Autonomia e differenziazione

Autonomia e differenziazione

di Maurizio Tiriticco

La tematica che sarà affrontata al seminario interregionale organizzato dall’ANDiS (Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici) che si svolgerà a Napoli il prossimo 7 novembre è più che interessante, ma… anche scottante! Il tema è il seguente: “Autonomia differenziata e regionalizzazione dell’insegnamento, problemi e prospettive”. Per cui mi corre l’obbligo – ma che brutta espressione! – di avanzare qualche riflessione in proposito.

L’autonomia delle istituzioni scolastiche è un’opportunità validissima, in corso fin dall’a.s. 1999/2000, ma le istituzioni scolastiche che ne hanno attuato i principi fondanti e le conseguenti azioni operative si contano sulle punte delle dita! Basti pensare, ad esempio, a quanto indicato dall’articolo 4 (autonomia didattica) del dpr 275/99, il più corposo quanto a suggerimenti innovativi. Penso che si possano contare sulle punte delle dita le scuole che ne hanno usufruito! Per non dire delle altre opportunità: l’autonomia organizzativa (art. 5); l’autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo (art. 6); reti di scuole (art. 7).

Perché questo ritardo? Questo è l’interrogativo a cui il seminario dovrebbe proporsi e a cui rispondere! E ne segue un secondo: che cosa fare per attuare veramente e finalmente quanto indicato dai suddetti articoli? Non è facile rispondere! Anche perché – e mi dispiace scendere sul concreto, ma non potrebbe essere diversamente – perquanto sono “pagati” dirigenti scolastici ed insegnanti – per non dire del personale ATA, investito anch’esso in qualsiasi operazione innovativa – è già tanto se riescono a fare quanto fanno! Eccezioni ce ne sono, e non poche! Ma non sono la regola!

E non voglio dire nulla circa le interessanti proposte innovative che le Indicazioni Nazionali e le Linee Guida hanno successivamente avanzato e proposto – ormai fin dai lontani 2010 e 2012 – alle istituzioni scolastiche! Per non dire poi dei ben 212 commi dell’unico articolo 1 (leggasi uno, proprio uno!)) della legge 107/2015 recante “Riforma del sistema nazionale di istruzione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, a cui sono seguiti i relativi “provvedimenti attuativi”! Una dozzina? Non ricordo! Poco meno, poco più! Comunque, pagine su pagine, centinaiaaa, chiacchiereee su chiacchiereee! Altro che parole parole parole! Per non dire poi di quanto oggi – ed anche domani – “pensa e fa, dice e scrive” lo stato maggiore che risiede nelle retrovie – ovviamente – di Viale Trastevere! Le prime linee sono sempre della truppa! Uno stato maggiore può proporre le cose più belle del mondo.Ma è chi sta in trincea che non ha affatto vita facile!

Una parola vera, autentica, spassionata, dice sempre qualcosa! Ma un insieme pressoché quotidiano di note, cm, dm, dichiarazioni roboanti e quant’altro non dice nulla! E occorrerebbe un intero anno scolastico soltanto per registrare il tutto ed ascoltarlo! Ma comprenderle è più difficile! Attuarle problematico! Com’è noto, la nostra bella lingua italiana è già complicatina di par suo! E la lingua delle norme – come è stranoto – lo è di più! E quella delle norme del nostro Miur travalica ogni limite! Per non dire poi delle declamatorie che ogni ministro Miur recita appena seduto in poltrona! Meglio dire salito in cattedra, dato che si tratta di scuola! Mah! Le nostre istituzioni scolastiche faticano a stare in piedi – fisicamente – e i nostri insegnanti ad insegnare ad apprendere ad alunni che hanno la testa altrove! E dovrebbero faticare anche per leggere i rebus della “Settimana Enigmistica” del Nostro Miur? Che dire? I nostri studenti devono acquisire non solo le conoscenze di ieri e di oggi, sempre più numerose e complicate, ma anche abilità e competenze! Me cojoni! Detto alla romana! Si tratta di traguardi avanzati! Freschi freschi! Anche perché “ce lo dice l’Europa”! Andiamo a leggere le “otto competenze chiave di cittadinanza per l’apprendimento permanente adottate dal Consiglio dell’Unione Europea il 22 maggio 2018”! Competenze che i nostri insegnanti devono perseguire e i nostri studenti acquisire! Ma i ministri che ne sanno? Se la cantano e se la suonano! “Sono tre parole, ti voglio bene”, recita una vecchia canzone! Ed è la canzone che cantano i ministri che anno dopo anno si susseguono a Viale Trastevere! Una toccata e fuga! Non fanno neanche a tempo a sapere su quale poltrona seggono, che già sono scappati verso poltrone più ambite!

Torniamo a bomba! Il seminario ANDiS è affascinante! E si propone di trattare un tema di grande rilevanza! L’autonomia? Macché! Roba vecchia! Oggi c’è l’autonomia… differenziataaa!!! Sì! Proprio come la monnezza!!! Per cui la scuola primaria “Silvio Pellico” potrebbe essere più autonoma della “Silvio Pellico” e meno autonoma della “Giuseppe Mazzini”. Per non dire della “Giuseppe Garibaldi”, che è in reggenza, per cui gli insegnanti “fanno come gli pare”! Sempre in forza dell’autonomia! Che è differenziata! Apposta! E questa dovrebbe essere la soluzione vincente per tutti i mali della nostra scuola! Pardon! Errata corrigo: del nostro “Sistema Nazionale Educativo di Istruzione e Formazione”! Ricordo che qualcuno, anni fa, ha scritto che le parole sono pietre! Ma le parole della scuola – dico della nostra scuola oggi – sono massi! Rotolano, rotolano, rotolano e il povero Sisifo non ce la fa più! Sono anni che ci prova a fermarle!

