Protocollo d’intesa per contribuire a garantire l’avvio dell’a.s. 2020/2021

Scheda UIL Scuola RUA

Protocollo di sicurezza per l’avvio dell’anno scolastico

Illustrissimi
Presidente del Consiglio Giuseppe Conte,
Ministro dell’Economia e Finanze Roberto Gualtieri,
Commissario straordinario Domenico Arcuri,
Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina

Scrivo a nome di un rilevante gruppo di dirigenti scolastici, per rappresentare la situazione di grande preoccupazione della maggior parte di noi, in relazione allo stato di salute delle nostre scuole e alla vigilia del rientro in presenza. In questi giorni abbiamo letto il Protocollo di sicurezza per l’avvio dell’anno scolastico alla luce del Covid 19, elaborato da Miur e sindacati. Le dodici pagine che lo compongono sono il risultato di quanto già era stato definito in questi mesi, sono un compendio di regole sanitarie e di distanziamento già ampiamente descritte, una serie di prescrizioni che vanno bene per tutti e per nessuno.

Possiamo dire che a noi dirigenti quanto scritto nel Protocollo non ci rassicura affatto perché, ricordiamolo, secondo la normativa vigente noi siamo equiparati a tutti gli effetti ai datori di lavoro, con tutte le responsabilità del caso. Per noi questo documento è fortemente omissivo. Omette di ricordare che gli edifici scolastici non sono di proprietà delle scuole e che spesso versano in uno stato di degrado, tanto che per molti non esiste neanche la certificazione di agibilità. Omette di spiegare che tante delle nostre scuole non hanno pareti da abbattere, porte da aprire, vie di fuga da praticare, essendo allocate in edifici improvvisati o vetusti.

Tutta questa vicenda appare come un enorme gioco degli equivoci, che si trasforma in un elefantiaco scaricabarile. Noi dirigenti scolastici, senza ferie in questa estate maledetta, siamo fortemente preoccupati. Non ci basterà sanificare gli ambienti, con personale insufficiente, non ci basterà abbattere pareti, non ci basterà comprare pc per famiglie non attrezzate culturalmente e senza connessione, o attendere l’arrivo salvifico dei banchi singoli, se va bene nel 2021. E non sarà stato sufficiente l’esserci improvvisarci geometri, con il centimetro in mano per misurare le aule e cercare di accogliere i nostri alunni esuberanti. Sappiamo bene che non sarà possibile farlo per tutti, così come non per tutti è stata e sarà la Didattica a Distanza. Noi dirigenti non possiamo partecipare alla rappresentazione fintamente ottimista che viene offerta della attuale situazione. Perché noi gli alunni li vediamo in faccia e conosciamo bene la loro voglia di tornare ad esserci. Noi non possiamo raccontare bugie, non ce la sentiamo. Lo stesso dicasi per i genitori, per le migliaia di mamme e papà che ogni dirigente scolastico si trova di fronte quotidianamente. Li dovremo affrontare in presenza, con le loro ingenue speranze e con le certezze granitiche sul rientro a scuola, veicolate da una informazione televisiva d’un tratto fintamente attenta al mondo della scuola.

Gentili signori è arrivato il momento di spiegare agli italiani come stanno le cose. Dopo decenni di incuria e di abbandono dell’istruzione pubblica ci ritroviamo ad affrontare una emergenza terribile. A questa emergenza si può solo rispondere con il linguaggio della verità, con la sincerità, con il senso di responsabilità, con parole chiare e limpide, non arrampicandoci sugli specchi. Non possiamo far finta che tutto vada bene, lasciando sulle spalle dei dirigenti scolastici la enorme responsabilità di far tornare gli alunni a scuola, con le strutture che abbiamo e con le conseguenze dei tagli indiscriminati effettuati in questi ultimi decenni. Tagli a cui non porranno certo rimedio le assunzioni annunciate in questi giorni, ovviamente, avranno tempistiche che non permetteranno un inizio regolare dell’anno scolastico. Fra venti giorni, infatti, riapriamo i battenti, dal 1 settembre dovremo infatti “recuperare” gli alunni promossi con le insufficienze e tanti docenti non ci saranno ad accogliere questi studenti. Diciamoci la verità, molti dirigenti non hanno la minima idea di come fare a riaprire le scuole.

Egregio Presidente, Egregi Ministri, Egregio Commissario straordinario, pensiamo che la credibilità di una Nazione e delle persone che la rappresentano, si debba palesare soprattutto in questi momenti, e che il principio di verità debba prepotentemente sostituire considerazioni elettorali e convenienze di ogni tipo.

Con i migliori saluti

Alessandro Turchi

Presidente SOLO DIRIGENTI

Ora occorre un Piano strutturato d’interventi

Cuzzupi: ben vengano le assunzioni, ma tutte a tempo indeterminato.

Ora occorre un Piano strutturato d’interventi

Si apprende da dichiarazioni del Ministro Azzolina che sarebbe stata determinata, con il via libera del Ministro Gualtieri, l’assunzione a tempo indeterminato ed a tempo determinato, ossia con contratti annuali, di 84.808 Docenti precari ed 11.000 ATA, tra Assistenti amministrativi, assistenti tecnici, e collaboratori scolastici . ( Si attende il via libera per i DSGA)

“Questa notizia, laddove confermata dai fatti, viene accolta con parziale  soddisfazione dall’UGL Scuola che da tempo pone l’accento e si  batte per un intervento strutturale e definitivo sugli organici del personale della scuola”. Afferma il Segretario Nazionale dell’UGL Scuola, Ornella Cuzzupi.

“Si continuerà a chiedere  a gran voce, la stabilizzazione di tutti i precari necessari alla ripresa delle  attività scolastiche per l’ imminente a. s. 2020/2021, con la trasformazione dei contratti a tempo in assunzioni stabili e definitive, onde garantire la continuità didattica, condizione auspicabile per un insegnamento di alto respiro. Solo in questo modo – continua Cuzzupi – infatti, sarà possibile garantire la ripresa delle lezioni in aula, permettendo a tutti gli studenti di ritrovare la propria, naturale e giusta comunità educante brutalmente sospesa a causa di un’epidemia che ha segnato un’intera nazione e che, ci auguriamo,  possa dissolversi in tempi brevissimi”.

