Autismo: scoperta una mutazione genica

Autismo: scoperta una mutazione genica che causa le difficoltà sociale

Scienze del 06/08/2020

La mutazione di un singolo gene altera il cammino di segnalazione dell’ossitocina, una piccola molecola coinvolta nella regolazione del comportamento sociale nei mammiferi, producendo nei topi sintomi simili a quelli dell’autismo.

BASILEA. Una mutazione a carico del gene neuroligina-3 che riduce l’effetto dell’ormone ossitocina è correlata alla difficoltà del comportamento sociale tipiche dell’autismo. È quanto è emerso da una sperimentazione sui topi di laboratorio, condotta da Peter Scheiffele, dell’Università di Basilea, in Svizzera, e colleghi di una collaborazione internazionale, e descritta sulla rivista “Nature”. L’autismo è un disturbo caratterizzato da un comportamento anomalo nelle relazioni sociali, da un deficit delle capacità comunicative …

Una mutazione a carico del gene neuroligina-3 che riduce l’effetto dell’ormone ossitocina è correlata alla difficoltà del comportamento sociale tipiche dell’autismo. È quanto è emerso da una sperimentazione sui topi di laboratorio, condotta da Peter Scheiffele, dell’Università di Basilea, in Svizzera, e colleghi di una collaborazione internazionale, e descritta sulla rivista “Nature”.

L’autismo è un disturbo caratterizzato da un comportamento anomalo nelle relazioni sociali, da un deficit delle capacità comunicative e da comportamento stereotipato. Considerato a lungo un problema psicologico indotto dall’esperienza familiare nei primi mesi di vita, è ora visto unanimenemente come un effetto di un alterato sviluppo neurobiologico innato.

Negli ultimi decenni, infatti, sono state identificate centinaia di mutazioni geniche finora correlate a questo disturbo, definendo però un quadro piuttosto confuso. Il problema è che ogni singola mutazione scoperta è associata solo a un piccolo numero di casi e spesso non spiega i meccanismi neurobiologici che determinano la sintomatologia.

Lo studio di Scheiffele e colleghi apre ora una prospettiva diversa, perché mostra un plausibile rapporto di causa effetto tra mutazione genica e manifestazioni comportamentali. I ricercatori hanno infatti seguito un nuovo approccio che si è affermato di recente per ridurre la complessità dei dati genetici sull’autismo focalizzato sui neuropeptidi, piccole molecole simili a proteine fondamentali per la comunicazione chimica tra neuroni. Tra queste sostanze, riveste un ruolo fondamentale l’ossitocina, che regola molti aspetti del comportamento dei mammiferi, in particolare le relazioni sociali.

Nella loro sperimentazione, gli autori hanno studiato nei topi di laboratorio l’effetto neurobiologico di una mutazione del gene neuroligina-3, già in passato associata nei roditori a comportamenti simili a quelli dello spettro autistico degli esseri umani. Sono così riusciti a dimostrare, per la prima volta, che tale mutazione, determinando una sintesi alterata della proteina per cui codifica, interferisce col cammino di segnalazione dell’ossitocina nei circuiti neuronali di ricompensa. Ne risultano così alterate le risposte neuronali a questo neuropeptide e ridotte di conseguenza le interazioni tra gli animali.

A conferma di questa conclusione, gli sperimentatori sono riusciti a ripristinare con un farmaco la normale risposta neuronale all’ossitocina, ottenendo una risposta positiva a livello comportamentale nei roditori, che hanno ripreso a interagire tra loro come di consueto.

Il risultato riesce così a collegare tre diversi fattori con la manifestazione dell’autismo: una mutazione genetica, l’alterazione della sintesi di una proteina e la regolazione del comportamento sociale da parte del sistema dell’ossitocina. (red)

Concorso a dirigente scolastico: nessun conflitto interessi

L’Amministrazione sta procedendo con le normali assunzioni, necessarie per far funzionare il sistema

Con riferimento a notizie che circolano in Rete e alle dichiarazioni di alcuni deputati della Lega, il Ministero dell’Istruzione fa sapere che non c’è nessun conflitto di interessi in merito al concorso per dirigenti scolastici.

Le assunzioni e lo scorrimento della graduatoria di merito del concorso, cui la Ministra Lucia Azzolina ha legittimamente partecipato, sono di stretta competenza del Ministero (cioè dell’Amministrazione) e non della Ministra, in base a un principio di netta separazione del potere politico dalla funzione amministrativa (“all’esclusivo servizio della Nazione”, secondo l’art. 98 della Carta Costituzionale).

Dette assunzioni, a maggior ragione in periodo di emergenza sanitaria, servono a dare dirigenti scolastici alle istituzioni scolastiche. Smettere di assumere solo perché fra i vincitori di quel concorso figura anche la Ministra, che si è iscritta alle prove nel 2017, quando era solo una docente, e lo ha regolarmente superato, sarebbe un illecito, oltre a ledere l’organizzazione delle scuole.

Si continua con le parole senza fatti

Cuzzupi: “Si continua con le parole senza fatti. La UGL Scuola accanto ai precari.”

Le ultime esternazioni del Ministro relativamente all’enfasi mostrata circa la firma dell’Ordinanza per il cosiddetto Organico aggiuntivo e per il Protocollo di Sicurezza sono l’emblema della situazione odierna fatta di parole, intendimenti, supposizioni, sfruttamento e nessun fatto concreto.

La posizione della UGL Scuola è chiara: “Ci troviamo al cospetto di una serie di frasi fatte che non risolvono alcun problema se non cercare di far apparire risolto tutto ciò che risolto non è. Tra l’altro se si leggono attentamente i documenti si comprende come le problematiche della scuola di fronte alle questioni aperte dal Covid sono rimaste tali.”

