Agenda Sud, prorogati i contratti del personale Ata

“Il personale amministrativo, tecnico e ausiliario assunto con il piano Agenda Sud sarà prorogato in servizio fino alla fine dell’anno scolastico. Un impegno che avevamo preso verso il personale e verso le scuole e che grazie al grande di lavoro d’intesa con le forze di maggioranza, e in particolare con il presidente della VII commissione del Senato, Roberto Marti, ora manteniamo”. Così il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. “Proseguiamo lungo la strada del contrasto alla dispersione scolastica, per costruire una scuola che garantisca a tutti i ragazzi, senza differenze territoriali, le stesse opportunità formative”.

Giornata mondiale per la lotta contro l’AIDS

Giornata mondiale per la lotta contro l’AIDS

UNICEF: circa 98.000 ragazze adolescenti hanno contratto l’HIV nel 2022 – ovvero 1.900 nuovi casi ogni settimana

Nuovo studio UNICEF sui bambini che vivono con HIV e AIDS

  • A livello globale, nel 2022 ci sono stati 270.000 nuovi casi di HIV fra tutti i bambini e gli adolescenti fra 0 e 19 anni, portando il numero totale di giovani che vivono con l’HIV a 2,6 milioni.
  • A livello globale, circa 1 milione di persone fra 0 e 19 anni che vive con l’HIV non sta ricevendo trattamenti e oltre la metà di loro – circa il 60% – vive in Africa orientale e meridionale.
  • Solo il 57% dei bambini di età compresa tra 0 e 14 anni riceve le cure antiretrovirali, rispetto al 77% delle persone di età pari o superiore a 15 anni.
  • Nel 2022, 99.000 bambini e adolescenti di età compresa tra 0 e 19 anni sono morti a livello globale per cause legate all’AIDS, rappresentando il 15% di tutti i decessi legati all’AIDS.

1 dicembre 2023 SecondoilGlobal Snapshot on Children with HIV and AIDS  (l’ultima Panoramica Globale sui bambini che vivono con HIV e AIDS) dell’UNICEF, lanciato in occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS, circa 98.000 ragazze adolescenti fra i 10 e i 19 anni hanno contratto l’HIV nel 2022 – ovvero 1.900 nuovi casi ogni settimana.

Mentre i casi totali fra le ragazze tra i 10 e i 19 anni sono quasi dimezzati dal 2010 – da 190.000 a 98.000 – lo scorso anno, le ragazze avevano ancora più del doppio di probabilità di contrarre l’HIV rispetto ai ragazzi. A livello globale, ci sono stati 270.000 nuovi casi di HIV fra tutti i bambini e gli adolescenti fra 0 e 19 anni nel 2022, portando il numero totale di giovani che vivono con l’HIV a 2,6 milioni.

“È inaccettabile che le ragazze adolescenti, che dovrebbero pianificare il loro futuro, continuino a sopportare il peso maggiore della diffusione dell’HIV”, ha dichiarato la Direttrice Associata dell’UNICEF per l’HIV/AIDS Anurita Bains. “Noi – Nazioni Unite, comunità, governi e organizzazioni – dobbiamo eliminare gli ostacoli che rendono l’HIV una minaccia per la loro salute e il loro benessere. Ciò include la garanzia che la salute sessuale e riproduttiva e i diritti delle ragazze e delle giovani donne siano rispettati”.

Le ragazze continuano a sopportare il peso dell’epidemia di HIV a causa, in parte, delle disuguaglianze di genere che spesso portano le ragazze a non riuscire a negoziare rapporti sessuali protetti; della povertà che si manifesta nelle comunità lontane dai centri di assistenza sanitaria e della mancanza di accesso ai programmi di prevenzione dell’HIV e per la salute sessuale e riproduttiva.

Nell’Africa sub-sahariana, la diffusione dell’HIV tra le ragazze e le giovani donne adolescenti – di età compresa tra i 10 e i 24 anni – è costantemente superiore di oltre tre volte rispetto alla loro controparte maschile. I dati più recenti mostrano che l’Africa orientale e meridionale continuano a sostenere il carico maggiore di contagi da HIV nella fascia di età compresa tra 0 e 19 anni, seguita dall’Africa occidentale e centrale, dall’Asia orientale e dal Pacifico, dall’America Latina e dai Caraibi e dall’Asia meridionale.