Secondo l’UGL Scuola rimangono comunque da mettere in campo azioni di primaria importanza tra le quali un Piano strutturato di messa in sicurezza, aumento e adeguamento degli spazi didattici (aule, laboratori, palestre) che, unitamente alle assunzioni a tempo indeterminato di personale scolastico, possa porre fine alle cosiddette “classi pollaio”. Sarà inoltre indispensabile garantire a tutti adeguati strumenti che consentano di avviare una didattica che garantisca un’educazione al passo con i tempi.

“La scuola – conclude il Segretario Nazionale UGL Scuola – è un settore strategico per lo sviluppo e la crescita del Paese e non può prescindere da un disegno complessivo e sinergico che consenta di guardare al futuro con ottimismo. Da parte nostra siamo pronti a fornire idee e suggerimenti, invitiamo il Ministro e l’Esecutivo a misurarsi su tale prospettiva”.

   Federazione Nazionale UGL Scuola

Il Segretario Nazionale

Ornella Cuzzupi

Immissioni in ruolo docenti 2020, la tempistica: assunzioni ordinarie entro 27 agosto, da call veloce entro 7 settembre

da OrizzonteScuola

Di redazione

Immissioni in ruolo anno del personale docente per l’anno scolastico 2020/21: ecco la tempistica. Un mese denso di operazioni, scelte, opportunità professionali. Sono 84.808 i posti a disposizione. A breve sarà comunicata la ripartizione per provincia e classe di concorso.

Il sindacato Anief comunica che  “Le istanze per le immissioni in ruolo del 2020/21 saranno presentate per via telematica con modalità ancora da definire.

Le immissioni in ruolo ordinarie dovranno concludersi presumibilmente entro il 26 agosto.

Una volta concluse le ordinarie operazioni, si dovrebbe procedere secondo questa tempistica: avvio della procedura in attuazione di quanto previsto dal Decreto Ministeriale 8 giugno 2020, n. 25, sui posti che rimangono vacanti e disponibili in ciascun anno scolastico dopo le operazioni di assunzione a tempo indeterminato disposte ai sensi della normativa vigente; comunicazione degli uffici, entro il termine del 27 agosto p.v., dei posti rimasti vacanti e disponibili mediante pubblicazione sui rispettivi siti internet istituzionali al fine di consentire ai soggetti aventi titolo di presentare istanza per via telematica entro 5 giorni nel periodo compreso tra il 28 agosto 2020 e il 1° settembre 2020;

pubblicazione entro il 2 settembre da parte degli UUSSRR degli elenchi degli aspiranti, graduati sulla base dei punteggi di cui all’articolo 4, comma 3 del D.M. 8 giugno 2020 n. 25 suddivisi per ciascuna delle procedure di cui al comma 2 dell’articolo 5 del suddetto decreto;

assunzioni entro il 7 settembre 2020 con decorrenza giuridica a partire dal 1° settembre dell’anno scolastico di riferimento, dei soggetti che risulteranno in posizione utile.”

Il cronoprogramma trasmesso agli uffici Scolastici

Operazioni di immissione in ruolo personale docente – utilizzazioni e assegnazioni provvisorie:

  •  Apertura funzioni informatizzate immissioni in ruolo personale docente: a partire dal 6 agosto 2020;
  •  Chiusura operazioni immissioni in ruolo ordinarie con assegnazione sedi: entro il 26 agosto 2020
  • Pubblicazione posti vacanti e disponibili sui siti internet degli uffici e in piattaforma all’esito delle operazioni di nomina: entro il 27 agosto 2020;
  • Termine ultimo di conclusione delle operazioni di utilizzazione e assegnazione provvisoria personale docente e ATA: 31 agosto 2020;

Chiamata veloce

  • Istanza chiamata veloce: 28 agosto 2020 – 1 settembre 2020 (previa pubblicazione dei posti vacanti e disponibili residuati alle operazioni di immissioni in ruolo il 27 agosto 2020)
  •  Pubblicazioni elenchi graduati: 2 settembre 2020;
  • Nomine in ruolo chiamata veloce: entro il 7 settembre 2020;

Conferimento incarichi a tempo determinato:

  • Avvio attività di smistamento alle scuole: dal 8 agosto 2020
  • Avvio attività di valutazione istanze gps: dal 10 agosto 2020
  • Conclusione attività di valutazione: 28 agosto 2020;
  • Pubblicazione graduatorie GPS: 1 settembre 2020
  • Supplenze da GAE e GPS: entro 14 settembre 2020
  • Supplenze graduatorie di istituto: dal 15 settembre 2020

La tempistica dovrà ancora essere ufficializzata nel decreto e nell’allegato A contenente le istruzioni che gli uffici Scolastici dovranno seguire per garantire uniformità alle operazioni.

Se la tempistica per le immissioni in ruolo fosse effettivamente rispettata, potrebbe concretizzarsi la possibilità di assegnare anche le supplenze da GaE – GPS in tempo utile per il 14 settembre (naturalmente con superlavoro per gli uffici Scolastici).

Organico COVID, docenti ed ATA potranno essere sostituiti fin dal primo giorno di assenza. Bozza decreto

da OrizzonteScuola

Di redazione

In via di definizione il Decreto “scostamento” che permetterà un aumento di spesa di 25 miliardi. Tra le voci presenti nel testo della bozza anche la scuola che rientra con varie voci, tra queste una legata al personale cosiddetto COVID, perché sarà utilizzato esclusivamente in casi legati al mantenimento delle misure di sicurezza.

Infatti, ricordiamo che all’articolo 231-bis del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77 saranno attivati “ulteriori incarichi temporanei di personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) a tempo determinato dalla data di inizio delle lezioni o dalla presa di servizio fino al termine delle lezioni, non disponibili per le assegnazioni e le utilizzazioni di durata temporanea. In caso di sospensione dell’attività in presenza, i relativi contratti di lavoro si intendono risolti per giusta causa, senza diritto ad alcun indennizzo

Nel decreto “scostamento”, sono previsti 368 milioni di euro nel 2020 e a 552 milioni di euro nel 2021 che consentiranno la sostituzione del personale assunto per l’emergenza fin dal primo giorno di assenza. Supplenti che dovranno essere, però, assunti prioritariamente tra il personale abilitato o con titoli di studio idoneo.