È questa l’amara considerazione del Segretario Nazionale UGL Scuola Ornella Cuzzupi, che continua: “Il Protocollo d’Intesa sottoscritto dal Ministero con una parte sindacale è semplicemente un elenco di cose a divenire a cui manca il fondamento. Quali aule utilizzare? Dove sono gli spazi necessari? Nel documento ancora si parla di fornire al Ministero “il quadro di esigenze per gli spazi aggiuntivi al fine di individuare possibili soluzioni logistiche” il che significa che ancora non abbiamo idea di dove collocare gli alunni ne, tantomeno, abbiamo risposte adeguate per le famiglie che chiedono come organizzarsi per il prossimo anno. E siamo a un mese dalla riapertura delle scuole! E come un progettista d’autocontinua la Cuzzupiche ha ipotizzato (ripeto ipotizzato) una carrozzeria ma ha dimenticato il motore. Senza dimenticare l’assurda posizione relativa al “Personale Covid” e all’esercito di precari a cui non viene riconosciuto alcun valore in una situazione che invece dovrebbe definitivamente far tesoro di queste professionalità ed esperienze”.

Su quest’ultimo tema la UGL Scuola nel manifestare la massima considerazione del personale precario ha un progetto specifico: “Ritenendo altamente lesivo all’interesse della Scuola e a quello dei lavoratori le scelte messe in essere dal Ministro – afferma il Segretario Nazionale – siamo pronti ad offrire ai docenti precari, nostri associati, e a tutti quelli che all’interno della nostra grande squadra riterranno calpestati i propri diritti di lavoratori un’adeguata assistenza legale contro decisioni che ci appaiono discutibili e lesive di diritti sacrosanti. Nel contempo continueremo la nostra battaglia per avere una scuola più giusta e concretamente funzionale a fronte di tante chiacchiere e vaneggiamenti”.

   Federazione Nazionale UGL Scuola

Il Segretario Nazionale Ornella Cuzzupi

PROTOCOLLO SICUREZZA

PROTOCOLLO SICUREZZA, GILDA NON FIRMA: TROPPI IMPEGNI E POCHI FATTI

“Troppe volte, nei mesi scorsi, alle enunciazioni non sono corrisposte azioni concrete e, anche in questo caso, sono molti gli elementi che ci inducono a ritenere che gli impegni assunti dal ministero dell’Istruzione in zona Cesarini rischiano di non tradursi in quei provvedimenti necessari per la riapertura delle scuole in sicurezza. Al di là delle buone intenzioni, resta il fatto che molti istituti avranno serie difficoltà a causa della mancanza di spazi e personale”. Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, spiega il dissenso rispetto al Protocollo di sicurezza alla cui sottoscrizione il sindacato non ha partecipato in seguito alla sospensione delle relazioni sindacali con viale Trastevere.

Secondo la Gilda, sono numerosi i punti contenuti nel documento la cui attuazione viene demandata a successivi provvedimenti. È il caso, per citare qualche esempio, degli approfondimenti riguardanti gli alunni disabili e i docenti di sostegno, le misure da adottare nei confronti dei cosiddetti “lavoratori fragili” e la procedura standardizzata da seguire per la gestione e la segnalazione alla Asl di sospetti casi Covid-19.

Altro aspetto criticato dalla Gilda, e già evidenziato in precedenti occasioni, concerne la rilevazione della temperatura che viene demandata alla responsabilità genitoriale, ponendo di fatto la scuola al di fuori della Pubblica Amministrazione il cui protocollo di sicurezza stabilisce che negli uffici pubblici la misurazione della temperatura corporea sia di competenza di un delegato del datore di lavoro.

La Gilda, inoltre, ritiene discutibile l’affidamento esclusivamente al dirigente scolastico della decisione sul ricorso alla didattica digitale integrata.

Sul fronte degli investimenti, poi, i 977 milioni stanziati dal ministero sono sufficienti a coprire 50mila posti tra docenti e Ata soltanto per sei mesi, considerato che il costo di un dipendente, lordo Stato, è di circa 40mila euro annui.

Firmato il protocollo per la riapertura delle scuole in sicurezza

Firmato il protocollo per la riapertura delle scuole in sicurezza

Si è da poco concluso l’incontro fra Ministero dell’Istruzione e Sindacati che ha visto la sottoscrizione del protocollo d’intesa per contribuire a garantire l’avvio dell’anno scolastico a settembre nel rispetto delle regole di sicurezza.

FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal esprimono la loro soddisfazione per i risultati raggiunti. Il Protocollo Nazionale della Sicurezza rappresenta un passaggio importante che i dirigenti scolastici e le scuole attendono per organizzare la ripresa delle attività in presenza, obiettivo per il quale i sindacati si sono impegnati a fondo conducendo col Ministero un confronto serrato e complesso. Con la firma di oggi si porta a compimento un impegno assunto esplicitamente già in occasione della firma del protocollo riguardante lo svolgimento degli esami di stato: le scuole possono ora disporre di un chiaro punto di riferimento su tutti i temi già portati all’attenzione del CTS, il che costituisce un concreto supporto al lavoro in atto per definire le necessarie modalità organizzative.

