Covid, verso proroga delle misure fino all’11 aprile. Infanzia, primaria e medie aperte anche in zone rosse: ipotesi Governo

da OrizzonteScuola

Di redazione

Le misure attualmente in vigore per fronteggiare il Covid-19 saranno valide fino al 6 aprile, ma secondo quanto riporta l’Adnkronos, si pensa ad una mini-proroga di una sola settimana, cioè fino all’11 aprile.

Parallelamente, si spingerà  sull’acceleratore del piano vaccinale, per avanzare con la copertura  il più possibile. Una possibile eccezione, spiegano fonti di governo, la riapertura della scuola dell’infanzia e delle primarie nelle zone rosse. Proprio oggi sul tema c’è stata una riunione a Palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi, il ministro della Salute Roberto Speranza e i vertici del Cts durata circa un’ora.

Un incontro preliminare, con un occhio attento ai contagi e alla curva  epidemiologica, con il bollettino che oggi ha segnato 551 morti e un tasso di positività del 5,9%. Non si sarebbe discusso della campagna di vaccinazione.

“Al momento siamo in una fase interlocutoria, nulla è ancora deciso…”, spiega una fonte di governo all’Adnkronos. Precisando che, anche sulla riapertura di scuole  d’infanzia e primaria in zona rossa, nulla è ancora stabilito. Su questo ci sarebbe un ampio fronte in maggioranza, con qualche distinguo di ‘peso’. Tra i ministri c’è chi invoca e mantiene prudenza e invita a guardare alla stretta decisa in Germania.

Presto la cabina di regia per avviare il confronto – non è stata ancora convocata ma lo sarà a stretto giro – visto che le misure vanno comunicate in anticipo per dare ai cittadini la possibilità di organizzarsi, come invocato dal premier Mario Draghi già nel suo discorso di insediamento alle Camere.

Decisivo sarà anche il Consiglio europeo di giovedì e venerdì prossimi (domani Draghi riferirà nelle Aule parlamentari), con la strategia che i leader decideranno di assumere visti i malumori crescenti sulla Commissione Ue per  la lentezza delle consegne.

Le ipotesi per il ritorno a scuola dopo Pasqua

Sulla scuola si preannuncia un nuovo fronte caldo nel governo, con gli ‘aperturisti’ che guardano alla Francia – in lockdown  ma con le scuole aperte- e i ‘rigoristi’ che tirano in ballo la  Germania, che alla crescita dei contagi e dei morti ha sacrificato  anche le aule scolastiche. Il monitoraggio dei numeri e della situazione sarà serratissimo, spiegano fonti di governo, e guiderà le scelte che Draghi e i ministri saranno chiamati ad assumere nei  prossimi giorni.

L’orientamento sarebbe quello di riaprire le scuole e di far tornare in presenza gli studenti, non solo nella fascia da 0 a 6 anni, ma anche quelli fino alla prima media. A prevalere è l’obiettivo del rientro in classe dopo le festività di Pasqua e dopo il 6 aprile.

Secondo quanto apprende l’Agi, al ministero dell’Istruzione si lavora su questo fronte tenendo sempre sotto controllo l’andamento dei contagi perché, viene ribadito a più riprese, la situazione è ancora troppo incerta e la prudenza resta la parola chiave.

Alla scadenza del Dpcm resterà la suddivisione delle Regioni in colori a seconda del grado di rischio e gli istituti scolastici di ogni ordine e grado continueranno a restare chiusi nelle zone rosse. Potrebbero riaprire in zona arancione, gialla e bianca.

Fonti qualificate hanno spiegato che resterà il limite dei 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti come soglia per far scattare in automatico la chiusura delle scuole. Per le Regioni rimarrà la possibilità di intervenire con misure più restrittive, così come già precedentemente avvenuto nei casi della Campania o della Puglia, dove i rispettivi governatori hanno optato per la Dad per tutti gli studenti, in via cautelativa, quando i dati del contagio nel territorio sono stati considerati allarmanti.

L’idea sarebbe quella di uscire con prudenza da una situazione epidemiologica ancora instabile.

Abbandono della Dad a maggio?

Per abbandonare la Dad, si spera in modo definitivo, si confida nel mese di maggio in cui le temperature più alte, ma anche la campagna vaccinale potrebbero portare più Regioni in zona gialla e questo potrebbe restituire le lezioni in presenza agli alunni.

L’auspicio è che almeno metà della popolazione scolastica torni in classe, in vista anche degli esami di terza media e di maturità che si terranno a giugno e sono previsti in presenza.

Nuovo PEI: come va redatto? La FAQ del Ministero dell’Istruzione

da La Tecnica della Scuola

Il decreto interministeriale 29 dicembre 2020, n. 182 definisce le nuove modalità per l’assegnazione delle misure di sostegno, come previste dal decreto legislativo 66/2017, e i modelli di piano educativo individualizzato (PEI), da adottare da parte delle istituzioni scolastiche. (VAI AL CORSO)

La FAQ del Ministero dell’Istruzione

Concretamente come dovrà avvenire la redazione del nuovo Pei? L’insegnante di sostegno redige una bozza, la condivide con il genitore e poi con i professionisti ASL?

