Lavoratori fragili

Lavoratori fragili: presentata la nota del Ministero dell’Istruzione

Si è svolto stasera l’incontro, in videoconferenza con il Ministero dell’istruzione, dedicato alla presentazione della nota, di prossima emanazione, sulla gestione dei lavoratori fragili.
Il Capo Dipartimento Bruschi ne ha illustrato il contenuto: si affronta il problema della definizione della fragilità, confermando quanto sostenuto nella circolare congiunta del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e del Ministero della sanità dello scorso 4 settembre; si individua chi è competente all’asseverazione della condizione di fragilità fornendo indicazioni procedurali specifiche; si declinano, infine, le conseguenze dell’accertamento della condizione di fragilità, a seconda che tale condizione attenga al personale docente, educativo ed Ata a tempo indeterminato oppure al personale a tempo determinato.
Sia per il personale a tempo indeterminato sia per il personale a tempo determinato, nel caso sia formulato un giudizio di idoneità con prescrizioni, è ovviamente compito del dirigente adempiere alle prescrizioni impartite e adottare tutte le cautele e i suggerimenti eventualmente espressi dal medico competente e compatibili con l’organizzazione del servizio.
Nel caso in cui invece il medico competente formuli un giudizio di inidoneità temporanea nei confronti di dipendenti a tempo indeterminato, occorre distinguere a seconda che si tratti di inidoneità a svolgere qualsiasi attività lavorativa, oppure di inidoneità a svolgere la specifica mansione del profilo.
Nel primo caso, il dipendente viene collocato in malattia d’ufficio.
Nel secondo caso si dà applicazione all’art. 2, comma 4 del CCNI 2008 sulle utilizzazioni del personale dichiarato inidoneo per quanto riguarda il personale docente ed educativo e all’art. 4 dello stesso CCNI per il personale ATA: ciò significa che, a domanda dell’interessato, lo stesso sarà utilizzato riportando per il personale docente ed educativo l’orario di lavoro a 36 ore. Al personale docente ed educativo utilizzato è consentito il ricorso alla modalità di lavoro agile ai sensi della legge n. 81/2017.
Anche il personale ATA può ricorrere, là dove compatibile con le mansioni svolte, alle condizioni previste dalla legge n. 81/2017 (in particolare gli assistenti amministrativi e gli assistenti tecnici).
Per il personale a tempo determinato, escluso dall’ambito di applicazione del CCNI del 2008, infine, l’unica possibilità – in caso di inidoneità temporanea – è il collocamento in malattia d’ufficio. Chi è già stato dichiarato fragile prima dell’assunzione del servizio, non potrà sottoscrivere il contratto individuale di lavoro, ma manterrà la posizione in graduatoria.

L’ANP ha riconosciuto lo sforzo del Ministero nel cercare di dare una sistemazione complessiva a una materia delicatissima e non regolamentata considerata la sua eccezionalità, ma ha sottolineato come la nota sia stata elaborata a ridosso dell’avvio dell’anno scolastico, con conseguenti difficoltà applicative da parte dei dirigenti scolastici. Abbiamo evidenziato la possibilità che il numero di utilizzazioni da disporre all’interno di ciascuna istituzione scolastica possa creare criticità e inconvenienti, considerato che la platea dei lavoratori interessati si configura senz’altro più ampia di quella che risulta coinvolta in condizioni non eccezionali.
Arrivati in prossimità dell’inizio delle lezioni la pubblicazione della nota è evidentemente urgente e improcrastinabile: sarà assolutamente necessario monitorare con attenzione gli effetti della sua applicazione.
Ancora più urgente è un intervento normativo specifico: per i diritti di tutti i lavoratori e per la garanzia dell’azione amministrativa, due temi centrali per tutti i dirigenti delle scuola, quotidianamente chiamati a gestire le risorse umane e ad assicurare il rispetto del diritto all’istruzione.
 
L’ANP, appena la nota sarà pubblicata, fornirà indicazioni operative specifiche a tutti i soci.

Un compito arduo per la scuola!

Un compito arduo per la scuola!

di Maurizio Tiriticco

Fatti recenti di cronaca in cui ragazzi uccidono altri ragazzi fanno veramente pensare! Che cosa sta accadendo nel nostro Paese? Ed i nostri ragazzi vivono tutti nello sballo delle discoteche, delle droghe, degli insulti, delle botte e degli accoltellamenti? Un Paese allo sbando? Una generazione di giovani nostri concittadini allo sfascio? No! Non voglio crederci! Non dobbiamo crederci, ma…

Penso che oggi purtroppo viviamo in una società incapace di esprimere dei valori. Penso che siamo tutti schiacciati sull’oggi consumistico, sdraiati sul presente, scarsamente informati anche sulle cose del mondo e sulla natura e sulla storia della nostra Repubblica. Penso che molti nei nostri concittadini non hanno mai letto, quindi mai potuto condividere con piena convinzione, gli articoli 1-12 della nostra bella Costituzione, quelli che riguardano i “principi fondamentali” che ispirano e governano – e lo dovrebbero – il nostro stare insieme come cittadini e il nostro produrre come lavoratori.

E non è un caso che il primo articolo della Costituzione repubblicana, il primo dei dodici che riguardano i “principi fondamentali” che caratterizzano la nostra convivenza, così recita: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.” E’ anche opportuno sottolineare che la nostra Costituzione non ce l’ha regalata nessuno! E’ nata dalla lotta contro il fascismo e dalla Resistenza. Ed ha sostituto il cosiddetto Statuto Albertino, quello “graziosamente” promulgato dal Re Carlo Alberto di Savoia a Torino, capitale del Regno di Sardegna il 4 marzo 1848, in seguito ai primi moti rivoluzionari che, com’è noto, interessarono l’Italia intera e gran parte delle monarchie europee.

Penso che sia anche opportuno ricordare che quelli Statuto non venne mai formalmente modificato dalla dittatura instaurata dal regime fascista, anche se in effetti non ne tenne alcun conto nell’esercizio dei suoi poteri! E ciò con la complicità stessa del Re Vittorio Emanuele III che, invece, avrebbe dovuto esserne il garante! Ma quale garanzia? Quel re che nel 1922 aveva consegnato letteralmente il suo “amato” popolo alla dittatura fascista? Quel re che poi Mussolini ricompensò lautamente, quando, a seguito di dissennate campagne militari, gli donò la corona di Imperatore d’Etiopia, il 9 maggio del 1936, e di Re d’Albania nel 1939? Quel re che poi, con tutta la sua corte, fuggì letteralmente da Roma nella notte dell’8 settembre del 1943, dopo che il maresciallo Badoglio aveva comunicato al Paese la cessazione delle ostilità contro le truppe angloamericane che già erano sbarcate in Sicilia e si accingevano a risalire la penisola per liberarci dalla feroce occupazione nazista.

Sono trascorsi decenni da quegli anni! Ed oggi viviamo in un Paese libero e democratico! In cui però alcuni nostri concittadini pensano che tutto sia loro dato e donato e che tutto possono! Con quell’arroganza che è tipica dell’ignoranza e dell’inciviltà. In tale contesto/scenario, il nostro sistema di Educazione, Formazione ed Istruzione ha un compito arduo! Oggi, purtroppo, reso ancora più difficile da questo maledetto corona virus! A volte sorrido quando si discute come, quando e perché debba essere insegnata l’’Educazione Civica”! Come se questa tipologia di educazione fosse una materia!Ogni materia, se bene insegnata, è un fattore di educazione civica! Democratica! Allo “stare insieme” in modo cooperativo e produttivo.

