Ordinanza n°6040, 3 novembre 2021, Terza sezione bis TAR Lazio

IL TAR LAZIO SOSPENDE IL DECRETO DI ESCLUSIONE DELLA AT DI ROMA DALLE GPS E LA REVOCA DALLE IMMISSIONI IN RUOLO DI CUI ALL’ ART.59 CO.4 DEL DECRETO SOSTEGNI BIS A FAVORE DI DOCENTE ABILITATO IN ROMANIA.

Di particolare interesse la ordinanza del Collegio della Terza bis del TAR Lazio n°6040 del 3 novembre 2021 con cui , in  accoglimento del ricorso patrocinato dall’Avv. Maurizio Danza del Foro di Roma ha sospeso il decreto di esclusione della USR Lazio-Ambito Territoriale di Roma della ricorrente dalla prima fascia delle GPS , il decreto di revoca della proposta del contratto ai sensi dell’art.59 co.4 della L.n°106/2021, dalla prima fascia delle GPS, nonché  il decreto dell’I.T.I. “Faraday” di Roma di revoca del contratto del 01/09/2021 .

La vicenda appare di particolare interesse poiché, nel caso di specie la AT di Roma  illegittimamente e senza alcuna motivazione, ha prima escluso la ricorrente  dalla graduatoria di prima fascia per la classe AB24, per poi revocare il contratto di immissione in ruolo , senza neanche prendere in considerazione la pronuncia n°13864/2020 del Tar Lazio-Roma Sez.III BIS  di accoglimento del ricorso patrocinato dallo Studio, che aveva riconosciuto la validità del titolo abilitante conseguito in Romania richiesto proprio per la classe di concorso AB24 oggetto di esclusione dalla graduatoria e di revoca del contratto

Nel caso di specie il Collegio ha ritenuto che, il ricorso ad oggetto il diritto della ricorrente, alla immissione in ruolo sul posto individuato con proposta di assunzione e immissione in ruolo presso l’I.T.I. “ Faraday” di Roma, e/o su altri posti comuni delle secondarie e per la classe di concorso AB24, di cui all’art.59, co. 4, della Legge 23 luglio 2021, n. 106 , nonchè alla reintegrazione/ reinserimento, nella prima fascia delle Graduatorie Provinciali delle Supplenze per le classi AB24 -At di Roma per l’anno Scolastico 2021/2022, di cui alla Ordinanza Ministeriale n. 60/2020, ai fini del conferimento delle supplenze” presenta apprezzabili profili di fumus boni iuris atteso che il provvedimento di depennamento, oltre ad essere carente di motivazione, è altresì irragionevole alla luce della sentenza TAR Lazio n. 13684/2020 che ha accolto il ricorso avverso il decreto di diniego del riconoscimento del titolo conseguito in Romania”, accogliendo l’istanza cautelare e per l’effetto sospendendo i provvedimenti impugnati.

Ripristinare parametri su dimensionamento rete scolastica

Scuola: presidi Andis, ripristinare parametri su dimensionamento rete scolastica

Il Consiglio Nazionale dell’ANDIS (associazione nazionale Dirigenti Scolastici), riunitosi a Jesolo il 29 e 30 ottobre 2021, considerato che le Regioni a breve provvederanno a definire il dimensionamento della rete scolastica, chiede al Ministro dell’Istruzione e al Governo “di ripristinare i parametri fissati dal D.P.R. 233/99 (popolazione scolastica compresa tra 500 e 900 alunni, con deroghe per istituti situati nelle piccole isole, nei comuni montani, nonché nelle aree geografiche contraddistinte da specificità etniche e linguistiche) in modo da garantire funzionalità e migliori condizioni di esercizio dell’autonomia scolastica”. E’ quanto si legge in un ordine del giorno approvato durante il congresso.

“Considerato, inoltre, che oltre 500 istituzioni scolastiche risultano attualmente sottodimensionate, il Consiglio Nazionale dell’ANDIS auspica vivamente che le Regioni interessate procedano all’accorpamento delle istituzioni che si collocano al di sotto dei parametri di legge, anche al fine di garantire a ciascuna autonomia scolastica l’assegnazione, di fatto e di diritto, di un dirigente scolastico titolare”.

