Un anno di formazione indimenticabile

Un anno di formazione indimenticabile
Riflessioni Andragogiche dal campo e dalla panchina

di Carlo De Nitti[1] – Federico Nicolai[2]

Esperienza è semplicemente il nome
che diamo ai nostri errori

OSCAR WILDE

  1. PREMESSA (CARLO DE NITTI)

Nello spirito della “Preghiera semplice” di San Francesco d’Assisi per il quale “è solo dando che si riceve”, mi sono accostato a questa esperienza, per me inedita, di tutoraggio di collegh* neoassunt*, dopo il concorso nazionale bandito nel 2017. La “profferta” – consustanziata dal desiderio di mettere a disposizione di qualcun* l’esperienza e le riflessioni su di essa accumulate in tredici anni di dirigenza scolastica in ordini e gradi di scuola diversi – è stata benevolmente accolta “colà dove si puote ciò che si vuole” e, quindi, sono risultato destinatario di un incarico di esercitare il ruolo di tutor per un collega neo assunto nella posizione dirigenziale[3].

L’esergo dice in modo mirabile, attraverso le parole di Oscar Wilde – come conoscenze e competenze siano frutto di errori su cui si è riflettuto e che la cosiddetta “inesperienza” – inevitabile allorquando si cambia lavoro – è solo il prezzo da pagare al privilegio di essere giovani, come i/le collegh* neo dirigenti scolastici.

La metafora sportiva del “campo” e della “panchina” spero esprima in modo corretto il diverso, ma convergente, punto di vista tra chi vive l’esperienza della dirigenza in corpore vili, e chi cerca di fungere da ‘lume’, grazie al suo vissuto pregresso.

  • LA NORMATIVA … (CARLO DE NITTI)

Come recita il D.M. n° 956 del 16.10.2019 << il dirigente tutor eserciterà ogni utile forma di ascolto, consulenza e collaborazione per migliorare la qualità e l’efficacia dell’azione dirigenziale.

La funzione di Tutor si esplicherà nella predisposizione di momenti di reciproca osservazione e nell’attività di accompagnamento ai principali compiti connessi alla funzione dirigenziale.

Il Tutor si impegna:

1. a produrre quanto utile allo svolgimento del suo incarico;

2. a partecipare ad iniziative informative e formative per approfondire gli aspetti relativi all’esercizio di questa delicata funzione;

3. ad inviare, entro il mese di giugno all’USR, una relazione dettagliata, comprensiva del parere istruttorio, circa l’esercizio delle competenze professionali richieste al Dirigente scolastico in periodo di prova>>.

Ovviamente mi sono cimentato nell’impresa … confortato anche dal fatto di conoscere il collega avendo svolto con lui una sessione di Esami di Stato nel liceo barese in cui fino allo scorso anno scolastico insegnava Filosofia e Storia.

L’azione di reciproca osservazione ed accompagnamento ai principali compiti connessi con la dirigenza scolastica è stata parzialmente inficiata dallo scoppio della pandemia e da tutte le limitazioni alla circolazione di uomini. Ciò ha impedito lo scambio meramente “fisico” delle “visite” reciproche nelle rispettive sedi scolastiche, ma non ha impedito un confronto continuo, proficuo ed efficace tra tutor e neo dirigenti. Esso è avvenuto in modo costante attraverso i mezzi che la tecnologia mette a disposizione dei mortali anche informaticamente poco provveduti come me.

Si è trattato da parte mia sempre di confronti molto arricchenti e gratificanti perché mi hanno consentito di mettere in gioco le mie conoscenze/competenze, misurandomi con un giovane e preparato collega, a cui – se ci sono riuscito – mi piacerebbe aver trasmesso quel minimo di sicurezza psicologica che occorre in questo mestiere per non “naufragare”, sempre nel rispetto assoluto e totale della normativa vigente.

  • RIFLESSIONI ANDRAGOGICHE DAL <CAMPO> (FEDERICO NICOLAI)

L’attività di tutoraggio, di cui ho beneficiato, si è avvalsa di efficaci approcci formativi tra pari, legati alla concretezza dell’apprendimento in situazione. L’andragogia ci rende consapevoli della peculiarità che caratterizza la formazione in età adulta e di certo l’essersi imbattuti in un Collega-tutor che, oltre a padroneggiare le competenze professionali del mestiere, aveva anche sensibilità umana, garbatezza relazionale e disponibilità al confronto, ha permesso che io potessi vivere serenamente questo anno di formazione e prova, nonostante il tormentato contesto dato dall’emergenza sanitaria.

Gli studi teorici sono stati fondamentali e mi hanno fornito un solido bagaglio di conoscenze, che però necessitava di essere arricchito dall’esperienza sul campo, dove la capacità di gestire situazioni complesse è il metro per misurare le proprie competenze professionali. Essendo stato per più anni Collaboratore del Dirigente Scolastico, avendo ricoperto svariate funzioni organizzative nella scuola in cui ero docente, pensavo di avere una certa abilità nell’applicare i principi teorici generali alla gestione dei casi concreti e particolari; ho invece sperimentato il “sapere di non sapere” socratico che, lungi dall’essere una mera ammissione di ignoranza, è uno stimolo ad approfondire gli studi per trovare le soluzione migliori ai problemi che ci vengono posti. Da questo punto di vista il rapporto con il Collega-tutor è stato autenticamente maieutico. Non si è mai trattato di ricevere “sterili e rigide istruzioni per l’uso”; tutt’altro, davanti ad una situazione si ragionava insieme, illuminati dal faro della normativa e supportati da quel bagaglio esperienziale che ti porta alla ragionevolezza, all’equilibrio e allo sguardo sinottico, tipici di una dirigenza matura. Come il nostro Direttore Generale ci ha chiarito, nel ruolo dirigenziale, dovendo armonizzare principi legislativi generali con specifiche situazioni concrete, spesso non ci è dato trovare un riferimento normativo che descriva esattamente e dettagliatamente la problematica da affrontare; bisogna essere in grado di interpretare la legge generale, applicandola con rigore, coerenza e perspicacia. Ebbene, in questa continua interpretazione dei DPCM e dei DL, che hanno purtroppo caratterizzato l’emergenza epidemiologica patita durante quest’anno scolastico, il confronto con il Collega-tutor è stato di grande ausilio e conforto. Costante è stata la riflessione su come alcune dinamiche e procedure consolidate siano state intensificate, e in alcuni casi rivoluzionate, dall’emergenza sanitaria: per esempio la gestione della privacy, i protocolli di sicurezza, le riunioni degli organi collegiali, le procedure di acquisto di beni e servizi, le adozioni dei libri di testo, gli esami di stato, gli organici, etc. Tutto ciò è stato faticoso, ma nel contempo entusiasmante, perché si è trattato di arricchire notevolmente il proprio bagaglio cognitivo ed esperienziale, rendendosi conto di come il proprio ruolo fosse fondamentale per rendere reale e concreto quel diritto all’istruzione, che mai deve essere precluso a causa di svantaggi personali o sociali, legati, per esempio, alla penuria di device e all’assenza di connettività o, peggio, svantaggi derivanti da condizioni di disabilità e di disturbi evolutivi specifici. Da qui l’impegno a svolgere il proprio ruolo nel migliore dei modi, con impegno e dedizione, per rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana, come recita l’art.3 della Costituzione Italiana.                  

  • RIFLESSIONI ANDRAGOGICHE DALLA <PANCHINA> (CARLO DE NITTI)

Ai sensi del D.M. 956 del 16 ottobre 2019 (articoli 4, 6 e 9, comma 4), della Nota DGPER prot. 48961 del 27 novembre 2019 e della Nota DGPER prot. 7304 del 27 marzo 2020, nei confronti di un giovane neo Dirigente scolastico in anno di formazione e prova, con sede di titolarità presso un istituto comprensivo storico di una città murgiana, sono state svolte una serie di attività di accompagnamento, sui temi indicati in appresso.

