Sindacati dopo il confronto: “totale indisponibilità del Ministero”

da Tuttoscuola

Si è svolto oggi, 21 aprile 2020, il confronto fra Ministero dell’Istruzione e organizzazioni sindacali in merito alle procedure concorsuali ordinarie e straordinarie per l’accesso ai ruoli del personale docente. A conclusione del confronto, avvenuto in modalità on line, è stato redatto dall’Amministrazione un resoconto dello svolgimento dei lavori, cui sono allegate una dichiarazione sottoscritta dai rappresentanti del Ministero e una nota a verbale che riporta le posizioni espresse dai sindacati CISL Scuola, FLC CGIL, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal, GILDA Unams.

Ecco il testo della nota a verbale redatta e sottoscritta unitariamente dai sindacati Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda alla fine del confronto, conclusosi a loro avviso in modo negativo.

«Nel lungo confronto intercorso in materia di reclutamento più volte FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams hanno avanzato proposte e formulato osservazioni la cui fondatezza e attualità trovano conferma nella sopravvenuta e imprevedibile condizione di emergenza.

È infatti del tutto evidente l’impossibilità di conseguire, attraverso lo strumento concorsuale a tal fine destinato, l’obiettivo di stabilizzare, sin dal 1° settembre 2020, il rapporto di lavoro dei docenti precari con tre annualità di servizio e consentire la continuità didattica in una situazione di emergenza che non solo lo chiede, ma lo esige. Nel contempo l’impossibilità di effettuare concorsi ordinari nell’attuale situazione di divieto normativo non consente di definire tempi certi di svolgimento delle procedure per coprire tutti i posti disponibili, per cui si rende necessario trovare strumenti idonei per garantire la continuità delle attività didattiche. Non hanno avuto peraltro ascolto i rilievi volti a proporre forme di semplificazione del medesimo percorso concorsuale, evitando procedure in presenza sia per il concorso straordinario, sia per la procedura finalizzata alle sole abilitazioni (anche con riferimento ai docenti già di ruolo con titolo per altro insegnamento), per la quale sarebbe stato opportuno un percorso semplificato con esclusione della prova scritta computer based che, stante la attuale situazione di emergenza, non può essere in alcun modo calendarizzata ed effettuata.

Stante l’ineludibile necessità di avere tutte le cattedre occupate all’apertura del nuovo anno scolastico, occorre studiare misure di copertura delle stesse con provvedimenti più agili e tempestivi di carattere straordinario, anche per quanto riguarda i posti di sostegno.

FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams, in coerenza con quanto da sempre sostenuto nel corso del confronto, ribadiscono la richiesta di eliminare la prova computer based sostituendola con una graduatoria per titoli, da cui attingere per l’accesso alle fasi successive, di cui può essere mantenuta la struttura comprendente percorso formativo e una prova orale selettiva a conclusione dello stesso, con valore abilitante e di conferma in ruolo.

Solo in questo modo si può realisticamente ipotizzare l’assunzione a tempo indeterminato dei docenti con effettiva decorrenza dal prossimo 1° settembre, offrendo al personale interessato e alle scuole condizioni di stabilità del lavoro, evitando l’ulteriore espansione di un precariato già oggi eccessivamente esteso.

FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams ribadiscono inoltre il proprio dissenso per la decisione di non consentire la partecipazione alle due procedure anche dei docenti precari con servizio esclusivamente sul sostegno e privi del titolo di specializzazione, così come riscontrano il mancato accoglimento della richiesta di un diverso equilibrio nell’ambito delle varie voci della tabella dei punteggi, con una più significativa valorizzazione del servizio che assicuri il giusto riconoscimento alla professionalità acquisita con l’esperienza di lavoro. Fermo restando le rivendicazioni sopra evidenziate, si valuta come illogica e discriminante la scelta di stabilire un differente numero di quesiti per la prova computer based, prevedendone 20 in più (80 anziché 60) per la procedura finalizzata alle assunzioni.

Né appare plausibile la motivazione addotta dall’amministrazione a sostegno del diniego all’introduzione di modifiche ai testi dei bandi, asserendo che ciò renderebbe necessaria una nuova richiesta di espressione di parere da parte del CSPI. Peraltro va considerato che molte di queste criticità sono state sollevate dallo stesso CSPI nel recente parere espresso sulle procedure abilitanti. In presenza di un’emergenza straordinaria, non si può indugiare su eccezioni di carattere burocratico, peraltro facilmente superabili se assunte con la necessaria determinazione a livello politico.

