Al via l’esame di terza media per 600 mila studenti

da tuttoscuola.com

Al via l’esame di terza media per 600 mila studenti

Il Ministero dell’Istruzione ha fornito elementi informativi sull’esame di licenza media e sulle prove Invalsi che, come è noto, sono parte integrante dell’esame stesso.

Gli esami conclusivi del I ciclo di istruzione interessano circa 600.000 studenti di scuole statali e paritarie. La Commissione d’esame è composta dai docenti interni della scuola (una sottocommissione per ogni classe terza ad esame) e presieduta da un presidente esterno.

A partire da questa settimana, secondo calendari deliberati autonomamente dalle scuole, i ragazzi svolgeranno le prove scritte di Italiano, Matematica e Lingue straniere.

Giovedì 19 giugno è invece in programma la prova Invalsi, che è identica su tutto il territorio nazionale.

Subito dopo le prove scritte, l’orale a carattere pluridisciplinare.

Come funziona la prova Invalsi? Il Miur ha riepilogato i punti di massima.

La prova nazionale punta a monitorare le conoscenze e le competenze degli studenti al termine del percorso del primo ciclo di istruzione. Si svolge, in sessione ordinaria, il 19 giugno (con inizio alle ore 8.30) e, in prima e seconda sessione suppletiva, il 25 giugno ed il 2 settembre (con inizio sempre alle ore 8.30). Per rispondere ai quesiti i candidati hanno a disposizione 75 minuti per ciascuna materia, Italiano e Matematica. Per gli alunni con disturbi specifici di apprendimento o disabilità possono essere previste tempistiche diverse e strumenti ausiliari.

Subito dopo lo svolgimento della prova le sottocommissioni procedono alla correzione avvalendosi di una griglia apposita predisposta dall’Invalsi e resa pubblica sui siti degli Uffici scolastici regionali, degli Uffici territoriali e sul sito dell’Invalsi stessa (www.invalsi.it), a partire dalle 12.00 del 19 giugno 2014.

Il voto massimo che ciascun candidato potrà ottenere è di 10/decimi.

Le scuole dovranno assicurare un accurato controllo nominando due coppie di docenti per la vigilanza che dovranno insegnare una materia diversa da quella d’Esame.

Nessun altro, oltre ai professori nominati quali vigilanti e al presidente, potrà essere presente nelle aule durante le prove. Nella stessa fascia oraria non sarà consentito l’accesso alle scuole da parte di estranei. Fra le misure “anti copiatura” sono previste anche la consegna dei cellulari da parte degli alunni e il posizionamento dei banchi che, dove possibile, saranno disposti uno dietro l’altro.

Le prove, comunque, sono state organizzate in cinque versioni differenti con le domande uguali per tutti gli studenti, ma inserite in ordine diverso. Sul sito www.invalsi.it sono disponibili i test degli scorsi anni.

 

Dimezzamento dei permessi sindacali

da tuttoscuola.com

Dimezzamento dei permessi sindacali
Bozza di riforma della PA all’esame dell’incontro con i sindacati

La decisione finale sulla riforma della PA sarà assunta dal Consiglio dei Ministri di domani, 13 giugno, sulla base della bozza di proposta, predisposta dal ministro Madia, che ha raccolto nelle settimane scorse pareri e suggerimenti.

Nella bozza si parla di riduzione del 50% del monte ore dei permessi, aspettative e distacchi sindacali nel pubblico impiego, scuola compresa.

A dire il vero a ridurre drasticamente il numero dei distacchi sindacali ci aveva già pensato il ministro Brunetta dell’ultimo governo Berlusconi che con riduzione del 15% per anno in un triennio aveva portato il numero a 2.233, oltre ad altri 208 distacchi per regioni, enti locali e sanità, frutto di cumulo di ore di permesso. Un’altra indefinita quantità di distacchi, sempre conseguente a cumulo di ore, è stata attuata negli altri comparti per una quantità stimata intorno a altri 300 distacchi.

Il dimezzamento di tutti i distacchi (quantificabili in circa 2.700/2.800), determinerebbe il ritorno in servizio di circa 1.300/1.400 dipendenti pubblici. Per il comparto scuola che attualmente dispone di 681 distacchi normali più altri 150 circa per effetto del cumulo di ore di permesso, potrebbero ritornare in servizio a scuola 410/420 persone.

C’è anche la previsione del dimezzamento dei permessi sindacali di cui fruiscono dirigenti e rappresentanti delle OO.SS.

Oggi per ogni comparto (esclusi Regioni, EE.LL. e Sanità) il monte ore di permessi sindacali (da distribuire tra le OO.SS. in base alla % di rappresentatività) è calcolato in 76,5 minuti per ogni addetto di ruolo in servizio. Per la scuola, stimati in 850mila gli addetti di ruolo, il monte permessi dovrebbe essere pari a 1 milione e 83.750 ore che, dimezzato, si ridurrebbe a poco più di mezzo milione, un terzo, comunque, da riservare alle RSU e il restante terzo da cumulare in distacchi.

Un altro monte ore di permessi riguarda la partecipazione alle riunioni di organismi direttivi statutari del sindacati: 165.901 ore (di cui 111.367 per il comparto scuola). Se dimezzato anche quello, i sindacati dovranno razionalizzare gli incontri.

Comunque vadano a finire le cose (dimezzamento del monte ore di permesso e dei distacchi) si annunciano tempi duri per il sindacato.

