Scuola, il Consiglio superiore boccia le lezioni metà in aula e metà da casa. Ma il ministero tira dritto

da la Repubblica

Ilaria Venturi

Hanno chiesto di evitare la didattica “mista”: lezioni con metà classe in aula e l’altra metà connessa in contemporanea da casa. Una “modalità di organizzare l’attività didattica profondamente errata, sia dal punto di vista concettuale che metodologico” il giudizio senza appello. Niente da fare. Il ministero all’Istruzione non ne ha tenuto conto. Anzi, a parte qualche osservazione marginale, ha bocciato praticamente tutte le indicazioni del Consiglio superiore della pubblica istruzione sulla didattica a distanza.

Le linee guida sono già uscite, parlano di didattica digitale integrata. Viene indicato il suo ricorso solo in caso di nuovo lockdown per tutti gli ordini di scuola. Ma le superiori se ne potranno avvalere sin dalla ripresa a settembre nei casi in cui non è possibile garantire il distanziamento tra gli studenti. Il problema, sollevano i 36 membri del Cspi (tra cui dirigenti scolastici, docenti, sindacalisti, esperti di istruzione), è che “non sono evidenti quali siano i fondamenti culturali, normativi, pedagogici e metodologici”. Insomma, viene data alla didattica digitale una dignità ordinamentale che non ha.

Scrive il Cspi sulle misure prese dal Ministero che “rischiano di apparire del tutto incongrue e immotivate con effetti invasivi dell’autonomia scolastica e professionale, con ricadute, al contempo, sulla prestazione di lavoro che è materia di esclusiva negoziazione contrattuale”.

Altro punto critico riguarda il riferimento, presente nelle linee guida, ad orari settimanali minimi da garantire: 15 ore per la primaria, 20 per la secondaria. “Su quali basi?” interroga Graziamaria Pistrino, membro del Cspi e della segreteria Flc-Cgil. “Considerato che il tempo a scuola previsto dagli ordinamenti è definito da norme primarie che non possono essere modificate in maniera surrettizia da linee guida – si fa notare nel documento – appare inoltre illegittimo il riferimento a orari minimi in relazione alla didattica digitale integrata. La situazione descritta, infatti, è riferita a una eventuale nuova condizione emergenziale che preveda la sospensione delle attività didattiche in presenza in tutti i gradi scolastici”.

Diversa la situazione per le superiori, continua il documento, dove la didattica digitale integrata può essere progettata in modo complementare. “Su questo invece manca qualsiasi riferimento a monte ore minimi e massimi da attuare in considerazione dei diversi contesti territoriali. Questo aspetto si interseca con l’organizzazione che le scuole si sono date in relazione agli spazi, al numero degli studenti nelle aule, ad eventuali orari differenziati per evitare assembramenti e ad un uso più razionale dei mezzi di trasporto” e dipende “anche dalla possibilità o meno di avere un numero adeguato aggiuntivo di docenti, considerato che la divisione della classe e la lezione in sincrono (con gruppi classe in presenza e a distanza che seguono la stessa lezione) non sono scelte efficaci didatticamente e praticabili tecnicamente”.

Infine, viene fatto notare che nelle linee guida manca un riferimento alla ex alternanza scuola-lavoro (Pcto) e alle attività laboratoriali. Altra richiesta era di avere da parte del ministero l’indicazione all’uso di una piattaforma open source per tutte le scuole o almeno di una piattaforma privata uguale per tutti; viene invece lasciata ad ogni scuola la decisione su come fare lezione nel web.

“Ci aspettiamo ora che il ministero ci dia un’altra informativa – incalza Annamaria Santoro della Flc-Cgil – perché sulla didattica digitale si giocano aspetti contrattuali”. Un impegno ad affrontare il nodo – la regolazione del rapporto di lavoro, inserito nel protocollo sicurezza recentemente firmato dai sindacati.

L’organico anti-Covid è pronto. Sostituzioni rapide in un giorno

da ItaliaOggi

Carlo Forte

Saranno spesi 880 milioni di euro per assumere circa 50 mila unità di personale docente e Ata e contenere il contagio da Covid-19 alla ripresa delle lezioni. Il contingente sarà impegnato per ridurre il numero di alunni per classe lì dove non fosse possibile garantire parametri di sicurezza, quelli previsti dal Protoccollo per il distanziamento sociale. E 98 milioni di euro saranno accantonati per provvedere alle eventuali sostituzioni. È questo il budget messo a disposizione dal governo per finanziare l’organico aggiuntivo anticoronavirus. Lo prevede il decreto approntato dal ministero dell’istruzione (si vedano le anticipazioni di ItaliaOggi del 7 agosto) per dare esecuzione alle misure contenute nell’ordinanza 83 del 5 agosto scorso, che dà attuazione a sua volta alle misure previste dall’articolo 231-bis, comma 2 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34. L’ordinanza prevede che i contingenti aggiuntivi saranno finanziati al 50% in base al numero degli alunni frequentanti le scuole di ogni e grado delle singole regioni. Mentre il restante 50% in relazione alle richieste avanzate dagli uffici scolastici regionali sulla base delle necessità prospettate dai dirigenti scolastici. Per lo stesso personale è prevista la sostituzione con un solo giorno di assenza, misura che si è resa necessaria per rispondere alla necessità di assicurare la didattica e la vigilanza.

