Riconoscimento LIS

FIADDA e : “Non è così che si tutelano i diritti delle persone sorde e delle loro famiglie”

SuperAbile INAIL del 26/05/2021

Per l’associazione è un “emendamento disastroso, non gradito nemmeno alle persone sorde segnanti” e che sottrae “4 milioni di euro al Fondo Sociale per occupazione e formazione”. Inserito nel Decreto sostegni incuranti del fatto che le Commissioni parlamentari stanno lavorando per un testo di legge che tenga conto delle diverse esigenze dei sordi .

ROMA. “Il 6 maggio scorso il Senato, rinnovando la fiducia al Governo, ha approvato il testo emendativo del Decreto Legge 41/21 (Sostegni per imprese, operatori economici, servizi territoriali, lavoro e salute, correlate alla grave emergenza Covid-19), il cosiddetto “Decreto Sostegni”. Con un blitz attuato nottetempo il 3 maggio scorso, il senatore Salvini e una dozzina di altri senatori leghisti hanno portato all’approvazione un emendamento (il 34 ter), che introduce il riconoscimento della LIS (Lingua dei Segni Italiana) e della figura di interprete LIS, contro la Costituzione, il buon senso, il rispetto della democrazia e del dibattito parlamentare”. Così inizia la nota della Fiadda, Federazione Italiana per i Diritti delle Persone Sorde e Famiglie, diffusa a seguito del riconoscimento della Lingua italiana dei segni. “In Italia e nella nostra associazione grande è la delusione e l’amarezza delle persone sorde e delle loro famiglie, per questa azione promossa nell’ambito di un Decreto Governativo molto importante per la rinascita del Paese. Il tutto allo scopo di introdurre un emendamento di portata culturalmente insignificante, che non è gradito nemmeno alle persone sorde segnanti e che si basa tra l’altro sul trasferimento di 4 milioni di euro sottratti al Fondo Sociale per l’Occupazione e la Formazione (FSOF)”.
“In tal modo i senatori leghisti  – prosegue Fiadda – si disinteressano completamente delle reali necessità per l’inclusione delle persone sorde in Italia, Paese che non obbliga gli alunni e le alunne sordi/e alla frequenza delle “Scuole Speciali”, e si ignorano totalmente i diritti prioritari dei minori con sordità (articolo 7.2 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità), e in particolare il “diritto alla parola”. Si ignora altresì che attualmente le Commissioni Parlamentari si stanno occupando oculatamente della materia, per fare incontrare le più differenti e svariate esigenze e per definire un Testo di Legge che tenga conto dei diritti di tutte le persone sorde e non solo di una minima parte di loro”.
Prosegue la nota: “Purtroppo nel partito della Lega manca evidentemente la cultura necessaria per capire l’importanza della diagnosi precoce di sordità, dell’esigenza di adottare Protocolli Nazionali per la presa incarico dei Servizi Abilitativi ed Educativi e anche dell’importanza della creazione dei necessari servizi tecnologici e di accessibilità. Manca, in generale, la conoscenza del principio stesso che ha ispirato la Convenzione ONU, cui il partito della Lega dichiara di fare riferimento. Se così fosse, infatti, si saprebbe che all’articolo 4.3 la Convenzione vincola il Legislatore ad una stretta consultazione e al coinvolgimento delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni rappresentative. Colpevolmente, invece – continua l’associazione aderente alla Fish – nessun passaggio è mai stato fatto presso l’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità, istituito e operante presso la Presidenza del Consiglio, né si è costruito alcun dialogo con le grandi Federazioni Nazionali di rappresentanza. La citata Convenzione ONU persegue chiaramente l’indipendenza e l’autonomia della persona e, nel caso della persona sorda, l’acquisizione della competenza linguistica verbale, senza la necessità di un’intermediazione o di un interprete LIS che dir si voglia: a questo bisogna tendere, ovviamente senza nulla togliere ai bisogni di ciascuno, e per questo c’è un dibattito aperto, ma senza le forzature emerse con questo disastroso emendamento”.

QUANTUM-BIOLOGY

QUANTUM-BIOLOGY

Incontro EGOCREANET 31.05.2021 Firenze –Centro via Ginori 16 II piano . sul tema  :

Il PNRR Nazionale e la Nuova Strategia di R&S del CLUSTER EGOCREANET .

Paolo Manzelli trattera del Tema : BIO-QUANTUM BIOLOGY .

Breve Sintesi delle cognizioni di conoscenza neuro-quantica.

  I Neuroni per tramite le Sinapsi Elettriche producono degli Spark di luce che vengono elaborati come Segnali Bio-quantici (Bio-Fotoni), geneticamente codificati , dalle Sinapsi Chimiche .