Sindacati critici con il protocollo sulla gestione delle quarantene a scuola

da Il Sole 24 Ore

Le organizzazioni contro il ministero dell’Istruzione che avrebbe preso decisioni in modo unilaterale e scaricato le responsabilità sui dirigenti scolastici

di Redazione Scuola

Il nuovo protocollo sulla gestione delle quarantene che mira a evitare la didattica a distanza a scuola, a meno che in una classe non ci siano almeno tre positivi, suscita le ire dei sindacati non solo per i contenuti – troppe responsabilità scaricate sulle scuole e sui presidi – ma anche per il metodo scelto dal governo. «Parlano di condivisione ma il testo che è girato in questi giorni non ci è stato dato, abbiamo appreso i contenuti del nuovo documento oggi da alcune slide, non è questo il modo di fare informativa sindacale», attacca Graziamaria Pistorino, della Flc Cgil. «Vorremmo più dialogo da parte del ministero dell’Istruzione», lamenta anche Maddalena Gissi della Cisl. «Non siamo stati coinvolti e siamo stati messi di fronte a decisioni unilaterali», sostiene Pino Turi della Uil.

Il provvedimento

Il testo – che entrerà in vigore nelle prossime ore – è frutto del lavoro dell’Istituto Superiore di Sanità, dei ministeri della Salute e dell’Istruzione con il contributo delle Regioni e rimane comunque quello circolato in questi giorni: niente dad se c’è un solo positivo, se sono due quarantena “selettiva” a seconda si sia vaccinati o meno, e si resta tutti a casa se i casi sono almeno tre. Per salvaguardare il più possibile l’anno scolastico in presenza, in caso di contagi, il ricorso alla didattica a distanza verrà calibrato, e si darà peso a test e tracciamento: valgono il molecolare, quello rapido, o con prelievo salivare e analisi molecolare. Andranno effettuati il prima possibile e dopo cinque giorni, oltre che al termine dell’eventuale quarantena.

«Decisioni scaricate sulle scuole»

A non piacere ai sindacati è il fatto che una serie di decisioni siano, a loro dire, scaricate sulle scuole, in particolare sulle figure del dirigente scolastico e del responsabile Covid. Per placare le loro ire – il confronto di mercoledì 3 novembre, durato quasi tre ore, a quanto si apprende è stato a tratti incandescente – il ministero dell’Istruzione ha garantito l’emanazione, a brevissimo, di una circolare che dovrà spiegare in dettaglio i compiti delle scuole e dei dirigenti scolastici nel caso di casi di Covid tra gli alunni o tra il personale. I sindacati hanno chiesto che venga scritto nero su bianco che i dirigenti scolastici non sostituiranno le Asl nei loro compiti. «Ancora una volta si scaricano sulla scuola attività improprie, che dovrebbero essere fatte dall’autorità sanitaria. Il lavoro istruttorio, infatti, dovrebbero farlo le scuole senza averne esperienza nè competenza. Condividiamo solo l’obiettivo di evitare la dad ma ribadiamo che servirebbero i presidi sanitari negli istituti: il tracciamento è stato abbandonato e va ripreso, nè puo’ farlo il personale della scuola», dice Turi. Mentre il sindacato Anief sostiene che i contagi sono in aumento nelle scuole, che i dati non vengono volutamente diffusi e con l’arrivo del freddo intenso sono alte le possibilità che anche l’Italia si ritrovi ad essere costretta ad una stretta sulle condizioni di svolgimento delle lezioni in classe.


Sud Italia ultimo nella Ue per numero di occupati provenienti da istituti professionali

da Il Sole 24 Ore

Statistiche aggiornate di Eurostat: Campania, Calabria e Sicilia hanno i tassi di occupazione regionali più bassi d’Europa

di Redazione Scuola

I ragazzi usciti da istituti e programmi professionali del Sud Italia sono quelli che più faticano in Europa a trovare lavoro: Campania, Calabria e Sicilia hanno i tassi di occupazione regionali più bassi d’Europa – rispettivamente il 33, 26 e 25% – per i neodiplomati nel settore. Emerge dalle ultime statistiche aggiornate di Eurostat sulle disparità regionali nella transizione dall’istruzione al lavoro. Nel 2020 il tasso di occupazione nell’Ue dei neodiplomati o neolaureati che hanno partecipato a programmi di studi professionali nell’istruzione secondaria superiore o post-secondaria non terziaria è stato del 76%, in calo dal 79% del 2020 e ancora lontano dall’obiettivo Ue di almeno l’82% entro il 2025.

