Ripartire dai giovani: indagine in relazione all’emergenza

da La Tecnica della Scuola

L’Osservatorio Giovani e Futuro di MTV ha condotto un’indagine sugli under-30 italiani, promossa da ViacomCBS Networks Italia, in relazione all’emergenza sanitaria in corso su un campione di 1000 giovani tra i 16 e i 30 anni, ottenendo risultati singolari e forse anche inattesi. I giovani italiani sono in pratica rispettosi delle regole, analitici rispetto al futuro, facilitatori della trasformazione digitale dentro le famiglie, delusi dalle istituzioni lente a reagire ma fiduciosi nelle risorse solidali di una riscoperta comunità nazionale .

Il Covid ha cambiato le abitudini

Le restrizioni imposte dal lockdown – riporta l’Ansa– hanno cambiato le abitudini di vita all’interno delle famiglie, amplificando la dimensione della convivenza e della vicinanza e sfumando i contorni tra la quotidianità reale e quella virtuale. 
Interpreti, per eccellenza, della compenetrazione tra online e offline, i ragazzi stanno dettando all’interno delle famiglie la propria originale agenda di consumo mediatico, svecchiando stili di vita, abitudini e convenzioni decennali.
Ambasciatori di queste nuove modalità di fruizione dei contenuti, i ragazzi diventano così ‘acceleratori’ della trasformazione digitale dentro le proprie case, nei confronti dei genitori e degli adulti.

E poi hanno fiducia nelle istituzioni e in modo particolare verso le organizzazioni – pubbliche o private – che hanno saputo dare prova di incisività come la Protezione civile, ma deludono, in questo senso, le istituzioni sovranazionali, la cui gestione della questione Covid19 non ha convinto i ragazzi.
La controversa gestione dell’emergenza sanitaria a livello europeo sembra avere raffreddato il consenso dei ragazzi.

Non hanno fiducia nell’Ue

Tuttavia diminuisce  la fiducia nell’Unione Europea, mentre vivono la situazione indotta dal Covid19 con un caleidoscopio di emozioni: preoccupazione, stress, ma anche fiducia e voglia di impegnarsi.

Nuovi contatti e al servizio della società

Il  68% del campione sperimenta nello stesso tempo nuovi modi per stare in contatto con i coetanei, rispettando le regole, e la pandemia diventa anche un modo per ridestare fortemente la volontà dei giovani di mettersi al servizio della comunità.

Se per un verso i giovani vedono avvicinarsi giorni difficili, sanno che la pandemia sarà uno spartiacque, ma pensano che il senso di appartenenza ad una comunità nazionale solidale possa essere la risorsa decisiva.

La scuola luogo di crescita


Allo stesso tempo i più giovani riconoscono che le nuove modalità di studio a distanza rappresentano un’opportunità, ma le vivono come strumenti compensatori: la scuola resta il luogo di crescita per eccellenza.
• Il 94% del campione fa e-learning, il 65% ne è soddisfatto, ma 8 ragazzi su 10 pensano che la relazione diretta con compagni e insegnanti sia insostituibile;
• Il 51% pensa sia giusto che i voti assegnati nelle classi virtuali vengano ritenuti validi. Il 66% pensa che la promozione debba essere garantita a tutti, prevedendo poi corsi successivi per colmare le lacune;
• Il 67% degli studenti all’ultimo anno di scuola superiore è preoccupato che la situazione impatti negativamente sull’ingresso in università;
• I ragazzi non chiedono l’annullamento dell’esame di maturità, ma una revisione che lo semplifichi: 
o Il 97% chiede una prova d’esame commisurata al programma svolto;
o Il 91% vorrebbe una commissione interna; 
o Il 64% vorrebbe l’ammissione per tutti gli studenti, con esame solo orale per il 70% del campione.

Docenti, a settembre non si potrà improvvisare: proposte per una rinnovata organizzazione del lavoro

da La Tecnica della Scuola

 

Il Covid 19 ha cambiato radicalmente la nostra vita, e non solo nelle abitudini della quotidianità. Non sarà come prima. Qualcosa abbiamo imparato: nulla può essere dato per dovuto o per scontato.

Per quanto riguarda la scuola sappiamo che quest’anno probabilmente non si ritornerà in classe e il prossimo settembre non sarà come quello dell’anno scorso, perché, per la salute pubblica, si imporrà ancora la necessità del “distanziamento sociale”.