La trasmissione Mente-Corpo dei Biofotoni si irradia attraverso il Connettoma dei nervi utilizzando come Guida d’Onda Ottica il multistrato -nanometrico Mielinico che avvolge gli assoni (con le cellule di Swann intercalate dai Nodi di Ranvier) : Rf.1)- https://www.youtube.com/watch?v=8yC–

Pertanto la Bioquantica dei Segnali Neuronali si attua mediante una propagazione su doppio canale di trasmissione-parallela dei segnali nervosi attraverso il “Connettoma “

Rf.2.): https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=135452

con modalita :

  1. ) Ionico –Lineari  e 2) Bioquantico –Saltatorie .

La Tradizionale connessione neuronale basata sulla trasmissione del potenziale Ionico del impulso cerebrale (Top-Down ) è condotta all’ interno degli assoni,come flusso del potenziale Ionico , il quale viene associato in parallelo con , 2) la propagazione Interattiva-Saltatoria dei segnali ottici Bioquantici (di frequenza tra 280 nm, UVa e 1600 nm ,NIR ) i quali attraversano i 25 strati nanometrici di Milelina interrotti ad ogni micron dai “Nodi di Ranvier” ; questi funzionano come Nano-dipoli da Antenna ed agiscono da ripetitori della rice trasmissione bioquantica-ottica interattiva dei Biofotoni. ———————-

Rf.3) Mielin Shealts as waveguide of neuro-saltatory optic conduction of Axons. see: https://arxiv.org/pdf/1708.08887.pdf —

NB: Maggiori Info per la partecipazione motivata all’ incontro EGOCREANET-Cluster : inviare una mail a: <egocreanet2016@gmail.com>

Razionalità e creatività nello sviluppo dell’intelligenza

di Maurizio Tiriticco

PEI: Inclusione e Disabilità

PEI: Inclusione e Disabilità
Gli appuntamenti di fine anno

di Rosa Stornaiuolo

Come ben noto con il DI n. 182/2020 sono state definite le nuove modalità per l’assegnazione delle misure di sostegno, previste dal D.lgs. 66/2017 e dalle successive modifiche attraverso il D.lgs. n. 96/2019, nonché i modelli nazionali di piano educativo individualizzato (PEI), da adottare da parte delle Istituzioni scolastiche.

Con la nota n. 40/2021, il Ministero dell’Istruzione ha chiarito che il nuovo Piano educativo individualizzato (PEI) deve essere adottato universalmente dall’a.s. 2021/2022 e che trovano applicazione, già dal corrente anno scolastico, solo alcune misure.

Entro il 30 giugno, verifica e PEI provvisorio

Entro il 30 giugno, infatti, per tutti gli allievi con disabilità si deve procedere alla verifica del PEI attivato ed alla definizione delle proposte di sostegno per l’anno successivo.
Per gli alunni neo certificati e che non hanno, pertanto, un PEI in vigore, se ne approva, invece, uno parziale, chiamato PEI provvisorio (vedi anche “Progettazione partecipata del PEI”, numero 231 di Scuola7).

Due sono, quindi, gli appuntamenti che ci attendono a breve per garantire sempre meglio l’inclusione scolastica degli allievi con disabilità: la verifica del PEI implementato con definizione delle proposte per il nuovo anno scolastico e la predisposizione del PEI provvisorio nei casi previsti dalla normativa.

Verifica del PEI e proposte di sostegno

Per gli allievi in situazione di disabilità certificata che già stanno frequentando e che hanno un PEI approvato in vigore, entro la fine dell’anno scolastico il Dirigente scolastico convoca il GLO (Gruppo di Lavoro Operativo) per l’Inclusione per la verifica finale e l’approvazione delle risorse. Nel corrente anno scolastico 2020/2021 si ricorre al modello già in uso mentre dal prossimo anno si compilerà la sezione n. 11 del nuovo PEI.

Nel caso in cui il modello in uso nelle scuole non prevedesse appositi spazi per la verifica e le proposte di sostegno, si dovrà procedere con specifica integrazione.
Questa procedura riguarda anche gli alunni frequentanti le classi terminali, che cambieranno scuola l’anno successivo. È appena il caso di sottolineare che per gli studenti del quinto anno della scuola secondaria di secondo grado il GLO verificherà gli esiti del PEI ma non formulerà proposte per l’anno successivo.

La verifica del PEI e la definizione delle proposte di sostegno per l’anno successivo non è una novità in quanto già il DPCM 185/2006 aveva previsto che il compito di chi redige il PEI era quantificare i bisogni di sostegno.
Si tratta senza dubbio di un momento particolarmente delicato nella costruzione del percorso d’inclusione dell’alunno con disabilità in quanto consente di accendere i riflettori sui punti di forza per consolidarli e su quelli di criticità per superarli, nell’ottica del miglioramento continuo. Inoltre l’oculata e scrupolosa definizione delle risorse necessarie consente di proporre per ciascun alunno gli aiuti per migliorare gli apprendimenti e la partecipazione sociale.

