Teledidattica, per i disabili è stato difficile

«Teledidattica, per i disabili è stato difficile»

BresciaOggi del 31/07/2020

Bene la teoria e le buone intenzioni, male l’approccio concreto nella prassi quotidiana. Sono tanti gli assistenti ad personam occupati nella scuola che bocciano senza appello gli strumenti e specialmente le modalità con cui è stata impostata la didattica online durante i mesi di lockdown. A fare le spese di un sistema che non ha saputo – a loro avviso – guardare oltre il paradigma emergenziale e si è rivelato inadeguato a soddisfare le diverse esigenze formative sono stati sopratutto gli alunni con disabilità certificata: doppiamente in difficoltà nel dover seguire il programma di studio a distanza e nel non poter contare sulla vicinanza di alcune fondamentali figure di riferimento: insegnanti, assistenti ed educatori. La 35enne Valentina Renna è tra i lavoratori che hanno vissuto con maggiore disagio la lunga quarantena professionale. Assistente ad personam di due bambini di terza elementare in una scuola della città, come molti colleghi assunti dalle cooperative – con contratto ciclico e per conto delle amministrazioni comunali – si è vista ridurre bruscamente le ore di servizio e ha sperimentato tutti i limiti di una relazione «faccia a faccia» filtrata dalla rete. Dalle 16/18 ore settimanali ad alunno è passata alle 5 della fine di marzo, «salendo» a 15 in aprile e 20 in maggio (10 quelle previste per la prima settimana di giugno). Questo perché, con il passare del tempo, le famiglie si sono accorte della carenza di assistenza e hanno chiesto a gran voce l’incremento del servizio. Così è stato, ma «i risultati non sono sempre stati soddisfacenti: non ci è stato fornito alcun ausilio, abbiamo dovuto sfruttare le connessioni personali e cercare di organizzarci in autonomia con le insegnanti e con le famiglie degli alunni».

LA SUA RIFLESSIONE va al di là della questione prettamente economica e della polemica sulle possibilità di accesso: «Per alcuni bambini e per le loro famiglie si è trattato di un fallimento: tante mamme hanno visto i propri figli smarrirsi con estrema facilità e faticare per resistere davanti al computer così tante ore». L’assistente mette l’accento sui problemi di concentrazione causati dalla mancanza di contatto umano e di vicinanza emotiva, laddove la vicinanza fisica e le opportunità di interazione in presenza sono fattori fondamentale per ottenere la fiducia dell’alunno disabile: «Non ho potuto garantire al 100% la continuità del programma scolastico, inoltre ho notato la fatica fatta dai genitori per riuscire a conciliare lavoro e famiglia». Talvolta la lezione si è limitata a una chiacchierata o a un ripasso veloce: «Tanto per interagire e non farli sentire abbandonati, dato che il lockdown si è caratterizzato per una prolungata mancanza di stimoli esterni», ricorda ancora Valentina Renna, il cui pensiero va anche ai tanti colleghi meno fortunati di lei, rimasti per ben tre mesi senza occupazione e senza alcuna forma di reddito: «Specialmente quanti avevano a che fare con disabilità tali da rendere difficile un lavoro a distanza attraverso il pc: ci sono state situazioni in cui non è stato possibile sfruttare alcuna tipologia di supporto digitale».

Linee Guida per la Didattica Digitale

Scuola, Linee Guida per la Didattica Digitale Integrata inviate al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione

AgenParl del 31/07/2020

ROMA. Il Ministero dell’Istruzione ha inviato ieri pomeriggio al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione le Linee Guida per la Didattica Digitale Integrata (DDI), previste dal Piano per la ripresa di settembre presentato lo scorso 26 giugno. Il documento contiene indicazioni operative per le scuole affinché possano dotarsi, capitalizzando anche l’esperienza maturata durante i mesi di chiusura, di un Piano scolastico per la didattica digitale integrata.

In particolare, il Piano per la DDI dovrà essere adottato nelle secondarie di secondo grado anche in previsione della possibile adozione, a settembre, della didattica digitale in modalità integrata con quella in presenza.

Dall’infanzia alla secondaria di primo grado, il Piano viene adottato affinché gli istituti siano pronti “qualora si rendesse necessario sospendere nuovamente le attività didattiche in presenza a causa delle condizioni epidemiologiche contingenti”. Per questi gradi di scuola non è infatti prevista didattica integrata alla ripresa di settembre, ma solo didattica in presenza.

Il Piano scolastico per la didattica digitale integrata dovrà essere allegato al Piano triennale per l’offerta formativa di ciascuna scuola. Sarà fornita apposita comunicazione alle famiglie, alle studentesse e agli studenti sui suoi contenuti in modo che tutte le componenti della comunità scolastica siano coinvolte.

Ogni scuola avvierà una rilevazione del fabbisogno di tablet, pc e connessioni che potrebbero servire per l’attuazione del Piano. Con l’arrivo dei nuovi studenti delle classi prime, infatti, potrebbe essere necessario integrare le dotazioni. Per quanto riguarda i docenti, le Linee guida pongono attenzione anche a quelli a tempo determinato, i supplenti: la rilevazione del fabbisogno riguarderà anche loro, dato che non hanno accesso alla Carta del docente che consente agli insegnanti di acquistare hardware per la didattica.

Un’attenzione particolare è riservata alle studentesse e agli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali. Nel caso in cui, nelle scuole di secondo grado, sia attivata la DDI come metodologia complementare, per le alunne e gli alunni con disabilità andrà privilegiata la didattica in presenza con il loro docente di sostegno.

Nel caso di lezioni in DDI complementari, sempre nella scuola secondaria di secondo grado, chi segue a distanza dovrà fare lo stesso orario della classe.

In caso di nuove situazioni di chiusura a causa di un eventuale peggioramento delle condizioni epidemiologiche e di DDI generalizzata, le lezioni saranno in modalità sincrona per tutto il gruppo classe e dovrà essere garantito un orario minimo: almeno 10 ore settimanali per le classi prime della primaria, almeno 15 per le scuole del primo ciclo (primarie, tranne le classi prime, e secondarie di primo grado), almeno 20 per il secondo grado.

Il documento sottolinea l’importanza di mantenere un dialogo costante e proficuo con le famiglie e di favorire la formazione dei docenti e di tutto il personale scolastico sui temi del digitale.

Le Linee saranno rese pubbliche dopo il passaggio al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione e contestualmente al loro invio alle scuole.

Alcol. Giù i consumi giornalieri

da Redattore Sociale

Alcol. Giù i consumi giornalieri, ma aumentano quelli fuori pasto e occasionali

Pubblicati oggi i dati Istat sui consumi di bevande alcoliche nella popolazione italiana dagli 11 anni in poi. Nelle tabelle, il confronto con i consumi degli ultimi dieci anni (dal 2009 al 2019). Diminuiti i consumi tra i minorenni
ROMA – Diminuiscono in Italia i consumi giornalieri di bevande alcoliche nella popolazione dagli 11 anni in poi, stabile il numero di chi ha dichiarato di aver consumato almeno una bevanda alcolica durante l’anno, mentre aumenta il consumo occasionale e quello fuori pasto. Ad aggiornare i dati sul consumo degli alcolici nel nostro paese è l’Istat che nella giornata di oggi ha reso disponibili i dati rilevati tramite l’indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana” condotta nel 2019 su un campione di circa 24 mila famiglie. Dalle tabelle pubblicate dall’Istituto nazionale di statistica emerge un confronto tra lo scorso anno e il 2009. Secondo il report, nel 2019 il 66,8% della popolazione di 11 anni e più ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno, percentuale stabile rispetto al 2018, ma in lieve calo rispetto al 2009 (68,5). In calo, rispetto a dieci anni prima, la percentuale di quanti consumano bevande alcoliche ogni giorno: nel 2019 riguardano il 20,2%, contro il 27% del 2009. In aumento, invece, la quota di quanti consumano alcol occasionalmente passati dal 41,5% del 2009 al 46,6% del 2019. Aumenta anche il numero di quanti bevono alcolici fuori dai pasti. In quest’ultimo caso si è passati dal 25,5% del 2009 al 30,6% del 2019.  Un ulteriore dato interessante che emerge dalle tabelle dell’Istat riguarda la popolazione minorenne, dagli 11 ai 17 anni. Secondo i dati raccolti dall’indagine multiscopo, in dieci anni questa classe d’età ha fatto registrare un calo significativo di tutte le tipologie di consumi. Se nel 2009, dichiaravano di aver consumato bevande alcoliche il 28,1% degli 11-17enni, nel 2019 ha consumato almeno una volta l’anno alcol il 17,9%. Giù anche il consumo giornaliero: nel 2009 era il 1,8%, mentre nel 2019 si registra uno 0,9%. Diminuiti anche i consumi occasionali (dal 26,2% del 2009 al 17% del 2019). In calo, infine, anche i consumi fuori pasto, passati dal 12,3% all’8,1%.

Rientro a scuola, quanti spazi mancano?

da Redattore Sociale

Rientro a scuola, quanti spazi mancano? Ci sono 15 mila plessi dismessi

Il ministero invia un questionario ai presidi, da compilare entro il 1 agosto, per rilevare, a livello nazionale e alla data attuale, il fabbisogno di ulteriori spazi necessari alle istituzioni scolastiche”. Anief: “Iniziativa positiva ma tardiva. A questo punto, recuperare scuole dismesse negli ultimi 12 anni”

ROMA – Quanti spazi aggiuntivi servono alle scuole, per garantire a tutti gli studenti il rientro in classe, il prossimo 14 settembre? La ministra Azzolina lo chiede ai dirigenti scolastici, invitandoli a compilare un questionario dedicato entro sabato 1 agosto. E’ quanto prevede la nota n. 1359 del 30 luglio 2020, nella quale innanzitutto ribadisce “i ringraziamenti per l’intenso lavoro profuso nell’ambito delle attività di monitoraggio già effettuate presso le istituzioni scolastiche, che hanno consentito di acquisire un quadro generale della situazione, nell’ambito delle misure di contenimento della diffusione del COVID-19” e assicura che “l’amministrazione sta lavorando per assicurare tutto il necessario supporto per la riapertura dell’anno scolastico in sicurezza con i diversi soggetti istituzionali coinvolti”.

