Faraone, sbagliato negare l’accesso a scuola al figlio del boss

da La Tecnica della Scuola

Faraone, sbagliato negare l’accesso a scuola al figlio del boss

“Non bisogna rassegnarsi alla mafia e a chi utilizza in maniera distorta gli argomenti dell’antimafia. Non è facile costruire degli anticorpi, ma è necessario, specie oggi che è in corso una indagine sulla gestione del beni confiscati alla mafia che vede coinvolti ambienti della magistratura”.

Lo ha detto il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, durante una conferenza del progetto educativo antimafia organizzata dal centro Pio La Torre, a Palermo.

“Siamo passati da una fase storica in cui la parola antimafia non si poteva neanche utilizzare, fino all’abuso di chi in questi anni ha utilizzato la parola legalità per camuffare percorsi che con l’antimafia non hanno avuto nulla a che fare – ha aggiunto Faraone – ma che anzi sono stati una sorta di tuta mimetica per chi ha cercato di coprire percorsi che con l’antimafia e la legalità non avevano nulla a che fare. È necessario costruire gli anticorpi utili nei confronti degli avversari della mafia, anche quando l’autorevolezza dei settori più importanti dello Stato è compromessa proprio a causa di alcuni loro rappresentanti”.

La conferenza, intitolata “L’antimafia della società civile nella scuola e le politiche istituzionali” è stata organizzata nell’ambito del progetto “Giovani cittadini consapevoli, attivi e responsabili” realizzato dal centro Pio La Torre con il sostegno del dipartimento della Gioventù e del servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei ministri.

L’incontro è stato seguito da circa 111 scuole che hanno aderito al progetto educativo antimafia, e oltre mille studenti si sono iscritti alla piattaforma che consente dal proprio cellulare una partecipazione più attiva alla conferenza.

Il sottosegretario ha fatto poi riferimento al caso del 7 ottobre scorso, quando quattro scuole medie di Bari avevano negato l’iscrizione al figlio di un presunto boss. “Quattro scuole pugliesi hanno rifiutato un ragazzo perché figlio di un boss in carcere, altro che accoglienza. Come si può pensare di chiudere la scuola a chi probabilmente ha bisogno più di altri di spazi di condivisione positivi?”.  “Questo ragazzo – ha aggiunto Faraone – ha bisogno di veri luoghi di educazione, di formazione civile, che lo tengano lontano da modelli criminali. Se la scuola non lavora per superare tutto questo, se la società tutta non si adopera per superare questi preconcetti non andiamo da nessuna parte”.

Faraone ha poi ricordato un altro episodio di discriminazione avvenuto in una scuola di Napoli dove “alcuni genitori hanno chiesto di non iscrivere gli alunni per l’eccessiva presenza di disabili e immigrati, poiché la loro presenza avrebbe rallentato l’apprendimento generale”.

“Purtroppo per troppi anni si è pensato che il diventare cittadini riguardasse esclusivamente le istituzioni e il diventare studenti la scuola – ha detto Faraone – Per fortuna la scuola ha fatto tanti passi avanti nella lotta al l’inclusione e all’integrazione”.

5 studenti su 10 apprendono le competenze digitali più a lavoro che a scuola

da La Tecnica della Scuola

5 studenti su 10 apprendono le competenze digitali più a lavoro che a scuola

Secondo quanto emerge dalla ricerca “Generazioni digitali al lavoro”, condotta nel mese di settembre da Fondazione Sodalitas e Randstad Italia su un campione di 2.161 under 35, uno studente su due è convinto che le competenze digitali si apprendano direttamente sul posto di lavoro (57,2%) o in autonomia (58,8%) più che a scuola (35,4%). Tecnologie nelle aule e professori non sono allineati con il mondo del lavoro. E più si prosegue negli studi, più questa convinzione trova fondamento.

Il 53,7% di loro, inoltre, è consapevole di non avere comunque una preparazione adeguata in campo digitale. Ovviamente il 99% sa navigare in internet, il 96% sa usare il pacchetto office, l’86,3% i social network a scopi professionali, ma poi le percentuali si abbassano notevolmente se si passa per esempio a programmi tecnici specifici (63%) o a analytics (18%).