PEI provvisorio: di che cosa si tratta?

Il PEI provvisorio è la prima redazione del piano educativo individualizzato, il “nucleo primigenio” del PEI, così come specificato nelle Linee Guida. Esso comprende la proposta del numero di ore di sostegno didattico alla classe, la proposta delle risorse da destinare agli interventi di assistenza igienica e di base, nonché la proposta delle risorse professionali per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione.
È necessario che il PEI provvisorio così come il PEI ordinario si traduca in un efficace strumento pedagogico e non in un mero adempimento burocratico; strumento capace di promuovere una progettazione ad ampio respiro, attenta alle diverse risorse disponibili e rispondente ai molteplici e variegati bisogni. Richiede, pertanto, particolare cura e spirito proattivo nella predisposizione in modo da influenzare positivamente gli sviluppi futuri.

Chi sono i destinatari del PEI provvisorio?

Il PEI provvisorio si predispone solo e esclusivamente per:

  • gli alunni con disabilità neoiscritti ovvero quegli allievi che accedono per la prima volta in una scuola italiana (a titolo esemplificativo, bambini di tre anni che si iscrivono alla scuola dell’infanzia oppure alunni che accedono alla scuola primaria senza aver prima frequentato la scuola dell’infanzia, allievi che provengono da altro Paese…);
  • gli alunni di nuova certificazione, riconosciuti nel corso dell’anno scolastico corrente e per i quali non è stato redatto nessun PEI.

Per gli alunni frequentanti le classi terminali, se già certificati ed in possesso di PEI, si procede con la verifica di quest’ultimo approvando anche le proposte sulle risorse; nel caso, invece, di una nuova certificazione, PEI provvisorio è redatto dalla scuola frequentata al momento dall’allievo.

Chi predispone il PEI provvisorio?

Il PEI provvisorio è predisposto ed approvato dal GLO per l’Inclusione. Contiene la proposta del numero di ore di sostegno e delle risorse da destinare agli interventi di assistenza igienica e di base, nonché delle tipologie di assistenza/figure professionali e relativo fabbisogno da dedicare all’assistenza, all’autonomia e/o alla comunicazione, per l’anno scolastico successivo. In caso di nuova certificazione riguardante un alunno già iscritto e frequentante, il GLO sarà composto da tutti i docenti della classe. Se, invece, si tratta di un alunno di nuova iscrizione, che incomincerà a frequentare dall’anno successivo, il Dirigente scolastico dovrà individuare alcuni docenti della scuola che ne faranno parte. Ovviamente tale composizione vale solo per l’incontro in cui si definisce il PEI provvisorio in quanto l’anno seguente sarà convocato un regolare GLO, nel rispetto delle procedure ordinarie. Come evidenziato dalla nuova normativa risulta necessaria, nei momenti di passaggio, l’interlocuzione tra i docenti delle due scuole. Non sono, invece, definite tempistica, modalità e logistica degli incontri che possono, pertanto, essere organizzati dalla scuola in uscita o da quella in entrata, contestualmente al GLO o in altro momento, alla fine dell’anno scolastico oppure all’inizio del nuovo. L’importante è che sia garantita la massima condivisione.

Quale modello utilizzare per la redazione del PEI provvisorio?

Il PEI provvisorio non è un documento distinto bensì una sezione del nuovo PEI denominata “PEI provvisorio per l’a. s. successivo” e per la cui stesura è prevista l’adozione, già dal corrente anno scolastico 2020/2021, del nuovo modello di PEI. Nello specifico per la redazione del PEI provvisorio si compileranno le seguenti sezioni del modello nazionale di PEI:

  • a. Intestazione e composizione del GLO;
  • b. Sezione 1 – Quadro informativo, con il supporto dei genitori (questi contenuti potranno essere certamente integrati e approfonditi all’inizio dell’anno successivo);
  • c. Sezione 2 – Elementi generali desunti dal Profilo di Funzionamento (non vi sono differenze rispetto al PEI ordinario);
  • d. Sezione 4 – Osservazioni sull’alunno per progettare gli interventi di sostegno didattico (nel caso in cui l’alunno non fosse ancora direttamente conosciuto dai docenti si procederà con contenuti da approfondire necessariamente nel PEI ordinario dell’anno successivo);
  • e. Sezione6 – Osservazioni sul contesto: barriere e facilitatori (particolare cura sarà dedicata agli elementi contestuali ovvero alle barriere ed ai facilitatori su cui è possibile intervenire già durante la sospensione estiva delle attività didattiche in modo da predisporre un ambiente altamente inclusivo);
  • f. Sezione 12 – PEI provvisorio per l’a. s. successivo (si tratta della parte principale del PEI provvisorio in cui il GLO esprime la sua proposta in merito alle risorse necessarie per garantire un efficace processo d’inclusione scolastica relativo all’alunno con disabilità in questione).

