La Ministra informa il Senato

Covid19: la Ministra Azzolina ha informato il Senato delle misure adottate

Si è tenuta oggi, 26 marzo, la prevista informativa della Ministra Azzolina al Senato.

Molti gli argomenti trattati, dalla didattica a distanza fino agli esami di Stato e alla necessità di dotare tutti gli studenti di identiche possibilità di accesso alla rete.

La Ministra ha affermato che si tornerà a scuola solo quando saranno ripristinate le condizioni sanitarie di assoluta sicurezza. Circa gli esami di Stato conclusivi del secondo ciclo, sarà presto formalizzata la decisione di sostenerli davanti ad una commissione composta da un presidente esterno e da docenti interni. Il sostegno economico alla didattica a distanza consta, al momento, degli 85 milioni previsti dal decreto-legge 18/2020. È stato inoltre raggiunto con la RAI un accordo per la produzione e la trasmissione di programmi educativi e didattici adatti ai vari ordini di scuole.

L’ANP, nel dare atto all’Esecutivo dello sforzo in atto per contrastare la diffusione del contagio, chiede che sia data priorità alle seguenti questioni:

  • l’infrastruttura della rete dati deve essere potenziata e resa più capillare, per consentire a tutti gli alunni di seguire effettivamente la didattica a distanza (DAD) e di giovarsi delle iniziative di solidarietà digitale che, in alcune aree, rischiano di non essere praticabili
  • l’erogazione alle scuole dei fondi disponibili deve essere effettuata con estrema celerità, per consentire l’acquisto delle attrezzature tecnologiche da assegnare poi, in comodato d’uso, alle famiglie che più ne necessitano per fruire della DAD
  • le indicazioni per effettuare la valutazione a distanza degli alunni devono essere parimenti fornite al più presto, affinché dirigenti e docenti possano organizzare al meglio, con serietà e flessibilità, la valutazione degli apprendimenti anche con riferimento agli alunni disabili
  • la probabile proroga della sospensione della didattica in presenza deve essere comunicata prima che ci si approssimi alla data del 3 aprile

In questa drammatica crisi, il personale scolastico è impegnato al massimo, spesso tra mille difficoltà, nel mantenimento del contatto tra scuola e alunni e nella realizzazione di un esperimento didattico senza precedenti. L’ANP ringrazia i dirigenti, i docenti e il personale ATA che si stanno prodigando per rendere possibile tutto questo.

Vogliamo dedicare un pensiero affettuoso anche alle famiglie che, nonostante stiano subendo un pesante sconvolgimento della loro organizzazione, stanno collaborando con le scuole per agevolare lo studio dei loro figli. Quando la crisi sarà passata, nessuno potrà dimenticare lo spirito di reciproco sostegno e di solidarietà che sta animando la nostra società civile.

Informativa in Senato sulla situazione della scuola

Informativa in Senato sulla situazione della scuola: garantire agli studenti prospettive certe e tutela del diritto allo studio

Roma, 26 marzo – Rimangono forti le perplessità della FLC CGIL a seguito dell’intervento della Ministra dell’Istruzione al Senato. A una settimana dal 3 aprile, nessuna data certa sul calendario scolastico, nessuna proposta di organizzazione dei tempi di vita e di studio degli studenti, soprattutto di quelli che devono affrontare gli esami di stato, niente su come si pensa di organizzare il nuovo anno, né su organici, reclutamento e mobilità, questioni centrali per docenti, dirigenti e personale ATA che, in queste settimane, stanno garantendo il funzionamento della scuola. Nessuna citazione della scuola dell’infanzia, né degli studenti della formazione professionale, centrale solo la didattica a distanza, riconosciuta come non accessibile a tutti, eppure considerata come esaustiva del più complesso rapporto pedagogico tra scuola e alunno.

La FLC CGIL, ritiene indispensabile un provvedimento organico del Governo sulla scuola, non si può più affrontare l’importanza delle questioni in campo con iniziative sempre unilaterali, parziali, prive di un orizzonte ampio, capace di tenere insieme gli aspetti didattici, organizzativi e amministrativi di questo complesso mondo.