In questi mesi abbiamo imparato più cose di quanto avremmo imparato in parecchi anni e abbiamo dato e stiamo dando il meglio di noi, ciascuno nel proprio ruolo. Ma non basta. Non possiamo permetterci ancora di improvvisare, dobbiamo programmare e pianificare la nuova organizzazione scolastica per il prossimo anno 2020-2021.

 

Da settembre ci sarà bisogno di un nuovo assetto organizzativo e gestionale delle scuole, in quanto difficilmente si potrà pensare di ritornare nelle aule scolastiche con le stesse modalità di prima, utilizzando classi con 25/30 alunni e servizi igienici, spazi ricreativi, palestre, biblioteche comuni che non consentirebbero di mantenere la distanza di sicurezza.

Occorre pensare a un nuovo assetto organizzativo per l’anno scolastico 2020-2021, nel dopo e nella futura convivenza con il Covid 19.

Il ruolo del Ministero dell’Istruzione

 Il nuovo assetto organizzativo avrà bisogno della collaborazione di tutti i soggetti coinvolti nella scuola, dai vertici alla base, ma il vantaggio comune  ripagherà della fatica.

 Per garantire forme possibili di sicurezza nelle scuole è necessario diminuire il numero di alunni per classe e il numero totale di alunni presenti ogni giorno all’interno dell’istituto, rivedere le modalità organizzative degli Organi Collegiali e quelle relative al potenziamento e all’ampliamento dell’offerta formativa. Per fare questo è necessario pensare a una organizzazione fondata su attività formative e didattiche in modalità blended, in presenza e online.

Per facilitare il lavoro a tutte le scuole, per garantire pari opportunità, chiarezza e trasparenza nelle indicazioni che il Ministero dell’Istruzione man mano fornirà, per dare omogeneità al lavoro didattico a livello nazionale, salvaguardando comunque gli ambiti di autonomia, si rende necessaria da parte dello stesso Ministero dell’Istruzione attivare una piattaforma nazionale, alla quale tutte le scuole potranno fare riferimento mediante la loro piattaforma d’istituto.

Chiaramente, come già sta cercando di fare, compatibilmente all’urgenza imposta dagli eventi, il Ministero dell’Istruzione dovrà assicurare il diritto allo studio a  tutti gli alunni, come previsto dalla Costituzione italiana.

Altri due aspetti su cui il Ministero dell’Istruzione dovrebbe focalizzare l’attenzione in tempi brevi sono

  • la formazione dei docenti sulla didattica in presenza e a distanza (didattica blended) e sulle relative procedure di verifica e valutazione, alla luce anche dell’esperienza di questi mesi
  • il nuovo assetto organizzativo del tempo scuola e delle attività funzionali all’insegnamento.

Nel medio periodo, inoltre, il Ministero dovrebbe pensare, secondo la nuova logica organizzativa, alla revisione del numero di alunni per classe e a una revisione/implementazione di alcuni documenti fondamentali della scuola: Indicazioni Nazionali I e II ciclo, Linee Guida Istituti Tecnici e professionali, Linee Guida PCTO.

Il ruolo dei dirigenti scolastici 

Pur presi giustamente dai mille problemi attuali, per il prossimo settembre, comunque,  i dirigenti scolastici dovranno pur avere pronta una pianificazione organizzativa che consenta ai docenti, agli studenti e alle loro famiglie di iniziare il nuovo anno scolastico almeno senza gravi disagi.

Per quanto riguarda la necessità di diminuire la presenza degli alunni nell’istituto possono delinearsi alcune ipotesi:

  1. organizzare l’orario settimanale in orario antimeridiano, come da tradizione, e prevedere, ad esempio, per gli alunni delle classi delle sezioni a,b,c  nei giorni dispari la didattica in presenza e nei giorni pari la didattica a distanza; viceversa, per gli alunni delle sezioni d,e,f.
  2. organizzare l’orario settimanale in orario antimeridiano e pomeridiano prevedendo una turnazione, nell’anno scolastico, ma evitando che il docente sia impegnato mattina e pomeriggio
  3. organizzare l’orario settimanale in orario solo antimeridiano e prevedere una compattazione nei primi tre giorni, ad esempio, della didattica in presenza e negli altri tre della didattica a distanza.

