Piattaforma Scuolab

Tramite la piattaforma Scuolab di Protom Group è possibile gestire gratuitamente attività didattiche a distanza di fisica, chimica, scienze della Terra.

In relazione all’emergenza Covid-19, Protom Group ha deciso di rilasciare gratuitamente online tutta la suite Scuolab sulla piattaforma www.scuolabonline.com fino al termine dell’anno scolastico 2019/2020.

La piattaforma Scuolab online racchiude:
•          per le scuole secondarie di secondo grado, 31 esperimenti in realtà virtuale di Fisica e 10 di Chimica;

•          per le scuole secondarie di primo grado, 8 esperienze in realtà virtuale sulle Scienze della Terra;

Si può accedere alla piattaforma www.scuolabonline.com e registrarsi tramite il pulsante LOG IN” sito in alto a destra nella home page del sito. Le credenziali sono personali e create tramite la registrazione; possono registrarsi anche gli studenti, ma può non esserer necessario se i docenti utilizzano piattaforme di video conferenza e condividono semplicemente lo schermo, mostrando l’esperimento condotto da loro sulla piattaforma online di Scuolab.

Emergenza coronavirus, non si può navigare a vista

Emergenza coronavirus, non si può navigare a vista. Serve uno specifico intervento per la scuola

Le misure adottate nella serata dell’11 marzo dal Governo, necessarie per far fronte con efficacia alla diffusione tuttora crescente del contagio da coronavirus, ancor più di quelle che le hanno precedute hanno un chiaro ed esplicito obiettivo: contenere quanto più possibile le uscite di casa e gli spostamenti delle persone, limitando allo stretto indispensabile l’accesso a servizi la cui erogazione è assicurata solo per quanto riguarda beni di prima necessità.

Sono misure drastiche, indotte dalla recrudescenza del virus che sta trasformando l’infezione epidemiologica in pandemia (così ieri l’OMS).

In questo quadro si inserisce la situazione degli istituti scolastici, per i quali è in atto come è noto la sospensione delle attività didattiche disposta sull’intero territorio nazionale fino al 3 aprile p.v.. Fino a tale data sono state sospese anche tutte le riunioni di organismi collegiali, dovendosi evitare assembramenti per i quali risulterebbe problematico garantire il rispetto del necessario distanziamento. Per quanto riguarda le attività di insegnamento, esse continuano a essere svolte – laddove ve ne siano le condizioni – con modalità di didattica a distanza, alle quali i docenti possono provvedere con la strumentazione di cui dispongono a domicilio, senza necessità di diretta presenza nei locali scolastici, in linea con le restrizioni imposte dal Governo in materia di spostamento e assembramento delle persone.

Stante la situazione, appare del tutto inopportuno fare decorrere le normali procedure amministrative, propedeutiche all’avvio del nuovo anno scolastico, come se l’attuale fosse un contesto di ordinaria amministrazione.

In un’emergenza di queste proporzioni servono provvedimenti d’urgenza: occorre un intervento legislativo specifico per evitare che l’attuale “navigazione a vista” porti a conseguenze ancora più gravi che avrebbero certamente ripercussioni sul regolare avvio dell’anno scolastico.

È necessaria una moratoria di tutte le attività, rinviandole al momento in cui vi sarà la riapertura delle scuole e degli Uffici, fatte salve unicamente le limitate inderogabili esigenze che possono riscontrarsi in particolari tipologie di istituti scolastici, in relazione ai minimi di servizio (Convitti, Aziende agrarie, stipendi e altre inderogabili attività che possono essere di volta in volta individuate dall’amministrazione).

Non appaiono infatti strettamente indispensabili né dunque giustificabili, in assenza di attività didattica e quindi di alunni e docenti, le prestazioni del personale ausiliario, mentre il lavoro degli uffici di segreteria e quello degli Assistenti Tecnici da tempo avviene quasi totalmente operando su sistemi informatici, una modalità che ben si presta, in questa fase di drammatica emergenza, all’attivazione temporanea di forme di lavoro agile e a distanza. Le stesse considerazioni valgono anche per quanto riguarda la figura del dirigente scolastico e per quella del Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi.

In tutte le situazioni in cui non sono garantite condizioni di sicurezza del personale le attività vanno comunque interrotte, cosi come in tutte le situazioni in cui vi è assenza di attività o sono già in atto modalità di lavoro agile.

Tanto premesso, si chiede di interrompere ogni attività amministrativa legata alla mobilità, alle graduatorie dei 24 mesi ed ogni altra attività di gestione del personale che richieda consulenza e informazioni che gli Uffici scolatici non possono dare, anche in considerazione del fatto che le sedi sindacali non possono svolgere alcuna azione di supporto per la chiusura totale cui sono soggette le loro attività.

Sarebbe infine quanto mai opportuno, anche per semplificare le attività propedeutiche, provvedere per il prossimo anno scolastico alla conferma degli organici nella loro attuale consistenza.

È di tutta evidenza come la misura proposta sia pienamente rispondente alle finalità dei diversi DPCM varati dal Governo, da ultimo quello dell’11 marzo 2020, limitando considerevolmente le esigenze di spostamento delle persone, favorendo la loro permanenza a domicilio per tutte le necessità indotte dallo stato di emergenza e senza pregiudicare le esigenze di funzionalità degli uffici.

