Olimpiadi delle Scienze Naturali

Il meccanismo d’azione dei vaccini contro il Coronavirus, la migrazione della farfalla Vanessa, il confronto tra le caratteristiche della Terra e quelle della Luna, la mineralogia, l’uovo amniotico dei rettili, le precipitazioni e i cicloni. Sono alcuni dei temi affrontati dalle studentesse e dagli studenti che hanno partecipato alla XIX edizione delle Olimpiadi delle Scienze Naturali. Giovedì 20 maggio sono stati proclamati i vincitori.

La competizione ha avuto inizio con le fasi di Istituto, che si sono svolte nelle scuole e hanno coinvolto circa 20.000 fra ragazze e ragazzi di tutte le regioni d’Italia e di tre scuole italiane all’estero.

Alle gare nazionali, che si sono svolte online tra l’8 e il 15 maggio, hanno preso parte, poi, 125 fra studentesse e studenti. Da rilevare, in particolare, quest’anno, l’aumento della partecipazione delle ragazze: 45 su 125 partecipanti alla fase finale nazionale, pari al 36%, il dato più alto mai registrato finora nella competizione.

“Le Olimpiadi sono una grande occasione di incontro con cui le ragazze e i ragazzi testimoniano la voglia di studiare e di vivere assieme – ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi- . Le Olimpiadi delle Scienze Naturali ci parlano dei grandi temi della nostra epoca. Ancora una volta studentesse e studenti dimostrano le loro capacità, le loro competenze e il loro entusiasmo. Un insegnamento per tutti noi”.

Tre le categorie della gara: biennio, triennio biologia e triennio scienze della Terra. Gli studenti del biennio si sono cimentati con domande sul meccanismo d’azione dei vaccini contro il coronavirus, la migrazione della farfalla Vanessa, il confronto tra le caratteristiche della Terra e quelle della Luna, l’azione degli agenti geomorfologici, gli organuli e le altre strutture cellulari e le rispettive funzioni.

I ragazzi del triennio-sezione scienze della Terra hanno risposto a quesiti sulla mineralogia, le rocce e le facies metamorfiche, le precipitazioni e i cicloni, e la classificazione delle rocce in base alla loro origine.

Gli studenti del triennio-sezione biologia, hanno infine affrontato domande sulla struttura, il ciclo replicativo e gli effetti delle infezioni del virus SARS-CoV-2, la biochimica della bioluminescenza della medusa Aequorea victoria, il potenziale d’azione e il canale del sodio voltaggio dipendente, l’uovo amniotico dei rettili, gli ormoni, le loro funzioni e le ghiandole endocrine che li producono.

Nello specifico, i primi quattro classificati nella categoria triennio-sezione biologia rappresenteranno l’Italia alla 32° edizione delle Olimpiadi Internazionali di Biologia, organizzata online dal Portogallo. Mentre gli studenti Gabriele Cristaudo, Andrea Toninello, Elisa Sabadini e Claudia Guidolin porteranno i colori dell’Italia alla 15° edizione delle Olimpiadi Internazionali di Scienze della Terra organizzate online dall’India.

Le Olimpiadi delle Scienze Naturali sono promosse dall’ANISN (Associazione degli Insegnanti di Scienze Naturali), con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione. La cerimonia ufficiale di premiazione della XIX edizione delle Olimpiadi delle Scienze Naturali è prevista a settembre, in diretta sul sito del Ministero.

Gli studenti vincitori:

Categoria Biennio:
Gabriele Cristaudo, Liceo Scientifico “Galilei” di Catania
Andrea Toninello, I.I.S. “Cattaneo-Mattei” di Monselice (PD)
Lucia Toselli, I.T.I.S. “U. Bassi – P. Burgatti” di Cento (FE)

Categoria Triennio – sezione Scienze della Terra
Elisa Sabadini, Liceo Scientifico “Marconi” di Carrara (MS)
Claudia Guidolin, Liceo “G.B. Brocchi” di Bassano del Grappa (VI)
Ernesto Sangiorgio, I.T.C. “Pacini” di Pistoia

Categoria Triennio – sezione Biologia
Jacopo Cardinale, Liceo Classico “V. Alfieri” di Torino
Leonardo Morotti, I.I.S. “F. Alberghetti” di Imola (BO)
Gabriele Quaranta, Liceo Scientifico “G. Battaglini” di Taranto

PER I PRESIDI SITUAZIONE INSOSTENIBILE

SCUOLA: DIRIGENTISCUOLA, PER I PRESIDI SITUAZIONE INSOSTENIBILE. CATEGORIA ESASPERATA E SFINITA.

ROMA, 20 MAG – Dopo tredici giorni firmato, dalle Confederazioni  a Palazzo Chigi,  il Patto per la scuola. Nel corso dell’incontro – sostiene l’organizzazione Dirigentiscuola che rappresenta i Presidi italiani – il Ministro Bianchi ha comunicato di aver rappresentato al Presidente Draghi le problematiche della dirigenza scolastica, da anni trascurate e incancrenite, ottenendo l’impegno di Draghi a prevedere una corsia preferenziale. “Nel mentre prendiamo atto con soddisfazione della notizia vogliamo anche credere che il ritardo della convocazione del tavolo della DIRIGENZA  che il Ministro ha insediato in diretta nel corso dell’incontro del 7 maggio, affidando la presidenza al Capo di Gabinetto Fiorentino, sia dovuto alla tardiva firma del Patto siglato in data odierna a Palazzo Chigi. Abbiamo in più occasione rappresentato al Ministro l’urgenza di affrontare i problemi della dirigenza scolastica e per quanto riguarda la parte economica che per quella normativa. I dirigenti scolastici non solo non percepiscono almeno la stessa retribuzione degli altri dirigenti dello Stato di pari fascia, ma hanno almeno il triplo delle loro responsabilità. Una situazione insostenibile che sta esasperando la categoria ormai  sfinita anche per l’enorme peso della responsabilità che incombe sulla stessa.  Abbiamo bisogno di fatti non di promesse. Non possiamo fare a meno di evidenziare che fino ad ora non è stato avviato alcun tavolo e l’annunciato avvio delle trattative per il rinnovo del CCNL sta subendo grosse frenate, ovviamente non casuali. Basta ricordare che il Presidente dell’ARAN Naddeo, nel corso dell’incontro del 15/04/2021, aveva detto espressamente che il CCNQ inerente l’accorpamento delle AREE  sarebbe stato firmato entro tre mesi per poi avviare la stagione del rinnovo dei contratti d’AREA. Ad oggi, dopo quasi una quaresima, l’ARAN non ha neanche provveduto a convocare le Confederazioni. Non ci vuole la sfera di cristallo per fare previsioni: il  rinnovo del CCNL dell’Area Istruzione e ricerca non sarà avviato prima della fine del 2021 con buona pace di tutti gli impegni e le promesse per affrontare i problemi più urgenti tesi a porre rimedio ai disastri  inerenti l’affidamento degli incarichi ai dirigenti scolastici. Parimenti non ci vuole la sfera di cristallo per identificare i responsabili dei ritardi.” Così Attilio Fratta Presidente di Dirigentiscuola.