Dal PEI provvisorio al PEI ordinario

Il GLO per l’Inclusione, all’inizio dell’anno successivo, elaborerà ed approverà il PEI per l’anno in corso, utilizzando totalmente il modello del relativo grado di scuola. L’elaborazione dovrà partire dall’analisi del PEI provvisorio, dall’osservazione attenta e reale dell’alunno, ma anche dai colloqui con figure significative coinvolte nella presa in carico.

L’importanza di rispettare i tempi

Sia la verifica del PEI in vigore, con la definizione delle proposte di sostegno per l’anno successivo, sia la stesura ed approvazione del PEI provvisorio prevedono, come scadenza, il 30 giugno. È ovvio che bisogna adoperarsi in tutti i modi possibili affinché tale termine sia rispettato al fine di garantire l’espletamento in tempo utile di tutte le operazioni necessarie per garantire un efficace processo d’inclusione scolastica sin dal primo giorno di scuola del nuovo anno.

Questi bambini nascono due volte. Devono imparare in un mondo che la prima nascita ha reso più difficile. La seconda dipende da noi, da quello che sapremo dare. Sono nati due volte e il percorso sarà più tormentato. Ma alla fine anche per noi sarà una rinascita” (G. Pontiggia, “Nati due volte”)

Pnrr, l’Economia boccia il Mi

da ItaliaOggi

Alessandra Ricciardi

«Proposta asistematica», che «deroga alla ordinaria procedura di reclutamento» e che «comporta nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica». Il ministero dell’economia boccia, sotto il profilo finanziario ma anche della coerenza normativa, il rafforzamento della struttura ministeriale proposto dal dicastero dell’istruzione per l’utilizzo dei fondi del Pnrr. Un ministero dell’istruzione extra large, quello tratteggiato con il pacchetto normativo messo a punto dagli uffici del ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, in vista del varo del decreto legge Semplificazioni collegato al Piano nazionale di ripresa e di resilienza.

Dopo anni di tagli lineari ai ministeri e agli organici degli stessi, viale Trastevere propone di mettere a bilancio 5 posti in più da direttore generale, non solo per l’amministrazione centrale ma anche regionale, 29 dirigenti di seconda fascia, per i quali tra l’altro la Ragioneria generale contesta l’esatta quantificazione finanziaria della relazione tecnica (manca il conteggio del trattamento economico accessorio), 65 posti da funzionari di area III, tutti stabili in organico, e altri 250 funzionari invece da assumere a tempo determinato, dal 2021 al 2026. Le procedure saranno svolte, dicono gli uffici di Bianchi, in modo semplificato, attraverso un esame orale.

Il dicastero dell’istruzione ha spiegato, nella relazione tecnica, che le nuove immissioni in ruolo sono indispensabili per assicurare al ministero le professionalità necessarie ad attuare il Pnrr. Un impegno aggiuntivo per l’amministrazione che è indicato come giustificazione anche per lo stanziamento di 800 mila euro per meglio retribuire gli uffici di diretta collaborazione a supporto dell’attività di indirizzo politico del ministro Bianchi.

Argomentazioni in larga misura confutate dalla Ragioneria generale dello stato. «Preliminarmente», si legge nella nota a firma del Ragionere generale Biagio Mazzotta, «si rappresenta l’inadeguatezza della relazione tecnica, la stessa deve essere maggiormente dettagliata in merito all’impatto finanziario derivante, alla quantificazione degli oneri e ai criteri utilizzati per la quantificazione». E poi ,visto che proposte sulla governance dei ministeri per il Pnrr stanno arrivando anche da altri dicasteri, l’Economia mette le mani avanti: è necessaria «una preventiva verifica politica al fine trattare l’argomento in modo omogeneo e unitario per tutte le amministrazioni interessate».

Circa l’incremento di posti a tempo indeterminato: «Non appare coerente con l’incremento della dotazione organica già realizzato di recente con il dl 1/2020». Inoltre le 250 assunzioni a tempo determinato sono suscettibili di determinare «nuovo precariato…in netta controtendenza anche con il recente monito della Compassione europea del 34 dicembre 2020 di preannunciata attivazione di una nuova procedura di infrazione nei confronti dell’Italia in materia di precariato». E comunque va dimostrato che i profili necessari non sono rinvenibili nel personale già in servizio, «ciò con particolare riferimento al richiesto incremento di posti di livello dirigenziale, in assenza del quale si esprime parere contrario».

In merito agli 800 mila euro di finanziamento aggiuntivo per gli uffici di diretta collaborazione, «si ritiene necessario che la relazione tecnica sia integrata con maggiori elementi di dettaglio sulla destinazione delle predette risorse aggiuntive», chiede l’Economia.