La ministra chiede quindi “la collaborazione nella compilazione di un sintetico questionario finalizzato a rilevare, a livello nazionale e alla data attuale, il fabbisogno di ulteriori spazi necessari alle istituzioni scolastiche per garantire la ripresa delle attività didattiche in presenza nel mese di settembre 2020. Ai fini della compilazione del questionario – precisa – si specifica che le richieste di banchi monoposto, sedute standard e sedute didattiche innovative sono state acquisite dall’Amministrazione e rese oggetto di gara europea ad evidenza pubblica da parte del Commissario Arcuri e che, pertanto, verranno evase secondo la tempistica comunicata dal Commissario stesso, entro la seconda settimana del mese di settembre”.

15 mila scuola dismesse

Iniziativa ministeriale “positiva anche se tardiva – commenta il sindacato Anief – perché attuata obiettivamente troppo a ridosso del nuovo anno scolastico. A questo punto – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e Udir – considerando che manca solo un mese per intervenire sui locali alternativi, la scelta migliore, probabilmente obbligata, per non arrivare impreparati all’inizio delle lezioni – costringendo gli istituti a svolgere improbabili doppi turni, a ridurre il tempo scuola o a proporre la didattica digitale integrata – non può essere che quella di individuare i nuovi spazi ritenuti necessari dai presidi all’interno delle scuole dismesse negli ultimi 12 anni a causa del dimensionamento imposto dalla Legge 133 del 2008. Si tratta di ben 15 mila plessi che, naturalmente in accordo con enti e istituzioni locali, con pochissimi accorgimenti potrebbero essere immediatamente adibiti all’utilizzo scolastico”.

Didattica in aula, non a distanza

La richiesta del ministero è intesa comunque dal sindacato come un segnale positivo: “L’esigenza espressa dal ministero dell’Istruzione conferma le indicazioni fornite da Anief e Udir di tornare sui banchi di scuola, quindi a svolgere delle lezioni tradizionali in presenza, allestendo delle classi composte da non oltre 15 alunni, con il mantenimento dell’orario di lezione settimanale ministeriale e senza riduzione di tempo scuola. Considerando solo come ultima ratio o in presenza di un secondo lockdown che nessuno si augura di vivere, la possibilità di riproporre delle forme di didattica a distanza, poiché la Dad risulta didatticamente molto meno formativa. “Nelle passate settimane – commenta Pacifico – abbiamo più volte sollecitato il Governo, anche nella persona del premier Giuseppe Conte, a orientarsi all’utilizzo dei locali scolastici dismessi, praticamente già pronti all’uso e a misura d’uomo, quasi sempre anche senza interventi di edilizia leggera, né tantomeno pesante”.

Non solo spazi: assumere 200 insegnanti e Ata precari

Non è però solo questione di spazi: “A nostro avviso – aggiunge Pacifico – una volta appurati gli spazi aggiuntivi, sarà indispensabile passare con sollecitudine alle nomine in ruolo e non a tempo determinato di 200 mila insegnanti e Ata precari. E subito dopo alla formazione dell’organico aggiuntivo non certo limitato a 50 mila lavoratori ‘usa e getta’, ma quantificato in 160 mila docenti e 40 mila Ata: una quantità che risulta anche in linea con le recenti richieste di integrazione d’organico che stanno giungendo in questi giorni dagli Uffici Scolastici Regionali”.

Verso i nuovi Lea

da Superabile

Verso i nuovi Lea, si insedia la Commissione al ministero della Salute

Avrà il compito di aggiornare l’elenco delle prestazioni garantite dal Servizio sanitario, fermo al 2017. Fish denuncia: “Dalla Commissione sono esclusi i rappresentanti delle organizzazioni delle persone con disabilità”

31 luglio 2020ROMA – Avrà un ruolo fondamentale nel “rispondere ai nuovi bisogni di salute dei cittadini”,con l’aggiornamento delle prestazioni garantite dal Servizio sanitario nazionale: lo ha detto il ministro Speranza, annunciando l’insediamento, presso il suo dicastero, della nuova Commissione nazionale per l’aggiornamento dei Lea. Peccato che in quella Commissione ci sia un grande assente: l’associazionismo per la disabilità.

A denunciarlo è la Fish, per voce del suo presidente nazionale Vincenzo Falabella: “Da quella Commissione sono esclusi i rappresentanti delle organizzazioni delle persone con disabilità, nonostante al Ministro Speranza questa lacuna grave sia stata ripetutamente evidenziata. È come se quella centralità celebrata dal Ministro non riguardasse le persone con disabilità, – commenta  – come se non esistessero atti internazionali recepiti anche in Italia, quali la Convenzione Onu sui diritti delle persona con disabilità, che prevedono il nostro coinvolgimento sulle questioni che ci riguardano direttamente. Gli ausili, i dispositivi per la salute, la riabilitazione, la diagnosi, la cura, i servizi sociosanitari sono questioni che riguardano il nostro stato di salute, le nostre vite e su cui abbiamo molto da dire e da raccontare, argomenti che fanno parte delle nostre quotidiane rivendicazioni anche a livello regionale. Dall’assenza di servizi essenziali alle gare sui dispositivi monouso, dalla diagnosi delle malattie rare agli interventi di riabilitazione precoce, dalla applicazione a macchia di leopardo dei Lea al fatto che ancora molti ausili non siano forniti dal SSN, alla reperibilità di alcuni farmaci e molto altro: ne abbiamo da raccontare. Invece di farlo produttivamente all’interno di quella Commissione che ci ha esclusi, lo faremo in altri contesti e con altri strumenti mediatici, politici e legali”.

Non solo: su richiesta del presidente della Commissione, alle riunioni potranno partecipare, per fornire il proprio contributo tecnico-scientifico, rappresentanti del Consiglio superiore di sanità, delle società scientifiche, delle Federazioni dei medici ed esperti esterni competenti nelle specifiche materie trattate. Non c’è posto, anche in questo caso, per i rappresentanti delle associazioni della disabilità. “Un ministero che distingue fra figli e figliastri – conclude Falabella – e che le nostre organizzazioni non le vuole nemmeno sullo strapuntino che ha riservato di ripiego alle Federazioni dei medici. È strano che nello stesso Governo si incontri da un lato attenzione e ascolto nei nostri confronti, da parte del premier e di altri dicasteri, e contemporaneamente si venga ignorati quando il tema è quello del diritto alla salute”.

Linee guida sulla didattica a distanza

Linee guida sulla didattica a distanza: si prepara una scuola in molti casi a tempo ridotto

Roma, 31 luglio – Il Ministero dell’Istruzione ha predisposto le “Linee guida per la Didattica digitale integrata”: una serie di indicazioni che intervengono anche sui carichi di lavoro dei docenti e che in sostanza spiegano l’arte di arrangiarsi a costo zero. Si prospetta una didattica mista, in presenza e a distanza, che diventerà totalmente a distanza in caso di aggravamento della situazione epidemiologica.

Dopo mesi in cui si è dichiarata la povertà della didattica a distanza, la necessità del rapporto educativo in presenza, dopo settimane di promesse sul rientro in classe, ma senza garantire il necessario numero di docenti e di personale ATA, finalmente il Ministero tradisce le sue reali intenzioni: proseguire la didattica d’emergenza sulle spalle degli studenti, soprattutto di quelli con maggiori difficoltà.

Ad oggi non sono state garantite assunzioni tempestive di docenti, non si è assegnato personale aggiuntivo alle scuole che dovranno affrontare un anno assolutamente straordinario, non si sono reperiti né ristrutturati locali adeguati ad accogliere gli studenti e tutto ciò è avvenuto perché era pronta la soluzione facile e al ribasso: imporre alle scuole il Piano della Didattica Digitale Integrata.

Francesco Sinopoli, segretario generale della FLC CGIL, dichiara: “In questi lunghi mesi di confronto – scontro con il Ministero abbiamo sempre sottolineato, inascoltati, il fattore tempo, adesso è chiaro perché le soluzioni che abbiamo proposto non sono state approntate: la didattica a distanza è una soluzione a basso costo già sperimentata in emergenza e oggi proposta addirittura come innovazione. Chiediamo il ritiro delle Linee guida che propongono una didattica inefficace per chi è in difficoltà e incapace di raggiungere la totalità degli studenti. C’è bisogno di forti e immediati investimenti per affrontare la riapertura e, soprattutto, per restituire alla scuola tutte le risorse tagliate negli anni”.

Ministero Istruzione: attenersi a informazioni ufficiali

Il Ministero dell’Istruzione invita ancora una volta tutti, personale scolastico, famiglie, studentesse e studenti, cittadini a rifarsi a notizie e informazioni ufficiali presenti sui propri canali istituzionali per non incappare in fake news o “voci” del tutto infondate.

Fra le ultime in circolazione, quella di una bozza imprecisata di un documento mai esistito secondo il quale il voto di condotta delle studentesse e degli studenti dovrebbe basarsi sul rispetto o meno delle misure anti Covid durante la loro permanenza a scuola. A sostenerne l’esistenza sono addirittura persone che operano nel mondo della scuola. Apprendiamo persino di uno sciopero della fame annunciato per contestare un documento che non esiste.

Una indicazione del genere da parte del Ministero non è mai esistita, non esiste, né mai esisterà. E occorre aggiungere che, come chi opera nella scuola, anche con ruoli direttivi, dovrebbe sapere, i criteri per la valutazione del comportamento sono patrimonio del collegio docenti.