Per quanto riguarda la necessità di diminuire la presenza degli alunni nelle classi, in attesa di una normativa che definisca il numero massimo per classe, qualora non se ne possa collocare una parte negli spazi ampi che molti istituti utilizzano per riunioni o altro, si potrebbe ipotizzare di collocare gli alunni di una classe in due aule e di far seguire la lezione, o parte di essa, in una delle due aule attraverso uno schermo, assicurando, comunque, la presenza del docente che potrebbe passare da un’aula all’altra. Sarebbe una soluzione provvisoria, di emergenza, ma utile in attesa di una migliore ricollocazione delle classi.

Un altro problema da affrontare da parte dei dirigenti scolastici è quello di coinvolgere e corresponsabilizzare le famiglie in questo nuovo patto educativo, sottolineando la necessità della salvaguardia della salute dei figli-alunni e della qualità dell’offerta formativa, anche con qualche sacrificio da parte di tutti. Un aspetto da non trascurare né da parte della scuola né da parte delle famiglie è, inoltre, anche quello della sicurezza online.

I dirigenti, infine, potranno proporre in sede di contrattazione di istituto forme di valorizzazione per il personale docente e per gli assistenti amministrativi, tecnici e ausiliari, per continuare a migliorare sempre la nuova organizzazione dell’istituto.

Il ruolo dei docenti

Quest’anno i docenti hanno dovuto re-inventare in parte la didattica, hanno dovuto trovare velocemente nuove soluzioni per risolvere un problema non previsto. L’esperienza dell’ultimo periodo, quindi, va sicuramente migliorata mediante la formazione e l’autoformazione, la documentazione e la diffusione delle buone pratiche realizzate in questi mesi, mediante l’uso di differenti strumenti didattici, oltre il libro di testo, che rimane sempre uno strumento importante e di riferimento nel processo educativo, quali  la piattaforma,  video, tutorial, PPT, mappe concettuali, approfondimenti, infografiche, etc.

Il collegio dei docenti, i dipartimenti e i consigli di classe dovranno impostare la programmazione secondo la nuova organizzazione didattica e per gli alunni della secondaria di secondo grado del secondo biennio e dell’ultimo anno bisognerà rivedere anche i Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto).

Nuove strade si aprono e un nuovo cammino per la scuola incomincia.

Ritorno a scuola, pronte le ordinanze del Ministero ma i tempi li decide il Comitato

da La Tecnica della Scuola

Il ministero dell’Istruzione ha già predisposto le ordinanze per il rientro a scuola di alunni e docenti, comprendenti le modalità attuare una volta terminata la fase 1 del Coronavirus: i tempi, però, non sono di competenza del ministro o dei dirigenti di Viale Trastevere, ma del Comitato tecnico scientifico che si è insediato qualche giorno fa. Ad annunciarlo è stata la viceministra dell’Istruzione Anna Ascani (PD), ospite ad una diretta fb sul profilo del vicepresidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Francesco Russo

Decide tutto il Comitato tecnico scientifico

“Non abbiamo deciso noi del ministero dell’Istruzione, ha detto la viceministra democratica.

La chiusura delle scuole e la riapertura si avrà, ha detto, “quando il Comitato tecnico scientifico riferirà al ministero della Salute e alla presidenza del Consiglio: allora ci muoveremo con le ordinanze, che sono pronte”, ha sottolineato Ascani.

Intanto in Europa si affrettano

Le dichiarazioni arrivano nelle ore in cui diversi Paesi europei hanno annunciato che, seppure gradualmente, riapriranno le scuole tra aprile e maggio.

Oggi, 16 aprile, hanno riaperto le scuole dell’infanzia della Danimarca, dopo una chiusura di un solo mese.

In Germania, pur contro il volere degli epidemiologi, si ripartirà il 3 maggio, stando all’accordo trovato ieri fra Stato e Laender, ma ora si è saputo che gli esami di maturità potranno iniziare prima: già lunedì 20 aprile gli studenti maturandi potranno tornare in classe, in modo così da prepararsi meglio alle prove che li attendono.

Dal lunedì successivo, il 27 aprile, sarà la volta delle superiori, a partire dalla decima classe.

Sempre oggi, anche la Svizzera ha annunciato una riapertura “lenta” e “graduale” a partire dal 27 aprile. Se la situazione epidemiologica lo consentirà, l’11 maggio è prevista anche la riapertura delle scuole dell’obbligo e dei negozi. L’8 giugno saranno riaperti le scuole medie superiori, professionali e universitarie, i musei, i giardini zoologici e le biblioteche.

