In arrivo nuove app per persone con disabilità del linguaggio e sensoriali

In arrivo nuove app per persone con disabilità del linguaggio e sensoriali
SuperAbile INAIL del 11/09/2023

Presto le persone con disabilità del linguaggio e sensoriali potranno usufruire di alcune nuove applicazioni che li aiuteranno nella quotidianità

ROMA. Il panorama delle applicazioni per smartphone si arricchisce di altre app pensate appositamente per chi ha disabilità sensoriali o problemi di linguaggio, utili nella vita quotidiana, in casa e in giro per la città. “La mia voce”, ad esempio, è un’app gratuita per la comunicazione assistita creata per chi ha patologie della voce, si trova senza voce o con difficoltà a parlare, consentendo di esprimersi attraverso oltre 130 icone, ognuna associata a un nome e a una frase pre-registrata con voce maschile o femminile. Tra le categorie c’è quella utile per descrivere il livello del dolore, il tipo e la zona del corpo in cui si manifesta, ma anche funzioni per inserire un testo e farlo riprodurre da un sintetizzatore vocale per le informazioni personali o per utilizzare il dispositivo come un foglio di carta disegnando con un dito ciò che si desidera comunicare. Anche l’app “IoParlo” è disponibile gratuitamente e permette di comunicare attraverso lettura digitale di frasi scritte in modo tradizionale o attraverso disegni, mentre “Taxi Sordi”, è stata sviluppata dall’Ens-Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi con l’Unione taxi italiani ed è utile per chiamare o prenotare un taxi anche se non si è in grado di parlare al telefono. Dopo l’invio della richiesta si riceve una notifica con la sigla del taxi prenotato e l’ora stimata di arrivo.

La responsabilità dei genitori in educando

La responsabilità dei genitori in educando

di Anna Armone

La tematica è correlata ai casi di danni causati da alunni durante la permanenza a scuola e, in generale, durante le attività didattiche. La tutela del danneggiato parte dalla richiesta di risarcimento del danno all’istituzione scolastica che chiama in causa la società assicuratrice. Ma la storia non finisce qui. L’insoddisfazione della famiglia del danneggiato può portare alla chiamata in causa dell’amministrazione scolastica e, qualora si ritenga che il fatto dannoso trovi la propria origine anche in una carenza educativa del danneggiante, anche dei genitori di quest’ultimo, per responsabilità in educando.

Gli articoli 2047 e 2048 del codice civile

Accanto al sistema della responsabilità civile basato sulla colpa dell’autore dell’illecito sono previste ipotesi in cui l’attribuzione della responsabilità avviene in base a regole diverse (art. 2047 – 2054 c.c.).In particolare, nell’ipotesi del danno cagionato da persona incapace di intendere e di volere la responsabilità del fatto dannoso ricade su persona diversa da quella che lo ha commesso materialmente (art. 2047 c.c.) mentre nell’ipotesi del fatto illecito commesso da un minorenne la responsabilità è attribuita anche ai genitori(art. 2048).

La prima distinzione da fare, dunque, riguarda lo status del minore. Quando il danneggiante è persona incapace d’intendere e di volere, ai sensi dell’art. 2047 c.c., colui che era tenuto alla sorveglianza o vigilanza rimane obbligato per responsabilità diretta, propria, poiché l’obbligo deriva dalla omissione di vigilanza. Esso non nasce, dunque, da una colpa dell’agente (incapace), perché il danno subito ad per opera di persona che non abbia capacità d’ intendere e di volere si traduce sostanzialmente in un caso fortuito, ma il fatto deriva dall’essere stato reso possibile con la omessa sorveglianza. Rimane obbligato colui che aveva dovere di sorveglianza, ed è tenuto ad un completo risarcimento su di una base equitativa, a meno che non abbia potuto impedire il fatto o non possa risarcire il danno.

Viceversa, nei casi di cui all’art. 2048 presupposto è la capacità d’intendere e di volere del minore, e la responsabilità per il fatto dannoso deriva dal concorso di due responsabilità distinte, per quanto concorrenti. Responsabile principale (per dolo, o colpa) è il minore, e con esso son tenuti i genitori, o il tutore, o il precettore, o il maestro di mestiere e di arte per responsabilità indiretta. In conclusione, nell’art. 2048 si tratta di situazioni che afferiscono all’incapacità di agire, non all’incapacità giuridica.

