L’e-learning con il BAICR
Una risorsa per gli insegnanti
di Maurizio Tiriticco
Insegnanti diversi per una scuola che si rinnova
Le innovazioni indotte a partire da quest’anno nella scuola dell’infanzia, in quella del primo ciclo ed in quella del primo biennio del secondo ciclo, che è diventato obbligatorio, non sono affatto di poco conto. Le Indicazioni per il curricolo e il Regolamento relativo all’innalzamento dell’obbligo di istruzione costituiscono documenti assolutamente nuovi per il quotidiano fare scuola.
Il fattore più importante è che per la prima volta nella storia della nostra scuola Il Ministero PI non ha varato programmi totalizzanti e prescrittivi, ma solo vere e proprie indicazioni di lavoro che saranno sperimentate nel corso di due anni ed andranno a regime solo dopo le correzioni e gli arricchimenti che saranno dettati dalle stesse istituzioni scolastiche. Va sottolineato che non si tratta affatto di una carte octroyée dall’Amministrazione, ma dell’adempimento di un principio costituzionale che attribuisce agli organi centrali dell’istruzione compiti di indirizzo e di orientamento ed alle istituzioni scolastiche, in virtù della loro autonomia, la responsabilità di progettare e realizzare i concreti percorsi di studio.
Va ricordato che, dal varo dell’autonomia scolastica (la legge delega è del ’97 e il Regolamento attuativo del ’99) e dalla riforma costituzionale del 2001, i rapporti tra autorità governative e istituzioni operanti sul territorio sono profondamente cambiati. Alle prime spetta il compito di dettare le norme generali dell’istruzione e gli ambiti entro cui queste devono essere realizzate (si tratta dei livelli essenziali delle prestazioni che le istituzioni scolastiche devono garantire a tutti i cittadini che fruiscono del loro servizio); alle seconde spetta quello di curvare le linee di indirizzo per renderle concretamente operative.
In questo nuovo assetto non cambia solo il ruolo delle scuole, delle loro componenti e degli organi collegiali, ma anche quello degli operatori, dei dirigenti scolastici ed amministrativi (i quali, prima della riforma erano direttori, presidi, segretari) e, in primo luogo, degli insegnanti. A questi ultimi spetta la funzione più importante, quella di rendere effettivo quell’impegno sociale ed educativo che per legge abbiamo assunto verso i nostri cittadini, cioè di condurre tutti, e non uno di meno, per riprendere la nota espressione di Don Milani, al “successo formativo”, come recita il citato Regolamento sull’autonomia.
Si apre, quindi, uno scenario del tutto nuovo in forza del quale la professionalità dei docenti costituisce la chiave di volta dell’impegno che abbiamo assunto nei confronti dei nostri giovani nonché dell’Unione europea che da anni ci sollecita ad avviare nel nostro Sistema di istruzione quelle riforme che mettano in grado i nostri giovani di competere con tutti i giovani europei nel campo delle conoscenze, della cultura e delle competenze professionali (sarà opportuno, a questo proposito, consultare il rapporto Education at a glance, edizione del 2007).
Necessità dell’e-learning
Da tutto ciò consegue che i nostri insegnanti, a fronte dell’impegno nuovo e particolare che viene loro richiesto, dovranno rendere operativi quei principi sanciti nel loro Contratto di lavoro, là dove si dice che il profilo professionale dei docenti non è costituito solo da competenze disciplinari, ma anche da “competenze psicopedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo-relazionali e di ricerca tra loro correlate ed interagenti” (art. 25). Molti di loro avranno già acquisito competenze simili nella formazione iniziale, ma va considerato che la ricerca psicopedagogica ha fatto grandi passi in avanti negli ultimi anni ed i suoi contributi aumentano di giorno in giorno anche per l’apporto delle neuroscienze che sullo sviluppo della conoscenza e delle diverse forme di intelligenza e sui processi di apprendimento fanno sempre nuove scoperte.
Accedere a queste conoscenze non è facile, oggi, per lo sviluppo sempre più accelerato che le caratterizza né è sufficiente l’ultima pubblicazione tra le tante reperibili in libreria od un aggiornamento di breve periodo. A queste oggettive difficoltà vengono in soccorso le nuove strategie digitali dell’apprendimento adulto che, in una società in continuo sviluppo, non può non interessare e coinvolgere tutti i professionisti che hanno a cuore il successo del loro lavoro. Si tratta della strategie dell’e-learning, o meglio dell’apprendimento elettronico. Fruire attraverso il web di materiali di studio costantemente aggiornati proprio perché non sono veicolati dalla pagina stampata, che nel tempo rimane sempre la stessa, ma dalla pagina digitale, per sua natura flessibile e costantemente rinnovabile, costituisce quell’apprendimento organizzativo che sostiene il professionista delle società ad alto sviluppo e che gli consente di essere sempre all’altezza delle innovazioni che giorno dopo giorno cambiano l’organizzazione dove svolge il suo quotidiano lavoro.