E questi indefessi Sisifo della scuola italiana, i nostri validi e pazienti insegnanti, insistono per fermarli! E lo fanno con forza ed ostinazione! Va detto con altrettanta forza che abbiamo dirigenti e docenti che – nonostante un’amministrazione ottusa – ci ricordano i “ragazzi del 99”! Veri eroi, nonostante un’amministrazione, a volte, nemica! Insomma, non vorrei che la corsa verso un “autonomia differenziata” e una “regionalizzazione dell’insegnamento” frantumasse una “cosa” che dobbiamo invece conservare sempre fortemente unitaria! La scuola è nazionale, perché è la scuola degli Italiani tutti! Anche perché giorno dopo giorno giungono da noi tanti nuovi cittadini del mondo che, invece, vogliono diventare Italiani! Non Lombardi o Sardi o Siciliani! E neppure Altoatesini, che ormai sembra diventata addirittura una parolaccia! Stando ad alcuni brutti venti che vengono dal Nord!

E va anche sottolineato che la nostra scuola nazionale ha permesso la costruzione della stessa Unità Nazionale che, purtroppo, abbiamo raggiunta tra gli ultimi in Europa! Grazie a quella cosa che a scuola abbiamo imparato come Risorgimento! Ed a quella seconda cosa che si chiama Resistenza!

Amici dell’Andis! Autonomia sì! Differenziazione no!

Autismo, Lombardia: ecco il progetto REAL per la diagnosi precoce

Redattore Sociale del 18.10.2019

Autismo, Lombardia: ecco il progetto REAL per la diagnosi precoce 

BOSISIO PARINI. Prima in Italia, la Regione Lombardia avvia una linea diretta tra i pediatri di famiglia e i servizi di neuropsichiatria infantile per combattere l’autismo. Si tratta del progetto Real (Rete di coordinamento per il disturbo dello spettro autistico in regione Lombardia) nel quale sono strategici il riconoscimento tempestivo, la diagnosi e l’intervento precoce. Il centro “pivot” del programma sarà l’IRCCS Medea di Bosisio Parini (Lecco). Per l’assessore al Welfare della Regione, Giulio Gallera, “la forza di questo progetto è la realizzazione di una rete virtuosa e sinergica che fornisce risposte rapide ed efficaci. La stretta alleanza fra strutture ospedaliere e territoriali, come ad esempio il medico e il pediatra di famiglia”. Il progetto, finanziato dal ministero della Salute e coordinate dall’Istituto superiore di sanità (ISS), ha l’obiettivo di far crescere in tutto il territorio italiano un miglior coordinamento per l’individuazione e la successiva presa in carico precoce dei bambini con autismo.
Verrà quindi istituita una rete tra le neuropsichiatrie infantili delle aziende sanitarie locali, le pediatrie di famiglia e di libera scelta, le terapie intensive neonatali, gli asili nido e le scuole dell’infanzia, coordinata, appunto dall’IRCCS Medea di Bosisio Parini. Primo step, la messa a punto di un modello di azione per l’individuazione tempestiva dei bambini tra 18 e 24 mesi a rischio evolutivo per questo disturbo del neuro-sviluppo, attraverso una sorveglianza dei neonati a rischio (nati prematuri e piccoli per età gestazionale) e dei fratellini di bambini già diagnosticati con autismo, per inserirli tempestivamente in un programma di intervento terapeutico personalizzato. Il tutto in stretta continuità e collegamento con il network Nida istituito e coordinato dall’ISS. (DIRE)

La scuola cani guida di Scandicci compie 90 anni

Redattore Sociale del 18.10.2019

La scuola cani guida di Scandicci compie 90 anni

E’ la più vecchia al mondo insieme a quella americana “Seeing eye”. Addestra e fornisce cani guida ai non vedenti di tutta Italia. Sabato 19 ottobre open day con un anniversario particolare.