La Panoramica Globale sottolinea ulteriormente come, rispetto agli adulti, bambini e adolescenti affrontino considerevoli disuguaglianze nell’accesso alle cure. A livello globale, circa 1 milione di persone fra 0 e 19 anni che vive con l’HIV non sta ricevendo trattamenti e oltre la metà di loro – circa il 60% – vive in Africa orientale e meridionale.

Le procedure diagnostiche complesse per i bambini, i requisiti specifici dei test per i neonati che non sono sempre disponibili nei Paesi a medio e basso reddito e la mancanza di farmaci antiretrovirali adatti all’età per i gruppi di età più giovani sono tra le ragioni per cui solo il 57% dei bambini di età compresa tra 0 e 14 anni riceve le cure antiretrovirali, rispetto al 77% delle persone di età pari o superiore a 15 anni.


I progressi per porre fine all’AIDS rimangono lenti: nel 2022, 99.000 bambini e adolescenti di età compresa tra 0 e 19 anni sono morti a livello globale per cause legate all’AIDS, rappresentando il 15% di tutti i decessi legati all’AIDS, anche se questa fascia di età comprende solo il 7% delle persone con HIV.

Note

Tabella* che mostra i dati relativi alla popolazione di bambini e adolescenti che vivono con HIV nelle regioni a più alta concentrazione:

Indicatore per etàAfrica orientale e meridionaleAfrica occidentale e centraleAsia dell’est e PacificoAsia del SudAmerica Latina e Caraibi
bambini 0-14 anni
Popolazione con HIV940.000390.00051.00078.00042.000
Nuovi casi 202260.00050.0006.6005.8005.300
Adolescenti fra 15 e 19 anni
Popolazione con HIV690.000180.00048.00058.00043.000
Nuovi casi 202277.00016.00015.0008.60011.000

*Nota: la somma dei numeri potrebbe non essere esatta a causa delle cifre arrotondate.

Liceo del Made in Italy al via, ecco il primo piano formativo

da Il Sole 24 Ore

Prime classi per il 2024/2025 su richiesta delle scuole che erogano l’opzione economico-sociale del percorso del liceo delle Scienze umane
di Redazione Scuola

Le prime classi del liceo del made in Italy potranno partire già per l’anno scolastico 2024/2025. Lo prevede una disposizione transitoria introdotta nel Ddl omonimo durante l’esame alla Commissione attività produttive della Camera. Lunedì inizierà l’esame del provvedimento in aula e poi dovrà essere approvato dal Senato. In via transitoria e in attesa di un regolamento del ministro dell’istruzione, la costituzione delle classi prime potrà avvenire, su richiesta delle scuole che erogano l’opzione economico-sociale del percorso del liceo delle scienze umane, e previo accordo tra l’ufficio scolastico e la regione. L’obiettivo di questo liceo è quello di promuovere le conoscenze, le abilità e le competenze connesse al made in Italy.

Il quadro orario

Questo il quadro orario del piano didattico per il primissimo biennio che prevede, tra le materie di interesse, anche quelle Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica): – Lingua e letteratura italiana,132 ore l’anno, – Storia e geografia, 99 ore l’anno, – Diritto, 99 ore l’anno, – Economia politica, 99 ore l’anno, – Lingua e cultura straniera, 99 ore l’anno, – Seconda lingua e cultura straniera, 66 ore l’anno, – Matematica con Informatica, 99 ore l’anno, – Scienze naturali (biologia, chimica, scienze della terra), 66 ore l’anno, – Scienze motorie e sportive, 66 ore l’anno, – Storia dell’arte, 33 ore l’anno, – Religione cattolica o attività alternative, 33 ore l’anno.


PON Scuola, pagamento fatture e compensi al personale entro il 31 dicembre. Nota di sollecito con indicazioni

da OrizzonteScuola

Di redazione

Per le scuole che devono ancora concludere uno o più dei loro progetti FESR arriva una nota di sollecito dal Ministero sul pagamento delle fatture. La nota, con le indicazioni, si rivolge “soprattutto a quelle che non abbiano già pagato tutte le fatture e tutti i compensi al personale”.

Già il 9 novembre il Ministero aveva chiesto il pagamento delle fatture entro il 15 dicembre.