Occorre, comunque, ricordare che come materia venne già considerata e adottata, tanti anni fa. Infatti, con il dpr 585 del lontano 1958 vennero varati i cosiddetti “programmi per l’insegnamento dell’educazione civica negli istituti e scuole di istruzione secondaria e artistica”. Si tratta di un dpr lungo e articolato, ma… nessuna indicazione sulla valutazione! E nella nostra scuola, se una materia non si valuta, che si insegna a fare? Tale materia di traversie ne ha subite tante. Basta accedere al bel libro curato da Luciano Corradini e Giuseppe Refrigeri nel lontano 1999 per i tipi de “il Mulino”. E penso che comunque sia tuttora una cenerentola! Comunque, bando alle chiacchiere! In effetti una buona scuola e buoni insegnanti, qualunque cosa insegnino, costituiscono il clou di un’educazione di per sé anche civile e democratica! Ed in tale contesto è ancheopportuno far conoscere ai nostri studenti quelle otto competenze chiave per un apprendimento efficace e produttivo, di cui alla Raccomandazione del Consiglio europeo relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente del 23 maggio 2018.Occorre sempre considerare che siamo anche europei!

La scuola che non c’è!

Cuzzupi: corbellerie, ovvero la scuola che non c’è!

Siamo arrivati alla vigilia del fatidico 14 settembre, data indicata dal Ministero per la riapertura dell’anno scolastico, è ancora troppa indecisione regna nel settore. Molti presidi e dirigenti scolastici stanno sollevando perplessità sulla data, fermo restando che son già ben 7 le regioni e diversi capoluoghi di provincia sposteranno la data oltre il giorno indicato.

Sul tema dell’apertura dell’anno scolastico, il Segretario Nazionale UGL Scuola, Ornella Cuzzupi, ha manifestato tutta la propria preoccupazione ribadendo come, ormai da mesi, il grido dell’UGL sulla necessità di un confronto concreto sui fatti e sulla realtà sia rimasto inascoltato.

Insomma il cosiddetto “ritorno alla quasi normalità” si sta rivelando una corsa ad ostacoli, non solo per i dati di contagio registrati nel periodo post vacanze, ma soprattutto per la difficoltà delle istituzioni a fornire soluzioni valide e funzionali. Tra l’altro – afferma Ornella Cuzzupi – occorre anche dire che la macchina organizzativa che avrebbe dovuto essere messa in moto in vista dell’apertura delle scuole, appare quantomeno farraginosa se non del tutto sconclusionata, nonostante la massima disponibilità registrata tra docenti e personale tutto della scuola.

Non bastano le belle parole e i progetti sulla carta – continua il Segretario UGL – non è sufficiente raccontare nelle conferenze stampa che i ritardi non sono ritardi, le misure previste sono più che sufficiente e che il rischio zero è impossibile a raggiungere. Queste sono termini che non solo lasciano l’amaro in bocca, ma nei fatti non si tramutano in alcuna certezza. Sarebbe stato meglio misurarsi con la realtà, con quello che effettivamente è presente, con le strutture (sia esse scolastiche, sanitarie e di trasporto) che materialmente si hanno sul territorio per cercare di adeguarle all’esigenze. Si è fatto questo? Si è fatto tesoro delle parole di chi poneva problemi veri e non solo prospettive di passerelle? No. Si è invece data molta enfasi ai “faremo” e poca, pochissima sostanza a quel che è”.

Tra le altre cose, il Segretario Cuzzupi specifica come: “Non è solo la consegna dei banchi singoli in netto ritardo, la mancata assegnazione dell’organico aggiuntivo di docenti e ATA, l’affanno dei dirigenti scolastici caricati di responsabilità improprie e non tutelati, i Comuni non in grado di reperire aule, il non aver certezza di cosa e come fare in presenza di una positività o sospetta tale. No, non sono solo i singoli i casi a dare il senso dell’approssimazione, è tutto l’insieme che disegna un quadro disastrato verso il quale ci si sta muovendo. Insomma, il problema è strutturale. Che il Ministro Azzolina intraprenda una crociata contro chi denuncia certe cose non cambia i dati di fatto: siamo di fronte a un’apertura della scuola che svela scenari ad alta incognita. Basta pensare a ciò che sta accadendo in queste ore con le numerose riaperture e chiusure d’istituzioni scolastiche colpite da contagi. Poi si potranno anche chiamare “corbellerie”, ma le cose rimangono uguali. Pericolosamente uguali”.

  Federazione Nazionale UGL Scuola

Il Segretario Nazionale

Ornella Cuzzupi

Conte: scuola al via lunedì. Mascherina anche al banco per 50 mila studenti

da la Repubblica

di CORRADO ZUNINO

Il premier Conte convoca una conferenza con tre ministri per sostenere la contestata Lucia Azzolina (Istruzione) e dire al Paese: “L’anno scolastico partirà regolarmente dal 14 settembre. Il rientro avverrà in piena sicurezza”. Sono sette, però, le regioni che hanno spostato in avanti la data d’avvio. Nel Lazio l’assessore alla Scuola ha detto ai presidi: “Decidete voi”. Conte esclude un nuovo lockdown e fa sapere: “Siamo certi che ci saranno contagi a scuola, ma siamo pronti ad affrontarli”. Soltato ieri sono arrivate notizie di positività a scuola in Trentino, Friuli, Emilia e Sardegna.

Il ministero stima che oggi gli studenti senza la possbilità di rispettare il metro di distanza, siano 50 mila, “ma a giugno erano un milione”, ha detto Azzolina. Andranno comunque in classe con la mascherina al banco. Un istituto su tre, ha assicurato, ha avuto almeno un intervento: “Sono state ricavate 5.177 aule in più e 4.812 sono state ampliate”.

Nel weekend saranno nominati 60 mila supplenti “che non andranno in ruolo” e altre 70 mila nomine saranno fatte dai presidi. Conte si sbilancia: “In ruolo ci saranno in tutto 160 mila nuovi insegnanti e 77 mila a tempo determinato tra docenti e amministrativi”. Ma non indica date e non cita i fallimenti di graduatorie e call. Sostiene che sulla scuola si sono investiti 7 miliardi, ma senza i fondi europei sono 2,9: novecento milioni in più del 2019 (senza Covid). Per i genitori con figli in quarantena, possibile lo smart working. Ecco di seguito tutte le regole.

LA MASCHERINA

All’interno della scuola si tiene la mascherina. Quando si è in classe, con un metro di distanza tra compagni e due metri tra studenti e professore, si può togliere. La protezione va indossata negli spostamenti, all’entrata e all’uscita, quando si va in bagno e in mensa (la si toglie quando si è seduti al tavolo). Volto libero nel momento in cui si consuma il pasto in aula (lunch box). La mascherina deve essere tenuta in tutti quei casi in cui nelle classi non si riesce a rispettare il distanziamento. Le mascherine, ha assicurato il premier Conte, saranno date gratis a scuola: lo Stato ne consegnerà 11 milioni ogni giorno. Diversi presidi, segnala l’Associazione nazionale, assicurano che i quantitativi fin qui arrivati sono insufficienti.

