Organici scuola: il punto della situazione

Organici scuola: il punto della situazione

Il Ministero dell’Istruzione ha trasmesso agli Uffici Scolastici Regionali l’annuale nota relativa agli organici del personale docente per il prossimo anno scolastico.
La nota 13520/2021 fornisce le istruzioni operative a livello regionale dove avverrà il confronto con i sindacati sui criteri di assegnazione delle dotazioni provinciali per tutti i gradi di scuola.
Nei giorni scorsi abbiamo dato conto delle difficoltà emerse nelle relazioni sindacali intercorse in queste settimane: il Ministero ha operato solo gli adeguamenti previsti dalle norme con pochi elementi di flessibilità. Una politica conservativa dell’amministrazione, dunque, che però, soprattutto a seguito della nostra pressione, ha comunque introdotto nel testo degli elementi di maggiore flessibilità (eliminando per esempio il riferimento al numero di alunni per classe) e di apertura a possibili ulteriori risorse, da noi fortemente richieste per rispondere alle reali esigenze delle scuole nella situazione di emergenza che stiamo vivendo da mesi.

Il 28 aprile si è invece tenuto un incontro sugli organici del personale ATA.
Il Ministero dell’Istruzione ha ribadito le posizioni restrittive già espresse nel precedente incontro e non abbiamo registrato passi in avanti. Continueremo con il nostro impegno affinché si giunga ad un “Patto per la Scuola” che preveda il rafforzamento degli organici ATA.

Moneta complementare e Banca ore

Applicazione della moneta complementare nelle Istituzioni scolastiche: la banca ore

di Leon Zingales (1) e Lorenzo Fioramonti (2)

La moneta complementare

La moneta complementare consta essenzialmente in uno strumento di compensazione multilaterale e nasce dall’esigenza di instaurare dei rapporti tramite un metodo di pagamento alternativo, convenzionalmente accettato da tutti gli appartenenti al circuito, al fine di superare i limiti della moneta tradizionale, consentendo: aumento della capacità di spesa con effetto espansivo,  diminuzione dei  costi di intermediazione  finanziaria, superamento di difficoltà finanziarie temporanee che possono avere conseguenze economiche esiziali. Tale paradigma è sempre valido, ma soprattutto lo è in un periodo di profonda crisi economica come quello attuale.

La moneta complementare ha dunque come punto di forza il credito fiduciario, poiché supera i vincoli intrinsecamente connessi alla moneta fisica, fornendo la liquidità mancante agli aderenti al circuito, rafforzando contestualmente identità e coesione nella comunità. Il modello di moneta locale è infatti circolare, creando un nuovo paradigma economico basato sulla mutua collaborazione e condivisione di valori comuni.

Una moneta complementare normalmente non può essere convertita in moneta corrente, e deve essere utilizzata solo all’interno di un circuito a bassa concorrenza creato ad hoc per il suo utilizzo. Non essendo convertibile in valuta corrente, non vi può essere l’obiettivo di tesaurizzazione e quindi vi sarà il progressivo tendere verso un saldo prossimo allo zero.

L’art. 128 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea recita che “Le banconote emesse dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale”. La moneta complementare non può essere dunque utilizzata come moneta legale (imponendone il corso forzoso, ossia l’obbligo legale di accettare il buono in pagamento), ma non vi è alcuna violazione nel momento in cui viene utilizzata come strumento di scambio e di riserva di valore, cioè come moneta in senso economico. Di conseguenza, le monete complementari sono perfettamente legittime e non possono intendersi automaticamente come progetti di frantumazione dell’unità monetaria europea.

Oltre alle monete locali (circuito WIR, sistema Sardex), esistono altre forme di valute complementari quali: banca ore, buoni sconto, sistema a punti. Diverse forme di moneta ma un fine unico: favorire gli scambi in un sistema con valori condivisi.

La banca ore: sviluppo di senso di comunità

Considerata una comunità con valori condivisi, la banca ore consta essenzialmente in un portafoglio virtuale di ciascun componente che si alimenta grazie alle ore dedicate e che sarà disponibile successivamente, in un processo multilaterale di compensazione.In questo senso, la banca ore serve ad accrescere il senso di comunità come definito da Sarason, ossia”la percezione di similarità con altri, una riconosciuta interdipendenza, una disponibilità a mantenere tale interdipendenza offrendo o facendo per altri ciò che ci si aspetta da loro, la sensazione di appartenere a una struttura pienamente stabile e affidabile“.

Nella banca ore, la misura del valore degli scambi è un valore paritario quantizzato precedentemente prestabilito, in generale la tradizionale ora temporale; l’obiettivo finale è la produzione di capitale sociale, relazionale, comunitario rafforzando una connessione emotiva condivisa. In quest’ottica,ogni ora della banca trascende il mero Kronos (tempo quantitativo e mercificabile), ma diviene Kairos, assumendo dunque un valore qualitativo di sensibilità comunitaria e responsabilità condivisa.In questo approccio, ogni componente può partecipare e dare il proprio contributo alla vita della comunità in un rapporto di reciprocità (seconda dimensione del senso di comunità come definito da McMillan e Chavis).

Gli scambi saranno gestiti da un soggetto intermediario che dovrà gestire l’interazione e la rete sociale facendo incontrare domanda ed offerta in un’ottica di equilibrio di opportunità e necessità, ossia la Banca del Tempo. Spetterà a tale banca assegnare ad ogni componente della rete un libretto virtuale degli assegni, l’elenco di offerte (servizi, attività, saperi) e recapiti degli altri appartenenti al circuito, ed un conto corrente ove, al posto del denaro, verranno depositate (o prelevate) ore.