NON C’E’ ALTRA SOLUZIONE: CHIUDIAMO LE SCUOLE!

Al Ministro dell’Istruzione
uffgabinetto@postacert.istruzione.it
e, p.c. Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
dpit@postacert.istruzione.it

NON C’E’ ALTRA SOLUZIONE: CHIUDIAMO LE SCUOLE!

On. Ministra Azzolina,
facendo seguito alla nostra missiva di ieri, ci sentiamo oggi in dovere di rappresentarLe una situazione ben più drammatica, che va al di là di una semplice richiesta di chiarimenti. Nel rispetto della categoria che rappresentiamo, ci facciamo portavoce di uno stato di esasperazione che sta portando la dirigenza scolastica ad alzare, giustamente, i toni, invocando a gran voce la CHIUSURA delle istituzioni scolastiche.

Dobbiamo, purtroppo, constatare che si è giunti a questo punto anche a causa delle numerose ambiguità che hanno caratterizzato la gestione di questa delicata fase da parte delle Istituzioni. I vari atti normativi emanati nell’ultimo periodo, lungi dal fornire indicazioni precise ed inequivocabili, non hanno fatto altro che ingenerare confusione, lasciando la dirigenza scolastica a barcamenarsi in un labirinto minato, in cui si è ben lontani dalla dimensione dell’ordinaria gestione ed in cui ogni scelta può rivelarsi esatta o sbagliata, a seconda della personale prospettiva di chi è destinatario degli atti dirigenziali.

Le grandi responsabilità che quotidianamente gravano sulla categoria risultano, purtroppo, aggravate dalla peculiarità del momento; i dirigenti, ben consapevoli dello stato emergenziale in cui sta versando l’Italia tutta, non intendono certo sottrarsi ai propri doveri, ma si chiedono giustamente quale sia il senso di questa caparbia ostinazione a parlare di mera sospensione delle attività didattiche, scelta governativa che ha sortito il solo effetto di lasciarli pressochè soli a presidiare edifici ormai vuoti!

A ciò si aggiunga il peso psicologico che grava su molti di loro, costretti ad affrontare situazioni ingestibili risiedendo a centinaia di chilometri di distanza dai propri affetti, col concreto rischio di ritrovarsi soli in caso di eventuale contagio.

E’ ormai giunto, indifferibilmente, il momento che le Istituzioni prendano atto di quanto siano eccessive le aspettative che, nell’odierna situazione, si nutrono nei confronti della categoria, alla quale non vengono riconosciute le garanzie e le tutele riservate agli altri profili professionali.

DIRIGENTISCUOLA, pertanto, chiede a gran voce la chiusura di tutte le istituzioni scolastiche sull’intero territorio nazionale, nonché l’individuazione di modalità di gestione amministrativa in remoto, tali da consentire ai Dirigenti di assolvere ai propri doveri con maggior serenità, nel rispetto di quelle tutele che è doveroso garantire loro in quanto, prima di tutto, cittadini della Repubblica.

Fiduciosi in un riscontro positivo a questa nostra istanza, cogliamo l’occasione per distintamente salutare.

Il Presidente Nazionale
Attilio Fratta

Riunione a distanza Ministri Ue

“Il Ministero dell’Istruzione si sta adoperando per garantire il funzionamento del sistema educativo” anche “con modalità alternative”. Lo ha detto la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina aprendo stamattina, dopo l’intervento introduttivo della Croazia, che detiene la Presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea, la videoconferenza dei Ministri dell’Istruzione dell’Unione Europea sulle implicazioni dell’emergenza Coronavirus nel settore dell’istruzione e della formazione.

I Ministri si sono confrontati sulle rispettive risposte nazionali messe in campo per garantire la salute delle studentesse e degli studenti ed evitare interruzioni dei processi di formazione scolastica e professionale.

La Ministra Azzolina ha evidenziato l’impegno del Governo e della scuola italiana per tutelare il diritto allo studio dei ragazzi anche in questa emergenza. Ha illustrato le misure progressive che sono state adottate in queste settimane e sottolineato la straordinaria risposta della scuola anche attraverso il ricorso alla didattica online e alle nuove tecnologie. “Il ruolo del Ministero dell’Istruzione – ha aggiunto – è quello di rendere disponibili una serie di strumenti che le scuole possono scegliere quali piattaforme per l’insegnamento a distanza, webinar di formazione e contenuti digitali. La posta in gioco nelle prossime settimane – ha concluso – non è solo la continuità dell’attività didattica, ma la preservazione delle relazioni umane, anche a distanza”.

La Presidenza croata ha proposto di portare avanti il coordinamento fra Paesi anche sul tema dell’istruzione. L’UE è pronta a sostenere i Paesi membri nelle loro necessità.