Si invitano tutti, caldamente, a utilizzare i canali ministeriali ufficiali di informazione e a non prestarsi a iniziative lesive della funzionalità e dell’immagine del Ministero e di tutto il personale scolastico.

Educazione&Scuola Newsletter n. 1115


Educazione&Scuola Newsletter n. 1115

Luglio 2020 – XXV Anno

Su Educazione&Scuola

http://www.edscuola.com
http://www.edscuola.it
https://www.edscuola.eu


Edscuola anche su:

Facebook: http://www.facebook.com/edscuola
Twitter: http://twitter.com/edscuola
YouTube: http://www.youtube.com/user/Edscuola
Flipboard: http://flipboard.com/profile/edscuola


Notizie
Piano Scuola 2020-2021

Incontri MI e OO.SS.

Edilizia scolastica

Ripartiti 30 milioni di euro e sbloccati altri 320 milioni sulla programmazione nazionale

Organico aggiuntivo per l’anno 2020/2021

Il 29 luglio illustrata alle Organizzazioni Sindacali l’Ordinanza ministeriale

Emergenza Covid-19 in CdM

Il 29 luglio il Consiglio dei ministri delibera la proroga al 15 ottobre dello stato d’emergenza

Mobilità 2020/2021

Il 24 luglioè il termine ultimo per la presentazione delle domande di utilizzazione e assegnazione provvisoria

Calendario Scolastico 2020-2021

Firmata l’ordinanza ministeriale

XXVIII Anniversario Strage Via D’Amelio

Palermo, 18 e 19 luglio 2020

Risultati Esame di Stato 2020

Esiti degli Esami di Stato delle scuole secondarie di II grado – Anno scolastico 2019/2020

DL “Rilancio” al Senato

Il 16 luglio il Senato approva definitivamente il DdL di conversione del DL 34/2020

Educazione civica

Pubblicato il Piano per la formazione dei docenti

Fondi per l’edilizia ‘leggera’

Pubblicate le graduatorie finali: oltre 5.600 Enti locali finanziati

DL “Riaperture” alla Camera

La Camera il 14 luglio approva definitivamente il DL 33/2020

Smart Class II ciclo

Pubblicata la graduatoria: finanziate 2.198 scuole

Piano pluriennale Edilizia scolastica

Il 9 luglio siglato Protocollo Istruzione-Infrastrutture-Enti locali- Sindacati

Diritto allo studio

Stanziati 236 milioni per l’acquisto di libri di testo

Path’s Summer School

13-15 luglio 2020

Norme

Nota 30 luglio 2020, AOODPPR 1359

Rilevazione esigenze spazi per ripresa attività didattiche

Decreto-Legge 30 luglio 2020, n. 83

Misure urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza epidemiologica da COVID-19 deliberata il 31 gennaio 2020

Nota 29 luglio 2020, AOODGOSV 13263

Esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione nelle scuole con progetti EsaBac ed EsaBac techno – a.s. 2019/20

Delibera del Consiglio dei Ministri 29 luglio 2020

Proroga dello stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili

Avviso 28 luglio 2020, AOODGEFID 26163

Realizzazione di azioni di inclusione digitale nelle scuole più esposte al rischio di povertà educativa

Ordinanza Commissario Straordinario 28 luglio 2020, n. 18

Nomina dell’Istituto nazionale della previdenza sociale quale soggetto attuatore per misure urgenti relative al personale scolastico

Decreto Dirigenziale 27 luglio 2020, AOODPIT 893

Elenco istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado in cui verrà attuato, a partire dall’a.s. 2020-2021, il percorso di “Biologia con curvatura biomedica”

Nota 24 luglio 2020, AOODGOSV 12872

Manifestazione “Fare Turismo” – Roma – Annullamento X edizione 2020

Decreto Ministeriale 24 luglio 2020, AOOGABMI 70

Titoli validi per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali di ogni ordine e grado, ai sensi dell’art. 4.2.3. dell’Intesa del 28 giugno 2012

Circolare Funzione Pubblica 24 luglio 2020, n. 3

Indicazioni per il rientro in sicurezza sui luoghi di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni – Protocollo quadro 24.7.2020

Ordinanza Ministeriale 23 luglio 2020, AOOGABMI 69

Calendario scolastico nazionale a.s. 2020-2021

Nota 22 luglio 2020, AOODPIT 1290

Nota esplicativa sulla valutazione dei titoli di cui all’OM 60/2020

Protocollo d’Intesa MI – CNF (22.7.2020)

Educazione alla cittadinanza e alla legalità

Decreto Dipartimentale 21 luglio 2020, AOODPIT 858

Procedure di istituzione delle graduatorie provinciali e di istituto di cui all’articolo 4, commi 6- bis e 6-ter, della legge 3 maggio 1999, n. 124 e di conferimento delle relative supplenze per il personale …

Avviso Indizione Gara pubblica europea

Acquisizione e distribuzione banchi scolastici e sedute attrezzate sull’intero territorio nazionale

Nota 18 luglio 2020, AOODPPR 1326

Precisazioni sui termini per la rilevazione dei fabbisogni di banchi monoposto, sedute standard e sedute didattiche di tipo innovativo

Legge 17 luglio 2020, n. 77

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonche’ di politiche sociali connesse all’emergenza …

Nota 17 luglio 2020, AOODPPR 1324

Poteri del Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19 in relazione all’a.s. 2020-2021. Rilevazione …

Decreto-Legge 16 luglio 2020, n. 76

Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale

Avviso 16 luglio 2020

Progetto “Promozione di ambienti di apprendimento laboratoriali”

Nota 16 luglio 2020, AOODGPER 19488

Piano per la formazione dei docenti sull’insegnamento dell’educazione civica di cui alla legge n.92/2019

Nota 15 luglio 2020, AOODPIT 1248

Certificazioni di alunni con disabilità. Indicazioni per l’avvio dell’anno scolastico 2020/21

Legge 14 luglio 2020, n. 74

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19

Nota 14 luglio 2020, AOODGOSV 11875

Piano di interventi e di finanziamenti per la realizzazione di progetti nazionali e locali nel campo dello studio delle lingue e delle tradizioni culturali appartenenti ad una minoranza linguistica (Legge …

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 luglio 2020

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante …

Nota 10 luglio 2020, AOODGEFID 20884

Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020.Asse II – Infrastrutture per l’istruzione – Fondo Europeo di Sviluppo …

Avviso di gara

Acquisto e distribuzione di 2milioni di kit sierologici destinati al personale docente e non docente delle scuole italiane

Decreto Dipartimentale 10 luglio 2020, AOODPIT 783

Procedura straordinaria, per titoli ed esami, per l’immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune e di sostegno. Modifiche e integrazioni al …

Ordinanza Ministeriale 10 luglio 2020, AOOGABMI 60

Procedure di istituzione delle graduatorie provinciali e di istituto di cui all’articolo 4, commi 6- bis e 6-ter, della legge 3 maggio 1999, n. 124 e di conferimento delle relative supplenze per il personale …

Decreto Tribunale Castrovillari 8 luglio 2020

Precedenza ex art 33 comma 5 L. 104/92 nella mobilità interprovinciale

CCNI (8.7.2020)

Utilizzazioni e Assegnazioni provvisorie del Personale docente, educativo ed ATA per gli anni scolastici 2019/20, 2020/21 e 2021/22

Quesiti al CTS (7.7.2020)

Risposte ai quesiti del Ministero dell’Istruzione relativi all’inizio del nuovo anno scolastico

Adeguamento spazi e aule: Graduatorie di valutazione

Prot. 19240 del 07 luglio 2020

Accordo (7.7.2020)

Procedimento di valutazione dei Dirigenti scolastici per l’a.s. 2019/2020

AVVISO PUBBLICO PER IL SUPPORTO A STUDENTESSE E STUDENTI PER LIBRI DI TESTO E KIT SCOLASTICI

Avviso 19146 del 06 luglio 2020

Avviso Adeguamento spazi e aule – 2a edizione

Avviso 19161 del 06 luglio 2020

Decreto Dipartimentale 3 luglio 2020, AOODPPR 32

Legge 2 luglio 2020, n. 72

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 maggio 2020, n. 30, recante misure urgenti in materia di studi epidemiologici e statistiche sul SARS-COV-2

Avviso 2 luglio 2020, AOODGOSV 10807

Proroga dell’iscrizione al Premio “Innovazione Digitale 2019-2020 ANITEC- ASSINFORM” (circolare prot. 1269 del 27/01/2020) per le Scuole Secondarie di II grado

Rubriche

in Bacheca della Didattica

Riflessioni itineranti sulla “didattica a distanza”

di Margherita Marzario

Un anno di formazione indimenticabile

di Carlo De Nitti e Federico Nicolai

Una scuola per l’Europa

di Stefano Stefanel

Educazione civica, tra scienza e democrazia

di Maria Grazia Carnazzola

Pedagogia e medicina di fronte al dono di Xi

di Gabriele Boselli

Scuola, Spazi di apprendimento, Progettazione architettonica

di Elena Tenti

La scuola in presenza nuoce all’apprendimento?

di Maria Grazia Carnazzola

Ripartire con l’Infanzia

di Rita Manzara​

Anno formazione e Covid

di Erica Della Valle

Ahi settembre…

di Maria Grazia Carnazzola

Le linee guida che portano fuori strada

di Giovanni Fioravanti

in Esami

Risultati Esame di Stato 2020

Esiti degli Esami di Stato delle scuole secondarie di II grado – Anno scolastico 2019/2020

in Europ@ Fondi Strutturali di Fabio Navanteri


in Handicap&Società di Rolando Alberto Borzetti

FAQ Handicap e Scuola – 65

a cura dell’avv. Salvatore Nocera e di Evelina Chiocca

in InformagiovaniLa Rete di Vincenzo Andraous

Non c’è più tempo

di Vincenzo Andraous

in LRE di Paolo Manzelli

di Paolo Manzelli



in Recensioni

E. Keret, Pizzeria Kamikaze

di Antonio Stanca

AA.VV., A scuola dopo la Covid-19

Riflessioni e idee per una scuola a misura di bambini e ragazzi

AA.VV., L’Educazione secondo Papa Francesco

di Carlo De Nitti

M. Biller, Sei valigie

di Antonio Stanca

V. Alinei, Education marketing

Strategie e strumenti per comunicare il valore nel mondo dell’istruzione

T. Cantelmi – V. Carpino, Amore tecnoliquido

L’evoluzione dei rapporti interpersonali tra social, cybersex e intelligenza artificiale