La giurisprudenza è pragmaticamente orientata ad attribuire alle disposizioni di cui agli articoli 2047 e 2048 c.c. il compito di garantire il più possibile la risarcibilità del danno cagionato ingiustamente da soggetti incapaci o comunque minori di età. In alcune decisioni il confine tra colpa e responsabilità oggettiva appare molto sfumato, evidentemente per non lasciare ingiustificatamente privi di copertura risarcitoria eventi dannosi che altrimenti sfuggirebbero al sistema della responsabilità civile. Tuttavia, si può affermare che la giurisprudenza interpreta certamente come fondato sulla colpa del sorvegliante e del genitore il criterio di imputazione della responsabilità nelle situazioni cui fanno riferimento l’art. 2047 e l’art. 2048 del codice civile.

Nel sistema dell’istruzione, se è vero che i docenti rispondono per eventuali danni cagionati agli studenti qualora si accerti la loro culpa in vigilando, anche i genitori possono essere chiamati in causa e rispondere degli stessi fatti per culpa in educando. Dunque, la responsabilità del docente e quella del genitore non sono alternative e possono essere tirate in ballo entrambe per uno stesso episodio. Insomma, l’eventuale culpa in vigilando di un insegnante non esclude la culpa in educando del genitore, in quanto il primo deve sorvegliare gli alunni in modo adeguato, prendendo tutte le misure atte a evitare una situazione di pericolo; ma è responsabilità del secondo impartire al minore l’educazione adeguata a scongiurare comportamenti illeciti o causa di rischio per il proprio figlio o per i suoi compagni.

I genitori, pertanto,  sono coinvolti, ai sensi dell’art. 2048 c.c., in due tipi di responsabilità per i fatti illeciti dei minori che abbiano la capacità di intendere e di volere: la “culpa in educando” a carico dei genitori che non abbiano impartito al figlio una adeguata educazione così come previsto dall’art. 147 c.c. e la “culpa in vigilando” a carico dei genitori, dei precettori e dei maestri d’arte che sono liberati dalla responsabilità soltanto se provano di non aver potuto impedire il fatto.

Il primo comma dell’art. 2048 si incentra sulla figura dei genitori (in solido) nei confronti dei figli minori non emancipati e/o del tutore nei confronti delle persone soggette alla tutela.

I presupposti affinché sussista la responsabilità sono:

• la convivenza con l’autore dell’illecito

• la mancata educazione impartita ai figli, così come prevede l’art. 147 c.c. in tema di doveri verso i figli ed ai sensi dell’art. 30 Cost.

L’ultimo comma disciplina la prova liberatoria in capo a chi ne risponde. Nella fattispecie, è previsto che chi è tenuto alla sorveglianza dell’incapace, il padre e la madre, in solido hanno la possibilità di liberarsi dalla suddetta responsabilità solo nel caso in cui dimostrino di “non aver potuto impedire il fatto”.

I genitori avranno l’onere di dimostrare il tipo di educazione che hanno impartito al minore, che deve essere idonea, seguendo i dettami del “buon padre di famiglia” e, tale, per cui, il figlio sia stato in grado di sapersi relazionare in maniera diligente e seguendo le regole di una corretta convivenza civile; e, altresì, dimostrare di aver vigilato correttamente sullo stesso.

Nel caso si dovessero ravvisare tutti gli elementi in grado di identificare quel fatto come illecito, in capo ai genitori ricadrà una responsabilità diretta, la cui prova liberatoria assumerà i connotati della c.d. “probatio diabolica”, con minor riguardo nei confronti del ragazzo (Cassazione civile, sez. III, sentenza 19.02.2014 n° 3964.

 

Il ruolo genitoriale in educando

Nel processo educativo l’ordinamento stesso si è dato dei limitinon superabili, proprio per non interferire nell’autonomia familiare nella gestione della relazione educativa con i propri figli.In questo spazio gestito dai genitori prevale l’aspetto morale e sociale su quello regolato normativamente. Ma, nonostante ciò, però, l’obbligo educativo rimane e comporta conseguenze sulla responsabilità genitoriale, tra le quali rientra la responsabilità risarcitoria rispetto ai terzi danneggiati dalla condotta del minore.