Ma la situazione è tutt’altro che omogenea. In Polonia, ad esempio, su scuole e università il ministro della sanità, Lukasz Szumowski, ha detto che tutto dipenderà dalle analisi sull’andamento della pandemia nel Paese.

Chi riapre presto si assume grosse responsabilità

A questo proposito, la Ascani ha detto che le riaperture anticipate “rischiano di essere imprudenti: il problema dell’apertura delle scuole è il moltiplicarsi del contagio”.

Secondo la viceministra, in altri Paesi il problema della mancata didattica in presenza è più sentito: “Noi – ha sottolineato Ascani – abbiamo messo un sistema di didattica a distanza che sta garantendo continuità, altri Paesi stanno facendo fatica. Questo dipende dalla capacità di adattamento della classe docente e degli studenti degli italiani”.

Ascani ha detto infine che “nella trattativa sul rinnovo del contratto ai docenti, che sarebbe dovuta partire in queste settimane, “proveremo a tenere conto di quanto successo”.


Organici 2020/21, la gestione si presenta difficile. Protesta l’ANP Lazio

da La Tecnica della Scuola

Costruire gli organici del 2020/21 non sarà per nulla facile: i primi problemi stanno emergendo in Lazio dove l’Anp regionale ha già scritto al direttore generale per segnalare le difficoltà rilevate dai dirigenti scolastici.

“In tutti gli ordini di scuola – sottolinea il presidente regionale Mario Rusconi – si osserva la costituzione di classi prime, con alunni disabili, superiori a 20 alunni; negli ordini di scuola superiori addirittura vengono assegnate classi prime a 27 alunni in presenza di alunni disabili e anche nelle classi intermedie si osservano accorpamenti che non tengono in considerazione la presenza di alunni disabili”

Ma il problema maggiore riguarda la questione della capienza dei locali scolastici: “In numerose scuole – aggiunge infatti Rusconi – il numero di alunni per ciascuna classe non rispetta le capacità di contenimento delle aule (segnalate dai DS nelle relazioni di invio organico); se questo è un problema in situazione normale, in situazione di emergenza sanitaria rappresenta un limite che rende concretamente impossibile l’attività didattica”.

“Le situazioni sopra esposte – conclude il presidente regionale dell’ANP – risultano del tutto incoerenti rispetto allo stato di emergenza sanitaria che stiamo vivendo: è ormai certo che il prossimo scolastico inizierà con la necessità di rispettare precise condizioni di distanziamento sociale, assolutamente impossibili da realizzare in aule sovraffollate, come nella situazione che verrebbe a generarsi in conseguenza della configurazione di organico che al momento risulta da Sidi”

Ma, sulla formazione degli organici nella secondaria di secondo grado, interverrà il prossimo anno un ulteriore problema di cui per ora nessuno (neppure lo stesso Rusconi) ha parlato ma che certamente avrà un suo peso: se non ci saranno bocciature nelle classi intermedie, come previsto dal decreto legge 22, le classi saranno formate dai soli alunni già frequentanti.
Le prossime classi seconde, per esempio, accoglieranno solamente gli alunni delle prime attuali e non anche i respinti dell’anno in corso come è sempre accaduto finora.
A conti fatti sarebbe un bella riduzione del numero delle classi, a meno che il Ministero non decida che questa potrebbe essere l’occasione per ridurre il numero di alunni per classe.

Studenti in mobilità all’estero, come le scuole devono gestire il rientro anticipato

da La Tecnica della Scuola

Per facilitare il reinserimento nelle Istituzioni Scolastiche di appartenenza degli studenti che hanno dovuto terminare anticipatamente un’esperienza di mobilità individuale all’estero a causa dell’emergenza Covid-19, il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato la nota 493 del 14 aprile 2020, con la quale fornisce indicazioni operative utili a risolvere eventuali problematiche.

In particolare, il Ministero precisa che poiché l’esperienza all’estero è stata conclusa anticipatamente, è compito del Consiglio di Classe:

  • analizzare la documentazione rilasciata dall’istituto straniero e presentata dall’alunno;
  • verificare le competenze acquisite rispetto a quelle attese e definite nel “Contratto formativo” concordato prima della partenza;
  • riconoscere e valutare le competenze acquisite durante l’esperienza all’estero valorizzandone i punti di forza;
  • definire un “piano di apprendimento individualizzato” che accompagni e faciliti il rientro nella classe di appartenenza e che venga concordato dopo opportune interazioni tra il Dirigente scolastico, la famiglia e lo studente.