Si ribadisce infine la richiesta, coerente con l’intesa siglata a ottobre dello scorso anno, di avviare il confronto sui percorsi abilitanti a regime, rivendicando il diritto di accesso alla formazione abilitante per quelle migliaia di precari, docenti con servizio misto e di ruolo in altra classe di concorso che da anni lavorano nella scuola, pur non avendo 36 mesi di servizio specifico.

FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams restano dell’avviso che l’esplodere di un’emergenza con effetti di vero e proprio sconvolgimento del contesto di riferimento avrebbe non solo giustificato, ma addirittura imposto una complessiva riconsiderazione di tutta la materia del reclutamento. Sono infatti profondamente cambiate le condizioni e le prospettive di un confronto protrattosi per mesi fra sindacati e Amministrazione, di cui le procedure in esame costituivano l’esito, frutto di complesse mediazioni, da ultimo peraltro in qualche misura disattese. Invocare ora l’urgenza dei tempi, nel momento in cui è venuta meno ogni possibilità di svolgere le procedure prima del prossimo mese di settembre, sembra in realtà soltanto nascondere una totale indisponibilità rispetto alle istanze che più volte le OO. SS., e in particolare nel corso dell’incontro del 30 gennaio u.s., hanno inteso formalmente riproporre».

Concorso ordinario scuola secondaria: bozza del bando e ripartizione dei posti

da Tuttoscuola

In questi giorni, nonostante l’emergenza, si è parlato molto dei concorsi scuola. Oggi si è svolta al Ministero dell’Istruzione l’informativa sulle procedure concorsuali e iniziano a circolare in rete le prime bozze dei bandi di concorso scuola. Pubblichiamo di seguito i contenuti dell’ultima bozza del bando concorso ordinario secondaria. Si può partecipare per una regione, per massimo quattro procedure I posti saranno circa 25.000 mila per il concorso ordinario, da suddividere tra posto comune e sostegno.

Clicca qui per visionare la ripartizione dei posti

Concorso scuola secondaria: i requisiti

Posti comuni:

  • abilitazione specifica sulla classe di concorso oppure
  • laurea (magistrale o a ciclo unico, oppure diploma di II livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, oppure titolo equipollente o equiparato, coerente con le classi di concorso vigenti alla data di indizione del concorso) e 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche. Controlla classi di concorso a cui puoi accedere con la tua laurea oppure
  • abilitazione per altra classe di concorso o per altro grado di istruzione, fermo restando il possesso del titolo di accesso alla classe di concorso ai sensi della normativa vigente

Per i posti di insegnante tecnico-pratico (ITP) il requisito richiesto sino al 2024/25 è il diploma di accesso alla classe della scuola secondaria superiore (tabella B del DPR 19/2016 modificato dal Decreto n. 259/2017).

Per i posti di sostegno:
Requisiti già indicati per i posti comuni oppure quelli per i posti di ITP più il titolo di specializzazione su sostegno. Concorso straordinario e ordinario secondaria, per il sostegno serve la specializzazione.

Concorso ordinario secondaria: le prove

Per la procedura relativa ai posti comuni sono previste le seguenti prove:

– due prove scritte;
– una prova orale.

Per i posti di sostegno:

– una prova scritta;
– una prova orale

Posti comuni: prima prova scritta
La prima prova scritta ha l’obiettivo di valutare il grado di conoscenze e competenze del candidato sulle discipline afferenti alla classe di concorso.
Nel caso di classi di concorso riguardanti le lingue e culture straniere, la prova deve essere prodotta nella lingua prescelta.
La prova è superata dai candidati che conseguono il punteggio minimo di sette decimi o equivalente.
Il superamento della prova è condizione necessaria perché sia valutata la prova successiva.

Posti comuni: seconda prova scritta
La seconda prova scritta per i candidati a posti comuni ha l’obiettivo di valutare il grado delle conoscenze e competenze del candidato sulle discipline antropo-psico-pedagogiche e sulle metodologie e tecnologie didattiche.
La prova è superata dai candidati che conseguono il punteggio minimo di sette decimi o equivalente.
Il superamento della prova è condizione necessaria per accedere alla successiva prova orale.

Posti sostegno:  prova scritta
La prova ha l’obiettivo di valutare il grado delle conoscenze e competenze del candidato sulla pedagogia speciale, sulla didattica per l’inclusione scolastica e sulle relative metodologie.
La  prova è superata dai candidati che conseguono il punteggio minimo di sette decimi o equivalente.
Il superamento della prova  è condizione necessaria per accedere alla prova orale.

Prova orale
La prova  consiste in un colloquio che ha l’obiettivo di valutare il grado delle conoscenze e competenze del candidato nelle discipline facenti parte della classe di concorso, di verificare la conoscenza di una lingua straniera europea almeno al livello B2 del quadro comune europeo, nonché il possesso di adeguate competenze didattiche nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
La prova orale comprende anche quella pratica, ove gli insegnamenti lo richiedano.
La  prova è superata dai candidati che conseguono il punteggio minimo di sette decimi o equivalente.