L’art. 65 del regolamento (UE) n. 1303/2013 dispone che solo le spese pagate entro il 31 dicembre 2023 possano essere coperte col contributo dell’Unione
europea (ciclo di programmazione 2014-2020). Ciò significa che la Commissione europea non rimborserà, a valere sul FESR, le somme che non siano state pagate ai fornitori / al personale / ai destinatari finali entro il 31 dicembre 2023.
Tenuto conto che l’operatività degli istituti cassieri termina attorno a metà dicembre, nella nota del 29 novembre si raccomanda di pagare tutte le fatture e ogni altro compenso dovuti sui progetti FESR entro il 15 dicembre e, comunque, entro il 31 dicembre 2023.

Come pagare

Per quanto riguarda le fatture, le scuole potranno pagare quelle dovute per i progetti FESR (fornitori, pubblicità, ecc.) utilizzando i trasferimenti ricevuti dal Ministero oppure, avvalendosi di anticipazioni di cassa sul bilancio della scuola.
Le scuole che caricheranno tempestivamente le fatture riceveranno i trasferimenti necessari a pagarle senza dover ricorrere alle anticipazioni.

Per quanto riguarda invece il pagamento dei compensi al personale, le scuole dovranno assicurare il pagamento delle spese gestionali entro il 31 dicembre 2023 anche ricorrendo ad anticipazioni di cassa. Le spese gestionali che le scuole abbiano anticipato entro il 31 dicembre 2023 saranno rimborsate dall’Unità di Missione per il Pnrr all’esito positivo dei controlli, a fine 2023 o a inizio 2024.

Le fatture e gli altri documenti di spesa non pagati entro il 31 dicembre 2023 (progetti a costi reali, ad es. FESR) non saranno rimborsati dall’Unione europea in nessuna circostanza, qualsiasi sia la ragione.

NOTA

Riforma filiera tecnico-professionale: il Governo vuole approvarla a tutti i costi anche comprimendo i tempi del dibattito parlamentare

da La Tecnica della Scuola

Di Reginaldo Palermo

Sulla riforma della filiera tecnica-professionale la maggioranza di Governo ha deciso di spingere sul pedale dell’acceleratore anche per non dover ammettere di aver calcolato male i tempi.

Nella Commissione Cultura l’esame del provvedimento è iniziato mercoledì 29 con la presentazione del ddl da parte della relatrice Ella Bucalo, responsabile del dipartimento istruzione di Fratelli d’Italia.
La senatrice D’Elia del PD ha parlato di “una riforma incisiva sulla struttura degli istituti tecnici che prefigura un vero e proprio secondo canale” ed ha subito richiesto che si proceda “agli opportuni approfondimenti con riferimento al collegamento con il sistema universitario, centrale nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), e alla facoltà, del tutto innovativa, attribuita a coloro che hanno concluso i percorsi quadriennali previsti per il conseguimento di un titolo di diploma professionale di accedere agli ITS Academy”.
Per questo motivo la senatrice del PD ha chiesto che sul disegno di legge venga avviato un ciclo di audizioni, come accade sempre in queste situazioni.

Alla richiesta della D’Elia si sono associati altri senatori, ma la maggioranza ha tagliato corto.
Ella Bucalo è stata perentoria sottolineando che le disposizioni recate nel provvedimento sono chiare e lineari nelle loro finalità, tali  da non richiedere ulteriori approfondimenti attraverso l’avvio di una procedura informativa.

E a nulla sono valse le osservazione del senatore pentastellato Castiello secondo cui “l’esigenza di speditezza dell’iter legislativo non preclude una disamina accurata del provvedimento tramite un numero limitato di audizioni, considerata la sua rilevanza e in particolare la circostanza che esso incide sul delicato momento della connessione fra il mondo della scuola e il mondo del lavoro”.
Alla fine la mediazione, di fatto, non c’è stata perché l’ufficio di presidenza ha deciso di dedicare alle audizioni la sola giornata del 5 dicembre mentre entro il giorno 6 dovranno essere presentati gli emendamenti.
Questo vuol dire che il Governo ha intenzione di chiudere al più presto in Commissione nel tentativo di portare il provvedimento in aula entro la fine del mese.
E’ vero che per l’approvazione definitiva bisognerà ancora aspettare il voto della Camera ma quest’ultimo passaggio sarà di fatto poco più che un pro-forma come ormai accade da troppo tempo.
In ogni caso bisogna considerare anche che per poter essere concretamente attivata la nuova “filiera” avrà bisogno anche di un apposito decreto ministeriale applicativo per il quale la legge prevede 30 giorni di tempo.

