18 dicembre – Giornata Internazionale Migranti

UNICEF/Giornata Internazionale Migranti: L’UNICEF lancia il rapporto “La frontiera dei diritti”.

Necessaria una strategia di lungo termine per garantire protezione a minorenni e giovani migranti e rifugiati.

L’UNICEF, in vista della Giornata Internazionale sui migranti (lunedì 18 dicembre) – lancia oggi “La frontiera dei diritti”, un rapporto costruito come un viaggio tra la frontiera Nord e la frontiera Sud del Paese nei principali luoghi di sbarco, hotspot, centri di prima accoglienza e centri d’emergenza in cui l’UNICEF, insieme ai partner di progetto, è attivo nell’ambito del progetto PROTECT.

Attraverso il progetto, lanciato lo scorso 15 febbraio con la Direzione generale della Migrazione e degli affari interni (HOME) della Commissione Europea in collaborazione con il Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno, l’UNICEF e i suoi partner hanno raggiunto nel 2023 in frontiera oltre 7.000 persone tra cui oltre 6.000 minori.

Dall’inizio dell’anno a oggi sono arrivati in Italia via mare oltre 153 mila persone, tra cui oltre 17.000 minori stranieri non accompagnati. Altri ingressi hanno interessato le frontiere terrestri del Nord del Paese con gli arrivi dalla rotta balcanica, per i quali però non sono disponibili dati aggiornati.

Il rapporto ripercorre i principali fatti dell’anno e le modifiche più rilevanti che hanno interessato lo scenario normativo. Tra queste la dichiarazione dello “stato d’emergenza in conseguenza dell’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti in ingresso sul territorio nazionale attraverso le rotte migratorie del Mediterraneo”.  La misura ha permesso di velocizzare i trasferimenti dall’hotspot di Lampedusa, portando tuttavia, durante il picco di sbarchi registrato nel periodo estivo, al sovraffollamento delle strutture emergenziali in Sicilia, Calabria e Puglia. In molti casi si tratta di strutture pensate per una permanenza temporanea, che non permettono l’accesso a servizi indispensabili per favorire la protezione e l’inclusione di bambine, bambini, ragazze e ragazzi.

Sotto forma di reportage dal campo, il rapporto racconta, attraverso le storie raccolte tra Sicilia, Calabria, Puglia e Liguria, i diversi contesti in cui l’UNICEF opera e il modo in cui la risposta all’emergenza si è adattata per fare fronte ai continui cambi di scenario.

L’UNICEF lavora in queste aree in collaborazione con il partner Save the Children garantendo l’individuazione dei casi vulnerabili e il rinvio ai servizi specializzati territoriali.

In collaborazione con il Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno, l’UNICEF nel 2023 ha inoltre dislocato personale specializzato a supporto di sei Prefetture per facilitare il coordinamento tra gli attori che operano nel sistema di protezione a livello locale e per accelerare l’identificazione, la presa in carico e il rinvio dei casi di maggiore vulnerabilità.

È il caso ad esempio di Mohamed, tunisino, di 10 anni, arrivato in Italia via mare con la mamma per curare una rara sindrome degenerativa. Grazie all’attivazione tempestiva dei servizi sociali e della rete di protezione oggi il bambino è in cura in una struttura ospedaliera del Nord Italia.

“È importante riportare i diritti dell’infanzia al centro delle politiche di gestione dei flussi migratori. Servono sforzi per definire e attuare una strategia di lungo termine, che riconosca i bisogni di tutte e tutti i minori rifugiati e migranti, a partire dai minori stranieri non accompagnati. Gli interventi avviati quest’anno in particolare, in collaborazione con le autorità nazionali e locali, tra cui le Prefetture in sei territori del Sud Italia, hanno dimostrato che attivando in maniera tempestiva la rete di attori e servizi già presenti sul territorio, è possibile garantire una gestione più rispettosa dei diritti. Mettere a sistema questo tipo di intervento e garantire un’accoglienza in luoghi adeguati può permettere ad adolescenti e giovani migranti e rifugiati di essere meglio protetti e avviare un percorso di formazione e inclusione” , dichiara Nicola Dell’Arciprete, Coordinatore del programma di risposta in Italia, Ufficio UNICEF per l’Europa e l’Asia Centrale. 