Tra i punti più significativi dell’intesa raggiunta fra Sindacati e Ministero:

  • La valorizzazione delle relazioni sindacali ad ogni livello, anche di scuola.
    È il modello partecipativo che, anche nella gestione dell’emergenza coronavirus, si è rivelato fattore decisivo di efficacia e coesione
  • L’istituzione di tavoli regionali permanenti presso ogni Ufficio Scolastico Regionale (impegno importante non previsto nella bozza inziale) con la presenza anche degli Enti Locali
  • L’impegno del MI inoltre a fornire supporto e assistenza alle scuole per ogni necessità legata all’attuazione del protocollo e ad attivare la collaborazione con il Ministero della Salute, la previsione di test diagnostici per tutto il personale, test che saranno volontari, gratuiti ed effettuati non a scuola ma presso strutture di medicina di base.

Di grande rilevanza la dichiarazione programmatica con la quale il MI si impegna a:

  • impedire che la rimodulazione dell’unità oraria da parte delle scuole si traduca in una diminuzione del diritto all’istruzione come conseguenza di una diminuzione complessiva del tempo scuola;
  • avviare entro l’inizio del prossimo anno scolastico la contrattazione nazionale presso il MI per regolare gli aspetti legati a un’eventuale necessità di ricorso alla DAD e il lavoro agile svolto da parte del personale Ata;
  • superare entro l’inizio delle lezioni tutti i vincoli normativi che ostacolano la sostituzione del personale docente e Ata assente da parte delle scuole al fine di evitare lo smembramento delle classi e l’insufficiente vigilanza degli spazi;
  • procedere all’approfondimento del fenomeno relativo al “personale in condizioni di fragilità”;
  • investire risorse aggiuntive sugli organici al fine di evitare la formazione delle cosiddette “classi pollaio”;
  • incrementare le risorse del MOF;
  • garantire, in sede di reclutamento, la necessaria continuità con particolare attenzione all’insegnamento di sostegno.

Si tratta di impegni importanti che costituiscono la precondizione per la ripartenza delle attività scolastiche, garantendo la maggiore sicurezza possibile a 8 milioni di studenti e oltre 1 milione di lavoratori tra docenti, dirigenti e Ata.

Ora è necessario che la traduzione di questi impegni avvenga in tempi brevi attraverso un provvedimento normativo specifico sulla scuola, assumendone la complessità e riconoscendone la funzione fondamentale svolta a garanzia del diritto allo studio sancito dalla Costituzione.

Roma, 6 agosto 2020

Flc  CGIL Francesco SinopoliCISL Scuola Maddalena GissiUIL Scuola Rua Giuseppe TuriSNALS  Confsal Elvira Serafini

A scuola altri 50 mila assunti “Meno alunni in ogni classe”

da La Stampa

Fanno sempre un grande effetto i numeri e ieri era giorno di numeri. Il governo ha annunciato l’arrivo di quarantamila docenti e diecimila amministrativi in più per un totale di 50 mila assunzioni straordinarie autorizzate per il prossimo anno scolastico. Sono la linea di difesa decisa dal governo per rispettare le norme anti-contagio. Sono la risposta a tutti quelli che da mesi sottolineano che per la riapertura delle scuole in sicurezza esiste solo la strada dell’aumento del numero di insegnanti in modo da sdoppiare le classi troppo numerose.

Rischio ricorsi

Eppure, se si va oltre la bellezza delle cifre e la magniloquenza degli annunci, si scopre che si tratta di persone assunte a tempo doppiamente determinato già ribattezzati «docenti Covid». Rispetto ai normali insegnanti a tempo determinato hanno un’ulteriore limitazione: in caso di quarantena verrebbero licenziati. Una misura illogica secondo Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl scuola, perché «è illogico che l’interruzione in caso di lockdown interrompa il rapporto con la classe anche a distanza. Le classi sdoppiate devono avere diritto alla continuità, ci deve essere comunque il vincolo alla conferma dopo l’interruzione e questo è previsto in ogni contratto».

Altra materia per ricorsi, quindi. In ogni caso i docenti ci sono e ora gli uffici scolastici regionali sanno anche quanti ne spettano alle diverse aree del Paese. La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha firmato l’ordinanza che stabilisce i criteri di riparto delle risorse per l’organico aggiuntivo previste dal Decreto rilancio. I 977 milioni già a bilancio saranno assegnati per il 50 per cento sulla base del numero degli alunni presenti sul territorio e per il 50 per cento secondo le richieste avanzate dagli Uffici scolastici regionali.

Come già annunciato alla Camera, «priorità massima sarà data alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo di istruzione, con particolare riferimento alla scuola primaria».

Alle 50 mila assunzioni straordinarie si aggiungono le 80 mila programmate dal ministero che entreranno in ruolo grazie ai prossimi concorsi. Ed è previsto un ulteriore incremento di personale attraverso l’uso di 1,3 miliardi che deriveranno dallo scostamento di bilancio. «Potremo finalmente cominciare a superare quelle norme, nate in epoca di tagli feroci alla scuola, che hanno portato al sovraffollamento delle classi – commenta la ministra –. Con il decreto rilancio abbiamo infatti previsto la possibilità di derogare al numero di alunni per classe per ridurlo progressivamente. Un cammino che dovremo poi proseguire anche oltre l’emergenza». Ci sarebbe quindi l’impegno politico per avviare nei prossimi mesi un iter di modifica della legge del 2009, introdotta dall’ex ministro Gelmini, e definire un tetto massimo sul numero di alunni per classe.

La ministra ha anche assicurato che nel decreto legge di agosto saranno previste risorse per gli Enti locali per l’affitto degli spazi aggiuntivi e il pagamento delle utenze. Poco convinte le regioni Sardegna e Friuli Venezia Giulia che considerano vaghe e poco concrete le risposte del ministero.