SE UNO STUDENTE E’ POSITIVO

La misurazione della febbre deve essere fatta ogni mattina a casa. Se il figlio accusa sintomi paragonabili a quelli di chi ha contratto il Covid – temperatura superiore a 37,5 gradi, tosse, perdita di olfatto e gusto -, i genitori dovranno tenerlo a casa, avvertire la scuola e il pediatra o medico di base. Se i sintomi dovessero rivelarsi in classe, sarà l’istituto ad occuparsi in prima battuta del caso: il “referente Covid” accompagnerà il ragazzo nel locale dedicato alla gestione dei casi e avvertirà i genitori.Il pediatra-medico indirizzerà alunno e genitori a fare il tampone. Con lo studente positivo, parte l’indagine epidemiologica. Inizialmente, secondo le linee guida Iss, è probabile la quarantena della classe e dei docenti.

IN PALESTRA E IN MENSA

Dice la ministra Azzolina che l’attività sportiva è da tutelare, ma diversi presidi hanno deciso di utilizzare la palestra della scuola per recuperare aule per insegnamenti diversi e altri ds hanno annullato gli investimenti sul ripristino di strutture per la motoria oggi non agibili. Nelle Linee guida del ministero dell’Istruzione resta “la competenza degli Enti locali nella concessione delle palestre”. Laddove si farà ginnastica, serviranno profonde sanificazioni in carico a personale esterno alla scuola. Sulle mense, “saranno necessari adattamenti, ma nessuno vuole togliere il tempo pieno ai bambini”. Molti istituti, è un fatto, non riusciranno a garantire il servizio a tutti e altri sono in difficoltà ad avviare la mensa.

I TRASPORTI

Le linee guida sul trasporto con scuolabus, concordate con Province e Comuni e ricordate dalla ministra dei Trasporti Paola De Micheli, dicono che i mezzi non dovranno viaggiare pieni oltre l’80 per cento e questo solo se il percorso sarà contenuto entro i 15 minuti. Gli studenti dovranno portare la mascherina, anche in inverno, con i finestrini il più possibile aperti, anche in inverno. Gli scuolabus avranno i segnaposto che indicheranno dove non ci si dovrà sedere. Si chiede a chi ha i sintomi Covid, di non utilizzare lo scuolabus.I ragazzi, poi, dovranno salire sul mezzo in maniera ordinata, facendo salire il secondo solo quando il primo si sarà seduto. Discesa lenta, uno ad uno. Non si potranno chiedere informazioni al conducente.

SMART WORK E CONGEDI

Congedo straordinario per i genitori durante il periodo di quarantena obbligatoria del figlio under 14, se questo è stato contagiato o è entrato in contatto con un positivo all’interno del plesso scolastico. Lo prevede il decreto legge appena pubblicato in Gazzetta ufficiale, “Disposizioni per l’avvio dell’anno scolastico”. Si legge: “Un genitore lavoratore dipendente può svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile per tutto o parte del periodo corrispondente alla durata della quarantena del figlio convivente, minore di anni quattordici”. Decide il Dipartimento di prevenzione dell’Asl. Se non si può fare smart working, è possibile il congedo a metà retribuzione.

Azzolina: sarà un anno impegnativo, 50 mila gli studenti senza aula

da Il Sole 24 Ore

di Claudio Tucci

«Ci sono ancora 50mila studenti che, rispettando le regole sanitarie, non riescono a entrare in classe distanziati; a giugno – ha ricordato la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina – parlavamo di circa 1 milione di alunni. Ciò non vuol dire che questi (50mila) ragazzi non riprenderanno le lezioni, ma solo che nei primi giorni di scuola dovranno tenere la mascherina».

Azzolina ha assicurato che si tratta di situazioni «che stiamo risolvendo. Con gli ultimi provvedimenti del governo sono stati stanziati altri 100milioni per affittare nuovi locali, e abbiamo fatto accordi con teatri, parrocchie, scuole paritarie per reperire spazi. Solo quest’estate sono stati eseguti interventi di “edilizia leggera” su circa 10mila classi, 4.812 le aule ampliate (ad esempio, abbattendo muri), 5.177 quelle ricavate in più, offrendo una soluzione adatta alla didattica ad oltre 200mila ragazzi».

La titolare dell’Istruzione, parlando ieri, in mattinata, alla Camera, e nel primo pomeriggio, a palazzo Chigi, alla presenza, tra gli altri del premier, Giuseppe Conte, ha confermato anche che, dopo immissioni in ruolo e call veloce, restano da coprire circa 60mila cattedre, destinate ad altrettanti supplenti, che saranno nominati tutti, ha assicurato, «entro questo fine settimana». Il secondo step, partirà invece a lezioni iniziate, e riguarderà i 70mila (50mila prof, 20mila Ata) aggiuntivi, legati all’emergenza coronavirus, messi in campo dal governo, con un investimento di circa 2 miliardi, che firmeranno un contratto a tempo. Anche quest’anno, quindi, si viaggerà a settembre con 120/130mila “incarichi temporanei” in cattedra, comprensivi delle deroghe (la stragrande maggioranza su posti di sostegno).

La scuola, per tutti gli 8,5 milioni di ragazzi, ripartirà al massimo il 24 settembre, ha detto Azzolina, parlando di «anno impegnativo». Sono 7, a oggi, infatti, le regioni che hanno scavallato la data del 14 settembre, Friuli Venezia Giulia, il 16, Sardegna, il 22, Puglia, Calabria, Basilicata, Abruzzo, Campania, il 24. Ma ancora ieri, l’Anp, l’Associazione nazionale presidi, guidata da Antonello Giannelli, ha chiesto all’esecutivo, visti i tanti nodi da sciogliere, dai certificati medici per riammettere gli studenti a scuola alla gestione di quarantene e soggetti “fragili”, «di valutare, sulla base di accordi tra enti locali e consigli di istituto, la possibilità di ragionevoli differenziazioni locali». La ministra dell’Istruzione ha confermato che la quarantena sarà una misura decisa dalle autorità sanitarie (Asl); e in ogni caso ci sarà la didattica a distanza.

Sui trasporti, altro nodo quest’anno, la ministra Paola De Micheli ha specificato alcuni dettagli dell’accordo con gli enti territoriali. Sugli scuolabus, sarà obbligatoria la mascherina (tranne per gli alunni sotto i sei anni), ci dovrà essere il distanziamento sia in salita che in discesa, e c’è una sola deroga al tetto dell’80% di capienza massima, quando cioè la permanenza sul mezzo è inferiore ai 15 minuti. Per quanto riguarda il Tpl, 300 milioni di anticipo arriveranno alle regioni, 150 milioni ai comuni, per adeguare o reperire nuovi mezzi.

Sbloccati i fondi alle scuole paritarie

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

Via libera della ministra Azzolina ai fondi previsti dal Dl Rilancio per le scuole paritarie. Lo annunciano l’ex sottosegretario, Gabriele Toccafondi, Daniela Sbrollini e Michele Anzaldi, componenti di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera e al Senato. Si tratta delle risorse necessarie alla riapertura di 12mila scuole e migliaia di asili e nidi paritari.

