Della valutazione e dintorni

Della valutazione e dintorni

di Maurizio Tiriticco

Su FB il prof. Alessandro racconta che nel suo istituto i colleghi gli raccomandano di non assegnare mai nel primo trimestre voti superiori al 7! E ciò senza una particolare e plausibile giustificazione. Forse – penso – per non rischiare di creare attese da parte degli alunni! Mah! Che dire? La cosa mi ha stupito e mi ha indignato! Mi chiedo: ma questo è il livello di professionalità di alcuni nostri insegnanti? Pertanto mi sono sentito in dovere di scrivere quanto segue…. e farlo conoscere ad Alessandro.

La prova/prestazione di un alunno, orale, scritta o pratica, è quella che è in ogni periodo dell’anno scolastico e va valutata per quello che è! La scelta effettuata dai colleghi di Alessandro mi meraviglia, mi stupisce e… mi indigna anche! Pertanto non possofare a meno di dimostrare ad Alessandro la mia stima per aver rappresentato pubblicamente su FB i suoi dubbi circa la raccomandazione -cosiddetta – deicolleghi: E spero che non sia anche del suo DS! Caro Alessandro! Nel nostro ordinamento i voti sono dieci e vanno utilizzati sempre TUTTI e SOLO PER INTERO! Lo zero non va mai utilizzato! Perché la scala è decimale! E va anche sottolineato che le ordinanze ministeriali in merito alla valutazione degli alunni non fanno mai alcun cenno ai più, ai meno, ai meno meno, ai mezzi e a tutte le altre amenità che in genere sprovveduti insegnanti sono soliti adottare. I quali,pertanto, adottano spesso criteri arbitrari ed assolutamente EXTRA LEGEM!

Caro Alessandro! Quando i tuoi colleghi ti fanno notare che i tuoi voti sono troppo alti e che, almeno per il primo quadrimestre, dovresti assegnare (non “mettere”) come voto massimo 7, sono assolutamente ancora EXTRA LEGEM! Se un alunno non è incorso in nessun errore, perché non dovresti dargli 10? Ed ancora! Il dpr 275/99, che reca “norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche”, all’articolo 4, punto 4, prevede tra l’altro che, all’inizio di ciascun anno scolastico, “le istituzioni scolastiche… individuano inoltre le modalità e i criteri di valutazione degli alunni nel rispetto della normativa nazionale…”. Ciò perché insegnare e valutare in un liceo classico di un quartiere “bene” è ben diverso dall’insegnare e valutare in una scuola dell’obbligo di borgata, spesso frequentata anche da alunni stranieri. Ma ciò non significa che la scala decimale venga di fatto manipolata1

Aggiungo anche che occorre sempre fare una opportuna differenza tra il MISURARE la prestazione di un alunno (di fatto, la conta degli errori) ed il VALUTARLA con l’attribuzione di un giudizio espresso anche con un voto. Esempio banale: tre errori commessi in un elaborato di tre righe non sono equiparabili con tre errori commessi in un elaborato di tre pagine. Buon lavoro, carissimo! E di’ ai tuoi colleghi di leggere attentamente le norme – e non solo relative alla valutazione – e di applicarle correttamente! Anche perché, dopo il MISURARE le conoscenze acquisite ed il VALUTARE le abilità dimostrate nel loro uso, segue anche il CERTIFICARE le competenze che un alunno ha maturato al termine di un percorso di studi. Ecco un esempio, banale, ma chiaro: l’alunno Antonio CONOSCE la sequenza numerica e le quattro operazioni aritmetiche; è ABILE nell’acquisto di un quotidiano; è COMPETENTE quando, dovendo fare importanti compere al supermercato, sa considerare e valutare sia il rapporto prodotto/prezzo dei beni che le possibilità di acquisto, nonché quanto può spendere in ordine ai soldi di cui dispone. E tutti questi adempimenti non sono sempre semplici! Pertanto, se l’alunno x realizza il tutto con successo, il voto che gli si dovrebbe attribuire è dieci! Senza ingiustificabili sconti Caro Alessandro! Scusami della sintesi, ma FB non consente lunghi saggi!