La banca ore nelle Istituzioni scolastiche: riferimenti normativi

Già con la Circolare INPS n.39 del 17 febbraio 2000 è stato analizzato l’Istituto della banca ore, come strumento per la gestione della prestazione lavorativa, evidenziandone la coerenza con il quadro normativo nazionale ed europeo. In verità, tale istituto era stato già previsto in talune contrattazioni collettive (chimici, metalmeccanici, del commercio, bancari) introducendo esplicitamente, fra le varie innovazioni in materia di flessibilità dell’orario di lavoro, l’accantonamento delle ore eventualmente prestate in più oltre l’orario normale da recuperare mediante riposi individuali. In un tale approccio la banca ore assurge a strumento a favore del lavoratore per assicurare un’innovazione del lavoro individuale, favorendo contestualmente un’organizzazione efficiente ed efficace dell’Azienda/Pubblica Amministrazione.

Circolare INPS n.39 del febbraio 2000: istituto contrattuale “banca ore” L’istituto contrattuale della “banca ore” è uno strumento per la gestione della prestazione lavorativa. Consiste nell’accantonamento, su di un conto individuale, di un numero di ore prestate in più oltre l’orario normale, la cui entità è definita dalla contrattazione. Nel corso dell’anno il singolo lavoratore potrà attingere dal suddetto conto per godere di riposi compensativi secondo le modalità previste dalla contrattazione collettiva. La “banca ore” s’inserisce nel quadro normativo vigente in Italia in materia di orario di lavoro, con riferimento anche ai criteri indicati dalla CEE in materia di orario di lavoro normale e straordinario e, più in generale, sulla flessibilità di orario.

Relativamente alle Istituzioni scolastiche, malgrado Il CCNL Scuola non preveda l’istituto della banca ore, è possibile inserire tale istituto all’interno del contratto integrativo d’Istituto. La banca delle ore a credito/debito consta essenzialmente in crediti/debiti di ore aggiuntive di lavoro prestate/chiestedal personale.Sia nel caso di debiti da pagare che di crediti da riscuotere, tutto deve essere organizzato secondo le modalità previste dalla contrattazione d’Istituto, con regolamento deliberato dagli organi collegiali ed approvato in sede di contrattazione integrativa. In tale regolamento deve essere formalizzato un Contratto di solidarietà dell’Istituzione Scolastica che aderiscano ad uno scambio, per compensazione, tra le ore effettivamente impiegate per sostituire colleghi assenti e le ore di permessi brevi o altro, secondo quanto stabilito dalla contrattazione integrativa d’istituto.

Per quanto riguarda le ore a debito dei docenti, è conveniente prevedere la percentuale massima delle ore che può essere recuperata con attività di recupero ovvero potenziamento svolte con gli alunni con difficoltà appartenenti alla classe del docente, sia in orario curriculare che extra curriculare.

Inoltre, per il personale che presta servizio su più plessi, bisogna prevedere la percentuale minima delle ore da recuperare nel medesimo plesso ove sono conteggiate le ore di debito.

L’andamento dell’Istituto banca ore deve essere monitorato in itinere al fine di favorirne l’utilizzo, nella consapevolezza che il buon funzionamento è subordinato a garantire efficienza nell’organizzazione, associata al principio di sussidiarietà.

Poiché sempre più scuole, per venire incontro alle esigenze di organizzare le sostituzioni del personale, ad esclusione degli scioperi e delle assemblee sindacali, ricorrono a questo importante sistema si comprende il contenuto della nota ministeriale prot. n.392 del 18-03-2021.

Tale nota ha fornito istruzioni operative per la gestione dell’attività e del personale ATA delle istituzioni scolastiche nell’ambito dell’emergenza del coronavirus, in tutti i casi ove non fosse possibile ricorrere alle forme di lavoro agile. In particolare, ha previsto che i dirigenti scolastici, ai sensi dell’art. 87, c. 3 del Decreto Legge 18/2020, disponessero, ad ampliamento di quanto già indicato dalla Nota dipartimentale 323/2020, l’adozione di taluni strumenti, tra i quali è stata esplicitamente enumerata la banca ore.

Nell’approfondimento un fac-simile di regolamento banca ore per i Docenti, facilmente adattabile anche per il personale ATA.

