Incontro con la Commissaria europea

Il Ministro dell’Istruzione, Professor Patrizio Bianchi, ha incontrato questo pomeriggio in videoconferenza la Commissaria europea all’Innovazione, alla Ricerca, alla Cultura, all’Istruzione e alla Gioventù, Mariya Gabriel, per un confronto sulle politiche nazionali ed europee nell’ambito dell’istruzione e della formazione.

Il Ministro Patrizio Bianchi ha sostenuto la necessità di una istruzione e formazione di qualità per tutti. Lotta alla dispersione scolastica, contrasto dei divari territoriali e delle disparità sono tra le priorità delle politiche del Governo. Equità, inclusione, parità di accesso devono essere leve centrali per sostenere dinamiche economiche e un modello sociale europeo, anche alla luce delle vulnerabilità legate alla pandemia. Il Ministro ha anche spiegato che l’istruzione costituisce uno strumento vitale per una Europa più coesa e per rafforzare l’Unione a livello globale.

Il Ministro Patrizio Bianchi ha anche anticipato che per l’istruzione e la formazione – con un riguardo particolare per la formazione tecnica e professionale – è previsto un irrobustimento degli investimenti all’interno del Piano nazionale di ripresa e di resilienza (PNRR) e per le infrastrutture tecnologiche. Competenze digitali e sostenibilità ambientale devono essere al centro della formazione dei docenti e degli studenti.

Incontro con il Ministro dell’Istruzione portoghese

Il Ministro dell’Istruzione, Professor Patrizio Bianchi, ha incontrato questa mattina in videoconferenza Tiago Brandão Rodrigues, Ministro dell’Istruzione, Formazione Professionale, Gioventù e Sport del governo portoghese, che detiene dall’1 gennaio la Presidenza di turno dell’Unione Europea.

Dopo un breve scambio di vedute sulla situazione delle scuole nei rispettivi Paesi, l’incontro ha consentito di fare il punto sui temi al centro del dibattito europeo. È stata in particolare evidenziata la necessità di rendere sostanziale il diritto delle cittadine e dei cittadini europei a un’istruzione di qualità, equa e inclusiva, anche per rispondere alla crisi educativa causata dalla pandemia. L’obiettivo comune è quello di compiere progressi significativi per rafforzare il diritto all’istruzione e alla formazione come elemento fondamentale dei diritti sociali, nonché avviare un potenziamento strategico dell’Istruzione superiore europea.

Il Ministro Patrizio Bianchi ha sottolineato che occorre lavorare insieme per un’Europa più equa, combattendo fortemente le disuguaglianze che la crisi pandemica ha acuito, concentrando l’azione sui bisogni delle studentesse e degli studenti, specialmente dei più vulnerabili. In particolare è stato sottolineato il ruolo cruciale svolto dall’Istruzione non solo per la ripresa dalla pandemia ma anche per riposizionare l’Europa nel contesto internazionale per la sua capacità di innovazione sostenibile e digitale come modello di sviluppo sociale.

Piano vaccinale scuola

Piano vaccinale scuola: FLC e CGIL chiedono un incontro ai ministri della Sanità e dell’Istruzione. Urge una regia nazionale.

Roma 3 marzo 2021

Prof. Patrizio Bianchi
Ministro dell’Istruzione

On. Roberto Speranza
Ministro della Sanità

e,p.c. Dott. Luigi Fiorentino
Capo di Gabinetto Ministero dell’Istruzione

Dott. Goffredo Zaccardi
Capo di Gabinetto Ministero della Sanità

Oggetto: urgente accelerare con una regia nazionale il piano vaccinale per il personale scolastico

Egregi Ministri,
oggettivamente il piano vaccinale riguardante il personale scolastico procede troppo a rilento e con enormi differenze territoriali: per questo chiediamo una immediata convocazione a codesti ministeri al fine di intraprendere le urgenti iniziative utili a supportare la campagna.

Purtroppo, infatti, dobbiamo registrare forti differenze temporali e territoriali. Ad oggi, dal sito del Governo risultano vaccinati meno di 200.000 addetti alla scuola, rispetto a circa 1, 2 milioni a cui va aggiunto il personale delle scuole paritarie e private (ca. 200.000) e quello dei centri di Formazione Professionale (ca. 160.000).

Le problematiche da affrontare sono le seguenti:

Vaccinazione del personale indipendentemente dal luogo di residenza e di servizio.
Noi pensiamo che il personale della scuola, statale e non, ivi compreso quello delle strutture di formazione professionale, debba essere vaccinato nel luogo dove esso presta servizio. L’alto numero di docenti, educatori, ATA e dirigenti scolastici, a tempo determinato o indeterminato, che garantisce il funzionamento della scuola, non ha scelto di andare a lavorare in regioni lontane dal proprio luogo di residenza, ma risponde a un bisogno dell’Amministrazione. Per questo occorrono urgenti disposizioni alle Regioni che stanno procedendo in ordine sparso: alcune vaccinano tutto il personale in servizio, altre discriminano i non residenti.

Particolare attenzione è da riporre nei confronti del personale scolastico attualmente in missione all’estero: non sempre esistono protocolli locali che lo inseriscono nell’elenco dei vaccinabili, né è sempre possibile assicurarne il rientro in Italia per la vaccinazione. Bisogna trovare una soluzione in concerto col Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale (MAECI) prevedendo anche la possibilità di inviare il vaccino nelle varie sedi consolari e ambasciate ed inserendo il personale scolastico nei protocolli per la vaccinazione del personale diplomatico.

Vaccino Astrazeneca.
La somministrazione di tale vaccino comporta alcune controindicazioni sulle persone come ad esempio indisposizione febbrile per 24/48 ore. Ciò crea problemi alle scuole con didattica in presenza, venendo a mancare un numero importante di docenti, nello stesso momento.

Permesso di vaccinazione.
Il giorno necessario al vaccino deve essere trasformato in un giorno di servizio per permettere la partecipazione alla campagna a tutto il personale, senza distinzioni fra personale a tempo indeterminato e determinato.

Vaccinazione del personale ultrasessantacinquenne.
Deve essere previsto nella campagna vaccinale l’inserimento anche del personale ultra 65enne, attraverso un vaccino idoneo alle persone di quell’età in base alle indicazioni del SSN ed in base alle priorità stabilite dal piano nazionale.