FIRENZE. Open day, domani, sabato 19 ottobre, alla Scuola Nazionale Cani Guida per Ciechi di Scandicci. Un evento che si ripete ogni anno, ma che quest’anno assume un significato particolare, perché la Scuola festeggia i suoi 90 anni. Una ricorrenza importante, soprattutto se si pensa che la Scuola di Scandicci è la più vecchia al mondo, assieme alla Scuola statunitense “Seeing eye”, anch’essa nata nel 1929.
Come ogni anno, nella sede di via dei Ciliegi 26, a Scandicci, dalle 10 alle 18, la Scuola apre le proprie porte, per far conoscere da vicino le proprie attività e quelle della Stamperia Braille, e per dar modo a tutti di conoscere più da vicino e sensibilizzarsi sui problemi della disabilità visiva. Quest’anno, l’Open day sarà anche l’occasione per festeggiare insieme a tutti coloro che interverranno le novanta candeline della Scuola di Scandicci.
Nel corso della giornata sono previste dimostrazioni pratiche di lavoro degli istruttori con i cani guida, attraverso le quali gli istruttori spiegheranno, in modo particolare, in cosa consiste il metodo di addestramento “gentile”. Ci saranno poi momenti dedicati all’illustrazione dei progetti della Scuola, in modo particolare per quel che riguarda il programma affidamento dei cuccioli, e degli interventi più significativi di cui si occupa la Stamperia Braille. Inoltre, nel pomeriggio, un’allieva della Scuola di Scandicci si esibirà, insieme al suo Italo, in un monologo comico dal titolo “Perfetto….la purga ha fatto effetto! Manderò 12 lecca-lecca al farmacista” (Storia di una senza un senso e del suo cane normodotato). Anche quest’anno, la mattina, saranno organizzati giochi con premi riservati ai bambini.
L’assessore al diritto alla salute, welfare e integrazione socio-sanitaria Stefania Saccardi interverrà alla giornata alle ore 15. Subito dopo, la festa per i 90 anni della Scuola. “Vengo sempre molto volentieri qui a Scandicci per l’Open day della Scuola Cani Guida – dice l’assessore Saccardi – Quest’anno, ancora di più, perché si festeggia un compleanno importante, novanta anni della Scuola, la più vecchia al mondo. E’ per noi motivo di grande orgoglio avere in Toscana la Scuola Nazionale Cani Guida e la Stamperia Braille, che offrono servizi di altissima qualità, non solo in Toscana ma a livello nazionale. Invito le famiglie che amano i cani a farsi avanti per diventare famiglie affidatarie dei cuccioli che poi verranno assegnati ai non vedenti. L’anno scorso sono stati consegnati a non vedenti 25 cani, ma le richieste aumentano sempre, e quindi abbiamo bisogno della vostra collaborazione”.
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Esami di Stato

Esami di Stato: buone le intenzioni del ministro, ma prima di cambiare ascolti la scuola

Apprendiamo dalle dichiarazioni del ministro Fioramonti dell’intenzione di reintrodurre la traccia di storia tra quelle previste dall’esame di Stato e della scarsa funzionalità attribuita al sorteggio delle tre buste. Il ministro ha dichiarato che al MIUR si sta “valutando quale intervento fare”, pur nel rispetto dovuto a studenti e docenti, consegnando loro l’impostazione dell’esame in tempi adeguati alla preparazione di questo importante appuntamento.

Sul tema la FLC CGIL ha ripetutamente espresso la propria contrarietà al forte ridimensionamento subìto dalla storia, non solo nella predisposizione dell’esame di Stato, ma anche nella distribuzione delle discipline dei piani orario degli ordinamenti della scuola secondaria, spesso privando gli studenti del necessario approfondimento conoscitivo e di riflessione, che è la chiave per una più consapevole comprensione dell’attualità.

Durante lo scorso anno scolastico, l’improvvisa trasformazione dell’esame di Stato ha prodotto significative modifiche nell’approccio metodologico da dare al colloquio e all’intera procedura e, anche su questo aspetto, la FLC CGIL e molta parte della categoria, con petizioni e documenti, hanno rappresentato la necessità di una riflessione più approfondita e condivisa. Inoltre, l’esame di Stato, al momento, coinvolge aspetti di grande rilevanza organizzativa e didattica, come la parte dedicata al PCTO (nuova denominazione dell’alternanza scuola lavoro).

Pertanto, riteniamo opportune le parole pronunciate dal ministro, condividiamo la direzione in cui vanno le intenzioni che ha espresso, ma chiediamo di proseguire il metodo di confronto che si è inaugurato con l’accordo del 1° ottobre.

Francesco Sinopoli, segretario generale FLC CGIL, dichiara: “Riteniamo necessaria la riflessione del MIUR su questi temi, perché li consideriamo estremamente rilevanti per il funzionamento delle istituzioni scolastiche, per l’impostazione didattica e metodologica della secondaria. Infatti, il processo di apprendimento è fortemente condizionato dalla modalità con cui ne viene predisposta la valutazione finale”.

“Per tutte queste ragioni, legate all’organizzazione del lavoro, al funzionamento del sistema scolastico e soprattutto alle ricadute sulla formazione delle studentesse e degli studenti – conclude Sinopoli – sollecitiamo il ministro Fioramonti ad avviare in tempi rapidissimi un confronto per affrontare in modo complessivo le diverse criticità manifestate che coinvolgono l’intera comunità scolastica.”

Diplomati magistrali

FLC CGIL- CISL FSUR -UIL SCUOLA RUA – SNALS Confsal – GILDA UNAMS


Proroga delle misure del Decreto dignità per i diplomati magistrali: siglata l’intesa tra organizzazioni sindacali e MIUR a tutela di tutti i lavoratori coinvolti

Roma, 18 ottobre – Raggiunta l’intesa sui diplomati magistrali per tutelare la continuità didattica dell’anno scolastico in corso. Si tratta di un ulteriore punto dell’accordo del 1° ottobre con il Ministro Fioramonti che le organizzazioni sindacali portano a casa: un risultato importante che mentre dà risposta alle attese dei lavoratori coinvolti permette di salvaguardare una prosecuzione regolare delle attività nelle classi loro affidate. Infatti, secondo gli impegni assunti oggi dall’amministrazione e sottoscritti nell’Intesa, i destinatari delle sentenze potranno continuare a lavorare con contratti sino al 30 giugno, mentre coloro che avrebbero avuto diritto all’immissione in ruolo in forza dei medesimi provvedimenti giurisdizionali vedranno salvaguardati i diritti derivanti dalle posizioni occupate legittimamente nelle graduatorie.