Chi va bene

In Italia a fare meglio della media europea sono state la Provincia autonoma di Bolzano, che registra già l’88% di occupazione tra i giovani con una formazione professionale, e il Veneto (79%). Seguono il Friuli-Venezia Giulia (72%) e l’Emilia-Romagna (71%). In Europa, i tassi di occupazione più bassi per chi ha ricevuto una formazione professionale sono stati tutti registrati nel bacino Mediterraneo, con meno della metà dei ragazzi usciti da studi professionali in Grecia, Spagna meridionale, Sud Italia e alcuni dipartimenti francesi d’oltremare che erano riusciti a trovare lavoro tra il 2019 e il 2020. In cima alla graduatoria, con il 100% del tasso di occupazione, ci sono invece le regioni olandesi di Flevoland e Zeeland, Lussemburgo, la tedesca Treviri e la svedese Övre Norrland.

Quarantena scuola, se la Asl non “parla” decideranno preside e referente Covid: sindacati dimenticati e infuriati

da La Tecnica della Scuola

Sta cambiando il protocollo per gestire i casi di Covid nelle scuole: è questione di giorni, forse di ore. Solo che ora si scopre che i lavoratori, i primi diretti interessati dopo gli alunni, sono stati consultati a giochi praticamente fatti. E solo dopo le lamentele dei loro rappresentanti, i sindacati.

Riunito il Tavolo nazionale permanente sulla sicurezza

L’amarezza è stata espressa nel tardo pomeriggio di mercoledì 3 novembre, al termine dell’anticipato allestimento del Tavolo nazionale permanente sulla sicurezza chiamato a regolare le quarantene negli istituti scolastici (con uno o due casi per classi che potrebbero non bastare più per far scattare la DaD per tutti): i sindacati non hanno potuto che prendere atto della situazione, pur manifestando diverse perplessità. Presto, il ministero dell’Istruzione con una Circolare chiarirà una serie di punti, relativi, in particolare, ai compiti del dirigente scolastico e del referente Covid: i quali, in certi casi, potrebbero avere un ruolo ancora più rilevante di quello attuale. La Circolare, inoltre, dovrebbe contenere più di un’osservazione mossa dai sindacati sinora non coinvolti.

Pistorino (Cgil): troppe responsabilità ai presidi

Graziamaria Pistorino, della Flc Cgil, non nasconde la rabbia: “il metodo usato dal governo è gravissimo”, ha detto la sindacalista all’agenzia Ansa, perché si parla tanto di “condivisione ma il testo che è girato in questi giorni non ci era stato dato, non è questo il modo di fare informativa sindacale”.

Inoltre, Pastorino lamenta che il Governo addossa troppe responsabilità relativamente alle quarantene sui dirigenti scolastici.

Nella bozza circolata in queste ore, ha detto, si legge che “nel caso in cui le autorità sanitarie siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente o comunque secondo la organizzazione di regione/P.A. o ASL, il dirigente scolastico, venuto a conoscenza di un caso confermato nella propria scuola è da considerarsi quindi autorizzato, in via eccezionale ed urgente, a sospendere temporaneamente le attività didattiche”.

“Alla fine abbiamo ottenuto l’impegno ad avere una informativa specifica, dettagliata”, ha concluso Pistorino.

Anche Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola ed intervenuta all’incontro, si è lamentata per lo scarso “dialogo da parte del ministero: oggi – ha continuato Gissi – siamo stati convocati ad horas per discutere del nuovo documento che i ministeri della Salute e dell’Istruzione hanno predisposto per chiarire quali sono i passi da fare per la gestione di questioni delicatissime come la gestione delle quarantene, dei contatti ecc.”.

“Abbiamo contrastato in modo netto l’idea che il dirigente scolastico possa ancora una volta assumersi una serie di compiti” che non gli spettano, “come se il dirigente scolastico non abbia nulla da fare”.

Turi (Uil): sulla scuola attività improprie

Ancora più esplicito è stato Pino Turi, segretario generale Uil Scuola: “Non siamo stati coinvolti” nella stesura del nuovo protocollo sulle quarantene “e quindi le decisioni sono unilaterali: ancora una volta si scaricano sulla scuola attività improprie, che dovrebbero essere fatte dall’autorità sanitaria”.

“Il lavoro istruttorio, infatti, dovrebbero farlo le scuole senza averne esperienza, nè competenza. Condividiamo solo l’obiettivo di evitare la dad ma ribadiamo che servirebbero i presidi sanitari nelle scuole: il tracciamento è stato abbandonato e va ripreso, né può farlo il personale della scuola”.