Nella migliore delle ipotesi il decreto potrebbe arrivare quindi a fine gennaio, quando però le iscrizioni per l’anno 2023/24 saranno già state avviate in tutte le scuole.
A meno che il Ministero non stia già pensando di rinviare questa operazione al mese di febbraio.
Con tutto quello che un rinvio del genere comporterebbe.
Ma questa è un’altra storia e non resta che attendere gli eventi.

Stipendi, inibito l’accesso al portale NoiPA: rata di dicembre visibile non prima del 7 dicembre

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Il servizio consultazione pagamenti sul sito NoiPA è inibito fino alla chiusura della rata di dicembre. La rata stipendiale tornerà consultabile non prima del 7 dicembre pomeriggio.

A dirlo è NoiPA del MEF, con un avviso pubblicato sul portale oggi, 30 dicembre.

Ieri avevamo informato che è già stata avviata la pubblicazione del pagamento della rata ordinaria di dicembre 2023 comprensivo della tredicesima mensilità per tutti i dipendenti che fanno parte dei comparti Sicurezza e Difesa, Funzioni Centrali, Funzioni Locali, Ricerca e Istruzione (personale di ruolo e annuale).

Al momento però non sarà possibile visionare l’importo del cedolino e si dovrà attendere la chiusura delle operazioni.

Il ministro, gli influencer e l’autonomia scolastica

Il ministro, gli influencer e l’autonomia scolastica

di Nicola Puttilli

Alcuni giorni fa un’insegnante della scuola che dirigevo a Nichelino, realtà allora particolarmente problematica dell’hinterland torinese, mi ricordava con un messaggio che più di una ventina di anni fa istituimmo nella scuola elementare un laboratorio di educazione all’affettività e alla sessualità, osservando, con una punta di ironia, come già allora fossimo all’avanguardia, anche senza il supporto degli influencer.  Influencer o meno l’avvio del laboratorio fu reso possibile grazie a quel poco di organico funzionale e di risorse aggiuntive (L 440/97) che accompagnò la prima attuazione dell’autonomia scolastica, voluta dall’allora ministro dell’istruzione, recentemente scomparso, Luigi Berlinguer. Il laboratorio, così come lo stesso tentativo di dare vita a una vera, per quanto iniziale, autonomia, ebbe breve vita. Il ministro che, come non bastasse l’autonomia, si era messo in testa di riformare anche gli ordinamenti scolastici,sostanzialmente risalenti alla riforma Gentile, fu presto trafitto dal fuoco amico e costretto alle dimissioni.

Dal 2001, ministro Letizia Moratti, cominciarono gli anni delle vacche magre: tagli indiscriminati, di finanziaria in finanziaria, fino a praticamente dimezzare in poco più di un ventennio la quota di PIL destinata all’istruzione. Operazione, quest’ultima, in cui si distinse per accanimento e perseveranza la ministra Gelmini.

L’autonomia scolastica si tradusse presto nello scarico verso le scuole di tutte le procedure burocratiche e amministrative che prima facevano capo ai provveditorati agli studi. Gli organici funzionali furono rapidamente dimenticati e nella scuola primaria tagliate drasticamente le compresenze sul tempo pieno, rendendo sempre più difficili quelle preziose esperienze laboratoriali che ne avevano caratterizzato la nascita negli anni’70. Negli altri ordini di scuola è costantemente lievitato il numero di alunni per classe e per converso drasticamente diminuito il numero di autonomie scolastiche(istituzioni oggi per lo più sovradimensionate, cariche di compiti amministrativi, con il dirigente scolastico sempre più lontano dai temi educativi e didattici che dovrebbero invece maggiormente caratterizzarne la dimensione professionale).

Gli esiti di questa fallimentare politica scolastica purtroppo li conosciamo bene: risultatidi apprendimento insoddisfacenti, deficit relazionali e comportamentali, dilagante analfabetismo di ritorno, tassi di abbandono e dispersione tra i più alti d’Europa e con fortissimi squilibri regionali e territoriali.