In corso di valutazione presso palazzo Chigi le altre norme proposte: si prevede che in caso di inerzia nell’espletamento dei lavori relativo ai fondi del Pnrr nelle scuole, il ministero, previa diffida ad adempiere entro 30 giorni, si possa sostituire all’ente locale competente; che le scuole possano acquistare dispositivi connessi al Pnrr anche senza ricorrere al Mepa, il mercato elettronico per la pubblica amministrazione, e che i presidi possano affidare gli interventi senza delibera del consiglio di istituti. Nuove norme anche per la verifica della regolarità amministrativa, con la creazione di una piattaforma digitale ad hoc. Costo da indicare.

Diventare prof in futuro: quiz a risposta multipla e orale E chi non ce la fa un anno salta il turno successivo

da ItaliaOggi

Carlo Forte

Nei concorsi ordinari, le prove scritte saranno sostituite da un’unica prova con più quesiti a risposta multipla e chi non supererà il concorso salterà un turno e non potrà partecipare al concorso successivo. Le nuove procedure si applicheranno anche al concorso delle classi A020, A026, A027 e A041, che si svolgerà a breve. Ma non la preclusione di partecipare al concorso successivo in caso di esclusione. I concorsi ordinari saranno indetti con frequenza annuale e si svolgeranno con modalità semplificate: un’unica prova scritta con più quesiti a risposta multipla, una prova orale, la valutazione dei titoli e la redazione della graduatoria di merito. Lo prevede l’articolo 59 del decreto-legge Sostegni-bis varato dal governo giovedì scorso.

Le modifiche necessarie ad adeguare i bandi di concorso alle nuove disposizioni saranno emanate per decreto dal ministro dell’istruzione. Il decreto disporrà anche la riapertura dei termini per le domande o la modifica dei requisiti di partecipazione. Sempre per decreto saranno impartite le disposizioni recanti le modalità di redazione dei quesiti per la prova scritta, le modalità di composizione della commissione nazionale che provvederà a redigerli, le regole per la valutazione delle prove, dei titoli e i programmi di esame.

Il ministro dell’istruzione emanerà anche un decreto per regolare l’anno di formazione e di prova e le verifiche in itinere e finali. Le immissioni in ruolo saranno effettuate secondo il numero di posti autorizzati. Se nell’anno di riferimento non sarà possibile effettuare tutte le immissioni in ruolo previste, le assunzioni saranno disposte negli anni successivi fino all’esaurimento della graduatoria degli aventi titolo.

I candidati che avranno partecipato ad una procedura concorsuale e non avranno superato le relative prove non potranno presentare domanda di partecipazione alla procedura concorsuale successiva per la medesima classe di concorso o tipologia di posto per la quale non abbiano superato le prove.

I concorsi ordinari già banditi per le classi di concorso A020, A026, A027 e A041 (cosiddetti concorsi Stem: Science, Technology, Engineering and Mathematics) si svolgeranno secondo le modalità semplificate previste per i prossimi concorsi ordinari che saranno banditi annualmente: unica prova scritta con più quesiti a risposta multipla, prova orale, valutazione dei titoli e pubblicazione della graduatoria.

I posti messi a concorso sono i seguenti: A020, Fisica: 282; A026, Matematica: 1005; A027, Matematica e fisica: 815; A041, Scienze e tecnologie informatiche: 903. Restano valide le domande di ammissione presentate entro il termine del 31 luglio 2020. Il ministero dell’istruzione emanerà un decreto che recherà la disciplina di dettaglio per l’intera procedura, ivi compresa la riapertura dei termini per le domande dei nuovi aspiranti. I tempi sono stretti.

Lo scorrimento delle graduatorie di merito dei concorsi ordinari delle classi A020, A026, A027 e A041, che si svolgeranno con la procedura semplificata, avverrà fino ad esaurimento e con priorità rispetto alle graduatorie dei concorsi ordinari successivi.

Ai candidati dei concorsi Stem non si applicherà la sospensione del diritto di partecipare al concorso immediatamente successivo in caso di mancato superamento delle prove. Pertanto, qualora il candidato dovesse essere escluso dalla procedura, potrà comunque ritentare nella successiva tornata. Il ministero emanerà un’apposita ordinanza recante i protocolli anti-Covid da applicare durante lo svolgimento delle prove.

Il decreto-legge prevede, inoltre, l’abrogazione espressa delle disposizioni relative all’emanazione della disciplina di dettaglio sull’acquisizione dei 24 crediti formativi universitari in Psicologia dell’educazione, Antropologia culturale, Pedagogia generale e sociale, Metodologie e tecnologie didattiche per i candidati che supereranno il concorso straordinario e matureranno il diritto all’immissione in ruolo che ne fossero sprovvisti e delle norme per l’acquisizione dell’abilitazione all’insegnamento dei candidati idonei.

