite definito in sede europea, per  l'anno
2013 le disponibilita' di competenza e di cassa relative  alle  spese
del bilancio dello Stato sono accantonate e  rese  indisponibili  per
ciascun Ministero secondo quanto  indicato  nell'allegata  tabella  B
tali    da    assicurare    complessivamente     un     miglioramento
dell'indebitamento  netto  delle  Pubbliche  Amministrazioni  di  590
milioni di euro per il medesimo anno. 
  2. Le quote di risorse accantonate  relative  alle  spese  correnti
costituiscono economia di bilancio al termine dell'esercizio. Restano
escluse dalle citate limitazioni le spese  iscritte  negli  stati  di
previsione dei Ministeri dei beni e delle attivita' culturali  e  del
turismo e dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca,  nonche'
le spese iscritte nell'ambito della Missione "Ricerca e  innovazione"
e gli stanziamenti relativi al Fondo per lo sviluppo e la coesione ed
alla realizzazione  delle  opere  e  delle  attivita'  connesse  allo
svolgimento del  grande  evento  Expo  Milano  2015.  Per  effettive,
motivate e documentate esigenze, su  proposta  delle  Amministrazioni
interessate, possono essere disposte variazioni degli  accantonamenti
di   cui   al   primo   periodo,   con   invarianza   degli   effetti
sull'indebitamento netto delle  pubbliche  amministrazioni,  restando
precluso  l'utilizzo  degli  stanziamenti  di  conto   capitale   per
finanziare spese correnti. 
  3. Per i capitoli interessati dagli accantonamenti di cui al  comma
1 e' sospesa per l'anno 2013 la facolta' di cui all'articolo 6, comma
14,  del  decreto-legge  6  luglio  2012,  n.  95,  convertito,   con
modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135. 
  4. Alla  compensazione  degli  effetti  finanziari  in  termini  di
fabbisogno e di indebitamento  netto  derivanti  dall'attuazione  del
comma 1 si provvede mediante corrispondente utilizzo per 249  milioni
di euro per l'anno 2014 del Fondo per la compensazione degli  effetti
finanziari  non   previsti   a   legislazione   vigente   conseguenti
all'attualizzazione di contributi pluriennali, di cui all'articolo 6,
comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n.  154,  convertito,  con
modificazioni, dalla legge 4 dicembre  2008,  n.  189,  e  successive
modificazioni.  Il  Ministro  dell'economia  e   delle   finanze   e'
autorizzato  ad  apportare,  con  propri   decreti,   le   occorrenti
variazioni di bilancio. 
  5. Le somme iscritte nel conto dei  residui  per  l'anno  2013  sul
fondo per la concessione dei contributi per  gli  interventi  di  cui
all'articolo 13, comma 3-quater, del decreto-legge 25 giugno 2008, n.
112, convertito, con modificazioni, dalla legge  6  agosto  2008,  n.
133, sono versate per l'importo di 45 milioni di euro all'entrata del
bilancio dello Stato per l'anno medesimo. 
  6. Il Ministro dell'economia e  delle  finanze  e'  autorizzato  ad
apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio  in
attuazione del presente decreto.
                               Art. 4 

                          Entrata in vigore 

  1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso  della  sua
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della  Repubblica  italiana  e
sara' presentato alle Camere per la conversione in legge. 
  Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito
nella  Raccolta  ufficiale  degli  atti  normativi  della  Repubblica
italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo
osservare. 
    Dato a Roma, addi' 15 ottobre 2013 

                             NAPOLITANO 

                            Letta,  Presidente  del   Consiglio   dei
                            ministri 

                            Alfano, Ministro dell'interno 

                            Saccomanni,  Ministro   dell'economia   e
                            delle finanze 

                            Delrio, Ministro per gli affari regionali
                            e le autonomie 

Visto, il Guardasigilli: Cancellieri
 
                                               Tabella A - articolo 2
 
                                    Tabella B - (Articolo 3, comma 1)