Organizzazione del lavoro del personale

Elaborazione del Piano delle azioni formative di istituto

Rapporti con il DSGA, con riguardo alla gestione amministrativo-contabile dell’istituto

Cura per la sicurezza e la prevenzione dei rischi

Programmazione degli organici del personale

Didattica a distanza e lavoro agile degli AA. AA.

Reperibilità lavorativa, ferie e congedi dei CC. SS.

Procedure di acquisto di beni e servizi

Scrutini ed esami di Stato

Valutazione degli apprendimenti degli studenti

Alla luce delle attività di accompagnamento e di tutoraggio svolte e della documentazione prodotta dal Dirigente scolastico neo-assunto, con riferimento agli ambiti in cui si articola il profilo valutativo del dirigente, così come definiti nel D.M. 956 del 16 ottobre 2019, ed ai descrittori dell’azione dirigenziale comunicati con la Nota DGPER prot. 2689 del 10 febbraio 2020, le mie riflessioni “andragogiche” consegnate all’apposito spazio virtuale sul sito dell’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia:

Ho avuto modo di esaminare i documenti che il collega neoassunto ha allegato (ed altri) ed ho potuto notare la diligente e puntuale applicazione delle norme vigenti in tutti gli atti, frutto di ampi e meditati studi teorici, che gli hanno consentito di superare il cimento concorsuale, a cui si va unendo, a partire dallo scorso settembre, la concreta esperienza “militante” di dirigenza scolastica. La creazione di regolamenti che individuino criteri di accesso a beni o servizi, la redazione di determine a contrarre e di provvedimenti sempre adeguatamente motivati – tutti atti giuridici di pertinenza del dirigente scolastico nella gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, specie in questo tempo particolarissimo in cui ci tocca di affrontare incombenti emergenze ed inedite sfide professionali – sono stati e sono un’ottima palestra. Il contatto tra il neo dirigente scolastico ed il tutor – avvenuto fondamentalmente a distanza, visto il tempo della pandemia – è stato costante e proficuo ed il risultato credo sia assolutamente positivo. Sono stati utilizzati i mezzi tecnici a disposizione: dal contatto telefonico alla videochiamata, all’invio di materiali professionali mediante whatsapp e posta elettronica. Parimenti, come tutor, ho apprezzato la precisa relazione al Programma Annuale 2020 e la Contrattazione Integrativa di Istituto per l’a.s. che volge al termine che il neo dirigente scolastico ha sottoscritto con la RSU di istituto e le OOSS provinciali in tempi opportuni e brevi. Entrambi i documenti, peraltro, hanno già avuto il parere positivo dei Revisori dei conti. Il dirigente scolastico dimostra di saper adempiere con correttezza, efficacia ed efficienza alle attività gestionali connesse con l’incarico dirigenziale e di saper svolgere con sicurezza e precisione le procedure previste dalla normativa vigente, in relazione agli atti di sua pertinenza. Sa gestire in maniera pienamente corretta, efficiente ed efficace le risorse economiche, finanziarie e strumentali.

Plurimi sono stati gli strumenti con cui il collega neo dirigente scolastico ha promosso, gestito e valorizzato le risorse umane a disposizione dell’istituzione scolastica alla cui guida è stato preposto, sia i docenti che gli ATA: in particolare, è riuscito a coinvolgere un gran numero di docenti — 64 su 89, pari a circa il 72 % del totale del collegio — in attività di formazione sulla Didattica a distanza utilizzando a tal fine due distinti finanziamenti. Altresì l’attività formativa ha coinvolto, tra ottobre 2019 e maggio 2020, tutto lo staff di segreteria — il DSGA e tutti gli assistenti amministrativi — avendo come fine l’informatizzazione dei servizi: in questo caso, l’azione è stata condotta senza oneri per l’Amministrazione, grazie ad una convenzione non onerosa offerta dall’Azienda che gestisce gli applicativi utilizzati per la gestione dell’ufficio di segreteria. Ciò ha consentito — ed ancor meglio consentirà all’istituto nel corso del prossimo anno scolastico — di potersi avvalere di un’équipe docente formata sull’utilizzo delle tecnologie in educazione, a prescindere dall’emergenza COVID-19: il giovane neo dirigente scolastico è riuscito a motivare un numero di docenti così elevato da aver dovuto procedere al rimpinguamento dei gruppi classe per la formazione ed a graduare gli aspiranti. Non aver visitato la scuola non mi ha consentito di colloquiare con il personale, ma il risultato è di assoluto rilievo e non potrà che agire positivamente a cascata su tutte le attività che saranno programmate da settembre prossimo, nell’ambito triennale dell’offerta formativa. Di pregio la moral suasion esercitata dal giovane collega neoassunto che non si è avvalso di alcun incentivo economico. In ordine al punto 2, presso l’istituto non è in servizio alcun docente neoassunto; circa il punto 3 il neo dirigente scolastico, per sua buona sorte, non ha avuto necessità di attivare alcuna azione disciplinare. Il dirigente scolastico sa promuovere, gestire e valorizzare pienamente e positivamente le risorse umane in servizio presso la scuola di titolarità. Dimostra di possedere ottime capacità nello svolgimento delle funzioni dirigenziali concernenti il periodo di formazione e di prova del personale neoassunto o in tirocinio e sa esercitare in maniera tempestiva, corretta ed efficace l’azione disciplinare.

La gestione dei rapporti con la comunità scolastica, con il territorio (i.e. la più ampia comunità civica di un antico testo normativo) è area cruciale per la professionalità del dirigente: anche in questo caso il giovane collega neoassunto si è attivato molto bene, mettendo al centro del suo impegno il contrasto della dispersione scolastica sia in presenza che attraverso forme di tutoring a distanza. Lo ha fatto utilizzando opportunamente, nell’ambito del Contratto Integrativo di Istituto, il Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa, sezione misure incentivanti per progetti relativi alle Aree a rischio, a forte processo immigratorio e contro l’emarginazione scolastica. Nella medesima direzione educativa le Convenzioni attivate con le Associazioni sportive del territorio per ottenere l’attivazione di corsi gratuiti nelle rispettive discipline sportive di interesse, a beneficio degli studenti della scuola, permettendo loro di utilizzare in orario pomeridiano le palestre scolastiche, ai sensi della vigente normativa previa delibera del Consiglio di Istituto. Il neo dirigente scolastico ha anche attivato un valido Protocollo d’Intesa con il CPIA 2 Bari (sede amministrativa di Altamura) per l’alfabetizzazione di alunni stranieri minorenni per il miglioramento delle conoscenze e delle competenze in lingua italiana. A ciò è seguita l’elaborazione del Piano Didattico Personalizzato per gli alunni portatori di Bisogni Educativi Speciali non certificati (lo svantaggio linguistico, appunto, poiché trattasi di studenti di origine straniera). Nei PDP l’attività didattica di docenti del CPIA è stata declinata come alfabetizzatori in lingua italiana e mediatori culturali. Il dirigente scolastico dimostra di possedere ottime capacità di gestione degli organi collegiali e delle relazioni sindacali. Ha promosso attivamente ed in maniera propositiva la partecipazione della scuola a reti di scuole, fornendo un efficace contributo al lavoro in rete. Sa gestire in maniera costruttiva e positiva i rapporti tra scuola, famiglie, comunità, territorio e istituzioni di riferimento.