AA. VV., Registro (s)connesso

Riflessioni sulla Didattica a Distanza

L. Slimani, Il diavolo è nei dettagli

di Antonio Stanca

in Scuola&Territorio di Gian Carlo Sacchi

Autonomia, adesso o mai più

di Gian Carlo Sacchi

Internet, Reti, Nuove tecnologie

Media Education e digitalizzazione dei processi educativi

di Erica Della Valle

AA. VV., Registro (s)connesso

Riflessioni sulla Didattica a Distanza

in Statististiche

Piccola Scuola e Piccolo Comune

Online il nuovo rapporto di ricerca Indire

Risultati Esame di Stato 2020

Esiti degli Esami di Stato delle scuole secondarie di II grado – Anno scolastico 2019/2020

Profilo e condizione occupazionale di dottori di ricerca e diplomati di master

AlmaLaurea

Gli alunni con cittadinanza non italiana – Anno scolastico 2018/2019

Ministero dell’Istruzione – Ufficio Gestione Patrimonio Informativo e Statistica

in Stranieri

Gli alunni con cittadinanza non italiana – Anno scolastico 2018/2019

Ministero dell’Istruzione – Ufficio Gestione Patrimonio Informativo e Statistica

in Tiriticcheide di Maurizio Tiriticco

L’ispettore al tempo del covid

di Maurizio Tiriticco

Quale scuola a settembre?

di Maurizio Tiriticco

25 luglio 1943

di Maurizio Tiriticco

Roma, 20 luglio 1943

di Maurizio Tiriticco

Il Latino perché

di Maurizio Tiriticco

Una scuola ospedalizzata?

di Maurizio Tiriticco

La scuola del vietato toccarsi

di Maurizio Tiriticco

La scuola del Grande Fratello?

di Maurizio Tiriticco

Pillola europea

di Maurizio Tiriticco

Rassegne a cura di Fabio Navanteri

Stampa

Sindacato

Gazzetta Ufficiale

La didattica a distanza migliora le competenze digitali di docenti e studenti, ma aumentano stress e stanchezza

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

Microsoft Italia ha annunciato ieri i risultati di “Emotion Revolution: Emozioni e Didattica a distanza durante l’emergenza Covid-19”, una ricerca qualitativa di Microsoft Italia, realizzata in collaborazione con PerLAB e Wattajob, che ha monitorato gli effetti emotivi della recente emergenza nel mondo della scuola, tra gli insegnanti e gli studenti e della Didattica a distanza.

La situazione vissuta negli scorsi mesi ha portato infatti insegnanti e studenti a dover rivoluzionare le proprie abitudini, applicando le proprie competenze in uno scenario completamente nuovo e ripensando l’approccio all’insegnamento e all’apprendimento. Anche le abitudini di molte famiglie sono cambiate profondamente con un impatto inevitabile sul vissuto emotivo dei loro componenti.

Ne emerge uno scenario luci e ombre, in un momento di ancora forte incertezza sul prossimo anno scolastico. Se da un lato infatti la Didattica a distanza (Dad) è stata indubbiamente fondamentale per garantire continuità ai ragazzi, contribuendo a migliorare sensibilmente le competenze digitali tra studenti e anche tra i docenti, dall’altro è stata anche fonte di stress e stanchezza per entrambe le categorie, segnale questo di come la scuola debba essere in primis un luogo di insegnamento e apprendimento fisico, dove il digitale è uno strumento che non vuole sostituirsi alla didattica tradizionale ma integrarsi per un approccio più innovativo, dinamico e trasversale.

Rapporto con la tecnologia
Il 70% degli insegnanti dichiara un miglioramento significativo nel loro rapporto con la tecnologia, che ha generato notevoli benefici nello svolgimento della professione: l’uso di strumenti digitali ha reso infatti i docenti più motivati (17%), più concentrati (9%) e più soddisfatti in generale del loro lavoro (9%). Altri punti di forza della DaD, sono stati un generale miglioramento della pianificazione della didattica (10%) e un’ottimizzazione dei tempi e costi (9%). Tuttavia, emerge tra una parte minoritaria degli insegnanti – il 14% – la difficoltà di coinvolgere in modo efficace gli studenti durante la lezione.

Lo sviluppo di competenze digitali da parte degli studenti è il primo vantaggio concreto delle lezioni a distanza secondo il 17% degli insegnanti e genitori che hanno partecipato alla survey, seguita dall’acquisizione di una maggiore autonomia nella fase di apprendimento, secondo il 9% del campione. I corsi da remoto infatti hanno permesso agli studenti, dai più grandi ai più giovani di acquisire capacità informatiche – dalla partecipazione a un meeting virtuale, alla creazione e condivisione di contenuti online – in tempi molto più rapidi, innescando un processo a valore che li aiuterà nel loro percorso futuro. Un maggiore senso di coesione con docenti e compagni di classe invece è il terzo risultato positivo generato dalla Dad, secondo il 5% degli intervistati.

In generale, i docenti italiani intervistati percepiscono all’interno della propria comunità scolastica un clima sostanzialmente positivo, che raggiunge un punteggio di 3,9 su una scala da 1 a 5 e rilevano un buon livello di soddisfazione (4,9 su 5) rispetto a questa nuova modalità di didattica.

La mancanza di strumenti e infrastrutture adeguate – connessione internet non sufficiente e mancanza di dispositivi in alcune zone del Paese – resta il principale ostacolo alla piena implementazione delle lezioni online, indicato dal 21% degli intervistati, seguito dal numero maggiore di distrazioni a cui sono soggetti gli studenti a casa, rispetto all’aula tradizionale (14%).

Stanchezza e stress infine sono le prime due emozioni negative legate all’uso della tecnologia che accomunano docenti e studenti, conferma che questa modalità di apprendimento sia stata introdotta in questa sua forma per far fronte all’emergenza e non possa sostituirsi completamente alla didattica in presenza che resta fondamentale e necessaria. Emerge il bisogno di ripensare la didattica a distanza per poter essere integrata in modo permanente con la didattica tradizionale.

Conseguenze emotive
Sebbene non siano mancate le emozioni positive – interesse, determinazione e speranza – il vissuto emotivo dei docenti è risultato però connotarsi in termini prevalentemente negativi: ansia, stanchezza e insicurezza si confermano le prime tre emozioni provate nel corso della pandemia. Dover far fronte tempestivamente a un nuovo modello di scuola (Dad) con mezzi e competenze non sempre adeguati, ha ulteriormente incrementato la complessità di questa fase emergenziale, portando i docenti ad abbandonare la propria zona di comfort.

Noia, solitudine e confusione per le prime tre emozioni negative provate invece dagli studenti. È possibile che, la scarsa esperienza dei docenti nello svolgere DaD non abbia favorito lo svolgimento di lezioni particolarmente coinvolgenti e interattive per i «nativi digitali». L’isolamento sociale, che ha caratterizzato questa fase, sembra aver giocato un ruolo altrettanto significativo nell’influenzare le emozioni degli studenti.

L’incertezza verso l’organizzazione scolastica futura è la principale fonte di stress per i docenti intervistati (17%), seguita dal raggiungimento del work-life balance (15%) e dalla gestione dei carichi di lavoro (13%). In un momento di profondi cambiamenti organizzativi che la scuola italiana sta attraversando, i docenti hanno individuato tra i principali fattori di stress la mancanza di direttive puntuali e in tempi brevi da parte delle Istituzioni rispetto a quella che sarà la futura riorganizzazione della scuola italiana

«Durante questo momento così complesso per l’intero Paese, abbiamo assistito a una vera e propria rivoluzione digitale del sistema scolastico, impensabile fino a pochi mesi fa. Nonostante la scuola italiana fosse nella maggior parte dei casi in ritardo su competenze e strumenti digitali, la situazione di crisi ha dato un impulso decisivo per lo sviluppo di quelle conoscenze tecnologiche che, oggi, sempre più giocano un ruolo fondamentale nel mondo del lavoro e dell’educazione. Microsoft Italia ha aiutato scuole e università a dotarsi in tempi rapidi di tutto ciò che era necessario per le lezioni a distanza, facendo ecosistema con le istituzioni, le aziende, le associazioni e con i partner sul territorio e continueremo a farlo nei prossimi mesi, per accompagnare un rientro a scuola che tenga conto dell’esperienza digitale. Con questa ricerca, abbiamo voluto analizzare cosa ha funzionato e cosa no, affinché la tecnologia, nel lungo termine, possa essere integrata in modo davvero efficace nella didattica tradizionale per rinnovarla e migliorarla», ha commentato Elvira Carzaniga, direttore della divisione Education di Microsoft Italia.