Maturità 2020: colloquio in presenza o a distanza?

da Tuttoscuola

Dato ormai quasi per certo che non potrà esserci il rientro a scuola entro il 18 maggio – come hanno lasciato intendere la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina e il sottosegretario, Giuseppe De Cristofaro – per gli esami di Stato le ordinanze ministeriali dovranno disporre le modalità di svolgimento in emergenza.

In tal senso il decreto legge 22/2020 non lascia dubbi, prevedendo all’art. 1, comma 4 che: “Nel caso in cui l’attività didattica in presenza delle istituzioni del sistema nazionale di istruzione non riprenda entro il 18 maggio 2020 ovvero per ragioni sanitarie non possano svolgersi esami in presenza, oltre alle misure di cui al comma 3, in quanto compatibili, le ordinanze di cui al comma 1 disciplinano:

Per l’esame di maturità, precisa il DL 22, le ordinanze dovranno disporre l’eliminazione delle prove scritte e la sostituzione con un unico colloquio, articolandone contenuti, modalità anche telematiche e punteggio per garantire la completezza e la congruità della valutazione, e dettando specifiche previsioni per i candidati esterni, per l’esame di stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione, in deroga agli articoli 17 e 18 del decreto legislativo n. 62 del 2017″.

Maturità 2020, dunque, solo con un unico colloquio. Ma dove? Come?

Colloquio in presenza davanti alla Commissione (solo docenti interni e presidente esterno) oppure a distanza in collegamento on line?

La diffusa esperienza negli ultimi due mesi della discussione negli Atenei delle tesi di laurea on line e il conferimento del diploma di laurea dimostra che il colloquio dell’esame di Stato si può svolgere regolarmente a distanza, ma sono in molti, proprio a cominciare dallo stesso ministro, ad auspicare che i colloqui invece si svolgano in presenza.

Poiché l’inizio degli esami è previsto a calendario dal 17 giugno, c’è un po’ di tempo per verificare le condizioni di fattibilità dei colloqui in presenza, sciogliendo le attuali riserve del come e del dove. La maggioranza dei ragazzi sembra orientata a favore della presenza.

Altrimenti che esame sarebbe?

E vale anche per l’esame di licenza media per il quale, come molti auspicano, sarebbe opportuno e necessario il colloquio anziché la semplice valutazione dello scrutinio finale (come tuttora dispone il DDL 22/2020).

Azzolina: ‘Istituito Comitato di esperti. Metteremo rapidamente a punto il nostro piano per la Scuola’. I nomi

da Tuttoscuola

Si definiscono nomi e volti dei componenti della task force per la scuola. “Abbiamo voluto questo tavolo di lavoro – spiega la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina – per mettere a punto il nostro Piano per il mondo dell’Istruzione. Risponderemo rapidamente a tutti i dubbi e le istanze che ci stanno arrivando, in particolare dalle famiglie. Come Paese abbiamo fatto sforzi importanti in queste settimane per rispondere all’emergenza sanitaria, grandi sacrifici che non possono essere vanificati. Ma, al contempo, dobbiamo cominciare a guardare oltre. E vogliamo farlo da subito”. Prosegue la Ministra: “Lo faremo insieme al gruppo che abbiamo costituito oggi, dove ci sono profili che vengono dal mondo della scuola, del digitale, della ricerca, della sanità, dagli atenei e che saranno di supporto. Chiederemo loro di formulare proposte che poi vaglieremo con attenzione. Lavoreremo anche guardando al dopo, al futuro della scuola che è, necessariamente, il futuro dell’Italia. Abbiamo l’occasione, ora che tutti parlano di scuola e avvertono ancora di più la sua importanza, di intervenire per migliorare ulteriormente il sistema di Istruzione”. Il tavolo tecnico potrà formulare proposte sull’avvio del nuovo anno scolastico, sull’edilizia scolastica, l’innovazione digitale e non solo. Le proposte presentate saranno poi vagliate dai vertici del Ministero.

Nello specifico si occuperà delle seguenti questioni:

  • l’avvio del prossimo anno scolastico, tenendo conto della situazione di emergenza epidemiologica attualmente esistente;
  • l’edilizia scolastica, con riferimento anche a nuove soluzioni in tema di logistica;
  • l’innovazione digitale, anche con lo scopo di rafforzare contenuti e modalità di utilizzo delle nuove metodologie di didattica a distanza;
  • la formazione iniziale e il reclutamento del personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado, con riferimento alla previsione di nuovi modelli di formazione e selezione;
  • il consolidamento e lo sviluppo della rete dei servizi di educazione e di istruzione a favore dei bambini dalla nascita sino a sei anni;
  • il rilancio della qualità del servizio scolastico nell’attuale contingenza emergenziale.