Rassegna Stampa 15 ottobre 2013

in primo piano

 
Italia Oggi  del  15-10-2013
PROF DI POMERIGGIO A ZERO EURO (A.Ricciardi) [solo_testo] pag. 41
Italia Oggi  del  15-10-2013
ALL’ESTERO MA ASSUNTI IN ITALIA (S.Cardi) [solo_testo] pag. 43
Avvenire  del  15-10-2013
“SUBITO TUTTI I FONDI A BILANCIO” (E.Lenzi) [solo_testo] pag. 10
Avvenire  del  15-10-2013
LE PARITARIE COMUNALI VERSO LA STATALIZZAZIONE (E.Lenzi) [solo_testo] pag. 10
 

ministro

 
Corriere Adriatico  del  15-10-2013
ITALIA-SERBIA, IL GRAN GIORNO DEL VERTICE [solo_testo] pag. 3
Il Piccolo  del  15-10-2013
LETTA APRE OGGI AD ANCONA IL VERTICE TRA ITALIA E SERBIA [solo_testo] pag. 11
Giorno/Resto/Nazione  del  15-10-2013
SCUOLA, NO ALLA VIOLENZA CARROZZA PREMIA TRE ISTITTUTI [solo_testo] pag. 22
 

ministero

 
Corriere di Rieti e della Sabina  del  15-10-2013
RIUNIONE COI SINDACATI PER L’ASSEGNAZIONE DEI FONDI MOF ALLE SCUOLE [solo_testo] pag. 8
il Sole 24 Ore  del  15-10-2013
ITS FINMECCANICA FA IL PIENO AL SUD (C.Tucci) [solo_testo] pag. 45
la Gazzetta del Mezzogiorno  del  15-10-2013
DIPLOMATI E’ GIA’ ASSUNTO I PRIMI “MECCATRONICI” (L.Barile) [solo_testo] pag. VI
Italia Oggi  del  15-10-2013
SCIENZIATA? L’AZIENDA TI ASPETTA [solo_testo] pag. 45
la Stampa  del  15-10-2013
LA SETTIMANA DELL’EDUCAZIONE FINANZIARIA [solo_testo] pag. 28
Italia Oggi  del  15-10-2013
STUDI MUSICALI SOLO A SCUOLA (C.Forte) [solo_testo] pag. 42
L’Unita’  del  15-10-2013
MI PRESENTO, SONO L’AVVOCATO DEGLI SCOLARI (M.Spicola) [solo_testo] pag. 16
Italia Oggi  del  15-10-2013
L’EBOOK AI DOCENTI NON PIACE (E.Micucci) [solo_testo] pag. 45
Italia Oggi  del  15-10-2013
INSEGNANTI INIDONEI, RECORD DI EMENDAMENTI (N.Mondelli) [solo_testo] pag. 41
Italia Oggi  del  15-10-2013
SOSTEGNO, DOCENTI RADDOPPIATI IN 10 ANNI E IL 2014 SI CAMBIA, ARRIVA L’ANAGRAFE (E.Micucci) [solo_testo] pag. 42
Italia Oggi  del  15-10-2013
AVVICINARSI A CASA E’ POSSIBILE (A.Di geronimo) [solo_testo] pag. 43
Italia Oggi  del  15-10-2013
PERMESSI PERSONALI TOP SECRET (C.Forte) [solo_testo] pag. 44
la Gazzetta del Mezzogiorno  del  15-10-2013
ASSOLTA LA DIRIGENTE SCOLASTICA ACCUSATA DI MALTRATTAMENTI AI DOCENTI (A.Norscia) [solo_testo] pag. XIII