 

Hai un figlio disabile? Non vai in pensione

da VITA.IT

Hai un figlio disabile? Non vai in pensione

di Sara De Carli

Con la riforma Fornero i permessi goduti con la legge 104 e la maternità facoltativa non vengono “conteggiati” ai fini pensionistici. Carlo Giacobini spiega l’assurdità di questa norma, «che si può cambiare solo con una nuova legge»

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Il titolo è forte, un po’ estremizzato, ma la sostanza ci è molto vicina. Sui social, un genitore ha fatto una sintesi concreta: «ci stai dicendo che per noi genitori con la 104 (cioè con figli disabili gravi) al posto del pre-pensionamento di 5 anni di cui si discute da decenni, toccheranno cinque anni di lavoro in più rispetto a tutti gli altri?!? Non c’è mai limite alle assurdità su questo tema».
C’è da non crederci, per la palese ingiustizia della misura, ma è proprio così. Andiamo per gradi. La riforma Fornero ha introdotto la “pensione anticipata”, stabilendo che per andare in pensione prima dell’età anagrafica prevista (in questo momento 66 anni e tre mesi per gli uomini e un minimo di 62 e tre mesi per le donne) servono (nel 2013) 42 anni più 2 mesi di contributi versati per gli uomini e 41 più 2 mesi per le donne. La riforma prevede anche che chi fa richiesta di questa pensione anticipata – che prevede comunque un consistente requisito contributivo – prima dei 62 anni avrà una penalizzazione dell’1 o del 2% a seconda dei casi. Nel conteggio di questi anni entrano però  – questa è la novità  – solo i giorni «effettivamente lavorati» e non quelli coperti da contributi figurativi, fatta eccezione per infortuni, malattia, servizio di leva e maternità obbligatoria. Di fatto chi si presenta allo sportello Inps si sente dire che i giorni in cui un lavoratore è stato assente per permessi retribuiti per motivi familiari, lutto, diritto allo studio, donazione del sangue, sciopero non sono “buoni”. Volgare e antipatico, ma i giorni si conteranno in unità o decine. Ma non solo. L’enormità della cosa arriva qui: non valgono nemmeno i giorni di assenza per la legge 104/1992 (che riconosce permessi retribuiti per l’assistenza di un figlio disabile) e addirittura il congedo parentale (ex maternità facoltativa). Si tratta di 180 giorni a figlio nel caso del congedo parentale e di 3 giorni al mese nel caso della 104 (più il congedo straordinario di due anni), che in una vita da genitore di figlio disabile diventano un pesante pacchetto. Se nel computo dei 42 e rotti anni ci sono delle giornate così, coperte solo da contributi figurativi, scatta la decurtazione dell’assegno (dell’1% o del 2%, a seconda dei casi): l’alternativa è una sola, restare al lavoro per recuperare i giorni mancanti (qui le informazioni più tecniche). Carlo Giacobini, il direttore di HandyLex, è uno dei più grandi esperti in Italia di diritti e persone con disabilità ed è stato il primo in assoluto a sollevare la questione.

Quella che circola è un’interpretazione, un timore, o è proprio vero? Scusi la domanda, ma suona talmente assurdo…
È vero e non dipende dall’Inps. È scritto nero su bianco nella norma della manovra Fornero, legge 214 del 2011, articolo 24 combinata con art. 14 della legge 14 del 24 febbraio 2012. Quei 42 anni e 2 mesi devono riferirsi a lavoro effettivamente prestato, eccezionalmente sono conteggiate come lavoro prestato le assenze per malattia, maternità obbligatoria, infortunio, servizio di leva. Tutto il resto è fuori.
Come mai la questione viene a galla solo ora?
L’avevamo segnalato già nel 2011, ma in quel momento la situazione politica era tale che non si è riusciti a portare l’attenzione su questo tema come su altri, altrettanto delicati. La manovra Fornero comunque si è perfezionata solo a luglio e quindi con le prime persone che stanno andando in pensione con quelle regole la situazione è esplosa.
Per un genitore con un figlio disabile, concretamente le nuove regole cosa comportano?
Questo significa che chi ha fruito di due anni di congedo dovrà lavorare due anni in più per maturare quel diritto. Se non lo fa incorre in penalizzazioni di trattamento. Facciamo i conti, la legge 104 dà diritto a tre giorni al mese di assenza, che fanno 30 all’anno: questo significa che il padre di un ragazzo con disabilità che oggi ha 60 anni e per 20 anni ha usufruito dei permessi lavorativi mensili, dovrà rimanere in servizio due anni in più. Una beffa: quello che era ipotizzato come un aiuto, alla fine della fiera vene fatto pesantemente ripagare.
Tra le famiglie c’è grande disorientamento. Come vi muoverete ora?
Solo un intervento normativo potrà sanare questa situazione, non c’è altra strada. Tecnicamente è molto semplice, basta aggiungere alla legge un periodo che include i permessi per la legge 104 e i congedi parentali fra le eccezioni. Il vero nodo da affrontare sarà quello della copertura. È una questione eminentemente politica. Noi stiamo già predisponendo una proposta di legge da presentare, ma deve esserci un gruppo trasversale di parlamentari che poi se ne faccia carico in Parlamento.

Infanzia breve? No grazie

Infanzia breve? No grazie.

di Cosimo De Nitto

“A 4 o 5 anni i bambini possono iniziare a scrivere, leggere, contare e possono anche essere bravi nel farlo.”

 

Questa frase viene spesso ripetuta da parte di chi, di fronte al tema dell’anticipo, fa questa affermazione teorica che, se riferita a singoli possibili casi, non può certo essere smentita, ma riferita all’universo dei bambini della scuola dell’infanzia non risponde al vero, non ci sono ricerche scientifiche censuarie che dimostrino ciò con evidenza e certezza assoluta, la pratica e l’esperienza quotidiana delle insegnanti che lavorano con tutti i bambini dice piuttosto cose molto diverse circa il mito del bambino ipercognitivo, nativo digitale, precoce ecc.