Il decreto, d’intesa con il Mef, reca il prospetto delle somme di spettanza delle varie regioni. La determinazione delle risorse economiche necessarie è stata calcolata seguendo due criteri differenti: il primo è esclusivamente oggettivo (il numero degli alunni frequentanti); il secondo, invece, è in parte discrezionale, in quanto basato essenzialmente su valutazioni effettuate a livello periferico. Valutazioni che fanno riferimento alla capienza delle aule e, quindi, alla rispondenza del rapporto alunni/area netta disponibile con le regole generali. Che prevedono 1,80 metri quadri netti per ogni alunno nelle classi di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado e di 1,96 metri quadri nelle secondarie di II grado. Rapporto che comprende anche il docente o i docenti della classe di riferimento e rispetta anche il metro di distanza «tra le rime buccali» dei medesimi. La tabella allegata al decreto, peraltro, fotografa indirettamente la situazione degli immobili adibiti a scuole nell’intero paese.

E pone in evidenza il divario Nord-Sud in maniera eclatante. Paradigmatico il caso della Calabria che, pur incidendo solo per il 3,6% nel rapporto tra il numero di alunni e l’entità del finanziamento, incide sulla seconda quota di finanziamento nell’ordine del 14,5%. Un dato secondo solo a quello della Campania (14,9%) che, però, incide sulla restante somma, derivante dal parametro del numero degli alunni, nell’ordine dell’11,2%.

Per contro, la Lombardia, a fronte di un’incidenza del parametro alunni nell’ordine del 15,7% in riferimento al parametro dei fabbisogni in termini di organico aggiuntivo anti-Covid, agisce solo nell’ordine del 6,6%. Idem il Veneto: 7,8% per gli alunni e 4,6% per il reale fabbisogno. Il fenomeno si spiega tenendo conto della conformazione dei territori e dello stato del patrimonio edilizio locale. A differenza della Lombardia, caratterizzata da un territorio densamente popolato e da un patrimonio edilizio più adeguato alle necessità dell’utenza, la Calabria è caratterizzata da un basso indice di densità della popolazione e da una parcellizzazione del territorio in piccoli comuni. Ciò determina, a fronte di un’edilizia vecchia e non adeguata, le maggiori richieste da parte dei dirigenti scolastici. Fenomeno che si avverte meno nell’interno, laddove il calo demografico ha determinato in molti casi la sopravvivenza dei plessi scolastici ubicati nei piccoli paesi con pluriclassi non solo nelle scuole primarie, ma addirittura anche nella scuola media. Come per esempio in Basilicata, dove il parametro alunni e il parametro dei fabbisogni sostanzialmente si equilibrano: 1% per gli alunni e 1% per il fabbisogno aggiuntivo.

Quanto alle cifre in senso stretto, a guidare la classifica è la Campania, alla quale andranno poco più di 114 milioni di euro, al secondo posto la Lombardia con 98 milioni di euro e al terzo posto il Lazio con 92 milioni. Ultime in classifica l’Umbria, la Basilicata e il Molise, regioni alle quali andranno, rispettivamente, 12, 8,6 e 3,6 milioni di euro. Il dato complessivo è la somma di un primo finanziamento, pari a un terzo della spesa complessiva che sarà erogato alle regioni per fare fronte alle necessità dei primi 4 mesi di scuola da settembre a dicembre 2020. E di un secondo stanziamento che sarà liquidato, sempre alle regioni, per coprire le necessità della restante parte dell’anno scolastico. Le somme sono state calcolate sulla base del costo di un’annualità di retribuzione per ognuna delle figure professionali coinvolte nelle assunzioni aggiuntive. Ma il prospetto non reca rigidamente le somme da destinare alle varie tipologie di personale. Ad ogni buon conto i parametri di riferimento sono stati individuati nelle retribuzioni iniziali dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado e dei vari profili professionali del personale Ata.

Assunzioni, corsa a ostacoli

da ItaliaOggi

Marco Nobilio e Alessandra RIcciardi

Ok del Mef per circa 84.800 docenti e 11 mila Ata da immettere in ruolo per settembre. Degli 11.323 Ata, 1.958 saranno direttori dei servizi amministrativi. Numeri insufficienti per il sindacato, giacché resterebbero scoperti altri 9 mila posti Ata in organico. Per le assunzioni dei docenti al ministero dell’istruzione ci si attende un tasso non marginale di posti che non saranno coperti a causa della carenza di candidati in graduatoria, in particolare al Nord. Era già accaduto con Marco Bussetti ministro, quando su 57 mila assunzioni autorizzate quasi la metà andò deserta.

Il ministero, nella circolare annuale sulle immissioni in ruolo, ha fissato un calendario di marcia molto serrato utilizzando in sequenza vecchie e nuove procedure. Le immissioni in ruolo ordinarie con le vecchie regole si concluderanno entro il 27 agosto. Dal 28 agosto al 1° settembre gli aspiranti docenti non immessi in ruolo potranno presentare le domande per la chiamata veloce. E il 2 settembre gli uffici pubblicheranno le nuove graduatorie. Entro il 7 settembre successivo saranno effettuate le immissioni in ruolo degli aventi titolo tratti da questi ultimi elenchi con retrodatazione giuridica al 1° settembre. Terminate le immissioni in ruolo, gli uffici dovranno procedere alle assunzioni a tempo determinato da graduatorie a esaurimento (Gae) e poi da graduatorie provinciali per le supplenze (Gps). E le relative operazioni dovranno concludersi entro il 14 settembre prossimo.

Le assunzioni a tempo indeterminato saranno effettuate, in primo luogo, previa ripartizione (metà e metà) dei posti disponibili tra graduatorie di merito dei concorsi e Gae. Le immissioni in ruolo da concorso saranno tratte in via prioritaria scorrendo le graduatorie dei concorsi ordinari del 2016. Lo scorrimento degli elenchi avverrà non solo individuando gli aventi titolo tra i vincitori, ma anche tra i meri idonei, e fino alla concorrenza dei posti disponibili. Una volta esaurite le graduatorie del concorso del 2016, si procederà allo scorrimento delle graduatorie dei concorsi straordinari del 2018.