Parità di diritto all’accesso alla vaccinazione.
Si ritiene che tutto il personale delle scuole debba essere vaccinato anche quello delle scuole paritarie, private e della formazione professionale, in quanto tutto svolge una attività in contatto con platee importanti di persone. Occorrono, anche in questo caso, univoche indicazioni dal momento che si registrano comportamenti difformi fra regioni e regioni

Obbligo di mascherine per gli alunni.
La sentenza TAR Lazio sul non obbligo della mascherina per gli studenti sopra i sei anni sta creando non pochi problemi alle scuole a causa di diffide che i genitori stanno inviando, sulla scorta di quella sentenza. Occorrono subito istruzioni per le scuole e un provvedimento normativo con le necessarie indicazioni sanitarie che permetta di assumere comportamenti omogenei, coerenti e rispettosi delle norme in tutto il territorio nazionale. Inoltre occorre dare indicazioni sull’utilizzo della FFP2 per le scuole dell’infanzia che restano quasi l’unica scuola in presenza nella fase di diffusione delle varianti.

Certificazione per il rientro al lavoro.
Occorre infine fare chiarezza sulla certificazione necessaria per il rientro al lavoro: se il soggetto affetto dal virus dopo un certo numero di giorni di positività non è più contagioso e può rientrare al lavoro, occorre un soggetto che certifichi la cosa e permetta l’effettivo rientro.

Sullo sfondo resta il tema dei dati dei contagi del personale della scuola e degli alunni: la loro conoscenza sarebbe un utile contributo alla comprensione degli interventi più idonei per garantire una scuola in sicurezza.

Cordiali saluti.

Rossana Dettori
Segretaria confederale CGIL
   Francesco Sinopoli
Segretario generale FLC CGIL

Caregiver in ospedale con il paziente disabile

Caregiver in ospedale con il paziente disabile, con il Dpcm si può

Redattore Sociale del 03/03/2021

L’articolo 11 conferma il “divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso”, ma introduce “l’eccezione per gli accompagnatori dei pazienti in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità”. Le associazioni: “Bene, ma preoccupa che si parli di accompagnatore, non di caregiver”

di Chiara Ludovisi

ROMA. Bastano poche righe per segnare un traguardo, un cambiamento tanto atteso: è il caso del comma 5 dell’articolo 11 del nuovo Dpcm, che per la prima volta riconosce al caregiver la possibilità di prestare assistenza in ospedale alla persona con disabilità. “È fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS), salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto”, si legge nel testo, che però introduce una importante “eccezione per gli accompagnatori dei pazienti in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, che possono altresì prestare assistenza anche nel reparto di degenza nel rispetto delle indicazioni del direttore sanitario della struttura”.

Soddisfatta la ministra per le disabilità Erika Stefani, per “gli specifici segnali di attenzione per le persone con disabilità inseriti nelle nuove misure previste nel nuovo Dpcm sull’emergenza Covid-19, tra cui la possibilità per gli accompagnatori di poterle assistere anche nei reparti di pronto soccorso e di degenza delle strutture ospedaliere – commenta – Per troppi mesi – ricorda – le persone con disabilità e i loro familiari hanno dovuto fare i conti con la paura del ricovero, vivendo l’angoscia di un possibile e talvolta reale abbandono. Ho proposto – ha spiegato Stefani – al governo di intervenire, considerando il prezioso ruolo del caregiver che assicura alla persona con disabilità assistenza e sostegno, nel quadro di un rapporto di reciproca conoscenza, confidenza ed affidamento unico ed insostituibile. Per questo – conclude – ringrazio il presidente Draghi e il ministro Speranza per la sensibilità dimostrata”.

Prudenti le associazioni dei caregiver, che da un lato accolgono con soddisfazione la notizia: “La pandemia e l’emergenza sanitaria hanno fatto emergere ancora una volta il bisogno e la necessità di dare risposte alle esigenze di salute delle persone con gravi disabilità – commentano Oltre lo sguardo, Hermes, Sorelle di cuore, Nuove frontiere e I guerrieri Spqr onlus in una nota congiunta –

Il nuovo Dpcm , finalmente, dopo quasi un anno di richieste da parte di associazioni, organizzazioni per la tutela dei diritti delle persone con disabilità e dei caregiver presenti su tutto il territorio nazionale, prevede questa possibilità”. Dall’altra sono però “molto preoccupate”, le stesse associazioni, “per il linguaggio utilizzato: si parla infatti di ‘accompagnatori’ e non di caregiver in senso ampio – osservano – Questo ci fa pensare che il ruolo dei caregiver non verrà mai riconosciuto”. Infine, le associazioni chiedono al presidente del Consiglio, a tutti i ministri e alle forze politiche di “convertire in legge l’articolo 11, Comma 5, attraverso un decreto legge, affinché tale norma risulti senza limite temporale e possa rispondere definitivamente al diritto alla salute delle persone con disabilità grave Art.3, Comma 3. questo – precisano – nel rispetto dell’Art. 25 della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, che chiarisce espressamente ed in ogni sua parte, come gli Stati membri debbano garantire la salute del cittadino con disabilità, adeguando i servizi e la loro organizzazione alle loro peculiari necessità”.

A. Cavaletto – L. Zanardo, Io sono il male

Andrea Cavaletto e Lisa Zanardo, Io sono il male, GM Libri,  marzo 2021

«Mi chiamo Stella Miani, e sono morta.»

Il 4 marzo esce Io sono il male,edito da GM Libri, il primo romanzo di Andrea Cavaletto (sceneggiatore di Dylan Dog, Martin Mystère, Zagor, Tex e Dampyr) scritto a quattro mani con Lisa Zanardo (già Visioni d’amore color lilla, Ogni giorno un nuovo inizio, manuale sulla sclerosi multipla). Un lavoro del tutto originale per l’Italia, 328 pagine che scorrono sulla scia dell’home thriller, genere fino a questo momento appannaggio esclusivo di autrici per un pubblico prettamente femminile.