DIDATTICA A DISTANZA

DIDATTICA A DISTANZA, GILDA: NO AD ABUSI DA PARTE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI

“La maggior parte dei docenti italiani, pur se nei limiti dettati dalle tecnologie e dalle competenze digitali di ciascuno di loro e dei propri studenti, si sta adoperando attraverso la didattica a distanza per continuare a svolgere le lezioni. Riteniamo importante sottolineare, però, che modi, tempi e metodi impiegati nell’attuazione della didattica a distanza devono essere lasciati alla discrezionalità dei singoli docenti, nel rispetto della libertà d’insegnamento sancita dall’articolo 33 della nostra Costituzione”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, interviene in merito agli eccessi di decisionismo dirigenziale dimostrati da alcuni presidi.  

“La libertà d’insegnamento costituzionalmente garantita – prosegue Di Meglio – è ribadita anche dal Ministero dell’Istruzione nella nota dell’8 marzo scorso in cui si legge che ‘a seconda delle piattaforme utilizzate, vi è una varietà di strumenti a disposizione. Si ricorda, peraltro che la normativa vigente (Dpr 122/2009, D.lgs 62/2017), al di là dei momenti formalizzati relativi agli scrutini e agli esami di Stato, lascia la dimensione docimologica ai docenti, senza istruire particolari protocolli che sono più fonte di tradizione che normativa’.

L’emergenza che stiamo affrontando impone a ciascuno di fare responsabilmente la propria parte, evitando contrapposizioni e sfoggi muscolari che in questo momento non possono che nuocere alla scuola”.

“In questi giorni di aule deserte in tutta Italia forse ci si sta rendendo conto di ciò che la scuola è: un luogo dove trasmettere conoscenza, cultura, valori attraverso la troppo spesso criticata ‘lezione frontale’ che adesso tanto manca e sulla quale, quando questa nostra ora più buia sarà passata, occorrerà aprire una riflessione per rivalutarla e valorizzarla”, conclude Di Meglio.

LAVORO AGILE

LAVORO AGILE: L’ANP SCRIVE ALLA MINISTRA AZZOLINA

Alla Ministra dell’istruzione
On. Lucia Azzolina
Viale di Trastevere, 76/A
ROMA
uffgabinetto@postacert.istruzione.it
segreteria.azzolina@istruzione.it

On. Ministra,

L’esigenza di contenimento dell’epidemìa –ormai pandemìa secondo l’OMS –del Corona virus ha già imposto al Governo scelte difficili e, probabilmente, altre ne chiederà.

La crescente preoccupazione, diffusa tra gli operatori scolastici, che l’epidemia stessa si diffonda all’interno degli ambienti di lavoro delle istituzioni scolastiche mi spinge a chiedere che sia attivata per tutti, laddove sia tecnicamente possibile, la modalità di lavoro agile.

Questo all’unico fine di prevenire qualsiasi forma di contatto personale non necessario ad assicurare il servizio.

Allo stato attuale, fermo restando che il servizio deve essere garantito mantenendo attiva la didattica a distanza e rilasciando, in modalità on line, tutte le eventuali certificazioni richieste dal pubblico, risulta non necessaria la presenza fisica del personale presso le sedi scolastiche.

Le chiedo pertanto di esprimersi, con l’urgenza richiesta dalle circostanze, in tal senso.

Cordiali saluti.

Roma, 12 marzo 2020

Il Presidente Nazionale ANP
Antonello Giannelli

La Salute Circolare nell’interazione evolutiva

La Salute Circolare nell’ interazione evolutiva tra :  Virus –Uomo – Ambiente

Paolo Manzelli (egocreanet2016@gmail.com)

La circolarita’ della evoluzione della salute include la mutazione dei Virus come elemento di disequilibrio e ri-equilibrio tra Fattori Ecologici , Salute , e cambiamento Ambientale .

Il genoma Virale muta la  sequenza genetica e la forma quando viene perturbato da il cambiamento ambientale e ,dato per riprodursi il Virus necessita di utilizzare il DNA di un ospite capace di elevata mobilita’, le strategie (1)  che utilizza sono  quelle che gli permettano  di passare tra le diverse forme viventi fino ad infettare il DNA- Umano per ottenere la massima diffusione possibile. .(2)

(1)-Cicli.  da Virus a RNA e DNA.

https://library.weschool.com/lezione/virus-riproduzione-virione-capside-genoma-rna-dna-ciclo-litico-lisogeno-5205.html

(2)- https://www.ilgiornale.it/news/cronache/coronavirus-arrivato-alluomo-novembre-scoperta-italiana-1833968.html

Per comprendere la “circolarita evolutiva della salute “ la azione di infezione del  Virus Cobis-19 ,  va compresa compiutamente nelle sue due attivita : 1) la Prima il Tasso di Mutazione causato dal cambiamento ambientale e 2) la Seconda la Dinamica di diffusione per contagio della mutazione del virus . Per quanto sia piu’ evidente la importanza di bloccare a Diffusione del contagio tra uomini , è necessario non dimenticare che l’ origine della mutazione in risposta all’ inquinamento ambientale, in particolare dell’ aria della quali respiriamo ben otto litri al minuto per assorbire mediamente 50 litri di ossigeno .gas. al giorno . (3)

(3) : https://www.focus.it/scienza/scienze/quanto-ossigeno-viene-consumato-respirando