Nel decreto viene, infine, ribadito che il personale assunto solo per l’emergenza sanitaria, sia docenti che ATA, “non si applicano le modalità di lavoro agile”

Assunzioni docenti e ATA emergenza Covid: con lockdown contratti risolti senza indennizzo. ORDINANZA MI

da OrizzonteScuola

Di Ilenia Culurgioni

Assunzioni docenti e ATA per emergenza Covid. Ordinanza Ministero numero 83 del 5 agosto 2020 concernente le misure per la ripresa dell’attività didattica in presenza nell’anno scolastico 2020/2021 nel rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Dopo le anticipazioni di Orizzonte Scuola, è stata pubblicata l’Ordinanza definitiva del Ministero dell’istruzione che disciplina le assunzioni di personale docente e ATA aggiuntivo esclusivamente per l’anno scolastico 2020/21.

Modalità assunzioni

I dirigenti preposti agli uffici scolastici regionali, previa acquisizione e valutazione delle motivate istanze dei dirigenti scolastici in cui sono evidenziate le comprovate necessità connesse al rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e nelle situazioni ove non sia possibile procedere diversamente, potranno derogare, nel limite delle risorse ripartite, al numero minimo e massimo di alunni per classe previsto, per ciascun grado di istruzione.

Gli Usr dunque attivano, per il solo anno scolastico 2020/2021 e nel limite delle dotazioni finanziarie definite ai sensi del decreto di cui all’articolo 231-bis, comma 2, del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, con loro decreti, ulteriori incarichi temporanei di personale docente e ATA, in
relazione alle specifiche esigenze delle istituzioni scolastiche.

Viene data priorità sia per il personale docente che ATA alla scuola dell’infanzia e del primo ciclo, con particolare riferimento alla scuola primaria.

Criteri

Le risorse vengono così ripartite:

  • per il 50% sulla base del numero degli alunni presenti al sistema informativo del
    Ministero, come comunicati dalla competente Direzione generale;
  • per il rimanente 50%, proporzionalmente sulla base delle richieste avanzate dagli
    Uffici scolastici regionali.

Contratti

I posti non sono disponibili per utilizzazioni e assegnazioni provvisorie, hanno decorrenza giuridica ed economica dalla data di inizio delle lezioni o dalla effettiva presa di servizio e fino al termine delle lezioni.

In caso di sospensione delle attività didattiche in presenza, i contratti di lavoro attivati si intendono risolti per giusta causa, senza diritto ad alcun indennizzo.

Le assunzioni vengono effettuate dalle graduatorie di istituto.

Per le eventuali sostituzioni del personale si procede ai sensi e nei limiti della normativa vigente, fermo restando il prioritario ricorso al personale a qualunque titolo in servizio presso l’istituzione scolastica e in possesso di abilitazione o di titolo di studio idoneo, consentendo, ove non sia possibile procedere diversamente, la sostituzione del personale così assunto dal primo giorno di assenza.

Per questo il 10% delle risorse è resa indisponibile per essere utilizzata per la copertura delle sostituzioni.

ORDINANZA

Settembre di fuoco per Azzolina tra il test del rientro a scuola e il possibile rimpasto di governo

da OrizzonteScuola

Di Andrea Carlino

Agosto è iniziato solo da pochi giorni, ma l’attenzione del mondo della scuola e non solo è per settembre.

Anzi, per due date in particolare: la prima è quella del 14 settembre con il rientro in classe di milioni di studenti e personale scolastico.

Dopo lunghi mesi di stop con la didattica a distanza a reggere il sistema e l’eccezione (positiva) dell’esame di maturità svolto in presenza, il vero banco di prova per la scuola sarà il ritorno in classe previsto per metà settembre con un prologo che ci sarà già dai primi di settembre con i corsi di recupero.

L’altra data da tenere d’occhio è quella del 20-21 settembre con l’election day che sarà anche un modo per testare il gradimento del governo Conte.

Sull’effettiva tenuta del sistema si giocherà molto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che da metà gennaio è a capo del dicastero di Viale Trastevere: il compito per la deputata pentastellata si è complicato durante gli ultimi mesi, ma, bisogna ammetterlo, mai nessuno nella storia repubblicana si era dovuto disimpegnare con una crisi di tale gravità.

La ministra sta tenendo dritta la barca durante la tempesta (giovedì sera, tra le altre cose, ha incassato il via libera del MEF a più di 95mila assunzioni tra docenti e Ata), ma non sono mancati gli scivoloni e gli attacchi sia dall’opposizione che dalle stesse forze di maggioranza (soprattutto sul concorso straordinario).

I mal di pancia sul suo operato crescono e, come si usa in gergo calcistico, la ministra è “condannata a vincere”. Se il ritorno in classe presentasse più di un problema, se il meccanismo delle immissioni in ruolo dovesse incepparsi, allora per l’attuale ministra dell’Istruzione potrebbe essere un problema mantenere il proprio posto.

Gli alleati potrebbero chiedere discontinuità e allora sarebbero due i nomi su cui puntare all’interno di un discorso più ampio che porterebbe il governo ad effettuare un tagliando dopo le elezioni regionali: l’attuale presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra, compagno di partito dell’attuale ministra e tra i papabili al Ministero dell’Istruzione già un anno fa (poi gli fu preferito Lorenzo Fioramonti) e la capogruppo di Italia Viva alla Camera, Maria Elena Boschi, fedelissima dell’ex premier Matteo Renzi, che, però, ha prontamente smentito qualsiasi ipotesi di prendere il posto della ministra.

In un senso o nell’altro saranno settimane decisive per il mondo della scuola alle prese con il periodo più duro dal dopoguerra: il ritorno in classe da una parte, l’annosa vicenda dei precari dall’altra, Azzolina (e non solo) si gioca tantissimo del suo futuro politico.

Dirigenti scolastici, autorizzate 529 assunzioni per l’anno scolastico 2020/21

da OrizzonteScuola

Di redazione

Assunzioni dirigenti scolastici 2020/21: sono 529 quelle autorizzate. Lo comunica il Ministero dell’istruzione con una nota alle Organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl, Uil, Anp, Dirigentiscuola, Snals.