Il Comitato è composto da 18 esperti:

  • Prof. Bianchi Patrizio, coordinatore, professore ordinario di Economia e Politica industriale presso l’Università di Ferrara;
  • Dott.ssa Carimali Lorella, docente presso il Liceo Scientifico statale “Vittorio Veneto” di Milano;
  • Prof. Ceppi Giulio, ricercatore e docente incaricato presso il Politecnico di Milano;
  • Dott. Di Fatta Domenico, dirigente scolastico presso l’Istituto di istruzione superiore “Regina Margherita” di Palermo;
  • Dott.ssa Ferrario Amanda, dirigente scolastico dell’Istituto di istruzione superiore “Tosi” di Busto Arsizio (Varese);
  • Dott.ssa Fortunato Maristella, dirigente dell’Ambito Territoriale di Chieti e Pescara, Ufficio Scolastico Regionale per l’Abruzzo;
  • Prof.ssa Lucangeli Daniela, professore ordinario di Psicologia dell’Educazione e dello Sviluppo presso l’Università di Padova;
  • Prof. Melloni Alberto, professore ordinario di Storia del Cristianesimo presso l’Università di Modena-Reggio Emilia;
  • Dott.ssa Pozzi Cristina, Ceo & Co-founder Impactscool;
  • Dott. Quacivi Andrea, Amministratore delegato di Sogei;
  • Dott.ssa Riccardo Flavia, ricercatore presso l’Istituto Superiore di Sanità;
  • Prof. Ricciardi Mario, già professore associato di Diritto del Lavoro e delle Relazioni industriali presso l’Università di Bologna;
  • Prof.ssa Riva Mariagrazia, professore ordinario di Pedagogia Generale e Sociale, presso l’Università di Milano-Bicocca;
  • Prof. Salatin Arduino, presidente Istituto internazionale salesiano di ricerca educativa – ISRE;
  • Prof. Sandulli Aldo, professore ordinario di Diritto Amministrativo presso la LUISS Guido Carli;
  • Dott.ssa Spinosi Mariella, dirigente tecnico del Ministero dell’Istruzione in quiescenza;
  • Dott. Versari Stefano, direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna;
  • Prof. Villani Alberto, Presidente della Società Italiana di Pediatria.

Il Comitato coinvolgerà, con apposite audizioni, professionalità interne all’Amministrazione, Enti di ricerca, Università, Associazioni di categoria, il Forum Nazionale delle Associazioni Studentesche e il Forum nazionale delle Associazioni dei genitori della scuola (Fonags), nonché i rappresentanti delle Consulte studentesche.
Il Comitato potrà anche avviare interlocuzioni e specifiche audizioni con la Conferenza Stato-Regioni, con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, con l’Unione delle Province d’Italia. Gli esperti opereranno a titolo gratuito. Il gruppo di lavoro resterà in carica fino al prossimo 31 luglio.

L’inclusione ai tempi del Coronavirus: la risposta della scuola

da Tuttoscuola

In tempi di Covid-19 e di quarantena il rischio principale per la scuola italiana è quella di abbandonare i propri studenti più deboli, quelli con meno risorse. Ci riferiamo in particolar modo agli alunni con disabilità certificata, presenti nella scuola italiana senza distinzioni da oltre trent’anni. Come affrontare le difficoltà legate alla DaD con studenti con autismo? Quali risposte dare alle famiglie che si sentono sole? Dove trovare strategie e buone pratiche per evitare che questa lunga quarantena allontani gli studenti più fragili dal proprio percorso formativo ed educativo?

Difficile trovare soluzioni concrete e pratiche a tutte queste domande, soprattutto perché siamo consapevoli che i bisogni educativi speciali di uno studente con disabilità certificata possono essere molti e complessi.

La scuola italiana è stata di fatto travolta, come l’Italia intera, dall’emergenza Coronavirus e le singole istituzioni scolastiche hanno cercato di rispondere come potevano, chi affidandosi a esperti esterni, chi coinvolgendo le associazioni presenti sul territorio, chi chiedendo aiuto alle famiglie. Per organizzare e orchestrare l’immenso patrimonio di buone prassi presenti in Italia il MI ha disposto all’interno del proprio sito un’apposita sezione dedicata soprattutto ai bisogni degli studenti più fragili.