La presentazione dei dati è avvenuta oggi nell’ambito della sesta edizione di “ScopriTalenti”, la giornata nella quale i giovani distintisi durante i corsi Giovani&Impresa di Fondazione Sodalitas nell’anno di studi 2014-2015 hanno potuto sostenere colloqui conoscitivi con un pool di Aziende leader di mercato. Sono intervenute alla giornata per incontrare i ragazzi: ABB, Accenture Italia, BT Italia, Bureau Veritas Italia, Capgemini, Gam Edit, Mellin, Roche, Randstad Italia, Samsung Italia, Sky Italia, Solvay, STMicroelectronics e UBS (Italia).

Il 54,8% dei giovani intervistati è un possesso di un diploma di scuola superiore e il 36,3% di una laurea. Uno su tre tra quelli che non si sono iscritti all’università afferma di aver rinunciato per problemi economici. Negli ultimi 12 mesi però risulta aumentata la percentuale di chi, dopo il diploma, ha trovato lavoro (il 26,2% nel 2014; il 32,9% nel 2015).

Obiettivo della ricerca ‘Generazioni digitali al lavoro’ è quello di indagare il punto di vista dei giovani sulla capacità della scuola di formare alle competenze digitali, e sulla spendibilità di queste skills nel mondo del lavoro.

Chi dopo il diploma ha deciso di non proseguire gli studi (il 49,2% del campione) lo ha fatto soprattutto per mancanza di risorse economiche (35,5%) più che per disinteresse verso lo studio (19,8%). Un dato, questo, decisamente preoccupante e in linea con il trend rilevato nel 2014. Negli ultimi 12 mesi, però, risulta aumentata la percentuale di chi, dopo il diploma, ha trovato lavoro (il 26,2% nel 2014; il 32,9% nel 2015).

“Siamo onorati – afferma Patrizia Origoni, Marketing Manger di Randstad Italia – di partecipare ormai alla sesta edizione di ‘ScopriTalenti’. Il nostro obiettivo è di stimolare i giovani ad approcciarsi in modo attivo al mercato del lavoro. Abbiamo, infatti, avviato una serie di iniziative di orientamento trasversali per rendere i ragazzi consapevoli delle dinamiche del mercato del lavoro, delle sue difficoltà ma anche delle opportunità e dell’importanza delle esperienze sul campo”.

I 500 euro sono arrivati a 650mila insegnanti

da La Tecnica della Scuola

I 500 euro sono arrivati a 650mila insegnanti

Nonostante i dubbi degli scettici e le proteste di chi continua a dichiarare di voler rifiutare il “bonus”, i 500 euro per le attività di aggiornamento e formazione sono stati accreditati oggi suo conto bancario di almeno 650mila docenti.
Altri 50mila lo riceveranno a dicembre subito dopo essere stati assunti con la fase C.
In totale si tratta di più di 350 milioni di euro che sono stati stanziati con la legge 107 e che, se non cambieranno le regole, rimarranno anche per gli anni a venire.
Le modalità di rendicontazione non sono ancora state definite con precisione e quindi, almeno in una prima fase, è bene che i docenti prestino attenzione alla documentazione da acquisire di volta.
Fatture e ricevute nominative intestate all’insegnante e riportanti l’oggetto acquistato possono essere certamente sufficienti per documentare spese per software e hardware.

Così come andrà certamente la copia del bonifico per il pagamento di corsi universitari.
Qualche dubbio può invece esserci per scontrini e altri documenti di spesa che non riportano il nome dell’acquirente e c’è da augurarsi che il Ministero chiarisca la questione  al più presto.
Attenzione anche alle spese per la partecipazione a corsi di aggiornamento, in quanto la legge stabilisce che si possono considerare solo le attività promosse da enti e associazioni accreditate presso il Ministero.
E’ confermato infine che il bonus riguarda solo i docenti di ruolo e non i precari come peraltro era chiaramente previsto dalla legge 107.

Oltre un miliardo per migliorare l’offerta formativa delle scuole con la card elettronica

da tuttoscuola.com

Oltre un miliardo per migliorare l’offerta formativa delle scuole con la card elettronica

Il comma 121 della legge 107/15, nel disciplinare la nuova materia del bonus di 500 euro per l’aggiornamento dei docenti, insiste sul valore professionalizzante della risorsa acquistata.