Il dovere educativo consiste nell’impartire principi e regole di comportamento finalizzati allo sviluppo armonico della persona per il suo migliore inserimento nella società, a beneficio, dunque, anche di quest’ultima.   A differenza della potestà, la responsabilità, così come l’obbligo di mantenimento, non cessa, secondo l’opinione più diffusa, automaticamente con il raggiungimento della maggiore età. Contestualmente bisognaconsiderare il trend oramai inarrestabile della crescita anticipata dei minori e della loro autonomia. Vengono definiti “grandi minori” proprio per indicare questa nuova dimensione dei ragazzi agita fuori dal controllo dei genitori. Tutto ciò incide sulla determinazione del contenuto dell’obbligo educativo e della correlata responsabilità.

 

Prova liberatoria di responsabilità

La presunzione di responsabilità per i genitori è iuris tantum, per cui la prova liberatoria consiste nel non avere potuto impedire il fatto. 

Nel tempo in cui il minore si trova affidato al precettore od a colui che gli insegna un’arte od un mestiere, i genitori, od il tutore, sono legittimamente esonerati dall’obbligo della vigilanza, sostituendosi ad essi il precettore od il maestro d’arte. Responsabilità solidale potrà sorgere solo se il fatto illecito del minore sia imputabile ad entrambi, come se il genitore, tenendo incustodita in casa un’arma, non abbia saputo evitare che il figlio minore se ne impossessi nell’atto di uscire in strada, ed il precettore o maestro non abbia saputo impedire l’uso di questa, causativo di danno al terzo, mentre l’allievo si trovava con lui. È ovvio che se il fatto del minore non si collega all’ insegnamento, ma derivi da mala educazione, risponderà il genitore; se connesso all’ insegnamento, il maestro.

La giurisprudenza si è mostrata molto restrittiva per la “culpa in educando”, ammettendo il raggiungimento della dimostrazione di non aver potuto impedire il fatto. Ciò, anche perché la Cassazione ha finito per richiedere ai genitori la prova positiva di aver impartito una sana e adeguata educazione. Di conseguenza la prova liberatoria è divenuta sempre più difficile al punto d trasformare la responsabilità da colposa a quasi oggettiva.
Infatti, nelle sentenze in materia è stata sempre più tralasciata una concreta indagine sulla effettiva colpevolezza dei genitori, dando maggiore spazio alle “modalità” del fatto illecito; molto spesso sulla base di documentazioni raccolte in un giudizio penale che costituiscono “prove atipiche” ed hanno valore di indizi semplici.Da più di un decennio, però, sempre la Suprema Corte (Sez. 3, 6/12/2011 n. 26200) sembra mostrare una attenzione nuova: enuncia infatti il principio che va imputata ai genitori la responsabilità degli “illeciti dei figli minori riconducibili ad una obiettiva carenza dell’ attività educativa”. 

Prove queste che vanno costruite con le testimonianze di persone che abbiano conosciuto la famiglia e il minore, con i precedenti dello stesso e con le di lui frequentazioni.

D’altra parte, anche le sentenze più restrittive avevano, comunque, enunciato che la valutazione delle modalità vanno sempre confrontate con le prove raccolte nel giudizio per verificare se siano in contrasto con le risultanze processuali.

In tema di responsabilità dei genitori per i danni cagionati dall’illecito del figlio minore, ove manchi, da parte dei primi, la prova liberatoria di non aver potuto impedire il comportamento dannoso – e cioè la dimostrazione di avere impartito al minore l’educazione e l’istruzione consone alle proprie condizioni familiari e sociali e di avere vigilato sulla sua condotta, così da non potersi configurare a loro carico una “culpa in educando” o “in vigilando” – i genitori medesimi sono obbligati a risarcire i detti danni nella stessa misura con cui tale obbligazione graverebbe sull’autore materiale dell’illecito e, quindi, in caso sussistano le condizioni, anche a risarcimento dei danni non patrimoniali.

