Olimpiadi Internazionali di Scienze della Terra

In occasione della XVI edizione delle Olimpiadi Internazionali di Scienze della Terra (IESO – International Earth Sciences Olympiad 2023), svoltesi online dal 20 al 26 agosto, la squadra italiana, composta da otto studenti, ha ottenuto 12 medaglie.

Nell’Earth Science project, un test con quesiti su diversi temi scientifici, come il riscaldamento degli oceani o la possibilità di colonizzare Marte, sono state ottenute quattro medaglie: un oro per Niccolò Brambilla del Liceo Scientifico “Galilei” di Caravaggio (Bergamo), un oro per Sebastiano Rui, dell’ISIS “Malignani” di Udine, un bronzo per Giulio De Gregorio dell’I.I.S. “G. Peano” di Marsico Nuovo (Potenza) e un altro bronzo per Niccolò Bracali dell’I.T.C. “F. Pacini” di Pistoia.

Nel Data Mining Test, un test complesso che prevede l’utilizzo di alcuni programmi di elaborazione dati per analizzare l’evento del PETM (Massimo Termico del Paleocene-Eocene), verificatosi 60 milioni di anni fa, e per confrontare i fenomeni di quell’epoca geologica con quanto si sta constatando oggi sulla Terra a causa del riscaldamento globale, ogni studente della squadra italiana ha conseguito una medaglia: una d’argento per Tommaso Ferri del Liceo “Copernico – Pasoli” di Verona e sette di bronzo assegnate a Giulia Bernardini del convitto Nazionale “Principe di Napoli” di Assisi (Perugia), a Matteo Cogoi del Liceo Scientifico “G. Galilei” di Trieste, ad Alessandro Tuillier del Liceo Scientifico “Cassini” di Genova, a Niccolò Brambilla, a Giulio De Gregorio, a Sebastiano Rui e a Niccolò Bracali.

A Sebastiano Rui, Tommaso Ferri e Niccolò Brambilla sono state inoltre riconosciute le menzioni speciali in altre prove previste dalla gara.

Il team vincitore è stato coordinato dalla professoressa Susanna Occhipinti e dai due mentor Alessandro Chiappori e Claudia Guidolin, studenti universitari che hanno vinto le precedenti edizioni dei Campionati delle Scienze Naturali.

Educazione all’Oceano

Back to school, IOC/UNESCO invita gli Stati Membri a introdurre l’Educazione all’Oceano in tutte le scuole del mondo

Mettere in evidenza l’importanza dell’Oceano e ispirare una nuova generazione più consapevole delle sfide che deve affrontare per mantenerlo sano e resiliente. Con questo obiettivo, in occasione del back to school e dell’avvio del nuovo anno scolastico, la Commissione Oceanografica Intergovernativa (IOC) dell’UNESCO, nell’ambito del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030) delle Nazioni Unite, ribadisce con una call to action – attraverso una lettera inviata dal Segretario Esecutivo IOC/UNESCO Vladimir Ryabinin e rivolta agli Stati Membri – la richiesta di introdurre l’Ocean Literacy(Educazione all’Oceano) nei programmi scolastici di tutto il mondo come parte dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile.

Avviato da IOC/UNESCO, il programma “Ocean Literacy With All” mira ad aumentare la consapevolezza su ciò che si può fare per proteggere la salute dell’Oceano e del ruolo dell’Oceano per il pianeta: per questo, IOC/UNESCO ha come obiettivo l’arrivo sui banchi di scuola della Ocean Literacy entro il 2025. Un obiettivo fissato per tutti i 194 Stati Membri dalla direttrice generale dell’UNESCO, Audrey Azoulay, nel corso del One Ocean Summit e ribadito in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano a Lisbona a luglio 2022. 

Per supportare questo processo, nel 2022 IOC/UNESCO ha lanciato A new blue curriculum: Toolkit for policymakers”, documento pensato per offrire a decisori politici e autorità educative strumenti, ricerche, casi di studio e metodologie per inserire nei programmi scolastici l’Ocean Literacy, fondamentale per diffondere l’ABC della conoscenza del mare. L’obiettivo del toolkit è introdurre nelle scuole il “curriculum blu”, un percorso di formazione e sensibilizzazione a 360 gradi legato all’Oceano. Esiste infatti una forte connessione tra l’Obiettivo 14 (Vita sott’acqua)dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e l’Obiettivo 4(Istruzione di qualità), ovvero fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti. L’educazione, inoltre, può rappresentare la chiave di volta per raggiungere, uno alla volta, tutti gli obiettivi di sostenibilità per il 2030. 

L’Ocean Literacy sviluppa la conoscenza e la comprensione dell’influenza reciproca tra società e oceano, migliorando le informazioni e i dati relativi alle Scienze del Mare. È un’educazione destinata al grande pubblico: solo attraverso la consapevolezza e la collaborazione sarà possibile fronteggiare le sfide ambientali del futuro.

“Grazie all’Ocean Literacy possiamo non solo formare una nuova generazione di studiosi e professionisti dal punto di vista scientifico ma anche, più in generale, contribuire allo sviluppo di una cittadinanza attiva e una maggiore conoscenza delle interazioni tra uomo e Oceano”, sottolinea Francesca Santoro, Senior Programme Officer IOC/UNESCO e responsabile a livello mondiale del programma di Ocean Literacy. Il Blue Curriculum rappresenta infatti un’opportunità per valorizzare temi trasversali come l’alfabetizzazione digitale, la trasformazione degli spazi educativi, il sostegno alla diversità e all’inclusione in ambito scolastico, nonché per promuovere la scienza, la tecnologia, le materie STEM e l’educazione artistica. 