In particolare, l’UNICEF attraverso i soli interventi in frontiera supportati dalla Direzione generale della Migrazione e degli affari interni (HOME) della Commissione Europea ha raggiunto quest’anno:

·       con il partner Save the Children, oltre 6.700 persone di cui oltre 6.100 MSNA e quasi 500 donne sopravvissute a violenza di genere.

·       attraverso il personale dispiegato nelle Prefetture, l’UNICEF ha inoltre preso in carico in soli 4 mesi oltre 320 casi con vulnerabilità specifiche.

·       Circa 33.500 minori stranieri non accompagnati e giovani migranti e rifugiati sono stati invece raggiunti attraverso la piattaforma digitale U-Report on The Move attraverso informative utili per la loro protezione e inclusione sociale e oltre 300 casi sono stati seguiti invece con il servizio di supporto psicosociale Here4U con i partner ARCI e Approdi.

Formazione del personale della scuola, si apre (male) il confronto fra Ministero e sindacati e tutti chiedono risorse per pagare l’impegno dei docenti

da La Tecnica della Scuola

Di Reginaldo Palermo

E’ iniziato oggi 14 dicembre 2023 presso il Ministero dell’Istruzione il tavolo di confronto sulle linee triennali di indirizzo per la formazione del personale scolastico.

La questione non è per nulla semplice in quanto i sindacati rivendicano la dimensione contrattuale della formazione mentre le linee guida, alla stesura delle quali ha contribuito anche la Scuola di Alta Formazione dell’Istruzione, sembrano non tenere conto delle norme contrattuali.
Flc-Cgil, anzi, sostiene che dalla lettura del documento emerge “un problema assai serio sugli sviluppi di carriera professionale docente bypassando del tutto il CCNL che non avrebbe nessuna voce in capitolo”.
“C’è poi un problema che non può essere ignorato – aggiunge ancora il sindacato di Gianna Fracassi – poiché il nuovo CCNL impone il pagamento delle ore di formazione effettuate oltre le 80 ore. È necessario pertanto l’incremento del FMOF ormai divenuto incapiente, non più in condizione di riconoscere le attività aggiuntive ordinarie e pertanto del tutto inadeguato per far fronte alle ore di formazione del personale”.

“Le linee triennali attuative del DL 36/2022 – aggiunge ancora Flc-Cgil – operano inoltre una serie di forzature circa le prerogative collegiali e l’autonomia professionale specie dei docenti, dal momento che il CCNL dispone che in ogni istituzione scolastica sia il Collegio a deliberare il piano annuale di formazione in coerenza con gli obiettivi e i tempi del Ptof e che questi non possano essere imposti da soggetti estranei come la SAFI (Scuola alta formazione dell’Istruzione) a cui non compete di stabilire perfino il monte orario (40h annuali) di formazione”.

Le linee guida non soddisfanno neppure l’ANP che osserva: “l’ipotesi di carriera docente disegnata dal decreto-legge n. 36/2023, come più volte ribadito dall’ANP, si risolve nella mera possibilità di un’incentivazione economica stabile a seguito di un percorso complesso e lungo ben nove anni. Tale percorso, peraltro, è privo di concrete ricadute sulla comunità scolastica poiché non si collega all’affidamento di mansioni e responsabilità: in questo modo si vanifica del tutto il senso del middle management”.

Ed anche l’ANP solleva il tema delle risorse: “Rileviamo il nodo cruciale della formazione dei docenti in relazione al testo dell’ipotesi di CCNL del comparto scuola 2019-2021 del 14 luglio 2023 che prevede, all’articolo 44, comma 4, che le ore non utilizzate per le attività collegiali siano destinate alle attività di formazione programmate annualmente e che le ore di formazione ulteriori (articolo 36, comma 7) rispetto alla ottantesima siano remunerate. Tali disposizioni, in tutta evidenza, impattano pesantemente sulle Linee che, per trovare attuazione, dovrebbero poter contare su un’iniezione di risorse molto consistente”.