Una Scuola aperta al Territorio

UNA SCUOLA APERTA AL TERRITORIO CHE MANTIENE IL GOVERNO DELLO STATO CENTRALE

di Gian Carlo Sacchi

Quando si insedia un nuovo Governo ciascun ministro espone al Parlamento il proprio programma, che di solito avviene in tono abbastanza dimesso quasi per adempiere ad un obbligo, senza tanta partecipazione; un documento preparato dagli uffici del ministero anche per sostenere un politico spesso paracadutato su quella determinata poltrona senza che abbia avuto il tempo di documentarsi adeguatamente. Non è il caso del prof. Bianchi di cui si sentiva parlare da tempo, soprattutto a conclusione del gruppo di esperti nominati dalla precedente ministra di cui è stato coordinatore ed al quale il documento programmatico si è largamente ispirato.

Il neo ministro non ha assecondato la routine, ma si è lanciato in un vero e proprio panel di riforme che ha coinvolto l’intero sistema scolastico e formativo toccando temi che sono da tempo alla ribalta sui quali tuttavia non è entrato con specifiche proposte, basta però il taglio dato all’intervento per capire in quale direzione intenderebbe portare la nostra scuola, senza pensare magari alla durata di un esecutivo che molti definiscono di emergenza, con due compiti, quello di uscire dalla pandemia e di costruire un progetto capace di raccogliere i tanti soldi che proverranno dall’Europa. 

Per la politica in generale la preoccupazione per la scuola riguarda soprattutto la sicurezza sanitaria ed anche il dibattito stato-regioni è servito più che altro a ribadire chi dei due contendenti doveva esercitare il potere, con il risultato che i dirigenti scolastici che aspettavano come d’abitudine le direttive del ministero si vedevano tagliare la strada dalle ordinanza regionali. Ma il ministro Bianchi è partito immediatamente ribadendo la centralità della scuola “motore del Paese”, lanciando un patto nazionale che pochi sembrano fin qui disposti a sottoscrivere, perché per fare qualche passo avanti nelle diverse direzioni indicate occorre il consenso della popolazione scolastica, interna ed esterna al sistema, impresa ardua in questo momento dove prevalgono le esigenze di salvaguardare i riti burocratici relativi all’anno che ormai si chiude più che trasformare l’emergenza in opportunità innovative. 

Il programma parla di primo passo di un processo di riforma di cui si intende avviare la fase costituente, con il rischio che rimanga tale, quando arrivano da più parti avvertimenti che per fare le riforme, anche quelle richieste dall’UE pena i mancai finanziamenti, serve una maggioranza politica uscita dalle urne, ma chissà, nella storia del nostro Paese è capitato che certe leggi venissero approvate proprio da un quadro politico debole, come l’attuale; il tempo però è poco e certi nodi sono duri da sciogliere. E’ comunque utile raccogliere dalla comunicazione del Ministro i nuclei fondamentali sui quali intende intervenire, anche se le ricadute operative richiedono una semplificazione del quadro normativo e la valorizzazione delle autonomie scolastiche non solo sul piano didattico, ma più in largo su quello della gestione finanziaria e del personale, che non sembrano a portata di mano, ne sul versante del ministero dell’economia, ne per quanto riguarda le trattative sindacali.

Le risorse stanziate con il PNRR non sono poi tante se si pensa di potenziare veramente i servizi per l’istruzione dagli asili nido all’università, passando per la generalizzazione del tempo pieno nella scuola primaria e per una decisa innovazione del secondo ciclo per metterlo in condizione di dialogare veramente con il mercato del lavoro. Se poi si vuole che alla scuola sia affidato un ruolo guida nelle transizioni digitale e ambientale, non solo per i giovani, ma anche per gli adulti, allora è necessario investire in infrastrutture e in professionalità che al momento sono presenti in maniera alquanto esigua, come si è dimostrato con l’inadeguatezza ad affrontare le implicazioni del virus. Se ancora essa deve stare al centro dell’Agenda 2030 allora va decisamente superata l’ingessatura burocratica per aprirla nei modi, tempi e contenuti, al territorio. Intanto le risorse per l’avvio del prossimo anno non sono aumentate, si contano gli studenti che diminuiscono e nemmeno si adeguano gli organici la dove aumentano, così il permanere delle classi pollaio nelle quali andrà imposto il distanziamento, senza flessibilità nel curricolo e nell’organizzazione dell’orario.

Il ministro pone in primis la questione sociale, soprattutto la dove ci sono fragilità negli allievi e nelle famiglie, prevede azioni di mentoring per accompagnarli e combattere la dispersione e favorire l’orientamento. Per questa ultima attività sono previste 30 ore annue nella scuola di secondo grado, da finanziare con il suddetto PNRR; è augurabile che siano svolte non solo in uscita, per gli studi superiori o l’ingresso nel mondo del lavoro, ma anche in entrata: le scelte sbagliate sono infatti una delle principali cause del fallimento. Attività di mentoring sono stare realizzate in alcune scuole, ma con risorse esterne e figure competenti di cui il sistema scolastico non dispone. Oltre l’abbandono esiste anche la “dispersione implicita”, cioè il mancato raggiungimento, specialmente nella scuola della preadolescenza, dei traguardi di apprendimento, per i quali è necessario intervenire subito, non solo con una scuola estiva facoltativa, e qui il secondo nucleo programmatico, la necessità di allineare i traguardi educativi agli standard internazionali, comprendendo la valutazione dei risultati, esperienza tentata più volte senza risultato. 

Il Ministro entra nel merito della didattica, parla di metodologie innovative, della costruzione delle conoscenze, il che ricade anche sugli spazi che diventano parte costitutiva dei processi di apprendimento; interviene sugli ambiti disciplinari utili ad interpretare la realtà e l’utilizzo delle nuove tecnologie per dare efficienza all’insegnamento. Il centro della proposta pedagogica riguarda il curricolo che deve favorire in modo flessibile la relazione tra conoscenze scolastiche e mondo reale, personalizzazione degli itinerari di studio attraverso una quota di opzionalità da parte degli studenti. Si intende garantire il raccordo tra la formazione iniziale, formale, e quella non formale e permanente degli adulti, al fine di contemperare l’occupabilità con lo sviluppo umano e culturale. Sarebbe utile qui richiamare i decreti che introducono percentuali di flessibilità nel curricolo per vedere come nell’applicazione pratica, specialmente negli istituti tecnici e professionali dove massima dovrebbe essere l’adattabilità degli insegnamenti alla realtà del territorio e del lavoro, vincoli burocratici di orari, materie calate dall’alto e classi di concorso di fatto ne irrigidiscano l’organizzazione; allo stesso modo per quanto riguarda l’organico di potenziamento e quello più recente così detto del covit, sottoposti a costanti tentativi di decurtazione.