 

“Ad oggi secondo i dati delle Nazioni Unite abbiamo mappato circa solo il 25% dei fondali oceanici: questo rischia di compromettere sia la sostenibilità che l’equità degli oceani. È più che mai necessario uno sforzo globale per promuovere l’Ocean Literacy: la condivisione e la collaborazione a livello internazionale su questi temi sarà cruciale anche per affrontare le sfide ambientali del futuro. Essenziale in questi mesi – sottolinea Santoro – è stato il contributo di Peter Thomson, Inviato Speciale delle Nazioni Unite per l’Oceano, che ha portato l’oceano in prima linea nelle attività delle Nazioni Unite e al centro dell’agenda internazionale”. 

Nell’ambito del programma di Ocean Literacy, IOC/UNESCO è inoltre impegnata nella promozione della la rete europea di Blue Schools, iniziativa avviata dalla Commissione Europea che ha lo scopo di coinvolgere scuole, insegnanti, studenti e studentesse in programmi di Ocean Literacy attraverso lo sviluppo di progetti didattici e l’inclusione dei temi marini nel programma scolastico. Unendosi alla rete europea di Blue Schools, insegnanti ed educatori possono diventare ambasciatori dell’Educazione all’Oceano, generando una maggiore consapevolezza nei giovani in quanto attori principali del cambiamento per un oceano più sostenibile. 


Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO

La Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO (IOC/UNESCO), è stata istituita nel 1960 come ente dell’UNESCO con autonomia funzionale, è l’unica organizzazione competente per le scienze del mare nell’ambito del sistema delle Nazioni Unite. Lo scopo principale della Commissione è quello di promuovere la cooperazione internazionale e di coordinare programmi di ricerca, di creazione di servizi oceanografici e di sviluppo di capacità, al fine di comprendere maggiormente la natura e le risorse dell’oceano e delle zone costiere, per applicare questa conoscenza per il miglioramento della gestione, dello sviluppo sostenibile, della tutela dell’ambiente marino e dei processi decisionali dei suoi Stati Membri. Inoltre, IOC/UNESCO è riconosciuta attraverso la Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (UNCLOS) come l’organizzazione internazionale competente negli ambiti della ricerca scientifica marina (Parte III) e del trasferimento delle tecnologie marine (Parte XIV).

Prestiti studio

Prestiti studio: erogati 220 milioni di euro nel 2023

Aumenta del 6,2% il peso percentuale delle richieste di prestitipersonali destinati a scuola e formazione; cala l’importo medio (-4%)

 

Milano, settembre 2023. Più di 220 milioni di euro; è questo, secondo le stime di Facile.it e Prestiti.it, il valore dei prestiti personali erogati agli italiani nei primi 8 mesi del 2023 per far fronte aspese legate a scuola, università e, più in generale, alla formazione.

L’analisi, realizzata su un campione di oltre 260mila domande di finanziamento* raccolte online dai due portali, ha messo in luce una doppia tendenza: l’importo medio richiesto, pari a 6.752 euro, è diminuito del 4% rispetto allo scorso anno; di contro, il peso percentuale delle domande di prestiti destinati allo studio è aumentato del 6,2%.

«Il costo della formazione in Italia può essere elevato e l’aumento dei prezzi dell’ultimo anno di certo non aiuta le famiglie; già a partire dai primi cicli scolastici la spesa può arrivare a centinaia di euro, ma quando si parla di percorsi universitari o post-universitari, i prezzipossono essere ben più elevati», spiega Aligi Scotti, Responsabile BU prestiti di Facile.it «Un prestito personale può rappresentare quindi una soluzione per far pesare il meno possibile questo tipo di spesa sul budget familiare e un modo per continuare ad investire sul proprio futuro senza rinunciare alla formazione».

Guardando più da vicino agli importi richiesti per finanziamentidestinati alla formazione emerge che quasi un terzo del campione ha puntato ad ottenere meno di 3.000 euro, mentre le domande di taglio medio, tra i 3mila euro e i 5mila euro, sono quelle cresciute maggiormente e hanno raggiunto il 31% del totale (erano il 26% lo scorso anno). In calo, invece, le richieste superiori ai 10.000 euro, diminuite del 10% su base annua.

Il profilo del richiedente

Analizzando il profilo di chi ha presentato domanda di prestito personale per sostenere spese legate a scuola e formazione emerge chel’età media dei richiedenti è pari a 35 anni, mentre i giovani under 26 rappresentano il 30% della richiesta, valore in aumento di quasi 5 punti percentuali rispetto allo scorso anno. 

I prestiti per lo studio si confermano una tipologia di finanziamento particolarmente richiesta non solo dai giovani, ma anche dalle donne;il campione femminile rappresenta il 41% della domanda, valore molto elevato se si considera che, sul totale prestiti, le donne rappresentano meno del 27% delle richieste. 

* Analisi realizzata su un campione di oltre 260 mila richieste di prestiti personali raccolte da Facile.it e Prestit.it da gennaio adagosto 2022 e 2023.