In diversi passaggi la norma esplicita infatti la finalità dell’utilizzo della risorsa: Al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionaliacquisti comunque utili all’aggiornamento professionale … iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali corsi di laurea, post lauream inerenti al profilo professionale.

Non vi è dubbio: quei 381,137 milioni annui della card-bonus (ben più di un miliardo ogni tre anni), che lo Stato stabilmente mette a disposizione dei suoi insegnanti, devono servire a potenziare, migliorare, qualificare il loro livello professionale, prima che culturale. E, attraverso il miglioramento professionale dei docenti, qualificare l’offerta formativa delle scuole.

La rendicontazione finale, però, potrà accertare (soltanto parzialmente) l’impiego personale della risorsa, ma non avrà lo scopo o la possibilità di verificarne la ricaduta sul livello professionale del docente. Ricaduta positiva che, pertanto, è rimessa soprattutto alla responsabilità personale del docente a cui lo Stato, oltre ad assegnargli quella somma, gli accorda anche la fiducia del suo buon uso secondo le finalità della legge.

Il comma 121 si conclude con una specie di raccomandazione-invito per aderire ad “iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole”. Che è come dire: caro docente, il tuo aggiornamento finalizzalo agli obiettivi della tua scuola.

Integrazione degli alunni con disabilità

Con  il  Decreto n. 1061 del 15 ottobre 2015 il Miur ha emanato l’avviso per sostenere i progetti presentati da istituzioni scolastiche ed educative statali o loro reti, finalizzati all’integrazione degli alunni con disabilità, secondo quanto disposto dall’art. 1, comma 2, lett. b) del DM 16 giugno 2015 n. 435.

Avviso PON da 140 milioni per ambienti digitali

da tuttoscuola.com

Avviso PON da 140 milioni per ambienti digitali
Aule aumentate, laboratori mobili, spazi alternativi per l’apprendimento

Centoquaranta milioni per dotare le scuole di ambienti digitali per l’apprendimento. Questo lo stanziamento previsto dal nuovo Avviso pubblicato nell’ambito del PON – Programma Operativo Nazionale (FSE-FESR) 2014-2020“. Lo rende noto un comunicato stampa del Miur.

Questo Avviso è uno dei tasselli del Piano complessivo di investimenti che faremo sulla scuola digitale e che presenteremo la prossima settimana al Miur. Un Piano che metterà la tecnologia al servizio della didattica attraverso formazione degli insegnanti e una maggiore attenzione alle competenze degli studenti” – dichiara il ministro Stefania Giannini – “È essenziale che le scuole colgano l’opportunità dei nuovi bandi PON che non riguardano più solo il Sud ma l’intero Paese“.

Le scuole del I e II ciclo hanno tempo fino al prossimo 18 novembre – riferisce la nota – per presentare i loro progetti che potranno riguardare:

1)   Spazi alternativi per l’apprendimento: ambienti in genere più grandi delle aule per accogliere attività diversificate, più classi, gruppi di classi (verticali, aperti, ecc.), in plenaria, per piccoli gruppi, con arredi e tecnologie per la fruizione individuale e collettiva, che permettano la rimodulazione continua degli spazi in coerenza con l’attività didattica prescelta. Uno spazio simile può essere finalizzato anche alla formazione dei docenti, interna alla scuola o sul territorio;

2) Laboratori mobili: dispositivi e strumenti mobili (per varie discipline, esperienze laboratoriali, scientifiche, umanistiche, linguistiche, digitali e non) in carrelli e box mobili, a disposizione di tutta la scuola, che possono trasformare un’aula “normale” in uno spazio multimediale e di interazione; l’aula si trasforma così in uno spazio in grado di proporre una varietà di configurazioni: dai modelli più tradizionali al lavoro in gruppi;

3) Aule ‘aumentate’ dalla tecnologia: un numero congruo di aule tradizionali arricchite con dotazioni per la fruizione collettiva e individuale del web e di contenuti, per l’interazione di aggregazioni diverse in gruppi di apprendimento, in collegamento wired o wireless, per una integrazione quotidiana del digitale nella didattica.