Sì al recupero ma senza risorse

da ItaliaOggi

Marco Nobilio

Il lavoro supplementare che i docenti saranno tenuti a svolgere per i corsi di recupero dal 1° settembre non sarà retribuito. Lo prevede l’articolo 58 del decreto-legge Sostegni-bis varato dal governo giovedì scorso e ancora in attesa di essere pubblicato in Gazzetta ufficiale. A breve il ministero dell’istruzione emanerà un’ordinanza che recherà le regole per far sì che «a partire dal 1° settembre 2021 e fino all’inizio delle lezioni», si legge nel dispositivo, «siano attivati, quale attività didattica ordinaria, l’eventuale integrazione e il rafforzamento degli apprendimenti, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica». Anche quest’anno, dunque, il governo ha deciso di disporre unilateralmente l’aggravamento dell’onerosità della prestazione dei docenti senza prevedere alcuna controprestazione. La norma naviga in rotta di collisione rispetto all’articolo 36 della Costituzione. Il quale prevede che l’importo delle retribuzioni debba essere proporzionato alla qualità e alla quantità della prestazione.

Peraltro, i 510 milioni del cosiddetto piano estate non sono utilizzabili per finanziare i corsi di recupero. I 320 milioni di fondi europei, infatti sono vincolati alla realizzazione dei progetti Pon. E i 150 mln del decreto-legge 41/2021 sono destinati all’acquisto di protezioni e strumenti volti a contenere il rischio di contagio da Covid-19. Destinazione d’uso vincolata anche per i 40 milioni di euro del decreto 39/2021, che sono destinati a finanziare progetti volti alla riduzione delle cosiddette povertà educative. Dunque, salvo finanziamenti dell’ultima ora, i docenti dovranno rassegnarsi a lavorare di più e gratis.

È da escludere, infatti, che il lavoro supplementare che viene richiesto agli insegnanti dal governo possa essere retribuito con eventuali fondi non spesi disponibili nel fondo dell’istituzione scolastica. Perché tali fondi, di per sé molto esigui, sono destinati alla retribuzione del lavoro straordinario. E siccome il governo, anche quest’anno, ha qualificato il lavoro supplementare di inizio anno alla stregua di attività ordinaria, anche se vi fossero fondi residui, tali risorse non potrebbero essere impiegate a tal fine.

Salta il termine del 31/8 per le procedure E la call veloce va in soffitta

da ItaliaOggi

Carlo Forte

La call veloce va in pensione e il ministero dell’istruzione modificherà la tempistica delle procedure di avvio dell’anno scolastico, per consentire alle scuole di avere più tempo da dedicare agli alunni per colmare le lacune dovute alle chiusure dell’emergenza sanitaria. Lo prevede l’articolo 58 del Sostegni-bis. Il provvedimento prevede l’abrogazione espressa delle norme sulla chiamata veloce sia per quanto riguarda i docenti che per i direttori dei servizi generali e amministrativi. La procedura consentiva agli aspiranti docenti e Dsga, che non fossero riusciti ad ottenere l’immissione in ruolo nella regione in cui risultavano in graduatoria, di presentare una domanda per andare in coda nelle graduatorie di altre province dove fossero rimasti dei posti liberi dopo le immissioni in ruolo.

Una procedura, peraltro, che non ha dato i risultati sperati perché oltre l’80% delle disponibilità residue sono rimaste comunque vuote. Ma non è questo il motivo per cui la chiamata veloce è stata cassata. La cessazione della procedura, infatti, è finalizzata a fare posto alle immissioni in ruolo del concorso straordinario e al ripescaggio degli esclusi. Quanto alle nuove procedure, il decreto non fornisce dettagli, limitandosi a disporre che il ministero, d’intesa con la conferenza stato – regioni, potrà rivedere i termini per l’inizio delle lezioni. E sulla base di tale modifica, rivedere anche quelli della mobilità annuale (utilizzazioni e assegnazioni provvisorie), delle immissioni in ruolo e della fase provinciale delle assunzioni a tempo determinato. Le decisioni saranno adottate tramite una o più ordinanze. E con lo stesso strumento normativo l’amministrazione centrale potrà anche rivedere le procedure di convocazione degli aventi titolo a ricevere le proposte di assunzione a tempo indeterminato e determinato. Attualmente, il termine ultimo per effettuare le procedure è fissato al 31 agosto. Ma è probabile che slitti in avanti. In questo caso, non sarà applicata la regola secondo la quale gli assunti a tempo indeterminato dopo il 31 agosto debbano raggiungere la sede dal 1° settembre dell’anno successivo e debbano ottenere solo la retrodatazione giuridica della nomina al 1° settembre dell’anno di assunzione.

Secondo quanto si legge nel dispositivo, il raggiungimento della sede dovrebbe avvenire nell’imminenza della data di stipula del contratto a nulla rilevando che ciò dovesse avvenire dopo il 31 agosto. Fermo restando, però, la retrodatazione giuridica al 1° settembre di quest’anno.