La novità sono i patti educativi di comunità, non solo tra docenti e genitori, ma con il coinvolgimento di altre agenzie del territorio che possono decidere l’aumento dell’orario e l’ampliamento della fruizione degli spazi, superando anche le classi per moduli più aperti, fino ad ampliare la sperimentazione degli istituti quadriennali, riconsiderando magari il quinto anno per l’alternanza scuola-lavoro, rapporti con scuole all’estero, servizio civile. L’impegno dovrà essere quello di qualificare l’offerta per favorire un’uscita a diciotto anni per tutti e il conseguimento del diploma di secondo grado. Dovrà essere generalizzato inoltre il percorso da 0 a 6 anni con una governance multilivello e l’integrazione tra istruzione e formazione professionale: percorsi statali e regionali. Andranno rilanciati gli ITS nel contesto dell’istruzione terziaria professionalizzante, rafforzandone la presenza nel tessuto imprenditoriale e nei rapporti con l’università.  

Con il dimensionamento della rete scolastica pensiamo si voglia trattare di un aggiornamento rispetto al dimensionamento dei comuni ed al ripristino del personale (dirigenti scolastici, DSGA, ecc.) gradualmente sottratto ai tempi dei risparmi Gelmini-Tremonti; il PNRR inoltre porterà con se la riforma degli istituti tecnici e professionali per allineare i curricula scolastici  alle richieste del tessuto produttivo.    

Un passaggio suggestivo del documento ministeriale individua la scuola come “architettura relazionale”, dove i muri non siano confini ma interfacce per la socialità e il dialogo, per una condivisione che vada oltre gli organi collegiali: meglio i patti dei consigli ? Si fa anche cenno alla formazione dei docenti senza toccare il problema del reclutamento e del precariato, della mancanza di una preparazione di base orientata alla professione, andando oltre alla semplice laurea e ai 24 crediti di carattere didattico, peraltro acquisiti in ambito accademico, mentre si ipotizza in modo preciso una scuola di alta formazione per la formazione in servizio, con strutture per la documentazione, che sembra fatta apposta per rinforzare l’INDIRE.

Si  sorvola una problematica peraltro assai nota, che va oltre le competenze del governo, entrando negli aspetti più pertinenti alle professioni educative e facendo riferimenti ad altri soggetti politici territoriali senza far capire bene quali responsabilità verranno loro attribuite nei rapporti con il sistema scolastico; sembra rinviaretutto al predetto patto sulla scuola che chiamerà tanti soggetti alla sua elaborazione, senza che poi nessuno di questi verrà incaricato di realizzarlo se non il ministero di cui il Ministro auspica una maggiore efficienza. Quando si arriva infatti alla governancesembra che il titolo quinto della Costituzione non sia mai stato approvato, si fa cenno ad un quadro normativo sull’autonomia scolastica, niente decentramento verso gli enti territoriali, e la parola regionalismo, che peraltro costituisce tuttora una partita aperta, non viene mai pronunciata, dimenticando dieci anni di impegno come assessore regionale.

Il richiamo all’unità nazionale del sistema ben conosciuto da tutti i destinatari del documento poteva essere superfluo se non fosse per ricordare alla fine chi governerà davvero, cioè lo stato centrale, e per l’autonomia si torna all’aggettivo funzionale, ripetuto più volte, introdotto con il decreto del 1999 per evitare che quellasancita dalle leggi Bassanini e che aveva ben altre ambizioni scappasse di mano. E chiaro che ormai l’impostazione data all’intervento programmatico, di un sistema scolastico aperto, sempre più capace di “portare la scuola nel mondo ed il mondo nella scuola”, in rapporto con il territorio, per crescere insieme, e con il mondo del lavoro, capace di valorizzare anche altri spazi educativi, ha bisogno di un’autonomia forte e di un vero decentramento dei poteri, invece ancora il 50% delle decisioni delle scuole vengono assunte da organismi burocratici sovraordinati. 

Il cambio di passo invocato dal ministro Bianchi avrebbe potuto suscitare discussione in merito alla scelta di piegare il sistema formativo verso quello produttivo e invece si perde nelle condizioni di realizzabilità di tutte le indicazioni fornite e cioè nel governo del sistema, che arretra rispetto agli organi collegiali, fa avanzare lo strumento pattizio senza che la scuola sia in grado di corrispondere con propri poteri a quelli dei diversi enti territoriali, perché il referente di ciascuna istituzione scolastica resta l’ufficio amministrativo e non la sua personalità giuridica e la leadership interna.

E’ stato ripetuto in tante occasioni che per rilanciare, come si vorrebbe, l’autonomia delle istituzioni scolastiche, occorre che vengano definiti i livelli essenziali delle prestazioni per tutti i cittadini, al fine di garantire l’unità del sistema e che lo stato applichi il principio della sussidiarietà verticale, mentre pare ci sia un rimprovero alle scuole che “non sempre hanno avuto un atteggiamento intraprendente per valorizzare i propri spazi di autonomia”. Viene riproposto in definitiva la catena di comando: ministro-provveditore (USR)-preside che nelle scuole della Repubblica si pensava di aver superato a beneficio di un governo locale e partecipato: per far parte del sistema bastano i suddetti livelli essenziali ed il progressivo innalzamento degli standard di apprendimento e funzionamento, dei quali non si parla, mentre pare scontato che il sistema nazionale continui a dipendere dal governo centrale, facendo così parti uguali tra diversi, che abbiamo visto in tutti i modi non essere efficace. 

Infine alla medicina scolastica andrà dedicata una rinnovata attenzione, non solo per i bisogni speciali ma per tutti i bisogni educativi e relazionali che la pandemia ha messo in evidenza. Le scuole hanno necessità di queste competenze per rilanciare lo “star bene” delle persone e delle comunità, ma anche la sanità territoriale deve superare l’aspetto puramente medico facendosi carico di tutte le professionalità necessarie a sostenere, insieme alla scuola, la salute ma anche la crescita e lo sviluppo.

Il “Patto per la scuola”

Il “Patto per la scuola”: ecco i ventuno punti sottoscritti da Governo e Sindacati. Ora un impegno concreto per la sua realizzazione

Il “Patto” sottoscritto a Palazzo Chigi, contiene precisi impegni su: reclutamento, stabilizzazione, formazione, contrattazione, riduzione alunni per classe e altri temi di rilievo per il sistema di istruzione.

Giovedì 20 maggio 2021, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi su delega del Presidente del Consiglio e i segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri per CGIL CISL e UIL, hanno firmato un importante documento di impegni per il rilancio della scuola, la valorizzazione del personale scolastico e la promozione del protagonismo di tutte le componenti del mondo della scuola. Al testo sottoscritto si è giunti a seguito di un lungo confronto partito all’indomani dell’Intesa sul lavoro pubblico firmata lo scorso 10 marzo.

Il confronto ha conosciuto un’accelerazione a partire dal 6 maggio, approdando alla sua positiva conclusione con ben ventuno punti di precisi impegni, tutti da affrontare congiuntamente fra le parti e tutti finalizzati ad incrementare ed elevare la qualità dell’offerta formativa e il superamento della dispersione scolastica.