Certamente l’incontro va preparato, ma i dettagli e le competenze vanno definiti a livello di istituzione scolastica. È molto probabile che l’insegnante di sostegno svolga in questa fase un ruolo prevalente, ma non esclusivo, perché tutti gli insegnanti della classe vanno coinvolti. Ricordiamo che «La responsabilità dell’integrazione dell’alunno con disabilità e dell’azione educativa svolta nei suoi confronti è, al medesimo titolo, dell’insegnante di sostegno, dell’insegnante o degli insegnanti di classe o di sezione e della comunità scolastica nel suo insieme. Ciò significa che non si deve mai delegare al solo insegnante di sostegno l’attuazione del “progetto educativo individualizzato” poiché in tal modo l’alunno verrebbe isolato anziché integrato nel contesto della classe o nella sezione, ma che tutti i docenti devono farsi carico della programmazione e dell’attuazione e verifica degli interventi didattico-educativi previsti dal piano individualizzato» (CM 250/1985). Durante l’incontro del GLO si può discutere la bozza di PEI proposta, analizzando eventuali punti controversi e cercando di arrivare a una versione su cui tutti sono d’accordo.

Il recente intervento normativo sull’adozione dei nuovi modelli di PEI offre l’occasione per ribadire il ruolo della comunità educante e degli Enti Locali nel progetto di vita per l’allievo disabile auspicando le necessarie sinergie tra i diversi attori (scuola, sanità, famiglia, ente locale, associazionismo, ecc.) che intervengono nella vita della persona disabile.

Se da una parte è necessaria la giusta attenzione sui criteri possibili da osservare per l’assegnazione delle misure di sostegno, senza scadere nel rischio di meri adempimenti burocratici, rispetto alle risorse professionali da assegnare, dall’altra bisogna effettuare un’attenta disamina di quelle che sono le potenzialità dell’allievo ed elaborare un PEI coerente ai bisogni formativi rilevati applicando, quindi, le nuove procedure in un’ottica di promozione del successo formativo della persona disabile.

E’ indispensabile, pertanto, conoscere le nuove procedure di certificazione e documentazione per l’inclusione scolastica, dalla certificazione, al Profilo di Funzionamento, al Piano Educativo Individualizzato, al ruolo del GLI e del GLO.

E’ utile, infine, conoscere la procedura di assegnazione dell’organico di sostegno, il ruolo del dirigente scolastico, del GIT e dell’USR.

Il corso

Su questi argomenti il corso I nuovi modelli PEI, del formatore Salvatore Impellizzeriin programma dal 29 marzo 2021.

Troppo caos su chiusura-apertura delle scuole. Toccafondi: “Ci vogliono regole valide per tutti”

da La Tecnica della Scuola

Situazione sempre più complicata per le scuole.
Sembra che con il nuovo DPCM potrebbero esserci novità importanti.
A breve potrebbero essere riaperte scuole primarie e dell’infanzia anche nelle zone rosse, mentre anche in regioni arancioni si sta chiudendo tutto.
Sembra che ormai sia saltata ogni regola.

Abbiamo chiesto un commento a Gabriele Toccafondi, deputato di Italia Viva, che osserva: “Le regole valide per tutti e ovunque sono importanti. Altrimenti, e lo abbiamo visto da novembre a febbraio, siamo in una sorta di babele delle ordinanze regionali, e alle volte comunali, dei ricorsi ai Tribunali e delle sentenze che in alcuni casi hanno aperto e in altri hanno chiuso le scuole”.

“Detto questo però – aggiunge Toccafondi – chi ha a cuore il percorso educativo e conosce la reale situazione di bambini, ma anche ragazzi, di fronte alla Dad, non può che chiedere con forza la riapertura in presenza delle scuole, di tutte le scuole”.

“Tra tutti i luoghi di aggregazione dei ragazzi – conclude il parlamentare di Italia Viva – la scuola è di gran lunga la più sicura, dove le regole di sicurezza si rispettano. Mentre stare difronte ad un video non aiuta il percorso educativo dei più piccoli così come dei più grandi”.

Graduatorie Ata terza fascia, partenza col “botto”: 80 mila domande in un solo giorno

da La Tecnica della Scuola

Parte in quarta il rinnovo della terza fascia delle graduatorie d’istituto riservate al personale Ata della scuola per il triennio 2021/23: nelle prime ventiquattr’ore di apertura del bando, riferisce l’agenzia Ansa, sono state più di 80 mila le domande inoltrate con la modalità telematica, sia per l’inserimento per la prima volta sia per l’aggiornamento della propria posizione. È probabile, se il trend di adesione dovesse confermarsi su questi ritmi, che l’attesa soglia di due milioni di domande attese verrà ampiamente superata.

La procedura è regolata dal decreto ministeriale n. 50 del 3 marzo 2021, registrato alla Corte dei Conti in data 11 marzo 2021, n. 480, e trasmesso con nota 9256 del 18 marzo 2021, contiene tutte le indicazioni.