Dei 529 DS richiesti, 458 riguardano la procedura concorsuale di cui al DDG 1259/2017; 29 i soggetti inclusi nella graduatoria di merito ex DDG 13 luglio 2011, 42 corrispondono a richieste di trattenimento in servizio ex articolo 1, comma 87 della Legge n. 208/2015.

Ieri la Ministra Lucia Azzolina ha annunciato le assunzioni a tempo indeterminato anche dei docenti, quasi 85mila, e di oltre 11mila ATA.

Graduatorie provinciali, quota 725mila domande. Scuole polo corrono in aiuto degli Uffici Scolastici

da OrizzonteScuola

Di redazione

Graduatorie provinciali e di istituto: chiusa a mezzanotte la piattaforma per la presentazione della domanda, il numero ufficioso delle domande presentate è stato diffuso dal Ministro durante la trasmissione In Onda su La7:  725mila.

L’obiettivo del Ministero è  quello di assegnare le supplenze, sia sostegno che posto comune, da Gae e GPS entro il 14 settembre, data “media” di inizio delle lezioni. Il calendario regionale.

Per far ciò, i tempi sono stringati.

Non sappiamo ancora quanto complessa potrà rivelarsi la valutazione delle domande. Il rischio è che gli aspiranti abbiano inserito nella domanda “di tutto, di più”, affidando agli uffici Scolastici l’onere di dire che quel titolo o servizio non può essere valutato. Numerosi docenti infatti hanno mal digerito la modifica alla tabella di valutazione dei titoli che in alcuni casi ha comportato una perdita anche ingente di punteggio e dunque nella speranza di poter comunque far ancora rientrare servizi e titoli già valutati nel 2017 non hanno rinunciato a dichiararli.

Alcune richieste sindacali sono rimaste inoltre senza risposta, pertanto dovranno ora essere gli uffici Scolastici ad assumersi la responsabilità della valutazione.

Per far ciò sono già numerosi quelli che hanno richiesto l’aiuto delle Scuole polo, alle quali vengono affidate singole o gruppi di classi di concorso. E dunque il lavoro delle segreterie delle scuole potrebbe risultare ancora una volta fondamentale per la buona riuscita del progetto.

Obiettivo: pubblicare le graduatorie entro fine agosto.

Fondo di istituto e bonus premiale: l’informativa successiva è obbligatoria

da La Tecnica della Scuola

Arriva dalla Sardegna la notizia di una nuova decisione giudiziaria sulle modalità di gestione del fondo di istituto.
Lo rendono noto i Cobas Sardegna unitamente ad altri sindacati (Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola e Gilda) che  già un anno fa avevano aperto un contenzioso con due istituti scolastici della regione.
“Già da diversi anni – scrivono i sindacati nel loro comunicato – molti dirigenti scolastici si rifiutano di fornire alle organizzazioni sindacali e alle RSU d’istituto l’informazione successiva analitica sulle retribuzioni del Fondo Integrativo d’Istituto (FIS) per le attività aggiuntive di docenti e Ata e le retribuzioni del cosiddetto bonus docenti, assumendo che in tal modo si violino le norme sulla privacy”.

“Parimenti – proseguono i sindacati – dopo la legge n. 107/2015 taluni dirigenti scolastici si sono arrogate/i il diritto di poter nominare e retribuire dal FIS, fino al 10% di docenti loro collaboratori mentre il Contratto Scuola prevede che i DS possano nominare e retribuire solo due docenti collaboratori. Nel caso in cui si ritenesse di dover nominarne di ulteriori il contratto prescrive la delibera nominale del collegio dei docenti”.

A partire dall’agosto del 2019, il contenzioso, aperto da tempo, si è trasferito nelle aule del tribunale di Cagliari ed è arrivato a conclusione nelle ultime settimane.

Nella causa contro l’Ipsar “Gramsci” di Monserrato il Giudice del lavoro si è pronunciato a favore dei ricorrenti in merito alla richiesta di informazione sul FIS e alla retribuzione di più di non più di due collaboratori.

Nell’altro caso, che vedeva coinvolto il Circolo Didattico di Assemini 2 il Tribunale ha imposto alla dirigente l’obbligo di fornire alle rappresentanze sindacali l’integrale informazione successiva, analitica e completa, sul pagamento del FIS di Docenti e Ata e del cosiddetto bonus premiale.

“L’ordinanza in oggetto – sottolineano i sindacati – sconfigge integralmente la linea adottata dall’Associazione Nazionale Presidi (ANP) che ha sempre sostenuto che le/i Dirigenti Scolastici non dovessero fornire l’informazione richiesta sui pagamenti delle attività aggiuntive (su FIS e Bonus), e che potessero nominare e retribuire, a proprio piacimento, i docenti collaboratori fino al 10% dell’organico d’Istituto”.

“Auspichiamo – concludono – che sulle materie in oggetto non si debba più ricorrere ai Tribunali del Lavoro ma si instaurino invece, proficue, serene e costruttive relazioni sindacali tra le parti”.

Ritorno a scuola, in arrivo nuove assunzioni di docenti: previste più supplenze che immissioni in ruolo

da La Tecnica della Scuola

Piovono assunzioni. Sembrerebbe essere questa l’immagine di questi ultimi giorni. L’annuncio della Ministra Azzolina per aver ottenuto l’ok da parte del MEF di quasi 85 mila nuove immissioni in ruolo, ha suscitato grande interesse da parte dell’opinione pubblica.

Allo stesso modo, pochi giorni fa, la stessa Ministra ha firmato un’ordinanza che prevede l’assunzione a tempo determinato di 50 mila nuovi supplenti.

A settembre, in vista del ritorno a scuola, si prevedono tanti nuovi docenti. Tuttavia, non sono pochi gli utenti che fanno fatica a capire come funzioneranno queste assunzioni e chi vedrà coinvolti. Proviamo a fare il punto.

Immissioni in ruolo docenti: saranno 85 mila?

Il Mef ha autorizzato 85 mila nuove immissioni in ruolo. Ma che possa arrivare realmente lo stesso numero di assunzioni è piuttosto improbabile.

Infatti, come scritto in precedenza, esiste la probabilità che alla fine le assunzioni in ruolo di docenti per il 2020/2021 saranno inferiori.
Il motivo, soprattutto nella scuola secondaria di I e II grado, è che le GaE sono in via di esaurimento per molte classi di concorso di molte province di Italia. E anche quelle di merito, da dove si estrapolano l’altra metà dei candidati per assegnare le assunzioni a tempo indeterminato, cominciano ad avere pochi nominativi. Più probabile che le assunzioni possano essere più numerose per infanzia e primaria, specie al Nord.