Il patto va applicato subito e integralmente, a partire dal Decreto sostegni, che dovrà contenere le misure necessarie per la stabilizzazione di tutti precari.

Un’importante premessa

Di notevole significato politico la premessa che precede gli impegni concordati. La scuola, viene precisato, è “risorsa decisiva per il futuro della comunità nazionale” e le risorse europee consentiranno di “rilanciare la centralità della scuola per il Paese” compresi Convitti, Educandati nazionali, CPIA, attraverso “il superamento di situazioni di povertà educative e dei divari territoriali” nella consapevolezza che “un accordo corale sull’istruzione e la formazione per il Terzo millennio deve passare attraverso il pieno compimento della riforma costituzionale dell’autonomia scolastica, a garanzia dell’unitarietà del sistema di istruzione”. A questo scopo si rendono necessari “interventi strutturali e organici, evitando provvedimenti frammentati” in un’ottica “di valorizzazione di tutte le persone che in esso sono impegnate compreso il personale scolastico italiano operante all’estero”.

I ventuno punti

Tutti estremamente importanti gli impegni che le parti sottoscrivono. Fra questi, per l’impatto immediato che essi potranno avere sul sistema scolastico, vanno segnalati i temi per i quali la CGIL e la FLC hanno sottolineato la necessità e l’urgenza di soluzioni immediate: in primo luogo la lotta il precariato e la promozione della stabilità nella scuola. Il 1° settembre 2021 è una data e un obiettivo, una ripartenza senza le annose e ormai croniche disfunzioni a cui la collettività assiste da anni, è stata la prima e importante rivendicazione che abbiamo posto all’attenzione dell’Amministrazione: ogni cattedra, ogni ufficio, ogni presidenza, a settembre siano coperti dal personale necessario, nella consapevolezza che la stabilità, la tempestività della copertura, la continuità del servizio, sono la condizione necessaria per rilanciare la scuola del nostro Paese.

A tal fine è necessario mettere in atto ogni misura per assumere il personale e ottenere la copertura e la stabilità dei posti vacanti, anche attraverso procedure inedite e semplificate. In questo quadro si impone l’avvio immediato di un meccanismo di assunzioni che sia regolare e non più sporadico e frutto di situazione emergenziale.

Altro punto importante e decisivo per dare un segnale di riconoscimento della centralità delle professioni scolastiche è quello del perseguimento, tramite il contratto, di una concreta valorizzazione del personale (dai docenti agli ATA, ai dirigenti scolastici, agli educatori) con apposite risorse stanziate in coerenza con il “Patto per l’Innovazione del lavoro pubblico”.

Accanto a ciò nell’accordo si puntualizza la necessità di una politica programmatoria sugli organici in funzione di una riduzione del numero degli alunni per classe e per istituzione scolastica, in coerenza con quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Completano il quadro degli impegni i temi della sicurezza, della individuazione e distinzione delle responsabilità in materia di sicurezza degli edifici scolastici, della formazione iniziale e in servizio per ogni specifica professionalità, del rafforzamento e supporto all’autonomia scolastica, del rafforzamento della struttura centrale e periferica dell’amministrazione, della semplificazione delle procedure e della normativa (redazione di un nuovo testo unico della scuola), della mobilità del personale e della dirigenza, del potenziamento della istruzione tecnica e professionale.

Con una metodologia improntata alla partecipazione e al confronto, su tutti questi temi l’Amministrazione sottoscrive un impegno di consultazione e confronto permanente e preventivo con le Organizzazioni sindacali al fine di rendere effettiva l’intenzione esplicitata dal Ministero di operare, tramite specifici tavoli tecnici, con il coinvolgimento attivo delle forze sindacali.

Il broccolo e la rosa

Il broccolo e la rosa

di Maurizio Tiriticco

Qualche tempo fa pubblicai su Edscuola un pezzo intitolato “L’intelligenza del broccolo” e ravvisavo come in natura nulla è casuale, ma tutto nasce, cresce e si sviluppa secondo regole matematiche che potremmo definire perfette e che non vengono mai infrante. E ravvisavo anche quanto dobbiamo al nostro grande matematico Leonardo Pisano, detto Fibonacci (Pisa, settembre 1170 circa, Pisa, 1242 circa).

E non è un caso che ogni 23 novembre celebriamo il cosiddetto “Fibonacci Day”. Ma perché proprio in quel giorno? Beh, perché quella data 11/23 si compone proprio dei primi 4 numeri della famosissima successione di Fibonacci: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13… Leonardo Pisano, detto il Fibonacci (Pisa, 1170 circa, 1242 circa) è stato uno dei più grandi matematici di tutti i tempi. Contribuì alla rinascita delle scienze esatte, dopo la decadenza dell’età tardo-antica e dell’Alto Medioevo. Con lui, in Europa, si promosse l’unione fra i procedimenti della geometria greca euclidea (gli Elementi) e gli strumenti matematici di calcolo elaborati dalla scienza araba. In particolare egli studiò per la parte algebrica il “Liber embadorum” dello studioso ebreo spagnolo Abraham ibn ‛Ezra. In Egitto, il Fibonacci studiò a lungo la Grande Piramide di Giza e notò che gli antichi egizi avevano, forse consapevolmente, integrato la Golden Ratio, ovvero la Sezione Aurea, nella proporzione geometrica della piramide. Molti da allora hanno tentato di penetrare i segreti della Piramide di Giza, che differisce dalle altre piramidi per essere, più che una tomba, un irrisolvibile mosaico. In realtà, la piramide era stata disegnata in maniera tale che l’area di ogni facciata fosse stata uguale al quadrato costruito sulla sua altezza. La base della Piramide di Giza è pari a 783,3 piedi, mentre l’altezza è pari a 484,4 piedi: il rapporto fra le due misure è pari a 1,618, la Golden Ratio, appunto. E ancora: l’altezza della piramide, in pollici, è pari a 5813 (5, 8, 13 sono numeri di Fibonacci). In sostanza, queste osservazioni hanno dato l’impressione della volontà, da parte degli antichi Egizi, di trasferire a noi i frutti delle loro conoscenze avanzate in campo matematico.

Ma il discorso è più ampio. Evidenze della serie di Fibonacci sono presenti in molti fenomeni naturali. I semi del girasole sono disposti su 89 curve, secondo il modello della spirale logaritmica, 55 in una direzione e 34 nell’altra. La struttura della spirale logaritmica (la più bella delle curve matematiche) è inoltre presente nel guscio della lumaca, nella ragnatela costruita da alcune specie di ragno, nella conformazione di alcune galassie, nell’orecchio umano e in tante altre meraviglie della natura. In anatomia, come si vede dall’esempio, l’ombelico è posizionato in corrispondenza del 61,8% dell’altezza totale dell’uomo. E non dico nulla del broccolo, quel vegetale che non è affatto un broccolo, ma un “condensato di precise leggi matematiche”. Allego i link di due minisaggi sul broccolo. Uno è questo: https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=112687&print=1. Ecco il secondo: https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=112730&print=1. Buona lettura!