Pon estate, domande da 6 scuole su 10

da ItaliaOggi

Angela Iuliano

Sono arrivate 5.888 candidature al Piano Scuola Estate per oltre 400 milioni di euro (a disposizione ve ne sono 320 di milioni). Hanno fatto domanda 5.162 scuole statali, 667 paritarie e 50 Centri per l’istruzione degli adulti (Cpia). «Da parte delle scuole c’è stata una partecipazione davvero importante», sottolinea il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi. Tuttavia, il bilancio delle richieste arrivate al suo dicastero entro il 21 maggio, descrive un vero flop. I numeri sono impietosi: ha aderito solo 63,08% delle 8.183 istituzioni scolastiche statali e circa 37% non sarebbe interessato. Nel dettaglio hanno fatto domande 5.162 scuole statali sulle 8.054 totali, 59 Cpia, cioè il 38,76% dei Cpia, un record. E 667 paritarie, appena il 5,31% dei 12.564 istituti paritari.

Una Caporetto se paragonato alle precedenti esperienze di scuole aperte d’estate #Scuolealcentro delle ministre dell’istruzione Stefania Giannini e Valeria Fedeli, che, utilizzando a loro volta i fondi Pon, però miravano a raggiungere il 72,4% delle scuole, a differenza del Piano Esatte di Bianchi che punta a tutte le scuole. Di fatto il progetto precedente raggiunse circa la metà di tutte le scuole, il 55,95%. Quello di Bianchi fa poco meglio: il 63,08%. Ma adesso siamo alla fine di un interno anno scolastico sotto l’emergenza epidemiologica da covid-19. Nonostante le battaglie di genitori e docenti contro la Dad, la mancanza di socializzazione dei ragazzi in questo anno scolastico di pandemia e restrizioni, necessità urgente di recuperare ritardi e lacune negli apprendimenti, i rischi dispersione scolastica e povertà educativa.

Le criticità c’erano tutte fin dall’ideazione del Piano Estate, evidenziate più volte anche sulle pagine di ItaliaOggi. L’allarme proprio per le superiori, quelle che più hanno sofferto le conseguenze della pandemia nel loro percorso scolastico. Qui la risposta sembra molto tiepida. «L’80% delle famiglie dei ragazzi che frequentano le scuole superiori, dato che riflette quello nazionale, non è interessato alle attività estive», spiega Erica Cassetta, segretario regionale Cisl Scuola Umbria. «Questo, probabilmente, spingerà molti istituti superiori a non attivare i corsi estivi. La Dad è stata molto più faticosa di quanto si possa immaginare sia per gli studenti che per gli insegnanti. I ragazzi delle superiori non vedono di buon occhio queste attività estive, seppur proposte nell’ottica di una maggiore socializzazione».

Scuola digitale, Ministero seleziona 220 docenti, previsto semiesonero dal servizio. Domande entro 15 giugno

da OrizzonteScuola

Di redazione

Avviso pubblico per la selezione di docenti per la costituzione delle équipe formative territoriali per gli anni scolastici 2021-2022 e 2022-2023. Procedura selettiva per 20 comandi e 200 semiesoneri dal servizio di docenti di ruolo per garantire la diffusione delle azioni del Piano nazionale per la scuola digitale

La procedura riguarda:

  • un numero massimo di 20 docenti da porre in posizione di comando presso gli Uffici scolastici regionali e presso l’Amministrazione centrale
  • un numero massimo di 200 docenti da porre in posizione di semiesonero dall’esercizio delle attività didattiche per il 50% dell’orario di servizio

I 20 docenti comandati e i 200 docenti in semiesonero dal servizio costituiscono le équipe territoriali formative, istituite per garantire la diffusione delle azioni legate al Piano nazionale per la scuola digitale, nonché per promuovere azioni di formazione del personale docente e di potenziamento delle competenze degli studenti sulle metodologie didattiche
innovative.

AVVISO E TABELLE 

Verranno poi definite le graduatorie regionali.

Possono partecipare i docenti di ruolo che abbiano superato l’anno di prova.

Le domande possono essere presentate su Istanze online entro le ore 12 del 15 giugno.

Requisiti:

I candidati devono dimostrare adeguata conoscenza delle metodologie didattiche innovative e dei processi di digitalizzazione delle istituzioni scolastiche, possedere specifiche e documentate esperienze nella gestione e interazione di gruppi di lavoro finalizzati a progettualità complesse nell’ambito della scuola digitale, nell’ideazione e realizzazione di contenuti digitali per la
didattica, nella progettazione e realizzazione di ambienti digitali per la didattica, nella formazione di docenti e studenti alle competenze digitali, avere capacità di utilizzo di dispositivi programmabili.

Ai candidati ai posti di comando di cui alla tabella A, allegata al presente avviso, oltre ai requisiti di cui al comma 1, è richiesta altresì un’adeguata competenza nella progettazione, realizzazione, monitoraggio e valutazione, di iniziative didattiche e formative complesse e un’adeguata conoscenza dei procedimenti amministrativi connessi alla gestione delle attività nel settore dell’innovazione didattica e digitale.