 

La qualità dell’apprendimento

Il problema non è tanto la capacità di apprendimento del bambino di quella età, ma la qualità di questi apprendimenti. Per dirla schematicamente, si può apprendere in due modi: 1) per addestramento/imitazione, per sequenze reiterate, per ritenzione mnestica, meccanicamente insomma; 2) si può (deve) apprendere in modo significativo, per costruzione ed elaborazione di concetti, per reti di significati, per motivazione intrinseca, che è ben altro ed oltre il gioco, anche se questo resta, come l’interesse, un veicolo utile da non sottovalutare e a cui ricorrere come approccio soprattutto in caso di bambini piccoli. La scuola, guardando alle sfide complesse della “società della conoscenza”, all’evoluzione dei saperi, alla rapida obsolescenza di mestieri, professioni, modelli economici sa bene che non è del primo tipo di apprendimento che ha bisogno il cittadino del futuro, piuttosto, e preferibilmente, del secondo tipo.

Non basta la ripetizione a memori della sequenza di numeri per dire che un bambino sa contare, se non ha il concetto di numero, di quantità, e non ha ancora la capacità di rappresentazione, trasposizione e scambio tra il simbolo e gli oggetti concreti. Per non parlare poi dell’apprendimento della lingua e della capacità di sviluppare la riflessione sulla lingua (metalinguistica), oppure la capacità di operazioni fini che scaturiscono da una precisa coordinazione oculo-manuale come nel caso della scrittura. Si può obiettare che i bambini pachistani sono capaci di operazioni fini coordinate nel tessere da piccoli schiavi i famosi tappeti, ma evidentemente questo non può essere l’obiettivo di una scuola che vuole emancipare e far crescere in libertà e rispetto il bambino con la consapevolezza di essere autonomo e libero, possibilmente felice di essere venuto al mondo e di vivere l’avventura della scoperta dapprima attraverso il gioco, poi, man mano che cresce, con l’applicazione, la concentrazione, il lavoro.

 

Non ci sono solo genietti

E’ certo che ci sono le eccezioni, i “genietti”, come accade sempre e come è naturale. Ma quando si fa questo discorso bisogna aver presente che qui si tratta della scuola pubblica che deve essere frequentata non da piccoli e precoci geni ma da tutti i bambini. Anche quelli che geni non sono e probabilmente mai lo saranno, come la maggior parte dell’umanità fra l’altro. Anche quelli che per vari motivi sociali, psicologici, culturali partono svantaggiati ma possono, col lavoro, legittimamente aspirare a divenirlo, se la scuola non  li brucia in una selezione precoce candidandoli non al successo formativo ma al fallimento prima e all’abbandono e alla dispersione poi. Per non parlare infine di chi per difficoltà e disabilità non è giusto né legittimo tenere fuori dal diritto allo studio e all’integrazione scolastica e sociale. A un bambino che ha un certo tipo e grado di disabilità o che comunque ha difficoltà anche non particolarmente gravi (DSL, discalculia, dislessia, disgrafia ecc.), o ha speciali bisogni educativi  si pensa che possa far bene fargli anticipare la primaria e metterlo così presto di fronte ai saperi formali e disciplinari? So già che mi si obietterà che a 4/5 anni non si metteranno i bambini di fronte a questi ostacoli sormontabili solo per una percentuale minima di essi, e pertanto il primo anno della primaria si farà gioco, si farà “ponte”, si metteranno tutte insieme appassionatamente insegnanti di infanzia e primaria, per fare cosa non si sa, visto che le Indicazioni prevedono un’altra scansione temporale dei cicli. Ma quand’anche questa nebulosa/pateracchio priva di fondamento che chiamano “ponte” (l’anno “ponte” vero c’è già ed è il primo anno della primaria, già scuola elementare) si facesse, si pone il problema degli interventi di legislazione scolastica imponenti che bisognerebbe prima fare (quando, chi e con chi, con quali controindicazioni? ecc. E le modiche strutturali degli edifici, dei servizi? ecc. E i comuni, gli enti locali con quali soldi? ecc).
Tutti giù per terra

Poniamo pure che tutto ciò possa, per un colpo di reni e di euro di questo governo, essere realizzato, ci ritroveremmo con una scuola primaria di fatto priva di un anno per poter realizzare i suoi già ponderosi obiettivi che le assegnano le Indicazioni, perché se vogliamo essere onesti e realisti bisogna concretamente riconoscere che non si tratterebbe del primo anno della primaria, ma del quinto della scuola dell’infanzia con qualche forzatura e inutile fuga in avanti. A questo punto la scuola media dovrebbe anche essa abbassare le sue “pretese” e farsi carico degli insegnamenti della primaria. E così pure la scuola superiore dovrebbe abbassare i suoi traguardi formativi. E tutto questo casino per realizzare cosa? Un anno di meno di scolarizzazione? Con quali costi (enormi, in pratica si disfa tutto l’ordinamento scolastico), e con quali benefici (ridurre ulteriormente il numero degli insegnanti, se si accorcia a due anni l’infanzia, nel caso del “ponte”, nemmeno quel “risparmio”)? Si dovrebbe riformare tutto l’ordinamento scolastico da fondo a cima, si dovrebbe ripensarlo per raggiungere un unico obiettivo, quello di accorciare la scolarità di un anno alla luce del grandioso progetto pedagogico basato su due sommi principi non previsti dai padri nobili delle scienze pedagogiche e della formazione: 1) realizzare una spending review con l’abolizione di posti di lavoro; 2) questo “ce lo chiede(rebbe) l’Europa”.

Non solo cognitivo

Poi c’è un’altra ragione profonda che inficia la teoria dei sostenitori dell’anticipo. Il fatto che essi analizzano solo un aspetto, sia pure importante, del bambino, la sua sfera cognitiva. Il bambino è persona, è anche (talvolta prevalentemente) affettività, pulsioni, immaginazione, gioco, fantasia, socialità ecc. ecc. La qualità dei suoi apprendimenti dipende anche dallo sviluppo della sua interiorità, dalla sua capacità (e diritto) di  conoscere e imparare a sperimentare forme di relazione sociale attraverso il gioco. Io penso che un gioco divertente e strutturato metta in condizioni il bambino di 4 /5 anni di apprendere significativamente, cosa che fanno bene le nostre scuole dell’infanzia, i cui risultati ben conoscono e apprezzano le insegnanti della primaria le quali testimoniano, con la loro esperienza diretta, i preoccupanti dislivelli con i bambini che non hanno frequentato in tutto o in parte quei magici e basilari 3 anni.