“Per supportare le scuole nella fase di progettazione – infotma la nota – il Miur ha messo a disposizione un servizio di help desk disponibile all’indirizzo:

http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/pon/2014_2020/contatti_helpdesk.

Il Miur metterà on line anche una galleria fotografica con 3 ‘modelli’ di ambienti che potranno essere realizzati grazie ai fondi.

Link all’Avviso: http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/pon/2014_2020/avvisi2015”

In Gazzetta il DPCM sulla Carta elettronica

da tuttoscuola.com

In Gazzetta il DPCM sulla Carta elettronica
Contestualmente in busta paga oggi i docenti statali di ruolo hanno ricevuto i 500 euro

Oggi sulla Gazzetta Ufficiale n. 243 è statp pubblicato (finalmente) il Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 23 settembre 2015 relativo a “Modalità di assegnazione e utilizzo della Carta elettronica per l’aggiornamento e l’aggiornamento dei docenti di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.

Il decreto, il cui testo era già stato reso noto dallo stesso Miur nei giorni scorsi, diventa ufficialmente pubblico nello stesso giorno in cui i docenti di ruolo ricevono il cedolino con l’assegno di 500 euro da spendere per questo anno scolastico.

Accreditati oggi i 500 euro per l’autoaggiornamento dei prof

da tuttoscuola.com

Accreditati oggi i 500 euro per l’autoaggiornamento dei prof

I 500 euro per l’autoaggiornamento degli insegnanti, introdotti con la riforma della scuola, sono stati accreditati oggi sullo stesso conto corrente utilizzato per lo stipendio. Lo rende noto il ministero dell’Istruzione attraverso un tweet.

A riceverli, ricorda il dicastero di viale Trastevere, sono tutti i docenti di ruolo delle scuole statali che risultavano in servizio alla data del 9 ottobre. I docenti assunti successivamente riceveranno anche loro il bonus, sempre di 500 euro, entro un mese dalla data dell’assunzione.

Dal prossimo anno, ricorda ancora il ministero, il bonus sarà contenuto nella Carta elettronica del docente. Il bonus può essere utilizzato per l’acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste; l’acquisto di hardware e di software; l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento o di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Miur, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti il profilo professionale, ovvero a corsi di laurea post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale; per rappresentazioni teatrali o cinematografiche; per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo; per iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche e del Piano nazionale di formazione di cui all’art.1, comma 124, della legge n. 107 del 2015.

Un maledetto tradimento culturale

Un maledetto tradimento culturale

di Vincenzo Andraous

 

Scorrendo le pagine dei giornali, osservando le immagini in televisione, ascoltando le storie monche perché mal interpretate di tanti giovani che rimangono al palo, alcuni offesi, altri depredati della vita, traditi dall’alcol, dalla roba che leggera non è mai, dalla violenza elargita a piene mani, ho come l’impressione che stiamo confrontandoci disarmati e spaventati con una microsocietà quale l’adolescenza oramai conclamata a bullistica.

Uno spazio e un tempo miseramente a parte di una macrosocietà che non intende prendere posizione né mettersi a mezzo, di traverso, sul riconoscimento inalienabile dei diritti e dei doveri di ognuno, sul valore del rispetto delle regole che tutelano ciascuno, risultando vere e proprie salvavita dei più sfigati ma anche dei più gradassi e baldanzosi palestrati mentali.

Eppure ogni qual volta si presenta il prevaricatore di turno ( che non è mai mio figlio ma il tuo), con i pugni, le offese, le umiliazioni in bella mostra, il montepremi del capro espiatorio che ingiustamente patisce le pene dell’inferno, calcio dopo calcio, silenzio dopo silenzio, alza irresponsabilmente la sua posta, come fa una stramaledetta slot machine, così facendo il gruppo si rafforza dentro quel territorio ben delimitato.

Non è storia da videogames, dei violenti scambiati per eroi, bensì è immagine della vergogna. Bulli crescono intorno a una equipe senza tanto tempo a disposizione, attraverso un giudizio espresso senza titolo, con l’impossibilità a leggere più in là di un voto elargito a piene mani.