Con riferimento alla regolazione dei rispettivi comportamenti, la scuola e la famiglia devono trovare nell’ambito del patto di corresponsabilità educativa il luogo in cui impegnarsi nell’azione educativa. Tale regolazione costituisce, quantomeno, prova dell’impegno reciproco finalizzato ad evitare situazioni causative di danno tra gli alunni.

Dal punto di vista della natura dell’obbligazione risarcitoria, in caso di concorso di responsabilità tra istituzione scolastica e genitori, la responsabilità è “solidale”, ossia il danneggiato può rivolgersi a ciascuno dei responsabili e pretendere l’intero risarcimento anche da uno solo di essi.

Ecco, dunque, l’opportunità, se non necessità, per le famiglie di stipulare una polizza assicurativa per la responsabilità civile. Ciò perché nel caso di pagamento del risarcimento in toto da parte dell’amministrazione, la famiglia si troverebbe a subire un’azione di regresso per la percentuale di responsabilità riconosciuta da giudice a suo carico.

Pensionamenti scuola 2024

Pensionamenti scuola 1° settembre 2024: atteso il decreto e la circolare ministeriale

Venerdì 8 settembre si è tenuto un incontro informativo tra Ministero dell’Istruzione e del Merito e sindacati sulle cessazioni del personale scolastico dal 1° settembre 2024. 
È stata presentata una bozza di decreto e di circolare che ripropone sostanzialmente gli stessi contenuti degli scorsi anni, con tempistiche sempre stringenti.
Il termine di presentazione delle domande, secondo le indicazioni fornite, dovrebbe essere:

  • il 23 ottobre 2023, per il personale docente, educativo, ATA
  • il 28 febbraio 2024 per i dirigenti scolastici.

Dimensionamento scolastico

Dimensionamento scolastico, occorre realismo, il Paese non è uguale dappertutto.

 “I criteri che hanno dettato il previsto dimensionamento scolastico possono essere anche basati su elucubrazioni logiche, ma quello che al momento palesemente manca è il realismo, il rendersi conto di incidere in egual modo su un terreno profondamente diverso sia per cultura che per circostanze contingenti. Non possiamo far finta che tutto funzioni allo stesso modo e poi sorprenderci di fronte atragedie figlie di una sottocultura disagiata”. 

Ornella Cuzzupi, Segretario Nazionale UGL Scuola, in merito al previsto sottodimensionamento degli istituti scolastici punta dritto problema lanciando al Ministro Valditara una proposta chiara proponendo che sia messa al centro di un dibattito ben più ampio della sola dinamica scolastica.

“Se, come abbiamo detto più volte – continua Cuzzupi – occorre rendere lo Stato vivo all’interno delle varie realtà, non possiamo dimenticare il primo e più importante contesto educativo dopo la famiglia: la scuola. I recentissimi fatti di Caivano, ma solo per un esempio che è di queste ore, stanno dimostrando come la malavita sia pronta persino a sfidare le più alte istituzioni. Dopo che il Primo Ministro ha dato personalmente il senso dell’impegno poche ore fa è arrivata la drammatica risposta con un raid notturno fatto di terrore e spari, tra l’altro denunciato da chi, coraggiosamente, è in prima fila contro certi fenomeni, padre Patriciello, un uomo che rappresenta tanti coraggiosi che non possono essere lasciati soli. Una circostanza che deve far riflettere ognuno per le sue responsabilità. Ecco, per quanto riguarda il settore scolastico occorre che il dimensionamento previsto, con la conseguente perdita di presidi territoriali, sia completamente rivisitato. È necessario potenziare la presenza dello Stato perrendere credibile e vero il valore della legalità. La scuola è un comparto strategico per limitare certi fenomeni, di questo tutti ne devono prendere atto”.