I sindacati avrebbero comunque ottenuto un ulteriore appuntamento, sempre nel Tavolo sulla sicurezza, così da potere a breve monitorare gli impegni presi, anche relativamente alle risorse di accompagnamento.

Cosa dice il nuovo protocollo

Intanto, prende il nuovo protocollo che regolerà le quarantene negli istituti scolastici: la bozza consegnata ai sindacati conferma che la didattica a distanza non scatterà in presenza di un solo positivo in classe; se vi saranno due positivi scatterà la quarantena “selettiva”, a seconda se vaccinati o meno; tutti a casa, invece, con tre o più positivi al Covid.

Per salvaguardare il più possibile l’anno scolastico in presenza, in caso di contagi, il ricorso alla didattica a distanza verrà calibrato, e si darà peso a test e tracciamento: valgono il molecolare, quello rapido, o con prelievo salivare e analisi molecolare. Andranno effettuati il prima possibile e dopo cinque giorni, oltre che al termine dell’eventuale quarantena.

A deciderlo sono stati, in modo congiunto, l’Istituto Superiore di Sanità, i ministeri della Salute e dell’Istruzione, con il contributo delle Regioni.

Prove Invalsi 2022, iscrizione delle scuole dal 16 novembre al 7 dicembre

da La Tecnica della Scuola

Per dar corso alle procedure connesse con le prove Invalsi che si svolgeranno nel 2002, le scuole devono procedere come di consueto all’iscrizione, accedendo all’area riservata della segreteria scolastica.

Sarà possibile farlo dalle ore 15.30 del 16 novembre 2021 fino alle ore 17.30 del 7 dicembre 2021

Prove Invalsi scuola primaria

Saranno svolte in formato cartaceo secondo il seguente calendario:

  • giovedì 5 maggio 2022: prova di Inglese (V primaria);
  • venerdì 6 maggio 2022: prova di Italiano (II e V primaria) e prova di lettura a tempo (2 min.) che è svolta solo dalle classi campione della II primaria e da tutte le classi di II primaria delle scuole italiane della Provincia Autonoma di Bolzano;
  • lunedì 9 maggio 2022: prova di Matematica (II e V primaria).

Prove Invalsi scuola secondaria di I e II grado

Saranno svolte dalle studentesse e dagli studenti in formato elettronico (cosiddette prove CBT) e interamente online.

Per le classi III delle medie, lo svolgimento delle prove costituisce requisito di ammissione all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo. Le discipline oggetto di rilevazione delle prove INVALSI 2022 sono: a) Italiano, b) Matematica, c) Inglese (prova di ascolto e prova di lettura).

Le prove per le CLASSI CAMPIONE si svolgono in tre giornate, alla presenza di un osservatore esterno inviato dall’USR competente, in una delle seguenti finestre scelte dalla scuola in base alle proprie esigenze organizzative:

  • finestra 1: lun. 4.4.2022, mar. 5.4.2022, mer. 6.4.2022, gio. 7.4.2022;
  • finestra 2: lun. 11.4.2022, mar. 12.4.2022, mer. 13.4.2022.

Le prove per le CLASSI NON CAMPIONE si svolgono tra l’1 aprile 2022 e il 30 aprile 2022 in arco temporale indicato da INVALSI entro l’11 gennaio 2022.

Per le classi II delle superiori, le discipline oggetto di rilevazione delle prove sono: a) Italiano, b) Matematica.

Per le CLASSI CAMPIONE, le prove si svolgono in due giornate, alla presenza di un osservatore esterno inviato dall’USR competente, nella seguente finestra di somministrazione: mer. 11.5.2022, gio. 12.5.2022, ven. 13.5.2022.

Le prove per le CLASSI NON CAMPIONE si svolgono tra l’11 maggio 2022 e il 31 maggio 2022 in arco temporale indicato da INVALSI entro l’11gennaio 2022.

Infine, per l’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado, lo svolgimento delle prove INVALSI 2022 costituisce requisito di ammissione all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo d’istruzione. Le discipline oggetto di rilevazione delle prove INVALSI 2022 sono: a) Italiano, b) Matematica, c) Inglese (prova di ascolto e prova di lettura).

Per le CLASSI CAMPIONE si svolgono in tre giornate, alla presenza di un osservatore esterno inviato dall’USR competente, in una delle seguenti finestre scelte dalla scuola in base alle proprie esigenze organizzative:

  • finestra 1: mar. 1.3.2022, mer. 2.3.2022, gio. 3.3.2022, ven. 4.3.2022;
  • finestra 2: lun. 7.3.2022, mar. 8.3.2022, mer. 9.3.2022, gio. 10.3.2022.

