Assegno nucelo familiare, on-line il modulo valido dal 1° luglio 2020

da La Tecnica della Scuola

Come ogni anno, l’INPS ha aggiornato le tabelle riferite alla corresponsione dell’assegno per il nucleo familiare.

Le nuove tabelle entreranno in vigore il 1° luglio 2020 e resteranno valide fino al 30 giugno 2021.

I nuovi importi sono stati comunicati dall’INPS, con la circolare n. 60 del 21 maggio 2020 e dalla Ragioneria Generale dello Stato con Circolare del 10 giugno 2020, n. 15

Per richiedere l’assegno è necessario ogni anno compilare e trasmettere un modulo.

Per il 2020 NoiPA ha messo a disposizione degli amministrati il modulo 2020 (redditi 2019).

Cos’è

L’assegno al nucleo familiare (ANF) è un sostegno economico per i lavoratori dipendenti, legato alle tipologie del Nucleo Familiare, al numero dei componenti  e all’entità del reddito complessivo delle famiglie che risulta inferiore ai valori rideterminati dalla Legge ogni anno. La normativa ha previsto importi e fasce reddituali favorevoli in situazioni di disagio come i nuclei mono parentali o con componenti inabili.

L’importo dell’ANF è quindi determinato annualmente secondo la tipologia, il numero dei componenti e il reddito complessivo del nucleo familiare.

Chi può usufruire dell’assegno

La corresponsione dell’assegno spetta, di norma, al dipendente che effettua una specifica richiesta.

Inoltre, anche il coniuge del lavoratore titolare del diritto all’assegno può formulare apposita domanda al datore di lavoro del consorte per richiedere il pagamento diretto degli importi spettanti.

Cosa c’è da sapere

Per richiedere l’ANF, occorre sapere che:

  • lo stesso nucleo familiare  può beneficiare di un solo assegno
  • la domanda deve essere ripresentata ogni anno e devono essere comunicate tempestivamente le variazioni che comportino la cessazione o la rideterminazione dell’importo dell’assegno
  • l’assegno è esente dal calcolo delle ritenute previdenziali e fiscali, in quanto non concorre alla formazione del reddito
  • il diritto all’assegno si prescrive in cinque anni. E’ quindi possibile richiedere gli arretrati entro un periodo massimo di cinque anni dalla data della domanda stessa.

Come richiedere l’assegno

Il dipendente, in possesso dei redditi complessivi relativi all’anno precedente e attestati dalla CU o dalla dichiarazione dei redditi (modello 730 o Modello Unico), può presentare la richiesta dell’ANF con decorrenza al 1° luglio di ogni anno, utilizzando il modello “Richiesta assegno al nucleo familiare (Dipendente)” disponibile sul portale NoiPA.

Casi particolari

Nei casi di separazione, divorzio o presenza di persone inabili all’interno del nucleo familiare, gli amministrati che presentino la domanda per la prima volta, hanno l’obbligo di allegare i documenti relativi alle condizioni sopra elencate e, in particolare, alla composizione del nucleo.

Sospensione dell’assegno

Per tutti i percettori dell’ANF che non rinnovino l’apposita domanda annuale direttamente agli uffici competenti, NoiPA provvede automaticamente alla sospensione dell’assegno a decorrere dal 1° luglio di ogni anno.

Variazioni

Il richiedente deve comunicare tempestivamente eventuali variazioni relative alla composizione del nucleo o del reddito complessivo, che comportino una cessazione o una rideterminazione dell’importo dell’assegno.

Cosa si intende per nucleo familiare?

L’ANF spetta per nucleo familiare che può essere composto da:

  • il richiedente lavoratore o il titolare della pensione;
  • il coniuge che non sia legalmente ed effettivamente separato, anche se non convivente, o che non abbia abbandonato la famiglia (gli stranieri poligami nel loro paese possono includere nel proprio nucleo familiare solo una moglie);
  • i figli ed equiparati di età inferiore a 18 anni, conviventi o meno;
  • i figli ed equiparati maggiorenni inabili, purché non coniugati, previa autorizzazione.

E le unioni civili e le convivenze?

Con la circolare n. 84 del 5 maggio 2017 l’INPS aveva dato indicazioni sugli effetti della legge 76/2016 sulle unioni civili e le convivenze di fatto sulle prestazioni a sostegno del reddito erogate dall’INPS, tra cui l’assegno per il nucleo familiare.

In particolare, l’Inps aveva chiarito qual è il nucleo di riferimento per le unioni civili:

  • Nucleo in cui solo una delle due parti dell’unione è lavoratore dipendente o titolare di prestazione previdenziale: in questo caso, al pari del diritto riconosciuto nell’ambito del matrimonio per il coniuge non separato legalmente ed effettivamente –  che non sia titolare di posizione tutelata, devono essere riconosciute le prestazioni familiari per la parte dell’unione civile priva di posizione tutelata.
  • Nucleo formato da persone dello stesso sesso con unione civile e figli di una delle due parti dell’unione nati precedentemente all’unione stessa: nel caso di genitori separati o naturali con figli nati precedentemente all’unione civile, nulla cambia nel caso in cui uno dei due genitori abbia la posizione tutelata e l’affido sia condiviso oppure esclusivo. A tali figli, infatti, viene garantito in ogni caso il trattamento di famiglia su una delle due posizioni dei propri genitori, a nulla rilevando la successiva unione civile contratta da uno di essi. Ove si tratti di genitori separati o naturali, privi entrambi di una posizione tutelata, la successiva unione civile di uno dei due con altro soggetto – lavoratore dipendente o titolare di prestazione previdenziale sostitutiva – garantisce il diritto all’ANF/AF per i figli dell’altra parte dell’unione civile.
  • Nucleo formato da persone dello stesso sesso con unione civile e figli di una delle due parti nati dopo l’unione: in tale situazione l’assegno potrà essere erogato dall’Istituto allorché il figlio sia stato inserito all’interno dell’unione civile, anche mediante il procedimento descritto dall’art. 252 c.c..