A tal proposito L’ Istituto Superiore di Saniata Italiano, pone in evidenza che a proposito del contagio del ceppo di vitus del tipo Cobis-19 avvenuto in Italia, solo pochi casi sono stati trasferiti dalla Cina , mentre la maggior parte della diffuzione ha avito origine per mutazione del virus causata dalle condizioni ambientali reperibili localmente in Italia o in Germania . (4)

(4) – https://www.lastampa.it/cronaca/2020/03/10/news/l-istituto-superiore-di-sanita-il-contagio-e-avvenuto-in-italia-solo-3-casi-vengono-dalla-cina-1.38576146

Putroppo a proposito della localizzazione della mutazione del COBIS-19 vengono divulgate varie limitazioni concettuali  infatti  se falsamente si ritiene che il Cobis .19 abbia una data di nascita e infetti per primo un solo uomo (untore- zero) e successivamente , con progressione geometrica gli altri 2 4,16 ecc …. allora a causa di tale concezione viene esclusa la relazione epigenetica la quale induce la mutazione evolutiva del ceppo Covis.19 proveniente da gli altri precedenti ceppi di Corona Virus. Ma Tale concezione limitata a mettere in evidenza la importanza della  diffusione esponenziale del contagio, causato della riproduzione nell’ uomo del Covis-19, puo divenire fuoviante proprio perché non tiene conto del tasso di probabilità di mutazione biologica tra Ceppi diversi di Corona.Virus , mutabilita’ virale che in ultima analisi è conseguenza dello stato di informazione epigenetica dell’  inquinamento e del cambiamento climatico dell’ambiente.

Una volta superata la Infezione da Virus Cobis-19 NoN  verra cancellata definitivamente dalla sequenza del DNA –Umano ; infatti sappiamo che la composizione del nostro DNA contiene circa il 08% di retrovirus provenienti da infezioni virali a RNA che non hanno piu’ potere di infezione virale,  in quanto sono bloccate dalla evoluzione immunitaria sia innata che acquisita mediante i vaccini.(5)

(5)- http://www.biochronicles.net/news/retrovirus-endogeni/ .  –  https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2817711/

Possiamo quindi capire come la azione dei Virus che infettano l’ Uomo non è solo patogena ma è e in una funzionalita “circolare –evolutiva” del potenziamento immunologico della salute  umana in relazione al cambiamento ambientale.

Le concezioni  riduzioniste della “scienza meccanica” sviluppate e culturalmente condivise  durante tutte le varie fasi  che sono state regolate 1) dall’ uso del vapore 2) della Elettriricita’ , 3) della Digitalizzazione  e 4) della Roobotica , putroppo ancora oggi nel 2020 impediscono di capire la funzione di comunicazione del DNA non codificante, come azione regolatrice della salute dell’ uomo e dell’ ambiente.

Nel 1976 facendo seguito alla scoperta del Biologo Russo A. Gurtwitsch , il Bio-fisico Austriaco  Fritz – Popp e collaboratori, misurarono per mezzi di un fotomoltiplicatore ,con modalita’ ripoducibili,  la debole emissione spontanea di Biofotoni del DNA Umano , ma anche quello di animali , piante , funghi e batteri .

Tutto il sistema vivente infatti utilizza pertanto quanti di Luce (Biofotoni) e Quanti di Suono (Biofononi) come segnali di comunicazione emessi dal DNA ( nucleare e mitocondriale) capaci di regolare coerentemente il flusso di  informazione della vita. (6)

(6) –https://www.neuroscienze.net/biofotoni-ed-armonizzazione-della-vita-biologica/

E probabile che la introduzione del genoma virale nel DNA Umano faccia variare  a emissione dei segnali dei quanti di luce (Biofotoni ) e di suono (Biofononi)  e pertanto la Misura tali segnali di comunicazione  potra essere un buon indicatore clinico del processo bio-quantico di informazione sull’ andamento della  comunicazione cellulare in caso di infezione virale. 

Questa idea innovativa di ricerca verra proposta e discussa al Convegno su GREEN -CULTURE INNOVATION,  Organizzato da SI-Toscana ed Egocreanet, attualmente programmato  per i 27 Marzo 2020 a Firenze , ma  che abbiamo dovuto re-inviare in data da ridefinire , proprio in seguito  alle recenti Disposizioni Governative in contrasto alla Diffusione del Covis-19 .  Informazioni su la futura data dl convegno Green Culture Innovation scrivere a < egocreanet2016@gmail.com>

Erasmus+, 47mila giovani in attesa di essere «recuperati»

da Il Sole 24 Ore

di Vera Viola

Grande preoccupazione per gli studenti italiani con borsa di studio Erasmus all’estero. Soprattutto per quelli che si trovano nei Paesi in cui si registra una rapida crescita dei contagi da Covid-19, e dai quali non partono più aerei per l’Italia. Si pensi alla Spagna.
I centralini delle università italiane sono roventi, sui siti compaiono le prime indicazioni. Ma per ora manca un coordinamento e ciascun ateneo fa da sé.