In primis, va detto che il collega neo dirigente ha potuto leggere il contesto della comunità territoriale e le sue aspettative con occhio scevro da pre-giudizi o da “incrostazioni” del passato non essendo egli originario né abitante della città murgiana in cui lavora. Pertanto, egli, avendo come obiettivo l’aggiornamento del Rapporto di Auto Valutazione 2019-2022 e del PTOF 2019-2022, ha posto particolare attenzione all’individuazione delle priorità strategiche. Partendo dall’analisi dei dati INVALSI a.s.2018-19, nell’atto di indirizzo del Dirigente Scolastico per le attività della scuola, funzionale all’aggiornamento del PTOF 2019-2022, ha posto, come priorità strategica, il miglioramento degli esiti nelle prove INVALSI, agendo sulla diminuzione della varianza tra le classi. Cosicché il neo ds ha fatto sì che uno dei tre Percorsi di miglioramento del PDM fosse centrato sulle competenze di base in italiano, matematica ed inglese: ha organizzato riunioni “verticali” tra i docenti di scuola primaria e secondaria di primo grado che insegnano italiano, matematica e inglese, allo scopo di condividere sia una metodologia didattica che promuovesse lo sviluppo di competenze, sia prove di verifica parallele con criteri di valutazione condivisi. Per quanto riguarda l’annoso problema della discrepanza dei risultati conseguiti tra le classi della scuola secondaria, il neo dirigente ritiene che un’evidente causa sia rintracciabile nei criteri generali con cui sono state formate le classi prime della secondaria, prescindendo dall’analisi dei risultati scolastici degli studenti in ingresso. Nella seduta del Consiglio di Istituto, nel mese di giugno 2020, egli proporrà che sia inserito, tra i criteri generali relativi alla formazione delle classi, l’equi-eterogeneità sulla base dei risultati scolastici degli studenti in ingresso. Questo consentirà al neodirigente di superare il problema finora lamentato – avendo cura di gestire le relazioni interpersonali nell’IC ed interistituzionali con gli altri IC del territorio – da documentare nel Piano di Miglioramento e comunicare nella Rendicontazione sociale ai cosiddetti portatori di interessi “diffusi”. Il dirigente scolastico è in grado di svolgere in maniera approfondita e accurata l’analisi del contesto di riferimento e di prestare puntuale attenzione alle esigenze ed alle aspettative della comunità educante. Riesce a fornire un efficiente apporto nella promozione delle attività utili alla definizione del Rapporto di Autovalutazione e alla realizzazione del Piano triennale dell’offerta formativa, accompagnando in maniera costruttiva e attiva la comunità scolastica.

Dimostra di possedere ottime capacità nel contribuire allo sviluppo del Piano di Miglioramento e nella definizione e diffusione della rendicontazione sociale.

Il giovane collega ha sicuramente – come ogni persona anche esperta – margini di miglioramento nella sua azione professionale, legati all’acquisizione di quelle competenze “fronetiche” che rivengono dall’azione dirigenziale “militante”, sempre consustanziata dall’aggiornamento teorico e normativo. Di certo, non gli mancherà, anche grazie alle iniziative di formazione che la Direzione Generale assumerà sugli argomenti di interesse professionale, specie quelli legati alla dimensione didattica degli istituti del primo ciclo cui si è accostato con la dirigenza, provenendo dall’insegnamento superiore di Filosofia e storia.

Peraltro, sarà cura del giovane collega dedicarsi alla propria autoformazione al fine di “essere sempre sul pezzo” in ogni contesto professionale futuro.

L’unico suggerimento che chi scrive sente di voler fornire è questo: studiare, studiare ed ancora studiare, auto-osservandosi per cogliere ogni criticità e migliorare l’efficacia e l’efficienza della propria azione dirigenziale.

  • EPILOGO … APERTO (FEDERICO NICOLAI)

Dall’esperienza di tutoraggio è emerso un dato di fatto incontestabile: il solipsismo non può essere un approccio vincente per gestire situazioni complesse. Al contrario, il confronto, la collaborazione, lo spirito di comunità scolastica, non solo locale, ma anche provinciale, regionale e nazionale, sono l’unico modo con cui poter efficacemente affrontare problemi inediti, con spirito innovatore, ma ben ancorati ai valori e alle norme che li sottendono. Evidentemente il rapporto neo-ds e ds-tutor, oltre ad aver fornito un preziosissimo supporto a chi doveva affinare sul campo le proprie competenze professionali, è stato un esempio, su scala ridotta, di quello che vuol dire comunità professionale aperta al dialogo, al confronto, allo scopo di affrontare nel migliore dei modi le problematiche che l’emergenza sanitaria ci stava ponendo. Nel periodo del lockdown informali chat di whatsapp e videoconferenze settimanali hanno creato una rete provinciale di dirigenti scolastici, la quale, grazie al proficuo supporto dell’Ufficio Scolastico Regionale, ha dato corpo ad una realtà di comunità che, come sapientemente afferma il Direttore Regionale, caratterizza la scuola pugliese, unita nei valori, diversificata nei contesti territoriali in cui si radicano le singole scuole.

Il futuro della scuola italiana, soprattutto nei momenti più complessi e problematici, sarà legato alla sua capacità di fare sintesi delle varie istanze, dei bisogni degli stakeholders, perché una comunità non deve mai contrapporre gli interessi di una parte a quelli di un’altra (il personale vs l’utenza, per esempio, ma anche l’Ente locale vs la Dirigenza Scolastica, il centro vs la periferia, etc.).

Il particulare guicciardiniano dovrà cedere il passo alla sintesi hegeliana, che, per quanto faticosa, è l’unica via possibile. Gli organi collegiali e le reti di scuole possono essere lo strumento per rendere sempre più concreta l’auspicata sintesi, in linea con un’autonomia scolastica lungi dall’essere individualista e solipsista.

Dal rapporto tra neo-ds e tutor possono nascere accordi progettuali, dall’emergenza sanitaria possono consolidarsi stabili rapporti provinciali e regionali tra le dirigenze scolastiche e le comunità scolastiche che dirigono, in una logica sempre più aperta, inclusiva e collaborativa. Pensando all’avvio del nuovo anno scolastico, nonostante le mille difficoltà che ci attendono a causa dell’emergenza sanitaria non ancora conclusa, parafraserei Nietzsche con il suo originale vitalismo ottimistico: l’orizzonte torna ad apparirci libero, anche ammettendo che non è sereno (il rischio contagio da coronavirus), finalmente possiamo di nuovo sciogliere le vele alle nostre navi (le scuole riaperte e le lezioni in presenza) … il mare, il nostro mare, ci sta ancora aperto dinanzi, forse non vi è ancora mai stato un mare così aperto (una coordinata autonomia scolastica come orizzonte a cui tendere, la forzata didattica a distanza come volano per un’innovazione metodologica e tecnologica, il lavoro agile come stimolo alla digitalizzazione della pubblica amministrazione)

Non resta che progettare ed agire di conseguenza in questa prospettiva…


[1] CARLO DE NITTI, vincitore del corso-concorso per dirigenti scolastici bandito nel 2004, dall’anno scolastico 2015/16 dirige l’I.I.S.S. “Elena di Savoia – Piero Calamandrei” di Bari.

[2] FEDERICO NICOLAI, vincitore del corso-concorso per dirigenti scolastici bandito nel 2017, dall’anno scolastico 2019/20 dirige l’I.C. “Nunzio Ingannamorte” di Gravina di Puglia (BA).

[3] Mi corre il gradito dovere di ringraziare il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, dott.ssa ANNA CAMMALLERI, che mi ha onorato della possibilità di fare queste esperienze così professionalmente ed umanamente arricchenti in un momento davvero “eccezionale” per tutt* ed, in particolare, per i dirigenti scolastici.