Ma non è finita qui! Perché – come mi dice il web – anche la rosa segue le leggi della Matematica. Il numero dei suoi petali è legato ai numeri della celebre successione di Fibonacci che inizia con una coppia di uno e prosegue poi in modo che ogni termine sia uguale alla somma dei due che lo precedono: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, ecc. John Conway, geniale ed eccentrico matematico della Princeton University, osserva che la Matematica è un argomento eccitante e sensuale. Afferma tra l’altro: “Mi piace, e personalmente ne ricavo più piacere di quanto molta gente non ne tragga dall’arte. Mi sento come un artista. Mi piacciono le cose belle e queste sono già lì. L’uomo non le deve creare, ma soltanto scoprire. Io sono veramente stupefatto dalla bellezza della Natura. E la Matematica è Natura. Nessuno può aver inventato l’Universo matematico che era là e aspettava soltanto di essere scoperto. E’ una cosa pazzesca e straordinaria. La matematica spiega perché i petali della rosa sono sistemati in un certo modo. Io ritengo di provare più piacere di altri nell’osservare una rosa perché conosco queste cose”. E il nuovo libro di Conway, scritto insieme a Richard Guy, matematico canadese dell’università di Calgary, “Il libro dei Numeri”, suggerisce proprio una serie di possibili percorsi alla scoperta della bellezza della Matematica. Eccolo: Iohn H. Conway e Richard K. Guy, “Il libro dei numeri”, Hoepli, 1999.

Spazio Ultima Frontiera

Spazio Ultima Frontiera
Scuole e Agenzia Spaziale Europea e Italiana

di Bruno Lorenzo Castrovinci

Immagina una scuola che riesce a fare cose che le altre non riescono neanche ad immaginare, così proiettata in avanti nel suo esplorare gli infiniti campi del sapere e delle esperienze, da meravigliare e meravigliarsi.

E’ il bello di essere primi, quello spirito delle grandi scoperte, quel proiettare i piccoli alunni verso scenari futuri possibili, preparandoli in questo modo a scelte di vita in linea con l’evoluzione tecnologica che, inesorabilmente, segna il passo delle trasformazioni sociali e umane.

Tutto questo con risultati incredibili sulle competenze chiave delle materie STEAM, (Scienze, Tecnologie, Ingegneria, Arte e Matematica), perché, si sa, tutto il mondo conosciuto può essere rappresentato con un modello scientifico-matematico e l’arte riprende quel mondo delle emozioni, che solo l’essere umano ha così forte.

Una scuola che stupisce quindi e che, come alcune scuole che aderiscono al Movimento di Avanguardie Educative, ha saputo suonare, nonostante la pandemia, tutte le corde dell’autonomia, con tantissimi corsi pomeridiani e con un investimento nella promozione della cultura umanistica, coreutica e musicale  senza pari.

Basti pensare alla  Settimana nazionale della musica a scuola 2021, in cui  l’Indire organizza online la XXXII Rassegna musicale nazionale “La musica unisce la scuola”, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione – Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica per tutti gli studenti; alle numerosi reti nazionali, ulteriormente incentivate con gli avvisi del PNSD, dai movimenti come Diculther, al Movimento Piccole Scuole e Avanguardie Educative,  dove  le migliori scuole e università italiane fanno scuola, aprono la strada, indicano la direzione; ai programmi Erasmus plus che uniscono l’Europa e non solo, con le classi che superano le barriere fisiche dello spazio con i programmi Etwinning.

Protagonisti quindi, in un ambito ormai internazionale e che ci rende orgogliosi di essere quello che siamo.

E se molte scuole guardano allo spazio come qualcosa di lontano, così come sono immersi nella loro ordinarietà, alcune, le più virtuose, in collaborazione con l’agenzia spaziale europea e italiana, hanno avviato il programma ESERO.

E se l’anno scorso si sono limitati a visitare l’agenzia spaziale italiana a Roma, con attività svolte presso la stessa, quest’anno i bambini della scuola primaria e i ragazzi della scuola secondaria hanno partecipato allo School Day ASI e ESA 2021 con il Programma dei Lanciatori: l’Agenzia Spaziale Europea e l’Agenzia Spaziale Italiana utilizzano i lanciatori per inviare i propri satelliti e le sonde nello spazio. Ma come fa un lanciatore ad arrivare fino anche a 800 km di distanza dalla Terra? Quali sono i limiti che ha dovuto superare l’essere umano e quali i principi che ha dovuto scoprire per rendere reale questo viaggio fantastico? I ragazzi hanno partecipato ad un laboratorio in cui hanno costruito un modellino per poter sperimentare e rispondere a queste domande.

Nello specifico:

  1. Hanno costruito un modellino di razzo, formato da guaina isolante in polietilene espanso, con propulsione elastica (forza elastica) e introdotto il principio di azione e reazione.
  2. Hanno completato il razzo con delle alette stabilizzatrici a forma di triangolo rettangolo isoscele. La costruzione delle alette è avvenuta a partire da un piccolo cartoncino di forma quadrata. I partecipanti sono stati guidati per costruire un triangolo rettangolo isoscele a partire dal foglio rettangolare, con piegature della carta e con l’introduzione del concetto di diagonale.
  3. Hanno lanciato un razzo da un luogo prestabilito della stanza e con l’aiuto a distanza dei curatori del laboratorio.

Tutte le attività sono state realizzate con materiali didattici e kit forniti direttamente dalle agenzie spaziali coinvolte e attraverso la LIM gli esperti dell’ASI e ESA hanno accompagnato gli alunni in questa bellissima esperienza, coadiuvati e supportati dalle maestre della classe.

Alla fine del progetto i ragazzi hanno imparato che:

  • I satelliti vengono lanciati nello spazio da dei razzi chiamati anche lanciatori.
  • I satelliti orbitano intorno alla Terra a una determinata velocità.
  • Per raggiungere quella velocità i lanciatori devono avere una spinta fortissima.
  • La spinta viene data dalla combustione di carburante il quale genera dei gas che a loro volta spingono verso l’alto il lanciatore. Il principio di azione e reazione ci dice che più gas si butta dietro il lanciatore, più andrà veloce e lontano.
  •  La forma di un lanciatore è importante sia per farlo arrivare in orbita con meno energia che per dargli più stabilità.

Dall’entusiasmo dei collaboratori scolastici e degli assistenti amministrativi delle scuole partecipanti  quando si sono visti recapitare i plichi con i materiali didattici inviati dalle agenzie spaziali, ai maestri ormai proiettati verso un nuovo modo di fare scuola, agli alunni che, divertendosi, hanno imparato tantissime cose, ecco queste  sono le scuole del Movimento Avanguardie Educative, scuole dove si impara divertendosi e dove il senso del bello di essere primi fa sempre la differenza.

Cresce la scuola italiana, nonostante la pandemia, e il lavoro di INDIRE e di tantissimi altri soggetti coinvolti comincia a prendere forma, con un’innovazione che dalle scuole all’aperto, alla robotica educativa, ai programmi spaziali ESERO ormai è proiettata verso un futuro i cui confini sono inevitabilmente tracciati in luoghi inimmaginabili fino a qualche anno fa, se non nella mente,  nei sogni di qualche visionario sognatore.