Linee guida per le discipline Stem, proroga all’8 febbraio della scadenza prevista per il 15 dicembre

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Cosa bisogna sapere sulle recenti Linee guida relative all’insegnamento delle discipline Stem a scuola? Perché quando si parla di questo tipo di materie bisogna considerare l’aspetto delle differenze di genere? Cosa inserire nel Ptof?

Il decreto del Ministro dell’istruzione e del merito 12 aprile 2023, n. 65, destina 750 milioni di euro relativi alla linea di investimento 3.1 “Nuove competenze e nuovi linguaggi” della Missione 4 – Componente 1 – del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

La piattaforma per la progettazione resterà aperta fino alle ore 15:00 del giorno 8 febbraio 2024. VAI AL CORSO

LEGGI LA NOTA

Le discipline STEM nel Piano Triennale dell’Offerta formativa

Le Linee Guida, emanate ai sensi della legge 197/2022, introducono a decorrere dall’anno scolastico in corso, 2023/2024, nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa delle istituzioni scolastiche dell’infanzia, del primo e del secondo ciclo di istruzione e nella programmazione educativa dei servizi educativi per l’infanzia, azioni dedicate a rafforzare nei curricoli lo sviluppo delle competenze matematico-scientifico-tecnologiche e digitali legate agli specifici campi di esperienza e l’apprendimento delle discipline STEM, anche attraverso metodologie didattiche innovative.

Perché è necessario rinforzare le discipline STEM

Da alcuni anni, in maniera sempre più pressante, la scuola viene invitata a rafforzare nei curricoli di ogni ordine e grado, a partire dalla scuola dell’infanzia, lo sviluppo delle competenze matematico-scientifico-tecnologiche e digitali, con l’obiettivo di incentivare le iscrizioni, in particolare delle studentesse, ai curricoli STEM terziari, di eliminare le disparità di genere, di garantire che le nuove generazioni acquisiscano sufficienti e consolidate competenze di base linguistiche e logico-matematiche.

Del resto sempre di più risulta necessario il contributo delle materie scientifiche per comprendere la complessità del mondo attuale, per fare acquisire l’attitudine al pensiero logico e computazionale e alla risoluzione di problemi in maniera non unidirezionale.

Tuttavia ancora oggi, nonostante si sia unanimemente consapevoli del ruolo fondamentale che esse ricoprono nel sistema di istruzione e formazione, le discipline scientifiche sono spesso percepite dagli studenti come un blocco curriculare a parte, rispetto alle discipline umanistiche che, studiando l’uomo e la condizione umana, sono considerate parte della cultura generale diffusa.

Per eliminare, o almeno ridurre notevolmente, la “disaffezione” delle studentesse e degli studenti alle discipline scientifiche non basta, comunque, valorizzarne il significato e il ruolo nella vita di ciascuno di noi, occorre avvalersi di un metodo di insegnamento nuovo, che arricchisca le lezioni frontali con un approccio laboratoriale e cooperativo, susciti l’interesse, il coinvolgimento, la “curiosità” degli studenti e valorizzi la loro creatività.

Le indicazioni metodologiche per l’aggiornamento del PTOF

Le Linee Guida per le discipline STEM, prendendo spunto dalle indicazioni Nazionali per il primo e il secondo ciclo e dalle Linee Guida per gli Istituti Tecnici e Professionali, offrono indicazioni per un approccio integrato all’insegnamento delle discipline scientifiche, pur non trattandole unitariamente: è quindi decisiva una nuova alleanza fra scienza, storia, discipline umanistiche, arti e tecnologia, dal momento che le discipline non vanno presentate come territori da proteggere definendo confini rigidi, ma come chiavi interpretative disponibili ad ogni possibile utilizzazione.

Il Documento invita le scuole a utilizzare tutte le possibilità offerte dalla flessibilità riconosciuta dall’autonomia nell’organizzazione degli spazi, dei tempi e dei gruppi, nella predisposizione e nell’utilizzo di efficaci ambienti di apprendimento e nella gestione dell’organico dell’autonomia.

Indica, inoltre, alcune metodologie didattiche innovative che possono motivare gli studenti perché valorizzano il loro protagonismo, privilegiano il lavoro di gruppo e potenziano l’interdipendenza positiva, ma soprattutto coniugano felicemente la teoria e la pratica, realizzando il giusto equilibrio tra astrazione e applicazione.

