Precari, per il Tar gli abilitati Tfa “congelati” Ssis vanno nelle GaE

da La Tecnica della Scuola

Precari, per il Tar gli abilitati Tfa “congelati” Ssis vanno nelle GaE

Buone notizie per i docenti iscritti ai corsi Ssis che per vari motivi si sono abilitati molto dopo col Tfa ordinario: per il Tar del Lazio dovevano essere inseriti nelle GaE.

Si tratta di un parere rilevante, perché, si legge nella sentenza di merito del tribunale amministrativo laziale, la n. 11616/2015 depositata in data 13 ottobre 2015, corrisponde ad un rigetto della norma contenuta nel D.M. 27.06.2013 n.572 recante l’Aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento del personale docente ed educativo valevoli per il triennio 2011/2014: in particolare, il Tar ha reputato non legittimo il punto del D.M. laddove non prevede l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento, neppure con riserva, dei docenti che, iscritti alla SSIS IX ciclo, non hanno frequentato i corsi congelando la propria iscrizione, e si sono abilitati con il TFA ordinari.

“Il Collegio giudicante – spiega Leonardo Pagano, coordinatore e portavoce “congelati SSIS non inseriti in GaE” – ha ritenuto, infatti, la fondatezza del ricorso ed accogliendolo ha disposto che “vanno conseguentemente annullati il decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca n. 572 del 27 giugno 2013 nonchè il pedissequo decreto 01.04.2014 n. 235, recante “Aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento del personale docente ed educativo “valevoli per il triennio 2014/2017”, nella parte in cui non consentono l’iscrizione alle GAE anche dei c.d. “congelati SSIS”, nonché i provvedimenti con i quali gli Uffici Scolastici abbiano rigettato le domande di iscrizione nelle G.A.E. dei ricorrenti.”

“Dopo due anni di lotte – conclude Pagano – siamo riusciti a far rientrare in GaE tanti docenti, tutti Congelati SSIS, esclusi ingiustamente: è un grandissimo successo”.

Ora, quindi, tutti i precari inclusi nelle GaE avranno buone ragioni per aspirare alle supplenze di lunga durata e soprattutto all’immissione in ruolo.

Monitoraggio sulla metodologia Clil nei licei linguistici

da La Tecnica della Scuola

Monitoraggio sulla metodologia Clil nei licei linguistici

L.L.

Entro il 31 ottobre i dirigenti scolastici in servizio presso i Licei Linguistici, Europei, Internazionali statali e paritari, sono invitati a compilare il questionarioonline, predisposto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, finalizzato a recensire le esperienze didattiche condotte su tutto il territorio nazionale nel corrente anno scolastico.

Il questionario è reperibile al link http://monitoraggio.dirigenti.dnl-clil.questionpro.com

In allegato alla nota prot.9773 del 9 ottobre 2015 sono disponibili anche le le linee guida per la compilazione del questionario.

I dati saranno presentati nel corso di un ciclo di tre seminari (Nord, Centro, Sud) organizzati dal Liceo “Niccolò Machiavelli” di Firenze, scuola capofila della Rete Nazionale dei Licei Linguistici e da altre istituzioni scolastiche della Rete, al termine di tutte le Azioni previste dal Progetto, al fine di condividere buone pratiche e modelli innovativi, frutto di ricerche e sperimentazioni avviate dal progetto “Azioni a supporto della metodologia CLIL nei Licei Linguistici – Anno Scolastico 2014-2015”.

Il rapporto finale con i risultati del monitoraggio e i relativi materiali raccolti saranno pubblicati in un Repository CLIL, anch’esso ideato e realizzato dall’OTPL in collaborazione con il Servizio Linguistico di Ateneo (Se.L.d’A.) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Confindustria, 10 proposte per migliorare alternanza scuola-lavoro

da La Tecnica della Scuola

Confindustria, 10 proposte per migliorare alternanza scuola-lavoro

Confindustria lancia dieci proposte per migliorare i percorsi di alternanza scuola-lavoro. Il vademecum, presentato in occasione della seconda giornata per l’education dell’associazione degli imprenditori svoltasi alla Luiss, è un manuale di istruzioni sulle novità introdotte dalla “buona scuola” varata dal Governo.