Attraverso il gioco, la relazione, le operazioni concrete il bambino apprende le strutture essenziali e propedeutiche dei concetti, comincia a muovere i primi passi verso la concettualizzazione senza la quale ogni approccio agli apprendimenti formali, specifici della scuola primaria, risulta una forzatura che in seguito sarà difficile destrutturare per poi ricostruire su basi disciplinari. Questo lo sanno bene le insegnanti che devono sudare le proverbiali sette camicie per destrutturare le false conoscenze prive di fondamento dei bambini che sono arrivati in prima “tutti imparati” per premurosa e ancorché non richiesta opera da parte di genitori impazienti.

Cives non si nasce

Il cittadino del futuro non è solo un insieme di conoscenze e competenze cognitive, è anche importante che sappia essere cives, sappia entrare in relazione collaborativa e critica con l’universo degli altri cives. Il cittadino del futuro non può essere un uomo ad una dimensione; se uomini si nasce cives si diventa, e si diventa soprattutto se nella relazione formativa, fin da piccoli, si ha rispetto e cura didattica per questa dimensione fondamentale della persona, se si rispettano i tempi, se si dà il giusto tempo ai bambini di maturare la graduale fuoriuscita dall’egocentrismo infantile in un favorevole ambiente di apprendimento.

Se consideriamo che di fatto l’anticipo è largamente presente nelle prime classi (in taluni casi per motivi economici, in altri perché i genitori hanno decretato che il proprio figlioletto è un genio che può tranquillamente competere anche con chi è più grande di lui), non abbiamo bisogno di raffinatissime e costosissime ricerche. C’è il database delle insegnanti, la loro pluriennale esperienza, il loro averne viste e trattate di tutti i colori da cui poter attingere la conoscenza di quanto male faccia, delle fatiche didattiche che comporta un inutile e dannoso precocismo che vuole far iniziare a 4/5 anni la scuola primaria.

Conclusione

 

Con l’anticipo non è in ballo solo la distruzione di un riconosciuto patrimonio quale la scuola dell’infanzia, ma anche la dequalificazione della primaria (la più colpita tra tutti gli ordini di scuola dagli apprendisti/riformisti stregoni) e il conseguente trascinamento in basso del livello qualitativo di tutto il ciclo dell’istruzione.

 

Quale sistema di sanzioni nella scuola primaria e dell’infanzia

Quale sistema di sanzioni nella scuola primaria e dell’infanzia

di Cinzia Olivieri

 

Le sanzioni alla scuola primaria. Il Regio Decreto del 1928. La scuola dell’infanzia

 

A proposito di regole di disciplina e sospensioni di alunni della scuola primaria e persino dell’infanzia, la nota esplicativa del luglio 2008 ha precisato che i “destinatari delle norme contenute nello Statuto delle Studentesse e degli Studenti sono gli alunni delle scuole secondarie  di 1° e 2° grado. Per gli alunni della scuola elementare risulta ancora vigente il Regio Decreto 26 aprile 1928, n. 1927, salvo che con riferimento alle disposizioni da ritenersi abrogate per incompatibilità con la disciplina successivamente intervenuta. Le disposizioni così sopravvissute devono poi essere comunque “attualizzate” tramite la contestuale applicazione delle regole generali sull’azione amministrativa derivanti dalla L. n 241/1990”.  Infatti la comminazione di una sanzione costituisce l’esito di un procedimento amministrativo che deve essere informato ai principi della legge n. 241/1990. (1) Nessuna menzione invece di un modello sanzionatorio per la scuola dell’infanzia.

Nella scuola primaria operano dunque le norme ancora compatibili del Regio Decreto 26 aprile 1928, n. 1297 (Regolamento generale sui servizi dell’istruzione elementare) che all’art. 412 individua la possibilità di utilizzare “secondo la gravità delle mancanze, i seguenti mezzi disciplinari:

I ammonizione;

II censura notata sul registro con comunicazione scritta ai genitori, che la debbono restituire vistata;

III sospensione dalla scuola, da uno a dieci giorni di lezione;

IV esclusione dagli scrutini o dagli esami della prima sessione;

V espulsione dalla scuola con la perdita dell’anno scolastico.”

Non è chiaro il vantaggio della scelta di cercare di attualizzare (operazione posta a carico delle singole istituzioni scolastiche) disposizioni tanto vetuste, piuttosto che adattare le norme dello Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria alle scuole di ogni ordine e grado.

Le profonde differenze da tra vecchio e nuovo. L’attualizzazione del Regio Decreto

 

L’elencazione del suddetto art. 412 è tassativa e sono vietate punizioni diverse.

Le prime tre tipologie di sanzioni sono inflitte dal maestro (Art. 413), le ultime due, quelle più gravi, dal direttore didattico governativo o comunale con provvedimento motivato.

Le pene che comportano l’allontanamento anche temporaneo dalla scuola possono essere eseguite solo previo avviso per iscritto alla famiglia (Art. 414).

Dunque non c’è coinvolgimento degli organi collegiali (inesistenti nel 1928) e solo per l’esclusione e l’espulsioneè stabilita la motivazione del provvedimento che con l’avviso alla famiglia costituiscono l’unica garanzia di pubblicità e trasparenza riconosciuta. Non è previsto contradditorio e diritto di difesa (principi garantiti dalla Costituzione – artt. 24 e 111 – approvata successivamente nel 1947), né il ricorso all’organo di garanzia interno e manca la previa verifica della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si evinca la responsabilità disciplinare e la previsione di un percorso di recupero educativo.