Per le CLASSI NON CAMPIONE si svolgono tra l’1 marzo 2022 e il 31 marzo 2022 in arco temporale indicato da INVALSI entro l’11 gennaio 2022.

A scuola nuove regole. Il dirigente può sospendere le attività didattiche?

da La Tecnica della Scuola

L’Istituto superiore della sanità in collaborazione con Ministero della sanità, con il ministero dell’Istruzione e con alcuni rappresentanti di regione, ha predisposto una bozza con la quale indica la procedura che deve seguire il referente Covid/Dirigente Scolastico per gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado e per tutto il personale.

Compiti del Dirigente Scolastico

I dirigenti scolastici, qualora le autorità sanitarie locali siano impossibilitati a intervenire tempestivamente sono autorizzati, in attesa della formalizzazione e di eventuali misure specifiche (incluso l’isolamento dei casi e la quarantena per i contatti ad alto rischio) da parte del DdP a:

  • Sospendere temporaneamente le attività didattiche nella classe/sezione/gruppo dove si dovessero registrare dei contagi.
  • Trasmettere ai genitori o tutori dei bambini/alunni e agli insegnanti che sono stati a contatto con un caso COVID-19 le seguenti istruzioni:
  • Limitare le frequentazioni sociali e le altre attività di comunità.
  • Mantenere in maniera rigorosa il distanziamento fisico e l’uso della mascherina incontrando altre persone oltre ai familiari.
  • In caso di comparsa di sintomatologia compatibile con COVID-19 informare immediatamente il medico curante che darà indicazioni per il proseguimento del percorso diagnostico.

Compiti del DdP

E’ previsto che il Servizio Sanitario Nazionale individui un referente DdP per ogni scuola al fine di poter collaborare in modo sinergico con il referente COVID 19 e il dirigente scolastico, fermo restante la valutazione del rischio effettuata dal DdP, che rimane comunque incaricato della disposizione delle misure da intraprendere come isolamento, quarantena, tempistica della stessa e rientro a scuola degli alunni/studenti/operatori scolastici.

Procedura da seguire

Nel caso dovessero presentarsi più casi di contagi di seguito le procedure operative da seguire.

  • Il referente scolastico COVID-19/dirigente scolastico segnala al Dipartimento di Prevenzione (DdP) la presenza del caso positivo a scuola, i contatti scolastici individuati e comunica agli interessati le istruzioni standardizzate che sono state loro fornite.
  • I contatti individuati, dovranno effettuare un test antigenico o molecolare, nel più breve tempo possibile dal momento in cui hanno ricevuto l’informazione dal referente scolastico.
  • Dopo cinque giorni dal primo test è necessario rifare il test.
  • Qualora dovesse registrarsi la presenza di più casi nella stessa classe/sezione/gruppo, Il DdP comunicherà al referente scolastico COVID-19/dirigente scolastico i provvedimenti aggiuntivi da intraprendere e la relativa tempistica di rientro a scuola.
  • I soggetti (bambini, studenti, personale scolastico) facente parte del gruppo classe o sezione, individuati come eventuali contagiati e avvisati di effettuare sorveglianza con testing non possono entrare in ambiente scolastico in attesa dell’effettuazione del test.
  • Per i soggetti sottoposti a sorveglianza con testing, il rientro a scuola dopo l’effettuazione del primo test potrà avvenire solo se si è in possesso di attestazione rilasciata dai Servizi di Igiene e Sanità Pubblica in merito all’effettuazione del tampone e all’avvenuto rilascio del relativo risultato negativo. Rimane ovviamente vietato rientrare in classe in presenza di positività al tampone.
  • Se dopo cinque giorni non è ripetuto il secondo test anche nei casi di negatività, sarà facoltà del DdP disporre eventuale quarantena.
  • Gli operatori di sanità pubblica, possono valutare, nel caso di contatti avvenuti per soggetti esterni alla classe/sezione, l’opportunità di porre in quarantena detti soggetti.

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Docenti neoassunti, non c’è scadenza per l’invio dei bilanci nella piattaforma Indire

da La Tecnica della Scuola

L’ambiente online dedicato ai docenti neoassunti in anno di formazione e prova resterà a disposizione dei docenti fino al mese di settembre 2022. Questa è l’unica scadenza che impone Indire.