Quindi la proposta del Segretario Nazionale UGL Scuola: “L’UGL Scuola chiede la rivisitazione dei parametri inerenti all’autonomia degli istituti e la considerazione dovuta ai contesti dove la Scuola rappresenta l’avamposto dello Stato. Su tale aspetto non ci si può consentire un ulteriore passo falso. Al Ministro Valditara, che apprezziamo per l’impegno mostrato nel suo quotidiano lavoro al dicastero, chiediamo di aprire con urgenza un tavolo di confronto con le forze sociali e le varie realtà locali per definire al meglio e velocemente un progetto che, senza opportune rivisitazioni,rischia di diventare un pericolosissimo boomerang, il tutto corredato anche dell’estensione a tempo pieno per dare un senso completo alla volontà di cambiare in meglio. Senza questo si rimarrà a piangere per le tragedie con la drammatica considerazione di non aver fatto nulla per costruire un futuro diverso”.

Federazione Nazionale UGL Scuola

Diritto allo studio e libri scolastici

Diritto allo studio e libri scolastici, famiglie e consumatori insieme al mondo del libro per chiedere al governo più soldi per le famiglie povere e la detrazione fiscale

Forum delle Associazioni Familiari, Adiconsum, AIE, ALI-Confcommercio, Federcartolai-Confcommercio e Anarpe chiedono un intervento nella Legge di Bilancio

Consumatori e famiglie assieme a tutta la filiera del libro scolastico chiedono che “nella prossima Legge di Bilancio venga aumentato lo stanziamento e rivisti i criteri di distribuzione per il diritto allo studio per le famiglie in condizioni di povertà dagli attuali 133 ad almeno 170 e che venga introdotta per tutte le altre famiglie, attualmente prive di strumenti di sostegno alla spesa per i libri scolastici, una detrazione fiscale al pari delle spese mediche, come dichiarato prima dalla Sottosegretaria del Ministero dell’Istruzione e del Merito Paola Frassinetti e poi dal Ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, e dai rappresentanti di alcune forze politiche. Le ipotesi di intervento sono state condivise dal Ministero dell’Istruzione e del Merito al tavolo tecnico con la filiera dell’editoria scolastica”. L’appello è firmato dal Forum delle Associazioni Familiari, Adiconsum, Associazione Italiana Editori (AIE), Associazione Librai Italiani (ALI-Confcommercio), Federcartolai Confcommercio e Anarpe, Associazione nazionale agenti rappresentanti promotori editoriali.

“In una stagione di minori risorse – proseguono le associazioni firmatarie dell’appello – come ogni giorno ci viene ricordato, sarebbe una scelta politica forte che offrirebbe un chiaro segnale agli italiani nel segno del sostegno alla famiglia e dell’investimento nella formazione, leve fondamentali per ridare slancio e prospettiva di futuro all’Italia. In questo senso, bisogna riconoscere al ministro Giuseppe Valditara la sensibilità di aver compreso e poi sostenuto le proposte di cui si sono fatte portatrici le associazioni del mondo del libro, i consumatori e le famiglie”.

MyEdu Coaching

MYEDU lancia il portale “MyEdu Coaching” a sostegno della genitorialità: i consigli e le analisi dei professionisti per migliorare il dialogo genitori-figli.

Dal “genitore sceriffo” al genitore “zucchero filato”. Come educare i figli del nuovo millennio? Sabato 9 settembre si è tenuto alle ore 12:00presso la Terrazza Miramare del festival della Comunicazione di Camogli un dialogo sulla genitorialità tra lo psicopedagogista Stefano Rossi e l’esperta in neuroscienze Mila Valsecchi che, insieme a Laura Fumagalli, presidente di MyEdu, tracceranno le possibili strade da intraprendere per un efficace dialogo genitori-ragazzi.

MILANO – 11 settembre 2023 – MyEdu amplia l’offerta formativa digitale con il nuovo portale “MyEdu Coaching”, uno strumento a sostegno della genitorialità con video, podcast e i consigli degli esperti per sostenere il mestiere più difficile: essere genitori. Una guida utile in quei momenti della vita quotidiana che possono portare a problemi relazionali tra genitori e figli, o tra genitori o ancora tra genitori e mondo della Scuola. Rivolto ai genitori dei ragazzi della scuola primaria e secondaria di I grado, MyEdu Coaching (coaching.myedu.it), offrirà contenuti utili per comprendere e gestire i “comportamenti tempesta” di bambini e ragazzi per riuscire ad accompagnarli nel grande mare delle emozioni di questo importante periodo della vita.