Al fine di rendere operativo il piano di apprendimento individualizzato, si possono ipotizzare i seguenti casi:

  1. la scuola straniera ha interrotto le attività didattiche a causa della Pandemia: l’alunno è reinserito nella classe di appartenenza, frequenta le lezioni in didattica a distanza e svolge le attività concordate nel piano di apprendimento individualizzato;
  2. la scuola straniera sta proseguendo le attività con la didattica a distanza sino alla conclusione dell’anno scolastico: se lo studente decide di frequentare le lezioni a distanza della scuola straniera, è opportuno che la scuola italiana sottoscriva con la scuola straniera un accordo sulle modalità di conclusione e valutazione dell’esperienza;
  3. la scuola straniera di provenienza ha dichiarato concluso l’anno scolastico e ha rilasciato una valutazione finale: il Consiglio di classe analizza la documentazione e valuta gli elementi per definire le eventuali modalità di recupero degli apprendimenti curricolari, sempre attraverso lo strumento del piano di apprendimento individualizzato, che può anche prevedere la partecipazione alle attività di didattica a distanza attualmente in corso.

Per quanto riguarda la valutazione, oltre alle conoscenze e competenze disciplinari, i Consigli di classe dovrebbero essere incoraggiati a valutare e a valorizzare gli apprendimenti, nonché le competenze trasversali e interculturali acquisite dagli alunni partecipanti a esperienze di studio o formazione all’estero, proprio alla luce del complesso del “processo formativo” evidenziato comunque, al di là della specificità dell’emergenza epidemiologica, dalla normativa generale vigente.

Nominati i Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali di Lazio, Liguria, Lombardia e Sicilia

da Tuttoscuola

Concluso l’iter di nomina dei Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali di Lazio, Liguria, Lombardia e Sicilia, vertici ad oggi vacanti. “Da troppo tempo – sottolinea il Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina – questi posti erano scoperti. Finalmente questi Uffici avranno una guida. Oggi più necessaria che mai in questo particolare momento di emergenza in cui le nostre scuole hanno bisogno di supporto nei territori. Ai nuovi Direttori Generali vanno i miei auguri di buon lavoro”.

Nel Lazio arriva, dagli Uffici di Gabinetto del Ministero, Rocco Pinneri. Il nuovo Direttore Generale della Liguria è Ettore Acerra, fino ad oggi a capo della Struttura che si occupa degli Esami di Stato a Roma. In Lombardia arriva Augusta Celada, già Direttore Generale dell’USR Veneto. In Sicilia ci sarà Stefano Suraniti, già Dirigente dell’Ambito territoriale di Torino.

Decreto Scuola all’esame del Senato con possibili modifiche

da Tuttoscuola

La conversione in legge del decreto scuola (DL 22 dell’8 aprile) inizia questa mattina in Senato il suo percorso verso un’approvazione che tutti auspicano rapida e il più possibile condivisa, e si concluda presto con l’ok definitivo in seconda lettura alla Camera. Nel passaggio a Palazzo Madama saranno, comunque, necessarie alcune modifiche che possano rendere il provvedimento efficace nei diversi dispositivi individuati.

Non dovrebbe essere posta dall’opposizione la riserva sui poteri di ordinanza rimessi direttamente al ministro dell’istruzione, anziché delegati dal premier, dopo che si è constatato che vi erano stati precedenti conferimenti diretti al ministro dell’istruzione con i decreti legge del 2012 in occasione del sisma in Emilia Romagna.

Inoltre, dopo il benestare del ministro, dovrebbe essere inserito e approvato un emendamento che consenta l’aggiornamento delle graduatorie d’istituto per le supplenze con soddisfazione di migliaia di precari che ne stanno attendendo l’applicazione in tempo utile per l’anno prossimo.

Ci sono anche due questioni segnalate da Tuttoscuola: l’assenza di riferimenti agli esami di idoneità e il rischio di incostituzionalità per l’esame di licenza media.

Per gli esami di idoneità sarà sufficiente prevederli all’interno del lungo elenco delle disposizioni per le quali saranno emesse le ordinanze ministeriali.

Il problema dell’esame di licenza è più delicato e, così come è stato impostato nel DL (sostituzione con la valutazione dello scrutinio finale), nel caso non si rientri a scuola entro il 18 maggio, rischia di violare il dettato costituzionale (art. 33) in quanto non avrebbe più in alcun modo la natura di esame.