APPROFONDIMENTO: Fac-simile REGOLAMENTO BANCA ORE Docenti Finalità del presente regolamento Il presente regolamento ha lo scopo di stabilire i criteri di regolamentazione del funzionamento della banca ore, nel rispetto della normativa vigente. Tale regolamento fa parte della contrattazione Integrativa d’Istituto approvata in data XXX ed è stato deliberato dal Collegio dei Docenti in data XXX e dal Consiglio d’Istituto in data XXX. Principi di riferimento L’utilizzo della banca ore dovrà tener conto dei seguenti principi di riferimento: – solidarietà e collaborazione all’interno della comunità educante; – principio di sussidiarietà; –  tutela della sicurezza, della salute e del diritto all’istruzione di tutti gli alunni; – efficienza ed efficacia dell’organizzazione didattica. Le sostituzioni dei docenti assenti hanno lo scopo primario di garantire la tutela dei diritti costituzionali degli alunni. Il docente incaricato dal dirigente scolastico o dal suo delegato di sostituire un collega assente è responsabile della classe assegnatagli per tutto l’orario della sostituzione. Art. 1. Contratto di solidarietà Viene formalizzato, mediante questo regolamento, un Contratto di solidarietà tra tutti i docenti dell’Istituzione Scolastica che aderiscano volontariamente, nell’ambito di un processo di compensazione basato sui principi della moneta complementare. Ciascun docente è titolare di un conto individuale in cui saranno immesse e prelevate le ore. Nel caso di docente che presta servizio su più plessi, il 75% delle ore dovranno essere restituite (se debito) o recuperate (se credito) nel medesimo plesso, nell’ambito di un accordo con i rispettivi coordinatori di plesso. Art. 2. Banca ore – Credito Le ore che possono essere conteggiate in tale conto sono solo ed esclusivamente quelle rese per prestazioni di lavoro straordinario e supplementare, oltre l’orario di servizio (sostituzione di docenti assenti, attività di pre-scuola o post scuola, ecc.).. L’utilizzo delle ore accantonate può avvenire in due modalità differenti: tramite permessi brevi ad ore secondo quanto previsto dal CCNL;recupero qualora la classe si trovi in viaggio d’istruzione o si trovi impegnata in attività che non richiedono la presenza del docente in questione. Art. 3. Banca ore – Debito A ciascun docente vengono segnate anche le ore di Banca ore prese a debito. In tal caso e se non ci sono particolari problemi organizzativi della scuola, le ore devono essere recuperate secondo le seguenti modalità: almeno il 50% delle ore deve essere restituito alla Scuola quando se ne presenta la necessità (es. sostituzioni docenti assenti);la restante parte può essere recuperata con attività di recupero, potenziamento, eccellenza nei confronti di alunni  del docente, sia in orario curriculare che extra curriculare. Art. 4. Durata del regolamento La durata del regolamento ha validità per tutto l’anno scolastico. Il calcolo delle ore a debito e credito viene computato dai responsabili di plesso. Di tale calcolo i responsabili di plesso forniscono un report ogni qualvolta il Dirigente Scolastico lo ritiene necessario. I docenti dovranno tenere comunque un calcolo individuale. Al 31 maggio di ciascun anno scolastico si azzerano i debiti o i crediti secondo le modalità previste dal successivo Art.6. Art. 5. Diritti e doveri La fruizione delle ore accantonate deve tenere conto delle esigenze organizzative della scuola. Le richieste devono essere effettuate attraverso la modulistica che la scuola ha in uso ed essere autorizzate dal Dirigente scolastico o dai responsabili di plesso. Il Dirigente Scolastico o il suo delegato può decidere di procrastinare il periodo individuato per la fruizione delle ore accantonate nel caso di contingenti situazioni di difficoltà organizzative derivanti da assenze di personale non prevedibili e comunque in presenza di valide motivazioni. Art. 6. Bilancio a fine anno scolastico L’andamento della banca delle ore viene monitorato al fine di favorirne l’utilizzo individuando eventuali modalità aggiuntive ad integrazione del presente regolamento. Pertanto, tutti i conti della banca delle ore siano esse a credito o a debito, devono essere pareggiati e chiusi entro il 31 maggio di ciascun anno scolastico. Tutti i docenti ed il Dirigente scolastico si impegnano a verificarne e confermarne la validità al termine dell’anno scolastico in corso. 

Possibili sviluppi in un’ottica di comunità solidale – verso una scuola per stare bene

Nell’ambito di un processo di condivisione della comunità educante possono essere sperimentate iniziative di donazione, con l’alto valore simbolico di trasformare la moneta non spesa (ore di credito) da potere d’acquisto a facoltà di dono. In altre parole, la possibilità da parte del personale di donare una percentuale di ore di credito a colleghi con particolare stato di necessità (per situazioni personali contingenti) che il Dirigente scolastico può distribuire in base alle richieste, garantendo ovviamente l’anonimato.Tutto ciò serve a creare un valore aggiunto sociale nella realizzazione di un orizzonte di senso all’interno dell’Istituzione Scolastica di riferimento.

Si precisa che il processo di donazione, seppur nell’ambito delle ferie, pur non essendo inserito nel CCNL Docenti, è stato esplicitamente previsto nell’art.14 del CCNL 2016-2018 dei Dirigenti scolastici.

Approfondimento: Art.14 CCNL 2016-2018 Dirigenti scolastici – Ferie e riposi solidali 1. Su base volontaria ed a titolo gratuito, i dirigenti possono cedere, in tutto o in parte, ad un altro dirigente che abbia esigenza di prestare assistenza a figli minori che necessitino di cure costanti, per particolari condizioni di salute: a) le giornate di ferie nella propria disponibilità eccedenti le quattro settimane annuali di cui il lavoratore deve necessariamente fruire ai sensi dell’art. 10 del d.lgs. n. 66/2003 in materia di ferie; tali giornate eccedenti sono quantificate in 8 giorni sia nel caso di articolazione dell’orario di lavoro su 5 giorni sia nel caso di articolazione su 6 giorni;  b) le quattro giornate di riposo per le festività soppresse di cui all’art. 13 (ferie e festività). 2. Il dirigente che si trovi nelle condizioni di necessità considerate nel comma 1, può presentare specifica richiesta all’amministrazione, reiterabile, di utilizzo di ferie e giornate di riposo per una misura massima di 30 giorni per ciascuna domanda, previa presentazione di adeguata certificazione, comprovante lo stato di necessità delle cure in questione, rilasciata esclusivamente da idonea struttura sanitaria pubblica o convenzionata. 3. Ricevuta la richiesta, l’amministrazione rende tempestivamente nota a tutti i dirigenti l’esigenza, garantendo l’anonimato del richiedente. 4. Coloro che intendono aderire alla richiesta, su base volontaria, formalizzano la propria decisione, indicando il numero di giorni di ferie o di riposo che intendono cedere.

(1) PhD, Dirigente scolastico I.C. “Anna Rita Sidoti”, Gioiosa Marea

(2) PhD, Docente Universitario, già Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Bibliografia

  • Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE);
  • CCNL Scuola;
  • Lorenzo Fioramonti, Un’economia per stare bene. Dalla pandemia del Coronavirus alla salute delle persone e dell’ambiente, Chiarelettere, 2020;
  • S. B. Sarason in The psychological sense of community: Prospects for a community psychology. San Francisco, CA: Jossey-Bass (1974);
  • Circolare INPS n.39 del 17 febbraio 2000;
  • Nota ministeriale prot. n.392 del 18-03-2021 “Emergenza sanitaria Coronavirus. Istruzioni operative alle Istituzioni scolastiche”;
  • Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18;
  • Nota dipartimentale 323/2020 “Personale ATA istruzioni operative emergenza COVID 19”;
  • CCNL 2016-2018 dei Dirigenti scolastici.