IA e risorse umane per i professionisti del futuro

IA e risorse umane per i professionisti del futuro: al via i nuovi corsi di laurea nati dalla collaborazione tra Unimarconi e 24ORE Business School

Un passo decisivo per la formazione universitaria italiana: 24ORE Business School in collaborazione con L’Università degli Studi Guglielmo Marconi presenta sei nuovi corsi di laurea pensati per sviluppare le competenze che i futuri manager e professionisti necessiteranno nel mercato del lavoro di domani.

Milano, 6 settembre 2023 – 24ORE Business School, la prima scuola italiana di formazione digitale, in partnership con l’Università degli Studi Guglielmo Marconi, la prima università digitale italiana dal 2004 arricchisce la sua offerta formativa con sei corsi di laurea innovativi. La gamma di programmi varia da Amministrazione e Finanza a HR, Economia Aziendale e Management, includendo anche Ingegneria Informatica – Data Management e Intelligenza Artificiale. Questi corsi rappresentano una scelta obbligata per chi cerca contenuti aggiornati e richiesti dal mercato e desidera combinare un solido background teorico con esperienze pratiche attraverso laboratori, workshop e company visit.

I corsi prenderanno il via nel settembre 2023 e saranno disponibili sia online che nelle nuove sedi digitalizzate di 24ORE Business School a Milano e Roma.

Secondo il Digital Skills Index di Salesforce del 2023, l’84% dei lavoratori italiani considera le competenze pratiche più importanti dei titoli di studio. In risposta a questo cambio di paradigma, i nuovi corsi sono stati sviluppati seguendo il modello didattico di 24ORE Business School, che combina aspetti teorici con competenze pratiche direttamente applicabili nel mondo del lavoro.

Il candidato ideale per questi corsi è un giovane diplomato o un professionista che cerca di conciliare il lavoro con un percorso di studi online e flessibile. Forti delle nostre partnership con oltre mille aziende a livello nazionale e internazionale, il 95% dei nostri studenti trova un’occupazione al termine del tirocinio.

Ampio spazio è dedicato nei nuovi corsi al settore delle risorse umane, segno di quanto l’HR manager sia sempre più una figura strategica all’interno delle organizzazioni, sempre più sensibili ai temi dell’inclusione e della diversità del capitale umano. Anche la funzione HR delle aziende è stata investita da una trasformazione digitale sempre più evidente che richiede quindi competenze professionali nuove e specialistiche. Questa specializzazione si sposa perfettamente a una formazione accademica economica, giuridica e organizzativa.

E nella nuova offerta non poteva mancare un corso verticale dedicato alla nuova frontiera dell’intelligenza artificiale, infatti a una formazione accademica tecnica tipica dell’ingegneria informatica il corso propone lo sviluppo di competenze teoriche e pratiche spendibili nelle aziende, che mirano allo sviluppo del business, perché qualunque azienda deve confrontarsi con le sfide lanciate dai colossi che hanno messo in campo le loro migliori energie per lo sviluppo dell’IA che insieme all’ingegneria dei dati offre oggi opportunità professionali in diversi settori.

La proposta formativa di 24ORE Business School si amplia in modo significativo, sempre con l’obiettivo di unire la propria vocazione personale e le aspirazioni professionali, che portano al successo. I nuovi corsi di laurea sono progettati per essere cross-funzionali e specifici, coprendo un ampio spettro di aree tematiche emergenti e consolidate. Oltre ai corsi di laurea, l’offerta propone una varietà di master in formati part-time, executive e full-time con stage garantiti. Un aspetto che differenzia il posizionamento della Business School, grazie alle collaborazioni con le oltre 1.300 aziende partner, sia italiane che internazionali, che permette al 95% degli studenti di ricevere un’offerta di lavoro alla fine del loro periodo di tirocinio.

“La piena soddisfazione dei fabbisogni professionali dei nostri studenti è all’origine della collaborazione con 24ORE Business School che dal 2021 continua e si rafforza periodicamente – spiega Alessio Acomanni, Presidente e Direttore generale dell’Università degli Studi Guglielmo Marconi – con moderni progetti di formazione continuativa, fornendo gli strumenti necessari per sostenere la crescita e lo sviluppo del nostro Paese. I nuovi corsi rappresentano un importante passo in avanti nel percorso di crescita del nostro ateneo, che mira a sviluppare nuovi percorsi formativi altamente professionalizzanti. Questo progetto si pone come un punto di riferimento nel panorama italiano, garantendo un supporto duraturo per la crescita professionale degli individui. Unimarconi è protagonista indiscusso del cambiamento culturale e digitale fin dal 2004 e condividerà esperienze, competenze e il prezioso patrimonio professionale dei suoi docenti ed esperti.”

“La formazione oggi è molto più che un semplice trasferimento di conoscenze; è un catalizzatore per aiutare le persone a scoprire e realizzare la loro vocazione. Abbiamo ampliato la nostra offerta formativa con sei nuovi corsi di laurea per rispondere alle esigenze sia degli individui che delle aziende. Con un focus particolare sulle tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, vogliamo preparare i professionisti del futuro alle sfide reali che li attendono. In un mondo in rapida evoluzione, è cruciale riconoscere che l’IA non è una minaccia ma un’opportunità. Coloro che sviluppano competenze in questo campo avranno un vantaggio competitivo significativo. Non si può più immaginare un futuro prospero senza considerare l’importanza dell’Intelligenza Artificiale e delle competenze in risorse umane come elementi fondamentali. Ecco perché i nostri nuovi corsi di laurea sono vitali: preparano i professionisti di domani a soddisfare le esigenze emergenti del futuro.” Manuel Mandelli, CEO 24ORE Business School.