Prepotenti e sprinter dell’immediato bruciano le tappe nell’indifferenza, di una collettività certamente non complice, ma corresponsabile, quindi colpevole.                         Cosa ben grave, è assente il timore del dazio da pagare, perché nessuno parlerà, nella sfida scagliata senza troppi inciampi, tatuaggi invisibili di medaglie guadagnate sul campo, un potere riconosciuto, che assomiglia a una condanna senza appello. I bulli crescono e gli insegnanti sopravvivono, i genitori indisturbati sono in gara per poter vincere il traguardo del benessere, ognuno gioca la propria partita evitando la fatica di un confronto, un comportamento incomprensibile soprattutto da parte di chi è persona pratica della lettura, dell’osservare e ascoltare, di chi annota, verifica, elabora strategie per tentare di sfiorare quelle note nascoste, importanti al punto da rimanerne emozionati.

Adolescenti contaminati travalicando il mito della trasgressione, impattano nella devianza, nel lancio senza paracadute, mentre la società si dibatte nelle norme poco condivise, nel rigore e nella severità da usare chiaramente per qualcun altro.                                                                                                                             Vittime e carnefici diventano carne da macello, c’è chi muore e c’è chi rimane oltraggiato per l’intera esistenza. Sono microcosmi di vita che dovrebbero fare preoccupare, perché con le malefatte perpetrate, prima o poi occorrerà farci i conti, nessuno è infallibile, e nessuno può pensare di continuare a fare il furbo impunito a spese del compagno più fragile.

E’ davvero necessario che poli convergenti si incontrino e si confrontino: studenti, insegnanti, genitori, testimoni, esperti, per far nascere delle idee e aiutare a diventare adulti insieme, ben sapendo, che se uno solo di questi poli sarà messo in “fuorigioco”, l’intero progetto è destinato a fallire.

Docenti tutti premiati

DOCENTI TUTTI PREMIATI di Umberto Tenuta

CANTO 560 DOCENTI BRAVI PREMIATI

I docenti che garantiscono il successo formativo a tutti i loro alunni sono tutti premiati.

I docenti che non garantiscono il successo formativo ad uno solo dei loro alunni vengono licenziati ipso facto.

 

Sì, questa è veramente una BUONASCUOLA!

Una scuola nella quale ciascuno assolve il suo dovere.

I DIRIGENTI creano le condizioni, non solo perché i docenti giusti si trovino al posto giusto nel momento giusto (Team teaching)[1], ma anche perché ogni docente si trovi sempre nel Laboratorio di apprendimento meglio attrezzato per il lavoro di gruppo degli alunni (Cooperative learning)[2], alunni sempre impegnati a imparare attraverso le attività di ricerca/riscoperta/invenzione/costruzione (Problem solving)[3]:

  1. a) delle loro conoscenze
  2. b) delle loro capacità
  3. c) dei loro atteggiamenti[4].

I DOCENTI, tutti i docenti, si impegnano a:

1) motivare i loro alunni con tutte le strategie possibili, ma soprattutto attraverso l’efficace manifestazione del loro sconfinato amore per le discipline delle quali curano l’apprendimento;

2) organizzare ed utilizzare al meglio i laboratori di apprendimento che sostituiscono completamente le tradizionali aule scolastiche;

3) seguire discretamente gli alunni, senza mai dare le risposte ai loro problemi;

4) utilizzare la valutazione esclusivamente per regolare i percorsi di apprendimento degli alunni.

DIRIGENTI E DOCENTI, cooperando in spirito di servizio, creano le migliori condizioni per una efficace cooperazione con i genitori e con tutte le altre agenzie esiste sul territorio.

Una SCUOLA EFFICACE ED EFFICIENTE!

E sì, perché coloro che, dirigenti e docenti, non si impegnano al massimo per garantire il successo formativo a tutti i singoli alunni vengono ipso facto licenziati.

Licenziati, perché ogni figlio di donna ha il sacrosanto diritto a farsi uomo.

Licenziati, perché non sono consentiti scarti umani!

Licenziati, perché la morte è stata sconfitta ovunque è arrivata la medicina moderna.

Licenziati, perché non si sono impegnati al massimo delle loro possibilità per sconfiggere la mortalità scolastica.

La peggiore mortalità.

La morte di un uomo!