Cliccando su https://www.istruzione.it/coronavirus/didattica-a-distanza_inclusione-via-web.html è possibile entrare in contatto con un patrimonio di esperienze e azioni concrete, utili per famiglie e docenti. “L’inclusione via web” – questo il nome della sezione, è divisa in aree ed è completamente fruibile da chiunque si interessi d’inclusione.  Nello specifico:

 Atti e norme, con le comunicazioni ufficiali del Ministero, norme sull’accessibilità, etc.;

– La formazione, dove vengono pubblicate tutte le iniziative formative sulla didattica inclusiva e l’uso delle nuove tecnologie, a partire da una serie di webinar trasmessi dall’Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR di Genova.

– Gli strumenti, con indicazioni operative per la didattica a distanza e interventi di esperti, ma anche con piattaforme dedicate e applicativi. Vi si possono trovare i materiali delle Scuole Europee sulla didattica delle lingue straniere per alunni con special needs, con riferimenti didattici e metodologici, organizzati per materie e cicli scolastici in Francese, Inglese, Portoghese, Spagnolo e Tedesco. Sono poi pubblicati i materiali dell’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia, dedicati alla
didattica inclusiva della geografia, con materiali per gli insegnati, buone pratiche, contribuiti scientifici, riferimenti teorico-normativi, compresa una sezione di approfondimento su “Geografia in LIS”. E’ stato quindi inserito un box su Didattica a distanza e accessibilità (il logo è quello dell’ONU sull’accessibilità), con indicazioni utili e regole per la miglior fruibilità dei siti internet e degli strumenti di DaD.
Vi è poi un box su Attività per Bambini in età prescolare, dove sono state selezionate tutta una serie di APP dal sito ESSEDIQUADRO, il sito curato da ITD-CNR, con oltre 2000 software didattici e altre risorse digitali per l’apprendimento, censite e commentate. Inoltre è stato pubblicato il box della Scuola in Ospedale, con il link al portale SiO e ID (Scuola in Ospedale e Istruzione Domiciliare: https://scuolainospedale.miur.gov.it/).
Sono infine presenti indicazioni operative per la didattica a distanza per alunni con disabilità, come l’uso del programma Teamviewer, che consente la condivisione dello schermo tra docente e discente.

– La Community, è gestita dai CTS-Centri Territoriali di Supporto, che forniscono un servizio di consulenza alle scuole sulle nuove tecnologie per l’inclusione e sul sostegno didattico. Dal 2 di aprile, in coincidenza con il World Autism Awareness Day, è attiva la pagina degli Sportelli Autismo, un servizio di consulenza e supporto alle scuole e alle famiglie per alunni con disturbi dello spettro autistico, con l’intervento di oltre 450 operatori specializzati. CTS e sportelli Autismo offrono anche un servizio di Chat/Rooms per ascolto attivo, di solidarietà e confronto per indirizzare le richieste di supporto tecnologico e consigliare eventuali buone pratiche metodologico-didattiche riferite alla didattica inclusiva. Chiude la sezione il box NEWS, dove i CTS di Roma hanno creato una serie di strumenti di comunicazione via web, con spazi digitali dedicati alle notizie dal mondo dell’inclusioneccostantemente aggiornati (Facebook e Telegram).
Infine è stato organizzato un team di esperti della rete GLIC (le ausilioteche regionali), disponibile acricevere eventuali richieste rispetto ad ausili e sussidi didattici per alunni e studenti con disabilità. Il gruppo è costituito al momento da 12 professionisti di varie Regioni d’Italia ed è pronto a supportare quegli operatori della scuola in difficoltà rispetto all’uso a distanza di eventuali ausili. La mail cui far pervenire le richieste è info@centriausili.it.

– Una sezione è dedicata alla comunicazione via Radio, dove si segnala in particolare RADIO MAGICA, una web radio dedicata all’inclusione, con videostorie, audiolibri, mappe parlanti e racconti didattici.

– Sono poi pubblicati i link ai siti istituzionali sulla disabilità, a partire dall’Ufficio Disabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Portale nazionale dell’Inclusione del Ministero e al nuovo portale dedicato ad Ausili e Sussidi didattici.

– Nella Sezione “L’esperienza delle Scuole” sono pubblicate una serie di buone pratiche didattiche dell’Istituto Comprensivo di Cossato (BI), con le lezioni in Lingua dei Segni, per la scuola primaria e secondaria di primo grado. Un’area specifica è dedicata all’insegnamento della lingua dei segni. Compaiono poi alcune esperienze della Scuola in Ospedale, della Liguria e della Puglia.