Stella sta fuggendo da una relazione sterile che non la porta a nulla; la riviera ligure le è sembrato il posto migliore dove andare a rintanarsi, ma sulla strada verso il mare l’attende un incidente d’auto, che la conduce all’incontro fatale con una donna elegante e indecifrabile, Irene, e con suo marito Milan, un medico geniale, avvolto da un alone di inquietante magnetismo. Comincia per la giovane donna una danza conturbante e pericolosa, tra memorie ed esistenze sfuggenti, accomunate da un unico, doloroso destino; sempre più a fondo, in un gorgo di illusioni e verità taciute, alla ricerca di se stessa, delle più inattese e inconfessabili rivelazioni circa la morte e la vita, il male e una messianica promessa di guarigione.

Un racconto anticonformista che colorandosi dei toni della finzione, mantiene tratti quasi autobiografici. Stella Miani diventa infatti, a momenti, una specie di alter ego della stessa Lisa Zanardo che trova, attraverso di lei, il modo per raccontare la sclerosi multipla, di cui entrambe sono affette, presentandocela con occhi del tutto nuovi.

Il tema della malattia, fagocitata da vampiri psichici, qui ha varie declinazioni, fisica prima di tutto, poi psicologica con tutte le aberrazioni che ne derivano, inseguendo la possibilità di una cura, il tentativo di un’assoluzione e forse il miraggio di una catarsi.

ANDREA CAVALETTO

Classe 1976, è creativo, illustratore e sceneggiatore. Collabora con numerosi editori e produttori cinematografici italiani e stranieri, sia underground che mainstream, tra cui Sergio Bonelli Editore, Feltrinelli, Edizioni BD, Edizioni Inkiostro, Bugs Comics, Metal Blade Records, Walt Disney, Marvel, Warner Bros, Toei Animation Raven Banner, Epic Pictures, Troma.

Per la Sergio Bonelli Editore, ha scritto numerose storie di DYLAN DOG, firmando anche sceneggiature di altri tra i personaggi più iconici della casa editrice milanese, quali Martin Mystère, Zagor, Tex e Dampyr.

È il creatore della serie horror psicologica PARANOID BOYD per Edizioni Inkiostro.

Per FELTRINELLI COMICS ha realizzato la graphic novel NUVOLE NERE in collaborazione con Pasquale Ruju e Rossano Piccioni.

Ha realizzato la sceneggiatura del cult horror movie cileno HIDDEN IN THE WOODS da cui è stato tratto un remake USA.

Nella sua carriera pluriventennale ha vinto numerosi premi letterari e cinematografici ed è stato candidato come miglior sceneggiatore italiano per tre edizioni del Premio Boscarato.

È docente di scrittura creativa alla scuola Holden di Torino.

LISA ZANARDO

Lisa Zanardo nasce a Padova il 16 Febbraio 1982. Ha la sclerosi multipla. L’avvento della malattia la spinge a raccontare del suo rapporto con essa, in modo quasi catartico.

Dal 2017 al 2019, scrive per il blog Ali di Porpora, dove crea e si occupa della rubrica “Il cuore trascritto”.

Nell’Agosto del 2018, esce il suo primo libro, il romanzo “Visioni d’amore color lilla” per Onda D’Urto Edizioni.

A Febbraio del 2019, pubblica per Bertoni Editore un manuale sulla sclerosi multipla, “Ogni giorno un nuovo inizio”.

A Luglio dello stesso anno, esce il libro “Piume di diamante”, nato dalla collaborazione delle “penne” di Ali di Porpora, cui partecipa con il capitolo “Della sclerosi multipla e delle normalità soggette a discriminazione”.

Educazione e sostenibilità. Dirigere per innovare

40° Congresso internazionale DiSAL
11, 26, 27 marzo 2011
“Educazione e sostenibilità. Dirigere per innovare”

Si svolgerà nei giorni 11 – 26 – 27 marzo 2021 il 40° Convegno internazionale di Di.S.A.L., al quale parteciperanno molti Dirigenti scolastici, Coordinatori didattici, Dirigenti tecnici e Amministrativi, figure di staff, docenti delle scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado e con rappresentanti degli USR e degli Enti locali.

Provenienti da ogni regione e dall’estero, i partecipanti si confronteranno su di un tema di estrema attualità: “Educazione e sostenibilità. Dirigere per innovare”. Al centro del confronto l’Agenda 2030 che rilancia il valore e l’importanza dell’educazione affinché i modi di pensare e gli stili di vita delle persone cambino nella direzione di promuovere un futuro sostenibile. «Mai come in questo momento – afferma Ezio Delfino presidente nazionale DiSAL – diventano decisivi sia il tema dell’educazione come “vettore” per raggiungere tutti gli obiettivi di sostenibilità sia il tema della responsabilità di chi dirige e di chi insegna chiamati a realizzare ambienti scolastici e proposte didattiche promotrici di sostenibilità per il futuro». Non si tratta solo di applicare i 17 obiettivi dell’Agenda 2030, ma di riscoprire un’idea di persona e di proposta educativa che aiuti i ragazzi ad essere più uomini e, quindi, più attenti ai temi della sostenibilità e attori del futuro che li attende.

Il Convegno sarà arricchito da presentazioni di esperienze di dirigenti scolastici di scuole statali e paritarie che realizzano modelli di scuole orientate alla sostenibilità. Ricchissimo e molto qualificato il gruppo di relatori, esperti e studiosi, tra gli altri, Mauro Magatti, Stefano Zamagni, Costantino Esposito, Andreas Schleicher, Francesco Profumo, Angelo Paletta, Dario Nicoli e Giorgio Vittadini.

L’evento si qualifica anche per la collaborazione dell’INDIRE, dell’ASviS l’Azienda per lo Sviluppo Sostenibile, della Fondazione per la Sussidiarietà e della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo.

Il Convegno rappresenta l’occasione per un rilancio del protagonismo delle scuole e dell’associazionismo professionale aperto alle sfide internazionali del momento e desideroso di offrire un contributo
costruttivo al bene dei più giovani.

Informazioni e modalità di iscrizione al Convegno sono reperibili sul sito: www.disal.it

Seminari regionali eTwinning

Scuola, un ciclo di seminari formativi degli USR su eTwinning

Oltre 150 incontri regionali per promuovere i progetti di collaborazione tra gli istituti

Tornano i seminari regionali di formazione eTwinning, la più grande community di scuole d’Europa, rivolti ai docenti e organizzati dagli Uffici Scolastici Regionali e dalla rete di Ambasciatori eTwinning, in collaborazione con l’Unità nazionale eTwinning Indire.