Ad ogni modo, ricorda anche la Flc Cgil, “i numeri annunciati per i docenti sono frutto dei pensionamenti e degli oltre 50 mila posti non assegnati l’anno scorso per carenza di candidati”. Secondo il sindacato, questa situazione è frutto della scelta di “rinviare un concorso straordinario che, completamente inascoltati, avevamo richiesto diventasse una procedura snella, per soli titoli”.

Immissioni in ruolo: 50% da Gae e 50% da Graduatorie concorsi

Ricordiamo che le immissioni in ruolo saranno così suddivise:

  • 50% di immissioni in ruolo da Gae
  • 50% di immissioni in ruolo da Graduatorie concorsi

I docenti immessi in ruolo da concorso ordinario 2016 o da concorsi  straordinari 2018 che sono inseriti in graduatorie ad esaurimento regionali o sono accordati a tali graduatorie (per quanto riguarda gli idonei del concorso 2016) devono preventivamente scegliere la provincia per l’immissione in ruolo.

E i nuovi concorsi?

E i nuovi concorsi? I concorsi ordinari infanzia e primaria e scuola secondaria non partiranno a breve: non prima dell’autunno, con l’intera procedura che si concluderebbe molto più in là.

Partirà invece prima il concorso straordinario secondaria, ma anche in questo caso le assunzioni non saranno effettuate a settembre, in vista del ritorno a scuola. Piuttosto, i vincitori avranno retrodatazione giuridica del contratto, per cui, a livello contrattuale i docenti risulteranno assunti in ruolo dal 1° settembre, pur prendendo servizio in un altro momento dell’anno.

Quante assunzioni in ruolo ci saranno quindi? Secondo l’ex Ministro Fioramonti le assunzioni in ruolo 2020/2021 copriranno a stento i pensionamenti, quindi 30 mila posti.

C’è anche la call veloce

Ci sarebbe anche un’altra strada per l’immissione in ruolo: la novità per quest’anno è la call veloce: se al termine delle immissioni in ruolo dovessero restare altri posti vuoti, ovvero dove ci saranno provincie con graduatorie esaurite ma ci saranno ancora posti da assegnare, si effettueranno le operazioni di chiamata veloce.

Possono richiedere l’assunzione in ruolo tramite call veloce:

  • soggetti inseriti nelle graduatorie utili per le immissioni in ruolo del personale docente ed educativo (graduatorie concorsuali)
  • soggetti inseriti in GAE

Tale disponibilità dei posti vengono rese pubbliche sui siti internet dei rispettivi uffici scolastici, in maniera da consentire la presentazione delle istanze da parte degli interessati.

Queste operazioni devono essere improrogabilmente concluse entro il 15 settembre.

Sarà l’anno dei supplenti

Quello che sembra essere certo è che l’anno scolastico 2020/2021 sarà l’anno dei supplenti: in attesa di conoscere le nuove graduatorie provinciali e di istituto, le cui domande di inserimento sono scadute il 6 agosto, sappiamo già che per il ritorno a scuola si potrà contare sui nuovi 40 mila assunti a tempo determinato, il famoso organico aggiuntivo o “organico covid“: le risorse economiche, dice il MI, saranno ripartite tra gli Uffici Scolastici Regionali con decreto del Ministro dell’Istruzione, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, sulla base di due criteri:

  • il numero degli alunni presenti sul territorio
  • – le richieste avanzate dagli Uffici scolastici regionali che stanno vagliando le esigenze delle scuole.

Ma il Ministero non ha intenzione di fermarsi: “gli stessi criteri previsti dall’Ordinanza di oggi saranno utilizzati per ripartire anche le altre risorse per l’organico che deriveranno dallo scostamento di bilancio che prevede 1,3 miliardi per la scuola. Una parte di queste sarà, infatti, dedicata a un ulteriore incremento di personale“.

Ancora non si conosce il numero di supplenti coinvolti in questa operazione, ma sicuramente non si dovrebbe andare sotto i 15-20 mila lavoratori precari.

Infine, dovrebbero arrivare anche dal decreto agosto altri supplenti: ci sarà un altro miliardo tra il 2020 e il 2021 per la ripartenza della scuola in sicurezza che prevede un altro investimento in personale, sia insegnanti che amministrativi.

Nella bozza del decreto agosto è previsto infatti l’incremento di 400 milioni nel 2020 600 milioni nel 2021 del Fondo per l’emergenza epidemiologica da Covid-19 istituito presso il ministero dell’Istruzione, raddoppiando i finanziamenti del decreto rilancio (pari a 377 milioni quest’anno e a 600 milioni il prossimo).

Le risorse sono in parte minore destinate ad ampliare gli spazi dedicati all’insegnamento, anche attraverso l’affitto di strutture temporanee e l’alternanza dell’attività didattica “ad attività ludico-ricreative, di approfondimento culturale, artistico, coreutico, musicale e motorio-sportivo“.

La gran parte delle risorse sarebbero invece impegnate all’attivazione di ulteriori posti di personale docente e amministrativo, tecnico ed ausiliario (Ata) a tempo determinato.

Immissioni personale ATA, saranno 11.323 di cui 1958 DSGA. FLC CGIL: insufficienti

da La Tecnica della Scuola

Nella giornata di oggi, 7 agosto 2020, si è svolto in videoconferenza l’incontro di informativa al Ministero dell’Istruzione sulle immissioni in ruolo del personale ATA a partire dal 1° settembre 2020.

L’Amministrazione ha comunicato che i posti di DSGA dal 1° settembre 2020 saranno immessi in ruolo 11.323 unità del personale ATA di cui 1958 DSGA.

Numeri che per la FLCG CGIL risultano insufficienti. “Se si misura lo scarto fra il numero dei posti che risultano liberi e il numero dei posti che vengono concessi per le immissioni in ruolo registriamo una differenza di 9000 posti mancantiVentimila circa: è questo il numero che andava preso in considerazione” ha dichiarato il Sindacato Scuola.