La direzione scientifica del progetto è stata affidata a Stefano Rossi, psicopedagogista scolastico e formatore, affiancato da Mila Valsecchi, esperta in neuroscienze e formazione, oltre a un team di professionisti che curano i diversi aspetti della vita dei genitori: dall’alimentazione al gioco, dallo sport al rapporto con gli altri, fino alla scelta del proprio stile di genitorialità.

Tra gli autori: Pilar Nannini, pediatra e nutrizionista; Simona Viberti, style and closet organizer; Davide Donà, allenatore sportivo; Sarah Cibrario, docente e musicista; Rossana Candia, esperta in mindfulness.

“Educare oggi è difficile, in classe come a casa – spiega Laura Fumagalli, presidente di MyEdu– Mentre spesso gli insegnanti lavorano nella tempesta affrontando problemi sempre più frequenti di regolazione emotiva, molti genitori si definiscono nella nebbia, proprio a causa del collasso di quei valori verticali che ieri orientavano il progetto educativo familiare. È in questo contesto che abbiamo scelto di dedicare un vero e proprio servizio di consulenza genitoriale con un prodotto inedito pensato per rispondere alle richieste di aiuto dei genitori, che ora potranno contare su opinioni e consigli sia pratici, sia formativi, da parte di professionisti del settore”.

“Sempre più bambini e ragazzi manifestano difficoltà nella regolazione delle emozioni, uno degli aspetti più significativi del cosiddetto analfabetismo emotivo – sottolinea Stefano Rossi, psicopedagogista scolastico e formatore e direttore scientifico di MyEdu Coaching – Un cuore è analfabeta quando è incapace di riconoscere, comprendere e regolare le proprie emozioni. Le emozioni però, non sono un errore di funzionamento da silenziare nel modo più efficiente possibile. Gioia, stupore, ma anche rabbia, tristezza e paura sono dei maestri interiori che custodiscono una saggezza ancestrale. Mentre la classica educazione basata su premi e punizioni censura quelle che impropriamente vengono etichettate come “emozioni negative” (paura, rabbia, tristezza), l’educazione emotiva aiuta bambini e ragazzi a percepire il proprio sentire. Riconoscere l’emozione, ma soprattutto comprenderne il suo significato adattivo è il modo più profondo per imparare a navigare nel grande mare dei propri sentimenti e, di conseguenza, nel grande oceano dell’esistenza”.

I contenuti di MyEdu Coaching.

La nuova piattaforma è divisa in tre grandi aree contenenti video, oltre un vero e proprio magazine e a una sezione da fruire insieme ai propri bimbi. Nella sezione Video è pubblicata una prima raccolta inedita di 10 video lezioni registrate da Stefano Rossi in esclusiva per i genitori del network MyEdu. Dal genitore “zucchero filato” a quello con l’auricolare; dallo sceriffo al superman per arrivare al cosiddetto genitore “porto sicuro”: grazie al lessico e allo stile non convenzionale che caratterizzano Stefano Rossi, il genitore, più che seguire una lezione, ha l’impressione di confrontarsi con amico saggio che riesce a rendere familiare anche il concetto più complesso, rendendolo semplice da metabolizzare e mettere in pratica nella delicata relazione con i figli.

Nelle sezioni del Magazine, poi, vengono fornite analisi e risposte e consigli a problemi di diversa natura: dalla dipendenza dai social network al vestirsi, da come relazionarsi negli sport di squadra alla corretta alimentazione, fino all’organizzazione mentale e pratica. E poi risposte ai frequenti dubbi famigliari sulla frequenza di corsi extra scolastici con i consigli per sostenere e affiancare i propri figli in queste scelte, ma anche le buone pratiche per trovare un momento di calma interiore per i genitori migliorando la consapevolezza delle proprie emozioni anche nei confronti degli stessi figli. Infine la sezione Kids: dagli origami ai mandala, dalle posizioni di yoga alla mindfulness alla cucina, una raccolta di attività da fare insieme ai propri figli per imparare nuovi metodi di ritrovare la calma, rilassarsi e stare bene insieme.