25 luglio 1943

25 luglio 1943

di Maurizio Tiriticco

Io fino a quel 25 luglio 1943 ero un convinto BALILLA MOSCHETTIERE, fiducioso che Roma, dai suoi sette colli avrebbe dovuto illuminare il mondo con la sua civiltà! INVECE… POI… In effetti io, solo dalla mattina del 26 luglio 1943 ho cominciato a “comprendere e a ragionare”, anche con il conforto dei miei genitori, i quali per tutto il periodo fascista si erano guardati bene dal “parlare di politica” in mia presenza. Sarebbe stato troppo pericoloso! Se io avessi detto in giro: “Papà ha detto che la guerra la perderemo”, oppure “la mamma si lamenta perché quello che compra con le tessere annonarie costa troppo e non basta mai”, che cosa sarebbe successo? I miei sarebbero stati denunciati come disfattisti e antifascisti! Ma in seguito, dopo tre anni di guerrainutile, di battaglie perdute, di ragazzi morti illusi dalla retorica fascista di “fare grande la Patria”, stava per giungere il momento della verità! O della resa dei conti? Perché anche questo fu il 25 luglio! Ma andiamo con ordine.

Per il pomeriggio del 24 era stato convocato il Gran Consiglio del Fascismo! Per noi ragazzi, balilla e avanguardisti, una notizia come un’altra! La stampa non dava mai giustificazione di alcunché! Alla riunione c’erano tutti i gerarchi e in divisa sahariana! Era estate e faceva un caldo boia a Roma! La discussione all’interno del Gran Consiglio fu animatissima! Noi stavamo perdendo su tutti i fronti! E si doveva prendere qualche decisione per evitare un disastro.Dino Grandi, un gerarca di grande rilievo, presentò una mozione che prevedeva addirittura la sfiducia a Mussolini! Il Duce che per più di vent’anni era stato esaltato ed idolatrato! Fatto assolutamente nuovo in un regime in cui il Duce “aveva sempre ragione”! La riunione aveva avuto inizio alle 17,15. E la discussione era stata animatissima. Il Duce sfiduciato? Sì! Dopo un ventennio di dittatura! Dopo vent’anni di lodi sperticate nei suoi confronti! Noi balilla moschettieri cantavamo: “Duce, tu sei la luce, fiamma dei nostri cuori! C’un popolo che dice: Duce, Duce, Duce”. Insomma, che stava succedendo in quella rovente estate del ’43? La guerra si stava perdendo su tutti i fronti! Le nostre città, le vie consolari che portavano a Roma, le ferrovie, i porti erano bombardati quotidianamente. Era nella percezione di tutti che la guerra ormai era perduta!

E lo era anche nelle alte sfere! Lì dove occorreva prendere qualche decisione. Atto primo: liberiamoci di Mussolini! Quindi: 24 luglio, ore 17 convocazione del Gran Consiglio del fascismo in Palazzo Venezia, salone del Pappagallo. La discussione fu lunga e accesa. Al termine l’odg Grandi che sfiduciava Mussolini fu votato alle 2:30 del 25 luglio. Diciannove gerarchi votarono a favore, sette furono contrari, unosi astenne. Il resto è noto. Mussolini si recò dal Re perrassegnare le sue dimissioni ed il Re con uno stile puramente fascista – aveva imparato bene la lezione – lo impacchettò! E di lui la pubblica opinione non seppe più nulla! Fino a quando, molto tempo dopo, il 12 settembre, fu liberato dalla prigionia sul Gran Sasso dai paracadutisti tedeschi della seconda Fallschirmjäger e dalle SS del Sicherheitsdienst. Giova ricordare che l’8 settembre, dopo l’annuncio dell’armistizio, dopo la fuga del Re, della sua corte e del suo governo da Roma, le truppe tedesche avevano occupato militarmente l’intero Paese, tranne la Sicilia, perché era già stata liberata dalle truppe alleate che vi erano sbarcate il 9 luglio.

Eppure il Duce aveva assicurato il Paese con un discorso del 5 luglio con queste parole: “Bisogna che non appena questa gente tenterà di sbarcare, sia congelata su questa linea che i marinai chiamano del bagnasciuga”. Intendeva che sarebbero stati bloccati sulla battigia! Ma non andò così!

La sera del 25 luglio l’Eiar (Ente italiano audizioni radiofoniche) interruppe le trasmissioni e lo speaker con voce fredda e stentorea, calma e glaciale, diffuse questo comunicato: “Sua Maestà il Re e Imperatore ha accettato le dimissioni dalla carica di Capo del Governo, Primo ministro, Segretario di Stato, di Sua Eccellenza il Cavaliere Benito Mussolini, e ha nominato Capo del Governo, Primo ministro, Segretario di Stato, il Cavaliere, Maresciallo d’Italia, Pietro Badoglio”. I titoli contavano ancora! Al comunicato, laconico quanto mai, seguì la lettura di due proclami del re e di Badoglio. Ricordo le sue ultime parole: “La guerra continua. L’Italia duramente colpita nelle sue Provincie invase, nelle sue città distrutte, mantiene fede alla parola data, gelosa custode delle sue millenarie tradizioni…”! La retorica era la stessa! Cambiavano i retori!

La caduta di Mussolini venne letta dal popolo come l’imminente fine della guerra! E le manifestazioni contro quel Duce che tre anni prima, il 10 giugno del 1940, era stato applaudito quando, dallo “storico balcone” del Palazzo di Piazza Venezia, aveva annunciato la dichiarazione di guerra contro la Francia e la Gran Bretagna, la Perfida Albione, interessarono le piazze di tutto il Paese. Ma ilmaresciallo Pietro Badoglio, nominato dal re capo del governo lo stesso 25 luglio, si affretta a reprimere gli entusiasmi popolari e annuncia alla nazione che “la guerra continua”.

Ecco il suo discorso: “Italiani! Per ordine di Sua Maestà il Re e Imperatore assumo il Governo militare del Paese, con pieni poteri. La guerra continua. L’Italia, duramente colpita nelle sue provincie invase, nelle sue città distrutte, mantiene fede alla parola data, gelosa custode delle sue millenarie tradizioni. Si serrino le file attorno a Sua Maestà il Re e Imperatore, immagine vivente della Patria, esempio per tutti. La consegna ricevuta è chiara e precisa: sarà scrupolosamente eseguita, e chiunque si illuda di poterne intralciare il normale svolgimento, o tenti turbare l’ordine pubblico, sarà inesorabilmente colpito. Viva l’Italia. Viva il Re”.

Fu festa grande nel Paese! Gli Italiani che tre anni prima, con la dichiarazione di guerra, erano fascistissimi, si ritrovarono tutti antifascisti! Grande festa nelle piazze! E grande festa a casa mia!!! Non ricordo se mamma e papà stappassero o meno una bottiglia, ma ricordo parole di gioia! «Mussolini è caduto! Mussolini non c’è più! Ora possiamo parlare, possiamo dire tutto quello che pensiamo»! Insomma tutti discorsi di questo tipo. Ed io in… felice sofferenza! O in una felicità sofferta! Non so! Ma il turbamento era profondo! Volevo capire, ma non capivo! Mia sorella Pucci era ancora piccola – avrebbe compiuto nove anni il 2 ottobre – e non era partecipe della nostra festa e dei nostri commenti, ma rideva anche lei! Gli ultimi mesi erano stati molto duri per noi tutti. Ricordo i volti sempre scuri dei miei genitori… non ci dicevano nulla… ci risparmiavano delle loro preoccupazioni e dei loro problemi… che poi erano anche i nostri, di tutti… Quella sera invecesi parlò a lungo e non si ebbero particolari preoccupazioni nell’ascoltare Radio Londra e i commenti del colonnello Stevens. A cui seguiva sempre una serie di messaggi speciali destinati alla Resistenza. Avevamo perso la guerra! Non ci restava che costruire la pace!

Che non arrivava mai! E dovemmo attendere fino all’8 settembre. Ma questa è un’altra storia.

Concorsi docenti, Azzolina: si faranno tra fine settembre e ottobre

da Orizzontescuola

di redazione

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, interviene a Ponza D’Autore, manifestazione culturale che si tiene, ogni estate, nella città laziale.

Diversi i temi toccati dalla ministra intervistata da Peter Gomez, direttore de IlFattoQuotidiano.it.