Intanto, il commissario straordinario Domenico Arcuri informa che sono state presentate 14 offerte per la gara europea per la fornitura dei banchi monoposto in vista della riapertura del 14 settembre. E dopo la valutazione delle varie offerte la sottoscrizione dei contratti avverrà entro il 12 agosto. Per l’avvio in sicurezza a settembre gli istituti hanno chiesto 2,4 milioni di banchi. Oltre 750 mila sono per la scuola primaria, dunque, necessariamente, banchi di tipo tradizionale, più adatti per i piccoli. Altri 1,7 milioni sono stati i banchi richiesti per le secondarie, di cui oltre uno su quattro di tipo innovativo. –

Scuola, ecco i 40 mila docenti (a tempo determinato) in più

da la Repubblica

Corrado Zunino

I quarantamila docenti e diecimila amministrativi in più ci sono, e adesso gli Uffici scolastici regionali sanno quanti ne spettano a ogni area del Paese.

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, e la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, questa mattina hanno incontrato i rappresentanti delle Regioni sulla ripresa di settembre e, in particolare, sul tema dell’organico aggiuntivo da dare alle scuole e sula questione del trasporto scolastico. La titolare del Mi ha firmato l’Ordinanza che stabilisce i criteri di riparto delle risorse per l’organico aggiuntivo previste dal Decreto rilancio. I 977 milioni già a bilancio saranno assegnati per il 50 per cento sulla base del numero degli alunni presenti sul territorio e per il 50 per cento secondo le richieste avanzate dagli Uffici scolastici regionali che hanno fatto la rilevazione delle esigenze delle scuole. Come già detto alla Camera, “priorità massima sarà data alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo di istruzione, con particolare riferimento alla scuola primaria”.

La ministra Azzolina ha detto ancora: “Potremo finalmente cominciare a superare quelle norme, nate in epoca di tagli feroci alla scuola, che hanno portato al sovraffollamento delle classi”. Con il Decreto rilancio si prevede, infatti, la possibilità di derogare al numero di alunni per classe “per ridurlo progressivamente”.

I docenti, come raccontato nella newsletter dietrolalavagna@repubblica.it, saranno assunti a tempo determinato (fino a giugno) e in caso di nuovo lockdown interromperanno il servizio e non riceveranno più lo stipendio. La stessa ministra li ha definiti “docenti Covid”. I sindacati, che in queste ore stanno chiudendo sul decreto sicurezza, sono duri sul punto: “Il ministero dell’Istruzione utilizza le persone e le scarica sistematicamente ogni dieci mesi”, ha detto Maddalena Gissi, segretaria della Cisl scuola: “E’ una storia che si ripete da decenni, sotto l’egida del Mef”.

La ministra, che in un primo momento non era intenzionata ad aumentare l’organico della scuola, ha ora annunciato che con le risorse che deriveranno dallo scostamento di bilancio – per la scuola sono previsti 1,3 miliardi -, ci sarà “un ulteriore incremento di personale”. Sarà deciso con un decreto nella prima metà di agosto. Una quota di questi finanziamenti sarà destinata all’organico e una quota agli Enti locali per l’affitto degli spazi aggiuntivi e il pagamento delle utenze. La Cgil, per voce del segretario Flc Francesco Sinopoli, chiede un intervento sui collaboratori scolastici più forte: “Con il protocollo sicurezza avranno mansioni amplificate, pulizie aggiuntive, nuovi varchi da sorvegliare e nuove responsabilità”.

Diverse regioni non sono soddisfatte dell’accordo. Italia dei valori, attraverso il deputato Gabriele Toccafondi, ha fatto notare come alcuni uffici scolastici regionali, a parità di alunni, “hanno chiesto il doppio delle risorse”. E, per riequilibrare la partita, hanno insistito per dare un maggior peso alla voce “numero degli alunni”. La ministra non ha voluto cambiare.

Sulla questione organico, l’Istruzione ha chiesto al ministero delle Finanza l’assunzione in ruolo per 80 mila docenti, la risposta arriverà nel corso del mese. Entro la prima settimana di ottobre, ha assicurato la ministra, arriverano i concorsi per la cattedra, per i quali c’è stata una richiesta da primato.

Sul fronte del trasporto scolastico, il Comitato tecnico scientifico è intenzionato ad autorizzare l’utilizzo degli scuolabus.

Call center per i presidi e psicologo per gli studenti C’è l’intesa su settembre

da la Repubblica

Corrado Zunino

ROMA — Questa mattina al ministero dell’Istruzione è prevista la firma del Protocollo sicurezza, necessario «per garantire l’avvio dell’anno scolastico nel rispetto delle regole di sicurezza per il contenimento del Covid 19». Sindacati e presidi stanno discutendo su alcuni passaggi, che limeranno fino all’ultimo. L’impianto della bozza che Repubblica presenta è quello voluto dal ministero e prevede la nascita di un Tavolo permanente con rappresentanti di Istruzione, Salute e organizzazioni sindacali. Il Tavolo discuterà, con cadenza mensile, le questioni che saranno poste dai provveditorati, dai sindacati o raccolte dall’Help desk. Il nuovo istituto potrà chiedere alla Salute, per esempio, «ulteriori misure proporzionate all’andamento epidemiologico ». Un secondo tavolo sarà insediato in ogni Ufficio scolastico regionale. E un terzo è previsto «per ogni istituzione scolastica»: includerà tra gli altri il preside, il presidente del Consiglio d’istituto, il medico competente e, alle superiori, un rappresentante degli studenti. Docenti, alunni e famiglie potranno contattare l’Help desk in rete o al numero verde attivo dal 24 agosto, da lunedì a sabato. Nelle disposizioni finali fin qui inserite si legge: se il preside ravvisa l’impossibilità di applicare le misure di sicurezza stabilite, avvertirà l’Ufficio scolastico. Accompagna il documento una tabella che illustra i finanziamenti stanziati nel primo semestre «nel contesto dell’emergenza »: 1,228 miliardi.