Avviso 20 maggio 2021, AOODGEFID 13183

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale

Avviso pubblico per la selezione di docenti per la costituzione
delle équipe formative territoriali per gli anni scolastici 2021-2022 e 2022-2023

Patto per la Scuola al centro del Paese


Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha firmato il 20 maggio a Palazzo Chigi, con le Organizzazioni Sindacali, il “Patto per la Scuola al centro del Paese”.

“Sono convinto che la via intrapresa, quella del dialogo e del Patto – ha dichiarato il Ministro -, resti la via necessaria per trovare delle soluzioni per il Paese. Questo Patto è la base per gli sviluppi successivi. Vogliamo andare avanti e quindi prendiamo questo come un punto di partenza, che abbiamo costruito insieme, per rimettere la scuola al centro”.

Decreto Imprese, Lavoro, Giovani e Salute

Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione del 20 maggio 2021 ha approvato un Decreto-Legge concernente “Misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali”

Il decreto interviene con uno stanziamento di circa 40 miliardi di euro, a valere sullo scostamento di bilancio già autorizzato dal Parlamento, al fine di potenziare ed estendere gli strumenti di contrasto alla diffusione del contagio e di contenere l’impatto sociale ed economico delle misure di prevenzione che sono state adottate.

Gli interventi previsti si articolano su 7 principali linee di azione:

  1. sostegno alle imprese, all’economia e abbattimento dei costi fissi;
  2. accesso al credito e liquidità delle imprese;
  3. tutela della salute;
  4. lavoro e politiche sociali;
  5. sostegno agli enti territoriali;
  6. giovani, scuola e ricerca;
  7. misure di carattere settoriale.

1) Sostegno alle imprese, all’economia e abbattimento dei costi fissi

Si prevede un nuovo pacchetto di contributi a fondo perduto per i soggetti titolari di partita IVA che svolgono attività d’impresa, arte o professione, nonché per gli enti non commerciali e del terzo settore, senza più alcuna limitazione settoriale o vincolo di classificazione delle attività economiche interessate. Il nuovo intervento è più articolato dei precedenti, con l’obiettivo di raggiungere una platea ancora più ampia di beneficiari e di fornire un ristoro maggiormente in linea con gli effettivi danni economici subiti dagli operatori a causa della pandemia. Per tali interventi, lo stanziamento complessivo ammonta a oltre 15 miliardi di euro.

La misura si articola su tre componenti:

  • la replica del precedente intervento previsto dal primo decreto “sostegni”, con un contributo a fondo perduto per le partite IVA con determinate classi di ricavi, che abbiamo subito un calo del fatturato di almeno il 30 per cento tra il 2019 e il 2020;
  • una seconda componente basata sul calo medio mensile del fatturato nel periodo compreso tra il primo aprile 2020 e il 31 marzo 2021;
  • la terza componente avrà una finalità perequativa e si concentrerà sui risultati economici dei contribuenti, anziché sul fatturato. Il contributo verrà assegnato sulla base del peggioramento del risultato economico d’esercizio e terrà conto dei ristori e sostegni già percepiti nel 2020 e nel 2021.

Per il sostegno all’economia e l’abbattimento dei costi fissi delle imprese sono previste ulteriori misure:

  • credito d’imposta per canoni di locazione ed affitto di immobili ad uso non abitativo per i mesi da gennaio a maggio 2021. Per imprese del settore alberghiero e turistico, agenzie di viaggio e tour operator la misura è estesa fino a luglio 2021. Lo stanziamento complessivo è di oltre 1,8 miliardi di euro;
  • esenzione della Tari per gli esercizi commerciali e le attività economiche colpite dalla pandemia, con uno stanziamento di 600 milioni di euro;
  • il contributo per il pagamento delle bollette elettriche diverse dagli usi domestici viene prorogato fino a luglio 2021;
  • viene accresciuta con uno stanziamento di 1,6 miliardi la dotazione del Fondo per l’internazionalizzazione delle imprese;
  • viene integrato con 100 milioni di euro il Fondo per gli operatori del turismo invernale.
  • viene potenziato con 120 milioni di euro il Fondo per sostenere le attività connesse con eventi e matrimoni e i parchi tematici;
  • viene istituito un ‘Fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse’ con una dotazione di 100 milioni di euro;
  • viene differita per ulteriori 2 mesi, fino al 30 giugno 2021, la sospensione delle attività dell’Agente della Riscossione;
  • viene rinviata a gennaio 2022 l’entrata in vigore della cosiddetta ‘plastic tax’.

2) Accesso al credito e liquidità delle imprese

L’obiettivo di queste misure, che prevedono uno stanziamento complessivo di circa 9 miliardi, è quello di garantire l’accesso al credito, sostenere la liquidità e incentivare la capitalizzazione delle imprese, attraverso l’estensione di misure in vigore e l’attuazione di nuovi interventi.
In particolare:

  • viene prorogata al 31 dicembre 2021 la moratoria sui prestiti, applicata alla quota capitale delle esposizioni oggetto di moratoria, e sono prolungati e rimodulati gli strumenti di garanzia emergenziali previsti dal Fondo di Garanzia per le Pmi e da Garanzia Italia di Sace;
  • nell’ambito del Fondo Pmi, si introduce uno strumento di garanzia pubblica di portafoglio a supporto dei crediti a medio lungo termine per finanziare progetti di ricerca e sviluppo e programmi di investimento di imprese fino a 500 dipendenti;
  • al fine di favorire la patrimonializzazione delle imprese, con uno stanziamento di 2 miliardi di euro, si prevede un regime transitorio straordinario della disciplina dell’ACE (Aiuto alla Crescita Economica) per gli aumenti di capitale fino a 5 milioni di euro, con la possibilità di trasformare il relativo beneficio fiscale in credito d’imposta compensabile per il 2021;
  • è estesa ai soggetti con ricavi superiori ai 5 milioni di euro la possibilità di utilizzare in compensazione nel solo 2021 il credito d’imposta per gli investimenti effettuati nello stesso anno nei cosiddetti beni ‘ex super ammortamento’;
  • viene introdotta un’agevolazione fiscale temporanea per favorire gli apporti di capitale da parte delle persone fisiche in start-up e Pmi innovative;
  • con uno stanziamento di 1,6 miliardi, viene accresciuto a 2 milioni di euro il limite annuo dei crediti d’imposta compensabili o rimborsabili, per favorire lo smobilizzo dei crediti tributari e contributivi.

3) Tutela della salute

Il decreto stanzia 2,8 miliardi di euro per continuare a sostenere e rafforzare il sistema sanitario e la risposta alla pandemia. Sono previsti interventi per ridurre le liste di attesa per l’accesso alle prestazioni sanitarie e per l’erogazione di prestazioni specialistiche per il monitoraggio, la prevenzione e la diagnosi di eventuali complicanze dalla malattia del COVID-19.