– La Sezione Associazioni è molto attiva e in continua crescita. Sono stati avviati servizi specifici di sportello e di consulenza da parte di diverse associazioni

Sul sito del Ministero, all’indirizzo https://www.istruzione.it/coronavirus/didattica-adistanza_bes.html, saranno pubblicate ulteriori disponibilità da parte di Istituzioni, Enti e Associazioni a contribuire per il miglioramento della qualità dell’inclusione attraverso la didattica a distanza.
Ogni ulteriore informazione in tema di accessibilità e di inclusione potrà essere richiesta tramite mail all’indirizzo supportoscuole@istruzione.it.

Un aspetto particolarmente interessante di questa proposta è dato dalla tempistica, infatti il sito è stata avviato il 18 marzo, a pochi giorni dall’avvio della quarantena. Una risposta concreta e veloce, che probabilmente non potrà essere esaustiva, ma che concretamente sostiene famiglie e docenti nel complesso e lungo cammino per l’inclusione scolastica. È un piccolo passo, ma un passo concreto e importante.

Valutazione a distanza: prove tecniche

da Tuttoscuola

di Carla Sacchi

Conoscere quello che gli studenti stanno apprendendo è di fondamentale importanza a prescindere dalle procedure di valutazione scolastica da espletare. Le pratiche messe in atto dalle scuole in questi giorni sono differenti rispetto alla consuetudine vissuta in classe, ne consegue che la logica della valutazione va rimodulata nell’ottica di una valutazione formativa e qualitativa. Un tipo di valutazione che permette di capire cosa, dopo un periodo di tempo, lo studente ha effettivamente imparato e, nella logica formativa, di ripianificare l’attività didattica, di fornire un feedback agli studenti e di attivare la funzione proattiva della valutazione che favorisce la motivazione e gratifica lo studente.

Il processo dell’apprendimento può essere osservato anche a distanza, ma serve partire dall’obiettivo che ci poniamo di raggiungere e, conseguentemente, predisporre prove significative per osservare i processi messi in atto durante l’apprendimento. Risultano efficaci, in tal senso, i compiti di competenza che richiedono di selezionare le informazioni, di argomentare e di operare delle scelte per affrontare situazioni nuove. Se somministrare solo esercizi in situazioni standard è un’azione che porta all’addestramento, fornire contesti diversificati, invece, allena gli studenti ad applicare i contenuti in situazioni nuove grazie al transfer positivo: gli alunni utilizzeranno così le conoscenze in situazioni non note per risolvere problemi anche attraverso procedimenti differenti.

Occorre creare compiti che permettano di inserire esperienze personali. Mai come in questo momento la realtà ha posto i ragazzi dinanzi ad uno scenario che ha stimolato pensieri, timori etc., proviamo a comprendere attraverso i loro racconti quanto e come questa situazione di vita possa essere stata colta come un’opportunità per crescere e migliorare.
Sarebbe utile selezionare materiale da leggere e chiedere agli studenti di riprenderne i contenuti riassumendone il concetto e/o di citarne delle parti nel compito richiesto.
Compiti che richiedono allo studente di utilizzare insieme video, immagini, testo permettono di verificare l’abilità di combinare diverse procedure e di adattarle alla situazione.

E le verifiche orali? Per liberare il campo dal rischio di “suggerimento da casa”, o della lettura dal libro a telecamera spenta, riduciamo il peso che queste situazioni potrebbero avere, chiedendo di illustrarci il lavoro svolto in autonomia, ponendo domande che evidenzino i processi di apprendimento e di costruzione di conoscenze, la logica, la capacità di collegare e la coerenza. Conversare in questo senso è la maniera più potente e significativa che abbiamo per testare l’apprendimento in queste circostanze.

Richiamando le Linee guida certificazione delle competenze (D.M. 742 del 3/10/2017) l’accertamento della competenza risulta possibile attraverso compiti di realtà (prove autentiche, prove esperte, ecc.), osservazioni sistematiche (il processo di valutazione, che non si può esaurire in un solo momento circoscritto e isolato, ma deve prolungarsi nel tempo attraverso una sistematica osservazione degli alunni) e autobiografie cognitive (…al termine del processo l’alunno avrà costruito dentro di sé una biografia cognitiva che non sempre l’insegnante riesce a cogliere e che si esplicita meglio se è lo stesso alunno a raccontarla. La narrazione di un percorso di apprendimento da parte dell’alunno costituisce un’occasione straordinaria per insegnare agli studenti in modo individualizzato a riflettere sui loro lavori e per sviluppare in loro una struttura cognitiva più ricca e critica).
L’autovalutazione può essere condotta in termini di opinione personale in merito alle conoscenze e alle abilità che possedevano prima dell’esperienza della didattica a distanza e relative a quali di esse utilizzano/padroneggiano adesso. Questo feedback serve a noi docenti per eventuali aggiustamenti nei nostri interventi in questo percorso nuovo per tutti, anche per i docenti con più esperienza. Se crediamo nella co-costruzione docente-studente non fa male mettersi in gioco spingendosi a chiedere pareri relativi alla chiarezza e all’organizzazione delle nostre presentazioni, all’interesse suscitato, alla gestione del tempo durante le lezioni online. Anche noi necessitiamo di un feedback da condividere subito dopo una lezione non solo in merito ai contenuti ma anche relativi alla loro esperienza di apprendimento con domande quali cosa hai imparato? Cosa ha/non ha funzionato? Cosa avresti modificato?