Quanto ai concorsi docenti Azzolina ha affermato che si svolgeranno tra fine settembre e primi di ottobre. “C’è però una norma che salvaguardia l’anno giuridico di chi fa il concorso. Si fa il concorso tra fine settembre e ottobre ma viene assunto con retrodatazione giuridica al 1° settembre 2020“, ha spiegato la ministra. Nel frattempo sono state chieste al Ministero dell’economia e delle finanze 80 mila assunzioni e poi, “al di là dei concorsi  – ha aggiunto – abbiamo già persone da assumere da vecchie graduatorie e vecchi concorsi

“Se vuoi insegnare, se ami la scuola, sei disposto a fare un concorso, stiamo rispettando la Costituzione, non ci vedo nulla di strano”, ha detto Azzolina rispondendo a una domanda sul rapporto con i sindacati.

Azzolina a Ponza D’Autore

Le procedure concorsuali 2020


Concorso straordinario, Azzolina: “Assunzioni tramite titoli non rispetta la Costituzione, in tanti la pensiamo così”

da Orizzontescuola

di Andrea Carlino

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, fa il punto dell’attualità scolastica in vista del ritorno in classe previsto per il 14 settembre. Ecco quanto detto ad Agorà, trasmissione di approfondimento giornalistico in onda su Rai 3.

“Il problema atavico della scuola sulle assunzioni è una mancanza di programmazione. I concorsi devono essere programmati questo lavoro non è mai stato fatto. Adesso abbiamo bandito concorsi per 78.000 persone. Esiste una Costituzione Italiana che prevede il concorso. L’assunzione su titoli non rispetta la Costituzione e la pensiamo in tanti così. I concorsi vanno programmati, so che molti precari vogliono il concorso e c’è un giudizio favorevole del Quirinale sui concorsi”.

Graduatorie provinciali, tutte le faq del Ministero su come compilare l’istanza

da La Tecnica della Scuola

Dopo aver visto come abilitarsi ad Istanze on-line e a come accedere al servizio, vediamo ora come compilare la domanda e inserire gli allegati in riferimento alle Graduatorie provinciali e d’istituto per le supplenze.

Le istanze dovranno essere trasmesse telematicamente entro il 6 agosto 2020.

In merito alla compilazione dell’istanza, il Ministero ha pubblicato alcune FAQ, che ha aggiornato rispetto alle prime già pubblicate.

Le riportiamo di seguito:

Qual è l’istanza per le graduatorie provinciali di supplenza?

L’istanza è la seguente: “Graduatorie provinciali e di istituto di supplenza aa.ss. 2020/21 e 2021/22”.
Per accedere clicca qui.

Come modificare i dati di recapito personali che sono proposti automaticamente dal sistema?

I dati di recapito devono essere verificati, ed eventualmente modificati, sul portale delle Istanze OnLine prima di procedere alla compilazione dell’istanza, in quanto l’istanza li propone non modificabili. In particolare ci si deve accertare di aver inserito almeno un recapito telefonico in quanto obbligatorio ai fini della presente procedura. Per verificarne la correttezza l’interessato deve accedere alle Funzioni di servizio, funzione Variazione dati di recapito.

Esiste un ordine di compilazione delle varie sezioni?

Sì. Deve essere prioritariamente compilata la sezione “Scelta graduatorie di interesse, fascia e titoli di accesso” in base alla quale l’applicazione proporrà i campi da compilare della corrispondente tabella di valutazione.
 
Una volta inoltrata l’istanza la posso modificare prima della scadenza?

Sì, l’istanza può essere modificata purché entro il termine ultimo di presentazione delle domande fissato dal Decreto Dipartimentale n.858 del 21 luglio 2020.

Se la domanda era stata precedentemente inoltrata dovrà essere preventivamente effettuato l’annullamento dell’inoltro. Tale operazione si potrà fare accedendo all’istanza sempre tramite il tasto “vai alla compilazione”; all’accesso il sistema verificherà la presenza di una domanda già inoltrata e chiederà se si desidera visualizzarla o annullarla. In quest’ultimo caso effettuerà l’annullamento del precedente inoltro e consentirà l’accesso in aggiornamento.

Come si possono modificare/cancellare i dati già inseriti in una sezione?

Cliccando sul tasto “azioni disponibili” in corrispondenza della sezione d’interesse sarà possibile visualizzare, modificare e/o cancellare i dati già inseriti.

Quali allegati devo inserire nella sezione “Allegati”?

In questa sezione devono essere caricati esclusivamente i documenti attestanti il conseguimento del titolo estero.

Come previsto all’articolo 7 comma 12 dell’O.M. n. 60 del 10/7/2020 è necessario allegare un unico file di tipo “.pfd” o “.zip”, all’interno del quale devono essere riportati esclusivamente i seguenti documenti:

  • titolo di studio conseguito all’estero;
  • dichiarazione di valore del titolo di studio conseguito all’estero per l’insegnamento di conversazione in lingua straniera;
  • servizi di insegnamento prestati nei Paesi dell’Unione Europea ovvero in altri Paesi.

La dimensione massima del file allegato è di 2 Mega, eventuali altri documenti diversi da quelli indicati non saranno considerati nella fase successive del procedimento.

Come modificare la Provincia che ho selezionato nella fase di avvio dell’istanza?

La sostituzione della provincia è possibile senza nessun vincolo se non è ancora stata compilata la sezione delle sedi esprimibili ai fini delle graduatorie d’istituto. Se, invece, questa sezione è stata già compilata il sistema invierà un messaggio che invita a cancellare le sedi prima di procedere alla modifica della provincia.

Quali dati sono precompilati a sistema?

Sono precompilati dal sistema e non modificabili:

  • I dati anagrafici
  • I dati di recapito (per modificarli vedere FAQ B – “Come modificare i dati di recapito personali”)

Sono precompilati e modificabili:

  • I dati di residenza, preimpostati con il recapito.

Sono precaricati e modificabili:

  • I dati dei servizi presenti nella base dati del Sistema Informativo del Ministero dell’Istruzione.

È possibile ricevere assistenza in merito alla compilazione dell’istanza?

Si veda la sezione Assistenza di questo sito.

Quali sono le date di apertura e chiusura delle funzioni per la compilazione dell’istanza?

Le date sono stabilite dal Decreto Dipartimentale n.858 del 21 luglio 2020. L’apertura è prevista dalle 15:00 del 22 luglio alle 23:59 del 6 agosto 2020.

Quali servizi sono disponibili sull’istanza e quali devono essere inseriti puntualmente?

I servizi statali non di ruolo del personale docente ed educativo prestati nelle scuole del territorio italiano gestito dal Sistema Informativo dell’Istruzione sono stati precaricati nell’istanza; devono essere selezionati e completati a cura dell’interessato.

Non sono presenti i servizi di tutte le altre tipologie.

Come funziona l’iscrizione alle GPS in qualità di ITP nel caso dei maturandi privatisti 2020?

Il decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22 convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2020, n. 41, e in particolare l’articolo 1, comma 7, ultimo periodo ha disposto che “Nel periodo intercorrente tra la sessione ordinaria degli esami di Stato e la conclusione della sessione straordinaria di cui al primo periodo, i candidati esterni all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione possono altresì partecipare a procedure concorsuali pubbliche, selezioni e procedure di abilitazione, comunque denominate, per le quali sia richiesto il diploma di scuola secondaria di secondo grado, con riserva del superamento del predetto esame di Stato, fermo restando il disposto dell’art. 3, comma 6, del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95”. Tale previsione di ammissione con riserva, evidentemente, non può trovare applicazione nel caso delle graduatorie provinciali e di istituto per le supplenze trattandosi di procedure per soli titoli. Si ricorda inoltre che il titolo di studio, comunque, da solo non sarebbe sufficiente, perché occorrerebbe possedere uno degli altri titoli congiunti riportati nell’ordinanza.