4) Lavoro e politiche sociali

Sono stanziati circa 4,2 miliardi di euro per il proseguimento delle azioni a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, delle persone in difficoltà economica e delle famiglie e per l’introduzione di nuove misure volte ad accompagnare il mercato del lavoro nella fase di uscita dalla crisi pandemica. In particolare, il decreto prevede:

  • quattro ulteriori mensilità per il reddito di emergenza (REM);
  • una nuova indennità una tantum per i lavoratori stagionali, del turismo e dello sport che avevano già beneficiato della stessa misura prevista con il decreto “sostegni”;
  • il blocco alla progressiva riduzione dell’indennità prevista con la Naspi;
  • l’estensione al 2021 del contratto di espansione per le imprese con almeno 100 dipendenti e nuove risorse per i contratti di solidarietà;
  • l’introduzione del contratto di rioccupazione, volto a incentivare l’inserimento dei lavoratori disoccupati nel mercato del lavoro;
  • l’istituzione di un fondo da 500 milioni di euro per l’adozione di misure urgenti a sostegno delle famiglie vulnerabili.

5) Sostegno agli enti territoriali

Sono introdotte misure per complessivi 1,9 miliardi al fine di sostenere gli Enti territoriali e le autonomie nella difficile congiuntura economica. Fra gli interventi principali, vengono destinati 500 milioni al trasporto pubblico locale e 100 milioni per compensare le minori entrate dell’imposta di soggiorno. Inoltre, viene istituito un fondo da 500 milioni di euro per il percorso di risanamento dei Comuni in disavanzo strutturale.

6) Giovani, scuola e ricerca

Sono destinate complessivamente risorse per 1,4 miliardi di euro per i giovani, il sistema scolastico e la ricerca di base. In particolare, si amplia la platea dei giovani destinatari delle agevolazioni fiscali per l’acquisto della casa (esenzione dell’imposta sostitutiva su bollo e ipoteche), con un ISEE fino a 40.000 euro. Si dispone il potenziamento del Fondo Gasparrini (Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto per la prima casa) e del Fondo di Garanzia prima casa, portando la percentuale di copertura della garanzia dal 50 all’80 per cento. Sono previste risorse per l’acquisto di beni e servizi finalizzati a contenere il rischio epidemiologico in vista dell’anno scolastico 2021-22, per l’adeguamento degli spazi e delle aule e per potenziare i centri estivi diurni.

7) Ricerca di base e sviluppo farmaci innovativi 

Al fine di promuovere lo sviluppo della ricerca fondamentale, è istituito un apposito fondo, denominato “fondo ricerca per l’Italia”, con una dotazione iniziale di 50 milioni di euro per l’anno 2021 e di 150 milioni di euro a decorrere dall’anno 2022. L’assegnazione delle risorse avviene attraverso procedure competitive ispirate ai parametri dello European Research Council (ERC).
Inoltre, si prevede un credito d’imposta nella misura del 20 per cento dei costi sostenuti dal 1° giugno 2021 al 31 dicembre 2030 per le imprese che effettuano attività di ricerca e sviluppo per farmaci innovativi, inclusi i vaccini. Il beneficiario dell’aiuto dovrà impegnarsi a concedere licenze non esclusive a condizioni di mercato non discriminatorie a terzi nello Spazio economico europeo.

8) Misure di carattere settoriale

Ulteriori risorse sono state stanziate per sostenere attività economiche di settori specifici colpiti dalla pandemia, ad esempio i trasporti, la cultura, lo spettacolo e l’agricoltura. Per il settore aeroportuale e gli operatori nazionali sono previsti 400 milioni di euro; vengono incrementati i fondi per spettacolo, cinema e audiovisivo e a sostegno di istituzioni culturali e musei. Si introduce una indennità una tantum per i lavoratori del settore agricolo a tempo determinato e per i pescatori. Per i lavoratori stagionali dello spettacolo e dello sport che ne abbiano già usufruito è prevista una ulteriore indennità, che potrà essere richiesta anche da ulteriori categorie di lavoratori degli stessi settori.

9) Trasporto areo di linea

Si incrementa di 200 milioni di euro per l’anno 2021 il Fondo per il sostegno alle grandi imprese in difficoltà finanziaria. Inoltre, al fine scongiurare il rischio di interruzione del servizio di trasporto aereo di linea di passeggeri e garantire la continuità territoriale, nelle more delle valutazioni della Commissione europea sul piano industriale, è concesso, per l’anno 2021, ad Alitalia – Società Aerea Italiana S.p.A. in amministrazione straordinaria un finanziamento a titolo oneroso non superiore a 100 milioni di euro e della durata massima di sei mesi, da utilizzare per la continuità operativa e gestionale.


Via libera al nuovo decreto sostegni. Avvio ordinato del prossimo anno scolastico, reclutamento dei docenti, risorse per l’emergenza sanitaria: ecco cosa prevede il ‘pacchetto’ scuola

Il Ministro Bianchi: “Prosegue l’impegno per mettere l’Istruzione al centro e avviamo un percorso innovatore guardando al futuro”

Via libera in Consiglio dei Ministri al nuovo decreto sostegni, che contiene un importante pacchetto di misure anche per il mondo dell’Istruzione: dalle norme per l’ordinato avvio del prossimo anno scolastico, al Fondo per consentire alle scuole di continuare ad affrontare l’emergenza sanitaria, fino al piano di reclutamento pensato per coprire le cattedre vacanti, in vista di settembre, ma anche per avviare un nuovo corso nel reclutamento degli insegnanti, a partire dall’accelerazione delle assunzioni sulle materie scientifiche (materie STEM). 

“Il governo conferma il proprio impegno nel mettere la scuola al centro”, sottolinea il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che prosegue: “Continuiamo a stanziare risorse per la sicurezza di studentesse, studenti, di tutto il personale, in vista della ripresa di settembre. Stiamo costruendo anche un percorso innovatore che va oltre l’emergenza sanitaria: con gli interventi sul reclutamento del personale docente, risolviamo criticità esistenti, che vanno avanti da tempo, e tracciamo una strada da percorrere che non guarda solo ai prossimi mesi, ma ai concorsi dei prossimi anni. Stiamo di fatto già attuando quanto previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per la scuola”. 

“Fin dal nostro insediamento, avvenuto a metà febbraio, – spiega il Ministro – ci siamo impegnati per trovare soluzioni rivolte all’immediato, ma con una visione in prospettiva”. Per questo, prosegue il Ministro, “siamo partiti dall’analisi dell’esistente, dai numeri delle cattedre vacanti e degli insegnanti disponibili da assumere. Abbiamo ricostruito il quadro, abbiamo elaborato un Piano che consente di dare risposte al sistema scuola nel suo complesso: a chi insegna da tempo e, al contempo, ai più giovani che vogliono dedicarsi alla docenza, ma soprattutto ai nostri ragazzi, che hanno il diritto di avere docenti qualificati e di averli in cattedra rapidamente. A regime, prevediamo concorsi annuali, che possano consentire un meccanismo veloce di copertura dei pensionamenti, evitando i picchi di supplenze degli ultimi anni con le conseguenti ricadute sul precariato”. 