Ecco le proposte: riconoscere incentivi e sgravi fiscali per le imprese che ospitano studenti in alternanza scuola-lavoro; inserire la formazione sulla sicurezza nei programmi scolastici di tutte le scuole secondarie superiori; inquadrare i progetti di alternanza scuola-lavoro nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa, tenendo conto delle differenze tra piccola e grande impresa; prestare attenzione non solo alla fase di orientamento e di preparazione-progettazione del percorso di alternanza, ma anche alla sua realizzazione e alla restituzione dei risultati per dare significato all’esperienza, curando la motivazione degli studenti e responsabilizzando il tutor-referente della scuola.

E ancora: avviare una sperimentazione per individuare quali possano essere, a legislazione vigente, le tipologie di prova più adatte alla valutazione delle esperienze di alternanza scuola-lavoro in sede di esame di Stato; attribuire alle organizzazioni di rappresentanza delle imprese il ruolo di regia locale organizzativa per il coordinamento, la co-progettazione e la pianificazione dei percorsi di alternanza prevedendo contestualmente una sufficiente copertura finanziaria; articolare la seconda prova dell’esame di maturità sulla base di una tematica generale definita a livello centrale lasciando alle singole scuole la redazione di dettaglio; inserire la partecipazione dello studente a un percorso di alternanza scuola-lavoro tra le motivazioni valide ai fini dell’integrazione del punteggio attribuibile dal consiglio di classe in sede di maturità nel rispetto del massimale di 20 punti complessivi; prevedere per le attività di alternanza effettuate all’interno del normale percorso curriculare che la prestazione del medico sia pagata da fondi dello Stato e delle Regioni sul modello di quanto previsto dalla normativa sugli stage rispetto alla posizione Inail; infine, definire uno status dello studente in alternanza scuola-lavoro che lo distingua dal lavoratore.

Il vademecum ha un’apprendice che riporta circa 200 buone pratiche di alternanza scuola-lavoro gia’ sperimentate e realizzate da 74 associazioni territoriali di categoria e dal gruppo giovani Confindustria. Una rassegna non esaustiva, ma rappresentativa del ruolo del sistema confindustriale nel collegamento tra scuole e imprese.

Progetti di educazione alla cittadinanza attiva e alla legalità: scadenza 26/10/2015

da La Tecnica della Scuola

Progetti di educazione alla cittadinanza attiva e alla legalità: scadenza 26/10/2015

L.L.

Con D.D. prot. n. 990 dell’1 ottobre 2015 il Miur ha pubblicato un avviso indirizzato alle istituzioni scolastiche, con invito a presentare progetti sulla realizzazione di attività orientate alla promozione dell’educazione alla cittadinanza attiva e alla legalità.

Per essere ammessi al finanziamento i progetti dovranno realizzare percorsi di educazione e formazione interdisciplinare su almeno una delle seguenti tematiche:

  1. educazione alla cittadinanza attiva e al rispetto delle regole
  2. appartenenza all’Unione Europea, ad altri organismi internazionali e interscambio culturale
  3. solidarietà e volontariato
  4. conoscenza del territorio e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale
  5. beni comuni
  6. io vedo, io sento, io parlo.

Le risorse programmate per la realizzazione delle attività sono pari ad euro 3.400.000,00. Ciascun progetto non potrà prevedere una richiesta di finanziamento superiore a 100.000,00 euro.

I progetti dovranno essere presentati attraverso il modello di domanda cui all’allegato A dell’avviso entro il 26 ottobre (termine prorogato con DD n. 1003 del 5 ottobre 2015).