L’intesa prevede che l’Amministrazione inserisca le misure concordate con i sindacati nel primo provvedimento legislativo utile rispetto all’esigenza di renderle efficaci nel più breve tempo possibile.

Ancora una volta, grazie all’azione messa in campo unitariamente dalle organizzazioni sindacali, si riesce a ottenere una soluzione che mentre assicura le necessarie tutele per i lavoratori precari garantisce condizioni ottimali per lo svolgimento dell’attività scolastica, scongiurando il rischio di un diffuso e ricorrente avvicendamento dei docenti in corso d’anno. L’impegno dei sindacati prosegue con l’incontro già in programma il 22 ottobre, nel quale si dovranno definire i requisiti in base ai quali sarà consentito di accedere ai percorsi abilitanti anche a quanti non abbiano titolo a partecipare al concorso straordinario.


Diplomati magistrali: prosegue il confronto con l’Amministrazione. Tavolo aggiornato al 17 ottobre

Sul tema delle possibili soluzioni rispetto alla proroga delle misure contenute nel Decreto dignità a tutela della continuità didattica il confronto con l’Amministrazione proseguirà domani e il tavolo con ogni probabilità sarà riconvocato per le ore 11.00.

Si tratta di trovare delle soluzioni che vadano nella direzione di tutelare tutti i diversi lavoratori coinvolti. Per questo motivo il MIUR valuterà le varie proposte prese in esame e riconvocherà le organizzazioni sindacali domani in mattinata.

I sindacati hanno ribadito la grande urgenza di una misura a tutela della continuità didattica, che verrebbe calpestata dai pronunciamenti in arrivo in corso d’anno, con il conseguente avvicendamento di insegnanti sulle cattedre, anche nei casi di sostegno, in cui famiglie e alunni coinvolti pagherebbero un prezzo inaccettabile.

I traditori e gli indifferenti

I traditori e gli indifferenti

di Vincenzo Andraous

A detta di molti affermati studiosi la guerra non riesce a piegarsi a nessuno scopo sociale condivisibile, eppure è guerra in ogni dove, in ogni quando, in ogni più sparuta regione del mondo. Sotto l’egida della pace, della fratellanza, dell’ingerenza umanitaria, oppure della intermediazione militare, c’è un dispendio forsennato di scarponi chiodati e pallottole per controfirmare le ragioni del contendere, per imporre accerchiamenti e trappole mortali. In queste ore tocca al popolo Kurdo morire falcidiato a causa dei tradimenti e interessi incrociati dei padroni del mondo che praticano barando spudoratamente l’arte della guerra. C’è chi avanza a testa bassa e chi arretra nel sangue della disperazione, personalmente non riesco neppure a sbalordirmi sulla giustizia e necessità di combattere questo o quell’altro tiranno, neanche sono interessato a fare del pacifismo a buon mercato, preferisco chiamare per nome le canaglie, i traditori, gli assassini impuniti e orgogliosamente impettiti con le alabarde spianate. Ho poca parentela con quanti dapprima annuiscono in favore di chi per troppo tempo ha subito angherie ingiustamente ma subito dopo per un accordo neppure troppo celato, usano ferocemente l’indifferenza per fare man bassa di deliri di onnipotenza e in via subordinata di deliri di commiserazione, chiaramente per non pagare dazio. La guerra è guerra e fa sempre schifo, di più se è il risultato di accordi sottobanco. Però di fronte a immagini ripetutamente mandate in onda di bambini con gli occhi sbarrati dal terrore, di bambine con il viso insanguinato, bimbi con le dita fatte a pezzi, con le gambe mancanti, con i vestitini inzuppati di sangue rattrappito, come è possibile rimanere imperturbabili, convinti di essere nella ragione, come è possibile non avere vergogna, non provare vergogna, non rimanere schiacciati dalla propria vergogna. Chi pensa di essere al di sopra delle parti, come chi ritiene di esser il potente intoccabile di turno, occorre costringerlo alla vergogna come compagna di viaggio, c’è necessità che il dolore e la sofferenza di questi innocenti non vengano subdolamente ribaltati dentro la narrazione in un anfratto remoto, in un angolo dove non è più possibile vedere niente. Penso che fino a quando non si comprenderà che l’ingiustizia perpetrata su un innocente per giunta un bambino, è qualcosa di indicibilmente inaccettabile, rimarranno le lacrime di coccodrillo a fare la differenza, a timbrare il passaporto a una inumanità bellamente riconosciuta come un inevitabile evento critico. Una riprova questa del potere della morte, le immagini di quegli incolpevoli divorati dalla miserabilità di quel potere, diventeranno messaggi cifrati, così artatamente contraffatti da non risultare più chiari né leggibili per tentare di rielaborarli. Quando il sentimento dell’amore è segregato, sei ancorato a una stanchezza che ti fa sentire perduto, hai in comune con il tuo simile solo un dolore sordo, che evita di guardare all’indietro né di pensare al domani, così facendo è un’impresa ardua perfino provare vergogna. Per tentare di cambiare questo stato delle cose sottosopra occorre una condizione: il diritto alla vita e alla tutela di ogni bimbo, di ogni innocente, passa attraverso un’azione collettiva, dove nessuno può chiamarsi fuori. Forse.

