La riunificazione tedesca

La riunificazione tedesca

di Maurizio Tiriticco

Il 3 ottobre ricorre un importante evento per l’Europa. Il 3 ottobre del 1990 il popolo tedesco, e con esso lo Stato germanico, riconquistarono l’unità nazionale. E ciò dopo ben 45 anni, quando aveva avuto fine la seconda terribile guerra mondiale. In quel 3 ottobre i territori della Repubblica Democratica Tedesca (RDT, Deutsche Demokratische Republik o DDR), comunemente chiamata “Germania Est”, dalla fine della guerra sotto lo stretto controllo dell’Unione Sovietica, vennero incorporati nell’allora “Germania Ovest”, in tedesco denominata ufficialmente BundesRepublik Deutschland o BRD (ovvero Repubblica Federale Tedesca o RFT), per poi costituirsi in cinque nuovi Länder (Stati Federati): Meclemburgo-Pomerania Anteriore, Brandeburgo, Sassonia, Sassonia-Anhalt e Turingia.

Lo Stato tedesco così riunificato mantenne il nome che era quello della Germania Ovest, ed è così ancora oggi: REPUBBLICA FEDERALE TEDESCA. In vista della riunificazione, passaggi fondamentali, furono la “caduta del muro di Berlino” (9 novembre 1989) e l’entrata in vigore, il 1º luglio 1990, del Trattato sull’unione monetaria, economica e sociale (Währungs-, Wirtschafts- und Sozialunion) tra i due Stati. Questo prevedeva un tasso di conversione tra marco dell’est e marco dell’ovest di 1 a 1 per le partite correnti e di 2 marchi dell’est per un 1 marco dell’ovest per patrimoni e debiti..

Dopo le prime elezioni libere nella Germania Est, tenutesi il 18 marzo 1990, i negoziati tra i due Stati culminarono in un Trattato di Unificazione, mentre i negoziati tra le due Germanie e le quattro potenze occupanti (Francia, Regno Unito, Stati Uniti d’Americae Unione Sovietica) stilarono il cosiddetto “Trattato due più quattro”, che garantiva la piena indipendenza a uno Stato tedesco riunificato.

Legalmente non si trattò di una riunificazione tra i due Stati tedeschi, ma dell’annessione da parte della Germania Ovest dei cinque Länder della Germania Est e di Berlino Est. Fu una scelta che velocizzò la riunificazione tra i due Stati; e si evitò così la creazione di una nuova costituzione e la sottoscrizione di nuovi trattati internazionali. La Germania riunificata rimase un Paese membro delle Comunità europee (e poi dell’Unione europea) e della NATO. La riunificazione tedesca apparve come un passaggio imprescindibile per la successiva integrazione europea (a partire dal Trattato di Maastricht, firmato il 7 febbraio 1992 ed entrato in vigore il 1º novembre 1993) e per l’adozione dell’euro come valuta comune a numerosi Paesi del continente. Com’è noto, la nuova Germania, in forza della sagacia dei suoi cittadini e della saggezza dei suoi governanti, è stata in grado di assumere e di svolgere in pochi anni un importante ruolo all’interno della Unione Europea! Ed un grande merito va ad Angela Merkel, Cancelliera federale dal 22 novembre 2005 ai giorni nostri.

Giornata Nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione

Studentesse e studenti di 60 istituti scolastici, 40 italiani e 20 stranieri, si ritrovano in questi giorni sull’isola di Lampedusa per confrontarsi sui temi dei diritti e delle migrazioni, in occasione della “Giornata Nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione”, istituita con la legge numero 45 del 21 marzo 2016, in ricordo delle vittime del naufragio avvenuto il 3 ottobre 2013, che costò la vita a 368 fra uomini, donne e bambini.

Un’occasione di incontro e scambio tra giovani, con esperti, associazioni, superstiti e familiari delle vittime proprio in un luogo che è stato in questi anni “fronte del porto di un’Europa che non sempre ha saputo accogliere, non sempre ha avuto memoria”, dichiara il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, “ma che in realtà ci fa ricordare la necessità di riflettere continuamente sulle grandi tematiche di un’epoca globale: le migrazioni, le emergenze umanitarie, il tema del razzismo e della discriminazione. Questioni che devono essere affrontate da tutta l’Unione Europea, che è bene si ritrovi a Lampedusa, in una Giornata in cui memoria e accoglienza diventano una sola cosa. L’Europa ha vissuto nella sua storia pagine molto tragiche, è riuscita però ad andare oltre, non dimenticando ma facendo della memoria il tessuto connettivo di una nuova umanità. Grazie alle ragazze e ai ragazzi, grazie a tutti per il lavoro che stanno facendo: serve a non fare sentire più nessuno straniero in questa nostra Europa”.

Le ragazze e i ragazzi che partecipano alle iniziative didattiche a Lampedusa, fino al 3 ottobre, sono stati selezionati grazie a un Concorso svolto nel corso dell’anno scolastico 2019/2020 e 2020/2021. Durante la loro permanenza sull’isola, studenti e insegnanti avranno modo di prendere parte a laboratori, momenti formativi, proiezioni ed eventi artistici, incentrati sui temi dei diritti umani, delle migrazioni, dei diritti dei migranti e dei rifugiati (in particolare dei minorenni), del soccorso in mare.

L’iniziativa, coordinata dal Ministero dell’Istruzione – Direzione generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico, è parte del Progetto Fami “Porte d’Europa 2020/2021” ed è realizzata in collaborazione con il Comitato 3 ottobre, l’Istituto Omnicomprensivo “L. Pirandello” di Lampedusa, il C.P.I.A di Agrigento, l’IPSCEOA “N. Gallo” di Agrigento, il Liceo Scientifico-Musicale-Coreutico “G. Marconi” di Pesaro, l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra e con il Comune di Lampedusa e Linosa.

L’evento vedrà coinvolte oltre 15 associazioni e organizzazioni non governative italiane e internazionali.

In occasione della cerimonia del 3 ottobre verrà annunciato il concorso “Porte d’Europa” promosso dal Ministero dell’Istruzione per l’anno scolastico 2021/2022. Il concorso è indirizzato alle Scuole secondarie di secondo grado di tutto il territorio nazionale, che sono invitate a partecipare in collaborazione con una scuola di un altro Paese europeo. L’indizione del concorso rappresenta l’atto formale attraverso il quale il Ministero avvia il percorso educativo che si concluderà nell’ottobre 2022 e invita le scuole a riflettere sui temi della Giornata Nazionale.