E. Corace – M. Orlando, Compagni

Eleonora Corace e Matilde Orlando, Compagni
edizioni Nulla Die

 “Si è soliti ipotizzare che l’esistenza di un’isola sia condizionata dal mare, eppure ciò appartiene a un immaginario da cartolina. La vita di un’isola è determinata da varianti invisibili: le correnti, il vento, il movimento delle placche tettoniche, gli sciami sismici, i mostri marini. Anche le vite delle persone, come quelle delle isole, sono governate da forze misteriose”.

La vita di un’isola è la cornice dentro cui si svolgono le vicende del romanzo Compagni di Eleonora Corace e Matilde Orlando edito da Nulla die.

In una Sicilia afflitta dall’immobilismo sociale e dalla crisi economica un gruppo di giovani cerca di dare senso alla propria vita attraverso l’impegno politico.

Ivan, Michela, Giuditta e Chiara, studenti di Filosofia, fondano con altri ragazzi il collettivo militante “Zapata”, sull’onda delle proteste universitarie e alla vigilia della stagione dei teatri Occupati e del movimento dei Beni Comuni.

Dopo un primo scontro con l’istituzione universitaria, il Collettivo abbandona il contesto dell’accademia e si inoltra nelle strade della città, scontrandosi con la ricchezza e complessità di realtà marginali. Il recupero di un teatro abbandonato e l’entrata in una base militare suggelleranno la forza politica del Collettivo, che verrà amplificata dalla campagna elettorale a favore di un sindaco “amico”. Di occupazione in occupazione i compagni affronteranno difficoltà inaspettate. 

Mediante le vicende di un centro sociale, nomade perché continuamente sgomberabile, si narra la storia, gli amori e le passioni di un gruppo di idealisti in una società “che non capiscono e non li capisce, che non stimano e che non li stima”.

A partire dall’esperienza difficile della scrittura collettiva il romanzo rappresenta uno spaccato delle angosce e delle speranze di una generazione nell’epoca della fine di ogni ideologia.

Con un commento delle autrici: “I Compagni sono tutti quelli che vogliono cambiare il mondo. Vivono in una città tanto isolata quanto indolente. Sono scontenti, sono idealisti. Hanno il tarlo della politica, vogliono la rivoluzione. Parlano un altro linguaggio. Sono sempre esposti al giudizio della gente e alla forza della legge. Incompresi, arroccati su un’identità pubblica, ripiegati sulla coscienza collettiva. I Compagni non sono amici, sono qualcosa di meno ma anche di più. Tra di loro vige un patto: il personale non è politico, il personale è tutto ciò che non è il Collettivo. I Compagni sono un Noi che ancora non esiste ma che non rinunceranno a costruire”.

Informazioni bibliografiche autrici

Eleonora Corace (Messina, 1986) e Matilde Orlando (Messina, 1988) sono colleghe fin dai tempi dell’Università: hanno condiviso studio e ricerche filosofiche, sperimentando la scrittura collettiva in articoli e saggi filosofici. Tra le loro pubblicazioni: L’immagine carnefice (Cronopio, 2017); Le immagini di Marilyn tra svelatezza e denudamento (K. Revue, 2019); La biopolítica entre la practica biomédica nazi y la eugenesia contemporánea (Acta del VII Coloquio Latinoamericano de Biopolítica: Ontologías del Presente, 2020); Cuerpos beatos en cuarentena (Dissenso, 2020).

Eleonora Corace svolge attualmente il dottorato in filosofia all’Università di Würzburg (Germania), ha lavorato come giornalista, occupandosi di temi sociali e migrazione. Tra le sue pubblicazioni il saggio La sfera dell’intercultura. L’intreccio dei confini nella filosofia dell’estraneo di Bernhard Waldenfels (Mimesis, 2018). Ha pubblicato articoli accademici sulla rivista Endoxa e K. Revue.

Matilde Orlando ha conseguito il dottorato in Filosofia all’Università degli studi di Messina nel 2017. Attualmente vive e insegna a Bogotà (Colombia). Tra le sue pubblicazioni: El malestar del ser. Levinas, el hitlerismo y la evasión como revuelta (Mutatis mutandis, (2019); Socrate in azienda. La filosofia tra formazione e consulenza (Rassegna di pedagogia, (2018). Ha pubblicato articoli accademici sulla rivista FataMorganaweb, OperaViva e K. Revue.

Dal web l’aiuto per una tesina che vada oltre formule e numeri

da Il Sole 24 Ore

di Luisa Grana*

Il messaggio criptato “Dare mighty things “del paracadute che ha accompagnato la discesa del rover Perseverance sul pianeta Marte potrebbe essere la frase a cui ispirarsi, nel preparare l’elaborato d’esame di giugno 2021. Quando lo scorso febbraio l’ho fatto notare ai miei studenti, nessuno ne era informato, nemmeno i più curiosi e attenti alle news dal settore scientifico: mi piacerebbe che ognuno di loro potesse sfidare se stesso nelle fasi conclusive dei cinque anni di liceo scientifico, con uno sviluppo dell’elaborato ragionato ed accurato.

Per far emergere più che i contenuti studiati nelle materie di indirizzo il livello di padronanza con cui sono stati acquisiti vale la pena fare attenzione alla scelta dei nodi concettuali da trattare, alla struttura logica con cui collegarli, al linguaggio usato e alla personalizzazione del percorso complessivo, includendo la prospettiva multidisciplinare che renda originale la trattazione.

A prescindere che si voglia seguire una tecnica bottom-up oppure top-down, a seconda della richiesta formulata dal consiglio di classe, l’approccio deve prevedere una prima fase di individuazione dei temi che possono essere coinvolti nel percorso tra quelli studiati in matematica e fisica nel curricolo dei cinque anni; va poi reso esplicito l’enunciato dei teoremi e il procedimento dei metodi del calcolo infinitesimale come pure la formulazione di princìpi e leggi della fisica classica o moderna da applicare; solo in una fase successiva si può esplorare il quadro dei collegamenti possibili con le altre discipline o con il proprio percorso (anche Pcto).