Per la valutazione di queste tipologie di compiti la rubrica appare lo strumento più adatto perché permette di collocare una prestazione ad un certo livello e i livelli successivi possono servire ad indicare quanto deve essere ancora fatto per migliorare.
La valutazione formativa è valutazione per il miglioramento dell’apprendimento e costituisce un momento per fornire un indicatore a partire dal quale sviluppare un ulteriore apprendimento, e non un’occasione per esprimere un giudizio e sanzionare l’errore. Le valutazioni formative efficaci indicano l’errore commesso e invitano ad una riflessione sul processo attivato e sulle ipotesi di strada da percorrere per superare l’errore (che può trovare lo studente da solo o che può essere indicato dal docente). Secondo Black & Wiliam, anche le discussioni informali di autovalutazione o di valutazione tra studenti, come momenti di valutazioni formative, favoriscono la responsabilizzazione dello studente nei confronti del suo impegno e del suo apprendimento, attivano le risorse della classe e motivano gli studenti a continuare nel miglioramento.

Del resto, la Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare consiste, appunto, nella capacità di riflettere su sé stessi, di gestire efficacemente il tempo e le informazioni, di gestire il proprio apprendimento.

Un alunno in casa: così noi genitori capiamo la grandezza dei docenti

da Tuttoscuola

Ci diceva nei giorni scorsi una dirigente scolastica di lunga esperienza che il confinamento dei ragazzi in casa, impegnati nella didattica on line, porta diversi genitori a scoprire di persona che lo scarso rendimento scolastico dei propri figli non è sempre da attribuire agli insegnanti (come spesso sostiene invece chi è alla ricerca di responsabilità esterne per giustificare i risultati poco brillanti dei figli).

Antonio Polito, il noto editorialista del Corriere, ha constatato un’altra realtà che indubbiamente rende onore all’impegno degli insegnanti e, in particolare, a quelli degli alunni più piccoli.

Esordisce così: “dell’importanza della scuola ci accorgiamo solo quando non c’è più. Voi direte: ma la scuola c’è, funziona, e l’abnegazione di tanti insegnanti e l’impegno di tanti studenti in condizioni così difficili sono encomiabili. Ed è vero”.

Ma Polito va oltre e, riferendosi alla didattica a distanza che si è trasformata in un gigantesco esperimento di home-schooling, e cioè di educazione parentale in casa, osserva che per renderla possibile serve un intervento attivo, paziente e intelligente dei genitori, momento per momento, per stimolare e sostenere bambini sotto i dieci anni.

E ammette: “Per noi si risolve molto spesso in un fallimento, e ci accorgiamo all’improvviso che fare gli insegnanti è un mestiere difficilissimo”.

E si chiede: “ma come diavolo riescono a tenere tanti bambini occupati e attenti per così tanto tempo quando noi non ci riusciamo nemmeno con un uno per un’ora, e nel frattempo gli spiegano pure il ciclo dell’acqua e le frazioni?”.

Ma non c’è soltanto il problema dell’insegnamento in contemporanea per 20 o 25 scolari.

“C’è il crollo della disciplina, della capacità di attenzione, degli skill sociali, la rapida regressione dei nostri figli, a convincerci definitivamente che gli insegnanti sono dei geni, la scuola è una grande invenzione, e noi non possiamo vivere senza”.

Gli insegnanti ringraziano. Tra gli effetti positivi di una tragedia planetaria come quella del Covid-19 si potrà annoverare anche una maggiore considerazione per il ruolo dei docenti?

Covid-19. Idee per ‘dopo’

da Tuttoscuola

Segni anticipatori della scuola futura si possono cogliere nella decisione, presa nella logica dell’emergenza da Covid-19, di ammettere automaticamente tutti gli studenti all’anno successivo, sia pure col vincolo del “recupero”: perché non cogliere l’occasione per eliminare quasi del tutto le bocciature, sostituendo i voti con classificazioni come quelle previste nel Quadro europeo delle competenze linguistiche (A1, A2, B1 ecc.) che non comportano la ripetizione dell’anno ma solo la presa d’atto del livello di competenza raggiunto dallo studente nelle diverse discipline? Insieme a un sistema di passerelle nei primi due anni di scuola secondaria superiore e alla riduzione del numero delle materie a sviluppo annuale (ridimensionando le altre a moduli bi o tri o quadrimestrali) una misura di questo genere, accompagnata dalla definizione di un core curriculum minimo per italiano, matematica e scienze, ridurrebbe a livelli fisiologici (oggi non lo sono affatto) il fenomeno della dispersione.