Sarebbe stato risolutivo il concorso degli AA facenti funzione

Riteniamo giusta la misura che riguarda i DSGA, – continua – ma tuttavia, rimane anch’essa insufficiente laddove si consideri che rimarranno comunque scoperti circa 1600 posti di Direttore dei Servizi generali e Amministrativi con il corollario disfunzionale di avere il personale in alcune regioni dove sono in esubero e di non averlo dove esso è mancante. Una ulteriore conferma che lo svolgimento del concorso riservato agli Assistenti Amministrativi (AA) Facenti Funzione (FF) sarebbe stato risolutivo di molti problemi“.

No al conferimento dell’incarico agli AA facenti funzione fino a nomina dell’avente diritto

La FLC CGIL si è mostrata anche contraria alla ventilata operazione di conferimento di incarico agli AA Facenti funzione fino a nomina dell’avente diritto: l’AA nominato FF di DSGA deve rimanere per tutto l’anno scolastico sul posto assegnato.

La riunione è stata aggiornata a martedì prossimo giorno in cui ci verrà consegnata la tabella di ripartizione distinta per regione e per profilo.

Ritorno a scuola, il rischio contagio esiste: tre scenari per l’autunno

da La Tecnica della Scuola

Potrebbero non bastare le linee guida e il protocollo di sicurezza per la riapertura scuole di settembre: con una nuova ondata di covid proprio l’attività scolastica resta fra quelle che destano maggiori dubbi. Specie per quanto riguarda gli alunni più piccoli.

Stiamo parlando delle perplessità dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha realizzato un documento in cui si parla degli scenari che potrebbero aversi in autunno.

Queste le linee guida, come riferisce La Repubblica.it, per ottobre si chiamano “Preparedness“, e serviranno sostanzialmente a “minimizzare i rischi posti dalle malattie infettive e per mitigare il loro impatto”. Gli esperti sottolineano che non è possibile conoscere adesso l’evoluzione che si avrà a fine estate, ma è chiaro che un piano deve essere stilato.

I tre scenari per l’autunno: la scuola resta un’incognita

L’Istituto Superiore della Sanità prefigura tre scenari: il primo scenario sembra essere quello più incoraggiante; infatti si ipotizza una situazione sostanzialmente invariata (focolai presenti) con un impatto modesto delle scuole sulla trasmissibilità e le sue fonti d’infezione, considerate inevitabili ma tenute sotto controllo. Invece, la seconda prospettiva, evidenzia una situazione di trasmissibilità “sostenuta e diffusa” con Rt tra 1 e 1,25: non si riesce a tenere traccia, in questo caso, dei nuovi focolai, inclusi quelli scolastici.

Il terzo scenario, infine, è quello che desta maggiore preoccupazione: “Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario e valori regionali sistematicamente compresi tra 1,25 e 1,5”.

Secondo gli epidemiologi e gli igienisti “non è nota la reale trasmissibilità di SarsCov-2 nelle scuole, anche se iniziano ad essere disponibili evidenze scientifiche di epidemia in ambienti educativi”. Più in generale, “non è noto quanto i bambini, prevalentemente asintomatici, trasmettano il virus rispetto agli adulti”. Tutto questo, “rende molto incerto il ruolo della trasmissione nelle scuole”.

Nella scuola dell’infanzia senza mascherina

Come dicevamo in precedenza, a destare maggiore preoccupazione è la fascia più piccola della popolazione studentesca, soprattutto quella 0-6 anni.
E’ vero che sono state approvate delle linee guida specifiche per la fascia 0-6: per i bambini di età inferiore a 6 anni non è previsto l’obbligo di indossare la mascherina, diversamente dal personale scolastico.

E’ chiaro che un bambino così piccolo potrebbe soffrire la mascherina tutte quelle ore e che il distanziamento è miraggio. Però le perplessità sono tante.

Perplessità sollevate anche dal sindacato Gilda nei giorni scorsi: “Nonostante studi scientifici dichiarino che nei bambini di età inferiore ai 5 anni la carica virale sia fino a cento volte superiore alla media e la Società italiana di pediatria consigli l’uso della mascherina a partire dai 3 anni, nessun distanziamento, nessuna riduzione del numero degli alunni per classe e nessun dispositivo di protezione individuale è previsto dalle Linee guida per la riapertura a settembre della scuola dell’infanzia“.

Curriculum dello Studente, ok del CSPI purché le scuole ricevano supporto

da La Tecnica della Scuola

Il CSPI valuta positivamente l’innovazione introdotta con il Curriculum dello Studente, già previsto dal decreto legislativo 62/2017, in considerazione della necessità di una rappresentazione sintetica delle esperienze scolastiche e formative dello studente nella fase finale del percorso di studi delle scuole secondarie di secondo grado, in quanto può essere considerato un passo importante per lo sviluppo della dimensione orientativa all’interno del percorso scolastico”.

Così si apre il parere espresso dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione nella seduta del 5 agosto sullo schema di decreto del Ministro recante “Adozione del modello di diploma finale e del Curriculum dello Studente, ai sensi dell’art. 21, comma 3, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62”.

Il parere è positivo, ma con alcune osservazioni.

Infatti, considerata la delicata frase che le scuole stanno vivendo, impegnate come sono nella riapertura in sicurezza, il CSPI auspica che nel primo anno di applicazione l’amministrazione fornisca adeguato supporto amministrativo e tecnologico alle scuole evitando che tale introduzione si trasformi in un ulteriore appesantimento burocratico.

Inoltre, il Consiglio ritiene fondamentale l’attivazione di un’azione di informazione e formazione nei confronti dei docenti, degli studenti e del personale di segreteria.

In merito al “DIPLOMA” (allegato A del D.M.) il CSPI richiede che abbia una grafica complessiva che lo caratterizzi più come “DIPLOMA” e non sia proposto (come è stato sottoposto al CSPI) nella veste grafica di un semplice “certificato”.

Didattica digitale integrata: pubblicate le linee guida. Dall’orario delle lezioni alla valutazione

da Tuttoscuola

Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato le Linee Guida per la Didattica Digitale Integrata (DDI), previste dal Piano per la ripresa di settembre presentato lo scorso 26 giugno e passate al vaglio del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Le Linee guida sono anche state inviate alle scuole per la loro applicazione.