Eurydice disegna la nuova mappa Ue dell’istruzione: ecco i dati per 38 paesi

da Il Sole 24 Ore

di Al. Tr.

Una mappa dei principali percorsi di istruzione in Europa, dal livello pre-primario a quello terziario. È quella disegnata dal nuovo rapporto Eurydice aggiornato al 2019/2020, che raccoglie le informazioni di 43 sistemi educativi Ue relativi ai 38 paesi che partecipano al programma Erasmus +.

Il rapporto
La pubblicazione contiene i diagrammi schematici per ogni paese, una guida esplicativa per la loro lettura e una mappa, appunto, che mostra i principali modelli organizzativi dell’istruzione primaria e secondaria. Modelli che sono sostanzialmente di tre tipi: uno a struttura singola, con un curriculum comune dall’inizio alla fine della formazione obbligatoria e senza transizione tra istruzione primaria e secondaria; un altro dove gli studenti, dopo aver concluso con successo il livello primario di istruzione, passano a quello secondario, dove seguono un piano di studi comune e un terzo tipo, dove invece i percorsi e i piani di studio dopo l’educazione primaria sono differenziati e conducono a certificazioni diverse. L’Italia, insieme a paesi come Francia, Spagna, Regno Unito rientra nel secondo tipo di classificazione, mentre la struttura singola è adottata soprattutto dai paesi scandinavi e balcanici. Il terzo tipo di sistema, quello più articolato, è tipico invece di Austria e Germania.
Per scaricare la versione integrale del rapporto (in inglese): http://eurydice.indire.it/wp-content/uploads/2019/10/The-Structure-of-the-European-Education-Systems-2019_20.pdf

Al via #ioleggoperché: fino al 27 ottobre tutti in libreria a donare un libro

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

Al via la nuova edizione di #ioleggoperché, l’iniziativa nazionale per la creazione e il potenziamento delle biblioteche scolastiche, organizzata e promossa dall’Associazione Italiana Editori (Aie) in collaborazione con il ministero dell’Istruzione (Miur), con l’Associazione Librai Italiani (Ali) e il Sindacato Librai e Cartolibrai (Sil), l’Associazione Italiana Biblioteche (Aib), il Centro per il Libro e la Lettura, Confindustria – Gruppo Tecnico Cultura e Sviluppo, con il supporto di Siae – Società Italiana degli Autori ed Editori. Il progetto vanta anche il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero per i Beni e per le Attività culturali e per il Turismo (Mibact) e, per la prima volta, della Banca d’Italia.

Un’edizione da record
I numeri dicono già che sarà un’edizione da record: le scuole di tutti gli ordini e gradi partecipanti sono ben 15.253, pari a circa 140.000 classi in tutta Italia (tra infanzia, primarie, secondarie di primo e secondo grado) e quasi 3 milioni di bambini e ragazzi.
Da sabato 19 ottobre fino a domenica 27 ottobre – per nove giorni – tutti i cittadini potranno recarsi in una delle 2.392 librerie aderenti all’iniziativa per donare un libro alla scuola gemellata del proprio territorio: «È una mobilitazione straordinaria, come lo sono i numeri – ha sottolineato il presidente di Aie, Ricardo Franco Levi –. Adesso però si entra nel vivo e serve davvero il contributo di tutti per potenziare le biblioteche scolastiche». L’iniziativa è stata insignita anche quest’anno della medaglia del Presidente della Repubblica ed è sostenuta per la prima volta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Informazione ed Editoria.

Un posto al Sole
Un altro importante traguardo è l’ingresso in “Un posto al sole”, la storica serie televisiva in onda su Rai 3, prodotta da Rai Fiction e ambientata a Napoli. Nell’episodio in onda lunedì 21 ottobre la campagna sarà nominata in una scena di dialogo alla Terrazza tra i protagonisti della serie, mentre nell’episodio di mercoledì 23 ottobre le locandine della manifestazione verranno mostrate in una scena a Caffè Vulcano. I libri entrano quindi non solo nel circuito stretto dei programmi tematici, ma per la prima volta anche in una trasmissione di intrattenimento destinata al largo pubblico.

Scende in campo la Serie A
Sul fronte del mondo del calcio, anche quest’anno si torna a fare il tifo per la lettura grazie al sostegno di Lega Serie A e Lega B. In particolare, nelle partite della Serie A Tim di sabato 19, domenica 20 e lunedì 21 ottobre, con la straordinaria mobilitazione dei calciatori come testimonial, ciascun giocatore porterà in campo un libro per donarlo ai bambini loro accompagnatori. In parallelo, i giocatori di ogni squadra della Lega B contribuiscono con un video nel quale invitano tutti a donare un libro alle scuole della città della loro squadra.
Da segnalare anche l’iniziativa ideata e organizzata da Fondazione Pirelli in collaborazione con #ioleggoperché “Facciamo squadra con i libri” che si svolgerà lunedì 21 ottobre all’Auditorium Pirelli (via Bicocca degli Arcimboldi 3 – Milano). L’evento è rivolto ai bambini dell’ultimo anno delle scuole elementari e ai ragazzi delle secondarie inferiori per parlare della passione per la lettura e dell’importanza del fare squadra in classe.