In ogni caso, prima di passare alle supplenze da Gae e poi da Gps, gli uffici scorreranno anche gli elenchi aggiuntivi al concorso del 2018 e gli ulteriori elenchi della cosiddetta chiamata veloce. Non essendo disponibili le graduatorie dei concorsi ordinari appena indetti, l’intera disponibilità residua, rispetto ai posti assegnati agli aventi diritto tratti dalle graduatorie dei concorsi del 2016, sarà assegnata agli aventi titolo tratti dalle graduatorie del concorso straordinario del 2018. Ai quali spetterebbe solo l’80% dei posti rimasti liberi dopo lo scorrimento delle graduatorie del concorso ordinario del 2016. L’eccedenza sarà interamente assegnata perchè i concorsi ordinari appena indetti non sono ancora partiti. E quindi le relative graduatorie non sono disponibili. Le assunzioni in eccedenza, però, saranno recuperate a vantaggio dei concorsi ordinari in occasione della tornata di assunzioni che sarà effettuata nel 2021/2022. In ogni caso, i docenti che saranno immessi in ruolo in quanto tratti dalle graduatorie dei concorsi del 2016, se dovessero maturare successivamente il diritto ad essere immessi in ruolo, manterranno il diritto a lasciare il posto già accettato e ad accettare un’altra eventuale nomina.

Anche quest’anno sarà possibile effettuare compensazioni nel medesimo grado di istruzione qualora le graduatorie dovessero risultare incapienti. Nel caso la compensazione non potesse essere effettuata a seguito dell’esaurimento delle graduatorie dei concorsi del 2016 e del 2018, le immissioni in ruolo sui posti in eccedenza potranno essere effettuate traendo gli aventi titolo dalle Gae. I posti lasciati liberi per effetto di pensionamenti acquisiti tardivamente al sistema informativo, dopo la pubblicazione degli esti della mobilità, non saranno presi in considerazione per le immissioni in ruolo. Pertanto, questi posti non andranno a incrementare quantitativamente il contingente già assegnato e le sedi lasciate libere non saranno comunque considerate disponibili.

Tutti confinati al primo sintomo

da ItaliaOggi

di Carlo Forte

Isolamento immediato per alunni, docenti e Ata con sintomi sospetti e sorveglianza sanitaria in ogni scuola da parte del medico competente. Sono queste alcune delle misure più importanti pattuite il 6 agosto nel protocollo anti-Covid 19 sottoscritto tra il ministero dell’istruzione e dai e i sindacati firmatari del contratto collettivo nazionale di lavoro, Cgil, Cisl, Uil e Snals (la Gilda non lo ha firmato). L’accordo prevede che, nel caso in cui una persona presente nella scuola sviluppi febbre o altri sintomi di infezione respiratoria quali, per esempio, la tosse, si dovrà procedere al suo isolamento.

Il soggetto con sintomi sospetti dovrà essere immediatamente isolato e dotato di mascherina chirurgica, e dovrà essere messo in condizione, quanto prima possibile, di fare ritorno al proprio domicilio. Il dirigente scolastico, quindi, dovrà provvedere a informare l’autorità sanitaria per i necessari accertamenti. Per i casi confermati le azioni successive saranno definite dal dipartimento di prevenzione territoriale competente, sia per le misure di quarantena, sia per la riammissione a scuola, previo accertamento della doppia negatività del tampone e relativa emissione del certificato medico di negatività.

La presenza di un caso confermato necessiterà, inoltre, dell’attivazione da parte della scuola di un monitoraggio attento da avviare in stretto raccordo con il dipartimento di prevenzione locale. Ciò al fine di identificare precocemente la comparsa di possibili altri casi che possano prefigurare l’insorgenza di un focolaio epidemico. Le parti hanno raccomandato alle scuole di applicare rigorosamente queste misure cautelari, così da garantire una risposta rapida in caso di peggioramento della situazione con ricerca attiva di contatti che possano interessare l’ambito scolastico. Amministrazione e sindacati hanno auspicato, inoltre, che venga previsto nell’ambito dei dipartimenti di prevenzione territoriali l’individuazione di un referente per l’ambito scolastico, che possa raccordarsi con i dirigenti scolastici «al fine di un efficace contact tracing e risposta immediata in caso di criticità».

Il protocollo dedica un paragrafo anche alla sorveglianza sanitaria da parte del medico competente, che dovrà essere individuato in ogni scuola. A questa particolare figura il dirigente scolastico e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza dovranno fare riferimento per integrare e proporre tutte le misure di regolamentazione legate al Covid-19. Al medico competente spetterà garantire la sorveglianza sanitaria con particolare riferimento al rispetto delle misure igieniche contenute nelle indicazioni del ministero della salute. In ogni caso, qualora il dirigente scolastico non dovesse riuscire a nominare il medico competente in via ordinaria, anche per indisponibilità di soggetti disposti a ricoprire l’incarico, la sorveglianza sanitaria eccezionale potrà essere assicurata anche tramite un medico competente in rete, nominato da più istituzioni scolastiche consorziate per il solo periodo emergenziale. Se nemmeno così il dirigente scolastico dovesse riuscire a provvedere, l’adempimento si riterrà assolto attraverso la richiesta ai servizi territoriali dell’Inail, che provvederanno con propri medici del lavoro. Al rientro degli alunni dovrà essere presa in considerazione la presenza di «soggetti fragili» esposti a un rischio potenzialmente maggiore nei confronti dell’infezione da Covid 19. Le specifiche situazioni degli alunni in condizioni di fragilità dovranno essere valutate in raccordo con il dipartimento di prevenzione territoriale e il pediatra o il medico di famiglia. Fermo restando l’obbligo per la famiglia stessa di rappresentare tale condizione alla scuola in forma scritta e documentata. Il protocollo prevede, infine, che gli uffici scolastici regionali e l’amministrazione centrale dovranno assicurare il necessario supporto ai dirigenti scolastici per dare attuazione alle misure di prevenzione.