il Giornale  del  15-10-2013
LA PRESIDE DI FERRO LANCIA LA CROCIATA ANTI OCCUPAZIONI (G.Iacobini) [solo_testo] pag. 19
Giornale di Sicilia  del  15-10-2013
PULIZIA A SCUOLA, VERTICE IN PREFETTURA ENTRO VENERDI’ DECIDERA’ IL MINISTERO (S.Raccuglia) [solo_testo] pag. 23
La Nazione – Ed. Massa  del  15-10-2013
I VALORI DEL LAVORO CON I SUOI MAESTRI [solo_testo] pag. 19
Corriere della Sera – ed. Milano  del  15-10-2013
MENO AVVOCATI, PIU’ CONTADINI ALLE MATRICOLE PIACE IL VERDE (I.Fantigrossi) [solo_testo] pag. 13
Corriere della Sera – ed. Milano  del  15-10-2013
SIZA, LE TRE GIORNATE DI MILAN (P.Panza) [solo_testo] pag. 19
Corriere della Sera – ed. Milano  del  15-10-2013
LO STUDENTE VUOLE SPAZI-SCHISCETTA (F.Cavadini) [solo_testo] pag. 1
Il Fatto Quotidiano  del  15-10-2013
PROCESSO D’ALI’ (PDL) IL GUP E L’ATENEO VICINO AL SENATORE (S.Amurri) [solo_testo] pag. 11
la Nazione – ed. Pisa  del  15-10-2013
SAPIENZA, LAVORATORI IN PIAZZA SAPIENZA, LAVORATORI IN PIAZZA [solo_testo] pag. 4
La Gazzetta dello Sport – Ed. Milano  del  15-10-2013
AL VIA “L’OLIMPIADE” DEGLI UNIVERSITARI (P.Spagnolo) [solo_testo] pag. 43
il Giornale di Napoli  del  15-10-2013
NAPOLI ACCOGLIE GLI STUDENTI STRANIERI “CITTA’ DEL DIALOGO” [solo_testo] pag. 10
la Stampa  del  15-10-2013
KYENGE: RACHID E’ UN ESEMPIO PER TUTTI (L.Castagneri) [solo_testo] pag. 41
La Voce (Roma)  del  15-10-2013
L’ACCADEMIA DI CATANZARO GRANDE PROTAGONISTA AL PREMIO NAZIONALE DELLE ARTI [solo_testo] pag. 14
la Gazzetta del Mezzogiorno  del  15-10-2013
“CONCORSO UNICO NAZIONALE” I RICERCATORI SI SCRIVONO LA LEGGE (Lu.ba.) [solo_testo] pag. VI
la Repubblica  del  15-10-2013
LE DIECI REGOLE PER NON CADERE NELLE TRAPPOLE DEI “GUARITORI” (E.Cattaneo) [solo_testo] pag. 1
il Tempo  del  15-10-2013
ECCO IL ROBOT INTELLIGENTE CHE SALVERA’ L’UOMO [solo_testo] pag. 11
il Giornale – ed. Milano  del  15-10-2013
DALLE AUTO ALL’ARIA IRRESPIRABILE ECCO TUTTE LE BUGIE SULLO SMOG (S.Coppetti) [solo_testo] pag. 2
Corriere della Sera  del  15-10-2013
IL PENSIERO SENZA PAROLE DEI CANI “SI EMOZIONANO COME NOI” (S.Montefiori) [solo_testo] pag. 31
 

pubblica  amministrazione  e  societa’