Le iniziative nelle librerie
Al termine della campagna, il testimone passerà agli editori aderenti all’iniziativa, che contribuiranno destinando alle biblioteche scolastiche un monte libri pari alla donazione dei cittadini calcolata su base nazionale (fino a un massimo di 100.000 volumi).
Saranno numerose e come da tradizione molto creative le iniziative messe in campo nelle librerie durante i nove giorni di campagna da scuole, studenti, insegnanti e volontari “messaggeri” per promuovere #ioleggoperché 2019 e incentivare le donazioni. Per le migliori, torna il contest a cui hanno aderito centinaia di scuole in tutta Italia con la collaborazione delle librerie gemellate. Come gli scorsi anni, verranno ideati e organizzati letture ad alta voce, incontri con l’autore, flash mob letterari, lezioni, gare di abilità, spettacoli, installazioni in vetrina.
Alle 10 scuole che avranno organizzato le attività più efficaci e originali, verranno consegnati altrettanti buoni del valore di 1.500 euro per l’acquisto di libri in libreria, grazie al supporto di Siae.

Italia tra paesi UE con maggiore carenza docenti. Vediamo dove: i dati UE

da Orizzontescuola

di redazione

L’Italia è tra i paesi europei con maggiore carenza di docenti qualificati, soprattutto nell’ambito dei soggetti svantaggiati. A dirlo il rapporto “Education and Training MONITOR 2019” dell’Unione europea

In alcuni paesi dell’UE, l’offerta di insegnanti qualificati in ciascuna materia rappresenta un’importante sfida. Non ne è esente l’Italia, che già da qualche anno e concentrata in alcune aree del paese mostra carenza soprattutto in alcune discipline e settori.

Nel rapporto vengono prese in considerazione anche carenze in competenze specifiche come, ad esempio, la competenza per insegnare a studenti con bisogni speciali.

Alcuni paesi potrebbero sperimentare diverse combinazioni (ad esempio, carenza e eccesso di offerta coesistono in Germania, Grecia, Spagna, Italia, Lituania)

Possono insorgere carenze a causa dell’invecchiamento della popolazione degli insegnanti, in termini demografici, alla difficoltà di attrarre alla formazione degli insegnanti

In diversi paesi dell’UE (Italia, Regno Unito-Inghilterra, Francia, Belgio, Romania e Portogallo), lo studio riscontra una carenza di insegnanti qualificati che possono ostacolare la qualità dell’istruzione nelle loro scuole. Questa è una realtà per almeno uno su cinque presidi di scuola secondaria nei Paesi Bassi, Lettonia, Danimarca, Portogallo e Ungheria.

Il grafico mostra che i presidi interrogati indicano anche carenze di insegnanti con competenze di insegnamento in un ambiente multiculturale o multilingue (le maggiori carenze si riscontrano in Francia, Italia e Francia, Portogallo); e competenze nell’insegnamento a studenti di case svantaggiate dal punto di vista socioeconomico (maggiore carenza di Francia, Italia e Portogallo).

In Francia, il 70,5% dei dirigenti riferisce una carenza di insegnanti con competenza per insegnare agli studenti con esigenze particolari, mentre circa la metà dei presidi riferisce la stessa carenza in Belgio (Comunità francese), Italia, Estonia, Portogallo e Romania. Nei Paesi Bassi, Croazia e Finlandia la carenza di insegnanti con competenza nell’insegnamento a studenti con bisogni speciali si è ridotta tra 2013 e 2018, apparentemente dimostrando che questi paesi hanno affrontato con successo il problema nel ultimi 5 anni.

Per quanto riguarda gli insegnanti professionali, solo in Romania circa un terzo dei presidi ha riferito a carenza; ma anche questo è ancora un problema considerevole in Portogallo (29,9%), Belgio (fiammingo Comunità) (28%), Italia (29,9%) e Danimarca (24,8%).

Diplomati magistrale verranno mantenuti in servizio, trovata la soluzione

da Orizzontescuola

di redazione

FLCGIL, Cisl, UIL, Snals e Gilda firmeranno domani un’intesa per la tutela delle supplenze dei diplomati magistrale e nello stesso tempo dei docenti aventi diritto alla nomina.

Il comunicato dei sindacati

Si profila una conclusione soddisfacente del confronto sui diplomati magistrali, che verrebbero mantenuti in servizio, salvaguardando così la continuità didattica ad anno scolastico avviato, tutelando nel contempo gli aventi titolo alla nomina in ruolo. Prevista per domani mattina, venerdì 18 ottobre, la sottoscrizione di un’intesa in tal senso fra organizzazioni sindacali e MIUR.

Graduatorie di istituto scadenza 18 ottobre, non possono inserirsi laureati con 24 CFU

da Orizzontescuola

di redazione

I concorsi per docenti tardano ad essere attivati e sempre più docenti chiedono di capitalizzare l’impegno profuso per il conseguimento dei 24 CFU.