La decisione di essenzializzare i programmi (come si è dovuto fare quest’anno per necessità), e l’esigenza di avere maggiore disponibilità di aule per ridurre l’affollamento delle classi, consiglierebbe inoltre, finalmente, la riduzione di un anno della durata della scuola secondaria superiore, e dell’intero ciclo scolastico a 12 anziché a 13 anni, come quasi ovunque (USA, Cina, Russia, Giappone, Corea, UK, Finlandia…).

L’esame di maturità quest’anno sarà fatto probabilmente con una unica prova orale, se il Covid-19 non retrocede. Perché non mettere in cantiere l’ipotesi che anche in futuro, a partire dalla maturità del 2021, oltre alle due prove scritte, l’esame valorizzi il colloquio interdisciplinare, centrato magari su due-tre tematiche scelte dal candidato?

L’esito dell’esame così organizzato, insieme alla certificazione delle competenze acquisite nelle diverse discipline (A1, A2 ecc.) potrebbe condizionare la scelta delle successive attività di studio o di lavoro del candidato.

All’obiezione che un modello di questo genere favorirebbe le scuole non statali meno serie (“diplomifici”) si potrebbe rispondere prevedendo per tutte le scuole, statali e non, prove oggettive obbligatorie, computer based, sulle principali materie (3-4), una soluzione oggi realizzabile con relativa facilità, come hanno dimostrato le prove Invalsi.

Smart Class: Manuale Operativo Candidatura (MOC)

Il presente manuale è destinato ai Dirigenti Scolastici delle scuole del I ciclo (escluse le scuole dell’Infanzia) che intendono partecipare all’Avviso in questione, inoltrando la propria candidatura dal Sistema Informatico di Gestione Unitaria del Programma (GPU 2014-2020)

Pubblicazione del 22 aprile 2020

Nota 22 aprile 2020. AOODGCASIS 1007

Ministero dell’Istruzione
Direzione generale per i sistemi informativi e la statistica Ufficio III

Alle Istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado
LORO SEDI
E p.c. Alla Direzione Generale del Personale Scolastico
SEDE
Agli Uffici Scolastici Regionali
Agli Ambiti Territoriali Provinciali
LORO SEDI

Oggetto: Personale Comparto Scuola ‐ Gestione delle assenze – D.L.18 del 17/03/2020

Nota 22 aprile 2020, AOODGRUF 10194

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali Direzione Generale per le risorse umane, finanziarie e i contratti – Ufficio IX

Agli Uffici Scolastici Regionali LORO E-MAIL ISTITUZIONALE
e, p.c.
Alle Istituzioni scolastiche ed educative LORO E-MAIL
Alle OO.SS. LORO E-MAIL

Oggetto: Evoluzione del servizio di assistenza e consulenza su tematiche amministrativo- contabili “Help Desk Amministrativo Contabile” (HDAC) – Abilitazione USR

Edilizia scolastica

In arrivo ulteriori risorse per l’edilizia scolastica. Sono stati infatti messi a disposizione altri 320 milioni di euro nell’ambito della Programmazione unica nazionale 2018-2020 che consentiranno alle Regioni di effettuare interventi di messa in sicurezza nelle scuole dei loro territori.

“Sono risorse attese – spiega la Ministra Lucia Azzolina – che si aggiungono ai 510 milioni già assegnati agli enti locali lo scorso 10 marzo. Dobbiamo continuare a lavorare sul fronte dell’edilizia scolastica e della messa in sicurezza, guardando al futuro. Abbiamo bisogno di strutture che possano accogliere al meglio i nostri studenti”.

“Si tratta di fondi – aggiunge la Vice Ministra Anna Ascani – che andranno in erogazione diretta agli enti locali sulla base delle priorità individuate dalle Regioni nell’ambito della Programmazione nazionale, nello specifico per il 2019. Questo ci consentirà di agire in maniera rapida e mirata. Anche in una fase delicata come questa stiamo mettendo al centro la sicurezza degli studenti, lavorando in sinergia con i territori e tutte le istituzioni coinvolte”.

Le Regioni avranno tempo fino al prossimo 29 maggio per inviare al Ministero dell’Istruzione gli elenchi degli interventi da finanziare. Domani, intanto, si riunirà al Ministero dell’Istruzione la Cabina di regia sull’edilizia scolastica, per fare il punto su fondi e interventi.