I v: siamo soddisfatti
«Bisogna infatti sempre ricordare che senza il sistema paritario lo Stato dovrebbe farsi carico dell’educazioni di quasi un milione tra bambini e ragazzi, che rimarrebbero senza scuola e senza servizi. Siamo felici che, almeno in questa occasione, il realismo abbia prevalso sull’ideologia», hanno aggiunto i parlamentari Iv.

Studenti “inquieti” ma disposti a seguire le norme anti-Covid

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

Le norme anti-Covid preparate per il ritorno in classe del 14 settembre alla maggior parte degli studenti sono “indigeste” ma in tanti sono comunque disposti ad accettarle, comprendendo le ragioni che hanno portato ad adottarle. Questo il succo di un sondaggio svolto da Skuola.net su un campione di 5mila ragazzi di scuole medie e superiori. Fino ad oggi, infatti, in tanti hanno parlato. Politici, esperti, sindacati, famiglie: tutti hanno detto la loro, proponendo soluzioni su soluzioni. Un grande coro a cui è colpevolmente mancata la voce proprio degli studenti. Così il portale di riferimento degli studenti, a due settimane dal via, ha deciso di chiedere ai diretti interessati come giudicano il ‘manuale’ allestito dal ministero dell’Istruzione per il “back to school”.

Partiamo dall’aspetto che sta facendo discutere di più: il paventato obbligo di far indossare la mascherina agli studenti per tutta la giornata scolastica (se non si riesce a garantire il distanziamento). Nell’opinione pubblica è scontro aperto ma le divisioni non mancano neanche tra i ragazzi. Circa 1 su 3 si oppone in maniera netta dicendo di essere sicuro di non sopportarla per tutto quel tempo, mentre il 47% (la fetta più consistente) confessa il proprio disagio pur capendo il senso di un eventuale provvedimento in tal senso. Ma c’è un 20% che approverebbe in toto la scelta: con la mascherina si sente più protetto.

Dinamiche più o meno simili per quel che riguarda il distanziamento sociale. Analizzando le risposte si capisce che, pur non facendo i salti di gioia, i ragazzi non alzano un muro. Sull’ipotesi, ad esempio, di separare in gruppi le classi più numerose, il 27% dice che la vivrebbe malissimo mentre il 47%, pur non essendo d’accordo, si adeguerebbe. Stessa cosa sul divieto di stare a contatto diretto con gli altri: per il 22% non poter abbracciare i propri compagni (che spesso sono anche amici) per tutte quelle ore è una vera e propria tragedia ma per il 52% è un “trauma” che è disposto a superare per un fine più alto, ovvero preservare la salute.

Che il distanziamento non sia un problema così insormontabile ma, al contrario, l’unica cosa considerata in grado di contenere il contagio è ribadito dalle risposte date su un altro tema che ha fatto molto dibattere: l’adozione dei banchi singoli. Solamente il 31% è un inguaribile nostalgico e si dispera se pensa che dovrà fare a meno del proprio compagno di banco. Ma, tolti questi, la decisione trova larghi consensi tra i ragazzi: il 41% promuove a pieni voti l’eliminazione del banco doppio, il 28% ha un atteggiamento neutro. Anche perché c’è molta diffidenza sulle altre regole chiave, come quella che impone agli studenti di misurare la febbre ogni mattina prima di andare a scuola. Quasi 8 su 10 sono scettici: per gran parte di loro è facile prevedere che qualcuno non rispetterà la norma.

Per adesso, però, mancano notizie concrete su come avverrà davvero il ritorno tra i banchi. L’istituto scolastico infatti, in 6 casi su 10, ancora non ha contattato le famiglie per anticipare come intende applicare le regole di comportamento inserite nelle Linee Guida del Ministero. Così gli studenti stanno ricorrendo al fai-da-te: 8 su 10 si stanno attivando, più o meno intensamente, per cercare informazioni sulle novità previste per il rientro a scuola. Questo ovviamente può generare qualche grattacapo: 1 su 3 si dichiara infatti molto preoccupato, 1 su 2 moderatamente e solo 1 su 5 non sembra avere timori per il ritorno alla scuola in presenza.

Ecco perché, nella situazione attuale, un terzo dei ragazzi (34%) preferirebbe continuare solo con la didattica ‘a distanza’ e un altro 35% proverebbe da subito con la didattica mista (un po’ a scuola e un po’ a casa). Per tentare di scongiurare quello che immaginano oltre 9 su 10, ovvero che durante l’anno le scuole saranno costrette a chiudere nuovamente per l’impennata dei contagi (per il 37% è sicuro che accada).

Ma le sensazioni degli studenti, alla vigilia del “back to school”, sono molto più articolate; come mostrano i commenti che alcuni di loro hanno voluto condividere. C’è chi dice «spero solo che le scuole riaprano, dato che sono al primo anno di superiori, non ci tengo a conoscere i miei nuovi compagni per la prima volta attraverso uno schermo». E chi, pur manifestando la paura del rientro, pensa che «andando avanti con la didattica a distanza si vada a creare un buco enorme; si può alleggerire quanto si vuole, ma lacuna dopo lacuna, mancanza dopo mancanza si arriva all’università e si sbatte contro lo scoglio, non possedendo tutte le competenze che si sarebbero assimilate andando a scuola normalmente».

Ci sono, però, anche voci contrarie. Qualcuno, ad esempio, sostiene che «tornare a scuola non sarebbe la cosa giusta da fare; porterebbe ad un aumento incontrollabile di contagi in poco tempo e quindi a una futura chiusura delle scuole, cosa ovviamente non piacevole per nessuno; ritengo quindi che sia opportuno continuare per qualche mese con la didattica a distanza nella speranza della diminuzione o addirittura annullamento dei contagi; inoltre, credo che andare a scuola con tutte queste restrizioni porterebbe gli studenti a crisi nervose e a cattivi risultati».

C’è chi si sofferma sul particolare: «Passare la ricreazione seduti al proprio banco – dice un ragazzo – è di per sé come non farla, in quanto non ci si muove, non si può avere un contatto ravvicinato con i compagni, dal punto di vista sociale è come stare a casa soli. Per non parlare dell’enorme incoerenza riguardo alla faccenda: i ragazzi si incontrano nel doposcuola». E chi allarga il discorso: «Più che la scuola – sottolinea un altro – mi preoccupa tutto quello che ci sta intorno; io parto alle 6.50 di mattina, 45 minuti di autobus (probabilmente affollato), arrivi a scuola e per entrare ci sarà sicuramente molta gente, idem per uscire e alla fermata della corriera, e poi a scuola non puoi stare vicino ai tuoi compagni? capite anche voi che non ha senso».

Test sierologico docenti e ATA dal 24 agosto, modalità e info per ogni regione

da OrizzonteScuola

Di redazione

Tutte le info sui test sierologici che, su base volontaria, il personale della scuola può svolgere dal 24 agosto. La pagina sarà aggiornata con eventuali info che sopraggiungeranno nei prossimi giorni.

Le tempistiche

Sono state definite con una nota del Ministero della Salute  inviata alle Regioni

la nota inviata il 12 agosto dal Ministero dell’istruzione agli uffici Scolastici regionali

Lo screening

E’ su base volontaria, rivolto a tutto il personale scolastico delle scuole pubbliche, statali e non statali, paritarie e private di tutto il territorio nazionale.