Altrettanto importante è argomentare la scelta della soluzione ed eventualmente confrontare strategie risolutive diverse, come pure commentare criticamente i risultati ottenuti, per verificare la coerenza con le previsioni possibili per quel dato caso applicativo. Qui, per arricchire lo svolgimento è possibile utilizzare applet di simulazione di matematica e fisica, disponibili in rete: ad esempio con un processo di simulazione dedicato che avvalori le tesi sostenute nello svolgimento dell’elaborato e consenta di esplorare la dinamica di un dato fenomeno al variare dei parametri.

Se la richiesta dell’elaborato formulata dal consiglio di classe non è specifica e consente di costruire più autonomamente il percorso da sviluppare vale la pena prendere spunto da quanto reso disponibile come risorse educational dagli enti di ricerca, ne cito alcuni: il MOX (PoliMi) e le conferenze del Prof. Quarteroni, il portale https://mathworld.wolfram.com ,la Sns di Pisa, le conferenze dei Lincei per la Scuola, le simulazioni degli esperimenti dell’American association of physics teachers, il canale youtube Infn–Esa-Nasa, i siti https://accendiscienza.lnf.infn.it/ e https://www.smartphysicslab.org/ , la rivista “Asimmetrie” dell’Infn, una selezione di risorse a cura del Cnr.

Infine se si utilizzano tabelle / grafici / foto è opportuno allegarli in un’apposita appendice, corredarli di didascalia esplicativa e di identificativo numerico, citato nel testo; prima di consegnarlo rileggere l’elaborato svolto lasciando trascorrere qualche giorno dalla stesura finale, per acquisire un approccio critico con cui individuare possibili miglioramenti.

In bocca al lupo, ragazzi e ragazze, il futuro vi aspetta, dare mighty things!

* Docente Matematica e Fisica Liceo scientifico Isacco Newton di Roma

Sasso, al via monitoraggio online sul bullismo

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

«Il contrasto a pratiche odiose come il bullismo e il cyberbullismo nel mondo della scuola si rafforza grazie al monitoraggio sistematico che dal mese di maggio sarà avviato dal ministero dell’Istruzione. Ogni scuola italiana che deciderà di aderire all’iniziativa avrà a disposizione un link per la compilazione di un questionario da parte di studenti e insegnanti, in forma strettamente anonima, in modo da fotografare l’andamento del fenomeno in ciascuna realtà. Nella prima fase, maggio-giugno, i questionari saranno rivolti agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado; tra giugno e luglio, invece, toccherà ai docenti delle primarie e delle secondarie», lo dichiara Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell’Istruzione.

«Dopo l’attivazione della piattaforma Elisa e i corsi di formazione programmati per dirigenti scolastici e insegnanti, il ministero dell’Istruzione amplia ulteriormente le possibilità a disposizione dei singoli istituti per vigilare sul bullismo e sul cyberbullismo. Attraverso le risposte degli studenti e del corpo insegnante, ogni realtà scolastica avrà a disposizione un prezioso strumento per analizzare la propria situazione e mettere in campo le necessarie contromisure. E anche a livello nazionale – sottolinea Sasso – avremo modo di monitorare con maggiore puntualità cosa accade nel mondo della scuola, nella quotidianità dei nostri ragazzi, così da poter indirizzare al meglio le strategie per comprendere e contrastare efficacemente un fenomeno che non deve avere cittadinanza all’interno dei nostri istituti».

Salviamo la scuola del lavoro

da la Repubblica

Marco Bentivogli

Nel nostro Paese ci sono due vicende che fanno capire con chiarezza come “corporazioni, interessi di parte” siano formidabili nel distruggere, puntualmente, le poche cose che funzionano: Alternanza scuola lavoro e Its, gli Istituti tecnici superiori. (E invece si danno 4 miliardi ai Cpi, centri per l’impiego che collocano meno del 3% di chi vi si rivolge). Sulla prima, gli studi di AlmaLaurea e AlmaDiploma dimostrano che, dove viene svolta con serietà, i ragazzi e le ragazze che ne prendono parte hanno il 40% di probabilità in più di trovare un lavoro. Risultato: gli ultimi due governi hanno smontato e depotenziato l’alternanza scuola lavoro. Questo è il primo paradosso.

Il secondo è legato a un’eccellenza del sistema formativo italiano: gli Istituti tecnici superiori (Its). Le nostre scuole di tecnologia post diploma che, a dieci anni dalla nascita, continuano a registrare tanti occupati e pochi studenti.

L’ultimo rapporto Ocse Education at a glance 2019 attribuisce agli Its nostrani un tasso di occupazione dell’82% nella classe 25-64 anni ma gli studenti frequentanti sono appena il 2% di tutti gli iscritti a un corso di studi terziario. L’1,7% per la precisione. Una forbice che non si registra in nessun altro Paese industrializzato, senza contare il basso numero di laureati.

Tutto ciò a fronte di un quadro finanziario neanche paragonabile: il contributo pubblico, statale e locale, per l’intero sistema Its nel 2018 era di soli 60 milioni di euro (di cui 38 di provenienza regionale). Uno dei problemi del sistema italiano è proprio lo scarso sviluppo della formazione terziaria non-universitaria. In altri Paesi, come la Germania, è molto robusta l’offerta di titoli post-diploma da parte delle Fachhochschulen, le cosiddette università di “scienze applicate” che assicurano alta formazione professionalizzante. In Italia questo pilastro è quasi assente.