Protocollo di sicurezza, come si rientrerà in classe

da OrizzonteScuola

Di Andrea Carlino

Dopo l’accordo raggiunto adesso c’è anche la firma da parte dei sindacati al protocollo di sicurezza per il ritorno in classe. L’annuncio è arrivato dopo una riunione svolta all’alba tra i rappresentanti ministeriali (presente la ministra Lucia Azzolina) e le parti sindacali.

Il protocollo è stato sottoscritto da tutti le organizzazioni, comprese quelle dei dirigenti scolastici ad eccezione della Gilda che, come ben noto, ha interrotto le relazioni sindacali con il Ministero dell’Istruzione.

PROTOCOLLO DI SICUREZZA (clicca qui)

Sindacati, momento storico

È “innegabile” che si stiano mettendo sul piatto della bilancia molte più risorse. È quanto hanno affermato, secondo quanto si apprende, le Organizzazioni sindacali durante l’incontro con la Ministra Lucia Azzolina per la firma del Protocollo di sicurezza per settembre. I sindacati hanno riconosciuto il lavoro fatto dal governo per trovare le risorse per la scuola.

Il momento è stato definito “storico” perché “si superano le norme del 2008 che avevano portato ai tagli e alle classi pollaio”, con riferimento alle norme dell’ex Ministro Gelmini che hanno portato, fra l’altro, all’innalzamento del numero di alunni per classe

Lotta a classi pollaio

“Al Ministero – ha scritto il Ministro su Facebook – abbiamo appena dato il via libera al Protocollo di sicurezza per la ripresa di settembre. Un accordo importante che contiene le misure da adottare per garantire la tutela della salute di studentesse, studenti e personale, ma anche impegni che guardano al futuro e al miglioramento della scuola come il contrasto delle classi cosiddette ‘pollaio’, una battaglia che porto avanti da tempo e che rappresenta per me una priorità”

“Ringrazio le Organizzazioni sindacali – continua il messaggio – e quanti nel Ministero si sono impegnati per questo risultato molto atteso dalle scuole. Si tratta di regole chiare che danno certezze a dirigenti scolastici, personale, famiglie, alle ragazze e ai ragazzi che si apprestano a tornare nelle aule.”

“Ritengo particolarmente importante – ha aggiunto – l’help desk che sarà attivato a supporto delle scuole: è la dimostrazione che non vogliamo lasciarle sole. Che saremo al loro fianco in ogni momento supportandole in caso di difficoltà, così come abbiamo già fatto durante gli Esami di Stato.”

“Come Governo – conclude il Ministro – avevamo promesso di trovare le risorse per la ripresa e lo abbiamo fatto: abbiamo 2,9 miliardi e stiamo mettendo anche fondi per consentire agli Enti locali di affittare spazi per le lezioni. Non era un risultato facile, ma lo abbiamo ottenuto.”

PROTOCOLLO DI SICUREZZA (clicca qui)

Ritorno in classe, le regole per emergenza Covid: piani scuola, linee guida, distanziamento. Le info utili

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Organico aggiuntivo, ecco il personale “Covid”: assunto, ma licenziabile in caso di nuovo lockdown

da OrizzonteScuola

Di Andrea Carlino

Quasi un miliardo per l’assunzione di organico aggiuntivo previsto dal Decreto Rilancio. L’Ordinanza  è stata firmata dalla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina.

Si tratta di oltre 970 milioni che saranno assegnati per il 50% sulla base del numero degli  alunni presenti sul territorio e per il 50% sulla base delle richieste avanzate dagli Uffici Scolastici Regionali che hanno fatto la rilevazione delle esigenze delle scuole.  

Una quota pari a 37,76 milioni di euro per l’anno 2020 e 60 milioni di euro per l’anno 2021, viene accantonata per essere finalizzata al pagamento di oneri derivanti dalla sostituzione di personale.

Ecco, dunque, i nuovi precari della scuola, introdotti con la conversione in legge del Decreto Rilancio per rispondere all’esigenza del rientro in classe a settembre – quando si potrebbero formare classi da non più di 15 alunni – ma licenziabili all’occorrenza, qualora dovesse venirsi a determinare un nuovo lockdown e senza nemmeno la possibilità di percepire l’indennità di disoccupazione. 

Così saranno reclutati: queste supplenze sono indipendenti dallo scorrimento di Gae e GPS, dalle quali si attinge per posti vacanti (31 agosto) e fino al termine delle attività didattiche (30 giugno). Queste supplenze “Covid” saranno invece conferite dai dirigenti scolastici attraverso lo scorrimento delle graduatorie d’Istituto, in quanto “incarichi temporanei” con data di scadenza max ultimo giorno di lezione (data varia nelle Regioni in base al calendario scolastico) e clausola di risoluzione per giusta causa.

ORDINANZA (clicca qui per il PDF)

Graduatorie, i primi ad essere convocati i docenti di sostegno

da OrizzonteScuola

Di Linda Tramontano

Supplenze anno scolastico 2020/21: cosa comporta l’accettazione di una proposta di assunzione dalle GPS? E’ possibile lasciare un incarico su sostegno per un’altra supplenza su materia? Si ha diritto ad un eventuale completamento orario?

Il nuovo anno scolastico 2020/2021 porterà in classe molti  docenti supplenti, che saranno reclutati attraverso il nuovo regolamento così come indicato dall’O.M. 60.