Peraltro le sanzioni dell’esclusione e dell’espulsionepossono essere assimilate, nel sistema delineato dal dpr 235/07, a quelle adottate dal Consiglio d’istituto, contemplate nei casi C (Sanzioni che comportano l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per un periodo  superiore a 15 giorni), D (Sanzioni che comportano l’allontanamento  dello studente dalla comunità scolastica fino al termine dell’anno scolastico), E (Sanzioni che comportano l’esclusione dello studente dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di stato conclusivo del corso di studi )della nota esplicativa del 2008 per fatti tali per la loro violenza e gravità da configurare una fattispecie astratta di reato e/o determinanti una concreta situazione di pericolo per l’incolumità delle persone.

È opportuno precisare che l’art. 97 c.p. dispone che «non è imputabile chi, nel momento in cui ha commesso il fatto, non aveva compiuto i quattordici anni». Trattasi di una presunzione assoluta ed insuperabile – in ragione della giovanissima età – di non imputabilità, che prescinde dall’accertamento della concreta capacità di intendere e di volere e che importa l’impossibilità di adozione nel minore di 14 anni di misure penali che implichino un addebito di responsabilità. Quindi bisogna essere prudenti nella concreta applicazione di tali sanzioni.

Inoltre sempre solo avverso l’esclusione e l’espulsione è ammesso “entro quindici giorni, reclamo all’ispettore scolastico, contro la cui decisione non è consentito alcun ricorso”. La figura andrà quindi adattata. Ma, ragionando analogicamente, questa possibilità può essere assimilata al ricorso al solo organo di garanzia regionale.

Insomma, è palese che trattasi di disposizioni ormai anacronistiche la cui attualizzazione richiede l’impegno degli organi scolastici.

Soluzioni per superare ed evitare conflitti tra norme e non solo

La questione a questo punto richiede una doppia riflessione: de iure condendo, per quanto attiene gli sviluppi normativi, e de iure condito, con riferimento alla disciplina esistente, anche perché la cronaca ci ha dimostrato quanto sia necessario regolare l’ambito disciplinare sin dalla scuola dell’infanzia.

Perciò, confrontando l’impianto normativo del Regio Decreto del 1928 e quello dello Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria, per evitare una ingiustificata disparità di trattamento nei confronti dei piccoli studenti della primaria e le inevitabili contestazioni avverso eventuali provvedimenti assunti, occorre tenere conto dell’evoluzione giuridica, come previsto dalla nota esplicativa del 2008.

Le disposizioni del regio decreto devono quindi essere integrate e coordinate con le successive modifiche normative ed in particolare: i principi costituzionali del diritto di contraddittorio e difesa; la potestà regolamentare, riconosciuta già dal Dpr 416/74 e quindi dal dlgs 297/94; il sistema partecipativo dei decreti delegati (poi dlgs 297/94) con il coinvolgimento necessario degli organi collegiali; i principi ispiratori del dpr 249/98 e successive modifiche adeguati a quelli di pubblicità, trasparenza e imparzialità della Pubblica Amministrazione della L 241/90; l’autonomia introdotta dall’art. 21 della L 59/97 e regolata dal dpr 275/99.

La verticalizzazione rende opportuna poi l’adozione in materia di una disciplina uniforme trasparente ed esaustiva in tutti i gradi di scuola, a partire da quella dell’infanzia, sebbene non contemplata d’obbligo nell’impianto dello Statuto, che tenga conto delle diverse età degli alunni.

La corresponsabilità educativa ha senso se condivisa con le famiglie sin dall’ingresso degli alunni nella scuola e non solo dalla secondaria di primo grado, escludendola così nella primissima infanzia.

E ciò è possibile proprio attraverso l’elaborazione e l’adozione di un regolamento di disciplina che tenga conto delle norme in vigore, elaborato con il coinvolgimento di tutte le componenti, che riguardi le istituzioni scolastiche autonome di ogni ordine e grado, compresa quella dell’infanzia, come del resto già avviene in alcuni istituti. Questo per quanto attiene il diritto esistente.

Sotto il profilo delle possibili riforme invece esemplarmente va ribadito che a Bolzano lo Statuto e dello Studente e della Studentessa è già norma generale valida per tutti i gradi di scuola.

Da quanto premesso se ne desume quindi che non solo sia in primo luogo auspicabile una modifica normativa che uniformi la disciplina dello Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria, estendendola così come a Bolzano, ed affronti la questione disciplinare anche nella scuola dell’infanzia dirimendo qualsiasi dubbio in merito alla possibilità di irrogare anche qui sanzioni, ma altresì che si preveda uno Statuto dei genitori (2) che definisca i rapporti tra scuola e famiglia in maniera più chiara (in termini di diritto e dovere) di quanto abbia fatto l’ormai effimero “Patto educativo di corresponsabilità”.

12.06.14

 

….

(1)  per le sanzioni disciplinari in generale: Sanzioni, regolamenti e cellulari: spesso più occasioni di conflitto che opportunità di condivisione

(2)  40 anni di partecipazione; da lettera a una professoressa a lettera (aperta) a un genitore …

 

13 giugno Edilizia scolastica in CdM

Nel corso della seduta del Consiglio dei ministri del 13 giugno il Presidente del Consiglio informa di avere firmato un Dpcm, concernente l’individuazione dei Comuni beneficiari, e del relativo importo, dell’esclusione dal Patto di stabilità interno, per gli anni 2014 e 2015, delle spese sostenute per interventi di edilizia scolastica, ai sensi dell’articolo 31, comma 14-ter, della legge 12 novembre 2011 n. 183.

edilizia_scolastica_cdm_20140613_Pagina_2 edilizia_scolastica_cdm_20140613_Pagina_1

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 135

Gazzetta Ufficiale

Sommario

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

 


DECRETO 17 febbraio 2014


Elenco dei soggetti beneficiari di cui all’articolo 14, comma 1, del
decreto n. 593 dell’8 agosto 2000, per l’anno 2012. (Decreto n.
448/Ric.). (14A04481)

 

 