Da Nord a Sud non mancano casi di Its di eccellenza, spesso legati al 4.0, con un tasso di occupazione che arriva a sfiorare il 100%. Il loro successo occupazionale è legato a elementi chiave: il primo è che questi istituti si collegano a un reale bisogno delle aziende. Il secondo è che formano le persone direttamente per un “mestiere”. I docenti che provengono dal mondo del lavoro sono infatti il 70% e in stage si fa il 42% delle ore totali. Quasi il 40%, poi, dei partner degli Its, sono le imprese stesse. La stragrande maggioranza dei contratti firmati sono stabili: tempo indeterminato o apprendistato. Gli Its sono governati da fondazioni che gestiscono queste scuole d’eccellenza con solo 16.400 studenti frequentanti, suddivisi in sei aree tecnologiche: efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita, made in Italy, beni culturali e turismo, informazione e comunicazione.

Servirebbe una fase due degli Its, diffonderli. Sono ignoti anche dove ve ne è richiesta. Primo, va migliorato l’orientamento. Poi, c’è da valorizzare la connessione con imprese e territori, a partire dal rafforzamento degli investimenti, se l’obiettivo, condiviso, è quello di aumentare il numero di diplomati Its, mantenendo l’attuale livello qualitativo dei percorsi. Invece di collegarli alle lauree professionalizzanti, vanno collegati all’apprendistato.

Volete sapere quale sarebbe un vero Pnrr? Un milione di studenti in tutta Italia a cui collegare assunzioni con contratto di apprendistato professionalizzante.

Gli Its funzionano perché hanno un ruolo chiaro e non sono né surrogabili dai centri di formazione professionale né assimilabili nella governance universitaria (come su carta scritto nel modello Emilia-Romagna). Su questo mi auguro che il testo del Pnrr venga chiarito. È un errore ricondurre gli Its nell’ambito universitario, si rischia di snaturarne la funzione.

Il pericolo è quello di accrescere il peso di corsi teorici e di rendere gli Its una brutta copia di certi corsi di laurea universitari. Semmai il percorso dovrebbe essere opposto: rendere certi corsi di laurea meno astratti, inserendo docenti con percorsi extra curricolari (i cosiddetti professor of practice

come nelle migliori università) che rafforzerebbero l’efficacia dei corsi.

In Germania e Francia funzionano proprio perché rappresentano un bisogno di competenze nuove e urgenti. E invece passare dai 60 milioni a 1,5 miliardi di euro ha fatto partire gli appetiti.

È per questo necessaria una legge urgente, che li consolidi, che fornisca un benchmark di qualità da Nord a Sud. E poi bisogna “organizzare la domanda”, gli studenti, le imprese e il territorio o li confondono con gli Itis o non li conoscono affatto. Insomma, le cose che funzionano sono snobbate o osteggiate da tutti, poi quando arrivano i soldi, parte l’assalto alla diligenza a costo di distruggerle.

Scuola d’Estate, la Musica non potrà mancare: sarà linfa per teatro, scrittura creativa, laboratori, disabili e Bes

da La Tecnica della Scuola

Cosa si farà durante la Scuola d’Estate 2021? Le attività si riconducono alla Nota 643 del 27 aprile scorso che ha aperto alla progettualità educativa scolastica da attuare attraverso attività laboratoriali, sportive, musicali, legate al territorio e all’ambiente, alle quali potranno partecipare, in maniera volontaria, alunni ed insegnanti. Tra le varie tematiche potrebbero essere trattate, vi sono anche quelle più tradizionali. Come la musica.

“Le scuole di musica ci sono”

Secondo l’Associazione Italiana delle Scuole di Musica, per l’apertura estiva “le scuole di musica ci sono”, perché questo genere di attività culturale ed artistica potrebbe rispondere in pieno al ‘Piano scuola per l’estate 2021’ presentato dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

“Grazie all’esperienza maturata in questi mesi – ha detto il presidente nazionale Aidsm, Mirco Besutti – le scuole di musica hanno ora tutte le carte in regola per essere un soggetto vitale del nuovo Piano, che mira ad aprire il mondo della scuola all’incontro con altri mondi, restituendo ciò che più le è mancato in questo periodo: lo studio di gruppo, il lavoro in comunità, le esperienze accompagnate di esercizio dell’autonomia personale“.

Tutti gli ambiti di sviluppo

Le scuole di musica, sostiene Besutti, sono una dimensione trasversale a tantissime discipline e attività: “possono attivare molteplici progetti. Basti pensare all’alfabetizzazione musicale, al canto corale, alla musica d’insieme, alla musica e al teatro, alla scrittura creativa, ai laboratori di costruzioni di strumenti musicali, alla musica e integrazione per l’inclusione degli studenti con disabilità e Bes, all’antidispersione scolastica, all’inserimento lavorativo, alla musica e computer per le competenze digitali, alla consapevolezza ed espressione culturale attraverso percorsi di storia della musica e guide all’ascolto”.

Si può fare anche educazione civica con la musica. E le espressioni musicali, nella loro varietà, inglobano anche l’identità di un popolo.

Il ministro sarebbe d’accordo

L’idea dell’attività musicale a scuola piace anche al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: di recente, il numero uno del Mi ha detto che il tempo in tutte le scuole andrebbe coperto non solo con le lezioni classiche, ma anche con la musica e lo sport.

“C’è troppa poca musica nella nostra scuola – ha detto Bianchi –, io sento spesso sia il maestro Muti sia le bande civiche che possono diventare scuole di musica a supporto della scuola. Poi c’è lo sport: la nuova scuola deve essere un tempo pieno per permettere ai nostri ragazzi di affrontare la vita nel complesso”.

Esami terza media, entro il 7 maggio assegnazione dell’argomento dell’elaborato

da La Tecnica della Scuola

L’OM n. 52 del 3 marzo 2021 contiene tutte le indicazioni riguardanti l’esame di Stato conclusivo del I ciclo di istruzione.

Nella ordinanza sono anche riportate tutte le scadenze che dovranno essere rispettate, dall’assegnazione del tema dell’elaborato ai candidati alla consegna del lavoro da parte degli studenti, fino alla conclusione della prova d’esame, che quest’anno, ricordiamo, sarà un colloquio orale.