Concorso ad hoc per le cattedre di sostegno

da La Tecnica della Scuola

Concorso ad hoc per le cattedre di sostegno

Non ci sarà una specifica classe di concorso, ma un percorso concorsuale specifico per le cattedre di sostegno. Come riporta ‘Italia Oggi’ il Miur, con un decreto, cercherà di affrontare il contenzioso giudiziario per l’attribuzione del sostegno agli studenti e la necessità di adeguare le diagnosi di funzione dei nuovi parametri ICF. La Uil, come afferma Pasquale Proietti, propone anche il superamento della titolarità proviciale della dotazione organica di sostegno alle superiori, prevedendo una titolarità di rete. La Fish, invece, insiste sulla formazione obbligatoria in didattica inclusiva di tutti gli insegnanti.

Cos’è il Piano triennale di edilizia scolastica?

da La Tecnica della Scuola

Cos’è il Piano triennale di edilizia scolastica?

Abbiamo visto quali sono i progetti adottati dal Ministero per la sicurezza e l’edilizia scolastica. Progetti già conclusi o ancora in fase di terminazione, alcuni approvati da precedenti governi e altri da quello attuale.

C’è il progetto #italiasicura, in cui è stata creata una struttura di Missione che possa assicurare il coordinamento tra diversi Ministeri per garantire l’impulso e la corretta gestionefra varie linee di finanziamento e il sostegno agli Enti locali, che operano nella gestione diretta delle scuole. A tal proposito, questa estate sono stati aperti 1.643, che si sono chiusi con l’avvio delle scuole.
Se si considera che anche la legge 107/2015, la cosiddetta ‘Buona Scuola’, prevede lo stanziamento di 300 milioni di euro attraverso un bando di concorso per costruire scuole altamente innovative dal punto di vista architettonico ed energetico, dove gli spazi saranno concepiti anche per favorire una didattica avanzata, le manovre per migliorare la sicurezza nelle scuole sembra stiano aumentando.

Ma la vera novità risiede nel Piano triennale di edilizia scolastica, che mira a programmare in modo unitario e coerente tutte i progetti e le risorse.
Si tratta di mutui trentennali a totale carico dello Stato, attraverso fondi erogati dalla Banca Europea degli investimenti (Bei).
Gli Enti locali hanno inviato alla Regione di appartenenza i progetti per cui chiedevano finanziamento e le Regioni hanno stilato una graduatoria dei progetti ammessi.
A livello nazionale, per il triennio 2015-2017 sono stati raccolti 6.300 interventi per un valore complessivo di 3.660.521.946 euro.

In questo modo sono stati finanziati i primi 1219 interventi investendo 905 milioni di euro. Interventi che, in quanto in cima alle 20 graduatorie regionali, sono stati giudicati “i più urgenti” dalle Regioni stesse.
Come già accennato, le risorse in questione provengono dal cosiddetto “decreto mutui” dello scorso gennaio, che grazie a una rata di 40 milioni l’anno pagata dallo Stato per trent’anni, la Bei, attraverso Cdp, mette a disposizione degli enti risorse economiche per la ristrutturazione e l’ammodernamento.
Nello specifico, il contratto di mutuo consentirà di anticipare agli enti locali il 30%, a cui seguiranno due successive erogazioni del 55% e del restante 15% della somma entro fine anno.
A questo punto le risorse, che dovrebbero andare direttamente nelle casse dei comuni e non “sostare” alle Regioni, potranno pagare il 20% di anticipazione alle imprese, in base al codice appalti.

Legge di stabilità, nessuna modifica per la ‘Buona Scuola’

da La Tecnica della Scuola

Legge di stabilità, nessuna modifica per la ‘Buona Scuola’

Nella legge di stabilità che presto sarà licenziata dal Consiglio dei Ministri (già giovedì?) non ci sarà nessun correttivo alla Legge n.107/2015.

Secondo ‘Italia Oggi’, non ci sarà nessuna modifica al testo anche se i sindacati, nei mesi scorsi, avevamo più volte richiesto dei correttivi. Nessuna novità riguardo lo slittamento di un anno della costituzione degli ambiti territorali con conseguente spostamento della chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi. Oltre ai 5 milioni previsti per il concorso di cui riferiamo a parte (clicca qui), la manovra finanziaria stanzierà anche 350 milioni soprattutto all’università. Non dovrebbero essere ritoccati, invece, i bilanci delle istituzioni scolastiche.