Viene anche sottolineata l’importanza dell’Informatica come disciplina trasversale che può integrarsi nel curricolo. L’inclusione delle competenze connesse al coding, al pensiero computazionale e all’informatica nel percorso educativo può preparare gli studenti alle sfide e alle opportunità offerte dal mercato del lavoro digitale.

Infine le Linee Guida puntualizzano l’importanza di un corretto e consapevole utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA) che può migliorare l’efficacia dell’insegnamento e dell’apprendimento consentendo agli studenti di accedere a varie opportunità formative, quali la personalizzazione dell’apprendimento e l’ampliamento dell’accesso all’istruzione, soprattutto in contesti in cui le risorse sono limitate.


Viaggi di istruzione e visite didattiche, assegnate le risorse alle scuole per sostenere le famiglie con ISEE inferiore a 5 mila euro

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

La Direttiva 3 aprile 2023, n. 6, ha destinato una quota parte delle risorse di cui al “Fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi”, pari ad euro 50.000.000, a favore delle istituzioni scolastiche e educative statali, per sostenere la più ampia partecipazione di studentesse e studenti ai viaggi di istruzione e alle visite didattiche, con particolare riferimento a coloro che provengono da famiglie economicamente svantaggiate.

Con successiva Direttiva del 22 novembre 2023, n. 26, il Ministero ha indirizzato la misura in oggetto – in via sperimentale per l’anno scolastico 2023/2024 – alle famiglie di studenti frequentanti le istituzioni scolastiche ed educative statali secondarie di secondo grado con ISEE inferiore ad euro 5.000.

Le risorse sono state assegnate alle singole scuole con nota n. 35171 del 14 dicembre 2023.

Per quanto riguarda la contabilizzazione delle risorse, l’istituzione scolastica provvede ad:

  • accertare le somme in parola, in conto competenza, nell’Aggregato “03 Finanziamento dallo Stato“, Voce “03 Finanziamenti per l’ampliamento dell’offerta formativa (ex L. 440/97)“, sottovoce “Risorse ex Direttiva n. 6/2023 – Viaggi d’istruzione” e, conseguentemente, ad incassarle;
  • imputare le risorse in entrata nella destinazione di spesa, in funzione alla finalità di utilizzo delle risorse medesime, ovvero nell’Aggregato A05-Visite, viaggi e programmi di studio all’estero, con la possibilità di inserire il dettaglio della voce di destinazione al terzo livello         (livello libero);
  • impegnare le somme in parola nell’Aggregato “03-Acquisto di servizi ed utilizzo di beni di terzi “, Voce 12-Visite, viaggi e programmi di studio all’estero”, sottovoce “001-Spese per visite, viaggi e programmi di studio all’estero”;

Con successiva comunicazione il Ministero fornirà ulteriori indicazioni circa le seguenti fasi:

  • Presentazione della richiesta di agevolazione, che coinvolge le famiglie e l’istituzione scolastica e che prevede l’utilizzo della Piattaforma Unica;
  • Gestione, su SIDI, delle risorse finanziarie erogate in funzione del numero di studenti beneficiari individuati con la fase precedente;
  • Gestione degli eventi di pagamento intestati, tramite i sistemi di pagamento in uso presso la scuola che si interfacciano con PagoinRete;
  • Procedura di rimborso nel caso in cui il viaggio di istruzione o l’uscita didattica siano già stati effettuati;
  • Rendicontazione delle risorse finanziarie in parola, che sarà effettuata attraverso la piattaforma Monitor-Pimer.

‘Patti digitali’ contro l’abuso degli smartphone a scuola

da Tuttoscuola

Si va rafforzando la convinzione, supportata anche da evidenze scientifiche, che il precoce e prolungato uso degli smartphone danneggi l’apprendimento. Ne ha parlato anche il Rapporto Ocse-PISA 2022, che ha fatto alcune rilevazioni in proposito dalle quali risulta che mentre un limitato uso di questi strumenti (un’ora al giorno) si correla con buoni risultati nelle prove, il contrario accade quando i ragazzi (si parla di quindicenni) stanno sei o sette ore davanti allo schermo del telefono mobile o di una consolle per videogames.