Licei, almeno 4 ore al giorno Il piano per le lezioni digitali

da Corriere della sera

Valentina Santarpia

C inque o sei studenti che, a rotazione, seguono le lezioni da casa per una settimana, mentre il resto della classe è in aula, a scuola. È il modello «Torino» quello a cui guarda il ministero dell’Istruzione per la didattica a distanza integrata delle scuole superiori: una modalità, quella delle lezioni online, che non viene più lasciata alla buona volontà di presidi e professori, ma che verrà regolamentata da linee guida già trasmesse al Consiglio superiore dell’istruzione per il via libera finale. Ci sono molti elementi di progettazione, nel documento: il punto di partenza è che, in caso di nuovo lockdown generale (o anche nel caso di chiusure di singoli istituti o territori) le scuole debbano essere pronte ad affrontare le lezioni online senza farsi cogliere impreparate. Quindi in via preliminare verrà effettuata un’analisi del bisogno, ovvero di quali strumenti e connessioni sono necessarie per far sì che tutto funzioni al meglio. Anche dal punto di vista della riservatezza: le scuole dovranno individuare una piattaforma che risponda «ai necessari requisiti di sicurezza dei dati a garanzia della privacy» e «risulti fruibile qualsiasi sia il tipo di device». Viene stabilito un monte ore minimo di didattica a distanza: 10 a settimana per le classi prime delle elementari, 15 per tutte le altre fino alla terza media, 20 (4 ore al giorno) per le superiori. Pure alle scuole dell’infanzia viene dedicato un paragrafo ad hoc, per specificare che le proposte favoriscano «il coinvolgimento attivo dei bambini». Tra gli obiettivi, anche quello di porre un’attenzione speciale agli alunni più fragili, e quindi considerare fondamentale la presenza online di disabili e ragazzi con bisogni educativi speciali. Il ministero punta alla formazione dei docenti perché siano preparati in informatica, ma anche nella gestione emotiva degli alunni. Il primo banco di prova? Saranno le scuole superiori, dove la didattica integrata — cioè a distanza e in presenza — potrà essere usata da settembre per garantire il distanziamento tra alunni. Ci sono istituti, come il D’Azeglio di Torino, dove non c’è possibilità di ricavare aule in più. E quindi ecco la soluzione: «Abbiamo nove classi su 37 con 26-27 ragazzi — spiega la vicepreside Chiara Fornaro — Abbiamo deciso che ogni settimana a rotazione 5-6 ragazzi per classe lavoreranno a distanza. Se c’è qualcuno che vive lontano da Torino o ha esigenze particolari, ne terremo conto. Le prime sono state escluse. E abbiamo rafforzato la connessione».

Una soluzione a cui ha guardato con interesse la ministra Lucia Azzolina per attuare proprio la didattica integrata. Che avrà anch’essa regole precise, inserite nei regolamenti scolastici. Tra le indicazioni, quella per i docenti di «predisporre un adeguato setting d’aula virtuale evitando interferenze tra la lezione ed eventuali distrattori». E quella per le scuole di istruire gli alunni «sui rischi derivanti dall’utilizzo della Rete» e del cyberbullismo. Prescrizioni anche per i voti: i professori dovranno considerare «non il singolo prodotto, quanto l’intero processo», evitando che lo studio sia «un riduttivo studio a casa del materiale assegnato».

Didattica a distanza: cresce la competenza digitale, ma aumentano stress e stanchezza

da la Repubblica

Claudio Gerino

Quali frutti abbiamo raccolto dopo mesi di insegnamento a distanza? A tracciare un bilancio dell’e-learning che hanno dovuto affrontare studenti e prof nei lunghi mesi del lockdown per Covid-19 è “Emotion Revolution: Emozioni e Didattica a Distanza durante l’emergenza Covid-19”, una ricerca qualitativa di Microsoft Italia, realizzata in collaborazione con PerLAB e Wattajob, che ha monitorato gli effetti emotivi della recente emergenza nel mondo della scuola.
La situazione che abbiamo vissuto da marzo e fino al termine dell’anno scolastico ha portato insegnanti e studenti a dover rivoluzionare le proprie abitudini, applicando le proprie competenze in uno scenario completamente nuovo e ripensando l’approccio all’insegnamento e all’apprendimento. Anche le abitudini di molte famiglie sono cambiate profondamente, con un impatto inevitabile sul vissuto emotivo dei loro componenti.

Ne emerge uno scenario luci e ombre, in un momento di ancora forte incertezza sul prossimo ciclo di studi. Se da un lato infatti la Didattica a Distanza (DaD) è stata indubbiamente fondamentale per garantire continuità ai ragazzi in piena emergenza, contribuendo a migliorare sensibilmente le competenze digitali sia tra studenti che tra i docenti, dall’altro sembra essere stata anche fonte di stress e stanchezza per entrambe le categorie. Segnale, questo, di come la scuola debba essere in primis un luogo di insegnamento e apprendimento fisico, dove il digitale è uno strumento che non vuole sostituirsi alla didattica tradizionale, ma integrarsi per un approccio più innovativo, dinamico e trasversale.

Il rapporto con la tecnologia

I numeri rispecchiano vantaggi e svantaggi. l 70% degli insegnanti dichiara un miglioramento significativo nel loro rapporto con la tecnologia, che ha generato notevoli benefici nello svolgimento della professione: l’uso di strumenti digitali ha reso infatti i docenti più motivati (17%), più concentrati (9%) e più soddisfatti in generale del loro lavoro (9%). Altri punti di forza della DaD, sono stati un generale miglioramento della pianificazione della didattica (10%) e un’ottimizzazione dei tempi e costi (9%). Tuttavia, emerge tra una parte minoritaria degli insegnanti – il 14% – la difficoltà di coinvolgere in modo efficace gli studenti durante la lezione.

Capacità informatiche e coesione

Lo sviluppo di competenze digitali da parte degli studenti è il primo vantaggio concreto delle lezioni a distanza secondo il 17% degli insegnanti e genitori che hanno partecipato alla survey, seguita dall’acquisizione di una maggiore autonomia nella fase di apprendimento, secondo il 9% del campione. I corsi da remoto infatti hanno permesso agli studenti, dai più grandi ai più giovani di acquisire capacità informatiche – dalla partecipazione a una riunione virtuale, alla creazione e condivisione di contenuti online – in tempi molto più rapidi, innescando un processo che li aiuterà nel loro percorso futuro. Un maggiore senso di coesione con docenti e compagni di classe invece è il terzo risultato positivo generato dalla DaD, secondo il 5% degli intervistati.

In generale, i docenti italiani intervistati percepiscono all’interno della propria comunità scolastica un clima sostanzialmente positivo, che raggiunge un punteggio di 3,9 su una scala da 1 a 5 e rilevano un buon livello di soddisfazione (4,9 su 5) rispetto a questa nuova modalità di didattica.

Ma su tutto pesa la mancanza di strumenti e infrastrutture adeguate – connessione internet non sufficiente e mancanza di dispositivi in alcune zone del Paese – che restano i principali ostacoli alla piena implementazione delle lezioni online. Tale problema è indicato dal 21% degli intervistati, seguito dal numero maggiore di distrazioni a cui sono soggetti gli studenti a casa, rispetto all’aula tradizionale (14%).

Lezioni a distanza, fonte di stress

Stanchezza e stress, infine, sono le prime due emozioni negative legate all’uso della tecnologia che accomunano docenti e studenti, conferma che questa modalità di apprendimento sia stata introdotta in questa sua forma per far fronte all’emergenza e non possa sostituirsi completamente alla didattica in presenza che resta fondamentale e necessaria. Emerge così il bisogno di ripensare la didattica a distanza per poter essere integrata in modo permanente con la didattica tradizionale.

Sebbene non siano mancate le emozioni positive – interesse, determinazione e speranza – il vissuto emotivo dei docenti è risultato, però, connotarsi in termini prevalentemente negativi: ansia, stanchezza e insicurezza si confermano le prime tre emozioni provate nel corso della pandemia. Dover far fronte tempestivamente a un nuovo modello di scuola (DaD) con mezzi e competenze non sempre adeguati, ha ulteriormente incrementato la complessità di questa fase emergenziale, portando i docenti a dover rapidamente riconvertire la propria capacità di gestione dei mezzi digitali.

Noia, solitudine e confusione sono le prime tre emozioni negative provate invece dagli studenti.  È possibile che la scarsa esperienza dei docenti nello svolgere DaD non abbia favorito lo svolgimento di lezioni particolarmente coinvolgenti e interattive per i “nativi digitali”. L’isolamento sociale, che ha caratterizzato questa fase, sembra aver giocato un ruolo altrettanto significativo nell’influenzare le emozioni degli studenti.

L’incertezza verso l’organizzazione scolastica futura è poi la principale fonte di stress per i docenti intervistati (17%), seguita dal raggiungimento del work-life balance (15%) e dalla gestione dei carichi di lavoro (13%). In un momento di profondi cambiamenti organizzativi che la scuola italiana sta attraversando, i docenti hanno individuato, tra i principali fattori di stress, la mancanza di direttive puntuali e in tempi brevi da parte delle istituzioni rispetto a quella che sarà la futura riorganizzazione della scuola italiana.

“Durante questo momento così complesso per l’intero Paese, abbiamo assistito a una vera e propria rivoluzione digitale del sistema scolastico, impensabile fino a pochi mesi fa. Nonostante la scuola italiana fosse nella maggior parte dei casi in ritardo su competenze e strumenti digitali, la situazione di crisi ha dato un impulso decisivo per lo sviluppo di quelle conoscenze tecnologiche che, oggi, sempre più giocano un ruolo fondamentale nel mondo del lavoro e dell’educazione. Microsoft Italia ha aiutato scuole e università a dotarsi in tempi rapidi di tutto ciò che era necessario per le lezioni a distanza, facendo ecosistema con le istituzioni, le aziende, le associazioni e con i partner sul territorio e continueremo a farlo nei prossimi mesi, per accompagnare un rientro a scuola che tenga conto dell’esperienza digitale. Con questa ricerca, abbiamo voluto analizzare cosa ha funzionato e cosa no, affinché la tecnologia, nel lungo termine, possa essere integrata in modo davvero efficace nella didattica tradizionale per rinnovarla e migliorarla” ha commentato Elvira Carzaniga, Direttore della Divisione Education di Microsoft Italia.