Concorso docenti, pronti 5 milioni per le prove e i commissari

da La Tecnica della Scuola

Concorso docenti, pronti 5 milioni per le prove e i commissari

Saranno 5 i milioni di euro che il governo destinerà per il concorso (non solo le prove, ma anche un gettone di presenza per i commissari). Il tutto sarà previsto nella Legge di Stabilità all’esame di Palazzo Chigi in questi giorni e che già giovedì potrebbe essere resa nota. Il bando per l’assunzione di 90 mila professori è in fase di preparazione ed entro la fine di questa settimana sarà sul tavolo del ministro Giannini. Come riporta ‘Il Mattino’ non dovrebbe prevedere la prova preselettiva, ma una prova scritta (al computer) e la parte orale con una lezione.

Tavolo sul sistema integrato 0-6 anni

da tuttoscuola.com

Tavolo sul sistema integrato 0-6 anni

Nuovo incontro di ascolto e confronto sulle deleghe che la legge “Buona Scuola” affida al Governo. Martedì pomeriggio, al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, si è riunito il terzo dei tavoli voluti dal Ministro Stefania Giannini. Al centro dei lavori – che sono stati presieduti dal Sottosegretario Davide Faraone – il sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita ai 6 anni.

Riformare il sistema di educazione da zero a sei anni – ha spiegato il Sottosegretario – è un obiettivo ambizioso al quale stiamo lavorando incontrando esperti del settore, sempre in una dimensione di ascolto e confronto costruttivo. Un obiettivo ambizioso e dovuto. Un Paese che investe sui diritti dei bambini e delle bambine – ha aggiunto il Sottosegretario – è un Paese rivoluzionario. Rivoluzionario e determinato a conquistarsi il proprio futuro di ricchezza, grazie all’investimento sul proprio capitale umano”.

Al tavolo di oggi sono intervenute le associazioni dei genitori, dei docenti, degli studenti e dei dirigenti, docenti universitari ed esperti del settore, l’Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani), i delegati della Conferenza Stato-Regioni e i rappresentanti delle scuole paritarie e del privato sociale.

Ciascuna delegazione si è impegnata a far pervenire al Miur un proprio contributo sul tema affrontato nel dibattito. Questi contribuiti costituiranno la base di partenza per la definizione della proposta del provvedimento che il Governo dovrà emanare.

Martedì 20 ottobre, a partire dalle ore 15 (sempre presso il Miur), è convocato il quarto dei cinque tavoli previsti sulla revisione dei percorsi di istruzione professionale.

La Buona Scuola diventa un co-branding?

da tuttoscuola.com

La Buona Scuola diventa un co-branding?
La proposta avanzata dal ministro Giannini a Confindustria

Nel corso della  Seconda Giornata dell’Education, organizzata da Confindustria nell’aula magna della Luiss di Roma, si è parlato dell’ingresso dell’alternanza scuola-lavoro obbligatoria nel sistema educativo italiano.

La Buona scuola è ormai un brand, propongo quindi a a Confindustria una sorta co-branding, sullo stile di Assolombarda“, ha detto il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini.

Dunque, porte aperte agli studenti da parte delle imprese, delle associazioni, delle istituzioni e di tutti quegli ambienti extra-scolastici che possono contribuire alla loro crescita formativa e al loro orientamento. L’obiettivo è avviare un “processo duraturo e non un’operazione isolata”, è stato detto durante i lavori, “con un forte coinvolgimento di istituzioni, imprese, dirigenti scolastici, insegnanti e studenti”.