L’invito del commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri

Come si svolgerà

I test sierologici sul personale scolastico saranno eseguiti dai Medici di Medicina Generale (MMG), a partire dal 24 agosto 2020 e sino ad una settimana prima che inizino le attività didattiche.

Il personale scolastico dovrà, quindi, contattare telefonicamente il proprio Medico per programmare l’esecuzione dei test. Qualora si sia sprovvisti di MMG, il test ben potrà essere eseguito presso l’ASL (Dipartimento di Prevenzione) competente per territorio.

I MMG conferiranno all’ASL di afferenza gli esiti dei test eseguiti al personale scolastico, affinché questa proceda alla loro aggregazione per genere e fascia d’età e contestuale comunicazione alla Regione che, a sua volta, li trasmetterà all’ISS mediante un’apposita piattaforma informatica. Leggi tutto

Cosa accade se insegnante o Ata risulta positivo

Qualora il docente risultasse positivo al test sierologico, questi sarà sottoposto al test molecolare (tampone) presso il Dipartimento di Prevenzione dell’ASL, non oltre le 48 ore dall’esito (positivo) del test sierologico.

Nell’attesa dell’esito del test di biologia molecolare, il soggetto dovrà rimanere in isolamento domiciliare fiduciario.

Circolare Ministero della Salute del 7 agosto 2020

Assenza docente o ATA per test sierologico positivo equiparato a quarantena

Pubblicata nella Gazzetta ufficiale del 29 luglio l’ordinanza n. 18 del 28 luglio. 

 “il periodo di assenza dal luogo di lavoro, per il tempo intercorrente tra l’esito, eventualmente positivo, riscontrato all’esecuzione di analisi sierologiche per la ricerca di anticorpi specifici nei confronti del virus SARS-CoV-2 e l’acquisizione del risultato del test molecolare per la diagnosi dell’infezione, sia equiparato, previa presentazione di idoneo certificato medico rilasciato dal medico di medicina generale e/o dalla ASL competente, al periodo della quarantena, ai fini del riconoscimento del trattamento economico previsto dalla normativa vigente“.

Cosa deve fare chi non ha il medico nel luogo dove lavora

Nel caso di personale scolastico privo di MMG nel luogo di domicilio lavorativo, il test sarà eseguito presso il Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria Locale del domicilio lavorativo medesimo, previa dichiarazione sostitutiva di atto notorio attestante lo status lavorativo, secondo le modalità organizzative definite a livello regionale.

Personale che entra in servizio ad anno scolastico iniziato

Per il personale che entrerà in servizio ad anno scolastico iniziato, i test saranno eseguiti prima dell’entrata in servizio.

Sistema Tessera Sanitaria

I MMG e i Dipartimenti di Prevenzione delle ASL, inoltre, conferiranno i dati dei test eseguiti al personale docente nel Sistema Tessera Sanitaria (STS).

Per quanto riguarda la tessera sanitaria, il documento tecnico descrive nel dettaglio:

  • L’acquisizione ed elaborazione da parte del Sistema TS dei dati del  Ministero dell’Istruzione relativamente al personale docente e amministrativo (ATA) delle scuole statali e paritarie;
  • La trasmissione al Sistema TS, da parte dei medici di medicina generale (o loro sostituti) dei dati numerici relativi all’esecuzione dei test sierologici per il personale docente e amministrativo (ATA) delle scuole statali;
  • La comunicazione di tali numeri al Commissario Straordinario per l’emergenza epidemiologica Covid-19.

Documento tecnico Sistema tessera Sanitaria

Test sierologici, sono affidabili? Il parere dell’OMS

La questione sull’affidabilità e accuratezza dei test sierologici è un argomento molto discusso. Secondo l’OMS la precisione dei test non sarebbe del 100% (dovrebbe essere attorno al 90%-95%), con possibili casi di falsi positivi e falsi negativi Leggi tutto

Le indicazioni per provincia/regione

ABRUZZO

Info –

BASILICATA

9.000 test dal 24 agosto –

CAMPANIA

Test obbligatori, ordinanza Multa fino a 3mila euro

EMILIA ROMAGNA 

Nota USR – Screening prosegue per tutta la settimana

FRIULI VENEZIA GIULIA

Test dal 24 agosto al 7 settembre

LAZIO

Test possono essere eseguiti a scuola –  Già quasi 2.000 le prenotazioni –

LOMBARDIA

nota Lombardia –  A Milano garantiti 300 test al giorno. risultati in dieci minuti – Test dal 24 agosto al 5 settembre: indicazioni Regione Screening prorogato al 18 settembre

MOLISE 

Nota USR – Indicazioni operative dell’8 settembre

SICILIA

100mila test sierologici – Nota USR

TOSCANA

Toscana – Nota Regione

UMBRIA 

indicazioni  – Sensibilizzazione docenti per adesione –

VALLE D’AOSTA

Campagna organizzata da Protezione civile

VENETO

Nota – Indicazioni –

Le FAQ ufficiali del Ministero

GPS Graduatorie provinciali: si va verso le convocazioni, anche con i punteggi non aggiornati

da OrizzonteScuola

Di redazione

Graduatorie provinciali e di istituto per le supplenze: gli Uffici Scolastici stanno pubblicando già da ieri gli elenchi. La valutazione è stata a cura degli Uffici Scolastici con l’ausilio delle scuole polo. Le graduatorie saranno valide per il biennio 2020/21 e 2021/22.

Chiarimenti ufficiali Ministero su titoli valutabili

GPS anni scolastici 2020/21: province che hanno pubblicato

Abruzzo

Teramo – Chieti e Pescara –

Basilicata

Matera – Potenza

Calabria

Cosenza – Catanzaro – Vibo Valentia – Vibo Valentia rettifica –  Crotone – Reggio Calabria annullato  e sostituito dal nuovo elenco del 3 settembre –

Campania

Avellino – Benevento – Caserta – Napoli – Napoli aggiornamento 4 settembre –
Salerno GPS primaria –

Emilia Romagna

A causa di problemi tecnici sui server, le graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) del personale docente – posto comune e sostegno – e del personale educativo, biennio 2020/2021 e 2021/2022, delle province dell’Emilia Romagna SONO TEMPORANEAMENTE PUBBLICATE QUI http://bit.ly/GPS20-21-Emilia-Romagna

Ferrara – Reggio Emilia – Parma – Piacenza – Forlì – Ravenna – Bologna – Modena– Ferrara rettifica – Parma ripubblica – Reggio Emilia ripubblica – Ferrara rettifica 8 settFerrara rettifica 9 settembre – Forlì ripubblica –

Friuli Venezia Giulia 

Udine – Pordenone –

Lazio

Viterbo – Rieti – Latina – Roma   – Frosinone – Roma ripubblicazione  Rieti rettifica – Latina sostegno –

Liguria

Imperia –

Genova

Savona

Marche

Pesaro Urbino –  Ancona

Macerata – Ascoli Piceno – Macerata ripubblica –

Molise

Isernia –  Campobasso – Campobasso ADAA e ADEE –

Lombardia

Milano –

Brescia –  Sondrio –  Varese  – Bergamo – sostituzione 4 settembre – Lecco  AAAA e ADAA- Lodi – Mantova – Monza e Brianza – Como – Cremona – Bergamo rettifica – Lecco tutte le cdc – Lecco ripubblica AAAA e ADAA – Lecco ripubblica EEEE e ADEE – Lecco ADMM e ADSS – Pavia ripubblica – Sondrio ripubblica – Varese ripubblica – Mantova ripubblica sostegno infanzia –