Al punto B.9 (attività di ricerca scientifica) può essere compresa l’attività presso Università estere?

Sì.

Nel punteggio per i titoli accademici e scientifici (sezione B.9), si valutano 12 punti per ciascun titolo. Un utente ha svolto 5 anni di ricerca scientifica con assegno di ricerca, un assegno per ogni anno. Come sarà valutata l’attività? 12 punti per ciascun anno?

L’attività è valutata rispetto al bando, non alla durata. Se il candidato ha vinto cinque bandi distinti, saranno valutati 12 punti per ciascuno. Se ha vinto un bando con durata pluriennale, il titolo è valutato 12 punti.

Vorrei iscrivermi alla classe B-02 (conversazione in lingua estera), ma ancora non sono in possesso della dichiarazione di valore. Posso comunque presentare la domanda?

La dichiarazione deve essere caricata nella domanda, ed è pertanto necessario possederla entro il termine di presentazione delle istanze.

Le nuove Tabelle allegate all’OM 60/2020 prevedono l’attribuzione di 0,5 punti per le “Certificazioni informatiche, per ogni titolo presentato e sino a un massimo di quattro titoli per complessivi 2 punti” e non è prevista una distinzione tra certificazioni informatiche e certificazioni digitali. Sono valutabili entrambe le tipologie? Sono valutabili anche gli attestati?

Sì.

L’articolo 14, comma 1, lettera a), punto i) (Effetti del mancato perfezionamento e risoluzione anticipata del rapporto di lavoro) dell’OM 60/2020 così recita:

  1. Fatte salve le disposizioni di cui al comma 2, il diniego a una proposta di assunzione a tempo determinato com-porta i seguenti effetti con riferimento al relativo anno scolastico:
  2. a) supplenze conferite sulla base delle GAE e GPS:
  3. la rinuncia ad una proposta di assunzione o l’assenza alla convocazione comportano la perdita della possibilità di conseguire supplenze sulla base delle GAE e GPS per il medesimo insegnamento.

Nel caso di rinuncia ad una supplenza cosa succede?

La rinuncia o l’assenza alla convocazione comporta la perdita della possibilità di conseguire supplenza sulla base delle GAE e delle GPS a seconda della graduatoria interessata dalla convocazione.

È valutabile il servizio prestato come docente nella scuola paritaria relativamente ai periodi coperti da cassa integrazione in deroga o dal fondo di Integrazione salariale, durante il periodo di emergenza da COVID-19?

I periodi in costanza di rapporto di lavoro, per i quali sono intervenuti ammortizzatori sociali quali la cassa integrazione in deroga o il FIS ed è stata versata pertanto la relativa contribuzione ai sensi della normativa vigente, sono valutabili secondo quanto previsto alla lettera C delle tabelle dei titoli valutabili per le diverse GPS.

Avendo insegnato contemporaneamente su due classi di concorso, posso far valere il punteggio come specifico su entrambe le classe di concorso?

Sì.

Quale classe di concorso devo indicare nella sezione relativa ai servizi?

La classe di concorso del servizio da dichiarare nell’istanza deve riportare il codice relativo alla classe di concorso valido alla data in cui è stato prestato il servizio.

I servizi prestati fino all’anno scolastico 2016/2017 in una o più delle classi di concorso confluite in un’unica classe di concorso di nuova istituzione, sono valutati come specifici per la classe di concorso di confluenza di cui al D.P.R. n. 19/2016 richiesta. Pertanto, dal momento che per i servizi antecedenti all’a.s. 2017/18 il codice della classe di concorso (DM 39/98 o precedenti) non coincide con il codice della graduatoria attualmente richiesta (DPR 19/2016), il sistema, in sede di valutazione, verificherà la corrispondenza e procederà al calcolo valutando il servizio come specifico se la classe di concorso su cui spendere il servizio indicata dall’aspirante è la stessa in cui essa è confluita in base alle informazioni note al sistema informativo, come aspecifico in caso contrario.

Sto presentando la domanda. Come faccio per inserire una nuova graduatoria?

Accedendo all’istanza “Graduatorie provinciali e di istituto di supplenza aa.ss. 2020/21 e 2021/22”, in corrispondenza della sezione “Scelta graduatorie di interesse, fascia e titoli di accesso”, cliccare sulla voce “Azioni disponibili”, quindi scegliere “Accedi”. Il sistema proporrà, in una nuova pagina, il tasto “Aggiungi graduatoria”.
L’utente dovrà valorizzare i campi tipo “Graduatoria” e tipo “Posto / classe di concorso”, selezionando una opzione dal menù a tendina e procedere alla compilazione della sezione:

“A.1 – titolo di accesso alla graduatoria e relativo punteggio” indicando il titolo di accesso e i relativi dettagli e, se prevista, “A.2 – dettaglio titolo di accesso alla graduatoria” fornendo le informazioni richieste.

Al termine l’utente dovrà cliccare sul tasto “Inserisci”. Il sistema lo riporterà sulla schermata con l’elenco delle graduatorie acquisite dove sarà possibile:

  • cliccare nuovamente su “Aggiungi graduatoria”, per inserire una ulteriore graduatoria;

oppure

  • cliccare sul tasto “Indietro” per procedere con la compilazione delle restanti sezioni.

Attività di recupero dal 1° settembre: mission quasi impossibile

da La Tecnica della Scuola

Ormai è sicuro, le lezioni del nuovo anno scolastico avranno inizio il 14 settembre.
Nell’ordinanza alla firma della Ministra viene precisato anche che a partire dal 1° settembre prenderanno avvio le attività didattiche di recupero indirizzate soprattutto agli studenti che hanno avuto difficoltà nel corso dell’anno che si sta concludendo.
Nel concreto i giorni disponibili per il recupero sono pochi, meno di una decina e non è neppure detto che si possano avviare le attività già il 1° settembre perché è molto probabile che le scuole avranno bisogno anche di almeno un paio di giorni per progettare, organizzare e calendarizzare le attività.
Si parla di collegi dei docenti convocati anche a fine agosto per poter essere pronti il prima possibile, ma ci sono anche le difficoltà legate alla presenza dei docenti.

Nel concreto a inizio settembre si potrà fare conto solamente sui docenti di ruolo, tenendo tuttavia conto che prima del 14 non dappertutto si saranno concluse tutte le operazioni della mobilità.
Neppure si potrà contare sui nuovi assunti che potrebbero arrivare addirittura ben oltre il 14.
Ovviamente c’è anche da considerare che, comunque, il 1° settembre in molte scuole ci saranno cantieri aperti per l’adeguamento dei locali o per la sistemazione dei nuovi arredi (le stesse aziende che dovranno consegnare i banchi monoposto – sempre ammesso che l’operazione vada in porto – avranno tempo fino al 7 settembre).

Allo stato attuale delle cose, insomma, sembra proprio che le iniziative didattiche per il recupero degli studenti potrebbero rimanere sulla carta in non poche situazioni.
Al Ministero continuano ad ostentare sicurezza sia su questa che sulle altre criticità. Non resta che aspettare qualche settimane per capire come davvero andranno le cose.

Tutti a scuola il 14 settembre: Azzolina firma l’ordinanza. Ma gli interrogativi restano

da La Tecnica della Scuola

La data già era nota da diverse settimane ma adesso tutto è nero su bianco: la scuola inizierà il 14 settembre.

La Ministra Lucia Azzolina ha firmato infatti l’ordinanza che stabilisce l’avvio delle lezioni per l’anno scolastico 2020/21 dal giorno 14 settembre 2020.

Ritorno a scuola il 14 per tutti. Dal 1° il recupero degli apprendimenti

La data del 14 settembre è uguale per tutte le scuole dell’infanzia, del primo ciclo e del secondo ciclo di istruzione appartenenti al sistema nazionale di istruzione, compresi i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti, su tutto il territorio nazionale.