Per l’esame di maturità, in caso di non rientro, sarebbe previsto il colloquio; perché non prevederlo anche per l’esame di licenza, come si fece sia nel 2009 con il terremoto de L’Aquila sia nel 2012 con quello dell’Emilia Romagna?

“Alla luce delle tante richieste e della delicatezza delle decisioni da prendere abbiamo deciso di avviare una serie di audizioni informali in videoconferenza – ha intanto dichiarato il presidente della Commissione, il senatore della Lega Mario Pittoni -. Il termine per le richieste è domani, alle 20. In ufficio di presidenza si valuteranno tutte le domande. Tante quelle già pervenute. La relazione illustrativa del provvedimento è stata data per illustrata dalla relatrice e consegnata a tutti i componenti della commissione”.

Azzolina: ‘Stiamo istituendo un tavolo tecnico con esperti. Costruiremo una nuova scuola’

da Tuttoscuola

Una task force per capire tempi e modalità di riapertura della scuola in Italia. Mentre alcuni Paesi europei stanno già iniziando a tornare sui banchi di scuola (la Danimarca lo ha già fatto, la Germania lo farà da maggio prossimo), nel Bel Paese non resta con le mani in mano e, seppure un po’ a rilento, inizia a pensare a come e quando tornare a scuola. A definire i dettagli ci penserà un tavolo tecnico, una sorta di commissione Colao bis. A confermare la notizia anche la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Partito il toto nomi dei componenti del tavolo tecnico.

Al Ministero stiamo istituendo un tavolo con esperti – ha scritto Azzolina su Facebook – che lavoreranno, a fianco del governo, per mettere a punto il nostro Piano per il mondo dell’Istruzione. Non solo come ripartire a settembre, un tema su cui siamo già al lavoro, ma anche come costruire, uscendo da questa emergenza, una nuova scuola. Daremo risposte puntuali. E trasformeremo la crisi in opportunità. Tutti stanno parlando di scuola in queste settimane. Tutti ne hanno riscoperto lo straordinario valore, la sua enorme importanza. Abbiamo l’occasione di poterla rimettere al centro di un grande progetto di innovazione. La scuola rappresenta il nostro presente, ma anche il futuro dell’Italia“.

La proposta era arrivata nei giorni scorsi proprio da. famoso pedagogista, Daniele Novara che aveva chiesto l’intervento di una task force per la scuola“Il mio appello va al Governo – aveva scritto sulla sua pagina Facebook – perché, come si è già provveduto nel settore delle riaperture economiche, anche in quello delle istituzioni educative, formative e scolastiche si crei una specifica task force, mettendo assieme varie competenze, ma anzitutto pedagogisti, psicologi dell’età evolutiva, tecnici dell’apprendimento, esperti di politica scolastica, per costruire un impianto che sia adeguato ai bisogni dei bambini, i soggetti più fragili, e a sostegno delle famiglie e dei genitori“.

L’idea del pedagogista era stata rilanciata dal sottosegretario Giuseppe De Cristofaro ed è piaciuta anche al Pd e a Italia Viva“Metteremo insieme varie competenze – dirigenti, docenti, ma anche pedagogisti ed esperti dell’età evolutiva e di politica scolastica – per costruire un impianto che sia utile ai bisogni di ragazzi e bambini“, hanno spiegato Gabriele Toccafondi e Daniela Sbrollini (Iv): “Il sistema delle riaperture non può essere gestito unicamente con circolari ministeriali o con il buonsenso preziosissimo di dirigenti e docenti“.

Ordinanza Ministeriale 17 aprile 2020, AOOUFGAB 197

Modalità di costituzione e di nomina delle commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2019/2020


Nota 18 aprile 2020, AOODGOSV 6079
Modalità di costituzione e di nomina delle commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2019/2020

Avviso 17 aprile 2020, AOODGEFID 4873

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale

Ai Dirigenti scolastici delle scuole di ogni ordine e grado

Oggetto: Rilevazione sullo stato di avanzamento della didattica a distanza e dell’utilizzo dei fondi stanziati per supportarla – Art. 120 del decreto-legge 18 del 2020.

Gentili dirigenti, siamo consapevoli delle numerose difficoltà esistenti in questa fase di emergenza sanitaria.