Leggi il Decreto

Leggi il testo delle linee guida

Il documento contiene indicazioni operative affinché ciascun Istituto scolastico possa dotarsi, capitalizzando l’esperienza maturata durante i mesi di chiusura, di un Piano scolastico per la didattica digitale integrata. In particolare, il Piano per la DDI dovrà essere adottato nelle secondarie di secondo grado anche in previsione della possibile adozione, a settembre, della didattica digitale in modalità integrata con quella in presenza. Mentre dall’infanzia alla secondaria di primo grado, il Piano viene adottato affinché gli istituti siano pronti “qualora si rendesse necessario sospendere nuovamente le attività didattiche in presenza a causa delle condizioni epidemiologiche contingenti”. Per questi gradi di scuola non è infatti prevista didattica integrata alla ripresa di settembre, ma solo didattica in presenza.

Il Piano scolastico per la didattica digitale integrata dovrà essere allegato al Piano triennale per l’offerta formativa di ciascuna scuola. Sarà fornita apposita comunicazione alle famiglie, alle studentesse e agli studenti sui suoi contenuti in modo che tutte le componenti della comunità scolastica siano coinvolte.

Ogni scuola avvierà una rilevazione del fabbisogno di tablet, pc e connessioni che potrebbero servire per l’attuazione del Piano. Con l’arrivo dei nuovi studenti delle classi prime, infatti, potrebbe essere necessario integrare le dotazioni. Per quanto riguarda i docenti, le Linee guida pongono attenzione anche a quelli a tempo determinato, i supplenti: la rilevazione del fabbisogno riguarderà anche loro, dato che non hanno accesso alla Carta del docente che consente agli insegnanti di acquistare hardware per la didattica.

Un’attenzione particolare è riservata agli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali. Nel caso in cui, nelle scuole di secondo grado, sia attivata la DDI come metodologia complementare, per le alunne e gli alunni con disabilità andrà privilegiata la didattica in presenza con il loro docente di sostegno.

Nel caso di lezioni in DDI complementari, sempre nella scuola secondaria di secondo grado, chi segue a distanza dovrà fare lo stesso orario della classe.

In caso di nuove situazioni di chiusura a causa di un eventuale peggioramento delle condizioni epidemiologiche e di DDI generalizzata, le lezioni saranno in modalità sincrona per tutto il gruppo classe e dovrà essere garantito un orario minimo: almeno 10 ore settimanali per le classi prime della primaria, almeno 15 per le scuole del primo ciclo (primarie, tranne le classi prime, e secondarie di primo grado), almeno 20 per il secondo grado.

Il documento sottolinea l’importanza di mantenere un dialogo costante e proficuo con le famiglie e di favorire la formazione dei docenti e di tutto il personale scolastico sui temi del digitale.

Di seguito la sintesi di alcuni punti principali delle linee guida.

L’orario delle lezioni

Nel corso della giornata scolastica dovrà essere offerta, agli alunni in DDI, una combinazione adeguata di attività in modalità sincrona e asincrona, per consentire di ottimizzare l’offerta didattica con i ritmi di apprendimento, avendo cura di prevedere sufficienti momenti di pausa. Nel caso di attività digitale complementare a quella in presenza, il gruppo che segue l’attività a distanza rispetta per intero l’orario di lavoro della classe salvo che la pianificazione di una diversa scansione temporale della didattica, tra alunni in presenza e a distanza, non trovi la propria ragion d’essere in motivazioni legate alla specificità della metodologia in uso. Nel caso in cui la DDI divenga strumento unico di espletamento del servizio scolastico, a seguito di eventuali nuove situazioni di lockdown, saranno da prevedersi quote orarie settimanali minime di lezione.

– Scuola dell’infanzia: l’aspetto più importante è mantenere il contatto con i bambini e con le famiglie. Le attività, oltre ad essere accuratamente progettate in relazione ai materiali, agli spazi domestici e al progetto pedagogico, saranno calendarizzate evitando improvvisazioni ed estemporaneità nelle proposte in modo da favorire il coinvolgimento attivo dei bambini. Diverse possono essere le modalità di contatto: dalla videochiamata, al messaggio per il tramite del rappresentante di sezione o anche la videoconferenza, per mantenere il rapporto con gli insegnanti e gli altri compagni. Tenuto conto dell’età degli alunni, è preferibile proporre piccole esperienze,
brevi filmati o file audio. È inoltre opportuno attivare una apposita sezione del sito della scuola dedicata ad attività ed esperienze per i bambini della scuola dell’infanzia. Si rimanda al documento di lavoro “Orientamenti pedagogici sui Legami educativi a Distanza. Un modo diverso per ‘fare’ nido e scuola dell’infanzia”.

– Scuola del primo ciclo: assicurare almeno quindici ore settimanali di didattica in modalità sincrona con l’intero gruppo classe (dieci ore per le classi prime della scuola primaria), organizzate anche in maniera flessibile, in cui costruire percorsi disciplinari e interdisciplinari, con possibilità di prevedere ulteriori attività in piccolo gruppo, nonché proposte in modalità asincrona secondo le metodologie ritenute più idonee.

– Scuole secondarie di primo grado ad indirizzo musicale: assicurare agli alunni, attraverso l’acquisto da parte della scuola di servizi web o applicazioni che permettano l’esecuzione in sincrono, sia le lezioni individuali di strumento che le ore di musica d’insieme.

– Scuola secondaria di secondo grado: assicurare almeno venti ore settimanali di didattica in modalità sincrona con l’intero gruppo classe, con possibilità di prevedere ulteriori attività in piccolo gruppo nonché proposte in modalità asincrona secondo le metodologie ritenute più idonee.

Fermo restando l’orario di servizio settimanale dei docenti stabilito dal CCNL, il Dirigente scolastico, sulla base dei criteri individuati dal Collegio docenti, predispone l’orario delle attività educative e didattiche con la quota oraria che ciascun docente dedica alla didattica digitale integrata, avendo cura di assicurare adeguato spazio settimanale a tutte le discipline sia che la DDI sia scelta come modalità complementare alla didattica in presenza, sia che essa costituisca lo strumento esclusivo derivante da nuove condizioni epidemiologiche rilevanti. Nella strutturazione dell’orario settimanale in DDI, è possibile fare ricorso alla riduzione dell’unità oraria di lezione, alla compattazione delle discipline, nonché adottare tutte le forme di flessibilità didattica e organizzativa previste dal Regolamento dell’Autonomia scolastica.