MyEdu

Formare i docenti della scuola e sostenere le famiglie nel percorso di apprendimento dei propri figli in età scolare. MyEdu, la piattaforma di formazione digitale fondata nel 2013 a Milano, propone risorse e contenuti interattivi: lezioni, video-lezioni, attività per il ripasso e l’autovalutazione dell’apprendimento. Un pacchetto di strumenti di ausilio all’apprendimento scolastico rivolti alle scuole pubbliche e private, agli insegnanti e soprattutto alle famiglie. All’attivo conta un team interno di 35 professionisti, tra redattori, tutor, creativi, grafici e sviluppatori, oltre a una rete di consulenza esterna di formatori, professori e autori di contenuti. Numerose le collaborazioni della casa editrice che di recente ha rinnovato la partnership con il Ministero dell’Istruzione attraverso il protocollo d’intesa “per la realizzazione di azioni a supporto dell’innovazione didattica e digitale nella Scuola Italiana”. MyEdu collabora con realtà di primo piano in campo educativo come la Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, il Festival della Comunicazione di Camogli, il progetto Scuola in Ospedale, il MUBA – Museo dei Bambini Milano, l’Acquario di Genova, il parco Pinocchio di Collodi e fornisce contenuti interattivi e divulgativi per le principali reti televisive per bambini tra cui Rai Scuola e Rai Gulp.

Si torna in una scuola classista, gli studenti Uds coniano il simbolo della matita spezzata: proteste di piazza 20 ottobre e 17 novembre

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

Il ritorno a scuola, per l’avvio dell’anno scolastico 2023/24, non soddisfa almeno una parte degli studenti. Sostengono che si riparte con “carenze e le problematiche strutturali”: su uno striscione aperto il 10 settembre davanti al ministero dell’Istruzione del Merito, i giovani dell’Unione degli Studenti sognano una scuola “diversa e immaginata a partire dagli studenti”, quindi annunciano che il 20 ottobre e il 17 novembre saranno in piazza. Davanti ai messaggi è stata appoggiata “una matita spezzata, simbolo che la scuola immaginata dal ministro non è scuola”.

Bianca Chiesa, portavoce dell’Unione Degli Studenti, sostiene che “le ultime riforme di questo governo propongono un modello di scuola meritocratica, competitiva e aziendalizzata che non tiene conto delle condizioni di partenza di ciascuno”. In questo contesto, “i diritti degli studenti non sono né garantiti né riconosciuti al contrario vengono visti e narrati come accessori che vengono concessi agli studenti o conquiste che è necessario meritarsi. Ma l’istruzione non è un servizio, è un diritto fondamentale di ciascuna persona”.

“Come Unione Degli Studenti sono anni che lottiamo per un modello di scuola differente che metta gli studenti al centro – aggiunge Alice Beccari, dell’Uds – Noi una proposta l’abbiamo: cinque diritti fondamentali che vanno a definire la scuola che vogliamo e di cui abbiamo bisogno. Pretendiamo il diritto ad un’istruzione completamente gratuita: senza costi per libri e trasporti che corrispondono ad una media di 1.300 euro annui. Il diritto ad una scuola non piegata alle logiche del mercato: con l’attuazione dell’istruzione integrata e l’abolizione degli attuali Pcto. Il diritto ad una scuola tutelante: che garantisca il benessere psicologico attraverso una riforma radicale della didattica”.

La rappresentante degli studenti reclama quindi “il diritto ad un’edilizia sicura e con spazi adeguati: con un piano di investimenti adeguato alla mappatura della situazione edilizia attuale e il diritto a decidere nelle nostre scuole tramite la riforma della rappresentanza e della partecipazione”.

“Abbiamo costruito una matita spezzata perché attualmente è quello che la scuola escludente e classista ci propone, questa non è scuola ma noi a partire dagli studenti ne stiamo costruendo una migliore. Per questo il 20 ottobre e il 17 novembre saremo nelle piazze di tutto il Paese per chiedere a gran voce un modello di scuola differente, nelle nostre scuole ora decidiamo noi”, concludono gli studenti.