 

24ORE Business School

24ORE Business School www.24orebs.com è la prima business school digitale italiana che offre un’ampia gamma di corsi per giovani diplomati, giovani neolaureati, professionisti e imprenditori. Si rivolge a giovani diplomati che cercano opportunità di carriera in ambiti dinamici e altamente ricercati o di nicchia, neolaureati che vogliono accelerare il loro ingresso nel mondo del lavoro e affrontare sfide complesse, professionisti che vogliono dare una svolta alla propria carriera o di sviluppare le proprie competenze per progredire nella loro attuale posizione lavorativa, e imprenditori che cercano di migliorare le proprie competenze di gestione aziendale. Inoltre, l’offerta di 24ORE Business School si rivolge anche alle aziende e ai decisori interni che sono deputati all’acquisto di percorsi di formazione per la popolazione aziendale, quali risorse umane, manager o altri rappresentanti della direzione aziendale che hanno il compito di valutare e selezionare programmi formativi per migliorare le competenze e le prestazioni dei dipendenti. La scuola garantisce una formazione completa in linea con le esigenze di mercato grazie a una faculty unica composta da docenti, manager d’azienda, consulenti e giornalisti italiani e internazionali con esperienza diretta di settore e un approccio pragmatico e orientato al business. 
Digit’Ed ha acquisito il 100% di 24ORE Business School da Palamon Capital Partners, fondo d’investimenti inglese che l’aveva acquistata nel 2017 da Il Sole 24 ORE. Partecipata da Nextalia SGR, Intesa Sanpaolo e altri azionisti di minoranza, Digit’Ed è oggi il principale player di formazione professionale in Italia www.24orebs.com.

Unimarconi – prima Università Digitale italiana

L’Università degli Studi Guglielmo Marconi, istituita e riconosciuta dal Miur nel 2004, è stato il primo Ateneo, nel panorama accademico nazionale, a proporre ai propri studenti un modello di didattica a distanza e in quasi vent’anni di attività ha investito continuamente in infrastrutture e tecnologie per evolversi continuamente e ottenere un efficace modello didattico di Digital E-learning, all’avanguardia ed estremamente flessibile, capace di rispondere costantemente alle esigenze di una società in continuo mutamento. L’Università degli Studi Guglielmo Marconi è fin dalla sua costituzione promossa e sostenuta dalla Fondazione Marsilio Ficino, ente no-profit riconosciuto, che ne assicura la governance e l’indirizzo strategico. UniMarconi è scelta da oltre 80.000 studenti, per l’approccio flessibile nello studio, per l’eccellente qualità della didattica e del corpo docente incardinato, ma anche per i numerosi servizi offerti per agevolare l’intero percorso di formazione: dall’orientamento all’iscrizione, dal sistema di tutoraggio continuo fino al supporto per accedere al mondo del lavoro. Tutti i nostri servizi sono accessibili in presenza o a distanza, anche con sistemi di web meeting e collaboration, secondo le diverse esigenze.

Diritto allo studio e libri scolastici

Diritto allo studio e libri scolastici, AIE e ALI-Confcommercio scrivono al presidente Meloni chiedendo più fondi per le famiglie in povertà assoluta e la detrazione fiscale sul modello di quella prevista per le spese sanitarie e sportive

“L’accesso all’istruzione è un diritto costituzionale, ma senza aiuti alle famiglie questo diritto rischia di rimanere sulla carta”

Diritto allo studio e libri scolastici, il governo Meloni intervenga stanziando nella Legge di Bilancio più fondi per le famiglie in povertà assoluta e prevedendo una detrazione fiscale sul modello di quella garantita per le spese mediche e sportive: lo hanno chiesto con una lettera indirizzata al presidente del Consiglio l’Associazione Italiana Editori (AIE) e l’Associazione Librai Italiani – Confcommercio (ALI), riprendendo le ipotesi di intervento condivise con il Ministero dell’Istruzione e del Merito al tavolo tecnico con la filiera dell’editoria scolastica.

“Il punto di partenza – scrivono i presidenti Ricardo Franco Levi (AIE) e Paolo Ambrosini (ALI-Confcommercio) – è la consapevolezza che l’accesso all’istruzione è un diritto costituzionale di primaria importanza e condizione essenziale per la crescita dell’Italia. Tuttavia, per molti minori questo diritto rischia di rimanere sulla carta. Sono 1,9 milioni le famiglie in Italia in povertà assoluta (dato 2021) e 2,9 milioni quelle in povertà relativa. Le stesse statistiche ci dicono che sono in gran parte famiglie con figli in età scolare, in cui i genitori hanno difficoltà a comprare i libri per la scuola e garantire così il pieno accesso all’istruzione”.