Tuttavia, al fine di poter avere un primo quadro complessivo circa l’impatto delle risorse stanziate e della spesa finora effettuata dalle vostre scuole per dare attuazione all’articolo 120, comma 2, del decreto-legge 18 del 2020, stiamo attivando una rilevazione sullo stato di avanzamento della didattica a distanza e sull’utilizzo dei fondi stanziati anche per supportarla ulteriormente.

La rilevazione è, quindi, un primo monitoraggio sulla spesa ed è disponibile nell’area riservata ‘Accesso ai servizi’ sul sito del Piano nazionale per la scuola digitale, il cui link è, ad ogni buon conto, riportato anche nella guida allegata: https://ext.pubblica.istruzione.it/GestioneBandiPNSD/loginPNSD 

La scadenza per la compilazione della rilevazione è fissata al 24 aprile 2020.

Per ulteriori informazioni e chiarimenti è possibile inviare una richiesta all’indirizzo: innovazionedigitale@istruzione.it. Certi che saprete comprendere l’importanza di questa attività, vi ringraziamo per il lavoro fin qui svolto per dare continuità all’azione didattica attraverso gli strumenti digitali e per la collaborazione che darete anche a questa rilevazione.


Risorse per la DaD


Didattica a distanza, in arrivo altri 80 milioni da risorse PON per l’acquisto di pc e tablet nelle scuole del I ciclo. Azzolina: “Lavoriamo per arrivare fino all’ultimo dei nostri studenti”

In arrivo altri 80 milioni di euro, di risorse PON, per l’acquisto di pc, tablet e dispositivi per la connessione internet, dedicati alle scuole del I ciclo, primaria e secondaria di I grado.

Lo annuncia la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, spiegando che si tratta di “un nuovo importante investimento del Ministero, con l’obiettivo di arrivare fino all’ultimo dei nostri studenti e garantire a tutti, in questo momento di difficoltà, la possibilità di accedere alla didattica a distanza. Questi 80 milioni – ricorda la Ministra – si aggiungono agli 85 milioni già stanziati nel decreto cosiddetto Cura Italia, 70 dei quali erano destinati proprio all’acquisto di device”. 

Sarà un bando agile quello attraverso il quale le scuole potranno ricevere risorse immediatamente spendibili. Per aderire ci sarà tempo dalle ore 10.00 del giorno 20 aprile 2020 alle ore 15.00 del giorno 27 aprile 2020. L’elenco delle scuole a cui saranno assegnate le risorse sarà compilato sulla base degli indicatori socio-economici, del tasso di deprivazione territoriale, del livello di disagio negli apprendimenti e del tasso di abbandono scolastico, con l’obiettivo di raggiungere le fasce più deboli della popolazione e quindi i ragazzi che stanno incontrando maggiori difficoltà nello studio a distanza. Superata la fase emergenziale, i dispositivi digitali acquistati dalle scuole potranno essere di supporto alle attività didattiche ordinarie. 

“Il nostro impegno è per migliorare e potenziare la didattica a distanza – prosegue la Ministra –. In questa fase di emergenza si è dimostrata decisiva. Non sostituirà mai la didattica in presenza, ma attualmente abbiano bisogno di arrivare fino all’ultimo dei nostri studenti. Nessuno deve rimanere indietro”. 

Sempre oggi il Ministero ha dato il via a un nuovo monitoraggio con lo scopo di raccogliere informazioni sull’andamento della didattica a distanza e, in particolare, di rilevare le necessità attuali di device e connessioni da parte delle fasce più deboli per intervenire tempestivamente dove ci sono carenze e garantire il diritto allo studio.

Avviso pubblico per la realizzazione di smart classes per la scuola del primo ciclo

Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020
Asse II – Infrastrutture per l’istruzione – Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR)
Obiettivo Specifico 10.8 – Azione 10.8.6 – “Azioni per l’allestimento di centri scolastici digitali e per favorire l’attrattività e l’accessibilità anche nelle aree rurali ed interne

Prot. 4878 del 17 aprile 2020

Edilizia scolastica: manuale accreditamento e invio candidature firmate

Questo manuale è finalizzato a fornire un supporto agli Enti Locali che partecipano al Programma Operativo Nazionale “Per la Scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento 2014-2020” per la fase di accreditamento dei rappresentanti legali degli Enti Locali che dovranno presentare le candidature per gli avvisi ad essi destinati e per la successiva fase di trasmissione dei piani firmati

Pubblicazione del 17 aprile 2020