Nota 11 settembre 2023, AOODGOSV 29795

Ministero dell’Istruzione e del Merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e
l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori generali e ai dirigenti preposti Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI
Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma della Valle d’Aosta
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Bolzano
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Trento
All’Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di Bolzano
e,p.c. Al Capo Dipartimento Sistema educativo di Istruzione e Formazione S E D E
Al Capo di Gabinetto del Ministro S E D E

Oggetto: Elezioni degli organi collegiali a livello di istituzione scolastica – a. s. 2023-2024

Nota 11 settembre 2023, AOODGSIP 3811

Ministero dell’Istruzione e del Merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico
Ufficio II

AI Direttori e ai Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici Regionali
Al Sovrintendente scolastico per la lingua italiana – BOLZANO
All’Intendenza scolastica per la lingua tedesca – BOLZANO
All’Intendenza scolastica per la lingua ladina – BOLZANO
Al Sovrintendente scolastico per la Provincia di TRENTO
Alla Sovrintendenza agli studi per la Regione autonoma della Valle d’Aosta – AOSTA
e, p.c. Ai Dirigenti Scolastici di tutte le Istituzioni scolastiche
Ai referenti regionali per le attività di contrasto del bullismo e del cyberbullismo (individuati ex legge n. 71/2017)

Oggetto: Progetto Generazioni Connesse. Azioni di educazione per un uso corretto e consapevole della Rete e delle tecnologie digitali. Invito a partecipare agli eventi del Back to School a cura del Safer Internet Centre – 21 settembre 2023.

Nota 11 settembre 2023, AOODGOSV 29794

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
Al Sovrintendente Scolastico per la Scuola in lingua italiana di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’Intendente Scolastico per le Scuole delle località ladine di Bolzano
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione e cultura per la Provincia di Trento
Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle D’Aosta
Ai Dirigenti/Coordinatori scolastici delle istituzioni scolastiche del primo e del secondo ciclo di istruzione, statali e paritarie LORO SEDI

Oggetto: Biennale Tecnologia per le Scuole – Politecnico di Torino.

Nota 11 settembre 2023, AOODPPR 2510

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per le risorse umane e finanziarie

Al Gabinetto del Ministro
All’Ufficio Legislativo
All’O.I.V.
Alla Segreteria Particolare del Ministro
Alla Segreteria Particolare del Sottosegretario di Stato
Agli Uffici del Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per le risorse umane e finanziarie
Direzione generale per i sistemi informativi e la statistica
Direzione generale per la progettazione organizzativa, l’innovazione dei processi amministrativi, la comunicazione e i contratti
Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione
Direzione generale per il personale scolastico
Direzione generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico
Alle OO.SS. Loro Sedi
All’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio
Via Ribotta n. 41 00144 ROMA
All’AVIS Comunale di Roma
Via Imperia n. 2 00161 ROMA
e, p.c. All’AVIS Nazionale
Via F. Forlanini n. 23 20134 MILANO
Al MINISTERO della SALUTE
Lungotevere Ripa n. 1 00153 ROMA

OGGETTO: Diciassettesima Giornata della donazione del sangue nel Ministero dell’istruzione e del merito – 4 ottobre 2023

Sessione straordinaria Esame di Stato 2022/2023

Come previsto dall’Ordinanza Ministeriale 21 luglio 2023, AOOGABMI 146, la sessione straordinaria dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2022/2023 ha inizio il giorno 11 settembre 2023, con l’insediamento delle Commissioni.

La sessione straordinaria dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2022/2023, si svolge secondo il seguente diario:
– prima prova scritta: mercoledì 13 settembre 2023;
– seconda prova scritta: giovedì 14 settembre 2023, con eventuale prosecuzione nei giorni successivi per gli indirizzi nei quali detta prova si svolge in più giorni, secondo i tempi e le modalità fissati per la sessione ordinaria;
– inizio dei colloqui: dopo la correzione e la valutazione degli elaborati delle prove scritte e pubblicazione degli esiti degli scritti.

Per i candidati che non devono sostenere la prima prova scritta, la seconda prova scritta e la eventuale terza prova scritta prevista per gli specifici indirizzi di studio, si svolgono nei giorni di giovedì 14 settembre 2023 (seconda prova) e mercoledì 20 settembre 2023 (terza prova).

Per i candidati che non devono sostenere alcuna prova scritta, il colloquio ha luogo mercoledì 13 settembre 2023.