Le parti hanno convenuto, inoltre, di darsi appuntamento ad una successiva tornata negoziale per approfondire la questione del personale in condizioni di fragilità.

Così da individuare eventuali modalità e procedure di carattere nazionale, oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali, per definire la questione del cosiddetto accomodamento ragionevole: espressione con la quale si intende il necessario contemperamento tra le esigenze del lavoratore fragile di lavorare in sicurezza e dell’amministrazione di ricevere comunque la prestazione. Infine, le parti hanno anche convenuto di aprire un tavolo negoziale per regolare la didattica a distanza prima della ripresa delle lezioni così come previsto dal decreto-legge 22/2020.

Ingressi scaglionati, le pratiche a distanza

da ItaliaOggi

Ingressi e uscita scaglionati da scuola assicurando il distanziamento e anche utilizzando ingressi alternativi, comunicazioni a distanza con i genitori o previa prenotazione registrazione, aerazione continua degli ambienti e pulizia costante con disinfettanti. Sono queste le regole che i dirigenti scolastici dovranno applicare in ogni scuola per contenere il rischio di contagio da Coronavirus. Le nuove disposizioni sono contenute nel protocollo anti-Covid 19. E dovranno essere attuate alla ripresa delle lezioni. Per evitare assembramenti in entrata e in uscita, i dirigenti scolastici dovranno dare opportune disposizioni per regolare ordinatamente le file in modo tale da garantire il distanziamento sociale.

Le regole generali dovranno essere indicate nel regolamento di istituto «con l’eventuale previsione» recita il protocollo «ove lo si ritenga opportuno, di ingressi e uscite a orari scaglionati, anche utilizzando accessi alternativi». Qualora dovessero verificarsi ingressi da parte del personale e di alunni già risultati positivi all’infezione da Covid-19, gli interessati dovranno presentare un certificato medico da cui risulti la«avvenuta negativizzazione» del tampone secondo le modalità previste e rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di competenza.

Gli eventuali visitatori, inoltre, dovranno sottostare a tutte le regole previste nel regolamento di istituto o nell’apposito disciplinare interno adottato dal dirigente scolastico, sentiti il responsabile della sicurezza di istituto e il medico competente. In ogni caso, la fruizione dei servizi da parte dell’utenza interna ed esterna dovrà avvenire in via ordinaria facendo ricorso alle comunicazioni a distanza. E gli accessi in presenza dovranno avvenire solo nei casi di effettiva necessità e, per quanto possibile, previa prenotazione.

I visitatori ammessi, inoltre, dovranno essere registrati con l’indicazione, per ciascuno di essi, dei dati anagrafici, del numero telefonico e con l’annotazione della data di accesso e del tempo di permanenza. I dirigenti scolastici dovranno anche provvedere alla differenziazione dei percorsi interni e dei punti di ingresso e i punti di uscita dalla struttura. E dovranno anche predisporre un’adeguata segnaletica orizzontale sul distanziamento necessario e sui percorsi da effettuare.

Test sierologici a chi vorrà Mascherine obbligatorie

da ItaliaOggi

Test sierologico volontario e gratuito per tutto il personale della scuola presso le strutture di medicina di base alla ripresa delle lezioni. E mascherine obbligatorie per chiunque entri nelle istituzioni scolastiche. Lo prevede il protocollo anti-Covid 19 sottoscritto il 6 agosto dalle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto Cgil, Cisl, Uil e Snals e il Ministero dell’istruzione. L’accordo prevede l’opportunità di svolgere test diagnostici gratuiti su base volontaria per tutto il personale del sistema scolastico statale e paritario, incluso il personale supplente, in concomitanza con l’inizio delle attività didattiche e nel corso dell’anno.

I controlli si svolgeranno al di fuori delle istituzioni scolastiche presso le unità territoriali di medicina di base e saranno effettuati a campione con cadenza periodica anche sulla popolazione studentesca. Il protocollo stabilisce, inoltre, per chiunque entri negli ambienti scolastici, di adottare precauzioni igieniche e l’utilizzo di mascherina. Il comitato tecnico scientifico si esprimerà nell’ultima settimana di agosto in ordine all’obbligo di utilizzo di mascherina da parte degli studenti. I dispositivi di protezione individuali utilizzati dovranno corrispondere a quelli previsti dalla valutazione del rischio e dai documenti del comitato tecnico scientifico per le diverse attività svolte all’interno delle istituzioni scolastiche e in base alle fasce di età dei soggetti coinvolti.

È stato inoltre pattuito di chiedere al commissario straordinario Domenico Arcuri di provvedere, secondo le indicazioni all’uso vigenti, alla fornitura di mascherine per il personale scolastico e per gli studenti in condizione di lavoratore, di gel disinfettanti presso le sedi delle istituzioni scolastiche e di ulteriori dispositivi di protezione individuale previsti per i docenti di sostegno. Per il personale impegnato con bambini con disabilità, si potrà prevedere l’utilizzo di ulteriori dispositivi di protezione individuale.

Nel caso specifico, il lavoratore potrà usare, unitamente alla mascherina, guanti e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose, comprese le cosiddette visiere. In ogni scuola, inoltre, dovrà essere indicata la modalità di dismissione dei dispositivi di protezione individuale non più utilizzabili, che dovranno essere smaltiti secondo le modalità previste dalla normativa vigente.