Gli italiani all’estero
Si tratta di un numero molto consistente di giovani che si sono trasferiti in città europee per motivi di studio: nell’anno accademico 2018-2019 sono partiti dall’Italia circa 47mila studenti universitari e nell’anno in corso altrettanti circa. Di questi la maggior parte oggi si trova in Spagna, Francia e Germania.
I giovani sono di fronte a un dilemma: rimanere nelle città ospitanti esponendosi a contagio, avendo peraltro per la stessa filosofia di fondo dell’esperienza la tendenza a vivere in un clima di grande socialità; oppure ripartire per l’Italia, ma ciò significa dover affrontare le difficoltà di un viaggio diventato incerto, tra scali aerei e improvvise cancellazione di voli? Non solo, una volta rientrati potrebbero trovarsi nella condizione di non poter sostenere gli esami.

Le indicazioni dell’Unione europea
La Commissione europea nei giorni scorsi ha fatto sapere che è possibile rientrare in patria facendo valere una «causa di forza maggiore» al fine di vedersi riconosciuta la borsa di studio ed eventuali rimborsi spese. Ma va fatta una richiesta che dovrà poi essere accettata. Poi è arrivata una seconda comunicazione della Commissione Ue che specifica la definizione di «causa di forza maggiore» e come può essere utilizzata. Informazioni che sono pubblicate sul sito dell’Agenzia nazionale Indire.
Insomma, l’argomento è all’ordine del giorno, ma le indicazioni fornite sono ancora poche. Se ne discute in queste ore tra ministero della Ricerca, Farnesina e Commissione europea ma non c’è ancora un quadro chiaro. «Ci sarà una decisione a breve», fa sapere il ministro della Università e della Ricerca Gaetano Manfredi.

I nodi da sciogliere
Quel che è certo è che si dovrà dare risposte a diverse esigenze: con quali voli tornare dall’estero in Italia? Come far proseguire l’anno accademico in corso? Adottare un criterio automatico per il recupero delle spese sostenute e soprattutto dell’intero importo delle borse di studio assegnate.

Lezioni virtuali per i bambini autistici

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

Tutte le sere Angela, insegnante di 39 anni in una scuolaprimaria a sud di Milano, manda via whatsapp ai suoi piccoli alunni, tra cui alcuni con disturbi di apprendimento, un video in cui legge una pagina di un libro. «Lo faccio per rassicurarli, ascoltare la mia voce li rende più tranquilli in questa situazione di stress».

Da quando è iniziata l’emergenza Coronavirus, ha dovuto far ricorso a tutte le conoscenze apprese nei suoi anni di studi di psicologia. Ma soprattutto alla sua creatività e alla sua sensibilità di donna, oltre che di professionista. Con tutte le scuole chiuse per evitare il diffondersi del contagio da Covid-19, i suoi studenti – alcuni hanno disturbi dell’apprendimento, come dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, nonché disturbi cognitivi, come l’autismo – da diversi giorni sono a casa con genitori e nonni. E, proprio perché dotati di una maggiore sensibilità, hanno bisogno di specifiche strategie didattiche e di tutta la sua immaginazione.

«Il lavoro è più che raddoppiato – racconta al telefono – da quando è iniziato tutto, sono più le attività extra che quelle ordinarie». La giornata di Angela inizia molto presto: la mattina prepara le lezioni da caricare sulla piattaforma virtuale messa a disposizione degli alunni dalla scuola. A seguirla, dalle loro camerette, ci sono 21 bambini, alcuni di loro in diretta, altri in differita. «Possono guardare i video anche nel corso della giornata», spiega. Lo sforzo maggiore, però, consiste nel farli sentire a loro agio, nonostante le ansie, normali, dei genitori in questi giorni.

«Ho creato una chat esclusiva con ciascuna famiglia – racconta in modo che i miei alunni possano comunicare con me tutte l volte che vogliono ed esprimere così liberamente le loro emozioni. Mi mandano note audio, video e fotografie». Alcuni di questi messaggi la fanno sorridere. «Ho ricevuto una bellissima foto di due caprioli da un bambino che ora è in montagna. Mi ha detto: “Questo è quello che vedo dalla mia finestra”».

La situazione di questi giorni, spiega, non è facile. «Ho visto mamme e papà davvero provati, hanno bisogno di aiuto, occuparsi dei loro figli per ventiquattro ore al giorno può essere davvero dura». Per questo, ha provato a suggerire loro alcuni esempi di attività da svolgere insieme. «Il crucinumero e il sudoku, per esempio, per studiare giocando». L’importante, sottolinea ancora, è che i piccoli tengano la mente – e le mani – impegnati con qualcosa di creativo e di utile. «Ho dato loro dei “compiti di realtà”: dal preparare le ricette con i familiari come la focaccia o la pizza, all’occuparsi di una piantina, per esempio utilizzando i semini della mela. Anche se hanno solo 8 anni, in questo modo imparano il concetto di responsabilità perché l piante vanno esposte alla luce, innaffiate. Fra l’altro, il fatto di essere costretti ad aspettare è molto educativo».

Linee guida per la scuola da Unicef, Oms e Croce Rossa

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

L’Unicef, l’Oms e la Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa hanno lanciato delle nuove linee guida per la prevenzione e il controllo del Covid-19 nelle scuole. A marzo 2020, spiega una nota, l’epidemia di coronavirus (Covid-19) è stata dichiarata Emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale e il virus si è diffuso in diversi paesi e territori. Mentre il Covid-19 continua a diffondersi, è importante che le comunità intraprendano azioni di prevenzione per ulteriori trasmissioni, per ridurre gli impatti dell’epidemia e supportare misure di controllo.