Per quali posti si concorre

Diversi sono i profili professionali per i quali si potrà presentare domanda: assistente amministrativo, collaboratore scolastico, cuoco, assistente tecnico, infermiere, addetto alle aziende agrarie, guardarobiere.

Le istanze saranno presentate obbligatoriamente per la prima volta attraverso il sistema Istanze Online, previa registrazione nella piattaforma SPID per la propria identità digitale.

D.M. 50 DEL 3 MARZO 2021

NOTA 9256 DEL 18 MARZO 2021

Come si presenta domanda

In particolare, le domande di inserimento, di conferma, di aggiornamento e di depennamento devono essere prodotte, a pena di esclusione, unicamente in modalità telematica attraverso l’applicazione POLIS, previo possesso delle credenziali SPID, o, in alternativa, di un’utenza valida per l’accesso ai servizi presenti nell’area riservata del Ministero dell’Istruzione con l’abilitazione specifica al servizio “Istanze on Line (POLIS)”.

Al riguardo, si ricorda che le credenziali dell’area riservata del portale Ministeriale potranno essere utilizzate per la presentazione della domanda purchè siano state rilasciate entro il 28 febbraio 2021.

Quali profili

L’aggiornamento riguarda i profili professionali di:

  • collaboratori scolastici
  • assistenti amministrativi
  • assistenti tecnici
  • guardarobieri
  • infermieri
  • cuochi
  • addetti all’azienda agraria.

Quante scuole si possono indicare

La domanda di inserimento o di conferma/aggiornamento deve essere prodotta per la stessa ed unica provincia.

Nella domanda l’aspirante deve anche ad indicare, ai fini dell’inclusione nelle rispettive graduatorie di circolo e d’istituto di terza fascia, sino a un massimo di 30 istituzioni scolastiche nella medesima provincia che saranno valide per tutti i profili professionali cui l’interessato ha titolo. Nel limitedelle 30 istituzioni scolastiche, dovrà essere inclusa l’istituzione scolastica destinataria dell’istanza.

Nuovo Decreto o Dpcm per le misure anti Covid del dopo Pasqua. Novità per la scuola?

da La Tecnica della Scuola

In queste ore a Palazzo Chigi si starebbe svolgendo il vertice Governo-CTS per definire le misure del dopo Pasqua (con buona probabilità normate nell’ambito di un nuovo Decreto o di un ennesimo Dpcm), che potrebbero riguardare anche la scuola, dato l’affondo, ieri 22 marzo, della ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità Elea Bonetti e di alcuni parlamentari del PD e del M5S, a favore della riapertura delle scuole anche in zona rossa, perlomeno per i più piccoli, intendendo gli alunni della scuola dell’infanzia e della scuola primaria.

Ecco cosa ha dichiarato la Ministra Bonetti: “Già dopo Pasqua ritengo che in zona rossa, complice l’aumento delle vaccinazioni, dobbiamo rivalutare la possibilità di riaprire la scuola dell’infanzia e almeno la primaria“.

La riapertura delle scuole

Un tema, quello della riapertura delle scuole, sul quale, del resto, il Governo e il Ministero dell’Istruzione lavorano da settimane. Non a caso, tra i 300 milioni di euro destinati alla scuola con il Decreto Sostegni, 150 milioni sono destinati alla sicurezza delle scuole in vista della riapertura, come lo stesso ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha dichiarato. In particolare una quota del fondo andrà a finanziare le misure per il contact tracing che permetteranno di individuare i contagi sul nascere, per agire tempestivamente sulla catena di trasmissione del virus, interrompendola.

Alcune misure del Decreto Sostegni funzionali alla riapertura in sicurezza delle scuole

  • dispositivi di protezione e materiali per l’igiene individuale e degli ambienti, nonché di ogni altro materiale, anche di consumo, il cui impiego sia riconducibile all’emergenza epidemiologica da COVID-19;
  • servizi medico-sanitari volti a supportare le istituzioni scolastiche nella gestione dell’emergenza epidemiologica, nelle attività inerenti alla somministrazione facoltativa di test diagnostici alla popolazione scolastica di riferimento, all’espletamento delle attività di contact tracing nell’ambito della indagine epidemiologica, anche allo scopo di svolgere una funzione efficace e tempestiva di raccordo con i Dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie locali.

L’incontro tra Draghi, Speranza e il CTS

Il ministro della Salute Roberto Speranza e il portavoce del Cts e presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, sono entrati da pochi minuti nella sede del Governo.

Poco prima aveva fatto il suo ingresso Franco Locatelli, coordinatore del Cts. Una riunione, con ogni probabilità, che riguarda le prossime misure anti-Covid da assumere in vista della scadenza delle precedenti misure, il prossimo 6 aprile. Lo rivelano fonti di Adnkronos.

Di allentamento delle misure restrittive dopo Pasqua ne parla che il ministro dell’Economia Daniele Franco, che ad un evento Bloomberg dichiara: “Il paese è ancora sotto strette restrizioni alla mobilità ma crediamo che dopo Pasqua la situazione migliorerà gradualmente e tornerà alla normalità verso maggio e giugno per la disponibilità dei vaccini da una parte e per il fatto che la stagione più calda aiuterà.”