In particolare, ricordiamo che la tematica dell’elaborato dovrà essere assegnata al singolo alunno dal Consiglio di classe entro il 7 maggio. L’elaborato sarà poi trasmesso dagli alunni al Consiglio di classe entro il successivo 7 giugno.

Ammissione all’esame

L’ammissione all’Esame sarà deliberata dal Consiglio di classe.

La partecipazione alle prove nazionali Invalsi, che comunque si terranno, non sarà requisito di accesso.

Quanto al requisito della frequenza, previsto per i tre quarti dell’orario individuale, saranno, come previsto dalla normativa, i collegi docenti a introdurre le eventuali deroghe, tenuto conto delle specifiche situazioni anche dovute all’emergenza pandemica.

L’elaborato

I docenti seguiranno i singoli alunni, suggerendo la forma di elaborato più idonea e accompagnandoli durante la stesura. L’elaborato potrà essere scritto, in forma multimediale, potrà essere una produzione artistica o tecnico-pratica e coinvolgere una o più discipline.

Votazione

La votazione finaleresta in decimi. Si potrà ottenere la lode.

FAQ del MI

  1. L’elaborato è oggetto di una valutazione separata?
    No; spetta alle commissioni d’esame, ai sensi dell’articolo 4 comma 1, la definizione dei criteri di valutazione della prova d’esame, comprensiva dell’elaborato.
  2. Come si calcola la media tra il voto di ammissione e la valutazione dell’esame, prevista dall’articolo 4 comma 2 dell’OM 52/2021?
    Si tratta di una media aritmetica tra i due voti; è esclusa la possibilità di effettuare una media ponderata.

La maturazione del sistema immunitario

La maturazione del sistema immunitario

di Paolo Manzelli

La risposta immunitaria  è normalmente indirizzata contro agenti patogeni (antigeni) , con finalità protettive della ìdentita’  Genetica  di un  organismo .

La immunita’ è un  processo sviluppato  da   alcune cellule Linfatiche specializzate che si originano nel midollo osseo a partire da cellule “toto-potenti” e che si specializzano nelle funzioni di : 1)-Riconoscimento (Linfociti-B) , 2)- Interferenze Specifiche (Linfociti-T) e 3)- Neutralizzazione  le cellule NK (Natural Killer) ,

I luoghi ed i tempi di  Maturazione dei differenti  linfociti sono diversi

I linfociti  NK  hanno Piena Maturazione nel midollo osseo ed agiscono per ultimi nel regolare la Apoptosi  (Morte  Programmata del ciclo di vita di tutte le delle Cellule), mentre il Linfociti-B , il cui scopo specifico consiste nell’ individuare  un antigene mediante la produzione molecolare di anticorpi ( le Immunoglobuline IgM…IgG ..), abbandonano il midollo osseo per spostarsi nella Milza dove continuano  la Maturazione e differenziazione specifica per la durata  di 2-3 gg circa. Piu’ lunga è la durata di maturazione dei  Linfociti-T, (i quali  sono particolarmente attivi nel riconoscimento antigene-specifico dei Virus), al fine di innescare la risposta di immunitaria di neutralizzazione. I  Linfociti-T  si specializzano  principalmente  nel  timo ( durata di 15 gg) ,e  poi portano a compimento la loro differenziazione  nei luoghi delle infezione nei “Linfonodi” , sparsi in tutto il corpo ,nelle Tonsille  ed anche nella Appendice ed infine  nel Fegato ( in media Tot. 21.gg),  in modo da intervenire  localmente con le  attivita di riconoscimento e allarme ( produzione Citochine infiammatorie ecc..) ed infine di neutralizzzazione e distruzione degli antigeni ( attivita indotta della- Fagocitazione – dei Macrofagi) attuata i nterferendo mediante una articolata serie di azioni di perfezionamento ed armonizzazione del complesso  sistema Immunitario umano.

Alterazioni dei “Tempi di Maturazione” della risposta Immunitaria, molto spesso conducono  ad una “Auto-aggressione”  dei “tessuti cellulari sani delľ organismo  (degenerando la immunizzazione  in : Malattie-Autoimmuni, cosi come avviene contro: gli Anticorpi di riconoscimento, prodotti  dai linfociti-B), .. mentre altre deviazioni piu’ specifiche delle attivita’  di maturazione e differenziazione , vengono indirizzate ad  innescare  una risposta immunitaria eccessivamente di allarme , (come quella causata dalla “Tempesta di Citochine Infiammatorie “) , o viceversa causare una immunizzazione in-usualmente inefficace , che in particolare avviene causata dalla ripetuta persistenza di rinnovate vaccinazioni di massa, la cui successiva ripetitività puo’ deteriorare e degradare la immunizzazione in inefficienza immunitaria grave ed irreversibile. 

Infine è la differente  qualita’ della risposta individuale dei fenomeni indotti da queste alterazioni  dei tempi di “Maturazione individuale del Sistema Immunitario” quella che  produce disturbi , lievi, moderati o severi , mentre il rischio di una reiterata alterazione diviene altamente probabile, se e causata da vaccinazioni di massa ripetute nel tempo in seguito a esigenze provocate come risposta immunitaria alle mutazioni virali .

Nota 4 maggio 2021, AOODGOSV 10630

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI
Al Capo dell’Ufficio V della DGSP del MAECI ROMA
Al Sovrintendente agli Studi della Valle d’Aosta AOSTA
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione per la Provincia Autonoma di TRENTO
All’Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di BOLZANO
Al Sovrintendente Scolastico della Provincia di BOLZANO
Ai Dirigenti scolastici delle Istituzioni scolastiche statali e paritarie del primo e secondo ciclo di istruzione e LORO SEDI
Ai Dirigenti scolastici dei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti LORO SEDI
e.p.c. All’Ufficio del Consigliere Diplomatico SEDE
Al Capo Ufficio Stampa SEDE
Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione SEDE
Alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO ROMA

OGGETTO: Celebrazione delle Giornate Internazionali della Diversità Culturale UNESCO e della Biodiversità ONU – Convegno internazionale Diversità culturale e biodiversità: la questione del cibo. 21 maggio 2021 ore 9.00-18.00 Piattaforma Zoom.