«La protezione di bambini e delle strutture scolastiche è particolarmente importante. Sono necessarie precauzioni per prevenire la potenziale diffusione di Covid-19 nei contesti scolastici. Occorre anche evitare di stigmatizzare gli studenti e il personale che potrebbero esser stati esposti al virus. Il Covid-19 non fa differenza di confini, etnia, disabilità, età o genere. I contesti educativi dovrebbero continuare ad essere ambienti accoglienti, rispettosi, inclusivi e di sostegno per tutti. Le misure prese dalle scuole possono prevenire il
contagio da Covid-19 tra studenti e personale che potrebbero esser stati esposti al virus, riducendo al minimo i disagi e proteggendo gli studenti e il personale dalla discriminazione».

Ecco alcune indicazioni riportate dalle linee guida:
– gli studenti, gli insegnanti e altro staff malato non dovrebbe andare a scuola;
– le scuole dovrebbero richiedere il regolare lavaggio delle mani con acqua e sapone sicuri, alcool, disinfettante per le mani o soluzione di cloro e, come minimo, la disinfezione e la pulizia quotidiana delle superfici scolastiche;
– le scuole dovrebbero fornire acqua, servizi igienico-sanitari e strutture per la gestione dei rifiuti e seguire le procedure di pulizia e decontaminazione ambientale;
– le scuole dovrebbero promuovere il distanziamento sociale (azioni che vengono intraprese per rallentare la diffusione di una malattia altamente contagiosa, tra cui la limitazione di
grandi gruppi di persone che si riuniscono).

Le linee guida, pur essendo specifiche per i paesi che già vedono confermata la trasmissione del Covid-19, sono «rilevanti in tutti gli altri contesti. L’istruzione può incoraggiare gli studenti a diventare sostenitori della prevenzione e del controllo delle malattie a casa, a scuola e nelle loro comunità parlando con gli altri di come prevenire la diffusione dei virus. Il mantenimento di attività scolastiche sicure o la riapertura delle scuole dopo una chiusura richiede molte considerazioni ma, se fatto bene, può promuovere la salute pubblica».

In caso di assenza/malattia o di chiusura temporanea della
scuola, sostenere l’accesso continuativo a un’istruzione di
qualità. Questo può includere:
– uso di strumenti di apprendimento online;
– assegnazione di letture ed esercizi per lo studio a casa;
– trasmissioni radiofoniche, podcast o televisive di contenuto accademico;
– assegnare agli insegnanti il compito di condurre un follow-up giornaliero o settimanale a distanza con gli studenti;
– riesaminare/sviluppare strategie di istruzione accelerate.

Ripartiti 510 milioni per l’edilizia scolastica

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha firmato martedì scorso il decreto di ripartizione alle Regioni di 510 milioni di euro destinati all’edilizia scolastica. Si tratta di risorse della programmazione unica nazionale per il triennio 2018-2020 che serviranno a realizzare gli interventi previsti dai piani messi a punto dalle Regioni.

In base alle proposte già pervenute dalle Regioni al ministero, il decreto firmato dà il via libera al finanziamento dei primi 280 interventi, per un totale di 420.907.035,62 euro. Con un successivo decreto saranno sbloccate anche le altre risorse.

«Pur nel difficile momento che stiamo vivendo in tutto il Paese – sottolinea la ministra Lucia Azzolina – il Miur prosegue il proprio lavoro anche sul tema dell’edilizia scolastica, che resta assolutamente una priorità. Questo sblocco di risorse è un intervento importante, nell’interesse dei nostri studenti e di tutta la comunità scolastica».

«Sbloccare questa prima tranche di finanziamenti del Piano 2019 proprio in un momento di emergenza come quello che stiamo vivendo – spiega la vice ministra Anna Ascani – ha un importante valore per noi. Dimostra che il lavoro per le nostre scuole non si ferma, che siamo impegnati a rafforzare il sistema e a supportare Regioni ed Enti locali nonostante la fase complicata. Questi fondi andranno in erogazione diretta e si potrà agire in maniera mirata e rapida. Una misura importante per i nostri studenti, ma anche per il tessuto produttivo che si occuperà degli interventi finanziati».

Didattica a distanza, come usare l’archivio Rai per creare una lezione. Video tutorial

da Orizzontescuola

di redazione

Rai Cultura propone attraverso il proprio archivio un supporto alle istituzioni scolastiche con contenuti culturali, divulgativi ed educativi di qualità.

La Youtuber Roberta Buono ci fornisce indicazioni su come utilizzare l’immenso archivio Rai e non solo, per creare utili lezioni e approfondimenti disciplinari

Contingenti minimi assistenti amministrativi e tutto personale ATA, come procedere

da Orizzontescuola

di redazione

Prosegue la nostra analisi delle misure relative ai contingenti minimi del personale ATA, che i dirigenti scolastici possono attivare, al fine di limitare il contagio e la diffusione del Coronavirus, relativamente al quale è stato emanato un altro DPCM che prevede norme ancor più restrittive delle precedenti.