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DECRETO 17 febbraio 2014


Elenco dei soggetti beneficiari di cui all’articolo 14, comma 1, del
decreto n. 593 dell’8 agosto 2000, per l’anno 2011. (Decreto n.
447/Ric.). (14A04483)

 

 

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MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

 


DECRETO 5 maggio 2014


Soppressione dell’Archivio notarile mandamentale di Licata.
(14A04490)

 

 

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MINISTERO DELLA SALUTE

 


DECRETO 16 aprile 2014


Riorganizzazione dell’Associazione italiana della Croce Rossa.
(14A04530)

 

 

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DECRETO 27 maggio 2014


Ri-registrazione provvisoria dei prodotti fitosanitari a base della
sostanza attiva benalaxyl-M approvata con regolamento (UE) n.
1175/2013 della Commissione, in conformita’ al regolamento (CE) n.
1107/2009 e recante modifica dell’allegato del regolamento di
esecuzione (UE) n. 540/2011. (14A04453)

 

 

Pag. 10

 

 

 


DECRETO 27 maggio 2014


Ri-registrazione provvisoria dei prodotti fitosanitari a base della
sostanza attiva penthiopyrad approvata con regolamento (UE) n.
1187/2013 della Commissione, in conformita’ al regolamento (CE) n.
1107/2009 e recante modifica dell’allegato del regolamento di
esecuzione (UE) n. 540/2011. (14A04454)

 

 

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MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 


DECRETO 3 giugno 2014


Iscrizione di varieta’ di specie foraggere ai relativi registri
nazionali. (14A04480)

 

 

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MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 29 maggio 2014


Nomina del commissario straordinario della Blue Panorama Airlines
spa, in Roma, in amministrazione straordinaria. (14A04479)

 

 

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DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


DETERMINA 6 giugno 2014


Proroga smaltimento scorte del medicinale per uso umano «Buscopan
Reflusso» in seguito alla determina di rinnovo dell’autorizzazione
all’immissione in commercio, secondo procedura di mutuo
riconoscimento, con conseguente modifica stampati. (Determina FV n.
149/2014). (14A04503)

 

 

Pag. 14

 

 

 


DETERMINA 6 giugno 2014


Proroga smaltimento scorte del medicinale per uso umano «Octreotide
Hospira» in seguito alla determina di rinnovo dell’autorizzazione
all’immissione in commercio, secondo procedura di mutuo
riconoscimento, con conseguente modifica stampati. (Determina FV n.
150/2014). (14A04504)

 

 

Pag. 15

 

 

 


DETERMINA 6 giugno 2014


Proroga smaltimento scorte del medicinale per uso umano «Carvasin» in
seguito alla determina di rinnovo dell’autorizzazione all’immissione
in commercio, secondo procedura nazionale, con conseguente modifica
stampati. (Determinazione FV n. 148/2014). (14A04505)

 

 

Pag. 17

 

 

AUTORITA’ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

 


DELIBERA 28 maggio 2014


Modalita’ di contribuzione agli oneri di funzionamento dell’Autorita’
garante della concorrenza e del mercato, per l’anno 2014. (14A04489)

 

 

Pag. 18

 

 

COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

 


DELIBERA 8 novembre 2013


Integrazione alla delibera n. 1/2013, recante direttiva in materia di
attuazione delle misure di compensazione fiscale previste
dall’articolo 18, della legge n. 183/2011. (Delibera n. 72/2013).
(14A04495)

 

 

Pag. 20

 

 

 


DELIBERA 14 febbraio 2014


Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2007 – 2013. Delibera Cipe
n. 62/2011, rettifica nella denominazione di alcuni interventi.
(Delibera n. 15/2014). (14A04496)

 

 

Pag. 22

 

 

COMMISSIONE DI GARANZIA DELL’ATTUAZIONE DELLA LEGGE SULLO SCIOPERO NEI SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI

 


DELIBERA 19 maggio 2014


Trasporto pubblico locale – Valutazione di idoneita’ dell’Accordo
aziendale concluso in data 4 luglio 2013 con le Segreterie
territoriali di Treviso delle Organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit
Cisl, Uilt Uil, Faisa Cisal e Usb Lavoro Privato, e riguardante le
prestazioni indispensabili da garantire in caso di sciopero del
personale dipendente dall’Azienda Mobilita’ di Marca S.p.A. di
Treviso (pos. 117/14). (Delibera n. 14/209). (14A04497)

 

 

Pag. 24

 

 

 


DELIBERA 19 maggio 2014


Trasporto pubblico locale – Valutazione di idoneita’ dell’Accordo
aziendale concluso, in data 5 e 6 dicembre 2013, con le Segreterie
territoriali di Brescia delle Organizzazioni sindacali Filt Cgil,
Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl e la Segreteria provinciale di Brescia
dell’Organizzazione sindacale Fit Cisl, e riguardante le prestazioni
indispensabili da garantire in caso di sciopero del personale
dipendente dall’Azienda BT S.p.A. di Brescia, operante nel Comune di
Desenzano del Garda (pos. 2805/13). (Delibera n. 14/208). (14A04498)

 

 

Pag. 30

 

 

UNIVERSITA’ DEL PIEMONTE ORIENTALE «AMEDEO AVOGADRO»

 


DECRETO RETTORALE 27 maggio 2014


Modifica dello statuto. (14A04337)

 

 

Pag. 35

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


COMUNICATO


Comunicato relativo alla modifica dell’autorizzazione all’immissione
in commercio del medicinale per uso umano «Coversyl». (14A04455)

 

 

Pag. 49

 

 

CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

 


COMUNICATO


Annuncio di una richiesta di referendum popolare (14A04576)

 

 

Pag. 49

 

 

 


COMUNICATO


Annuncio di una richiesta di referendum popolare (14A04577)

 

 

Pag. 49

 

 

 


COMUNICATO


Annuncio di una richiesta di referendum popolare (14A04578)

 

 

Pag. 49

 

 

 


COMUNICATO


Annuncio di una richiesta di referendum popolare (14A04579)