Nello stesso senso vanno le ricerche realizzate dal prof. Marco Gui, docente di Sociologia della cultura e dei media presso l’Università di Milano-Bicocca, che ne ha dato conto già in un libro (Il digitale a scuola. Rivoluzione o abbaglio? il Mulino, 2019) e che ha continuato a occuparsi del problema anche come consulente scientifico del progetto Benessere Digitale Scuole ( www.benesseredigitale.eu) realizzato nell’ambito del Bando “Curricoli Digitali” del Ministero dell’Istruzione da una rete di scuole: Liceo Scientifico Statale “A. Banfi” di Vimercate (MB) capofila; I.I.S. “V. Floriani”, Vimercate (MB); I.I.S. “Erasmo da Rotterdam”, Sesto San Giovanni (MI); I.I.S. “E. Montale”, Cinisello Balsamo (MI); I.I.S. “E. Vanoni”, Vimercate (MB); I.C. Villasanta; I.C. “Don Milani”, Vimercate (MB).

Ma la Rete dei Patti Digitali di comunità (https://pattidigitali.it), nati dalla collaborazione tra scuole, famiglie, pediatri e anche oratori, scout e società sportive, enti locali, è più ampia e si estende ormai a molte città, concentrate però quasi solo (purtroppo) al Nord. L’idea guida è che la sfida per un uso educativamente corretto del digitale si vince solo se condivisa da una comunità i cui membri si supportano vicendevolmente e stabiliscono insieme, per esempio, l’età di consegna degli smartphone ai preadolescenti, o quella del loro accesso ai social, preferibilmente non prima della seconda media e con assistenza dei genitori fino a 14 anni, o anche alcune regole di comportamento come non usare lo smartphone a tavola o a letto.

Perché non abbiamo bisogno di divisioni sulla scuola, ma di vere comunità educanti

da Tuttoscuola

La scuola non va? Torniamo ai metodi di una volta! Questo strano modo di ragionare non viene mai usato in nessun altro ambito se non in quello educativo: nessuno si sognerebbe di dire che per curare l’ipertensione servono le sanguisughe o che la psicosi si cura con l’elettroshock. Eppure ancora c’è gente convinta che per educare i bambini potrebbe essere utile dividerli fra buoni e cattivi.

Esaminiamo, per esempio, come la stampa italiana ha riportato un annuncio, per la verità un po’ confuso, del ministro dell’istruzione francese Gabriel Attal. Per il Corriere della sera “in Francia si torna a bocciare e per Il Giornale In Francia tornano le uniformi.

Se confrontiamo gli articoli italiani con quanto riportato in proposito dal Le Figaro, le cose appaiono molto diverse. Ecco come viene riportato l’annuncio del ministro Attal: “Nella sua lettera agli insegnanti di martedì, il politico ha affermato che nel primo trimestre del 2024 pubblicherà un decreto che darà al corpo docente e non più ai genitori l’ultima parola sulla ripetizione dell’anno”. Siamo ben lontani dal titolo italiano “In Francia si torna a bocciare” ma la scusa è che Attal sta sfornando un pacchetto di norme restrittive. Allora vediamo le altre misure previste, sempre per Le Figaro: “Dal 2024 verranno istituiti gruppi di livello in francese e matematica nelle classi sesta e quinta, con numeri ridotti per i gruppi di studenti più in difficoltà”. Non classi differenziali ma corsi di recupero.

Ma se vogliamo veramente ridere leggiamo insieme cosa Le Figaro dice sulle uniformi a scuola. Per sperimentare questa grande idea, “quattro gruppi scolastici di Nizza sono stati individuati e selezionati in quartieri estremamente diversificati: si tratta delle scuole primarie di Ronchèse, Fabron, Bon Voyage 1 e 2 e Bois de Boulogne.” Quindi non per tutta la Francia, ma qualche scuola di Nizza.