Sappiamo che dalle GPS saranno convocati i docenti per le seguenti supplenze:

  • Supplenze annuali: fino al 31 agosto su posti vacanti e disponibili entro la data del 31/12;
  • Supplenze fino al termine delle attività didattiche: fino al 30 giugno. La nomina viene fatta su posti non vacanti, ma che si rendono disponibili entro il 31/12.

Posti di sostegno in deroga

Saranno sicuramente attribuiti con supplenze al 30 giugno i posti di sostegno in deroga.

Il dettaglio per alcune regioni 

Sicilia più di 10.000 posti – Toscana 7.000 posti – Emilia Romagna 5.000 posti –

Seguendo quale ordine verranno assegnate le cattedre disponibili 

I posti di sostegno saranno assegnati con priorità rispetto alle altre tipologie di insegnamenti su posti o cattedre comuni (art.12, comma 4), per cui i docenti in possesso del titolo di specializzazione saranno i primi ad essere convocati.

Le due fasce per il sostegno

Con l’OM n. 60/2020, per la prima volta, sono state costituite specifiche graduatorie di sostegno. La prima fascia, in cui sono presenti i docenti in possesso di abilitazione e la seconda, costituita dai docenti in possesso di tre anni di servizio su sostegno per il correlato grado.

Essere inseriti nelle graduatorie specifiche per il sostegno comporta “onori ed oneri”: l’obiettivo è avere tutti gli insegnanti in cattedra già dall’inizio delle lezioni, e in primis gli insegnanti di sostegno, che infatti vengono convocati con priorità e chiamati a scegliere se accettare la supplenza su sostegno o attendere quella su posto comune.

Può un docente accettare la proposta di assunzione sul sostegno da GPS e poi lasciarla per una sulla materia? 

No, il riferimento normativo è chiaro: “L’accettazione da parte degli aspiranti a supplenza della rispettiva proposta rende le operazioni di conferimento di supplenza non soggette a rifacimento. Le disponibilità successive che si determinano, anche per effetto di rinuncia, sono oggetto di ulteriori fasi di attribuzione di supplenze nei riguardi degli aspiranti che precedentemente non sono stati destinatari di proposte di assunzione” (art.12 comma8).

N. B. Esclusivamente “durante il periodo occorrente per il completamento delle operazioni ed esclusivamente prima della stipula dei relativi contratti”, è ammessa la rinuncia ad una proposta di assunzione per supplenza temporanea sino al termine delle attività didattiche per l’accettazione successiva di
supplenza annuale per il medesimo o diverso insegnamento”

Quindi solo durante il periodo di attribuzione delle supplenze e comunque prima della presa di servizio, è possibile lasciare una supplenza al 30 giugno (anche su sostegno) per una al 31 agosto sempre su sostegno o su posto comune.

Cosa può fare il docente al quale è assegnata una cattedra orario non completa?

Il docente a cui è stata conferita una supplenza a orario non intero in caso di assenza di posti interi, conserva titolo, in relazione alle utili posizioni occupate nelle diverse graduatorie di supplenza, a conseguire il completamento d’orario, esclusivamente nell’ambito della provincia di inserimento, fino al raggiungimento dell’orario obbligatorio di insegnamento previsto per il corrispondente personale di ruolo, tramite altre supplenze a orario non intero.  Tale completamento può attuarsi anche mediante il frazionamento orario delle relative disponibilità, salvaguardando in ogni caso l’unicità dell’insegnamento nella classe e nelle attività di sostegno.

Ricordiamo che i docenti che rifiuteranno una proposta di assunzione non avranno il diritto ad accettare altre proposte di supplenze per disponibilità sopraggiunte relative alla medesima graduatoria o a posti di sostegno per il medesimo anno scolastico.

N.B. Si tratta delle prime indicazioni contenute nell’OM n. 60/2020. Altre specifiche indicazioni dovranno pervenire dal  decreto apposito e dalla annuale circolare sulle supplenze che nelle prossime settimane sarà pubblicata dal Ministero dell’istruzione.

Assunzioni ATA emergenza Covid: stipendio, distribuzione regioni, mansioni. Ordinanza

da OrizzonteScuola

Di Ilenia Culurgioni

Assunzioni personale ATA per emergenza Covid a settembre: l’organico aggiuntivo verrà utilizzato per il rientro a scuola, il prossimo mese, in sicurezza. Un’anticipazione dell’ordinanza ministeriale che ne disciplina l’assunzione. Dettagli su stipendio, distruzione risorse per regione, mansioni, modalità.

La ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, ha firmato l’ordinanza per il reclutamento di organico aggiuntivo in vista della ripresa delle attività didattiche in presenza da settembre.

Le lezioni inizieranno quasi ovunque il 14 settembre, tranne in Sardegna (22), Puglia e Calabria (24). Dal 1° settembre le scuole saranno aperte per il recupero degli apprendimenti, così come previsto dall’Ordinanza del ministero dell’istruzione del 23 luglio 2020. Tutti i calendari regionali

Oggi – ha spiegato Azzolina – dopo aver ultimato tutti i passaggi istituzionali e con le forze sociali, ho firmato l’Ordinanza che stabilisce i criteri di riparto delle risorse per l’organico aggiuntivo previste dal decreto rilancio. Si tratta di oltre 977 milioni che saranno assegnati per il 50% sulla base del numero degli alunni presenti sul territorio e per il 50% sulla base delle richieste avanzate dagli Uffici Scolastici Regionali che hanno fatto la rilevazione delle esigenze delle scuole“. Le risorse arrivano dal decreto rilancio: “Le scuole avranno oltre 50mila unità di personale in più per la ripresa fra docenti e ATA”, ha specificato Azzolina.

