da Repubblica.it
Ddl scuola, governo accelera: domani in aula Senato. Voto fiducia giovedì
Il testo dei relatori scontenta le opposizioni. Lega e M5s non ritirano le oltre 800 modifiche presentate. Renzi: “Se la riforma andrà in porto ci saranno 100 mila assunzioni. Altrimenti 20-25mila”
ROMA – Accelera il governo sulla riforma della scuola. Domani, tra le proteste dell’opposizione, arriva in aula al Senato il ddl Scuola. A deciderlo la capigruppo di Palazzo Madama. Il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato per le ore 19 di domani. Dunque stop ai lavori in Commissione Istruzione di Palazzo Madama. Il testo arriva in aula senza l’ok della Commissione e senza relatori. E giovedì arriva la fiducia: il Consiglio dei ministri, infatti, ha autorizzato a porre la questione di fiducia ove fosse necessario.
Oggi la conferenza dei capigruppo ha preso atto che la commissione Istruzione non dà il mandato ai relatori di riferire per l’aula. Di conseguenza sarà portato all’esame dell’assemblea il testo uscito dalla Camera, su cui verrà formulata una serie di proposte di modifica da parte dei senatori che in commissione svolgono la funzione di relatori (Puglisi del Pd e Conte di Ap), riunita in un maxiemendamento su cui il governo porrà la questione di fiducia.
Il compromesso trovato dai due relatori prevede centomila assunzioni entro il prossimo mese di agosto e lo slittamento di una parte della riforma al 2016/2017. Ma, di fronte al rifiuto delle minoranze di ritirare la grande mole di emendamenti presentati (circa 3mila), l’ipotesi di porre la fiducia sul provvedimento è concreta.
L’obiettivo, hanno riferito i senatori Gian Marco Centinaio (Ln) e Loredana De Petris (Sel) al termine della riunione, è quello di votare la fiducia entro giovedì stesso. Successivamente il provvedimento ritornerà all’esame della Camera.
Il termine per la presentazione degli emendamenti in aula è già stato fissato per domani alle 19. Durissima la reazione delle opposizioni. Il capogruppo della Lega nord, Centinaio, ha già annunciato che al momento del voto di fiducia i senatori del Carroccio lasceranno l’aula. “La fiducia se la voteranno loro e i loro amici. Noi usciremo perché non partecipiamo ai teatrini che fanno ridere i polli”.
La presidente dei senatori Sel, De Petris ha stigmatizzato il fatto che la maggioranza sia ricorsa “ancora una volta ai trucchi. Hanno addirittura fissato il termine per i subemendamenti in commissione, per domani alle 14, pur non avendo alcuna intenzione di discutere alcunché in commissione. Se pensano che la questione terminerà e che tutto si placherà con il voto di fiducia, maggioranza e governo si sbagliano di grosso. Il mondo della scuola è molto più consapevole di quanto credano”.
SCHEDE Il testo originale del maxiemendamento / Sintesi esplicativa dei contenuti del testo
Ottimista il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, presente in commissione assieme al sottosegretario Davide Faraone: “L’emendamento interamente sostitutivo presentato dai relatori è un ottimo lavoro di sintesi che accoglie alcune richieste e che contiene la fattibilità del piano delle assunzioni. Spero che il ddl vada a buon fine”, ha commentato al termine dei lavori. E ha sottolineato che il provvedimento “mette 3 miliardi nelle casse della scuola pubblica”.
Intanto il premier Matteo Renzi da Courmayer ha ribadito lo stesso concetto già espresso ieri: “Se il progetto della buona scuola andrà avanti avremo 100mila assunzioni in più. Se non andrà in porto, ci sarà il regolare turn-over: non 100mila, ma 20-25mila assunzioni”. E ha aggiunto che “non è previsto nessun cambio del calendario delle vacanze nella riforma della scuola. Di questo parleremo solo dopo che sarà approvato il ddl”.
DOCUVIDEO: La rivolta dei Prof
Rispetto al testo della Camera, al Senato rientrerebbe l’assunzione al primo settembre degli idonei del concorso del 2012 inizialmente rimandata al 2016. Il concorso 2016-2019 verrebbe bandito entro il 1° dicembre 2015 (e non più entro il 1° ottobre). E potrà parteciparvi chi ha più di 36 mesi di supplenze.
Se il testo dei relatori scontenta le opposizioni che, pur avendone dato una lettura ancora superficiale, sono concordi nel dire che di fatto “l’impianto rimane lo stesso” (resta ad esempio la chiamata diretta dei docenti da parte del preside, anche se slitta di un anno) e che quindi gli emendamenti di Sel, M5S e Lega resteranno e non saranno ritirati, la relatrice Francesca Puglisi sostiene che il maxiemendamento “raccoglie quanto ascoltato durante le audizioni, tiene conto del dibattito svolto in commissione e raccoglie diverse richieste delle opposizioni. Ci sono – ha spiegato – dei miglioramenti ad esempio nei criteri per la quota premiale per i docenti”. E ancora, ha difeso “la buona scelta” della ‘chiamata diretta’ dei presidi e ha sostenuto: “I dirigenti scolastici non sono manager né sceriffi ma persone responsabili degli esiti della scuola”.
Sull’ipotesi di porre la fiducia, Marcucci ha commentato: “Valuterà il governo, ma certo il ddl sulla scuola è urgente”. Posizione ribadita anche in un tweet:
Mentre Roberto Speranza, leader dell’area bersaniana della minoranza Pd, ha detto che la fiducia sarebbe una sconfitta per il Parlamento.
Intanto l’Anief fa sapere che sono 70mila i precari pronti a ricorrere in tribunale: “Se il testo dovesse rimanere immutato – afferma il sindacato in una nota – rimarranno fuori tutti gli insegnanti che hanno frequentato i corsi di abilitazione Pas o i Tfa, oltre a coloro che hanno conseguito il titolo all’estero e in Scienze della formazione primaria dopo il 2011”.
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