Immissioni in ruolo docenti 2020/21: in mancanza di aspiranti, posti destinati ad altre graduatorie. I criteri

da OrizzonteScuola

Di Antonio Marchetta

Nelle istruzioni operative, Allegato A, finalizzate alle nomine in ruolo per l’anno scolastico 2020/2021, vengono descritte le modalità di compensazione in riferimento ai posti da assegnare in base alle Graduatorie di merito concorsuali e le Graduatorie ad Esaurimento.

Viene riportato, inoltre, un ulteriore meccanismo di compensazione che prevede, in caso di mancanza di aspiranti in una determinata graduatoria, l’assegnazione dei medesimi posti/eccedenze a favore di altre graduatorie, avendo riguardo prioritariamente al grado e alla tipologia di posto di cui trattasi.

Immissioni in ruolo 2020/21, il Decreto 08-08-2020

Il contingente di nomina in ruolo, che include anche i posti destinati alle assunzioni in ruolo nelle scuole speciali per minorati della vista e dell’udito, è stato calcolato su tutti i posti censiti dal sistema informativo risultati vacanti e disponibili al termine delle operazioni di mobilità di tutti i gradi di istruzione nei limiti del contingente autorizzato dal Ministero dell’Economia e Finanze, come riportato nel Decreto Ministeriale relativo alle nomine in ruolo per l’a.s. 2020/2021.

Il contingente autorizzato per le assunzioni a tempo indeterminato di personale docente per la scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado, da effettuarsi per l’anno scolastico 2020/21, è pari a n. 84.808 posti.

Come avvengono le assunzioni

Il numero di posti su cui possono essere disposte le assunzioni a tempo indeterminato è assegnato per il 50% alle graduatorie dei concorsi per titoli ed esami attualmente vigenti e, per il restante 50%, alle graduatorie ad esaurimento.

Esuberi

Nel caso in cui, a livello regionale, per singola classe di concorso e tipo posto, si riscontrino, su una o più province, posizioni di esubero, sarà cura dell’Ufficio Scolastico Regionale provvedere al riassorbimento di tali posizioni tramite compensazione di eventuali disponibilità presenti in provincia diversa per la medesima classe di concorso/tipo posto.

Se si riscontrasse ancora la mancanza di posti vacanti e disponibili, nelle diverse province per la stessa classe di concorso/tipo posto in ragione della presenza di ulteriore esubero, l’Ufficio provvederà al riassorbimento dello stesso tramite compensazione delle disponibilità presenti in altra classe di concorso/tipo posto della regione.

Compensazioni tra GaE e Graduatorie di merito concorsuali

Nel caso in cui la graduatoria di un concorso per titoli ed esami (intendendo come tale l’intero novero delle procedure concorsuali, ordinarie e riservate, le cui graduatorie sono ad oggi vigenti) sia esaurita e rimangano posti ad essa assegnati, questi vanno ad aggiungersi a quelli assegnati alla corrispondente graduatoria ad esaurimento.

Nel caso in cui, invece, la graduatoria ad esaurimento sia esaurita o non sufficientemente capiente, per i posti ad essa assegnati si procede a nomina dalle graduatorie concorsuali.

Nel caso in cui, nell’anno scolastico 2019/2020, non si sia provveduto ad effettuare le nomine in ruolo dalle graduatorie di merito, in quanto non ancora vigente la relativa graduatoria e, di conseguenza, i relativi posti siano stati conferiti ai docenti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento, si dovrà provvedere alla restituzione di tali posti alle nomine in ruolo per le procedure concorsuali. Ove il numero dei posti disponibili risulti dispari, l’unità eccedente è assegnata alla graduatoria penalizzata nella precedente tornata di nomine e qualora non vi siano state penalizzazioni alle graduatorie delle procedure concorsuali.

Compensazioni per mancanza di disponibilità

Qualora le assunzioni non possano essere disposte sulla totalità dei posti assegnati, in assenza o per esaurimento delle graduatorie (quindi mancano i docenti) o perché sono venuti meno in sede di adeguamento i posti previsti in organico di diritto, è consentito, fermo restando il limite del contingente assegnato, destinare tali eccedenze a favore di altre graduatorie, avendo riguardo al grado del posto di cui trattasi; in subordine è quindi possibile anche in altro grado o per altra tipologia di posto.

Tale compensazione tra le classi di concorso/posti dovrà avvenire, in relazione alle esigenze accertate in sede locale, sugli insegnamenti per i quali sia accertata la disponibilità del posto.

Alcuni criteri possibili di compensazione per mancanza di aspiranti docenti nelle graduatorie

a) se possibile, assegnare i posti nell’ambito dello stesso ordine e grado, compreso il sostegno;

b) tenere conto delle esigenze accertate in sede locale e degli insegnamenti per i quali esiste da un maggior numero di anni la disponibilità (vacanza) del posto;

c) possono essere scelti anche insegnamenti non compresi nell’attribuzione iniziale dei contingenti, a condizione che diano garanzia di assorbimento nell’organico e non si determini esubero di personale;

d) le compensazioni nell’ambito del sostegno del 2° grado vanno effettuate prioritariamente a favore di altra area disciplinare nell’ambito del 2° grado, e quindi nel sostegno di altro ordine e grado, prima di destinarle ad incrementare i posti comuni.