Distribuzione risorse

Viene autorizzata la spesa di euro 377,6 milioni nell’anno 2020 ed euro 600 milioni nell’anno 2021. La ripartizione delle risorse, per l’anno scolastico 2020/2021, viene effettuata secondo quanto riportato nella Tabella

Durata incarichi e stipendio

Gli incarichi sono temporanei e hanno durata dalla data di inizio delle lezioni o dalla presa di servizio fino al termine delle lezioni.

Quanto allo stipendio, nell’ordinanza viene spiegato che il budget da assegnare è stimato tenendo conto di un costo mensile, al lordo degli oneri riflessi a carico dello Stato e dell’IRAP e al lordo della tredicesima, relativo a ciascuna tipologia di personale scolastico, calcolato per una durata di circa nove mensilità per ciascun contratto, da commisurarsi all’importo derivante dal contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto istruzione e ricerca del 19 aprile 2018, come indicato nella tabella.

Nello specifico, il costo mensile ammonta a 1.855,46 euro per i collaboratori scolastici, 1931,54 euro per i collaboratori scolastici di servizio, 2.110,54 euro per gli assistenti amministrativi.

Modalità assunzioni

Saranno i dirigenti scolastici a indicare agli Uffici scolastici regionali il fabbisogno per le proprie scuole. Gli Usr provvederanno a distribuire le risorse.

Le assunzioni saranno effettuate dalle graduatorie di istituto ATA. Quelle di terza fascia, avendo validità triennale, si rinnoveranno il prossimo anno.

Mansioni

Le mansioni, che svolgeranno le unità in più ATA per l’emergenza Covid, sono state illustrate più nel dettaglio dalla nota dell’Usr per il Piemonte  n. 7910 del 31 luglio 2020.

Particolare attenzione si dà al profilo del collaboratore scolastico. Mansioni indicate:

  • regolare funzionamento dei servizi scolastici, in presenza di istituzioni articolate su più plessi o sezioni staccate, ovvero nuovi punti di erogazione straordinari del servizio esterni e/o nuovi spazi da destinare alla didattica, ricavati all’interno dell’edificio scolastico (cortili, refettori, palestre, aule magne, ecc.) per far fronte alle misure di precauzione e contenimento del contagio previste dal “Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione per l’anno scolastico 2020/2021” e dal Documento tecnico del CTS;
  • servizio di vigilanza degli studenti e di pulizia, ordinaria e straordinaria dei nuovi spazi destinati alla didattica (cortili, refettori, palestre, aule magne, ecc.), ricavati all’interno o all’esterno dell’edificio scolastico;
  • vigilanza in caso di attivazione di piani orari differenziati di ingresso e uscita degli studenti dalle sedi scolastiche, per limitare gli assembramenti e controllare il rispetto delle misure di sicurezza in tutti i contesti dinamici interni;
  • implementazione del servizio di pulizia di aule, arredi, strumenti didattici, laboratori e di tutti gli altri locali comuni frequentati dal personale scolastico, dagli studenti e dall’utenza esterna, che deve essere realizzato con maggiore frequenza e in modo più approfondito;
  • vigilanza sull’applicazione delle misure di contenimento del contagio da COVID-19 e il supporto al personale docente per le esigenze degli alunni in condizione di disabilità;
  • sostituzione di personale già dichiarato parzialmente inidoneo o con mansioni ridotte ovvero versante nelle condizioni previste dalla legge n. 104 del 1992, oppure considerato dal medico competente lavoratore fragile.

Dovrà essere inoltre garantito il regolare funzionamento dei servizi amministrativi in presenza di situazioni di particolare complessità gestionale.

ORDINANZA in anteprima

Ritorno a scuola, firmato il protocollo di sicurezza

da La Tecnica della Scuola

E’ arrivata la firma del protocollo di sicurezza stipulato fra sindacati e Ministero dell’Istruzione nella mattina del 6 agosto. Le organizzazioni sindacali avevano già annunciato la risoluzione positiva in precedenza.
Oltre alla misure già note, i sindacati hanno annunciato altre novità rispetto alla prima stesura del testo

Il testo prevede tutele per i lavoratori fragili, gli over 55 per intenderci, tema molto delicato, e il rinvio alla disciplina contrattuale per quanto riguarda le ricadute di eventuali particolari modalità di svolgimento delle attività scolastiche potranno avere sulle prestazioni di lavoro del personale (smart working, didattica a distanza, ecc.).

Anche il tempo scuola vuole sarà tutelato: “punto di attenzione è anche l’orario delle lezioni che non potrà andare a discapito degli studenti. Vogliamo garantire, e anzi aumentare, se possibile, il tempo scuola”, dice Pino Turi della Uil Scuola. Ecco le altre misure.

Misurazione della temperatura per il personale prima di entrare a scuola

Sarà possibile misurare la temperatura a tutto il personale prima dell’ingresso a scuola (mentre agli studenti verrà rilevata a casa dalle famiglie).

La proposta prevede che il dirigente scolastico individui “il personale addetto alla misurazione della temperatura corporea, adeguatamente formato, preferibilmente scegliendo tra gli addetti al primo soccorso”.

Referente medico in ogni scuola

Per i casi di sospetto o effettivo contagio, si dovrebbe prevedere, nell’ambito dei Dipartimenti di prevenzione territoriali, un referente per l’ambito scolastico che possa raccordarsi con i dirigenti scolastici al fine di un efficace contact tracing e risposta immediata in caso di criticità“.

Si parla quindi, di un medico scolastico, come prefigurato anche dal piano presentato al Comitato Tecnico Scientifico dal’ISS.