Con l’eccezione della L 107/15, anch’essa peraltro declinata burocraticamente, dopo Berlinguer i governi e i ministri che si sono succeduti hanno praticamente rinunciato a occuparsi di scuola, considerandola una riserva di caccia per le leggi finanziarie e limitandosi a interventi di piccolo cabotaggio (chi ricorda il “cacciavite” di Fioroni?) o, peggio, tesi a lasciare una qualche traccia purchessia della propria presenza (per onor del vero c’è stato anche il caso del ministro Fioramonti che si è dimesso perché gli investimenti promessi non erano stati confermati, o almeno così ha dichiarato, caso unico per quel che riguarda le dimissioni, regola confermata per i mancati investimenti).

Si sono così ripetute, a seconda degli echi di cronaca del momento, le misure, più o meno andate a segno, tese ad imporre dall’alto ore aggiuntive praticamente su tutto. Dall’educazione stradale in caso di incidenti gravi, all’educazione motoria cara al ministro già insegnante di educazione fisica, nella primaria. Dall’orientamento quandola pubblica opinione discute del disallineamento tra offerta formativa delle scuole ed esigenze del mondo imprenditoriale, all’educazione civica se il tema del giorno è quello del bullismo, fino all’ educazione alle relazioni e ai sentimenti (per la sessualità si può sempre aspettare) in caso di femminicidio, senza dimenticare le ore di religione cattolica già presenti dal 1984. 

Nella mente dei nostri ministri continua a prevalere l’idea dei vasi da riempire, come se i comportamenti derivassero più dalla quantità dei contenuti appresi che dalla qualità degli stessi e, soprattutto, dalla qualità degli approcci metodologici e delle relazioni che gli insegnanti sono in grado di impostare fin dalla scuola dell’infanzia e a prescinderedalla specifica disciplina di insegnamento, in ogni istante del loro rapporto con gli studenti.

I problemi della scuola italiana sono enormi e strutturali, a poco servono interventi-immagine e ore aggiuntive distribuite qua e là. Anche se le riforme di sistema, nella scuola in particolare, non hanno mai pagato politicamente, sarebbe forse ora di assumersi la responsabilità di ritornare a una visione generale, a un progetto di grande respiro in grado di dare speranza alla nostra scuola. Le vie individuate da Luigi Berlinguer più di venti anni fa possono ancora  essere un importante punto di riferimento: sia la riforma dei cicli utile a contrastare la selezione precoce e la successiva dispersione scolastica sia, e soprattutto, una vera autonomia scolastica.

Più di vent’anni fa a Nichelino IV circolo eravamo stati in grado di intercettare le esigenze del territorio e di fornire risposte significative, senza imbeccate ministeriali e tanto meno interventi di influencer o simili dell’epoca. La scuola italiana ha bisogno di investimenti importanti, dalla sicurezza delle scuole alla qualità degli ambienti di apprendimento, fino alla formazione del personale- Non sarebbe male cominciare con il rispedire agli uffici ministeriali territoriali scartoffie e pratiche burocratiche varie e dare fiducia e mezzi, in termini di organici funzionali e di risorse, ai nostri insegnanti e ai nostri dirigenti scolastici, riprendendo, là dove l’avevamo lasciata, la strada di una vera autonomia scolastica.

Percorsi di inclusione per favorire la partecipazione a Erasmus+

Erasmus+: a Roma l’evento nazionale sui temi dell’inclusione e la diversità

Lunedì 4 dicembre la conferenza per favorire la partecipazione al Programma di persone con minori opportunità

Roma, 1° dicembre 2023 – Il tema dell’inclusione sociale di persone con minori opportunità rientra tra gli obiettivi primari e trasversali di Erasmus+ 2021-2027, il Programma per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport in Europa. A tal fine, lunedì 4 dicembre 2023, viene organizzata a Roma la Conferenza nazionalePercorsi di inclusione per favorire la partecipazione a Erasmus+”. L’evento si svolgenell’Auditorium di Inapp, Corso d’Italia 33, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, il 3 dicembre.