Piemonte

Vercelli – Cuneo – Verbano Cusio Ossola – Alessandria  – Asti – Biella – Torino – Novara –

Puglia

Bari –  Foggia 
Taranto – Lecce – Brindisi –

Sardegna

Sassari – ripubblicazione 4 settembre –

Cagliari– Oristano – Nuoro –

Sicilia

Catania – Palermo – Caltanissetta e Enna – Agrigento –  rettifica 8 settembre –
– Ragusa – Rettifica 08 settembre GPS sostegno –

Messina  – Trapani – Siracusa – Agrigento ripubblica ADMM e ADSS –

Toscana

Firenze –

Livorno –

Arezzo

Grosseto – Ripubblica infanzia – ripubblica primaria –

Massa Carrara– rettifica –

Pisa

 Pistoia   

Prato  

Siena

Umbria

Terni– Perugia – Terni ripubblica –

Veneto

Vicenza –  Rovigo – Treviso – Venezia – Verona – Padova – Belluno – Rovigo ripubblica –

N.B. L’articolo potrebbe non essere aggiornato in tempo reale. Il riferimento ufficiale, anche per eventuali reclami o richieste, è l’Ufficio Scolastico provinciale.

Graduatorie sono definitive

Per effetto delle norme sulla privacy, le stampe non contengono alcuni dati personali e sensibili che concorrono alla costituzione delle stesse. Tali dati possono essere visualizzati da
ciascun docente sul sito MIUR nella sezione Istanze on Line.

Reclami

I reclami non sono previsti dall’OM n. 60/2020. A fronte di errori però consigliamo di informarsi presso gli Uffici Scolastici. Alcuni scrivono infatti “L’Amministrazione si riserva però ai sensi della Legge n. 241/90, la possibilità di attivare i provvedimenti di autotutela che dovessero rendersi necessari.” Tutte le info

Gli Uffici Scolastici, come era prevedibile, stanno permettendo la presentazione dei reclami. Pubblichiamo a questo proposito la precisazione dell’Ufficio Scolastico di Asti – Alessandria

“L’Ufficio sta ricevendo in queste ore un numero esorbitante di reclami, richieste di informazioni, segnalazioni, sulle operazioni di valutazione delle domande di inserimento.

Non potendo rispondere singolarmente a ciascun interessato, si comunica quanto segue:

– le richieste di verifica dei punteggi verranno analizzate e, se accolte, si procederà alla loro rettifica. Si raccomanda di controllare attentamente l’O.M. n. 60/2020 ed i suoi allegati e di evitare di chiedere informazioni o rettifiche di punteggio quando, dalla semplice lettura di tali documenti, si può agevolmente desumere la correttezza del punteggio attribuito. A tal proposito, si ricorda che i diplomi rilasciati dalle scuole superiori NON sono valutabili come diplomi di Istituto Tecnico Superiore (B3): tale informazione è facilmente reperibile dai siti internet istituzionali.

– l’art. 6, comma 4, dell’OM 60/2020 e l’art. 2, comma 11, del Decreto Dipartimentale n. 858/2020, dispongono che “gli aspiranti sono inseriti nelle graduatorie con riserva di accertamento del possesso dei requisiti di ammissione”. Pertanto tutti i candidati, anche se inclusi “a pieno titolo” (cioè senza l’espressa dicitura “con riserva”), dovranno considerarsi inseriti con riserva di accertamento dei titoli e dei servizi dichiarati, accertamento che verrà effettuato dalla scuola con la quale verrà stipulato il primo contratto;

– coloro che siano stati esclusi per mancata precedente inclusione in III fascia delle graduatorie di istituto 2017-2020, segnalino se tale iscrizione sia avvenuta in una Regione diversa dal Piemonte: si ricorda, in ogni caso, che tali dichiarazioni saranno opportunamente verificate e, laddove non corrispondenti al vero, si procederà con le dovute segnalazioni all’Autorità giudiziaria.”

Ricorsi

Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, entro 120 giorni, oppure ricorso giurisdizionale al competente T.A.R., entro 60 giorni.

Graduatorie di istituto

Saranno pubblicate dai Dirigenti Scolastici delle singole scuole scelte dagli aspiranti e saranno utilizzate per eventuali supplenze residue al 31 agosto o 30 giugno e per tutte le supplenze temporanee (compreso supplenze emergenza Covid)

Convocazioni per le supplenze

Le convocazioni  per le supplenze saranno presto disponibili sui siti degli Uffici Scolastici.

Elenco dei docenti esclusi

Supplenti COVID 19 saranno chiamati da graduatorie di istituto, quanto dura il contratto

da OrizzonteScuola

Di redazione

Supplenti Covid: presto saranno chiamati dalle scuole a ricoprire quegli incarichi temporanei disposti in base all’OM n. 83 del 5 agosto 2020 “Ordinanza concernente le misure per la ripresa dell’attività didattica in presenza nel’anno scolastico 2020/21 nel rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid 19”

Quando si assume servizio

Le supplenze potranno essere assegnate fin dal primo giorno di lezione (diverso in base ai calendari regionali). In ogni caso la decorrenza giuridica ed economica dovrà essere dal giorno della presa di servizio.https://9bf9dd24fc79ceb449a8e6f3bdb498ac.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-37/html/container.html

La scadenza del contratto è l’ultimo giorno lezione (diverso in base ai calendari regionali).

I contratti verranno trattati come supplenze temporanee per quanto riguarda assenze, malattie, permessi, aspettative.

Da quali graduatorie

Personale docente: graduatorie di istituto

Personale ATA: graduatorie di istituto

Risoluzione per giusta causa

La circolare sottolinea come in caso di sospensione delle attività didattiche in presenza, i contratti di lavoro attivati si intendono risolti per giusta causa, senza diritto ad alcun indennizzo.

In caso di cessazione della sospensione, alla ripresa dell’attività didattica in presenza, i predetti contratti sono riassegnati ai precedenti titolari, ove ancora disponibili, ai fini della continuità didattica e dell’economicità dell’azione amministrativa.

Cosa si intende per “sospensione delle attività didattiche in presenza”: lockdown nazionale o sospensione lezioni per singola classe o scuola? 

Riportiamo la risposta fornita dalla Sen. Granato (M5S) a questa richiesta

Scarica l’ordinanza sulle disposizioni per i supplenti COVID

Papa Francesco appare in mascherina e augura buon inizio anno a tutti: la scuola rifiuti ogni forma di violenza

da La Tecnica della Scuola

Papa Francesco appare la prima volta in pubblico con la mascherina: è arrivato in auto con la protezione su naso e bocca al Cortile San Damaso, poi l’ha tolta per il tempo dell’udienza generale e l’ha indossata di nuovo quando è salito in auto per tornare a Santa Marta. Le foto hanno fatto subito il giro della rete perché qualcuno, non avendogliela mai vista indossata, addirittura dubitava sul fatto che il pontefice usasse come tutti gli altri la mascherina anti-Covid.