Se tale risorsa riguarda tutti i professionisti delle società ad alto sviluppo, a maggior ragione riguarda i professionisti dell’educazione, i quali si trovano a “lavorare” con una “materia prima”, i bambini, gli adolescenti, i giovani, che sono i più sensibili ai cambiamenti in atto, anche se non sono in grado di controllarli, padroneggiarli, utilizzarli per la loro crescita personale. Quello iato che spesso si verifica tra docente e discente – ed è quest’ultimo sempre più sensibile ed aperto alle nuove tecnologie – può essere colmato proprio se è il docente stesso che, a sua volta, si impadronisce delle nuove Tecnologie della Informazione e della Comunicazione, le TIC, ne comprende il valore e le opportunità ed è in grado di individuarne nel contempo i limiti e gli stessi pericoli che il web – questa finestra costantemente aperta su mondo – può rappresentare.
Diventa, quindi, pressoché obbligatorio per un operatore dell’educazione accedere ad un’attività di formazione continua veicolata dall’e-learning. I motivi della scelta sono essenzialmente due: da un lato l’operatore si impadronisce dei contenuti, o meglio acquisisce quelle competenze che gli consentono di gestire al meglio il lavoro quotidiano; dall’altro si impadronisce del mezzo, apprende, cioè, praticamente il valore aggiunto che l’uso delle TIC gli offre per la progettazione e per lo sviluppo delle attività curricolari.
L’originalità del prodotto Baicr
Tra le istituzioni che erogano formazione e-learning si segnala il Baicr-Sistema Cultura. Si tratta di un consorzio non profit, nato nel ’91 con il concorso di alcuni istituti culturali – l’Enciclopedia Italiana, l’Istituto Sturzo, la Fondazione Basso, la Fondazione Gramsci, la Società Geografica Italiana – con il fine di sviluppare attività di alto livello culturale e formativo, stante gli apporti di istituti qualificatisi da anni a livello nazionale e di esperti di chiara fama. Tra queste attività si segnalano quelle rivolte alla formazione continua a distanza (secondo la formula dell’e-learning blended) del personale delle pubbliche amministrazioni ed in particolare dei dirigenti scolastici e dei docenti.
I materiali sono prodotti da esperti del Baicr, degli istituti culturali che lo compongono e della Scuola di Istruzione a Distanza (IaD) dell’Università di Tor Vergata di Roma. Sono configurati come master di secondo livello e sono organizzati in moduli: questi sono strutturati in unità didattiche e queste, a loro volta, in unità lezione. Sulla pagina video appaiono unità di sapere uniconcettuli corredate di immagini, note, link per accedere agli approfondimenti del caso. Ad ogni unità didattica segue una attività esercitativa di autovalutazione. A ciascun modulo segue una prova strutturata di uscita, valutata centralmente. I contenuti sono sempre corredati di note, bibliografie, grafici, immagini, link per i rinvii ad altre fonti. L’organizzazione modulare consente al fruitore di organizzare il suo studio secondo una sua personale scelta; comunque, vi sono anche scelte consigliate a seconda dell’esito della prova di ingresso che il fruitore è tenuto a svolgere. Il percorso ha la durata di 1500 ore corrispondenti a 60 Crediti formativi universitari (CFU). Al termine del percorso il fruitore attende ad una prova di uscita in presenza presso la Scuola IaD. Il master conseguito è valutato dalle pubbliche amministrazioni secondo le norme vigenti.
Durante lo studio, che viene debitamente “tracciato” ai fini della computazione delle ore di lavoro, il fruitore è costantemente seguito da un tutor dedicato che lo assiste nelle sue eventuali difficoltà relative ai contenuti, alle attività esercitative, alla gestione del web. L’assistenza viene effettuata via e-mail e per telefono. Vengono anche aperte classi virtuali nelle quali i fruitori svolgono attività di studio cooperativo che, se correttamente guidato, risulta più produttivo di quello individuale. Sono attivi anche forum di discussione debitamente monitorati. Vi sono anche strumenti di help: newsletter periodiche; una raccolta delle Faq più significative; una bacheca per la segnalazione di eventi; una galleria, in cui sono raccolti con tempestività documenti normativi, aggiornamenti bibliografici; un glossario con le voci ricorrenti nella pratica dell’insegnamento/apprendimento.
Tra i master ricordiamo quelli di natura metodologica, Pedagogia e scuola, che affronta la professione docente nella sua trasversalità operativa, organizzativa, progettuale, relazionale, e quelli di carattere disciplinare, pur sempre con forti curvature alla didattica, quali, ad esempio: Didattica della lingua italiana; Didattica della lingua latina; Didattica della lingua inglese, con una serie di approfondimenti all’arte e alla letteratura; Aspetti storici ed economici del Novecento, Discipline giuridiche ed economiche; Geografia ed identità del territorio.
Per gli eventuali approfondimenti sui master e per acquisire tutte le informazioni di carattere amministrativo, è opportuno visitare il sito www.baicr.it.
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