STEM2020: percorsi educativi nelle materie del futuro, il bando. Come presentare domanda

da Orizzontescuola

di Antonio Fundaro

Il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri promuove il bando per finanziare progetti finalizzati a realizzare attività di carattere educativo nelle materie STEM (Sciences, Technology, Engineering and Mathematics), al fine di incoraggiarne lo studio, in particolar modo da parte delle bambine e delle ragazze, incentivando al contempo la ripresa delle attività educative, fortemente limitate nel corso delle prime fasi dell’emergenza sanitaria da COVID-19.

L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha limitato, di fatto, fortemente le opportunità educative dei bambini e dei ragazzi sia in presenza che al di fuori del contesto domestico.

Inoltre, persistono ancora difficoltà di accesso delle donne alle carriere tecniche e scientifiche che costituiscono e costituiranno sempre più in futuro un importante bacino di opportunità professionali.

Il progetto cerca di dare risposte a ciascuna delle emergenze sovraesposte.

Ambiti di progetto

Gli ambiti nei quali possono essere presentate le proposte progettuali riguardano matematica, fisica, chimica e biologia, coding e programmazione, robotica animazione, tecnologia e inclusione, sostenibilità, cybersecurity, e-learning, scienze della terra e dell’ambiente. Un focus potrà essere dedicato a Educazione di qualità, Goal 4 dell’Agenda 2030 dell’ONU, per accrescere la consapevolezza dell’importanza dell’educazione per un futuro.

Nello specifico:

Scuola per l’infanzia

Matematica, Fisica, Chimica, Biologia

Scuola primaria

Matematica, Fisica, Chimica, Biologia, Coding, Robotica, Animation, Educazione di Qualità: Quiz su Educazione di qualità, Goal 4 dell’Agenda 2030 dell’ONU, per accrescere la consapevolezza dell’importanza dell’educazione per un futuro.

Scuola Secondaria di Primo Grado

Matematica, Fisica, Chimica, Biologia, Scienze della terra e dell’ambiente, Coding, Coding e programmazione, Educazione di qualità: Quiz su Educazione di qualità, Goal 4 dell’Agenda 2030 dell’ONU, per accrescere la consapevolezza dell’importanza dell’educazione per un futuro. Integrazione e tecnologia

Scuola Secondaria di Secondo Grado

Matematica, Economia, Fisica, Chimica, Biologia, Scienze della terra e dell’ambiente, Tecnologia e inclusione/sostenibilità, Imprenditorialità, Programmazione di un robot, Programmazione e sviluppo di un’applicazione, Coding e programmazione, Donne e STEM, Sicurezza informatica, Presentazione piattaforma e-learning, Laboratorio sugli assistenti vocali, Lezione di programmazione creatività, Integrazione e tecnologia, Cybersecurity, Educazione di qualità: Quiz su Educazione di qualità, Goal 4 dell’Agenda 2030 dell’ONU, per accrescere la consapevolezza dell’importanza dell’educazione per un futuro.

Ammissibilità

Non è prevista alcuna graduatoria. I progetti ritenuti ammissibili e che hanno raggiunto un punteggio minimo di 50 su 80 saranno finanziati fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili.

Finalità dell’avviso

Le finalità all’interno delle quali sviluppare i progetti sono:

  • Contrastare gli stereotipi e i pregiudizi che alimentano il gap di conoscenze tra le studentesse e gli studenti rispetto alle materie STEM e finanziarie
  • Stimolare l’apprendimento delle materie STEM attraverso anche un approccio di apprendimento del metodo scientifico e modalità innovative di somministrazione dei percorsi di approfondimento
  • Favorire lo sviluppo di una maggiore consapevolezza tra le giovani studentesse della propria attitudine verso le conoscenze scientifiche

La finalità ultima è quella di creare, anche sulla base del successo delle iniziative “In estate si imparano le STEM” degli anni scorsi, una nuova offerta di percorsi di approfondimento rivolti a bambine/i e ragazze/i, dell’età compresa dai 4 ai 19 anni, sulle seguenti materie: matematica, cultura scientifica e tecnologica, finanziaria, informatica e coding.

Risorse finanziarie

Il finanziamento complessivo è pari a 2 milioni di euro, mentre la richiesta di finanziamento per ciascuna iniziativa progettuale, della durata massima di due mesi, deve essere compresa entro il limite massimo di euro 15.000€.

Le risorse finanziarie sono assegnate ai progetti ritenuti ammissibili sulla base dell’ordine cronologico di presentazione e fino ad esaurimento dei fondi disponibili.

Contenuto delle proposte progettuali

Ciascuna proposta progettuale dovrà rispettare i seguenti requisiti:

  • Le attività relative al percorso di approfondimento dovranno svolgersi nel periodo 1° luglio – 31 dicembre 2020
  • Il percorso di approfondimento dedicato a ciascun bambino dovrà avere una durata non inferiore a 10 giornate
  • Le 10 giornate potranno essere svolte consecutivamente o frazionate nell’arco di più settimane
  • La durata di ciascuna giornata del percorso di approfondimento non dovrà essere inferiore alle 4 ore
  • Il percorso di approfondimento sarà destinato a bambine/i e ragazze/i di età compresa tra i 4 e i 19 anni in prevalenza di genere femminile (almeno 60%);
  • Le proposte progettuali dovranno essere articolate in moduli educativi secondo fasce omogenee di età
  • Le proposte progettuali dovranno rispettare le disposizioni previste dalla normativa in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19

Requisiti dei soggetti proponenti

Potranno partecipare in qualità di soggetto proponente:

  • Enti locali o altri enti pubblici territoriali in forma singola o associata
  • Scuole pubbliche e parificate di ogni ordine e grado, in forma singola o associata
  • Servizi educativi per l’infanzia e scuole dell’infanzia statali e paritarie
  • Organizzazioni senza scopo di lucro, imprese sociali, ed enti ecclesiastici in forma singola o associata
  • Università pubbliche o private in forma singola o associata

Modalità di trasmissione della domanda di finanziamento

Le proposte progettuali potranno essere trasmesse dal 16 giugno sul sito istituzionale Pari Opportunità  sezione “Avvisi e Bandi”, nonché nella sezione “Pubblicità legale” del sito istituzionale della Presidenza del Consiglio  dei Ministri www.governo.it e fino al 30 novembre 2020.

Tutti i dettagli sulle modalità di trasmissione della domanda possono essere consultati all’art. 6 del bando.

Criteri per la selezione dei progetti

criteri di punteggio sono distribuiti come segue:

  1. Grado di completezza e aderenza della proposta presentata rispetto alle finalità del bando (max 40 punti)
  2. Utilizzo di strumenti multimediali e/o nuove tecnologie nella realizzazione del percorso di approfondimento (max 15 punti)
  3. Coinvolgimento nel progetto anche di partecipanti ai corsi che presentino situazioni di disagio/svantaggio (max 5 punti)
  4. Esperienza nell’attuazione di partenariati con scuole/enti/istituzioni/stakeholder per la realizzazione di progetti nelle materie STEM (max 5 punti)
  5. Collaborazioni con enti pubblici e privati (fino ad un massimo di tre – max 10 punti)
  6. Grado di coerenza del budget presentato in relazione alle attività progettuali (max 5 punti)

Le FAQ STEM2020 – (aggiornamento luglio 2020)

1) Possono essere fornite risposte su casi singoli prima della presentazione della domanda di partecipazione? No, non è possibile fornire risposte sui singoli casi, in quanto ciò implicherebbe una preistruttoria che non è compatibile con il principio di parità di trattamento di tutti i potenziali beneficiari. Si evidenzia tuttavia che ai sensi dell’art. 7, comma 6, dell’Avviso, l’Amministrazione può ricorrere al soccorso istruttorio per quelle domande che presentino elementi di irregolarità sanabili.

2) Possono essere presentate domande per l’Avviso STEM 2020 e anche per l’avviso EduCare? Non è prevista una incompatibilità specifica; tuttavia va ricordata la disposizione di cui all’art. 7, comma 3, che dispone che “Non potranno essere in ogni caso ammesse le domande contenenti proposte progettuali che hanno usufruito o usufruiscono di altri finanziamenti o benefic economici di qualsiasi tipo di carattere europeo, nazionale, regionale e locale”.

3) Qual è il limite massimo finanziabile? Per ciascuna proposta progettuale il limite massimo del contributo concedibile è pari a 15 mila euro.

4) È previsto un limite (minimo o massimo) di partecipanti? L’Avviso non contempla un numero minimo o massimo di partecipanti; tuttavia occorre far riferimento a quanto previsto, a tale proposito, dalle “Linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti nella fase 2 dell’emergenza covid-19” di cui all’Allegato 8 del DPCM 11 giugno 2020.

5) Come si dimostra che il 60% dei partecipanti al progetto è di genere femminile? In sede di presentazione della domanda il proponente dovrà indicare che almeno il 60% dei partecipanti al percorso di approfondimento sarà di genere femminile. Nell’Atto di concessione, sottoscritto dal proponente, si confermerà l’impegno che il percorso di approfondimento sarà destinato ad almeno il 60% dei partecipanti di genere femminile. FAQ STEM2020 – (aggiornamento 7 luglio 2020) 2 In fase di rendicontazione, inoltre, saranno richieste le attestazioni dell’effettiva prevalenza di genere femminile tra i partecipanti (ad esempio attraverso fogli firme, i registri di presenza), a pena di revoca del contributo.

6) Le attività proposte dal progetto sono gratuite per l’utenza? Le attività proposte dal progetto devono essere obbligatoriamente gratuite per l’utenza.

7) Se si svolgono attività educative e non ludiche e/o ricreative, si applicano comunque le Linee guida di cui all’Allegato 8 del DPCM 11 giugno 2020? La circostanza che lo scopo delle attività, che si svolgeranno in presenza sia educativo o meramente ricreativo, non rileva ai fini dell’obbligo di applicazione delle “Linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti nella fase 2 dell’emergenza covid-19” di cui all’Allegato 8 del DPCM 11 giugno 2020.