La sicurezza per evitare i contagi

Il Papa ha quindi esortato i fedeli a mantenere il distanziamento: “Non ammucchiatevi, per ognuno c’è la sua sedia per evitare i contagi”. Dopo l’esordio della scorsa settimana, con la prima udienza generale con i fedeli presenti dopo i lunghi mesi di lockdown e eventi papali trasmessi solo in streaming, è emerso che per gli incontri con il Papa è necessario ancora ricordare le misure per la prevenzione sanitaria.

All’udienza generale, scrive l’Ansa, presente all’evento, erano presenti molti ragazzi anche dalle zone d’Italia che hanno maggiormente sofferto per il coronavirus, come gli adolescenti degli oratori delle parrocchie di San Bartolomeo a Colere, nel Bergamasco, e dei Santi Marco e Gregorio a Cologno Monzese.

La scuola luogo dove la pace possa trionfare

In vista della ripresa delle lezioni e dell’avvio dell’anno scolastico, in piena emergenza virus, il Papa si è augurato che il mondo della scuola sia un luogo dove costruire una società migliore e “dove la pace possa trionfare nel rifiuto di ogni forma di violenza”.

Il Papa ha anche toccato il tema della “crisi che stiamo vivendo a causa della pandemia colpisce tutti: possiamo uscirne migliori – ha detto – se cerchiamo tutti insieme il bene comune”.

Ma ha anche ammesso che “purtroppo, assistiamo all’emergere di interessi di parte: per esempio, c’è chi vorrebbe appropriarsi di possibili soluzioni, come nel caso dei vaccini, per poi vendergli gli altri”.

Il Santo Padre ha infine fatto un appello alla politica: “La politica spesso non gode di buona fama, e sappiamo il perché. Questo non vuol dire che tutti politici siano cattivi”, “nella storia dell’umanità” ci sono “tanti politici santi”.

Azzolina, la scuola è il luogo meno rischioso: sistemate 10 mila aule e più spazi per 200 mila alunni

da La Tecnica della Scuola

“A scuola ci sono delle regole, delle misure sanitarie, ma anche adulti preparati. La scuola è il luogo meno rischioso”. Ne è convinta la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, tanto di dirlo nella conferenza stampa a Palazzo Chigi tenuta il 9 settembre assieme al premier Giuseppe Conte e al ministro della salute Roberto Speranza.

Serve l’alleanza con i genitori

Per una buona ripartenza in sicurezza a scuola “l’unica via – ha dichiarato la ministra dell’Istruzione – è garantire una grande alleanza con le famiglie. Dobbiamo essere tutti responsabili, anche fuori dalla scuola. La scuola ha bisogno di essere protetta il più possibile”.

“Intervenuti in 1 istituto su 3”

La titolare del ministero ha quindi ricordato che il Governo ha “finanziato l’affitto di spazi esterni alle scuole trovando una soluzione alternativa alle aule comunque adatta alla didattica per oltre 200 mila studenti. Abbiamo investito sugli arredi recuperando in due mesi un ritardo di 20 anni”.

Azzolina ha quindi spiegato che “un istituto su tre ha avuto almeno un intervento: sono oltre 5.177 le aule in più ricavate, 4.812 quelle ampliate per un totale di quasi 10 mila aule” che hanno subìto quindi interventi di ristrutturazione o di ampliamento-adattamento per garantire la distanza interpersonale tra gli alunni.

Rapporto Ocse al tempo del virus

da La Tecnica della Scuola

“Education at a glance” (Uno sguardo sull’Istruzione) è il titolo del rapporto OCSE che prende a esame i sistemi scolastici dei 37 stati membri, nonché di 9 altri grandi Paesi, tra cui Cina, Brasile e Russia nel 2020.

Education at a glance, nella sua consueta analisi, dà pure un resoconto sugli effetti che la pandemia ha prodotto e sta producendo su 1,6 miliardi di studenti nel mondo coinvolti in media per 10 settimane nelle misure di contenimento che poi fondamentale si scaricano sulla variabile del numero di discenti per classe.

In altre parole la pandemia, pur con tutte le misure necessarie per contenerla soprattutto a scuola, alla fine ha a che fare con il livello di alunni per classe.

Nel nostro Paese, la sufficienza con la quale si è proceduto nell’edilizia, ha generato per troppi anni le cosiddette classi “pollaio”, i cui effetti – assieme a aule risicate in edifici magari nati con altra destinazione e adattati alla  meglio nel corso del tempo – stanno ora mettendo in difficoltà numerosi istituti scolastici.

“Nel contesto della crisi globale per il Covid-19 – sottolinea l’Ocse – l’affollamento delle classi sarà un parametro cruciale per determinare se e come le scuole riapriranno. I Paesi con le classi più numerose dovranno fronteggiare sfide maggiori nel riorganizzare i gruppi nelle aule, onde minimizzare i rischi di contagio”.

Conte e Azzolina in Conferenza stampa, il punto sulla scuola

da La Tecnica della Scuola

 

L’intervento di Conte

Ecco i punti essenziali del suo intervento.

Distribuite 11 milioni di mascherine. La mascherina dovrà essere tenuta in entrata e in uscita e negli spostamenti.

 

Per mantenere il distanziamento stiamo rifornendo le scuole dei banchi monoposto. Programma di consegne puntuale, già riforniti Codogno, Bergamo, Brescia. Gli altri comuni saranno riforniti entro ottobre.

Siano le famiglie a misurare la temperatura ai propri figli. Qualora lo studente dovesse essere sorpreso con dei sintomi da Covid, verranno allertati i genitori che dovranno contattare il medico di base. Le Asl decideranno se fare o meno il tampone. In caso di tampone positivo, sarà sempre la Asl a scegliere se la classe dovrà andare in quarantena.

Mezzi di trasporto riempiti all’80%.

Investiti 2 miliardi sull’emergenza scolastica.

Il Presidente conclude rivolgendo un appello ai ragazzi: “Grazie perché so che siete stati voi a pagare il prezzo più pesante di questa emergenza. La didattica a distanza è stato un peso enorme per voi. Distaccarvi dai vostri compagni è stato particolarmente difficile e la tecnologia non ha potuto compensare la rinuncia che siete stati chiamati a compiere.

Dal 14 settembre non sarà tutto meglio di prima ma pur non potendo escludere che ci saranno delle difficoltà, vi invito a rispettare le regole e ad afrontare con fiducia la ‘anno scolastico. Quest’anno si ritorna a scuola in presenza.

Mi rivolgo anche agli insegnanti: a voi il gravoso compito delle criticità della ripartenza. Siete un patrimonio niestimabile di competenza, passione, responsabilità. Valorizzeremo il vostro ruolo ma abbiamo bisogno del vostro impegno per migliorare la società. Se gli infermieri e i medici erano in trincea all’inizio della Pandemia, adesso siete voi in prima linea per migliorare la vita personale dei nostri ragazzi, tutto passa dalla scuola, è una nuova sfida, un impegno di tutti, siamo tutti coinvolti, la vogliamo vincere tutti insieme.”

L’intervento della Ministra Azzolina

Le sue dichiarazioni:

“Ci sono già stati dei casi di studenti positivi, lo sapevamo, ma di una cosa siamo certi: è stato giusto chiudere le scuole a maggio ma è stato doveroso aprirle adesso.”