Hanno partecipato all’incontro, insieme al ministro Giannini, anche il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, Ivan Lo Bello, vicepresidente Confindustria per l’Education, Fabio Storchi, presidente Federmeccanica, Mauro Chiassarini amministratore Delegato Bayer, Flavia Piccoli Nardelli presidente VII Commissione Cultura, Scienza, Istruzione della Camera, Ermanno Rondi project Leader Azione Comune sull’Istruzione Tecnica Club dei 15 e Attilio Oliva membro del Board Centro per la Ricerca e l’Innovazione Educativa dell’OCSE.

La sms-mania danneggia l’apprendimento

da tuttoscuola.com

La sms-mania danneggia l’apprendimento

Velocissimi a digitare sugli smartphone e abilissimi con ogni tipo di device, gli adolescenti digitali fronteggiano un’insidia moderna: la ‘sms-mania’, che li trasforma in messaggiatori compulsivi. Un problema difficile da individuare, visto che i teenager oggi usano i messaggini, anche via chat, più di ogni altro sistema per comunicare.

Se i giovanissimi controllano il telefono continuamente, scattano se li si interrompe, e sono così presi dagli sms da scriverli anche in piena notte, ecco che – secondo uno studio realizzato negli USA – rischiano di essere diventati ‘messaggiatori compulsivi’. Un problema che, soprattutto nel caso delle ragazze, porta con sé brutti voti a scuola.

Lo studio è stato condotto su un campione di oltre 400 adolescenti americani ed è rimbalzato sulle pagine del ‘New York Times’ ripreso dall’ADN-Kronos, e si adatta bene anche alla realtà italiana.

Secondo i ricercatori i ‘messaggiatori seriali’ hanno molto in comune con i giocatori compulsivi: perdono il sonno a causa degli sms, hanno dei problemi se non possono messaggiare e mentono ai grandi per celare il numero di ore trascorse chattando. E tutto ciò danneggia l’apprendimento.

Approvata in prima lettura legge jus soli e jus culturae

da tuttoscuola.com

Approvata in prima lettura legge jus soli e jus culturae
La cittadinanza per i minori stranieri può essere conseguita per nuove vie più rapide

La Camera ha approvato oggi a grande maggioranza la proposta di legge per il conferimento della cittadinanza agli stranieri, ad integrazione delle norme varate a suo tempo.

I voti favorevoli sono stati 310, 66 i contrari, 83 gli astenuti.

A votare insieme alla maggioranza sono stati i deputati di Sel, Area popolare e Ala, mentre hanno espresso voto contrario Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia Italia.

I parlamentari del Movimento 5 stelle si sono astenuti.

Renata Polverini ha votato a favore in dissenso con Forza Italia”.

La proposta approvata oggi prevede due nuovi modi per acquisire la cittadinanza: lo ius soli temperato e lo ius culturae.

Nel primo caso potranno chiedere la cittadinanza italiana i minori figli di genitori stranieri di cui almeno uno sia in possesso di permesso di soggiorno Ue di lungo periodo; nel secondo caso lo ius culturae riguarda invece il minore nato in Italia, o entrato entro i 12 anni, che abbia concluso almeno un ciclo scolastico nel nostro Paese.

Gli equivoci sul piano triennale

da tuttoscuola.com

Gli equivoci sul piano triennale

Continua l’equivoco sul piano triennale dell’offerta formativa il cui termine di presentazione è slittato, come si sa, dalla fine di ottobre (come prevedeva la legge 107/15) al 15 gennaio p.v. per ragioni oggettive di forza maggiore (il nuovo dimensionamento delle istituzioni scolastiche scade a fine anno).

Si potrà convenire che la scadenza del dimensionamento da parte delle Regioni era nota da tempo e che il Parlamento avrebbe dovuto tenerne conto nella roadmap della riforma, ma da questo ad affermare che le nomine in ruolo della fase C vengono ora fatte alla cieca per mancanza del piano o che, a causa dello slittamento di presentazione, il piano triennale subirà un ritardo di un anno, ne passa.

La legge in proposito è chiara: il piano triennale viene predisposto dalle istituzioni scolastiche nel corso del 2015-16 per diventare operativo dal 2016-17. E da quella data l’organico potenziato diventerà a tutti gli effetti organico aggiuntivo dell’autonomia scolastica.