 

 

Pag. 49

 

 

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

 


COMUNICATO


Riammissione di notaio all’esercizio della professione (14A04536)

 

 

Pag. 50

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Fuciderm» gel per cani. (14A04472)

 

 

Pag. 50

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Dinolytic» (14A04473)

 

 

Pag. 50

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Cylap HVD» (14A04474)

 

 

Pag. 50

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Floxavex» 100 mg/ml concentrato per
soluzione orale per polli e tacchini. (14A04475)

 

 

Pag. 51

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
veterinario «Doxylin 1.000 mg/g», polvere per l’utilizzo nell’acqua
di abbeverata/nel latte per vitelli e suini. (14A04476)

 

 

Pag. 51

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Otimectin» 1 mg/g gel auricolare per
gatti. (14A04477)

 

 

Pag. 52

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso veterinario «Ossitetraciclina 20%» busta da 5
kg e busta da 1 kg. (14A04478)

 

 

Pag. 52

 

 

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

 


COMUNICATO


Designazione della societa’ «ICE Istituto Certificazione Europea
S.P.A.», in Anzola dell’Emilia, quale organismo notificato per la
certificazione dei recipienti a pressione trasportabili ai sensi del
d.lgs. 12 giugno 2012, n. 78. (14A04482)

 

 

Pag. 52

 

 

SUPPLEMENTI ORDINARI

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Levofloxacina Hikma» (14A04241)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Voriconazolo Sandoz» (14A04242)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Terfedel» (14A04243)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Escitalopram Ranbaxy Italia» (14A04245)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Stemox» (14A04244)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Escitalopram Laboratori Eurogenerici» (14A04246)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Sodiofolin» (14A04247)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Taclomisar» (14A04248)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Lesamor» (14A04249)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Metformina Doc Generici» (14A04250)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Vinorelbina Strides Arcolab International». (14A04251)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Betametasone Genetic» (14A04253)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Betametasone Doc Generici» (14A04252)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Etason» (14A04254)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Clarityn e Fristamin» (14A04255)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Niquitin» (14A04256)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Prolastin» (14A04257)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Siroctid» (14A04258)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Treoject» (14A04259)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Fortidose» (14A04262)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «OH B12» (14A04260)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Fortinol» (14A04261)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Trasferimento di titolarita’ dell’autorizzazione all’immissione in
commercio del medicinale per uso umano «Pantoprazolo Torrent».
(14A04264)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Trasferimento di titolarita’ dell’autorizzazione all’immissione in
commercio del medicinale per uso umano «Pantopan». (14A04263)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Ibixacin», con
conseguente modifica stampati. (14A04266)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Dizolo», con
conseguente modifica stampati. (14A04265)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Edevexin», con
conseguente modifica stampati. (14A04267)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Zoltar», con
conseguente modifica stampati. (14A04269)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura decentralizzata, del medicinale per uso umano «Migxia», con
conseguente modifica stampati. (14A04268)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Sucralfato
Germed», con conseguente modifica stampati. (14A04270)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Taiper», con
conseguente modifica stampati. (14A04271)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Ciprofloxacina
EG», con conseguente modifica stampati. (14A04272)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Krovaneg», con
conseguente modifica stampati. (14A04273)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Proroga smaltimento scorte del medicinale per uso umano «Holoxan»
(14A04276)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Ciprofloxacina
ABC», con conseguente modifica stampati. (14A04275)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Ullax», con
conseguente modifica stampati. (14A04274)

 

(Suppl. Ordinario n. 44)

13 giugno Semplificazione e Riorganizzazione PA in CdM

Il Consiglio dei ministri, nel corso della seduta del 13 giugno, approva:
DECRETO-LEGGE: Misure urgenti per la semplificazione e per la crescita del Paese;
– DISEGNO DI LEGGE: Delega al Governo per la riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente, Matteo Renzi, ha approvato misure urgenti per la semplificazione e per la crescita del Paese.  Tra queste, le seguenti misure.

Disposizioni per il ricambio generazionale nelle pubbliche amministrazioni
Al fine di consentire l’ingresso di giovani generazioni nella pubblica amministrazione, il  provvedimento introduce la revoca dei trattenimenti in servizio.

Incarichi direttivi ai magistrati e incompatibilità.
Oltre a provvedimenti per evitare la vacanza dei magistrati, si dispone che i magistrati amministrativi, ordinari,  contabili e militari non potranno ricoprire incarichi dirigenziali nella pubblica amministrazione facendo ricorso all’istituto della aspettativa.

Semplificazione e flessibilità nel turn over per assunzioni a tempo indeterminato
Sempre nell’ottica di un ricambio generazionale e di rendere possibile nuova occupazione viene semplificato e reso più flessibile il turn over nella Pubblica Amministrazione.

Mobilità obbligatoria e volontaria
Nuove disposizioni perché le amministrazioni possano ricoprire posti vacanti in organico mediante passaggio diretto di dipendenti in servizio presso altre amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento.

Divieto di incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza. E’ fatto divieto di assegnare incarichi dirigenziali a lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza.

Prerogative sindacali nelle Pubbliche Amministrazioni
Ai fini della razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica, a decorrere dal 1° agosto 2014, i contingenti complessivi dei distacchi, al personale delle pubbliche amministrazioni  sono ridotti del cinquanta per cento per ciascuna associazione sindacale.

Riforma degli onorari dell’Avvocatura generale dello Stato e delle avvocature degli enti pubblici

Abrogazione dei diritti di rogito del segretario comunale e provinciale e abrogazione della ripartizione del provento annuale dei diritti di segreteria

Copertura assicurativa per lavoratori in cassintegrati che fanno volontariato

Un unico modulo in tutta Italia per la Scia

Borse di studio per le scuole di specializzazione medica

Fatturazione elettronica nella PA

Ricognizione degli enti pubblici e unificazione delle banche dati delle società partecipate

Soppressione di enti e uffici
A decorrere dal 1° ottobre 2014 sono soppresse le sezioni staccate di tribunale amministrativo regionale.
E’ soppresso il Magistrato delle Acque per le province  venete e di Mantova.
Un’unica Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici e contro la corruzione.