Come riferisce il Ministero sul comunicato relativo, saranno poi le Regioni ad adottare le determinazioni di propria competenza in materia di calendario scolastico, ferma restando la necessità di effettuare almeno duecento giorni di lezione, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente.

Confermato anche lo svolgimento, a decorrere dal 1° settembre 2020, delle attività di integrazione e recupero degli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019/2020.

Ritorno a scuola il 14 settembre: come sarà?

La firma dell’ordinanza vuole essere anche un atto simbolico per dimostrare che il Ministero ci crede che si potrà rientrare il 14 settembre a scuola in presenza. Il che è molto probabile, covid permettendo. Restano comunque tanti interrogativi.ù

banchi monoposto: la stessa Ministra ha detto che già sono stati ordinati 2,5 milioni di banchi monoposto per la scuola secondaria. Eppure le difficoltà non sono poche:

Prima di tutto c’è il rischio concreto che per settembre non saranno pronti i banchi anti-covid: potrebbe andare infatti deserta la gara d’appalto del commissario Domenico Arcuri per portare nelle nostre scuole fino a tre milioni di banchi monoposto anti-Covid o innovativi: lo sostengono le aziende del settore, rappresentate da Assufficio di FederlegnoArredo e Assodidattica, a cui aderiscono i produttori e i distributori italiani dell’arredo scolastico ed educativo, coprendo oltre il 95% del fatturato nazionale.

L’operazione viene considerata “certamente una missione impossibile”, perché quello che chiede il bando “in pratica significa che dal 7 al 31 agosto, cioè in 23 giorni compresi tutti i festivi, dovrebbe essere concentrata la produzione di 5 anni”.

In realtà Il commissario Arcuri avrebbe già il piano b: se le aziende italiane non riusciranno ad effettuare la fornitura, ci si rivolgerà ad altri Paesi.

L’organizzazione didattica: classi sdoppiate e turni scaglionati e organico insufficiente

C’è poi la questione dell’organizzazione delle lezioni con la possibilità di sdoppiare le classi e gestirsi in autonomia per evitare assembramenti: con la nuova organizzazione del tempo scuola, suggerita dalle linee guida, il tempo pieno alla primaria rischia di saltare, specie in alcuni territori.

E’ importante studiare gli orari del tempo scuola anche in relazione ai trasporti: la Ministra Azzolina ha infatti dichiarato che “sui trasporti resta ancora qualche piccola criticità”.

Ma sdoppiare le classi si può fare solo aumentando l’organico: lo hanno ribadito anche le organizzazioni sindacali. Il Governo ha annunciato un aumento di organico di 50 mila supplenti, fra docenti e ATA, che dovrebbero servire proprio a coprire tali nuove esigenze. Il problema è che, come fatto notare in altre occasione, tale dotazione aggiuntiva sarebbe insufficiente.

In particolare, i sindacati chiedono quali siano gli strumenti straordinari che il Ministero dell’Istruzione intende mettere in campo per coprire le centinaia di migliaia di posti vuoti.

Ricordiamo, a proposito di assunzioni, che per le immissioni in ruolo il MI ha chiesto 80 mila nuovi docenti a tempo indeterminato.

Anche i collaboratori scolastici devono essere aumentati nelle scuole il prossimo anno: con tale nuova organizzazione è necessario avere più controllori per evitare assembramenti in ingresso e uscita da scuola e garantire una maggiore pulizia degli edifici scolastici.

Ritorno a scuola, servono più collaboratori scolastici: devono controllare ingressi e uscite degli alunni

da La Tecnica della Scuola

Non solo più docenti per lo sdoppiamento delle classi: a settembre, per la riapertura scuole, sono necessari anche più collaboratori scolastici. E’ l’allarme che molti dirigenti scolastici e i sindacati, stanno lanciando negli ultimi giorni.

Riapertura scuole: mancano 21 mila collaboratori scolastici

Anche i sindacati, come accennato, hanno già puntato il dito su questa mancanza per il rientro di settembre: con ingressi scaglionati e misure di sicurezza anti-Covid sarebbe necessario una dotazione di collaboratori scolastici maggiore rispetto al passato. Infatti, in ogni istituto saranno necessari dei “controllori” che dovranno gestire il flusso discontinuo di alunni in ingresso e uscita, allo scopo di evitare assembramenti e altre situazioni pericolose ai fini del contagio.

Sarebbero almeno 21 mila i posti Ata mancanti e le organizzazioni sindacali chiedono al ministero di mettere a disposizione delle scuole un organico aggiuntivo. Per controllare maggiormente le situazioni di assembramenti e potenziare la pulizia dei locali della scuola, con particolare riguardo ai bagni scolastici.

I presidi: servono più bidelli per la riapertura scuole

Il Corriere della Sera ha raccolto alcuni commenti di dirigenti scolastici sul tema: all’ingresso “servirebbe qualcuno in più per controllare, per sorveglianza e vigilanza: gli ingressi scaglionati necessitano di personale in più, questo è un aspetto corretto del problema“, sottolinea Cristina Costarelli, del liceo Newton di Roma.

Almeno per i primi mesi, per l’ingresso avremo l’appoggio degli alpini, delle Pro Loco e di alcune associazioni locali, mentre l’uscita si riesce a gestire – spiega Alfonso D’Ambrosio, preside dell’istituto comprensivo Lozzo Atestino di Vo’Euganeo- Noi grossi problemi non ne abbiamo perché abbiamo nove plessi, e in ognuno anche due/tre ingressi, quindi un centinaio di bambini solo che entrano dallo stesso punto, e che scaglioneremo di 5/10 minuti. Ma ho chiesto 4 collaboratori in più proprio per il supporto nell’entrata e nell’uscita. Il ministero assicura che ce li darà, ma non ho letto ancora un decreto con numeri certi, quindi aspettiamo”.

E ancora: “Ho tre ingressi, devo avere almeno tre bidelli. Ne servono di più, considerata tutta una serie di casistiche: non tutti possono svolgere le stesse mansioni. Il piano scuola dice di allungare di un giorno le lezioni per dislocare, quando in realtà se si parla di bidelli bisognerebbe fare il contrario. I collaboratori scolastici lavorano sei giorni al giorno, nelle scuole di sei giorni a settimana, in quelle di 5 giorni sette ore e 16. Quindi per averli tutti contemporaneamente o fare dei turni sarebbe addirittura meglio che una scuola che fa sei giorni ne facesse cinque per poter contare sui collaboratori“, spiega Andrea Di Mario, preside del Carducci di Milano.

Ricordiamo che il Governo metterà a disposizione 50 mila supplenti in più fra docenti e ATA. In realtà si parla di circa 40 mila insegnanti e i rimanenti 10 mila ATA.

Tuttavia, in base a tali problematiche sollevate dai dirigenti scolastici, sarebbe importante capire come destinare questi collaboratori scolastici in più nelle scuole.

Coronavirus, il 18 marzo sarà la Giornata in memoria delle vittime della pandemia

da La Tecnica della Scuola

Nella seduta di giovedì 23 luglio, la Camera ha approvato il testo unificato delle proposte di legge: “Istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Coronavirus”. Il provvedimento passa ora all’esame dell’altro ramo del Parlamento.

La giornata scelta è il 18 marzo, una data tristemente nota e che resterà a lungo impressa nella mente degli italiani: è il 18 marzo 2020 infatti che i camion militari portarono via i morti di Bergamo, la provincia più colpita dalla pandemia.

In quella giornata, in tutti i luoghi pubblici e privati dovrà essere osservato un minuto di silenzio dedicato alle vittime del COVID-19.