Tuttavia, spesso le scuole indicano delle date di scadenza intermedie per la consegna delle varie attività. La scadenza indicata dalle scuole non ha un corrispettivo nell’ambiente online, dove tutte le sezioni rimarranno disponibili per la compilazione (fatta eccezione per i bilanci delle competenze, se inviati in via definitiva).

L’Indire fa inoltre sapere che in questa prima fase di apertura dell’ambiente pubblico i docenti sono invitati a consultare i materiali nella sezione Toolkit, come i Bilanci di competenze. La loro eventuale compilazione e consegna alla scuola – precisa l’Istituto – non sostituisce l’attività online che i docenti sono tenuti a svolgere una volta aperta la sezione privata dell’ambiente.

Per la compilazione di questi documenti in piattaforma non è prevista alcuna scadenza da rispettare.

Bianchi: no ora di ‘ambiente’ a scuola, ma esso sia strutturale a qualsiasi disciplina

da La Tecnica della Scuola

“Io non vorrei l’ora di ambiente nella scuola, ma vorrei che l’ambiente sia parte strutturante della nostra scuola, anche mentre fai scienze, matematica, sport”. Così il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi all’evento di lancio del progetto Rigenerazione scuola, per ribadire che in squadra di Governo si è fatto tutto a testa bassa, obiettivo dopo obiettivo: “Noi abbiamo fatto tutto in silenzio – ha continuato il ministro Bianchi -. Abbiamo provveduto a una grande quantità di assunzioni perché era giusto farlo; abbiamo riaperto le scuole e abbiamo trovato i nostri insegnanti lì, in cattedra, non per miracolo ma perché era da marzo che ci lavoravamo”.

Quindi entra nel vivo del programma di Rigenerazione scuola: “Dopo anni di individualismo, oggi comprendiamo che i problemi si risolvono solo tutti insieme – ha dichiarato il Ministro -. Oggi troviamo che i temi di fondo su cui tutti ci dobbiamo confrontare sono i beni pubblici, dalla salute, che è un bene collettivo, non individuale; all’ambiente, su questo pianeta ci viviamo tutti e se l’ultimo non sopravvive non sopravvivo neanche io; ma abbiamo anche scoperto che l’inclusione, la solidarietà e l’uguaglianza non sono valori astratti ma elementi quotidiani senza i quali diventa difficile sopravvivere”.

“Non solo sostenibilità dunque ma rigenerazione – continua il Ministro -, dobbiamo fare un passo avanti, ed è quanto abbiamo voluto fare con questo programma amato dalla sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia. Come la madre terra genera, noi dobbiamo rigenerare la scuola”.

Un intervento, quello del Ministro, seguito in contemporanea da centinaia di scuole su tutto il territorio nazionale. Scuole che hanno aderito alla settimana della RiGenerazione con iniziative che vanno dai laboratori enogastronomici per la preparazione di piatti della tradizione nel rispetto dell’ambiente, alle attività di ripulitura di spiagge e siti archeologici, ai dibattiti sulla sostenibilità, alla messa a dimora di alberi e piante.

E alle parole di Patrizio Bianchi si aggiungono quelle della sottosegretaria Barbara Floridia: “Siamo il primo Paese europeo ad avere un programma organico sulla sostenibilità.”

Docente neoassunto/a in maternità o malattia, deve registrarsi all’ambiente on-line di formazione?

da La Tecnica della Scuola

L’obbligatorietà o meno della formazione nel caso di docente neoassunto/a che si trovi in maternità o malattia dipende dalla data di rientro in servizio.

Lo ha chiarito il MI con una faq pubblicata sulla piattaforma Indire dedicata all’anno di prova e formazione.

Per avere questa informazione – precisa il Ministero – è necessario rivolgersi al proprio Ufficio Scolastico di riferimento.

Nel caso in cui l’USR di riferimento rilevi la non obbligatorietà alla formazione per l’anno scolastico in corso, l’insegnante in questione NON deve procedere con la registrazione, in quanto in nessun caso verrà riconosciuto il lavoro svolto nell’ambiente di formazione a.s. 2021/22 per le annualità successive.

Ricordiamo, in proposito, che le attività da svolgere nel corso della formazione online sono definite come equivalenti a 20 ore complessive di lavoro. La piattaforma pertanto non tiene conto del tempo effettivo di connessione necessario allo svolgimento delle attività online ma si ritiene che, per svolgere tutte le attività necessarie a stampare la versione definitiva del dossier finale, siano necessarie non meno di 20 ore di lavoro sulla piattaforma online.