Il Miur ha pubblicato il decreto di integrazione delle graduatorie di istituto 2017-20, tramite la cosiddetta finestra annuale di ottobre

Riceviamo giornalmente all’indirizzo lallaorizzonte@orizzontescuola.it quesiti del genere

“Ho una laurea, un dottorato e ho conseguito da poco i 24 cfu. Al momento sono in III fascia, c’è la possibilità di accedere alla II fascia? E, se sì, a chi dovrei fare richiesta”

Volevo avere informazioni, ove possibile, se con il mio titolo di studio posso inserirmi in 2 fascia docenti, nella finestra appena aperta (entro 18 ottobre 2019): Laurea in Sociologia+ 24 CFU (conseguita nel 1996), diploma di Geometra
X mia moglie Diploma magistrale ante 2001/02, laurea in Economia e Commercio

Ho integrato gli esami del mio piano studi e conseguito i 24 CFU nel luglio 2018.La mia classe di concorso è A-46 e risiedo nella provincia di Varese nessuna possibilità o posso ancora sperare?Posso procedere all’inserimento di cui all’oggetto

La risposta, in tutti e tre i casi è negativa.

L’aggiornamento delle graduatorie di istituto con scadenza 18 ottobre 2019 riguarda l’elenco aggiuntivo in cui può inserirsi il docente che ha conseguito l’abilitazione dopo il 24 giugno 2017 ed entro il 1° ottobre 2019.

Laurea + 24 CFU non costituisce titolo di abilitazione all’insegnamento, ma è uno dei titoli richiesti per l’accesso al concorso ordinario (che dovrebbe essere bandito nei prossimi mesi).

Pertanto il conseguimento dei 24 CFU non autorizza il passaggio da III a II fascia o l’inserimento ex novo in II fascia.

Il diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/02 è sì titolo utile per l’inserimento in II fascia delle graduatorie di istituto, ma non è questa la finestra temporale giusta per inserirsi. Trattandosi di un titolo già in possesso entro il 24 giugno 2017, non avendo inserito il titolo ad inizio triennio, bisognerà attendere la riapertura del prossimo, a giugno 2020.

Sicurezza scuole, Miur stanzia 65 mln. Avviso per verifiche solai e controsoffitti

da Orizzontescuola

di redazione

Miur –  Ammonta a 65,9 milioni di euro il contributo stanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per il piano straordinario di prevenzione dei crolli di solai e controsoffitti nelle scuole.

L’avviso pubblico per il finanziamento di verifiche e indagini diagnostiche relative a elementi strutturali e non strutturali è disponibile sul sito del MIUR. È destinato agli Enti Locali proprietari di immobili pubblici adibiti a uso scolastico censiti nell’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica.

“Il bando per il finanziamento destinato alla prevenzione di crolli conferma la priorità del tema sicurezza, già indicata tra le linee programmatiche appena presentate – ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Lorenzo Fioramonti -. La sicurezza nelle scuole è una delle parole d’ordine, la prima, cui ispiro la mia azione, è una priorità assoluta per garantire l’effettività del diritto allo studio e per innalzare la qualità della didattica che non può prescindere dalle strutture e dagli ambienti di apprendimento. Da subito, sull’edilizia scolastica ho chiesto la costituzione di una task-force per supportare gli enti locali, anche nel coordinamento di appalti, gare e ricostruzione degli edifici scolastici”.

“Una delle maggiori ragioni di insicurezza delle nostre scuole – dichiara la Vice Ministra Anna Ascani – è il crollo di intonaco dai soffitti: tra settembre 2018 e luglio 2019 Cittadinanzattiva ha registrato un crollo ogni 3 giorni, mai così tanti dal 2013. Questo Piano straordinario, al quale destiniamo 65,9 milioni, servirà a conoscere in maniera puntuale lo stato in cui versano i nostri edifici e a mettere a disposizione risorse necessarie per intervenire su ciò che non va. Prima che sia troppo tardi. Non è ammissibile che uno studente non si senta al sicuro in classe. Non è accettabile che le famiglie che affidano i propri figli a un’istituzione scolastica si debbano preoccupare per la loro incolumità. Stiamo facendo un investimento importante, dando un sostegno prezioso agli enti locali. Continueremo a impegnarci per rendere la scuola un luogo sicuro, di crescita e futuro”.

Per le verifiche strutturali da effettuare nelle scuole sono disponibili complessivamente 40 milioni di euro. È prevista, inoltre, una quota ulteriore pari a 25,9 milioni di euro da assegnare successivamente per gli interventi urgenti di messa in sicurezza che dovessero rendersi necessari all’esito delle indagini sui solai e i controsoffitti. In particolare, il 30 per cento delle risorse da assegnare attraverso la procedura è riservato a Province e Città Metropolitane mentre la restante percentuale è a favore dei Comuni e/o unioni di Comuni.

Gli Enti Locali possono presentare la propria candidatura entro le ore 15 del 29 novembre 2019. Le candidature saranno selezionate sulla base dei seguenti criteri: vetustà degli immobili con particolare riferimento agli edifici costruiti prima del 1970, zona sismica, popolazione scolastica coinvolta, tipologia costruttiva dei solai, assenza di finanziamento negli ultimi cinque anni per interventi strutturali o per indagini diagnostiche, eventuale quota di cofinanziamento.

Il link all’avviso:

https://bit.ly/32oZuR7

Stop appalti pulizia, Gallo: completiamo il processo delle 11.236 assunzioni

da Orizzontescuola

di redazione

Luigi Gallo, presidente della VII Commissione Cultura Scienza e Istruzione alla Camera dei Deputati, su Facebook: “Completiamo finalmente il processo dello stop agli appalti di pulizia”.