Da marzo e per tutto l’anno saranno oltre 150 gli appuntamenti organizzati a livello regionale in modalità online, per diffondere le opportunità di eTwinning e fornire consigli per intraprendere un nuovo modo di fare didattica in Europa grazie ai progetti collaborativi tra scuole.

Gli incontri sono rivolti a insegnanti, dirigenti scolastici e personale scolastico di ogni ordine e grado e sono ad accesso libero. Grazie all’iniziativa, attivata già da alcuni anni, più di 10.000 docenti di scuole italiane potranno ricevere una formazione pratica su eTwinning, per iniziare a muovere i primi passi in piattaforma.

Calendario degli incontri e partecipazione

Per avere informazioni sul calendario degli appuntamenti previsti e sulle modalità di partecipazione è necessario visitare e consultare i siti degli USR a QUESTA PAGINA (https://etwinning.indire.it/supporto-e-formazione/formazione-in-presenza/seminari-regionali/), che riportano il calendario degli eventi di formazione eTwinning previsti in ogni regione, oppure, contattare i Referenti USR eTwinning della propria regione a questo link: Consulta la lista dei referenti e ambasciatori regionali eTwinning (https://etwinning.indire.it/ambasciatori-e-referenti/)

Cos’è eTwinning?

Nata nel 2005 su iniziativa della Commissione europea e attualmente tra le azioni del Programma Erasmus+ 2021-2027, eTwinning si realizza attraverso una piattaforma informatica che coinvolge i docenti facendoli conoscere e collaborare in modo semplice, veloce e sicuro, sfruttando le potenzialità del web per favorire un’apertura alla dimensione comunitaria dell’istruzione e la creazione di un sentimento di cittadinanza europea condiviso nelle nuove generazioni.

eTwinning è il tramite per aprirsi ad una nuova didattica basata sulla progettualità, lo scambio e la collaborazione, in un contesto multiculturale econ numerose opportunità di formazione e riconoscimento di livello internazionale.

Ad oggi sono iscritti a eTwinning oltre 900.000 insegnanti di 43 Paesi.

Maggiori info: https://etwinning.indire.it/

Luca Mori, Meraviglie filosofiche

Luca Mori, Meraviglie filosofiche
Esperienze e conversazioni fuori dal comune alla scuola dell’infanzia
pp. 144, marzo 2021

È davvero possibile fare filosofia con i bambini?
In che senso?
In che modo?
E perché farla?

Ebbene sì, ci sono domande, storie ed esperienze che fin dall’età dell’infanzia permettono di fare conversazioni cariche di meraviglia e di una tensione filosofica che le rende differenti da altri tipi di conversazione. Ma perché farla? Fare filosofia con bambini e bambine è come invitarli a esplorare sentieri e paesaggi che, per essere attraversati, richiedono di sperimentare andature nuove e di trovare connessioni tra quel che si crede di sapere, e quel che ancora non si sa. Così facendo, anche i più piccoli si allenano ad affrontare il dubbio e l’incertezza.

Quindi, da dove partire? La storia della filosofia insegna che la meraviglia può nascere sia dal considerare domande e fenomeni che appaiono nuovi e lontani dall’esperienza ordinaria, sia dal guardare in modo nuovo, con altri occhi, le cose che abbiamo tutti i giorni sotto il naso.

Dall’autore di Giochi filosofici e Sfide filosofiche, arriva ora Meraviglie filosofiche, un nuovo volume che permette di impostare un percorso di riflessione filosofica nella scuola dell’infanzia, un progetto già testato dall’autore stesso in molte scuole di tutta Italia. Attraverso spunti ed esempi che rimandano a punti di partenza anche molto diversi tra loro (a ciascuno dei quali è dedicato un capitolo del libro: Frammenti di filosofi; Esperimenti mentali; Favole classiche; Albi illustrati; Altri spazi di scoperta), l’autore suggerisce quindi una serie di domande da porre ai bambini per stimolare la discussione e guidare il dibattito. Per ogni tema, vengono riportate anche le idee e gli appunti raccolti dall’autore nella sua esperienza nelle scuole.

Luca Mori, dottore di ricerca in Discipline filosofiche (Università di Pisa), progetta e conduce da anni laboratori di filosofia con i bambini. Tra i suoi progetti, un viaggio di oltre 10.000 km in tutta Italia per proporre l’esperimento mentale dell’utopia a bambini tra i 5 e gli 11 anni (www.utopiedibambini.it).

R. Piumini, I Cici. L’avventura di due golosi

Roberto Piumini, I Cici. L’avventura di due golosi, Interlinea, Novara 2021, pp. 32, euro 8 “Le rane” 8, ISBN 978-88-6699-133-5

Una fiaba moderna che parla di alimentazione divertendo il piccolo lettore: I Cici di Piumini

Torna in libreria I Cici, una storia che parla di cibo ed eccessi con il linguaggio magico delle fiabe declinato nello stile unico di Roberto Piumini

Due fratelli, Cicio e Cicia, decidono di partire per cercare Felicity, un paese meraviglioso di giochi e colori, feste ed allegria. Ma lungo la strada gli viene fame e mangiano… troppo. E così diventano cicciottelli, grassi, grassissimi… I Cici è una storia piena di fantasia per parlare ai bambini, in modo semplice e divertente, dell’importanza di una sana alimentazione. Per primi lettori.

Roberto Piumini, nato a Edolo in Valcamonica nel 1947, vive tra Milano e Buonconvento presso Siena. È autore di libri dal 1978: romanzi, racconti, poemi, poesie e traduzioni per bambini e ragazzi. È stato inoltre fra gli autori e ideatori della trasmissione televisiva RAI L’Albero Azzurro, e ha scritto e condotto le trasmissioni radiofoniche Radicchio e Il Mattino di Zucchero. Per bambini e ragazzi è tra gli scrittori italiani più conosciuti e prolifici, pubblicando con circa 70 editori, e suoi testi sono tradotti all’estero. Dal 2001 è uno degli autori più amati delle “Rane”, collana nella quale ha pubblicato La capra CaterinaCiro e le nuvoleLa battaglia dei coloriLa palla di LelaL’acqua di BumbaLa rapa gigante e le storie natalizie Il viaggio di Peppino e La pancia di Maria. Per i lettori adulti è autore di romanzi e di fortunate raccolte di poesia. Con gruppi corali, strumentisti, cantanti e attori, o accompagnato alla chitarra dal figlio Michele, propone spettacoli di lettura e recitazione di propri testi, per bambini, ragazzi e adulti, e spettacoli di animazione teatrale e musicale.