Scuole aperte e attività didattiche sospese

Il nuovo DPCM non ha modificato le misure relative alle istituzioni scolastiche, che restano aperte ma con sospensione delle attività didattiche sino al prossimo 3 aprile.

I dirigenti scolastici e il personale ATA proseguono ad andare a scuola, sebbene possano far ricorso al lavoro agile e sebbene i dirigenti limitano le attività alle prestazioni essenziali per garantire il funzionamento dell’istituzione scolastica.

Contingenti minimi Assistenti Amministrativi

Gli assistenti amministrativi svolgono un’attività, che può essere svolta in modalità agile.  ATA, richiesta lavoro agile: cosa fa il lavoratore e cosa il dirigente. Informativa su salute e sicurezza

Oltre alla predetta modalità di lavoro, un altro provvedimento del dirigente, volto a limitare la diffusione del contagio, è quello di far ricorso ai contingenti minimi. Ne abbiamo già parlato per i collaboratori scolastici e gli assistenti tecnici.

Il contingente minimo riguarda anche gli assistenti amministrativi. Nella nota del 10 marzo vengono fornite indicazioni dettagliate per i collaboratori scolastici, tuttavia due paragrafi precedenti chiariscono che tale strumento riguarda l’intero personale ATA:

I DPCM, attuativi del DL n. 6/2020, perseguono l’obiettivo di limitare allo stretto necessario lo spostamento delle persone al fine di contenere la diffusione dell’epidemia Covid-19. Per cui ogni accortezza che si indirizzi in questa direzione non solo è lecita e legittima, ma è anzi doverosa.

E ancora:

È comunque da disporsi l’adozione di misure volte a garantire il mantenimento dell’attività essenziale delle istituzioni scolastiche, adottando ogni forma di gestione flessibile del lavoro.

I due paragrafi sopra riportati (il primo che definisce doveroso ogni volto  atto volto a limitare lo spostamento delle persone e il secondo che parla di garantire l’attività essenziale delle scuole) non lasciano dubbi sul fatto che i contingenti minimi riguardino tutto il personale ATA, ossia assistenti amministrativi, tecnici, collaboratori scolastici, cuochi, guardarobieri e infermieri.

Quanto ai criteri da seguire, agli istituti cui ricorrere per l’assenza del personale non presente (in quanto opera un contingente minimo) e ai passaggi da effettuare si rimanda a quanto scritto per i collaboratori scolastici, ossia:

  1. il dirigente attiva i contingenti minimi stabiliti nella contrattazione di istituto, ai sensi della legge 12 giugno 1990, n. 146 (che, evidenziamolo, è la legge che reca norme sullo svolgimento dello sciopero nei servizi pubblici essenziali), oppure con provvedimento datoriale, nel caso di assenza di tale strumento (ci si riferisce alla disciplina nella contrattazione predetta); la motivazione di tale atto discende dalla particolare situazione di emergenza per la quale vi è la necessità di contenere il più possibile gli spostamenti anche per ragioni lavorative (vedi al riguardo il citato DPCM del 9 marzo);
  2. le turnazioni riguardanti lo svolgimento dell’attività, secondo il contingente minimo attivato, vanno organizzate tenendo in considerazione le esigenze dei collaboratori legate a: condizioni di salute, cura dei figli a seguito della contrazione dei servizi educativi per l’infanzia, condizioni di pendolarismo con utilizzo dei mezzi pubblici per i residenti fuori dal comune sede di servizio. Quindi si agevola (nel senso di venire incontro alle esigenze prospettate), nell’ambito della turnazione che va svolta, le esigenze del personale che ha particolari condizioni di salute, che ha figli piccoli …;
  3. il dirigenza informa la RSU sull’organizzazione, le turnazioni e quindi sullo svolgimento dell’attività suddetta;
  4. il dirigente integra le direttive di massima e informa il DSGA che  predispone le variazioni necessarie al piano delle attività;
  5.  quanto agli istituti cui ricorrere per giustificare l’assenza:
  • gli stessi (collaboratori) fruiscono dapprima le ferie non godute dello scorso anno scolastico e che, secondo il CCNL vigente, vanno fruite entro il mese di aprile (le ferie vanno comunque chieste dagli interessati). Spetta al dirigente verificare se i dipendenti abbiano periodi di ferie non godute, da consumarsi entro il mese di aprile;
  • successivamente l’istituto, cui si ricorre per l’assenza dei collaboratori non impiegati nei turni, discende dall’articolo 12566, c. 2, c.c., in base al quale la mancata prestazione lavorativa dipende dal fatto che la stessa non può essere svolta non per causa del lavoratore, ossia  “l’obbligazione divenuta temporaneamente impossibile”; in questo caso, evidenziamolo, il lavoratore non deve giustificare o recuperare nulla.

Coronavirus, nuovo decreto: cosa chiude e cosa resta aperto. Scuole restano aperte [Il decreto]

da Orizzontescuola

di Antonio Fundaro

Paura e gratitudine, mista a incertezza, stasera, per l’ennesima misura straordinaria posta in essere da un provatissimo presidente del Consiglio dei ministri in una, inattesa, diretta facebook.

Scarica il testo del DPCM 11 marzo 2020

L’Italia intera, ancora una volta, col fiato sospeso pendeva, tutta e con sincera commozione, dalle labbra del Conte: oggi, più che mai, padre, uomo, docente.