Chiamata veloce

Entro il 27 agosto 2020, gli Uffici comunicano i posti rimasti vacanti e disponibili mediante pubblicazione sui rispettivi siti al fine di consentire ai soggetti aventi titolo a partecipare alla procedura di cui al Decreto Ministeriale 8 giugno 2020, n. 25, recante “Procedura assunzionale per chiamata di cui all’articolo 1, commi da 17 a 17-septies, del decreto-legge 29 ottobre 2019 n. 126, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 dicembre 2019 n. 159” di presentare la relativa istanza. Immissioni in ruolo 2020: con call veloce docenti assunti in altra provincia o regione [DECRETO]

Immissioni in ruolo docenti 2020/21, autorizzati 84.808 posti. Decreto

Immissioni in ruolo docenti 2020/21: compilare il form su Istanze on line non assicura l’assunzione

da OrizzonteScuola

Di redazione

Immissioni in ruolo docenti 2020/21: numerosi gli aspiranti alle prese con la compilazione del form su istanze online. La procedura quest’anno è informatizzata e avviene in più fasi. I docenti devono porre molta attenzione agli avvisi pubblicati sui siti internet di riferimento per ciascuna graduatoria in cui sono presenti.

Convocati in numero maggiore rispetto ai posti

Così come sempre avvenuto per le nomine in presenza,  la partecipazione alla procedura su Istanza online è finalizzata all’eventuale individuazione come destinatari di immissione in ruolo, e non assicura l’effettiva assunzione che resterà condizionata alla presenza in graduatoria in posizione utile rispetto al numero dei posti da coprire.

La possibilità di accedere alla procedura verrà consentita, in caso di graduatorie con aspiranti in numero superiore ai posti da coprire, ad un numero di
aspiranti in grado di consentire la copertura di tutti i posti in presenza di eventuali rinunce, individuazione come destinatari in più graduatorie di concorso, ecc.

Relativamente a questa ultima ipotesi, agli aspiranti presenti in più graduatorie, verrà richiesto di esprimere, in ordine di preferenza, tutte le combinazioni sede-classe di concorso alle quali possono potenzialmente aspirare.

Titolari di riserve

Potranno partecipare alla procedura in oggetto, oltre ai candidati ricompresi negli intervalli stabiliti per garantire un numero sufficiente di partecipanti alla procedura, anche quelli presenti in posizioni non utili ma che siano titolari di titoli di riserva, fatta salva la possibilità di individuazione come destinatari di nomina solo al verificarsi delle condizioni previste, ad es. capienza all’interno delle aliquote riservate per assunzioni obbligatorie nelle rispettive classi di concorso.

Rinuncia

La rinuncia su una determinata provincia corrisponderà alla definitiva ed irrevocabile rinuncia all’eventuale nomina sui posti che dovessero risultare disponibili presso tale provincia.

Per i candidati che non compileranno la propria espressione di preferenza entro i termini previsti e che si troveranno in posizione di graduatoria utile per l’immissione in ruolo, il sistema informativo procederà all’individuazione d’ufficio sui posti residuali rispetto a quelli assegnati agli aspiranti utilmente collocati in graduatoria che abbiano espresso preferenze.

Docenti già di ruolo

Qualora tra gli aspiranti invitati ad esprimere le preferenze siano presenti docenti già in possesso di un contratto a tempo indeterminato, che intendano mantenere, essi dovranno comunque accedere alla procedura Polis e r rinunciare espressamente all’eventuale proposta di individuazione riferita all’a.s.20/21.

Si chiarisce a tal proposito che,se i docenti di cui sopra non esprimessero alcuna volontà rispetto alla procedura attualmente incorso e rientrassero nei numeri autorizzati alle assunzioni ,sarebbero nominati d’ufficio.

Scelta della scuola

Dopo l’attribuzione della provincia, la scelta della sede avverrà in un secondo momento

La scelta della scuola

“Una volta ottenuta la provincia, l’aspirante tramite una nuova istanza avrà assegnata la scuola di titolarità sulla base delle preferenze espresse.

Nella domanda, l’aspirante dovrà indicare:
• fino ad un massimo di 30 scuole sedi di organico
• il comune da cui partire per lo scorrimento di tutte le sedi della provincia (obbligatorio)

Potrà indicare altresì:
• la disponibilità alla nomina su cattedra orario esterna
• la disponibilità alla nomina su scuole carcerarie, ospedaliere, CTP, liceo europeo
• l’eventuale diritto alla precedenza di cui alla L.104/92 allegando la necessaria documentazione prevista”

Assegnazione della sede

Guida CISL : Il sistema assegna la scuola secondo l’ordine indicato dall’aspirante nella domanda e in base alle disponibilità presenti.

I docenti che non presentano la domanda o i docenti non soddisfatti sulle preferenze espresse a domanda saranno assegnati d’ufficio in coda al trattamento a domanda, a partire dalla prima sede disponibile secondo l’ordine del bollettino, e su tutte le COE e le tipologie di scuole presenti residuali.

le domande degli aspiranti saranno trattate nel seguente ordine:
• Graduatorie GM 2016 con precedenza
• Graduatorie GM 2016 senza precedenza
• Graduatorie GM 2018 con precedenza
• Graduatorie GM 2018 senza precedenza
• fascia aggiuntiva di cui all’art. 1, c. 18 bis, L.159/19 con precedenza
• fascia aggiuntiva di cui all’art. 1, c. 18 bis, L.159/19 senza precedenza
• GaE con precedenza
• GaE senza precedenza

Ricordiamo che l’assegnazione della sede è assicurata, prioritariamente, al personale che si trova nelle condizioni previste, nell’ordine, dall’art. 21, dall’art. 33 comma 6 e dall’art. 33 commi 5 e 7 della Legge 5 febbraio 1992, n. 104.