Cecco Mariniello è nato a Siena nel 1950. È illustratore da quasi trent’anni e per le sue opere ha ricevuto molti premi, tra cui due Andersen, nel 1985 e nel 1990, e il premio del Battello a Vapore nel 1996. Ha collaborato con i maggiori periodici italiani e francesi ed è illustratore delle più importanti case editrici nazionali. Al momento si dedica alla pittura su carta con acquerelli, prediligendo figure comiche. Alcune di queste Opere buffe sono state raccolte nel 2004 alla galleria Nuages di Milano.
Con Interlinea ha pubblicato Come Caterina salvò Babbo Natale, di cui è autore di testo e immagini e ha illustrato Ciro e le nuvoleI Cici, Il viaggio di Peppino La pancia di Maria di Roberto Piumini, Chi ha incendiato la biblioteca? di Anna Lavatelli e Piccole storie matte di Anna Vivarelli.

Immunità di gregge

IMMUNITA’ di GREGGE

Paolo Manzelli ,www.egocrea.net .

Facciamo il punto su la copertura vaccinale di Gregge .

Rf.1-https://it.wikipedia.org/wiki/Immunit%C3%A0_di_gregge

——

Essa non è lineare come si crede ( + piu’ Vaccini -meno pericolo di Infezione ) ma diviene tecnicamente possibile solo a due condizioni : a ) che il Rischio di Contagio (RT ) sia minore di 1.0 , e b) solo quando la quantita’ di immunizzati supera la soglia critica dell 80% cosi che rispettate le due condizioni diventa statisticamente probabile l’ interrompere la catena di successione della infezione all’ interno del “muro di protezione”  dei soggetti vaccinati. Il raggiungimento dell 80% dei vaccinati e l’ RT minore di 1.0 sono condizioni necessarie per ottenere la Copertura Vaccinale di Gregge , che altresi’ diviene irraggiungibile quando l’ individuo vaccinato è ancora soggetto ad essere infettato.

Infatti i “Vaccini Genetici” di nuova generazione , attualmente in attivita’ , non sono realizzati per riconoscere il Virus a m.RNA , ma solo la proteina Spyke ,che agisce da aggancio dell’ infezione virale . Pertanto sappiamo che, i “Vaccini Genetici”, non sono stati concepiti per diminuire la gravita della infezione virale, ma proprio per arrestare la diffusione del Virus sulla base di una rapida vaccinazione di massa. Inoltre il raggiungimento della soglia critica dell 80% puo’ essere impedito da mutazioni che coinvolgano lo Spyke e che pertanto diminuiscono ampiamente il numero degli immunizati dal “Vaccino Genetico” ampliando l’ RT a valori maggiori di 1.0 .

Rf.2:  https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=138821

Infine contribuisce al non raggiungimento della “Soglia Critica di Gregge” un notevole deterrente prodotto da coloro che non accettano di Vaccinarsi, ritenendo alto il pericolo di conseguenze negative ,non immediatamente visibili in seguito alla Vaccinazione di massa.

Pertanto gli Stati che scommettono su la Vaccinazione di Massa come “panacea” risolutiva della Pandemia Virale, sono propensi a realizzare una documentazione vaccinale (tipo Patente Vaccinale) , pur non sapendo quale possa essere la durata della immunizzazione esercitata dagli anticorpi che viene indotta sul “Sistema Naturale Immunitario”, il quale è diverso per ciascun individuo ed è differenziato per le diverse eta’ di maturazione della risposta immunitaria cosi che rende difficile stabilire inizio e durata della eventuale “Patente Vaccinale”.

 In conclusione c’e da domandarsi, in tutta sincerita’, se il rischio economico e sociale di questa tipologia di campagna di Vaccinazione-Nazionale” ottiene un valore positivo ,ragionevolmente calcolabile tra Costi e Benefici individuali e sociali

Scuole chiuse quasi un anno per 168 milioni di studenti

UNICEF/COVID-19: scuole chiuse quasi un anno per 168 milioni di studenti

  • Circa 214 milioni di bambini a livello globale – ovvero 1 su 7- hanno perso più di tre quarti di scuola in presenza.
  • UNICEF svela – presso la sede delle Nazioni Unite di New York – l’installazione ‘Pandemic Classroom’, in cui viene rappresentata una classe composta da 168 banchi vuoti; ogni banco rappresenta 1 milione di bambini che vive in paesi in cui le scuole sono state quasi interamente chiuse.
  • Più di 888 milioni di bambini nel mondo continuano ad affrontare l’interruzione dell’istruzione a causa della chiusura completa o parziale delle scuole.

3 marzo 2021 – Secondo nuovi dati UNICEF, lanciati oggi, per 168 milioni di bambini in tutto il mondo le scuole sono state completamente chiuse per quasi un anno intero a causa dei lockdown per il COVID-19. Inoltre, circa 214 milioni di bambini a livello globale – ovvero 1 su 7- hanno perso più di tre quarti di scuola in presenza.

L’analisi sulla chiusura delle scuole mostra che, tra marzo 2020 e febbraio 2021, le scuole sono rimaste in gran parte chiuse in 14 paesi nel mondo. Due terzi di questi paesi sono in America Latina e nei Caraibi, colpendo circa 98 milioni di studenti. Di questi 14 paesi, Panama ha tenuto le scuole chiuse più a lungo, seguita da El Salvador, Bangladesh e Bolivia. “Avvicinandoci al 1° anno di pandemia da COVID-19, ci viene nuovamente ricordata la catastrofica emergenza dell’istruzione che le chiusure a livello mondiale hanno creato. Ogni giorno che passa, i bambini che non possono accedere all’istruzione in presenza rimangono sempre più indietro, e i più emarginati pagano il prezzo più alto”, ha dichiarato Henrietta Fore, Direttore generale dell’UNICEF. “Non possiamo permetterci di passare a un secondo anno di apprendimento limitato o addirittura assente per questi bambini. Non si dovrebbe risparmiare alcuno sforzo per tenere aperte le scuole, o dare loro la priorità nei piani di riapertura”.