4 novembre per due

4 novembre per due

di Maurizio Tiriticco

4 NOVEMBRE 1918 —- Fine della prima guerra mondiale. Ecco il testo integrale del “Bollettino della Vittoria” —- “Comando Supremo, 4 NOVEMBRE 1918, ore 12. La guerra contro l’Austria-Ungheria che, sotto l’alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l’Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 Maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso Ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita. La fulminea e arditissima avanzata del XXIX corpo d’armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l’irresistibile slancio della XII, dell’VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente. Nella pianura, Sua Altezza Reale il Duca d’Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute. L’Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell’accanita resistenza dei primi giorni e nell’inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecento mila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinque mila cannoni. I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza”. ARMANDO DIAZ, Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito.

4 NOVEMBRE 1956 —- Siamo in piena “guerra fredda”. L’Europa, uscita da un faticoso dopoguerra, è stata divisa di fatto in due parti, di cui quella occidentale è sotto l’influenza degli USA e quella orientale è sotto l’influenza dell’URSS, l’Unione elle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Va ricordato che la lunga linea di confine costituì per anni, fino alla “caduta del Muro di Berlino” del 9 novembre 1989, la cosiddetta “cortina di ferro”. L’URSS, fin dalla fine della seconda guerra mondiale (9 maggio1945) aveva imposto di fatto e di diritto a tutti i Paesi che si trovavano sotto la sua diretta influenza, governi autoritari, se non addirittura dittatoriali nonché profondamente limitativi delle libertà personali. Il malcontento popolare nelle repubbliche dell’Europa orientale era forte e cresceva di giorno in giorno, finché in Ungheria si manifestò pienamente nell’ottobre del 1956. La reazione sovietica fu immediata. Il 4 NOVEMBRE i soldati dell’Armata Rossa giunsero alle porte di Budapest con circa 200.000 uomini e 4.000 carri armati. Si scontrarono però con un’accanita resistenza, soprattutto nei centri operai. Ma la sproporzione abissale delle forze in campo era tale che la resistenza ebbe una vita brevissima. In serata Jànos Kádár, operaio metallurgico, militante comunista di rilievo, fece annunciare dalla città di Szolnok, con un messaggio radio, la formazione di un “governo rivoluzionario operaio e contadino”. Dal canto suo il Primo Ministro Imre Nagy fece trasmettere tramite Radio Kossuth Libera (radio di Stato) alle ore 5,20 il seguente messaggio: “Qui parla il Primo Ministro Imre Nagy. Oggi all’alba le truppe sovietiche hanno aggredito la nostra capitale con l’evidente intento di rovesciare il governo legale e democratico di Ungheria. Le nostre truppe sono impegnate nel combattimento. Il governo è al suo posto. Comunico questo fatto al popolo del nostro Paese ed al mondo intero”.

Nonostante il coraggio dei rivoluzionari ungheresi, la “ribellione” contro l’Unione Sovietica ebbe vita breve! E la repressione fu lunga e feroce. Ma la ripercussione delle vicende ungheresi nei partiti e nei militanti comunisti del mondo intero fu vivace e decisa. Centouno militanti del Partito Comunista Italiano – tra cui il sottoscritto nonché firme autorevoli, quali Carlo Muscetta, Natalino Sapegno, Renzo De Felice, Lucio Colletti, Alberto Asor Rosa, Enzo Siciliano, Vezio Crisafulli, Antonio Maccanico – elaborarono un documento di protesta contro l’iniziativa dei “compagni sovietici”.

Ritengo opportuno riprodurre l’incipit e l’excipit del documento: “I tragici avvenimenti d’Ungheria scuotono dolorosamente in questi giorni l’intera opinione pubblica del Paese. La coscienza democratica e il sentimento d’umanità dei lavoratori e di tutti gli uomini onesti reagiscono con la forza delle grandi passioni civili alle notizie divenute di giorno in giorno più drammatiche. La fedeltà all’impegno assunto con l’atto di adesione al partito impone di prendere una posizione aperta. Si formulano pertanto queste considerazioni politiche… – …Nel presentare questo documento al Comitato centrale è dovere dire che si ritiene indispensabile che queste posizioni vengano conosciute e dibattute da tutto il Partito, e se ne domanda pertanto la integrale e immediata pubblicazione su l’Unità giacché di fronte ad avvenimenti così drammatici la nostra coscienza di militanti non ci consente di rinunciare acché in tutto il Partito sia dato conoscere queste posizioni. Ciò diciamo con il proposito che il nostro Partito proceda sulla via italiana al socialismo, ridia fiducia e unità a tutti i militanti, recuperi la sua tradizionale funzione decisiva, onde riesca consolidata in Italia la democrazia, oggi più che mai minacciata dalla reazione capitalistica e clericale”.