Le principali misure

L’avvio del nuovo anno scolastico 
Il provvedimento varato oggi consente al Ministro dell’Istruzione di velocizzare l’iter delle procedure necessarie per l’avvio del prossimo anno scolastico. In particolare, le assunzioni degli insegnanti, ma anche le assegnazioni provvisorie, le utilizzazioni e le attribuzioni dei supplenti alle scuole da parte degli Uffici territoriali del Ministero si realizzeranno entro il prossimo 31 agosto,data entro la quale, di solito, terminavano le sole assunzioni in ruolo. Questa accelerazione consentirà di disporre un quadro stabile, rispetto alla presenza nelle scuole dei docenti necessari, entro l’inizio e non nella seconda metà di settembre come avveniva in passato. Obiettivo del Ministero è far sì che la tempistica prevista per quest’anno vada poi a regime anche per i prossimi anni, così come sarà possibile, anche per i neoassunti, chiedere la mobilità non dopo cinque anni scolastici dall’immissione in ruolo, come accade oggi, ma dopo tre anni di permanenza nella sede di servizio. Una tempistica che tiene insieme il diritto alla continuità didattica degli studenti con la possibilità, per chi viene assunto in una sede distante da quella di residenza propria o della propria famiglia, di riavvicinarsi anticipatamente al domicilio. Sempre per settembre in raccordo con le Regioni, e nel rispetto della loro competenza in materia, si lavorerà per uniformare la data di avvio delle lezioni

Le ulteriori risorse per l’emergenza 
Per proseguire nella gestione dell’emergenza sanitaria e continuare a tutelare la sicurezza di personale, studentesse e studenti, viene previsto un Fondo da 350 milioni per le scuole statali, per l’acquisto di beni e servizi. Altri 50 milioni sono previsti per le paritarieallo stesso scopo. Viene poi data la possibilità agli Enti locali, che sono proprietari degli edifici scolastici, di continuare a utilizzare, anche per il prossimo anno scolastico, le risorse già ricevute nel 2020 per l’affitto di locali e il noleggio di strutture temporanee per aumentare il numero di aule. A questo scopo vengono destinati anche altri 70 milioni

Il Piano per il reclutamento dei docenti

Il decreto prevede, poi, misure molto attese sul personale, per la nomina di docenti in vista di settembre, compresa l’accelerazione delle assunzioni sulle materie STEM, le materie scientifiche. Viene inoltre tracciata la strada per i prossimi concorsi, che dovranno essere veloci e su base annuale.

Il Piano è stato delineato dopo aver analizzato a fondo il quadro delle cattedre vacanti e anche del personale utile per coprirle presente nelle graduatorie esistenti. Con il pacchetto varato, saranno assunti, nel corso di questa estate, sulle cattedre vacanti e disponibili, insegnanti presenti nelle graduatorie a esaurimento e in quelle di merito dei concorsi degli scorsi anni. Insieme a loro, andranno in cattedra i vincitori del concorso straordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado in via di conclusione che saranno assunti anticipatamente rispetto ai tre anni inizialmente stabiliti. Per le ulteriori cattedre che risulteranno ancora vacanti, sarà previsto, sia per i posti comuni che per il sostegno, a cui sarà data particolare attenzione, un percorso concorsuale che prevede l’assunzione a tempo determinato di docenti abilitati e specializzati presenti nella prima fascia GPS (Gradutorie Provinciali per le Supplenze) che abbiano, oltre al titolo, anche almeno 36 mesi di servizio negli ultimi dieci anni: alla fine dell’anno di formazione dovranno sostenere una prova di fronte ad una commissione esterna alla scuola dove hanno prestato servizio. In caso di valutazione positiva, saranno assunti a tempo indeterminato. Alla prima fascia GPS potranno iscriversi anche coloro che avranno completato il loro percorso di specializzazione sul sostegno entro il prossimo 31 luglio.

Al contempo vengono accelerati i concorsi ordinari della scuola secondaria di primo e secondo grado. Si parte con le discipline scientifiche – Fisica, Matematica, matematica e fisica, scienze e tecnologie informatiche per la scuola secondaria di secondo grado – anche in coerenza con le misure di rafforzamento per l’apprendimento di queste discipline contenute nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Alla luce della normativa sui concorsi approvata recentemente (decreto legge 44 del 2021), la procedura ‘STEM’ sarà più rapida: ci saranno una prova scritta a risposta disciplinare multipla e una prova orale, poi si procederà con la graduatoria. L’obiettivo è assumere quanto prima su queste materie per portare nuove leve nella scuola e coprire le numerose cattedre ormai vuote nell’area scientifica.

Infine, il decreto traccia la rotta dei prossimi concorsi che dovranno essere su base annuale e, anche questi, semplificati, in modo da velocizzare gli ingressi, garantendo comunque una selezione, e coprire i vuoti lasciati dai pensionamenti. I nuovi concorsi avranno prova scritta a risposta disciplinare multipla, prova orale, valutazione dei titoli e, a valle, la graduatoria. La formula prevista sarà utilizzata anche per i concorsi già banditi nel 2020.

Fare laboratorio. Guida alla didattica esperienziale

Locandina

Un manuale dedicato agli insegnanti delle secondarie di secondo grado che vogliano promuovere e sviluppare un percorso di innovazione didattica con esperimenti di Fisica, Chimica, Biologia, Scienze della Terra.

Si terrà domani, giovedì 20 maggio, alle 14.30, il seminario per la presentazione del volume cartaceo, ma con integrazioni digitali dal titolo ‘Fare laboratorio. Guida alla didattica esperienziale’. Ad aprire i lavori sarà il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che interverrà con un videomessaggio. Il seminario potrà essere interamente seguito in diretta streaming tramite il canale youtube del Ministero dell’Istruzione: https://youtu.be/sfJ_naD3ZLg.

L’iniziativa si terrà nella Sala Maria Montessori, al Ministero dell’Istruzione. È promossa nell’ambito del progetto nazionale LSOSAlab, lanciato per veicolare una didattica innovativa nelle materie matematico-scientifiche della secondaria di secondo grado.

Gli esperimenti raccolti all’interno del volume sono stati ideati e realizzati da docenti della scuola secondaria di secondo grado impegnati nel progetto. A validarli un comitato composto da docenti universitari del Dipartimento di Scienze di Roma Tre insieme a docenti della scuola secondaria di secondo grado. La redazione è stata curata dalla Accademia delle Scienze di Torino, da esperti della Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici, la Valutazione e l’Internazionalizzazione del Sistema Nazionale di Istruzione.

Un volume sarà inviato gratuitamente a ciascun istituto scolastico impegnato nel progetto e a 1.000 docenti che ne faranno richiesta tramite un form il cui link sarà reso pubblico al termine del seminario.
Il seminario è inserito tra le iniziative del Ministero dell’Istruzione per la Settimana dell’Amministrazione Aperta (#SAA2021), dal 17 al 21 maggio 2021.