Linee programmatiche Ministero Istruzione

Si è svolta il 4 maggio 2021, alla Camera dei Deputati, presso le Commissioni VII (Cultura e Istruzione) riunite della Camera e del Senato, l’audizione del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, relativa alle Linee programmatiche del Ministero.


Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “abbiamo ottenuto un risultato importante per ampliare le risorse per la scuola – ha spiegato il Ministro -. Abbiamo preso l’impegno di darci un tempo per recuperare il principale vulnus del nostro sistema: non dare uguali opportunità alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi. Le diseguaglianze, la dispersione, la povertà educativa segnano in modo negativo il nostro cammino del crescere. Il recupero di questi punti può portarci a superare la lunga stagnazione in cui il nostro Paese è da troppo tempo”.

“Investire in istruzione – ha proseguito il Ministro – vuol dire accrescere il numero di coloro che sono in grado di partecipare alla crescita del Paese. Abbiamo bisogno di aumentare il livello di produttività e aumentare il numero di coloro che dispongono delle competenze necessarie per concorrere allo sviluppo. In questo momento non basta l’apprendimento continuo e diffuso ma occorre dare un’accelerazione. La scuola motore del Paese non è solo una dichiarazione ovvia, ma un piano di intervento, basato sulle coordinate del ruolo delle persone e dell’organizzazione”.

I nuovi modelli PEI

Il calendario dei nuovi webinar

Inclusione e nuovo PEI
Decreto interministeriale 182/2020: i nuovi modelli di Piano Educativo Individualizzato (PEI)
Webinar dedicati ai docenti con contributi a cura del Gruppo di lavoro D.Dip 75/2021

1) La scuola dell’infanzia: il nuovo modello di PEI
Esempi e proposte, domande, osservazioni, quesiti ricorrenti
4 maggio 2021 dalle ore 17 alle ore 19

2) Lascuola primaria: il nuovomodello di PEI
Esempi e proposte, domande, osservazioni, quesiti ricorrenti, la valutazione dell’ alunno con disabilità nella scuola primaria alla luce delle innovazioni normative
7 maggio 2021 dalle ore 17 alle ore 19

3) La scuola secondaria di 1°grado: il nuovo modello di PEI
Esempi e proposte, domande, osservazioni, quesiti ricorrenti
11 maggio 2021 dalle ore 17 alle ore 19

4) La scuola secondaria di 2° grado: il nuovo modello di PEI
Esempi e proposte, domande, osservazioni, quesiti ricorrenti
13 maggio 2021 dalle ore 17 alle ore 19

5) PEI provvisorio, verifiche finali e misure di sostegno
Esempi e proposte, domande, osservazioni, quesiti ricorrenti
18 maggio 2021 dalle ore 17 alle ore 19

6) Il nuovo modello di PEI: la scuola si racconta alle famiglie
Concetti chiave e innovazioni del nuovo modello di PEI
I gruppi per l’inclusione a scuola, il rapporto scuola e famiglia
20 maggio 2021 dalle ore 17 alle ore 19

I precedenti incontri:


Al via un ulteriore ciclo di incontri, sei in tutto, sui nuovi modelli del PEI, il Piano Educativo Individualizzato. Si comincia da martedì 4 maggio, alle 17.00, con l’appuntamento dal titolo “La scuola dell’infanzia: il nuovo modello di PEI”. Il calendario degli incontri si articolerà in due fasi: i primi quattro momenti di formazione saranno dedicati ciascuno a un grado di istruzione, mentre i restanti due saranno dedicati a focus più generali (PEI provvisorio e rapporti scuola-famiglia). Gli appuntamenti sono organizzati dal gruppo di esperti del Ministero dell’Istruzione e sono rivolti a tutti i docenti.
L’iniziativa rientra tra le misure di accompagnamento alle novità introdotte dal decreto interministeriale 29 dicembre 2020, n. 182.
Tutti i seminari di approfondimento potranno essere seguiti in diretta streaming collegandosi alla piattaforma https://aka.ms/PEI4maggio2021, oppure sul canale YouTube del Ministero dell’Istruzione. I webinar resteranno comunque sempre disponibili sul canale YouTube.
Nelle scorse settimane si è tenuto un primo ciclo di incontri con una presentazione generale dei nuovi modelli di PEI, con un approfondimento rivolto ai dirigenti scolastici.



Nota 22 gennaio 2021, AOODPIT 106
Webinar di presentazione del decreto interministeriale 29 dicembre 2020, n. 182, modalità per l’assegnazione delle misure di sostegno, previste dal decreto legislativo 66/2017, e i modelli di piano educativo individualizzato (PEI), da adottare da parte delle istituzioni scolastiche – Diretta streaming sul canale Youtube del Ministero dell’Istruzione

Link: https://aka.ms/InclusionePEI
Canale YouTube del MI

Martedì 26 gennaio alle ore 18.30 si terrà il primo webinar su “i nuovi modelli PEI e le modalità di assegnazione delle misure di sostegno”. L’evento, che vedrà la partecipazione della Ministra Lucia Azzolina, intende avviare le misure di accompagnamento alle novità introdotte dal decreto interministeriale 29 dicembre 2020, n. 182.

Il decreto è corredato di apposite Linee guida e comprende i quattro nuovi modelli di PEI (per la scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado), la scheda per l’individuazione del bisogno di supporto per l’alunno, nonché una tabella per l’individuazione dei fabbisogni di risorse professionali per il sostegno e l’assistenza.

L’adozione del nuovo strumento e delle correlate linee guida implica di tornare a riflettere sulle pratiche di inclusione e costituisce una guida per la loro eventuale revisione e miglioramento.