Ricapitolando:

1) Le eventuali bocciature (che sono sempre meno di quante ne vediamo in Italia) saranno forse decise dagli insegnanti e non dai genitori francesi.
2) i ragazzi di 11 e 12 anni che vanno male in matematica e francese seguiranno corsi di recupero a piccoli gruppi.
3) hanno messo un grembiulino elegante ai bambini di 4 scuole primarie di Nizza.

Qualcuno potrebbe a questo punto pensare che non esiste più il giornalismo di una volta perché ora gli articoli vengono scritti dall’intelligenza artificiale. Abbiamo allora provato a chiedere a Chat GPT: “Secondo i giornali italiani cosa ha detto il ministro dell’istruzione francese Gabriel Attal a proposito del suo piano per innalzare il livello di istruzione in Francia?”

Poi abbiamo posto la stessa domanda riferita ai giornali francesi: “According to French newspapers, what French Education Minister Gabriel Attal said about his plan to raise the level of education in France?”

ChatGPT, come previsto, risponde in modo completamente diverso nei due casi: alla prima domanda mostra una rassegna stampa piena delle esagerazioni che abbiamo smascherato pocanzi. Alla seconda domanda risponde con un’altra rassegna di articoli molto più sensati e obiettivi che potrete facilmente leggere grazie ai link di ChatGPT ed al traduttore incorporato di Google.

In conclusione: finiamola con i dibattiti su divise o grembiulini, promozioni o punizioni, voti o giudizi. Alle scuole di tutto il mondo servono piccole comunità educanti e creative, amorevoli, pedagogicamente competenti ed al passo con la tecnologia. Tutto il resto è noia.

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 15 dicembre 2023 

Autorizzazione al Ministero dell’istruzione e del merito all’avvio delle procedure concorsuali per ulteriori n. 14.438 posti di personale docente, di cui n. 7.965 su posto comune e n. 6.473 su posto di sostegno, ad integrazione dell’autorizzazione rilasciata con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 agosto 2023 – Anno scolastico 2023/2024. (24A00071)

(GU Serie Generale n.7 del 10-01-2024)

Nota 15 dicembre 2023, AOODGCASIS 5379

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per i sistemi informativi e la statistica
Ufficio V – Statistica

Ai Dirigenti scolastici delle scuole statali
Ai Coordinatori delle scuole paritarie
Ai referenti delle Regioni aderenti al sistema delle Iscrizioni on Line
LORO E-MAIL
e, p.c. Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Al Direttore Generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione
Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali

Oggetto: Iscrizioni on line anno scolastico 2024/2025 – Attività propedeutiche

Nota 15 dicembre 2023, AOODGSIP 5352

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione Generale per lo Studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico
Ufficio Terzo

Alle Istituzioni scolastiche statali e paritarie di ogni ordine e grado

OGGETTO: Decima edizione del Concorso Nazionale: “Tracce di memoria”. Anno scolastico 2023-2024

Nota 15 dicembre 2023, AOODGOSV 40521

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori generali/Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici Regionali
Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle d’Aosta
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento
Al Sovrintendente Scolastico per la scuola in lingua italiana di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola delle località ladine di Bolzano
Ai Dirigenti scolastici/Coordinatori didattici delle Istituzioni scolastiche statali e paritarie di istruzione tecnica e professionale
LORO SEDI
e p.c. Al Capo di Gabinetto
segreteria.cdg@istruzione.it
Al Vice Capo di Gabinetto
vicecapogabistruzione@istruzione.it
Al Direttore generale dell’Ufficio di Gabinetto
segreteria.natali@istruzione.it
Al Capo dell’Ufficio legislativo
segr.capouffleg@istruzione.it
Al Capo del Dipartimento per il sistema
educativo di istruzione e formazione
dpit.segreteria@istruzione.it

Oggetto: Progetto nazionale di sperimentazione relativo all’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale. Incontro di approfondimento rivolto ai Dirigenti scolastici/Coordinatori delle attività educative e didattiche delle istituzioni scolastiche di istruzione tecnica e professionale.

Legge 15 dicembre 2023, n. 191

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili. (23G00204)

(GU Serie Generale n.293 del 16-12-2023)


Misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili. (23G00158)

(GU Serie Generale n.244 del 18-10-2023)