Lo Stato, ad oggi, stanzia ogni anno 133 milioni di euro per finanziare l’acquisto dei libri di testo da parte delle famiglie in povertà assoluta ma questi fondi, sia per una carente informazione che per le modalità di erogazione, sono poco utilizzati e giungono alle famiglie con grande ritardo. Le due associazioni chiedono di aumentare il fondo ad almeno 170 milioni, per coprire tutta la platea delle famiglie in povertà assoluta, e ottimizzare le modalità di erogazione. Accanto a questo, AIE e ALI-Confcommercio chiedono la possibilità per le famiglie di detrarre fiscalmente la spesa per i libri scolastici, come già si fa per le spese sanitarie o l’attività sportiva dilettantistica dei figli. Tale detrazione impatterebbe in maniera positiva prima di tutto sulle famiglie in povertà relativa, “ma a nostro avviso – scrivono le due associazioni – come negli altri casi citati la detrazione dovrebbe essere universale ed estendersi anche oltre la scuola d’obbligo”.

L’intervento a sostegno delle famiglie per affrontare la spesa formativa consentirebbe, scrivono AIE e ALI-Confcommercio, “di affrontare i molti altri nodi che sono aperti sul fronte dell’editoria scolastica a partire dal tema dei tetti di spesa previsti per i libri adottati nelle scuole che, nati a tutela delle famiglie ma fermi dal 2012 (nel frattempo i prezzi sono cresciuti del 20%, fonte Istat), sono diventati un limite all’attività didattica, come ci ricorda anche l’Associazione Nazionale Presidi, dato che le scuole per rispettarli sono talvolta costrette a non adottare alcuni testi, privando docenti e studenti del loro prezioso supporto”.

Revisione del voto in condotta, alle medie sarà nuovamente espresso in decimi, alle superiori voto sotto il 9 condizionerà il credito scolastico

da OrizzonteScuola

Di redazione

Illustrato ai sindacati il disegno di legge, di iniziativa governativa, all’ordine del giorno di un imminente Consiglio dei ministri, per quanto riguarda la revisione dei criteri di valutazione del comportamento degli studenti nelle scuole secondarie di 1° e 2° grado.

L’iniziativa, pur essendo un passo avanti significativo, non vedrà un’immediata applicazione. Infatti, prima che gli effetti della nuova norma diventino tangibili, saranno necessari ulteriori provvedimenti che adattino i Regolamenti attualmente vigenti alla direzione segnata dalla legge. Probabile, dunque, la sua applicazione nell’anno scolastico 2024-25. Infatti il disegno di legge seguirà il normale iter legislativo in Parlamento. Una volta diventato legge, sarà seguito dagli atti applicativi di competenza del Ministero.

Il motivo principale di questa revisione risiede nei numerosi episodi di violazioni disciplinari registrati nelle istituzioni educative negli ultimi tempi. I casi hanno evidenziato la necessità di introdurre un sistema di valutazione che possa responsabilizzare maggiormente gli studenti e fornire un quadro più preciso del loro comportamento all’interno dell’ambiente scolastico.

Nel dettaglio, per la scuola secondaria di 1° grado verrà reintrodotta una vecchia prassi: il voto di condotta espresso in decimi. Questa valutazione, che in passato aveva svolto un ruolo cruciale nell’analisi del comportamento studentesco, torna in auge con l’obiettivo di fornire un feedback più dettagliato sulla condotta dei ragazzi.

Per quanto riguarda invece la scuola secondaria di 2° grado, le cose si fanno più stringenti. Un voto di condotta inferiore ai 9/10 potrà influenzare direttamente l’attribuzione del credito scolastico. Questo significa che gli studenti, oltre ad essere valutati sulle competenze acquisite, dovranno anche dimostrare un comportamento impeccabile per assicurarsi la totalità dei crediti previsti dal loro percorso di studi.

Il voto appena sufficiente (6/10) consentirà l’accesso all’ esame di riparazione, in cui le studentesse e gli studenti “rimandati” dovranno presentare un elaborato critico su materie inerenti alla cittadinanza attiva e solidale. Per gli studenti dell’ultimo anno il comportamento inciderà sui crediti per l’ammissione alla maturità e solo ai candidati che raggiungono una votazione minima di 9/10 verrà attribuito il massimo del range. Anche la sospensione dalle lezioni sarà sostituita da attività aggiuntive decise dal consiglio di classe o svolte presso strutture convenzionate, a seconda della gravità dei comportamenti che configurano mancanze disciplinari.

Nel frattempo, sono state elaborate delle linee guida apposite che consiste in 3 direttrici fondamentali.

Fra i punti salienti di tali linee guida si rammenta che:

  • il voto assegnato per la condotta è riferito a tutto l’anno scolastico e che nella valutazione dovrà essere dato particolare rilievo a eventuali atti violenti o di aggressione nei confronti degli insegnanti, di tutto il personale scolastico e degli studenti.
  • Nelle scuole secondarie di I grado si ripristina la valutazione del comportamento, che sarà espressa in decimi e farà media, modificando così la riforma del 2017.
  • La valutazione del comportamento inciderà sui crediti per l’ammissione all’Esame di Stato conclusivi della scuola secondaria di secondo grado.
  • Si ritiene che la misura della sospensione, intesa come semplice allontanamento dalla scuola, sia del tutto inefficace e, anzi, possa generare conseguenze negative sullo studente. Si prevede pertanto che la sospensione fino a 2 giorni dalle lezioni in classe comporti più scuola, più impegno e più studio. Lo studente sospeso sarà coinvolto in attività scolastiche – assegnate dal consiglio di classe – di riflessione e di approfondimento sui temi legati ai comportamenti che hanno causato il provvedimento.
  • Qualora la sospensione superi i 2 giorni, lo studente dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate. La convenzione conterrà le opportune coperture assicurative.
  • Nel caso di sospensione superiore ai 2 giorni, se verrà ritenuto opportuno dal consiglio di classe, l’attività di cittadinanza solidale potrà proseguire oltre la durata della sospensione, e dunque anche dopo il rientro in classe dello studente, secondo principi di temporaneità, gradualità e proporzionalità