Tavola 1: Numero di paesi/bambini in cui le scuole sono rimaste chiuse da marzo* 

 Scuole rimaste chiuse per circa un anno intero (# di paesi) Bambini in età scolare colpiti
Numero (in milioni) e percentuale
Asia dell’Est e Pacifico  25 15% 
Medio Oriente e Nord Africa 5% 
Africa Orientale e Meridionale n.d. n.d. 
Africa Occidentale e Centrale n.d. n.d. 
Europa e Asia Centrale n.d. n.d. 
America Latina e Caraibi 98 58% 
Asia del Sud 37 22% 
TOTALE 14 168 100% 
*Note: I paesi sono stati identificati in base al numero di giorni di lezione dall’11 marzo 2020, la data di riferimento di quando le scuole sono state completamente chiuse, fino a febbraio 2021. I dati riflettono lo stato di chiusura delle scuole negli ultimi 11 mesi. Nei casi in cui i paesi hanno avuto meno di 10 giorni di scuola completamente aperta e meno di 12 giorni di scuola parzialmente aperta, sono stati considerati come rimasti chiusi per quasi un anno di istruzione. L’analisi copre dall’istruzione pre-primaria all’istruzione secondaria superiore.

La chiusura delle scuole ha conseguenze devastanti sull’apprendimento e il benessere dei bambini. I più vulnerabili e coloro che non possono accedere all’apprendimento da remoto sono esposti a maggiori rischi di non tornare mai a scuola, o anche di essere costretti a matrimoni precoci o sfruttamento del lavoro minorile. Secondo gli ultimi dati UNESCO più di 888 milioni di bambini nel mondo continuano ad affrontare l’interruzione  dell’istruzione a causa della chiusura completa o parziale delle scuole. 

La maggior parte degli studenti nel mondo considera le scuole come luoghi in cui poter interagire con i propri coetanei, cercare supporto, accedere a servizi sanitari, di vaccinazione e per ricevere pasti nutrienti.  

Più a lungo le scuole rimarranno chiuse, tanto più i bambini non riceveranno questi servizi essenziali dell’infanzia. 

Per richiamare l’attenzione sull’emergenza dell’istruzione e sensibilizzare sulla necessità dei governi di tenere le scuole aperte, o darvi priorità nei piani di riapertura, l’UNICEF oggi svela l’installazione “Pandemic Classroom”, una classe composta da 168 banchi vuoti.Ogni banco rappresenta 1 milione di bambini che vive in paesi in cui le scuole sono state quasi interamente chiuse – un solenne ricordo delle classi in ogni angolo del mondo che rimangono vuote. 

“Questa classe rappresenta i milioni di centri per l’apprendimento che sono rimasti vuoti, molti per quasi tutto l’anno. Dietro ogni sedia vuota c’è uno zaino vuoto, un simbolo del potenziale sospeso di un bambino”, ha dichiarato Fore. “Non vogliamo che porte ed edifici chiusi nascondano il fatto che il futuro dei nostri bambini sia stato messo in pausa a tempo indeterminato. Questa installazione è un messaggio ai governi: dobbiamo dare la priorità alla riapertura delle scuole e dobbiamo dare la priorità per riaprirle migliori rispetto a come erano prima”. 

Quando gli studenti torneranno in classe, avranno bisogno di supporto per riadattarsi e recuperare lo studio. I piani di riapertura delle scuole devono comprendere azioni per recuperare l’istruzione persa dei bambini. L’UNICEF chiede ai governi di dare priorità ai bisogni individuali di ogni studente, con servizi completi che coprano il recupero di apprendimento, salute e nutrizione, salute mentale e misure di protezione nelle scuole per lo sviluppo e il benessere dei bambini e degli adolescenti. Il Framework for Reopening Schools dell’UNICEF, realizzato congiuntamente da UNESCO, UNHCR, WFP e Banca Mondiale, offre consigli pratici alle autorità nazionali e locali. 

SCARICA RAPPORTO/DATI: https://data.unicef.org/resources/one-year-of-covid-19-and-school-closures/

U. Eco, Le magnifiche sorti e progressive

Umberto Eco, uno degli ultimi grandi umanisti

di Antonio Stanca

Le magnifiche sorti e progressive (Anticipazioni sul Terzo Millennio) di Umberto Eco (1932-2016) è un opuscolo uscito il 21 Febbraio insieme al quotidiano “la Repubblica”. E’ tratto da La Bustina di Minerva 1990-2000 dell’anno scorso e contiene alcune di quelle Bustine che allora comparivano sul settimanale “L’Espresso”. Sono state inserite quelle che più tendevano a mettere in evidenza quanto stava succedendo alla fine del XX secolo e quanto si pensava che sarebbe successo nel XXI.

  Eco è noto per queste riflessioni, osservazioni, per la sua tendenza a muoversi tra il passato più remoto e il futuro più lontano, tra gli estremi, tra i paradossi. E stavolta, trattandosi di un secolo che finiva ed uno che iniziava si è trovato nell’ambito più idoneo a trarre conclusioni, a fare previsioni. Non manca, naturalmente, il risvolto umoristico che gli appartiene pure insieme a quello drammatico, tragico. Tutto, però, viene chiamato a confrontarsi con quei principi, quei valori, quegli ideali che sempre sono emersi nella sua produzione, ai quali non ha mai rinunciato. Sono state tante le direzioni, saggistica, pubblicistica, narrativa, linguistica, filosofia, letteratura, storia, attualità, nelle quali si è applicato e sempre è risaltata la sua moralità, la sua volontà di noninterrompere il rapporto col passato, non rifiutare la storia, la vita di prima ma richiamarsi ad essa, sentirsi eredi di essa, combinarla con quella attuale, farle valere entrambe. Né la negazione totale del passato né l’accettazione incondizionata del presente doveva essercima un giusto, saggio equilibrio tra le loro parti migliori. 