L’iniziativa rientra tra le attività transnazionali del Programma Erasmus+ Inclusion for newcomers e si rivolge in modo particolare a chi non ha esperienza in progettazione europea, desidera conoscere meglio il Programma e condividere idee e strategie, per una migliore cooperazione e mobilità internazionale.

L’evento è frutto della collaborazione tra le tre Agenzieche gestiscono in Italia il Programma Erasmus+: Indire, Inapp e dall’Agenzia italiana per la Gioventù.

Il programma propone una riflessione sul tema dell’inclusione, partendo dalla disabilità per esplorare i vari aspetti legati agli ostacoli che di fatto precludono o limitano la partecipazione alle attività di mobilità e cooperazione di Erasmus+. Più di altri programmi, in Erasmus+ si definiscono target e interventi comuni da rivolgere soprattutto alle persone con minori opportunità e si propongono definizioni condivise e obiettivi specifici che riguardano tutti gli ambiti dell’apprendimento.

Le Agenzie presenteranno le rispettive strategie nazionali, adottate su indicazione della Commissione europea, e i piani di lavoro sulla valorizzazione delle diversità, per rendere sempre più accessibile e inclusivo il Programma, con l’obiettivo di stimolarne la conoscenza ed incrementarne la partecipazione di nuove organizzazioni e di persone con minori opportunità.

La conferenza prevede una sessione plenaria la mattina e sessioni parallele nel pomeriggio; con gruppi di lavoro nei settori istruzione scolastica, formazione professionale, gioventù, sport ed educazione degli adulti. Nei gruppi verranno fornite informazioni utili a presentare le nuove proposte, con focus sulle azioni di breve durata, che hanno procedure più semplici. Inoltre, saranno presenti esperti referenti di progetti Erasmus+, che condivederanno le buone pratiche e le esperienze realizzate.

Durante l’evento verrà inoltre presentata la modalità di accesso facilitato al sito del Programma Erasmus+www.erasmusplus.it, sviluppata con l’obiettivo di rendere più agevole l’acquisizione delle informazioni per le persone svantaggiate. 

E’ possibile seguire i lavori in diretta streaming registrandosi a questo link: https://www.eventi-inapp.it/evento-4-dicembre-2023/

Decreto Ministeriale 1 dicembre 2023, AOOGABMI 232

 Il Ministro dell’istruzione e del merito

Decreto concernente le modalità di funzionamento dell’Osservatorio nazionale per l’Istruzione tecnica e professionale, ai sensi dell’articolo 28, comma 5, del decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 novembre 2022, n. 175

Decreto Ministeriale 1 dicembre 2023, AOOGABMI 233

Il Ministro dell’istruzione e del merito

Nomina dei componenti del Comitato Nazionale ITS Academy di cui all’articolo 10 legge 15 luglio 2022, n. 99 e al decreto del Ministro dell’istruzione e del merito 17 maggio 2023, n. 87.

Nota 1 dicembre 2023, AOODGOSV 39012

Ministero dell’ i struzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici , la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
Al Capo dell’Ufficio V della DGDP del MAECI
Al Sovrintendente agli Studi della Valle d’Aosta
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione per la Provincia Autonoma di TRENTO
All’Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di BOLZANO
Al Sovrintendente Scolastico della Provincia di BOLZANO
Ai Dirigenti scolastici delle Istituzioni scolastiche statali e paritarie del secondo ciclo di istruzione
e.p.c. All’Ufficio del Consigliere Diplomatico – Sede
Al Capo Ufficio Stampa – Sede
Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione – Sede

OGGETTO: Campionati di Filosofia XXXII edizione A.S. 2023-2024

Infoday nazionale Erasmus+ per gli Istituti di istruzione superiore

Dal 29 novembre al 1° dicembre l’incontro con gli Istituti di istruzione superiore che partecipano al Programma

Da martedì 29 novembre e fino a venerdì 1° dicembre 2023 l’Agenzia Nazionale Erasmus+ INDIRE organizza un Infoday nazionale Erasmus+ per gli Istituti di istruzione superiore. L’incontro si terrà a Milano, nella sede del Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” in Via Conservatorio, 12. Partecipano all’evento anche rappresentanti dell’Agenzia esecutiva europea per l’istruzione e la cultura (EACEA), del Ministero dell’Università e della Ricerca e della Conferenza dei Rettori e delle Università Italiane (CRUI).