Le posizioni dei sindacati

Le organizzazioni sindacali al termine dell’incontro hanno commentato le misure previste dal prossimo provvedimento.

Secondo la Cisl Scuola, oltre alle misure ipotizzate, per garantire una maggiore responsabilizzazione degli studenti e delle studentesse occorra soprattutto un forte impegno a promuovere sul piano pedagogico il valore del rispetto reciproco e della convivenza civile, nel quadro di un rafforzato patto di corresponsabilità educativa.

Critica la posizione della Flc Cgil, secondo la quale, senza negare la prerogativa delle scuole, nel rispetto della loro autonomia e delle proprie finalità educative, di utilizzare anche provvedimenti disciplinari tesi al rafforzamento del senso di responsabilità e al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica, in coerenza con lo Statuto delle studentesse e degli studenti, si rileva però nel provvedimento una logica esclusivamente punitiva e perciò estranea alla natura stessa dell’istituzione scolastica che, pertanto, come rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori del settore della conoscenza, non possiamo condividere.

Secondo il sindacato guidato da Gianna Fracassi, il Ministero sceglie di dare una risposta semplicistica e immediata, ma inefficace, a un problema complesso che richiede di essere affrontato nelle sue molteplici sfaccettature, mettendo la relazione educativa al centro dei rapporti con le studentesse e gli studenti, creando spazi di dialogo e di confronto con le famiglie e le comunità territoriali consapevoli che solo una ristrutturazione del sistema scolastico e dei suoi metodi, può restituire alla scuola la sua funzione costituzionale e l’opportunità di essere riconosciuta come luogo di promozione dell’emancipazione dei futuri cittadini attraverso l’istruzione.

La Uil Scuola Rua, condivide l’obiettivo del Ministro di prolungare il tempo di permanenza a scuola per i ragazzi che si comportano in maniera non corretta ma è fermamente contraria all’idea di introdurre l’attività di cittadinanza solidale nelle scuole se questa si traduce in lavori socialmente utili come misura disciplinare per gli studenti che commettono atti che prevedono una sospensione superiore a due giorni. Riteniamo che tale approccio sia eccessivo e potrebbe avere conseguenze negative sul percorso educativo degli studenti coinvolti.

La scuola, secondo la sigla con a capo Giuseppe D’Aprile, è lo spazio in cui gli studenti possono apprendere, crescere e sviluppare consapevolezza delle proprie potenzialità e delle conseguenze dei propri errori. È luogo di corresponsabilità e di regole, non luogo di pena. Il problema va dunque risolto a monte, in maniera diversa. Va recuperato il rispetto verso il personale della scuola, facendo molta attenzione a parlare di scuola con superficialità, trattandola bene anche attraverso una maggiore considerazione di chi vi lavora.

Infine, secondo l’Anief, sarebbe necessario inviare alle scuole delle linee guida in base alle quali ogni Collegio dei docenti possa elaborare dei criteri.

Inoltre, secondo il giovane sindacato alcuni aspetti da prendere in considerazione dovrebbero essere il rispetto (Rispetto di sé e degli altri – Rispetto dell’ambiente e delle regole), la partecipazione (Attenzione/coinvolgimento – Organizzazione/precisione) e l’impegno (Rispetto delle consegne di lavoro – Volontà e costanza nel raggiungimento degli obiettivi).

LE LINEE GUIDA

Contratto digitale da remoto, i supplenti non devono più recarsi a scuola: i benefici della Firma Elettronica Avanzata (FEA)

da OrizzonteScuola

Di redazione

Il Piano di semplificazione per la scuola, presentato dal Ministro dell’istruzione e del merito in occasione del Consiglio dei Ministri del 20 aprile 2023, prevede, tra i diversi interventi in favore delle famiglie, degli studenti e delle istituzioni scolastiche, una specifica iniziativa funzionale ad evolvere la
soluzione di Firma Elettronica Avanzata (FEA), denominata “Sigillo”.

Con nota del 1° settembre il ministero dell’Istruzione e del Merito, Direzione generale per i sistemi informativi e la statistica, spiega il funzionamento e i vantaggi legati all’utilizzo della FEA.

Tra gli ambiti di applicazione e di utilizzo della FEA la nota evidenzia:

  • la gestione dei contratti del personale docente immesso in ruolo per l’a.s. 2023/24, in assegnazione provvisoria, come esplicitato dalla nota n.3895 del 31 agosto 2023 della Direzione Generale per il personale scolastico
  • la gestione dei contratti del personale supplente breve e a tempo determinato, docente ed ATA

Con riferimento ai contratti del personale supplente breve e a tempo determinato, docente ed ATA è già disponibile in esercizio un aggiornamento delle procedure di cooperazione applicativa. Tale aggiornamento consente al dirigente scolastico e al personale docente o ATA di firmare digitalmente il contratto di lavoro, mediante l’utilizzo del sistema ministeriale di FEA “Sigillo”.