Uno degli ultimi grandi umanisti lo si può definire e tale traspare anche dagli interventi raccolti in questo libretto. Preso tra i due secoli ha creduto bene discutere, vagliare quei problemi, le sorti del pianeta, l’ecologia, l’immigrazione, la guerra, la scienza, la cultura, la società, la religione, la famiglia, la scuola, i giovani, dei quali tanto si dice ma poco si fa. Si rende conto anche lui, lo dichiara, che il suo dire servirà a poco ma nonostante tutto non rinuncia ad inviare un messaggio, a formulare dei richiami. A muoverlo è un bisogno dello spirito, una necessità dell’intellettuale, dello studioso,dell’autore, dell’uomo che ha assistito ad un passaggio, ad una trasformazione, che ha visto cambiare i tempi, che allarmato è per quanto di grave è sopravvenuto nel privato e nel pubblico. Pertanto avvertire vuole dei pericoli che incombono su un’umanità che sembra aver perso il senso della responsabilità, della misura, dell’ordine. A quel senso vuole Eco richiamare negliinterventi. Lo aveva fatto altre volte e come altre volte scherza pure ma è pure duro, severo, condanna purequelle che giudica gravi omissioni, rischiose posizioni, consapevoli colpe.

Un difficile percorso tra merito e sfiducia

Un difficile percorso tra merito e sfiducia

di Rita Manzara

Il 2 marzo 2021, per le classi V di scuola secondaria di secondo grado è ripresa, dopo un anno di sospensione dovuta alla situazione sanitaria, la somministrazione delle Prove INVALSI .

Com’è ampiamente noto, la principale finalità di tali rilevazioni consiste nella valutazione del sistema nazionale di istruzione e della qualità del servizio offerto.

L’obiettivo generale è il miglioramento degli apprendimenti, che si concretizza nell’innalzamento dei risultati scolastici raggiunti in vista della promozione del successo formativo degli studenti e delle studentesse.

Quest’ultimo riferimento conduce ad una concomitante riflessione inerente la valorizzazione delle eccellenze scolastiche, con particolare riferimento alla scuola secondaria di II grado.

I continui adattamenti (in particolare nella secondaria di II grado) delle attività didattiche alla difficile ed altalenante situazione legata alla pandemia non hanno fermato il percorso di riconoscimento dei meriti scolastici (normativamente istituito con la L.n.1 dell’11 gennaio 2007 resa applicativa, dopo una prima fase sperimentale, attraverso il D.Lvo n. 262 del 29 dicembre 2007).

Ovviamente, parlando di meriti il riferimento principale consiste nel risultato ottenuto negli esami di Stato che si esplica nel punteggio di 100 e lode. I nominativi degli studenti che hanno raggiunto questo ambito traguardo sono rintracciabili nell’Albo d’onore, istituito a livello nazionale e consultabile sul portale dell’Indire. 

La valorizzazione delle eccellenze non si limita, però, a individuare gli ottimi profitti riportati nello studio “tradizionale” delle discipline.

Accedendo, infatti, alla pagina dedicata del sito ministeriale (link Valorizzazione delle eccellenze – Miur ) si può prendere atto della molteplicità delle attività che hanno tutte come comune denominatore la competizione. Non a caso si parla di Gare, Campionati, Olimpiadi.

Le disposizioni che regolano, per il corrente anno scolastico 2020/2021, lo svolgimento dei progetti in questione (molti dei quali già in atto in precedenza) sono quelle veicolate dalla nota n. 20706 del 13 novembre 2020, cui è allegato il Programma che comprende tutte le iniziative promosse.

Alcune si riferiscono ad ambiti definibili “teorici” (come, ad es. a quello linguistico–letterario, ovvero a quello logico–matematico o a quello storico–filosofico) ma non mancano anche le proposte a carattere maggiormente operativo, come quelle che si realizzano sul piano tecnico – professionale (ad esempio quello che coinvolge, a livello nazionale, il settore enogastronomico, ovvero il campo specifico della pasticceria).

Nelle intenzioni dei promotori delle suddette iniziative, attraverso il riconoscimento del merito, oltre a gratificare lo sforzo e l’impegno degli studenti, si promuove la cultura del confronto stimolando il dialogo e la cooperazione tra docenti, ricercatori e docenti universitari, esperti tecnico-professionali.

Non si può, tuttavia, non rilevare la difficoltà, per le scuole, di mettere in pratica in questo particolare momento i propositi ministeriali (cito dalla sopraindicata pagina web del MIUR) di “coinvolgere i propri studenti in percorsi di studio di elevata qualità ed offrire loro occasioni per approfondire la preparazione individuale e il confronto con altre realtà scolastiche, nazionali e internazionali.”

Per comprendere la portata delle problematicità esistenti basti citare – una fra tutte – la recente indagine condotta nel mese di settembre tra gli studenti di classe IV e V di 246scuole superiori dall’ Associazione AlmaDiploma (nata nel 2000 per iniziativa di alcuni istituti della provincia di Firenze)

Dai dati raccolti emerge che il 72,1% degli intervistati ritiene inferiore la preparazione raggiunta attraverso le lezioni a distanza rispetto a quella che avrebbero avuto andando a scuola. Il 42,8% degli studenti pensa, inoltre, di non avere una preparazione adeguata per affrontare il prossimo anno scolastico o l’Esame di Stato.

È difficile, obiettivamente, che i nostri studenti sviluppino, al momento, la “forza” per la spinta al raggiungimento di livelli superiori, anche per la sfiducia che nutrono nei confronti del futuro.

Oltre che dalla competenza dei docenti, tuttavia, uno stimolo può venire forse dagli incentivi di tipo economico riconosciuti agli studenti che hanno conseguito livelli di eccellenza nell’ambito scolastico.

Per inciso, va sottolineato  che tali incentivi non sono  sottoposti ad alcun regime fiscale perché (come riconosciuto dalla risoluzione dell’Agenzia delle Entrate 280/E del 25 novembre 2009) il loro fine è quello di stimolare e accrescere in senso ampio l’interesse degli studenti al conseguimento di un più elevato livello di formazione culturale e professionale.

Scuole chiuse in zona rossa e dove l’incidenza del virus è di 250 casi per 100mila abitanti

da Il Sole 24 Ore

di Cl. T.

Mario Draghi ha firmato oggi il nuovo Dpcm che detta le misure di contrasto alla pandemia e di prevenzione del contagio da Covid-19. Il Dpcm sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile 2021 e conferma, fino al 27 marzo, il divieto già in vigore di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, con l’eccezione degli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità.