Ridefinizione della missione dell’Associazione  Formez PA
Viene proposta per l’Associazione Formez PA la nomina di un Commissario straordinario.

Unificazione delle Scuole di formazione

Limiti nella nomina dei componenti delle Autorità indipendenti

Riduzione del diritto annuale dovuto alle Camere di commercio a carico delle imprese
L’importo del diritto annuale a carico delle imprese è ridotto del 50%
Semplificazione riguardo la prescrizione dei medicinali per patologie croniche

Silenzio assenso negli atti di competenza di diverse amministrazioni statali

Semplificazioni di norme in materia agroalimentare

Semplificazioni in materia di permesso di costruire e altre misure in materia edilizia

Unità operativa speciale per EXPO – 2015

Misure straordinarie di gestione e monitoraggio di imprese coinvolte in procedimenti penali

Divieto di transazioni della p.a. con società o enti esteri aventi sede in Stati che non permettono l’identificazione dei soggetti che ne detengono la proprietà o il controllo

Trasmissione ad Anac delle varianti in corso d’opera

Misure per l’efficienza del processo civile telematico

Verifica dei requisiti delle offerte negli appalti pubblici

Detassazione degli investimenti in impianti e macchinari

Istituzione della Rete del lavoro agricolo di qualità

Disposizioni urgenti per il rilancio del settore agricolo riguardo giovani, lavoro, semplificazioni, innovazioni d’impresa, sicurezza, ogm

Pene più severe sui reati ambientali, cronoprogramma stringente per le verifiche sulle aree a rischio della “terra dei fuochi”

Procedure più veloci e semplici contro il dissesto idrogeologico: in campo i Presidenti di Regione

Una procedura semplificata per le bonifiche e la messa in sicurezza

Nuova composizione per la Commissione tecnica VIA: meno costi, più qualificazione e trasparenza

Riduzione delle procedure di infrazione comunitaria in materia ambientale

Taglio dei costi delle bollette energetiche per le Pmi del 10%

Rafforzamento aiuto crescita economica (Ace)

Semplificazioni per facilitare le quotazioni

*****

Delega al Governo per la riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche (disegno di legge)
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del Presidente, Matteo Renzi, un disegno di legge recante “delega al Governo per la riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”, composto da 12 articoli, di cui 8 contenenti deleghe legislative da esercitare in gran parte nei dodici mesi successivi all’approvazione della legge. Le materie del provvedimento sono quelle oggetto della consultazione pubblica, cui hanno partecipato oltre 40mila persone.
Riorganizzazione dell’amministrazione dello Stato
Si inizia dalla riorganizzazione delle amministrazioni dello Stato, riducendo gli uffici e il personale impiegato in attività strumentali per rafforzare le strutture che forniscono servizi diretti ai cittadini. Si riducono gli uffici di diretta collaborazione dei ministri; si razionalizza la rete organizzativa delle Prefetture-Uffici Territoriale del Governo, rivedendo le competenze e le funzioni attraverso la riduzione del numero, il rafforzamento dell’esercizio delle funzioni di coordinamento e il conferimento di ulteriori compiti e attribuzioni di collaborazione interistituzionale; si riarticolano gli uffici a livello regionale e si prevede la gestione unitaria dei servizi strumentali delle pubbliche amministrazioni, mediante la costituzione di uffici comuni.
Riforma della dirigenza pubblica
Si delega il Governo a riformare la dirigenza pubblica. I principi indicati per il legislatore delegato riguardano:

la dimensione della dirigenza;l’inquadramento dei dirigenti: l’istituzione di un ruolo unico; introduzione di ruoli unificati anche per la dirigenza delle amministrazioni non statali, con possibilità di scambio tra dirigenti appartenenti a ruoli diversi; omogeneizzazione delle retribuzioni;l’accesso alla dirigenza per concorso e per corso-concorso: nel primo caso, assunzione a tempo determinato e trasformazione a tempo indeterminato previo esame di conferma dopo il primo triennio di servizio; nel secondo caso, immissione in servizio come funzionari, con obblighi di formazione, per i primi quattro anni e successiva immissione nel ruolo unico della dirigenza previo superamento di un esame;il conferimento degli incarichi dirigenziali: mediante procedura con avviso pubblico, sulla base di requisiti e criteri definiti dall’amministrazione e approvazione, preventiva o successiva, da parte di una specifica Commissione; la durata degli incarichi dirigenziali: tre anni, rinnovabili;  spoilsystem per gli incarichi conferiti ai soggetti estranei alla pubblica amministrazione;i dirigenti privi di incarico: collocamento in disponibilità, con successivo licenziamento dopo un periodo definito;la valutazione dei risultati e la responsabilità dei dirigenti;la dirigenza delle regioni e degli enti locali: coordinamento con il processo di riordino istituzionale avviato con la legge n. 7 aprile 2014, n. 56; previsione del dirigente apicale dell’ente e obbligo per i Comuni con meno di 5000 abitanti di gestire la funzione di direzione apicale in via associata; istituzione del ruolo unico, con accesso mediante concorso o corso–concorso; inserimento, in sede di prima applicazione, di coloro che sono iscritti all’Albo dei segretari comunali e provinciali.

Testi unici su lavoro pubblico, società partecipate, conferenza dei servizi, controlli amministrativi e Camere di commercio

Saranno elaborati testi unici che uniformino la normativa relativa ai predetti settori. I testi unici, oltre agli specifici criteri direttivi, dovranno essere redatti tenendo conto dei seguenti princìpi generali: coordinamento formale e sostanziale del testo delle disposizioni sia legislative che regolamentari;indicazione esplicita delle norme abrogate;aggiornamento delle procedure.