8) Quando potranno svolgersi le attività progettuali? Le attività progettuali dovranno svolgersi nel periodo che va dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2020.

9) Qual è la durata prevista per le attività progettuali? Come previsto dall’Art. 4 dell’Avviso il percorso di approfondimento dedicato a ciascun partecipante dovrà avere una durata non inferiore a 10 giornate. Le 10 giornate potranno essere svolte consecutivamente o frazionate nell’arco di più settimane e la durata di ciascuna giornata del percorso di approfondimento non dovrà essere inferiore alle 4 ore. La durata massima delle attività progettuali è fissata in 6 mesi.

10) Ci sono limiti orari o giornalieri per quanto riguarda la durata delle attività progettuali per particolari categorie (ad es. alunni disabili, categoria BES, etc)? L’art. 4 dell’Avviso prevede alla lettera d) che la durata di ciascuna giornata di apprendimento non dovrà essere inferiore alle 4 ore, che possono essere modulate nel corso della giornata tenuto conto anche delle specificità di particolari categorie di partecipanti.

11) È possibile presentare proposte progettuali che prevedano esclusivamente attività on line? L’Avviso non preclude lo svolgimento di attività on line o da remoto.

12) Uno stesso soggetto può presentare più domande, eventualmente come proponente di un progetto e associato di un altro progetto? L’Avviso STEM2020 intende stimolare l’apprendimento delle materie STEM contribuendo alla realizzazione di percorsi di approfondimento sull’intero territorio nazionale. La più ampia diffusione delle attività progettuali costituisce uno degli obiettivi dell’iniziativa, anche nell’ottica della messa a punto di percorsi innovativi e diversificati, che possano arricchire l’offerta formativa complessiva del Paese rispetto alle materie in esame. FAQ STEM2020 – (aggiornamento 7 luglio 2020) 3 Inoltre, tenuto conto che le risorse messe a disposizione potrebbero non essere sufficienti a soddisfare tutte le domande di contributo, e ferma restando la necessità di assicurare parità di trattamento a tutti i potenziali beneficiari, non può che favorirsi la massima partecipazione da parte di tutti i potenziali beneficiari. In virtù di quanto sopra, non è consentito allo stesso soggetto di presentare più domande di partecipazione. Ciò anche se detto soggetto partecipi come associato in un altro progetto. Nel caso in cui uno stesso soggetto presenti più di una domanda, l’Amministrazione prenderà in considerazione soltanto quella che risulterà pervenuta per prima all’indirizzo PEC indicato all’Art. 6 dell’Avviso (avvisostem2020@pec.governo.it).

13) Come si inviano le domande? Le domande e la documentazione dovranno essere presentate esclusivamente con firma digitale alla PEC avvisostem2020@pec.governo.it utilizzando la modulistica allegata all’Avviso (Format da 1 a 4). La domanda dovrà essere trasmessa esclusivamente, a pena di esclusione, da un indirizzo di posta elettronica certificata intestato al soggetto proponente o dal capofila responsabile in caso di presentazione di progetti in forma associata.

14) La copia della comunicazione al Comune e all’ASL può essere allegata successivamente? No. La copia della comunicazione al Comune e all’Autorità Sanitaria locale di competenza, ai sensi dell’Allegato 8 del DPCM 11 giugno 2020, va allegata alla domanda di partecipazione, a pena di esclusione, ai sensi dell’art. 6, comma 8, lettera d) dell’Avviso.

15) Per progetti che si svolgeranno esclusivamente in modalità on-line va presentata la comunicazione al Comune e all’ASL? Se tutte le attività si svolgono in modalità on line non va presentata la comunicazione. In caso di modalità mista (parte on line, parte in presenza) la comunicazione va presentata e allegata alla domanda di partecipazione, a pena di esclusione, ai sensi dell’art. 6, comma 8, lettera d) dell’Avviso.

16) Da chi devono essere sottoscritti i format in caso di progetti in forma associata? In caso di progetti presentati da più soggetti in forma associata i format devono essere sottoscritti digitalmente con le modalità di seguito indicate. FORMAT 1: deve essere compilato e firmato digitalmente dal rappresentante legale del soggetto proponente, capofila del progetto, e dai rappresentanti legali dei soggetti associati. FORMAT 2: il rappresentante legale del soggetto proponente, capofila del progetto, e i rappresentanti legali di ciascun soggetto associato devono firmare digitalmente il proprio Format 2. FORMAT 3: deve essere presentato un solo FORMAT 3, firmato digitalmente sia dal rappresentante legale del soggetto proponente, che dai legali rappresentanti dei soggetti associati. FORMAT 4: deve essere presentato un solo FORMAT 4, firmato digitalmente sia dal rappresentante legale del soggetto proponente che dai legali rappresentanti dei soggetti associati. FAQ STEM2020 – (aggiornamento 7 luglio 2020) 4

17) È possibile acquistare beni durevoli quali attrezzature, veicoli, attrezzature informatiche (laptop, tablet, APP, software), gazebo, casette in legno con pareti apribili, bagni chimici ecocompatibili ecc., invece di prenderle in affitto/noleggio/leasing? I beni durevoli possono essere sia acquistati che noleggiati se necessari alla realizzazione delle azioni progettuali. Nel caso di acquisto di beni strumentali si procede ad utilizzare la disciplina dell’ammortamento di tali beni il cui calcolo è disciplinato dal codice civile, dai principi contabili e dalla normativa fiscale, ed è quindi obbligatorio riportare nel Format 4 la relativa quota di ammortamento del bene calcolata sui 6 mesi di attività. Tale approccio deve essere utilizzato anche nel caso di beni durevoli dal costo inferiore ai 516 euro. Nel caso di noleggio/leasing, i relativi costi sono ammissibili al 100% e devono essere inseriti nel Format 4.

18) Sono ammissibili i costi per noleggio bus o acquisto biglietti del trasporto pubblico locale? Si, sono ammessi i costi per noleggio bus o acquisto biglietti del trasporto pubblico locale.

19) Quando si saprà dell’eventuale finanziamento del progetto? La procedura per l’erogazione del finanziamento, fatti salvi i casi di attivazione del soccorso istruttorio, si concluderà, come previsto dalla normativa in materia di procedimenti amministrativi, entro 30 giorni dalla data di ricezione della domanda da parte del Dipartimento per le pari opportunità.

20) Quale sarà l’ordine di esame delle domande? Le domande di contributo pervenute ai sensi dell’Avviso saranno esaminate seguendo l’ordine cronologico di arrivo all’indirizzo PEC avvisostem2020@pec.governo.it.

21) È prevista una graduatoria finale dei progetti presentati? No, non è prevista alcuna graduatoria. I progetti ritenuti ammissibili e che hanno raggiunto un punteggio minimo di 50 su 80 saranno finanziati fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili.

31.07.2020 – format-4-piano-finanziario-STEM-rev-LM-15.30

31.07.2020 – format-1-domanda-di-ammissionestem2020-rev-LM-15.30 (1)

31.07.2020 – format-3-scheda-di-progettostem2020-rev-LM-15.3

31.07.2020 – BANDO-STEM2020_16062020

Linee guida didattica digitale alle superiori: possibile da settembre con rotazione 2-3 giorni. Bozza

da Orizzontescuola

di redazione

Sono in dirittura d’arrivo le linee guida del Ministero dell’Istruzione per la Didattica Digitale Integrata. L’ultima bozza – scrive Ansa – non prevede un quantitativo specifico di giorni di rotazione, ma lascia in autonomia la decisione ai piani dei singoli istituti.

Riguardo alla presenza di alunni nelle singole classi di istituti superiori, c’è la possibilità di rotazioni per due o tre giorni.

Il documento fornisce indicazioni alle scuole, che dovranno stilare un piano scolastico ed è rivolto in particolare alle superiori che potranno decidere in autonomia di applicarlo, se necessario, già da settembre.

Nelle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado le altre linee saranno utilizzate solo in caso di chiusure o lockdown estesi ad ampi territori.

Linee guida Didattica a distanza in arrivo: alla primaria e alle medie 15 ore a settimana

Avviso pubblico per la realizzazione di azioni di inclusione digitale nelle scuole esposte al rischio di povertà educativa

da Orizzontescuola

di Antonio Fundaro

È on line, da questa mattina, l’Avviso pubblico per la realizzazione di azioni di inclusione digitale nelle scuole più esposte al rischio di povertà educativa (Avviso Prot. n. 26163 del 28 luglio 2020) pubblicato al fine di contrastare, soprattutto nelle aree a maggiore rischio sociale, le diseguaglianze socioculturali e territoriali, nonché di prevenire e recuperare l’abbandono e la dispersione scolastica determinate dai rischi connessi alle difficoltà di accesso alle risorse digitali.

Le azioni del bando

Il Ministero dell’istruzione intende realizzare azioni di inclusione digitale nelle scuole maggiormente esposte al rischio di povertà educativa e di divario digitale, nell’ambito di una iniziativa nazionale volta a favorire l’equità digitale nella didattica. L’avviso, che scade il 7 di agosto, si inserisce nell’ambito delle azioni 4 e 6 del Piano nazionale per la scuola digitale (PNSD).

Dette azioni sono finalizzate al potenziamento delle dotazioni digitali delle istituzioni scolastiche statali, anche attraverso politiche attive per il BYOD.