 
Corriere della Sera  del  15-10-2013
I TAGLI A PENSIONI E STATALI CONTI E BOND, PRELIEVO AL 22% PIU’ TASSE SULLE SECONDE CASE (L.Salvia/M.Sensini) [solo_testo] pag. 2/3
il Sole 24 Ore  del  15-10-2013  
STATALI, STRETTA SU CONTRATTI E TURN OVER (D.Colombo/M.Rogari) [solo_testo] pag. 4  
il Sole 24 Ore  del  15-10-2013  
TRA SPENDING E INTERVENTI TRADIZIONALI (D.Pesole) [solo_testo] pag. 3  
Il Fatto Quotidiano  del  15-10-2013  
ERA MEGLIO L’IMU: ARRIVINO LA TRISE, LA TARI E LA TASI (M.Palombi) [solo_testo] pag. 8  
il Sole 24 Ore  del  15-10-2013  
SEMPLIFICARE CREA STABILITA’ (A.Quadrio curzio) [solo_testo] pag. 1  
il Sole 24 Ore  del  15-10-2013  
SCONTO DA 1,5 MILIARDI SUL PATTO DI STABILITA’ (G.Trovati) [solo_testo] pag. 2  
Italia Oggi  del  15-10-2013  
PIANO GIOVANI IN 5 MOSSE (M.Di renzo) [solo_testo] pag. 39  
Avvenire  del  15-10-2013  
GIOVANI SENZA LAVORO A REGGIO EMILIA L’EUROPA CERCA SOLUZIONI COMUNI [solo_testo] pag. 11  
Avvenire  del  15-10-2013  
OLIVETTI L’ANTI-MANAGER (F.Ferrarotti) [solo_testo] pag. 23  
il Sole 24 Ore  del  15-10-2013  
“DECRETO CULTURA DA CAMBIARE” (S.Monaci) [solo_testo] pag. 21  
il Giornale  del  15-10-2013  
AFFITTARE PIRAMIDI E SFINGE? FAREBBE BENE ALLA CULTURA (L.Nannipieri) [solo_testo] pag. 29  
il Messaggero – Cronaca di Roma  del  15-10-2013  
DAL CANTIERE SPUNTA UN QUARTIERE IMPERIALE (L.Larcan) [solo_testo] pag. 47  
la Repubblica  del  15-10-2013  
LA GRANDE GUERRA DIMENTICATA NEANCHE UN EURO PER IL CENTENARIO (P.Rumiz) [solo_testo] pag. 1  
   
A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi

Nota 15 ottobre 2013, Prot.n. 5551

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica
Ufficio V

Nota 15 ottobre 2013, Prot.n. 5551

Esami di Stato abilitazione esercizio libera professione di perito agrario – Sessione 2013 – Decreto costituzione Commissioni giudicatrici prot. n. 4818 del 17 settembre 2013: errata corrige

CNPI: il Tar Lazio ci dà ragione e mette in mora il Miur

CNPI: il Tar Lazio ci dà ragione e mette in mora il Miur

Il Ministro deve agire, altrimenti interviene il commissario ad acta già nominato. La nostra proposta.

Il Tar Lazio ha accolto il nostro ricorso sull’inerzia ministeriale per il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI). Se il Ministero non provvederà nei termini assegnati, provvederà un commissario ad acta, già nominato.

Questa decisione del Tar è per noi motivo di grande soddisfazione che da soli abbiamo combattuto contro questa colpevole “dimenticanza” del Governo Monti che priva la scuola italiana, caso unico in Europa, di un organismo di rappresentanza nazionale della comunità professionale e scientifica.

Ora al Ministro Carrozza viene offerta l’opportunità di rimediare all’errore commesso dalla precedente gestione, assumendo gli atti politici conseguenti alla nuova situazione se vuole evitare la messa in mora innanzi al mondo della scuola.

La FLC CGIL e gli altri sindacati hanno da tempo indicato la via da seguire con proposte semplici e chiare come risulta dalla lettera unitaria inviata allo stesso Ministro Carrozza il 17 luglio scorso:

  • ripristinare subito la funzionalità dell’attuale CNPI in attesa dell’elezione di un nuovo organismo nazionale;
  • avviare un grande confronto con le scuole, le organizzazioni sindacali, le associazioni professionali e tutti i soggetti interessati per arrivare quanto prima al riordino complessivo degli organi collegiali scolastici inadeguati alla nuova configurazione dell’autonomia scolastica.