In effetti, in Ungheria l’“ordine sovietico” era statoristabilito, ma… la dirigenza politica dell’URSS aveva perduto per sempre quell’attenzione solidale che i “compagni comunisti” del mondo intero le avevano da decenni dimostrata! Eravamo nel 1956! Giuseppe Stalin – o meglio Iosif Vissarionovič Džugašvili, detto Stalin, Acciaio – era morto tre anni prima. Nessuno di noi conosceva ancora il testo di quel “Rapporto segreto”, o meglio di quel celeberrimo discorso che l’allora segretario generale del PCUS, Nikita Chruščëv, aveva tenuto in occasione del XX°Congresso del PCUS, celebrato presso il Gran Palazzo del Cremlino di Mosca dal 14 al 26 febbraio 1956.

Il rapporto verrà diffuso dallo stesso Chruščëv prima negli Stati Uniti e successivamente in tutto l’Occidente. Ma la diffusione in Unione Sovieticavenne vietata. Le principali ipotesi che possono spiegare l’occultamento in patria del “Rapporto segreto” da parte dello stesso Chruščëv sono la paura delle reazioni che si sarebbero potute avere nello stesso PCUS; nonché nello stesso popolo sovietico, messo brutalmente di fronte a fatti terribili che gran parte dei membri del partito aveva vissuto in prima persona negli anni dello stalinismo, ma che nel 1956 avrebbe facilmente potuto smentire. Un’altra ipotesi sarebbe il fatto che segretare i rapporti era pratica d’uso comune in URSS. Comunque il “Rapporto segreto” di Chruščëv fu il primo documento ufficiale che accusò Stalin di gravissimi crimini, abusi di potere, malgoverno, megalomania Per non dire poi dei pesanti attacchi contro la sua persona, relativi al carattere e al comportamento.

Comunque, in seguito a quelle vicende, sembrò che nell’URSS si affacciassero le prime avvisaglie di un cambiamento democratico. Ma, come le successive vicende ci hanno dimostrato – nonostante la “buona voltà di due grandi protagonisti, Michail Sergeevič Gorbačëv e Borís Nikoláevič Él’cin – il cambiamento non si verificò! Ed oggi nella Federazione Russa tutto il potere è saldamente nelle mani di Vladimir Vladimirovič Putin.

Nota 4 novembre 2021, AOODGSIP 2530

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione Generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale
Direzione Generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico

Ai Dirigenti scolastici delle scuole secondarie di secondo grado interessate di cui all’allegato elenco LORO SEDI
E, p.c. Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI
Ai Dirigenti degli Ambiti Territoriali Provinciali LORO SEDI
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Bolzano
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento
All’ Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’ Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di Bolzano
Al Sovrintendente degli studi per la Regione Valle d’Aosta

Oggetto: “A Scuola di Open Coesione”. Comunicazione delle scuole ammesse alla partecipazione – anno scolastico 2021-2022.

Nota 4 novembre 2021, AOODGRUF 25415

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali Direzione Generale per le risorse umane e finanziarie – Ufficio IX

Alle Istituzioni Scolastiche ed Educative statali LORO E-MAIL
e, p.c. Agli Uffici Scolastici Regionali LORO E-MAIL

Oggetto: Schema di Regolamento per il conferimento di incarichi individuali, ai sensi dell’art. 45, comma 2, lett. h), del D.I. 129/2018

Delibera n.21/256 del 4 novembre 2021

COMMISSIONE DI GARANZIA DELL’ATTUAZIONE DELLA LEGGE SULLO SCIOPERO NEI SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI

Deliberazione n. 21/256: Sciopero generale proclamato ad oltranza, dalla Segreteria nazionale della Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali, in data 29 ottobre 2021, “per tutti i settori pubblici e privati a oltranza dalle ore 00.01 del 1° novembre 2021, alle 23.59 del 15 novembre 2021 (Pos. 1297/21)

(Seduta del 4 novembre 2021)