La nuova funzionalità comporta immediati benefici, in quanto consente, in modo semplice di:

  • dematerializzare la copia originale cartacea del contratto;
  • formalizzare il rapporto di lavoro in modalità digitale ed in remoto, senza necessità che il supplente si rechi fisicamente presso l’istituzione scolastica per la firma del contratto di lavoro;
  • migliorare ed efficientare l’organizzazione delle attività del dirigente scolastico e della segreteria.

I firmatari devono essere in possesso di identità digitale SPID o CIE.
Il passaggio all’uso della firma elettronica potrà avvenire con gradualità, in modo da permettere alle scuole di familiarizzare con la nuova modalità operativa, anche in riferimento alle proprie esigenze organizzative. La possibilità di firmare i contratti digitalmente è al momento opzionale e può essere attivata selezionando uno specifico flag all’interno delle procedure, anche per singolo contratto.

Riepilogo flusso di lavoro se ci si avvale delle nuove funzionalità:

• inserimento dei dati contrattuali a sistema;
• scelta della modalità di firma con FEA;
• convalida prospetto R-1/R-2: la procedura si occupa di inviare automaticamente il contratto al sistema Sigillo per l’apposizione della firma elettronica avanzata;
• firma delle parti contraenti, opportunamente informate da specifica messaggistica inviata via mail da parte del sistema Sigillo;
• download del contratto firmato elettronicamente da Sigillo e protocollazione, utilizzando i normali applicativi in dotazione alla scuola;
• invio al sistema NoiPA per il pagamento.

NOTA

Istat: solo il 35,5% delle scuole rispetta le norme antincendio

da La Tecnica della Scuola

Di Pasquale Almirante

Secondo il Rapporto Annuale 2023 pubblicato dall’Istat, relativo all’anno scolastico 2021-2022, soltanto il 35,5% degli edifici scolastici statali rispetta le normative antincendio.

Un buon viatico, a quanto sembra, a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, perché questo significa che più di 6 istituti su 10, il 64,5%, non sono in regola con le norme di legge.

Una altissima percentuale che, si legge su La Presse, come è ormai prassi  aumenta al Sud, dove il 70,9% degli edifici è privo di certificato di prevenzione incendi,  e che diminuisce di poco al Centro, pari al 69,2%). Situazione leggermente migliore al Nord, ma ugualmente insufficiente, con il 55,4% degli edifici non a norma.

Viene infine spiegato dagli esperti: “Oltre al certificato antincendio ogni Scuola necessita di personale formato per affrontare determinate emergenze. L’articolo 37 comma 9 del Decreto Legislativo 81/08 afferma che i lavoratori incaricati dell’attività di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave ed immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza devono ricevere un’adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico. La Scuola ha un valore umano e sociale fortissimo. Per questo è necessario costruire una concreta cultura della sicurezza promossa dai docenti e assimilata dagli studenti. Questo contribuirebbe a formare alla sicurezza i futuri lavoratori”.

Lotta alla dispersione: più sanzioni ai genitori

da La Tecnica della Scuola

Di Pasquale Almirante

Secondo quanto si legge sulle pagine delle varie agenzie e dopo la visita della premier Giorgia Meloni a Caivano, il governo dovrebbe inserire nel pacchetto sicurezza, che verrà discusso nella riunione preparatoria del Consiglio dei ministri, una serie di norme contro la dispersione scolastica.

Secondo l’odg, il pre-Cdm, in vista del Cdm di giovedì 7 settembre, esaminerà il dl recante “Disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese” e un dl con il pacchetto sicurezza post Caivano con “misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile”.

Si dovrebbe trattare, come già detto, di una serie di norme contro la dispersione scolastica, che dovrebbero prevedere anche un inasprimento delle sanzioni a carico dei genitori che non mandano i loro figli a scuola.

Una stretta sulla dispersione e gli abbandoni , del resto, era stata annunciata dalla stessa premier Giorgia Meloni durante la sua visita a Caivano.

Tuttavia se non si procede in questi luoghi affermando la sacralità del lavoro e il diritto alla casa, nel senso di un alloggio e un lavoro dignitosi che possa dare decoro alla persona, difficilmente livelli così alti di dispersione potranno essere ridotti.

Assunzioni, le informazioni essenziali sul rapporto di lavoro che il Dirigente scolastico è tenuto a fornire al lavoratore

da La Tecnica della Scuola

Di Giovanni Signorelli

Nel momento in cui un lavoratore viene assunto a scuola, a tempo indeterminato o a tempo determinato, il Dirigente scolastico è tenuto a fornire l’informazione sugli elementi essenziali del rapporto di lavoro e sulle condizioni di lavoro e la relativa tutela. Tale obbligo riguarda anche le prestazioni occasionali.

Lo ha previsto il decreto legislativo n. 104 del 27/06/2022, in attuazione delle direttive dell’Unione Europea volte ad assicurare condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili, intervenuto sulle misure già previste dal D.lgs n. 152/97 che sono state rese più rispondenti al dettato europeo.