La fase attuale ha, quindi, carattere transitorio e preparatorio.

I 48.812 docenti che saranno assegnati alle scuole (mediamente 6,5 docenti aggiunti per ogni istituzione scolastica) non verranno incardinati nell’organico della scuola; potremmo dire che hanno prima di tutto una funzione occupazionale.

Le scuole sono state invitate ora a segnalare il loro fabbisogno qualitativo, ma si sa già che dovranno accontentarsi di quel che passa il convento, in attesa di effettuare l’anno prossimo scelte mirate, confacenti con il piano triennale ufficiale.

Il piano triennale partirà, come previsto, l’anno prossimo; le istituzioni scolastiche hanno quindi più tempo per definire gli obiettivi della loro offerta formativa.

Complicazioni sul piano triennale per effetto del dimensionamento

da tuttoscuola.com

Complicazioni sul piano triennale per effetto del dimensionamento

Tuttoscuola nei giorni scorsi ha già rilevato (http://www.tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=37038 ) come il dimensionamento delle istituzioni scolastiche che le Regioni dovranno (ri)definire entro il 31 dicembre prossimo avrà conseguenze organizzative sulla definizione dei piani triennali.

In effetti le nuove istituzioni scolastiche “dimensionate” (risultato di accorpamenti o di sdoppiamenti) si troveranno all’inizio dell’anno scolastico 2016-17 senza un piano triennale proprio.

Probabilmente non saranno molte le nuove istituzioni scolastiche nate dal nuovo dimensionamento, ma per loro occorre trovare soluzioni funzionali, rispettose degli obiettivi delineati dalla legge e dei diritti del personale docente in organico aggiuntivo.

L’ipotesi di far slittare di un anno l’avvio del piano triennale soltanto per queste istituzioni scolastiche sembra poco praticabile, soprattutto per gli effetti incrociati dell’impiego e della mobilità dei docenti dell’organico potenziato. A meno che l’avvio di tutti i piani triennali venga rinviato al 2017-18. Impensabile!

Se i piani triennali dovranno essere approvati e pronti per la loro attivazione dal 2016-17, occorrerà che qualcuno li approvi comunque per tempo nel corso di questo anno scolastico.

Come? Non è facile trovare una risposta, ma in qualche modo il Miur dovrà trovare una soluzione che rimedi, anche se in modo rattoppato, all’inconveniente organizzativo.

In via transitoria potrebbe essere assunto, ad esempio, il piano triennale dell’istituzione scolastica principale da cui quelle dimensionate provengono, per poi assestarlo in modo più mirato per l’anno successivo. In ogni modo una soluzione va trovata. Presto.

#Coding@Miur

#Coding@Miur

Il 14 ottobre al Ministero laboratori con i ragazzi per la Europe Code Week

#Coding@Miur, questo il nome dell’iniziativa che si svolgerà al Miur mercoledì 14 ottobre a partire dalle ore 10 nell’ambito della Settimana Europea della Programmazione.
Per una mattinata, la Sala della Comunicazione e il Salone dei Ministri saranno trasformati in laboratori dove gli studenti e i loro insegnanti si confronteranno e svolgeranno attività di coding (programmazione), coding unplugged (programmazione fatta senza il computer) e robotica.
Saranno presenti i ragazzi di diversi istituti del Lazio che si collegheranno in diretta con quelli dell’IC di San Pietro In Casale (BO) e dell’IC “Zumbini” di Cosenza. L’evento sarà trasmesso in diretta sul sito www.istruzione.it.
L’incontro si inserisce nella Europe Code Week, la Settimana Europea della Programmazione in corso dal 10 al 18 ottobre, manifestazione giunta alla sua terza edizione con l’obiettivo di avvicinare gli studenti ai temi del problem solving e del pensiero computazionale.
L’evento Miur è inserito ufficialmente fra quelli organizzati in tutta Italia per la Settimana della Programmazione: http://events.codeweek.eu/view/7855/codingmiur/

Programma