C’è ancora chi, fino all’ultimo, ha diffidato dell’impegno costante del Movimento 5 Stelle nel cancellare una tra le più grosse vergogne degli ultimi 20 anni.

Un sistema malato che ha tratto linfa vitale dalla privatizzazione della scuola, dallo spreco di denaro pubblico, dalla cancellazione dei diritti dei lavoratori, dalle lobby. Noi abbiamo spazzato via tutto questo con una norma nella legge di bilancio 2018 e oggi completiamo finalmente il processo correggendo tutti gli errori e i ritardi dell’ex Ministro dell’istruzione della Lega, per non tradire chi lo è stato da sempre dai partiti e dai governi precedenti per interi decenni.

Stiamo lavorando per la scuola, messa in ginocchio da anni, per garantire più stabilità, più pulizia e un risparmio enorme di soldi pubblici. E di certo questo impegno ci accompagnerà fino a quando saremo in Parlamento” scrive Gallo.

I lavoratori saranno assunti dal 1° gennaio 2020, come stabilito dalla legge di Bilancio. La procedura concorsuale si è infatti abbreviata con l’eliminazione del colloquio. Si attende la pubblicazione del decreto per conoscere i dettagli sull’intera fase di selezione.

Gualtieri: “Nella manovra c’è la sugar tax”. E Fioramonti: “I proventi alla scuola”

da La Tecnica della Scuola

Lunga intervista al Sole 24 Ore per il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri a poche ore dal varo del Documento programmatico di bilancio e del via libera “salvo intese” a manovra e decreto fiscale.

Ricordiamo, ovviamente, che si tratta della legge di bilancio licenziata dal governo martedì scorso, ma che prima di diventare legge dello Stato dovrà passare il vaglio (e le inevitabili modifiche) del Parlamento.

Il ministro ha sottolineato che con il premier Conte il rapporto è “ottimo” e l’intesa è “piena” sullo sforzo da fare per la lotta all’evasione e gli incentivi ai pagamenti tracciabili.

Tra gli argomenti trattati c’è quella della sugar tax, la famosa tassa prospettata dal ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti. In realtà la misura non è sulle merendine, ma limitata alle bevande: “Nella legge di Bilancio – ha detto – rientrerà “la cosiddetta sugar tax, che sarà limitata alle bevande e non si occuperà di merendine”. Invece la tassa sulla plastica sarà “limitata agli imballaggi”, mentre “non ci sono interventi sui carburanti e non ci sarà l’intervento retroattivo sulle detrazioni di cui si è parlato”.

Sugar tax, le parole di Fioramonti su Twitter

Su Twitter “esulta” il ministro dell’Istruzione: “Non era un’idea campata in aria, no? Non mi aspetto di essere ringraziato dal governo, ma mi aspetto che i proventi vadano tutti a scuola eu università. Sarebbe il minimo sindacale”.

“Finalmente rispondiamo all’appello dell’OMS per contrastare obesità infantile e malattie diabetiche e allo stesso tempo con queste risorse possiamo far risparmiare le famiglie con i figli all’università e a scuola, investendo in innovazione e ricerca”.

Così il presidente delle commissione Cultura della Camera, Luigi Gallo, in riferimento all’annuncio dell’introduzione della cosiddetta sugar tax sulle bevande fatto dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.

Evacuazione a scuola: dalla richiesta di intervento ai compiti di Ds e docenti

da La Tecnica della Scuola

Le prove di evacuazione a scuola, come previsto dal DM 10/03/98 e al punto 12 del DM 26/08/92., oltre ad essere un obbligo previsto dalla legge, sono un ottimo strumento per testare le procedure da seguire in caso di pericolo e acquisire dimestichezza con le misure di sicurezza contenute nel piano di emergenza.

Per effettuare la richiesta di intervento in caso di urgenza bisogna comunicare con calma:

• Cognome, nome e qualifica.
• Da dove si telefona (località, scuola, indirizzo, numero di telefono).
• Tipo di emergenza, cosa sta succedendo e in quale locale.
• Se e quante persone sono coinvolte.
• Condizioni fisiche oggettive (cosciente si/no, danni e reazioni rilevabili)
• Ascoltare con attenzione le istruzioni e trasmettere le disposizioni ricevute

Il Dirigente scolastico i suoi collaboratori e i docenti dirigono e coordinano, ciascuno per il proprio livello di responsabilità e competenza, le operazioni le operazioni correlate alla sicurezza negli ambienti scolastici.

Intervengono laddove si determinano situazioni critiche e conducono la scolaresca al punto di sicurezza esterno portando con sé il registro di classe, necessario ai controlli. In caso di evacuazione, è compito dell’insegnante segnalare tempestivamente il numero e le probabile localizzazione dei dispersi.

L’insegnante di sostegno, se presente, si occupa dell’esodo degli alunni diversamente abili con l’aiuto del personale non docente. Se assente, tale incombenza spetta all’insegnante di classe.

È compito del docente che si occupa dell’educazione alla sicurezza individuare gli allievi e le allieve cui viene assegnato il ruolo di apri-fila e di serra-fila, addestrare tutta la classe a seguire le procedure previste, provvedere a periodiche esercitazioni.

Egli annoterà i nomi di apri-fila e di serra-fila sulla prima pagina del registro di classe o sul modulo predisposto dalla scuola.