In caso di scioglimento dell’unione civile, il diritto alle prestazioni familiari sarà regolato ove possibile in conformità con quanto disposto dal codice civile se compatibile ed espressamente previsto. Per quanto concerne, in particolare, il nucleo formato da persone dello stesso sesso con unione civile e figli di una delle due parti nati dopo l’unione, l’Istituto ha sottoposto la questione al Ministero del lavoro.

Per quanto riguarda invece le convivenze, ai fini della misura dell’ANF, per la determinazione del reddito complessivo è assimilabile ai nuclei familiari coniugali la sola situazione dei conviventi di fatto che abbiano stipulato il contratto di convivenza, qualora dal suo contenuto emerga con chiarezza l’entità dell’apporto economico di ciascuno alla vita in comune.

Il Ministero ha pronto un “Piano B” nel caso in autunno ritorni il coronavirus?

da La Tecnica della Scuola

Se in autunno tornerà il coronavirus, nella fase più acuta come è stato per tutto l’inverno e la primavera, le linee guida, i progetti e le indicazioni sul rientro in classe potrebbero diventare carta straccia.

Infatti, stiamo seguendo con attenzione il dibattito sulla riapertura delle scuole che è più vivo che mai, anche a causa del ritardo delle indicazioni del Ministero che ancora non ha diffuso le linee guida annunciate già da tempo.

Se torna il coronavirus in autunno le linee guida decadono

Ma se il quadro epidemiologico dovesse essere ben diverso da quello attuale e soprattuto da quello prospettato per le prossime settimane, il mondo della scuola dovrà fare i conti con i problemi legati al contagio: come già sono state chiuse le scuole dallo scorso marzo, è evidente che nell’ipotesi prospettata di un ritorno alle misure di lockdown, allo smartworking e alla didattica a distanza, tutte le indicazioni e le ipotesi per il rientro potrebbero decadere da un giorno all’altro.

E’ chiaro che non è possibile sapere cosa accadrà a settembre-ottobre sin da adesso. Ma gli esperti sembra si dividano in due “fazioni”: quella degli ottimisti, sicuri che il coronavirus sta cambiando forma verso la risoluzione e quelli che, nonostante i risultati incoraggianti delle ultime settimane, non vedono i miglioramenti come una vera e propria uscita dallo stato di emergenza e che anzi, non escludono affatto il ritorno del covid 19 dal prossimo autunno, quando le temperature torneranno a scendere e a facilitare il virus.

La posizione di Zangrillo

Della prima fazione, quella degli ottimisti, c’è sicuramente il primario del San Raffaele Alberto Zangrillo. Nell’intervista rilasciata al gruppo di quotidiani La Nazione-Il Carlino-Il Giorno, riportata anche dall’agenzia AGI, si mostra piuttosto ottimista: “Il lockdown è stato efficace, anche se drammatico per l’economia. Però se continueremo a comportarci bene, se seguiremo le norme igieniche che ben conosciamo, sono certo di una cosa: a fine mese, almeno all’aperto, faremo a meno delle mascherine“.

Il medico invita quindi all’ottimismo dato che, a suo modo di vedere, in questi mesi, “gli italiani sono già stati terrorizzati abbastanza. E soprattutto disinformati“.

Andrea Crisanti: La discesa di è fermata. In autunno potrebbe tornare il coronavirus

Non è proprio d’accordo il professor Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Medicina molecolare all’Università di Padova, che invece analizza i dati attuali da un altra prospettiva, lanciano dei dubbi sull’autunno: “Stiamo perdendo un’occasione: dovevamo sfruttare le temperature alte, nei giorni in cui il virus fatica maggiormente a circolare, per avvicinare allo zero la sua presenza. Invece, la discesa si è fermata“. E poi aggiunge: “Pare evidente che il virus è sensibile al fattore climatico” motivo per cui questo fa aumentare i timori per l’autunno-inverno quando “tornerà il freddo e la situazione climatica sarà favorevole a Sars-CoV-2”.

Ma il Ministero dell’Istruzione ha il piano B per la scuola?

E’ chiaro che ci auguriamo che il quadro prospettato dal professor Crisanti non si verifichi, ma non bisogna sottovalutare questa ipotesi.

Ci sta pensando il Ministero dell’Istruzione ad un “piano B” da tenere magari nel cassetto solo in caso di necessità? C’è stata, da parte di viale Trastevere, la trascrizione e conseguente analisi, di tutte le criticità legate al periodo dell’emergenza?

Quest’anno siamo stati presi alla sprovvista tutti quanti. Ma, dato che non vi è certezza sul futuro, ci auguriamo che le contromisure, sempre in caso di sviluppi negativi, stavolta siano adeguate.