“La macchina della scuola coinvolge 30 mln di persone. Nessuno ha messo in campo lo stesso numero di soluzioni che ha adottato il nostro Paese. Siamo gli unici a lavorare tanto sul distanziamento. Interventi strutturali che resteranno nel tempo. Abbiamo investito nell’edilizia leggera e in due mesi abbiamo recuperato un ritardo di 20 anni.”

Tanti lavori di edilizia leggera ancora in corso.

“Organico docenti: stiamo mettendo 80 mila soggetti in più, non è supplentite. Una parte delle cattedre che non siamo riusciti a dare di ruolo lo faremo a ottobre con il concorso straordinario.”

“Quello che è mancato negli anni scorsi è stata la progettazione.

Non solo difficoltà organizzartive e sanitarie, ma anche economiche delle famiglie. Un corsposo finanziamento economico per le famiglie in difficoltà: ziano, dispostitvi digitali, libri, ne beneciceranno 435mila studenti.

Alle famiglie dico: a scuola ci sono delle regole, ma anche adulti preparati. La scuola rappresenta il luogo meno rischioso. La socialità per i giovani è fondamentale, l’unica via è garantire l’unità educativa con le famiglie.

Vengo a un aspetto : la scuola è il cuore pulsante della civiltà. Affrontata l’emergenza, è tempo di guardare al futuro, di innovare secondo i principi di uguaglianza e solidarietà sociale. Vanno messe in campo tutte le nostre energie nella lotta alla povertà educativa e alla disperszione scolastica, una sfuda da portare avanti per il bene di tutto il paese.”

Chiarisce Conte: le scuole forniranno le mascherine agli alunni. Vanno chieste ai Dirigenti Scolastici, che le riceveranno nella quantità di 11 milioni al giorno, complessivamente.

L’intervendo del Ministro Speranza

Le sue dichiarazioni:

“L’obiettivo di fondo è stato quello di costruire una relazione organica tra servizio sanitario e scuola. Le Linee Guida condivise all’unanimità che ci dicono cosa fare, provano a partire da qui, da questi due universi essenziali.”

“Non lasceremo mai soli i nostri Presidi, i nostri docenti. Sarà la Als a fare il contact tracing e a stabilire, ove necessario, la quarantena. Rimettere insieme questi due mondi essenziali.”

“Profonda gratitudine per gli uomini e le donne del nostro servizio sanitario.”

L’intervento della Ministra De Micheli

Le sue dichiarazioni:

Si distingua tra scuolabus e trasporto pubblico locale.

“Il servizio scuolabus può essere organizzato preventivamente perché si sa chi prende l’autobus e quale percorso fa.”

“Sugli scuolabus dunque: mascherina, aerazione anche d’inverno, distanziamento in salita e in discesa. Gli scuolabus dovranno avere un segnaposto per garantire che il mezzo sia pieno non oltre l’80%. “

“Per quel che riguarda il trasporto pubblico locale, questo riguarderà anche lavoratrici e lavoratori, non solo studenti, quindi abbiamo provato a ragionare su aumenti di flussi complessi. Obbligo, per tutti i mezzi di trasporto, della mascherina chirurgica, non solo una protezione di stoffa. Anche qui riempimento del mezzo all’80%. Tutti i mezzi di trasporto dovranno essere dotati di dispenser. Gli operatori del trasporto pubblico dovranno garantire forme di comunicazione orale e scritta per incentivare i comportamenti adeguati degli utenti.”

Le domande conclusive

La Ministra Azzolina risponde a una domanda chiarendo: “situazioni residuali quelle delle classi senza distanziamento, perché abbiamo fatto accordi con chiunque, con i vescovi, con le scuole private, con i musei. Il nostro obiettivo è il 100% e ci stiamo arrivando.”

A un’altra domanda la Ministra risponde: “Non è automatico che un docente vada in quarantena se un alunno va in quarantena, non c’è un automatismo. Se anche il docente dovesse anadre in quarantena si farà la didattica a distanza.”

Il Ministro Speranza: “Sugli attestati di rientro che siano i medici e i pediatri a definire l’attestazione per gli alunni dopo il sospetto caso Covid.”

Al Presidente Conte è stato chiesto se, essendo padre, manderà a scuola serenamente suo figlio. Questa la sua risposta: “Inviterò mio figlio a concentrarsi sullo studio e lo accompagnerò a scuola col sorriso.”

E sul tema del Recovery Plan: “Si dilatano i tempi dell’Unione Europea. Il 15 ottobre ci viene chiesta bozza di linee guida con obiettivi strategici. In questo momento abbiamo già un percorso avviato che ci consentirà di presentare il documento delle linee guida e quello che noi chiamiamo Sfide e missioni. Dopodiché inizierà l’interlocuzione con l’Unione Europea fino a dicembre. La commissione si riserva 8 settimane per la valutazione del Piano. Per un Paese più verde, digitalizzato, moderno. Presiederemo le modalità di attuazione e vigileremo che i tempi di attuazione dei progetti siano rispettati. Non un euro sarà sprecato, non ce lo possiamo permettere.”

Alunni disabili, il parere del CSPI sul nuovo modello di PEI

da La Tecnica della Scuola

Qualche giorno fa avevamo dato notizia della predisposizione del nuovo modello di Piano Educativo Individualizzato (PEI), sottoposto al vaglio del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.

Il parere del CSPI è arrivato. Parere su schema di decreto del Ministro recante. Adozione del modello nazionale di piano educativo individualizzato e delle correlate linee guida, nonchè modalità di assegnazione delle misure di sostegno agli alunni con disabilità ai sensi dell’articolo 7 comma 2 ter del decreto legislativo 13 aprile 2017, n.66

Considerata “la portata innovativa delle indicazioni contenute nel decreto” che modificherà la modalità di realizzazione dei Piani Educativi Individualizzati e la conseguente modalità di assegnazione delle misure di sostegno per gli alunni diversamente abili, il CSPI evidenzia che la prossima emanazione del provvedimento e degli strumenti di lavoro proposti debba essere supportata da adeguate azioni e misure di accompagnamento che rispondano ai bisogni delle scuole affinché possano operare nelle migliori condizioni.

Inoltre, il CSPI, vista la portata interistituzionale del provvedimento, che nelle diverse fasi prevede l’interazione delle scuole con l’INPS, l’Unità di Valutazione Multidimensionale dell’ASL (UMV-ASL) e con l’Ente Locale, richiama “omogeneità e coerenza dei criteri di elaborazione di tutte quante le certificazioni e documentazioni”.

Il parere segnala inoltre la mancanza delle Linee Guida contenenti i criteri, i contenuti e le modalità di redazione del Profilo di Funzionamento secondo un approccio bio-psico-sociale da parte del Ministero della Salute.

In conclusione, il CSPI scrive: “consapevole dell’estrema importanza di dare piena attuazione alle disposizioni in materia di inclusione previste dal decreto legislativo 66/2017 novellato e alla luce delle numerose criticità evidenziate nel testo del parere, chiede che siano accolte le proposte di modifica indicate come condizione per potersi esprimere favorevolmente.

Qualora ciò non fosse possibile a causa della ristrettezza dei tempi, il CSPI ritiene opportuno suggerire il differimento dell’emanazione del decreto al fine di migliorare le misure ivi contenute e attivare le necessarie azioni di supporto“.