I candidati svolgeranno un colloquio tecnico-motivazionale in videoconferenza, cui si assegnerà un massimo di 45 punti.

Decreto Sostegni bis in Gazzetta con il numero 73; 6mila posti per discipline Stem anzichè 3mila

da La Tecnica della Scuola

Nella Gazzetta Ufficiale del 25 maggio è stato pubblicato il testo del decreto Sostegni bis approvato dal Governo il 20 luglio scorso.
Gli articoli che riguardano più direttamente la scuola sono sostanzialmente due: il 58 (Misure urgenti per la scuola) e il 59 (Misure straordinarie per la tempestiva nomina dei docenti di posto comune e di sostegno e semplificazione delle procedure concorsuali del personale docente).
Ad una prima lettura il testo attuale non sembra differire molto da quello reso noto nella serata del 20 maggio dopo la seduta del Consiglio dei Ministri.
C’è però una novità particolarmente interessante per i docenti delle discipline STEM: i posti a concorso non sono 3.005 come era stato detto in un primo momento ma più del doppio, 6.129 per l’esattezza.
Questo perché il Governo ha deciso di aggiungere anche 3.124 posti per la classe di concorso A028 che consente di insegnare matematica e scienze nella scuola secondaria di primo grado.
E, sempre a proposito del concorso ordinario per le discipline STEM da svolgersi durante la prossima estate, il decreto prevede anche che, in caso di giustificato motivo, le graduatorie di merito potranno essere approvate entro il termine del 31 ottobre.
Nelle prossime ore daremo ulteriori informazioni sia sul testo del decreto sia sull’avvio della procedura che verrà attivata in Parlamento per la conversione in legge del provvedimento.

Scuola digitale, bando per le discipline STEAM: scadenza 15 giugno

da La Tecnica della Scuola

Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato un avviso pubblico per la raccolta di manifestazioni di interesse per progetti di sperimentazione di metodologie didattiche innovative nell’ambito delle STEAM con l’utilizzo delle tecnologie digitali.

Avviso prot. n. 12181 del 19 maggio 2021

Ricordiamo che con l’acronimo STEAM si indicano le seguenti discipline: Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Arti e Matematica.

L’avviso si rivolge alle istituzioni scolastiche designate nel ruolo di
capofila di una rete di scuole, costituita o costituenda. Ogni istituzione scolastica può presentare un solo progetto in qualità di capofila.

Le istituzioni scolastiche ed educative statali che intendono presentare la propria proposta progettuale devono inoltrarla entro le ore 15.00 del giorno 15 giugno 2021, compilando l’apposito formulario di candidatura tramite la piattaforma “PNSD – Gestione Azioni”, disponibile sull’area riservata del portale del Ministero dell’Istruzione.

Bando per laboratori e strumenti digitali per le STEM

Sempre nell’ambito della scuola digitale, ricordiamo un altro bando in scadenza il 15 giugno e riguardante la realizzazione di spazi laboratoriali e la dotazione di strumenti digitali idonei a sostenere l’apprendimento curricolare e l’insegnamento delle discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) da parte delle scuole.

Libri di testo: adozioni entro il 31 maggio, comunicazione all’AIE entro il 22 giugno

da La Tecnica della Scuola

Con nota del 12 marzo scorso, il Ministero dell’Istruzione ha fornito indicazioni in merito alll’adozione dei libri di testo nelle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2021/2022.

NOTA 5272 del 12 marzo 2021

Vengono in sostanza confermate le consuete regole, con alcune precisazioni.

Adozioni entro il 31 maggio

Le adozioni dei testi scolastici, da effettuarsi nel rispetto dei tetti di spesa stabiliti per le scuole secondarie di primo e secondo grado, o l’eventuale scelta di avvalersi di strumenti alternativi ai libri di testo, sono deliberate dal collegio dei docenti, per l’a.s. 2021/2022, entro il 31 maggio.

Conferme o nuove adozioni

I collegi dei docenti possono confermare i testi scolastici già in uso, ovvero procedere a nuove adozioni per le classi prime e quarte della scuola primaria, per le classi prime della scuola secondaria di primo grado, per le classi prime e terze e, per le sole specifiche discipline in esse previste, per le classi quinte della scuola secondaria di secondo grado.

Comunicazioni delle adozioni

La comunicazione dei dati adozionali va effettuata, da parte delle istituzioni scolastiche, on line, tramite l’utilizzo della piattaforma presente sul sito www.adozioniaie.it o in locale, off line, il 22 giugno 2021. Le istituzioni scolastiche che hanno deciso di non adottare libri di testo accedono alla suddetta piattaforma specificando che si avvalgono di strumenti alternativi ai libri di testo.