In pensione con 45 mila euro, la ministra Dadone firma l’accordo con le banche per il prestito agevolato

da La Tecnica della Scuola

Prosegue l’iter per l’approvazione del Trattamento di fine servizio ai dipendenti pubblici – quindi anche docenti, Ata e presidi – da assegnare subito dopo la fine della loro carriera lavorativa, attraverso il supporto del sistema bancario: si tratta di una modalità innovativa, che supera l’attesa media di due-tre anni per vedersi accreditare il Tfs, pure a rate, (con il caso limite di chi esce dal pubblico impiego con ‘Quota 100’, che deve attendere per ottenere la liquidazione sette anni, ovvero cinque per arrivare a 67 di età, più il biennio ulteriore che devono attendere tutti).

Il sì della Funzione Pubblica

Dopo il via libera del Consiglio di Stato al decreto-legge n. 4 del 4 gennaio 2019 proprio sulla misura di anticipo della “buonuscita”, lo scorso 7 agosto la ministra per la Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, ha firmato l’accordo con le banche per l’anticipo fino a 45 mila euro netti: la somma, in pratica, verrà accreditata sotto forma di prestito agevolato.

Lo stesso giorno anche l’Abi ha sottoscritto l’accordo quadro per l’anticipo del Trattamento di fine servizio e del trattamento di fine rapporto dei dipendenti pubblici ed ha immediatamente emanato un’apposita circolare alle banche associate che operano nel territorio nazionale.

Per il sì definitivo c’è tempo

I due importanti passi in avanti, tuttavia, non corrispondono all’epilogo dell’iter di approvazione: mancano, infatti, ancora le firme del ministro del Lavoro e del ministro dell’Economia e delle Finanze.

Subito dopo, l’Inps potrebbe già accettare le domande di richiesta certificazione “buonuscita” da consegnare alla banca convenzionata presente nell’accordo Abi.

I dubbi dei sindacati

La notizia del prossimo avvio di parte della buonuscita assegnata a ridosso del pensionamento non sembra tuttavia soddisfare tutti: secondo Massimo Battaglia, segretario generale della Confsal Unsa, “i lavoratori del pubblico che vanno in pensione hanno diritto alla liquidazione. non a un prestito bancario sui cui bisogna comunque pagare interessi. Alcune banche già lo fanno all’1% e scendere è difficile”, ha detto Battaglia, replicando così alla ministra della P.A., Fabiana Dadone, invece positiva sulla formula del prestito bancario.

Assunzioni docenti: annunciate 80mila, fatte 20mila (forse). Protesta la Gilda

da La Tecnica della Scuola

I docenti non sono numeri, ma professionisti dell’educazione e meriterebbe più considerazione e più rispetto: è questo il senso di un secco comunicato della Gilda degli Insegnanti che contesta le modalità con cui si stanno realizzando le assunzioni.

“Il Ministero – sostiene la Gilda – sta procedendo alle nomine in ruolo mediante procedure completamente informatizzate con le quali stimiamo che si riusciranno a stabilizzare realmente poco più di 20.000 precari, rispetto agli oltre 80.000 posti annunciati sui social in pompa magna dalla Ministra”.

“I docenti destinatari delle nomine – lamenta il coordinatore nazionale Rino Di Meglio – non avranno alcun contatto fisico con l’Amministrazione, ma dovrebbero, tra il giorno 11 ed il 13 di agosto, connettersi con il sito del MI e scegliere la provincia di maggior gradimento, rinunciando contestualmente alle altre. In assenza di tali scelte l’Amministrazione procederà d’ufficio”.

Secondo la Gilda non potendo disporre in anticipo del quadro delle nomine è molto probabile che in molti “si troveranno nominati in provincie non desiderate o addirittura costretti a rinunciare al ruolo per la difficoltà connesse agli spostamenti dal luogo di abituale dimora”.

“Tutto questo – conclude Di Meglio – a causa della procedura adottata dal Ministero e dei ritardi in capo all’Amministrazione, aggravati dalla norma che ha introdotto il vincolo quinquennale di permanenza nella sede di nomina”.

In effetti, l’Amministrazione sta cercando di stringere i tempi sulle assunzioni in modo da garantire che a settembre il maggior numero possibile di cattedre siano coperte, ma purtroppo i problemi da superare sono tanti a partire dal fatto che, soprattutto nelle regioni del nord, diverse classi di concorso sono esaurite da tempo e sarà quindi pressoché impossibile effettuare tutte le immissioni in ruolo autorizzate dal MEF.

Come spesso accade, anche in questa circostanza il tema delle assunzioni è stato affrontato  senza una minima logica di sistema: l’intenzione della Ministra di assumere 80mila e più docenti è certamente lodevole ma bisogna considerare che, per raggiungere concretamente l’obiettivo, è necessario tenere in considerazione le altre variabili che, nel nostro sistema scolastico, sono ormai sempre più numerose e complesse.

Immissioni in ruolo a.s. 2020/21, regole e tempistiche

da La Tecnica della Scuola

Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato nei giorni scorsi i contingenti delle immissioni in ruolo nell’a.s. 2020/21.

Secondo quanto riportato nel DM 91 dell’8 agosto, il contingente autorizzato per le assunzioni a tempo indeterminato di personale docente per la scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado è pari a n. 84.808 posti.

Le immissioni in ruolo saranno effettuate sui posti che risultano vacanti e disponibili per l’intero anno scolastico, registrati al sistema informativo al termine delle operazioni di mobilità, nel limite del contingente autorizzato.

Il numero di posti su cui possono essere disposte le assunzioni a tempo indeterminato è assegnato per il 50% alle graduatorie dei concorsi per titoli ed esami attualmente vigenti e, per il restante 50%, alle graduatorie ad esaurimento. Nelle assunzioni si tiene conto delle quote di riserva.

Istruzioni operative

In allegato al DM 91/2020 c’è un documento contenente le istruzioni operative.