Sostegno psicologico

Un’altra delle richieste delle parti sociali per il protocollo d’intesa tra Miur e sindacati sull’avvio dell’anno scolastico è quella del sostegno psicologico al personale e agli allievi. “Sulla base di una Convenzione tra Ministero dell’Istruzione e Consiglio Nazionale Ordine Psicologi – si legge nella documento presentato – , si promuove un sostegno psicologico per fronteggiare situazioni di insicurezza, stress, ansia dovuta ad eccessiva responsabilità, timore di contagio, rientro al lavoro in presenza, difficoltà di concentrazione, situazione di isolamento vissuta”.

“Il supporto psicologico – si legge nella bozza – sarà coordinato dagli Uffici Scolastici Regionali e dagli Ordini degli Psicologi regionali e potrà essere fornito, anche mediante accordi e collaborazioni tra plessi scolastici, attraverso specifici colloqui con professionisti abilitati alla professione psicologica e psicoterapeutica, effettuati in presenza o a distanza”.

Test sierologici a scuola

C’è anche la questione test sierologici: questi dovrebbero avvenire presso le strutture di medicina di base e non presso le istituzioni scolastiche.

Pertanto, in base a tali informazioni, il protocollo di sicurezza andrà a ricalcare quanto già annunciato in precedenza: saranno su base volontaria.

Nel frattempo è già partita la gara per acquistare 2 milioni di test sierologici da somministrare al personale scolastico: “Confidiamo che per il 10 agosto, come si fa in emergenza e come si fa in un Paese normale, i test sierologici siano disponibili” per la riapertura in sicurezza degli istituti scolastici, ha detto pochi giorni fa il commissario Domenico Arcuri.

LINEE GUIDA RIENTRO A SETTEMBRE

LINEE GUIDA FASCIA 0-6 ANNI

LINEE GUIDA DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA

Banchi monoposto, presentate 14 offerte. Arcuri soddisfatto. Ma bisogna fare in fretta

da La Tecnica della Scuola

Si è conclusa alle 14 di oggi, 5 agosto, la gara per partecipare alla fornitura di 1,5 milioni di banchi monoposto tradizionali (singoli) e fino a 1,5 milioni di banchi di tipo innovativo. Complessivamente sono arrivate 14 offerte, alcune delle quali da aziende estere.

Hanno partecipato anche aziende estere

In base a quanto riferisce l’Ufficio Stampa del Commissario straordinario Domenico Arcuri, il risultato è stato ritenuto soddisfacente. Oltre alle imprese italiane, tra i proponenti vi sono anche aziende estere.Inoltre, la Commissione giudicatrice si è subito insediata e si è messa al lavoro per poter aggiudicare la gara entro il 12 agosto, come previsto dal bando.

I tempi di consegna, per il vincitore della gara, sono slittati dal 31 agosto all’8 settembre, con un margine massimo di ritardo nelle consegne che passa dal 7 al 12 settembre, con le relative pesanti penali.

In questo modo significa che le consegne sono previste con un margine di appena due giorni dall’inizio della scuola in presenza. Un tempo obiettivamente piuttosto ridotto per un’operazione che coinvolge tutto il territorio nazionale. Ma che ovviamente non significa impossibile.

Ci sono anche i test sierologici

La ripresa si settembre non prevede solo i 2,5 milioni di nuovi banchi: passa anche per i test sierologici cui dovranno sottoporsi docenti e ATA, in modo volontario. Il Commissario ha già previsto 2 milioni di test, che potranno essere somministrati dal 10 agosto in poi.

E anche per la produzione nazionale di Dpi che garantirà la fornitura a carico del Commissario di 11 milioni mascherine al giorno e di gel igienizzante a tutte le scuole italiane.

Edilizia scolastica, registrato il decreto per la ripartizione di 30 milioni di euro

da La Tecnica della Scuola

È stato registrato oggi, 5 agosto, alla Corte dei conti il Decreto Ministeriale n. 77 del 29 luglio 2020 con il quale è ripartito l’importo complessivo di euro 30 milioni di euro per supportare gli enti locali in interventi urgenti di edilizia scolastica, nonché per l’adattamento degli ambienti e delle aule didattiche per il contenimento del contagio relativo al Covid-19 per l’avvio del nuovo anno scolastico 2020/21.

La somma è ripartita tra tutte le Province e Città metropolitane nonché tra i Comuni con popolazione scolastica pari o superiore alle 10.000 unità.

La ripartizione economica suddivisa per Province, Città metropolitane e Comuni (CLICCA QUI)

Quali interventi possono essere realizzati

Le spese ammissibili sono:

  • lavori di manutenzione straordinaria su edifici pubblici destinati ad uso scolastico, nonché per opere murarie, impianti e sistemazioni esterne;
  • acquisto di beni durevoli, come a titolo semplificativo ma non esaustivo, tensostrutture o strutture modulari per la realizzazione di nuovi spazi;
  • interventi edilizi di adeguamento di edifici pubblici per la creazione di nuovi spazi utilizzabili per la didattica.

Possono essere riconosciute spese tecniche, spese per acquisizione di certificazioni e oneri previsti per legge.

Non sono ritenute ammissibili le spese per l’acquisto di arredi, di dispositivi digitali per la didattica, per il pagamento di canoni di locazione di spazi e ambienti e per ogni altra spesa già sostenuta dalle istituzioni scolastiche o dai medesimi enti a valere su altre risorse finanziarie comunitarie, nazionali e regionali per la medesima finalità.

Il termine ultimo per la rendicontazione delle risorse è fissato al 15 ottobre 2020.

Le risorse sono revocate nel caso in cui le stesse non vengano sostenute e rendicontate entro taler data.