La scuola
La principale novità del provvedimento riguarda le scuole: saranno tutte chiuse nelle zone rosse o dove l’incidenza del virus è di 250 casi per 100mila abitanti. Dal 6 marzo, si prevede nelle zone rosse la sospensione dell’attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia ed elementari. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. Nelle zone arancioni e gialli, i presidenti delle regioni potranno disporre la sospensione dell’attività scolastica: nelle aree in cui abbiano adottato misure più stringenti per via della gravità delle varianti; nelle zone in cui vi siano più di 250 contagi ogni 100mila abitanti nell’arco di 7 giorni; nel caso di una eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico.

Nelle zone bianche, si prevede la cessazione delle misure restrittive previste per la zona gialla, pur continuando ad applicarsi le misure anti-contagio generali (come, per esempio, l’obbligo di indossare la mascherina e quello di mantenere le distanze interpersonali) e i protocolli di settore. Restano sospesi gli eventi che comportano assembramenti (fiere, congressi, discoteche e pubblico negli stadi). Si istituisce un “tavolo permanente” presso il ministero della Salute, con i rappresentanti delle regioni interessate, del Comitato tecnico-scientifico e dell’Istituto superiore di sanità, per monitorare gli effetti dell’allentamento delle misure e verificare la necessità di adottarne eventualmente ulteriori.

Aule Steam in ogni scuola media

da Il Sole 24 Ore

di Claudio Tucci

Se non è una rivoluzione davvero poco ci manca. Immaginare, e realizzare, alle medie, l’anello più debole della scuola italiana, un nuovo modello di spazi, utilizzando le tecnologie abilitanti, per promuovere metodologie didattiche all’avanguardia che orientino gli studenti verso una istruzione aperta a imprese e territorio, e al tempo stesso utile a formare insegnanti 4.0.

Si chiama Steam space, dove Steam unisce l’acronimo inglese Stem, Scienza, tecnologia, ingegneria, matematica, alla a di arte. Il progetto innovativo è nato dal dialogo tra Confindustria e la task force sulla riaperture delle scuole presieduta dall’attuale ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, assieme a esperti del calibro della professoressa Lorella Carimali, e dell’architetto Giulio Ceppi, del Politecnico di Milano, ma non sono mancati confronti anche con eccellenze mondiali nel campo della pedagogia come Reggio Children e con Cassa depositi e prestiti, molto attiva sul fronte edilizia scolastica.

L’obiettivo è rilanciare le scuole medie attraverso una “nuova didattica” fondata su multidisciplinarità e laboratorialità.

L’iniziativa, la prima del suo genere, è stata discussa dai vertici di Confindustria in Parlamento, e con l’attuale governo Draghi, ricevendo ampi consensi.

L’execution vede una prima fase sperimentale con la costruzione di 200 Steam space in altrettante scuole medie, 10 per ciascuna regione. Si tratta da un lato di realizzare degli spazi che siano punto di riferimento strutturali negli edifici scolastici, al pari di biblioteche e palestre, da aprire anche alla comunità locale, ad esempio nei weekend e, dall’altro lato, di formare docenti-orientatori (gli “Steam Masters”) che alimentino questi spazi anche in collaborazione con le imprese. Al termine di questa fase (un annetto circa), partirebbe la diffusione capillare degli Steam space in tutte le 7.239 scuole medie italiane coinvolgendo circa 1,7 milioni di studenti e quasi 200mila professori. Il costo complessivo dell’operazione è di 2 miliardi, che arriverebbero dai fondi Ue del Recovery Plan.

L’Italia presenta una situazione critica sul fronte edilizia scolastica (il 44% degli edifici è vecchio e non è a norma antisismica), e le sperimentazioni fisico-didattiche, al netto delle belle esperienze delle avanguardie educative promosse da Indire, fanno fatica a decollare. A differenza, per esempio, di paesi come Francia, Finlandia, Paesi Bassi, dove le innovazioni didattiche non prescindono dall’innovazione degli spazi fisici.

«Obiettivo degli Steam space – sottolinea Gianni Brugnoli, vice presidente di Confindustria per il Capitale umano – è costruire in tutte le scuole medie una vera e propria finestra sul futuro ed in particolare sulle imprese, affinché i giovani e le loro famiglie, ma anche gli insegnanti, possano conoscere la qualità dell’industria italiana e le competenze che è necessario acquisire per vivere da protagonisti il lavoro del futuro. Partire dalle competenze è indispensabile per fare un orientamento utile per i giovani ma anche per le scuole».

Più nel dettaglio, la realizzazione di uno spazio flessibile destinato alle competenze Stem «agevola il superamento di una visione stereotipata della formazione che, negando lo status di cultura alla conoscenza tecnico-scientifica, attribuisce alla sola cultura letterario-artistica la capacità di rispondere ai “bisogni profondi” delle persone – spiega la professoressa Lorella Carimali –. In tal senso, lo Steam space rappresenta uno spazio “creativo” che permette di superare la visione secondo cui la scienza e la tecnologia sono funzionali al miglioramento delle condizioni materiali di vita, diversamente dalla letteratura e dall’arte che permettono di esprimere la creatività ̀individuale e collettiva. Per questo, si è ritenuto importante l’inserimento della lettera “a” di “arte” nella parola “Stem”: laddove il riferimento alle competenze tecnico-scientifiche si coniuga con lo sviluppo di un pensiero creativo e innovativo che è alla base del problem solving e di altre competenze necessarie per affrontare situazioni complesse».

Il concept, messo a punto dall’architetto Ceppi, prevede tre moduli da 60 mq complessivi, destinati a ospitare gruppetti di 15 studenti con tre professori di supporto. Lo spazio garantisce due pareti cieche e due completamente trasparenti e parzialmente apribili. «È concepito per far integrare il fronte fisico e il fronte digitale (phygital), con una iper-connessione che consente di collegarsi in tempo reale con le aziende per seguirne i processi produttivi», ha spiegato Ceppi.

Ma qual è l’impatto atteso dal progetto Steam space? «Un innalzamento della qualità del capitale umano, che può generare fino a 2 punti in più di Pil pro capite e diminuire sensibilmente l’inaccettabile record di Neet che abbiamo – ha chiosato Brugnoli –. Oltre a ridurre gender gap e divari territoriali. Insomma, un progetto che permetterebbe alla scuola di tornare ad essere il vero ascensore sociale del Paese».