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

Altri saggi sono pubblicati in

www.rivistadidattica.com

E chi volesse approfondire questa o altra tematica

basta che ricerchi su Internet:

“Umberto Tenuta” − “voce da cercare”

 

[1] http://www.rivistadidattica.com/editoriali/editoriali_8.htm

[2] http://www.edscuola.it/archivio/didattica/successo_formativo.pdf

[3] http://www.rivistadidattica.com/pedagogia/pedagogia_62.htm

[4] http://www.rivistadidattica.com/programmazione/programmazione_24.htm

FabLab e mondo scolastico

FabLab e mondo scolastico: un incontro sui “laboratori di fabbricazione” digitale
Firenze, Palazzo Medici Riccardi, Sala Fabiani – 20 ottobre 2015, ore 16,30

Il mondo della scuola e i FabLab (“fabrication laboratory”): un connubio che potrà offrire opportunità e vantaggi nell’ambito delle attività didattiche. L’iniziativa, organizzata dall’Indire, dal titolo “L’educazione informale nei FabLab e i casi di contaminazione con la Scuola”, è in programma martedì 20 ottobre alle ore 16,30, nella Sala Fabiani di Palazzo Medici Riccardi a Firenze.
Parteciperanno, oltre ai ricercatori dell’Istituto, i rappresentanti di quattro FabLab (Toscana, Firenze, Roma e Varese), con interventi sulle tematiche che hanno come comune denominatore le interazioni delle nuove tecnologie digitali con gli alunni, dalle scuole primarie fino alle superiori.
I FabLab sono dei laboratori che progettano e realizzano servizi di fabbricazione digitale, dei luoghi di incontro, formazione e produzione, in grado di “sfornare” un’ampia gamma di oggetti.
«Questo appuntamento – dichiara Lorenzo Guasti, ricercatore Indire – rappresenta un momento di confronto e riflessione tra il mondo della Scuola e i rappresentanti di quattro FabLab italiani, luoghi dove si assiste a metodi di apprendimento informale. L’incontro sarà l’occasione anche  per capire quali sono gli ambiti di interazione utili agli studenti e agli insegnanti».
L’Indire ha da qualche tempo avviato una sperimentazione con le scuole primarie per la diffusione delle stampanti 3D in classe. La conferenza offre quindi lo spunto per un’ulteriore analisi e approfondimento un diverso modo di progettare e comunicare con il mondo della scuola.
L’evento fa parte delle iniziative collaterali della mostra Radici di futuro. L’innovazione a scuola attraverso i 90 dell’Indire, aperta al pubblico, con ingresso libero, fino al 22 ottobre.
Di seguito il programma dell’incontro:
17,00 – 17,15 Saluti e intervento introduttivo Lorenzo Guasti – ricercatore Indire
17,15 – 18,45 Le esperienze dei FabLab: Fiore Basile – FabLab Toscana; Mattia Sullini – FabLab Firenze; Leonardo Zaccone, Stefano Capezzone – Roma Makers FabLab, Roma Angelo Bongio, Umberto Rega – FaberLab, Tradate (VA);
18,45 – 19,00  Conclusioni

Decreto Dipartimentale 20 ottobre 2015, AOODPIT 1082

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
DIPARTIMENTO DELL’ISTRUZIONE

Decreto Dipartimentale 20 ottobre 2015, AOODPIT 1082

Assegnazione risorse finanziarie da destinare alle istituzioni scolastiche di istruzione secondaria statali e paritarie per gli studenti che hanno conseguito il diploma nell’ anno scolastico 2014/2015 con la votazione di 100 e l’attribuzione della lode

Nota 20 ottobre 2015, AOODGOSV 10409

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
D.G. per gli Ordinamenti scolastici e la Valutazione del S.N.I.

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
Al Sovrintendente agli Studi per la Regione autonoma della Valle d’Aosta
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Bolzano
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Trento
All’ Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di Bolzano
Ai Dirigenti Scolastici degli Istituti Tecnici e Professionali

Nota 20 ottobre 2015, AOODGOSV 10409

OGGETTO: Gara Nazionale per gli alunni degli istituti professionali e per gli alunni degli istituti tecnici che hanno frequentato il IV anno di corso nell’anno scolastico 2014/2015. Risultati.