Il fulcro della prima giornata è la sessione dedicata alle Alleanze delle università europee. Questa misura sostiene la cooperazione transnazionale tra diversi Istituti di Istruzione superiore in tutta Europa, e riguarda tutte le loro missioni: istruzione, ricerca, innovazione e servizi alla società. In ottobre la Commissione europea ha pubblicato la nuova Call 2024 a sostegno dell’iniziativa, con l’obiettivo di raggiungere almeno 60 alleanze delle università europee, che riuniscano oltre 500 università entro la metà del 2024. Durante l’evento saranno illustrate gli elementi fondamentali della Call 2024, che prevede anche il supporto ad una piattaforma di scambio di pratiche per il trasferimento dei modelli sviluppati dalle alleanze.

A tal proposito, il Direttore Generale dell’Agenzia Erasmus+ Indire, Flaminio Galli, dichiara: “Al momento sono 50 le alleanze delle università europee attive, che coinvolgono 430 istituti di istruzione superiore e rendono l’Europa una realtà per le giovani generazioni. Sono fondamentali per sviluppare un forte senso di appartenenza europea e competenze adeguate alle esigenze future, sia per i giovani studenti sia per chi intraprende percorsi di apprendimento permanente, grazie al miglioramento delle competenze e alla riqualificazione professionale”.

La sessione prevede anche una tavola rotonda, organizzata da INDIRE in collaborazione con la CRUI, dedicata all’esperienza italiana in questo ambito. Sono infatti 36 gli istituti di istruzione superiore italiani partner in alleanze delle università europee. I partecipanti all’incontro avranno modo di discutere le sfide e le prospettive che si pongono alle università coinvolte in questi processi: dalle riforme necessarie a livello nazionale, all’implementazione di nuovi modelli di governance, dalla promozione del modello della EHEA, European Higher Education Area per la dimensione globale, al valore aggiunto della cooperazione con aree extra-UE. Alla tavola rotonda sull’impatto della partecipazione delle università italiane alle Alleanze europee, dal punto di vista didattico, della ricerca e delle procedure amministrative, contribuiranno rappresentanti delle Alleanze in corso quali: Alleanza UNITA, Università di Torino, Alleanza EUTOPIA, Alleanza 4EU+ Università degli Studi di Milano, Alleanza Una Europa Università di Bologna, oltre a rappresentanti della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR, del MUR e dell’Agenzia Esecutiva.

Nella mattinata sono inoltre previsti approfondimenti sui Master congiunti Erasmus Mundus, con la testimonianza dell’Università degli Studi di Tor Vergata, Roma in relazione al Master in Astrophysics and Space Science.

Nei due giorni a seguire le sessioni sono dedicate sia alle azioni decentrate di mobilità degli studenti e dello staff sostenute da fondi della politica interna della UE (con i paesi associati al programma) e da fondi della politica esterna della UE (con tutti gli altri paesi del mondo) e ai partenariati di cooperazione nel settore dell’Istruzione superiore, il cui obiettivo principale è lo sviluppo di pratiche innovative nel settore dell’Istruzione superiore e un accrescimento della capacità delle organizzazione di operare a livello transnazionale. Vi saranno, inoltre, sessioni specifiche anche sulle azioni centralizzate come Capacity Building e Jean Monnet. Contributi specifici saranno condivisi da parte di rappresentanti dell’Agenzia esecutiva europea per l’istruzione e la cultura (EACEA) e delle buone pratiche coinvolte nei gruppi di lavoro.

IL PROGRAMMA IN ITALIA

L’Italia partecipa con successo alle opportunità del Programma dal 1987. Il Paese si classifica al terzo posto in Europa per la popolazione studentesca in uscita e in entrata. Gli istituti italiani sono inoltre molto competitivi anche nelle azioni centralizzate, Jean Monnet e Capacity Building.

Dall’avvio di questa programmazione, 2021-2027, la sfida posta dal Programma è incentrata su 4 priorità: Inclusione, Trasformazione digitale, Sostenibilità ambientale e Partecipazione attiva alla vita civile.


Scheda dati della partecipazione italiana Erasmus Istruzione Superiore, Call 2023


Infografiche Erasmus+ Istruzione superiore dati 2023