Metodologie e strumenti per la verifica

La lezione in videoconferenza agevola il ricorso a metodologie didattiche più centrate sul protagonismo degli alunni, consente la costruzione di percorsi interdisciplinari nonché di capovolgere la struttura della lezione, da momento di semplice trasmissione dei contenuti ad agorà di confronto, di rielaborazione condivisa e di costruzione collettiva della conoscenza. Alcune metodologie si adattano meglio di altre alla didattica digitale integrata: si fa riferimento, ad esempio, alla didattica breve, all’apprendimento cooperativo, alla flipped classroom, al debate quali metodologie fondate sulla costruzione attiva e partecipata del sapere da parte degli alunni che consentono di presentare proposte didattiche che puntano alla costruzione di competenze disciplinari e trasversali, oltre che all’acquisizione di abilità e conoscenze. Si raccomanda alle istituzioni scolastiche di procedere ad una formazione mirata che ponga i docenti nelle condizioni di affrontare in maniera competente queste metodologie, al fine di svilupparne tutte le potenzialità ed evitare che, in particolare alcune di esse, si sostanzino in un riduttivo studio a casa del materiale assegnato.

Ai consigli di classe e ai singoli docenti è demandato il compito di individuare gli strumenti per la verifica degli apprendimenti inerenti alle metodologie utilizzate. Si ritiene che qualsiasi modalità di verifica di una attività svolta in DDI non possa portare alla produzione di materiali cartacei, salvo particolari esigenze correlate a singole discipline o a particolari bisogni degli alunni. I docenti avranno cura di salvare gli elaborati degli alunni medesimi e di avviarli alla conservazione all’interno degli strumenti di repository a ciò dedicati dall’istituzione scolastica.

Valutazione

La normativa vigente attribuisce la funzione docimologica ai docenti, con riferimento ai criteri approvati dal Collegio dei docenti e inseriti nel Piano Triennale dell’Offerta formativa. Anche con riferimento alle attività in DDI, la valutazione deve essere costante, garantire trasparenza e tempestività e, ancor più laddove dovesse venir meno la possibilità del confronto in presenza, la necessità di assicurare feedback continui sulla base dei quali regolare il processo di insegnamento/apprendimento. La garanzia di questi principi cardine consentirà di rimodulare l’attività didattica in funzione del successo formativo di ciascuno studente, avendo cura di prendere ad oggetto della valutazione non solo il singolo prodotto, quanto l’intero processo. La valutazione formativa tiene conto della qualità dei processi attivati, della disponibilità ad apprendere, a lavorare in gruppo, dell’autonomia, della responsabilità personale e sociale e del processo di autovalutazione. In tal modo, la valutazione della dimensione oggettiva delle evidenze empiriche osservabili è integrata, anche attraverso l’uso di opportune rubriche e diari di bordo, da quella più propriamente formativa in grado di restituire una valutazione complessiva dello studente che apprende.

Sicurezza

Il Dirigente scolastico, in qualità di datore di lavoro, ha il compito di tutelare la salute dei lavoratori attraverso attività di informazione mirata, anche se la prestazione avviene in ambienti di lavoro diversi dai locali scolastici. Pertanto è opportuno che il Dirigente trasmetta ai docenti a vario titolo impegnati nella didattica digitale integrata, nel caso in cui essa sia erogata dal loro domicilio, e al Responsabile dei Lavoratori per la Sicurezza una nota informativa, redatta in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, inerente i comportamenti di prevenzione da adottare per ridurre i rischi derivanti dall’esecuzione della prestazione lavorativa al di fuori dell’ambiente scolastico.

Rapporti scuola – famiglia

Va favorito il necessario rapporto scuola-famiglia attraverso attività formali di informazione e condivisione della proposta progettuale della didattica digitale integrata. È opportuna, oltre alla menzionata tempestiva informazione alle famiglie sugli orari delle attività, per consentire loro la migliore organizzazione, la condivisione degli approcci educativi, finanche di materiali formativi, per supportare il percorso di apprendimento di quegli alunni con particolari fragilità che necessitino, in DDI, dell’affiancamento di un adulto per fruire delle attività proposte. Anche in rinnovate condizioni di emergenza, le istituzioni scolastiche assicurano, comunque, tutte le attività di comunicazione, informazione e relazione con la famiglia previste all’interno del Contratto collettivo nazionale di Lavoro vigente e previsti dalle norme sulla valutazione, avendo cura di esplicitare i canali di comunicazione attraverso cui essi potranno avvenire.

Formazione dei docenti e del personali assistente tecnico

La formazione dei docenti rappresenta una leva fondamentale per il miglioramento e per l’innovazione del sistema educativo italiano. Il periodo di emergenza vissuto dalla scuola ha attivato processi di formazione dovuti all’impellente necessità di affrontare l’esperienza della didattica a distanza. È quanto mai opportuno che ciascuna scuola predisponga, all’interno del Piano della formazione del personale, attività che sappiano rispondere alle specifiche esigenze formative.

I percorsi formativi a livello di singola istituzione scolastica o di rete di ambito per la formazione potranno incentrarsi sulle seguenti priorità:

  1. informatica (anche facendo riferimento al DigCompEdu4), con priorità alla formazione sullepiattaforme in uso da parte dell’istituzione scolastica;
  2. con riferimento ai gradi di istruzione:

a. metodologie innovative di insegnamento e ricadute sui processi di apprendimento (didattica breve, apprendimento cooperativo, flipped classroom, debate, project based learning);
b. modelli inclusivi per la didattica digitale integrata e per la didattica interdisciplinare;
c. gestione della classe e della dimensione emotiva degli alunni;

  1. privacy, salute e sicurezza sul lavoro nella didattica digitale integrata;
  2. formazione specifica sulle misure e sui comportamenti da assumere per la tutela della salute personale e della collettività in relazione all’emergenza sanitaria.

Per il personale Assistente tecnico impegnato nella predisposizione degli ambienti e delle strumentazioni tecnologiche per un funzionale utilizzo da parte degli alunni e dei docenti, si prevedranno specifiche attività formative, anche organizzate in rete con altre istituzioni scolastiche del territorio, al fine di ottimizzare l’acquisizione o il rafforzamento delle competenze necessarie allo scopo.