L’Europa e l’accesso all’educazione digitale

Di fatto, anche il Manuale sull’educazione alla cittadinanza digitale (gennaio 2019) del Consiglio di Europa, ha posto come precondizione di cittadinanza la dimensione dell’accesso alle tecnologie digitali. Tecnologie che, come ha dimostrato la recente pandemia, sono diventate parte della vita quotidiana dei cittadini e che nella scuola possono costituire strumento di uguaglianza di opportunità. L’accesso e la disponibilità di strumenti, tuttavia, non sono sufficienti se a questa precondizione non si accompagna il possesso di competenze digitali di base da parte degli studenti, che consenta loro di poter utilizzare tali tecnologie nel modo più efficace.

Le azioni del bando

Il bando prevede che si possa concorrere, con un solo progetto, a due diverse azioni.

Modulo A

Il modulo A di progetto deve prevedere l’acquisto di dotazioni e dispositivi digitali individuali, compresa la connettività, finalizzati al BYOD (Bring Your Own Device), che possano essere fruiti, in comodato d’uso gratuito, sia in classe che a casa, da parte di studenti che ne siano privi, nonché di dotazioni e strumenti digitali da utilizzare in classe, anche ai fini dello svolgimento delle attività del modulo B.

Il contributo per il modulo A è pari a 20.000€, di cui almeno il 60% destinato all’acquisto di dispositivi digitali individuali e alla connettività. Le spese che possono essere considerate ammissibili nell’ambito del modulo A sono relative a:

  • Acquisti di dotazioni e dispositivi digitali individuali (tablet, notebook, computer portatili, Chromebook con microfono e web-cam integrati), compresa la connettività (internet key e modem router) (min. 60%).
  • Acquisti di beni e attrezzature digitali per lo svolgimento di percorsi di apprendimento delle competenze digitali in classe (LIM o monitor interattivi touch screen)
  • Spese generali, tecniche e di progettazione (max 5%)

Modulo B

Il modulo B ricomprende attività didattiche, curricolari e/o extracurricolari, mirate allo sviluppo delle competenze digitali degli studenti più vulnerabili.

Il contributo per il modulo B è pari a 8.000€. Le spese che possono essere considerate ammissibili nell’ambito del modulo B per la realizzazione del progetto sono relative a:

  • Spese di personale connesse alle attività (spese per docenti ed esperti, esterni o interni al di fuori dell’orario di servizio)
  • Materiali e beni di consumo (materiali didattici di consumo, beni deperibili, cancelleria, ecc. – max 10%)
  • Spese di coordinamento e gestione amministrativa (max 10% del totale del contributo assegnato ed effettivamente rendicontato)

I beneficiari e il PTOF

Sono ammesse alla selezione pubblica per la realizzazione di azioni di inclusione digitale le istituzioni scolastiche ed educative statali del primo e del secondo ciclo di istruzione.

Ogni istituzione scolastica può concorrere per un solo progetto, che deve ricomprendere entrambi i moduli, pena l’esclusione.

Modalità di partecipazione e documentazione

Le istituzioni scolastiche ed educative statali che intendono presentare la propria proposta progettuale devono inoltrarla entro e non oltre le ore 15.00 del giorno 7 agosto 2020, compilando l’apposita istanza on line tramite l’applicativo “Protocolli in rete” disponibile su Avviso pubblico per la realizzazione di azioni di inclusione digitale nelle scuole più esposte al rischio di povertà educativa.

Il link

https://miurjb4.pubblica.istruzione.it/protocolloIntesa/

La procedura di compilazione della domanda

Procedura brevemente di seguito descritta:

a) selezionare il profilo e il proprio contesto scolastico ed entrare nell’area, facendo attenzione ad entrare con il corretto codice di plesso presso il quale sarà allestito l’ambiente di apprendimento;

b) cliccare su invia domanda di adesione, dove sarà riconosciuta l’istituzione scolastica;

c) scegliere l’Avviso “Azioni di inclusione digitale” e compilare i dati richiesti e il formulario. 2. Per la compilazione dell’istanza online sono abilitati, in automatico dal SIDI, i Dirigenti scolastici, che, utilizzando le credenziali con cui accedono a tutti i servizi informatici del Ministero dell’istruzione, saranno riconosciuti dal Sistema e potranno procedere direttamente alla compilazione dell’istanza online.

Valutazione delle proposte progettuali

I criteri di selezione adottati per la valutazione dei progetti sono:

a) livello di disagio negli apprendimenti sulla base dei dati delle rilevazioni integrative condotte dall’INVALSI;

b) status socio economico e culturale della famiglia di origine degli studenti, rilevato dall’INVALSI;

c) tasso di abbandono scolastico, registrato nella scuola proponente nel corso dell’anno scolastico, sulla base dei dati disponibili nell’Anagrafe degli studenti;

d) indicatore di possesso di alcuni specifici beni materiali (homepos), calcolato dall’INVALSI;

e) numero complessivo di studenti beneficiari degli interventi;

f) numero di ore di attività didattica dedicata alle competenze digitali per ciascun gruppo/classe;

g) inserimento di un curricolo digitale nel Piano triennale dell’Offerta Formativa, in coerenza con il quadro di riferimento europeo DigComp 2.1.;

h) attivazione degli interventi, in caso di ammissione al finanziamento, entro il 30 settembre 2020. che i punteggi vengono assegnati automaticamente da funzioni appositamente sviluppate all’interno del sistema informativo.

pnsd_inclusione_digitale – matrice

Organici e protocollo sicurezza: per ora nessun accordo con i sindacati

da La Tecnica della Scuola

Il confronto fra Ministero e sindacati sui problemi legati all’apertura del nuovo anno sta andando a rilento a causa dei diversi problemi che stanno emergendo. Nella giornata del 29 luglio il Ministero ha illustrato ai sindacati la bozza dell’ordinanza che recepirà le novità normative che potranno consentire un incremento di ulteriori posti per incarichi temporanei di personale.

“La bozza di Ordinanza – spiega Flc-Cgil in un comunicato del 30 luglio – applica una norma di legge che prevede l’eventualità di modificare i parametri di costituzione delle classi in deroga al DPR 81/2009, per comprovate necessità e motivate istanze rilevate dai dirigenti scolastici, tali da richiedere l’attivazione di nuovi contratti, ovvero un organico aggiuntivo”.
Secondo tale, la ripartizione tra gli USR verrà effettuata assegnando una quota pari al 50% in relazione al numero degli alunni, mentre la rimanente quota del 50% verrebbe attribuita in modo proporzionale sulla base delle necessità rilevate dagli USR stessi.

La posizione della Flc-Cgil

“A detta del Ministero – spiega ancora Flc-Cgil – non è possibile tradurre questa implementazione economica in quantificazione di posti perché saranno le ‘particolari esigenze’ a definirne il fabbisogno, fermo restando il vincolo di destinazione”.
L’Ordinanza Ministeriale conferma anche la disposizione di legge circa la risoluzione dei contratti già stipulati su questi posti per “giusta causa”, in caso di sospensione delle attività didattiche in presenza.
Il sindacato di Francesco Sinopoli osserva che “le istituzioni scolastiche devono avere maggiori certezze per mettere in atto i provvedimenti necessari, ovvero devono sapere di quanti docenti e quanti ATA possono disporre, in aggiunta all’organico attuale, consentirebbe di pianificare l’offerta formativa nella realtà delle classi, degli spazi, degli orari, dei turni”.

I sindacati – in realtà – chiedono che la quota del 50% calcolata sulla base dei fabbisogni delle scuole venga definita in modo trasparente e oggettivo, anche se tutti (sindacati e Ministero) concordano sul fatto che si dovrà comunque tenere conto del diverso impatto territoriale dell’emergenza sanitaria.

Il nodo delle supplenze “revocabili”

Ma c’è un punto sul quale i sindacati sono assolutamente irremovibili; si tratta della norma che prevede che i contratti a tempo determinato stipulati con i docenti precari potranno essere risolti nel caso in cui le scuole dovessero essere chiuse per un ritorno dell’epidemia.  “Dissentiamo in modo netto con la clausola del licenziamento per giusta-causa – sottolinea la Flc-Cgil – perché le esigenze dell’amministrazione vanno tenute insieme alla dignità dei lavoratori”.
La norma in questione, però, è contenuta nel Decreto Rilancio e quindi non può essere modificata con una ordinanza ed è per questo che i sindacati chiedono che il Governo si impegni subito ad emanare un decreto legge che regoli questo e altri aspetti legati alla ripresa della scuola.

La posizione della Gilda

Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda, fa due conti e osserva che le assunzioni che si potranno fare con i fondi stanziati (si parla per ora di circa 50mia posti in tutto fra docenti e Ata) sono poca cosa: “Bisogna anche aggiungere che si prevede di assegnare la maggior parte del personale alla scuola dell´infanzia e alla primaria laddove la situazione è inevitabilmente più difficile, vista la necessità di un rapporto docenti-alunni più ridotto rispetto agli altri ordini scolastici. È evidente che non resterà quasi nulla per le grandi scuole superiori delle grandi città che sin da ora si stanno organizzando per la didattica a distanza”.
“Con questi numeri – 
conclude Di Meglio– la scuola in presenza resterà un miraggio per un grande numero di studenti. In mancanza di un provvedimento legislativo urgente la responsabilità di quanto potrà avvenire all´apertura del nuovo anno scolastico ricadrà interamente sui decisori politici”.

Il protocollo per la sicurezza

Nella giornata del 30 luglio si sarebbe dovuto svolgere anche un incontro per la sottoscrizione del protocollo di sicurezza, ma alla fine tutto è saltato su richiesta delle stesse organizzazioni sindacali che fanno rilevare come “il monitoraggio del fabbisogno delle varie istituzioni sia ancora in fase di definizione, mentre è rimessa a un futuro Decreto Interministeriale del Ministro dell’Istruzione, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, la distribuzione delle risorse finanziarie di cui al D.L.34/2020”.
“Parimenti importante – proseguono i sindacati – è conoscere l’entità delle risorse che, come anticipato dalla Ministra, saranno stanziate con il ‘decreto agosto’ e destinate alle scuole al fine di assicurare una regolare attività didattica”.