Nello specifico, il decreto in esame all’art. 1 sancisce il diritto del lavoratore all’informazione sugli elementi essenziali del rapporto di lavoro e sulle condizioni di lavoro e la relativa tutela.

La norma interessa anche i rapporti di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e quelli degli enti pubblici economici, quindi anche la scuola.

In particolare vuole tutelare e garantire i lavoratori con i quali si stabilisce un rapporto di lavoro sia anche di natura occasionale.

Informazioni da fornire

Le informazioni da fornire in modo puntuale al lavoratore, ai sensi dell’art. 4 del D.lgs 104/2022, sono le seguenti:

  • Sede presso la quale verrà prestato il servizio
  • Durata del rapporto di lavoro a T.I. /T.D. /di supplenza breve, con data di inizio e fine
  • Inquadramento riferito al CCNL di comparto Scuola qualifica e livello retributivo
  • Retribuzione e i relativi elementi costitutivi
  • Congedi spettanti: ferie, permessi retribuiti, congedi parentali ecc.
  • Orario settimanali di lavoro, se su cinque giorni da lunedì a venerdì o su sei giorni dal lunedì a sabato in questo caso con diritto ad un giorno libero
  • Termini del preavviso in caso di recesso
  • Modalità di pagamento della prestazione lavorativa, se accredito sul c/c/b intestato al dipendente, unica modalità possibile
  • Per i neo assunti a T.I., la durata del periodo di prova
  • Sito web istituzionale per la consultazione dei regolamenti d’Istituto
  • Principali misure di sicurezza della scuola, da ricevere in formato cartaceo o come documento informatico inserito sul sito
  • Formazione in servizio
  • Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) e Contratto integrativo di Istituto vigenti, pubblicati sul sito internet
  • Enti e istituti che ricevono i contributi previdenziali e assicurativi dovuti dal datore di lavoro.

L’inottemperanza determina responsabilità dirigenziale.

Congedo parentale retribuito al 100%, si può richiedere nuovamente se si cambia datore di lavoro?

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Un recente parere dell’ARAN, rivolto al Comparto Funzioni Centrali, può essere preso a riferimento per analogia anche per il Comparto Istruzione.

L’orientamento applicativo CFC120a riguarda il congedo parentale e in particolare la possibilità, per il dipendente che ha già usufruito dei giorni retribuiti interamente, di richiederli nuovamente al nuovo datore di lavoro (amministrazione pubblica ricompresa in diverso comparto).

L’ARAN risponde che “la materia dei congedi parentali è disciplinata dall’art. 28 del CCNL comparto Funzioni Centrali del 09/05/2022 e che la clausola contrattuale in parola deve essere interpretata ed applicata dall’amministrazione in coerenza con il quadro normativo così come delineato dal D. Lgs. n. 151/2001 e s.m.i., sebbene con le specificazioni e le regole di miglior favore ivi indicate“.

Chiarito ciò, – continua l’ARAN – il contratto prevede che nei “primi trenta giorni” di congedo parentale al lavoratore/lavoratrice spetta l’intera retribuzione (cfr. art. 28, comma 3 del CCNL citato). Si tratta di un periodo che può essere riconosciuto – per ciascun figlio – una sola volta e non può essere, pertanto, duplicato nel caso in cui la lavoratrice/il lavoratore cambi datore di lavoro pubblico tra quelli ricompresi nell’art. 1, comma 2, del D. Lgs. n. 165 del 2001, indipendentemente dal comparto di appartenenza di tali amministrazioni“.

Cosa prevede il CCNL Scuola

Il CCNL Scuola 2006-2009, all’art. 12, comma 4, prevede che:

“Nell’ambito del periodo di astensione dal lavoro previsto dall’art. 32 , comma 1, lett. a) del D. Lgs. n. 151/2001, per le lavoratrici madri o in alternativa per i lavoratori padri, i primi trenta giorni, computati complessivamente per entrambi i genitori e fruibili anche in modo frazionato, non riducono le ferie, sono valutati ai fini dell’anzianità di servizio e sono retribuiti per intero, con esclusione dei compensi per lavoro straordinario e le indennità per prestazioni disagiate, pericolose o dannose per la salute“.

L’art. 12 per il personale scolastico è analogo, nelle previsioni, all’art. 28 del CCNL comparto Funzioni Centrali, per cui si ritiene che il parere ARAN possa essere ragionevolmente esteso anche al Comparto Scuola.

Nota 6 settembre 2023, AOODGOSV 29294

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e
l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione
– Ufficio I –

Ai Direttori Generali e ai Dirigenti degli Uffici Scolastici Regionali
Al Sovrintendente Scolastico per la scuola in lingua italiana di Bolzano
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione e cultura per la Provincia di Trento
Al Sovrintendente agli studi della Regione Valle D’Aosta
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola delle località ladine di Bolzano
Ai Dirigenti/Coordinatori scolastici delle scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie
e, p.c.: Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Al Capo Ufficio Stampa
All’Ufficio di Gabinetto
Al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale – Ufficio V –

OGGETTO: Programma per la valorizzazione delle eccellenze per l’anno scolastico 2023/2024. Decreto ministeriale n. 157 del 2 agosto 2023

Decreto Ministeriale 2 agosto 2023, AOOGABMI 157
Programma annuale per la valorizzazione delle eccellenze