Riportiamo di seguito la sintesi proposta dalla FLC CGIL:

Blocco della mobilità di 5 anni

È il primo tema richiamato nell’Allegato A ed è previsto dal nuovo articolo 399 del TU, commi 3 e 3 bis: a partire dalle assunzioni del 2020/2021 il docente può chiedere il trasferimento soltanto dopo 5 anni di effettivo servizio nella scuola di titolarità.

Decadenza da altre graduatorie

Sempre per i docenti assunti dal 2020/2021 è previsto che dopo il superamento positivo del periodo di formazione e prova ci sia la decadenza da ogni graduatoria finalizzata a ottenere contratti a tempo determinato o tempo indeterminato, ad eccezione delle graduatorie dei concorsi ordinari di procedure diverse da quella di assunzione. Questa previsione ad oggi vale anche per i docenti  assunti da GAE (graduatorie ad esaurimento) con riserva, pertanto è bene che gli insegnanti che si trovano in questa condizione ne tengano conto. Ovviamente tale norma non ha carattere retroattivo e riguarda solo i docenti assunti dal 2020/2021.

Docenti assunti dal concorso straordinario primaria e infanzia (DD 1546/18): sino ad oggi per loro era prevista la decadenza dalle altre graduatorie all’atto dell’immissione in ruolo, fermo restando il diritto ad essere assunti dalle graduatorie dei concorsi ordinari. La FLC CGIL retiene che tale misura (ovvero la decadenza immediata all’atto dell’immissione in ruolo) si intenda superata dal nuovo articolo 399 del TU, che è successivo alle norme che hanno regolato il concorso straordinario.

Docenti inseriti con riserva nelle graduatorie

Per le scelte relative alle modalità con cui procedere l’amministrazione rimanda ai singoli provvedimenti giudiziari, per cui la decisione se accantonare il posto o assumere con riserva è rimandata agli USR competenti.

Ordine delle operazioni

Le assunzioni vedranno innanzi tutto la ripartizione dei posti al 50% tra GAE e graduatorie dei concorsi.

Ordine di convocazione dai concorsi per scuola primaria e infanzia: 

  • la priorità va alle GM dei concorsi 2016, con lo scorrimento delle graduatorie anche agli idonei oltre il limite del 10%, in quanto la validità delle graduatorie è stata prorogata di un anno
  • a seguire per la primaria e infanzia le GMR (graduatorie di merito) concorso straordinario 2018 (DD 1546/18), con una deroga al 50% dei posti prevista dal Decreto dignità (DL 87/18), in quanto non ci sono altre graduatorie da cui attingere (il recuperò avverrà in futuro, con la pubblicazione delle graduatorie del concorso ordinario appena bandito)
  • fasce aggiuntive alle graduatorie del concorso straordinario
  • “call-veloce”.

Ordine di convocazione di concorsi della secondaria: 

  • la priorità va alle GM dei concorsi 2016, con lo scorrimento delle graduatorie anche agli idonei oltre il limite del 10%, in quanto la validità delle graduatorie è stata prorogata di un anno
  • a seguire il concorso 2018 (DDG 85/2018), con la deroga all’80% dei posti previsto dal DLgs 59/2017, in quanto non ci sono altre graduatorie da cui attingere. Il recupero sarà effettuato nei prossimi anni scolastici
  • fasce aggiuntive alle graduatorie del concorso 2018
  • “call-veloce”.

Optare per altra nomina, posto, classe di concorso

I docenti nominati nel 2019/2020 per effetto di quanto disposto dal DDG 85/18 potranno optare per una graduatorie di altra classe di concorso se pubblicata in data successiva alla nomina precedentemente accettata.

L’accettazione, riferita al medesimo anno scolastico, di una proposta di assunzione a tempo indeterminato su posto di sostegno o posto comune consente di accettare, per lo stesso anno scolastico, ulteriori proposte di assunzione a tempo indeterminato.

La rinuncia a una proposta di assunzione comporta la cancellazione immediata dalla relativa e specifica graduatoria per il posto/classe di concorso cui si è rinunciato.

Part time

È possibile chiedere la stipula del contratto in regime di part- time, secondo quanto previsto dalla Legge 12 novembre 2011, n. 183.

Tempistica

Le procedure si dovranno concludere entro il 27 agosto, a quella data gli USR dovranno comunicare i posti rimasti vacanti e disponibili mediante pubblicazione sui rispettivi siti internet istituzionali al fine di consentire ai soggetti aventi titolo di presentare l’istanza per la call-veloce.

Le domande per la call-veloce saranno disponibili per via telematica per 5 giorni nel periodo compreso tra il 28 agosto 2020 e il 1 settembre 2020.

Gli USR pubblicano entro il 2 settembre 2020 gli elenchi degli aspiranti che hanno presentato la domanda e dispongono, entro il 7 settembre 2020, le assunzioni a tempo indeterminato, con decorrenza giuridica a partire dal 1° settembre.

Terminate le immissioni in ruolo della procedura della “call veloce”, dovranno essere avviate immediatamente le operazioni di conferimento supplenze da GAE e GPS (graduatorie provinciali per le supplenze), da concludersi entro il giorno 14 settembre 2020.

SCARICA:

Decreto ministeriale 91 – 8 agosto 2020
Contingenti Regionali per nomine Docenti as202021_0708020
Prospetti Disponibilità ed Esuberi Provinciali per nomine_202021
Allegato A Istruzioni Operative nomine 2020_2021
Allegato B Prospetti Disponibilità per scuola per nomine_202021_28luglio Allegato C posti 2020.21 procedura straordinaria secondaria
Allegato D posti 2020.21 Ordinario secondaria
Allegato E posti ordinario infanzia e primaria 2020-21