Le istituzioni pubbliche, scuole comprese, potranno promuovere, in occasione del 18 marzo, anche in accordo con associazioni, iniziative specifiche, manifestazioni, cerimonie, incontri, con una particolare attenzione ad attività rivolte ai giovani. Anche la Rai, nell’ambito della programmazione televisiva pubblica nazionale e regionale, assicurerà adeguati spazi a temi connessi alla Giornata nazionale.

Ritorno a scuola, Azzolina firma ordinanza: lezioni al via il 14 settembre

da Tuttoscuola

La Ministra Lucia Azzolina ha firmato l’ordinanza che stabilisce l’avvio delle lezioni per l’anno scolastico 2020/21 dal giorno 14 settembre 2020. La data prevista dall’ordinanza vale per tutte le scuole dell’infanzia, del primo ciclo e del secondo ciclo di istruzione appartenenti al sistema nazionale di istruzione, compresi i Centri provinciali per l’Istruzione degli adulti, su tutto il territorio nazionale.

Le Regioni adotteranno, poi, le determinazioni di propria competenza in materia di calendario scolastico, ferma restando la necessità di effettuare almeno duecento giorni di lezione, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente.

Confermato lo svolgimento, a decorrere dal 1° settembre 2020, delle attività di integrazione e recupero degli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019/2020.

Rientro in classe: le misure di prevenzione e sicurezza nella scuola dell’Infanzia

da Tuttoscuola

È ricco di indicazioni e di suggerimento il capitolo del Piano scuola 2020-2021 dedicato alla scuola dell’infanzia. Si tratta di suggerimenti e raccomandazioni che alla ripresa delle attività educative a settembre aiuteranno indubbiamente le insegnanti a riorganizzare il servizio nella emergenza sanitaria. Riportiamo di seguito la versione integrale della riorganizzazione dell’attività educativa:

La relazione tra i bambini e gli adulti è la condizione per conferire senso alla frequenza di una struttura educativa per piccoli, che si caratterizza come esperienza sociale ad alta intensità affettiva. L’uso di mascherine non è previsto per i minori di sei anni e i dispositivi di protezione per gli adulti (per i quali sono raccomandabili l’utilizzo di visierine “leggere” e, quando opportuno, dei guanti di nitrile) non devono far venir meno la possibilità di essere riconosciuti e di mantenere un contatto ravvicinato con i bambini piccoli e tra i bambini stessi.
L’empatia e l’arte di incoraggiare sono tra le attitudini fondamentali di chi esercita il ruolo di educatore e di insegnante, tanto più importanti in occasione di situazioni di emergenza come quelle che stiamo vivendo, ove alla scuola viene richiesto di esercitare un ruolo di rassicurazione e di costruzione di fiducia.

Nella riprogettazione degli spazi e degli ambienti educativi, vanno seguite alcune accortezze così riassumibili:

– la stabilità dei gruppi: i bambini frequentano per il tempo previsto di presenza, con gli stessi educatori, insegnanti e collaboratori di riferimento;
– la disponibilità di uno spazio interno ad uso esclusivo per ogni gruppo di bambini, con i suoi rispettivi arredi e giochi che saranno opportunamente sanificati. Tutti gli spazi disponibili (sezioni, antisezioni, saloni, atrii, laboratori, atelier) dovranno essere “riconvertiti” in spazi distinti e separati per accogliere stabilmente gruppi di apprendimento, relazione e gioco. Si potranno variare gli spazi solo dopo attenta igienizzazione. Si raccomanda una continua aerazione degli ambienti;
– la colazione o la merenda andranno consumati nello stesso spazio di esperienza dedicato al gruppo dei bambini; il pasto sarà consumato negli spazi adibiti alla refezione scolastica, adeguatamente organizzati, oppure secondo i suggerimenti di carattere generale più avanti impartiti;
– la suddivisione, con segnaletica mobile, degli eventuali spazi esterni disponibili per i diversi gruppi di bambini presenti nella scuola, con utilizzo da parte di ogni gruppo di un’area dedicata con i propri giochi, anche in tempi alternati, previa pulizia delle strutture.

Già ora l’ingresso dei bambini avviene in una fascia temporale “aperta” (che spesso raggiunge i 90 minuti: dalle 7,30 alle 9,00), fascia che potrà essere adeguata alle nuove condizioni, programmata e concordata con i genitori. Analogamente potrà avvenire per le fasce di uscita, al termine dell’orario scolastico.

Le attività educative dovranno consentire la libera manifestazione del gioco del bambino, l’osservazione e l’esplorazione dell’ambiente naturale all’esterno, l’utilizzo di giocattoli, materiali, costruzioni, oggetti (non portati da casa e frequentemente igienizzati), nelle diverse forme già in uso presso la scuola dell’infanzia.

Se le condizioni atmosferiche lo consentono, l’esperienza educativa potrà svolgersi anche all’aperto, in spazi delimitati, protetti e privi di elementi di pericolo, con la eventuale disponibilità di tensostrutture temporanee o ambienti protetti”.

Ritorno a scuola: nuovo incontro sul protocollo di sicurezza. Presidi ne ribadiscono l’urgenza

da Tuttoscuola

Lo scorso 22 luglio l’ANP, l’Associazione Nazionale Presidi, ha partecipato a distanza alla riunione, indetta dal Ministero dell’istruzione, a cui hanno partecipato i sindacati scuola al fine di raccogliere osservazioni su una prima bozza del protocollo di sicurezza per la ripartenza di settembre, redatta dallo stesso Ministero in collaborazione con il Ministero della salute.

L’ANP ha  premesso che le regole che riguardano la salute non possono lasciare alcuna discrezionalità in capo alle istituzioni scolastiche e ai dirigenti che le rappresentano. I presidi hanno dunque sottolineato l’inutilità di eventuali e ulteriori protocolli a livello di scuola e ribadito che ciò che serve, per tutelare la sicurezza, è la prescrizione di regole precise che non lascino margine di apprezzamento alcuno e di differenziazione territoriale.

In secondo luogo, l’ANP ha chiesto che il testo del protocollo non presenti indicazioni in contrasto con precedenti documenti o, addirittura, con provvedimenti normativi. La scelta di attivare la DaD, ad esempio, non può essere impropriamente rimessa alla discrezionalità della singola istituzione scolastica, in assenza di idonea copertura normativa e a regolamentazione degli ordinamenti invariata. Così come non si deve evocare la necessità della “sanificazione”, visto che nel documento CTS del 28 maggio e nel protocollo di sicurezza degli Esami di Stato si fanno riferimenti solo alla pulizia e alla igienizzazione. Inoltre, la disciplina della sorveglianza sanitaria eccezionale di cui all’articolo 83 del decreto-legge 34/2020 è valida – allo stato attuale – solo fino al 31 luglio e quindi non può ritenersi vigente sine die.

I presidi hanno poi rilevato la mancanza di regolamentazione di aspetti nodali, quali la frequenza della ventilazione delle aule, il trattamento dei casi sospetti e le precauzioni da mettere in atto affinché non vi sia trasmissione del contagio da indumenti (come può accadere anche solo semplicemente concedendo, come sempre avvenuto, l’utilizzo di attaccapanni al personale e agli studenti). 

L’ANP ritiene dunque indispensabile e urgente che sia messo a disposizione delle scuole un documento snello e prescrittivo sugli aspetti meramente sanitari da adottare rigidamente e ovunque. 

La stesura e la sottoscrizione del protocollo di sicurezza non possono tollerare ulteriori ritardi: occorre fare in modo che i dirigenti scolastici siano nelle condizioni di garantire ad alunni e famiglie che il primo settembre la scuola riprenda in sicurezza, senza attribuzioni di responsabilità indebite.

Decreto Ministeriale 25 luglio 2020, n. 72

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE

Finanziamento di un secondo piano di interventi rientranti nella programmazione triennale in materia di edilizia scolastica 2018-2020 nell’ambito dello stanziamento di euro 320.000.000,00. (Decreto n. 72/2020). (20A05098)

(GU n.237 del 24-9-2020 )