Il DPCM 11 marzo 2020 era atteso (richiesto con forza da molte regioni, la Lombardia in primis) e, a ogni modo, ha rappresentato l’epilogo di questa brutta (appena iniziata) avventura che stiamo vivendo. La peggiore dell’età repubblicana del nostro Stato.

Con esso, il professore Giuseppe Conte, ha ritenuto necessario ulteriormente inasprire le misure previste nei due precedenti DPCM vuoi anche per le dimensioni sovranazionali del fenomeno epidemico e l’interessamento di più ambiti sul territorio nazionale teso a richieder misure volte a garantire uniformità nell’attuazione dei programmi di profilassi elaborati in sede internazionale ed europea;

Su proposta del ministro della salute, sentiti i ministri dell’interno, della difesa, dell’economia e delle finanze, nonché i ministri dell’istruzione, della giustizia, delle infrastrutture e dei trasporti, dell’università e della ricerca, delle politiche agricole alimentari e forestali, dei beni e delle attività culturali e del turismo, del lavoro e delle politiche sociali, per la pubblica amministrazione, per le politiche giovanili e lo sport e per gli affari regionali e le autonomie, nonché sentito il Presidente della Conferenza dei presidenti delle regioni ha decretato, dunque, allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 di adottare misure più severe e cogenti tese a sospendere le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità (che sono state elencate in apposito allegato, il numero 1), sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali, mantenendo, comunque, l’accesso alle sole attività. Resteranno chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, invece, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie. Moltissime le attività sospese che vanno dai servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie).

Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio. Restano, altresì, aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo la rete stradale, autostradale e all’interno delle stazioni ferroviarie, aeroportuali, lacustri e negli ospedali garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Sono sospese le attività inerenti i servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti). Restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi.

Saranno, se vorranno, i presidenti delle regioni, eventualmente con loro ordinanza a disporre la programmazione del servizio erogato dalle Aziende del Trasporto pubblico locale. Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il ministro della salute è autorizzato a disporre la programmazione con riduzione e soppressione dei servizi automobilistici interregionali e di trasporto ferroviario, aereo e marittimo, sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali.

Resteranno operative le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ma potranno assicurare lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente, anche in deroga agli accordi individuali e agli obblighi informativi di cui agli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81 e individuano le attività indifferibili da rendere in presenza. Le disposizioni del decreto producono effetto dalla data del 12 marzo 2020 e sono efficaci fino al 25 marzo 2020. Dunque, non sino al 3 di aprile, come inizialmente pareva essere. Si tratta, senza ombra di dubbio, di un provvedimento atteso quanto necessario che, si augurano tutti, produca effetti che, come ha detto Conte, non è detto che siano immediati. Oggi, è necessario, più di prima e meglio di prima, esercitare le nostre migliori abilità umane, civiche, sociali e mostrare d’essere prima di tutto uomini e, congiuntamente, responsabili cittadini.

Allegato 1

COMMERCIO AL DETTAGLIO

Ipermercati

Supermercati

Discount di alimentari

Minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari

Commercio al dettaglio di prodotti surgelati

Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici

Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2)

Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati

Commercio al dettaglio apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4)

Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico

Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari

Commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione

Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici

Farmacie

Commercio al dettaglio in altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica

Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati

Commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l’igiene personale

Commercio al dettaglio di piccoli animali domestici

Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia

Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento

Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini

Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet

Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato per televisione

Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono

Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici

Allegato 2

Servizi per la persona

Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia

Attività delle lavanderie industriali

Altre lavanderie, tintorie

Servizi di pompe funebri e attività connesse

Scuole

Il nuovo intervento non tocca l’ambito scuola e istruzione, quindi restano in essere le norme già varate

Quando ATA e docenti a scuola

I dirigenti scolastici organizzano le attività necessarie concernenti l’amministrazione, la contabilità, i servizi tecnici e la didattica, avvalendosi prevalentemente (per quanto possibile) della modalità a distanza.

Per quanto riguarda le prestazioni dei collaboratori scolastici, il dirigente scolastico constatata l’avvenuta pulizia degli ambienti scolastici, limiterà il servizio alle sole ulteriori prestazioni necessarie non correlate alla presenza di allievi, attivando i contingenti minimi stabiliti nei contratti integrativi di istituto ai sensi della legge 146/90.

Le predette prestazioni saranno rese, informata la RSU, attraverso turnazioni del personale tenendo presente, condizioni di salute, cura dei figli a seguito della contrazione dei servizi di asili nido e scuola dell’infanzia, condizioni di pendolarismo per i residenti fuori del comune sede di servizio, dipendenti che raggiungono la sede di lavoro con utilizzo dei mezzi pubblici.

Ricordiamo che con nota del 10 marzo 2020 il Ministero ha fornito precise indicazioni ai Dirigenti Scolastici per limitare allo stretto necessario lo spostamento delle persone.

N.B. Le disposizioni del DPCM 11 marzo 2020 sono in vigore fino al 25 marzo 2020, mentre le misure per la scuola sono in vigore fino al 3 aprile.