Francesco Sinopoli, Segretario generale della FLC CGIL, dichiara: “Abbiamo ripetutamente invitato la Ministra, in modo unitario, ad affrontare in piena sinergia con il Governo questioni che esigono un alto grado di competenza e di responsabilità e abbiamo rilanciato, come FLC CGIL, un piano di proposte su: validità dell’anno scolastico, calendario e termine delle attività, esami di stato e continuità tra anni scolastici. Ribadiamo, ancora una volta la richiesta di aprire urgentemente il confronto per individuare le soluzioni più idonee a dare alla scuola e ai ragazzi un orizzonte per il proseguimento e la conclusione dell’anno scolastico, nella convinzione che il ripristino delle relazioni sindacali sia condizione necessaria per affrontare efficacemente questa fase di straordinaria emergenza”.

Accesso a didattica a distanza

Coronavirus – Scuola =
Sottosegretario all’istruzione Peppe De Cristofaro :Bene che ci sia comune preoccupazione fra i partiti per accesso a didattica a distanza.Passata emergenza sanitaria, mi auguro che resti la medesima attenzione al diritto allo studio.Serve che i libri di testo siano in comodato d’uso

“Ho ascoltato con attenzione il dibattito al Senato sull’informativa della Ministra dell’Istruzione e devo ammettere che sono molto soddisfatto che la nostra preoccupazione sul diritto allo studio e sulla necessità che tutti gli studenti possano accedere oggi alla didattica a distanza è molto sentita e comune a tutte le forze politiche in campo.”Lo afferma il sottosegretario all’istruzione Peppe De Cristofaro.“Mi auguro che la stessa attenzione resti – prosegue il sottosegretario di Leu – quando, passata l’emergenza sanitaria, gli studenti e le loro famiglie si troveranno ad affrontare la spesa per i libri di testo del prossimo anno scolastico. Spesa che spesso supera anche di tre volte il costo di un tablet con connettività. ““Se davvero tutti vogliamo una scuola democratica e per l’uguaglianza – conclude De Cristofaro – non sarà un problema passare dai tablet ai libri di testo in comodato d’uso gratuito.”

Mai più considerare la scuola un costo sociale

Coronavirus – Scuola =On. Nicola Fratoianni (Leu):Passata l’emergenza sanitaria, mai più considerare la scuola un costo sociale.Per la didattica a distanza superare diseguaglianze sociali.Dal prossimo anno altri contributi per acquisto tablet e i libri di testo in comodato  d’uso gratuito

“Nel nostro Paese sono 8 milioni gli studenti, che, da un giorno all’altro hanno interrotto il loro percorso formativo. La nostra scuola, a tutti i livelli ha reagito. Lo ha fatto nell’unica forma possibile, sperimentando innovazione anche senza averne pienamente gli strumenti.
E in questa emergenza scorrono potenti le immagini di un caleidoscopio di diseguaglianze che  attraversano la nostra società e colpiscono ragazzi e bambini in modo ancor pù forte. Chi non ha un computer e a volte nemeno un telefonino disponibile, chi non ha una connessione stabile o semplicemente una connessione rischia di restare ancora più indietro. Cosi come accade per i ragazzi con disabilità che, privi di un sostegno già troppo esiguo a cose normali, subiscono in modo ancor pù drammatico gli effetti di questa crisi.”Lo scrive nel suo blog Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana-Leu 

“Oggi occorre innanzitutto ringraziare la scuola Italiana – prosegue l’esponente di Leu della commissione cultura di Montecitorio – per quello che sta facendo,  Ma, è altrettanto chiaro, tutto questo non sarà sufficiente per metterci al riparo dalle conseguenze di quello che sta succedendo sul piano formativo. “

“Passata l’emergenza servirà dunque un grande piano. E, subito, una rottura con il discorso pubblico che ha dominato la discussione su scuola e formazione in questi anni. Scuola come fondamentale laboratorio di costruzione della democrazia e di una cittadinanza critica e consapevole, mai più scuola come costo sociale da comprimere.”
Primo: serve un grande piano straordinario di assunzioni che vada ben oltre i 24.000 posti dello straordinario, che porti in classe sin dall’avvio del prossimo anno i docenti di sostegno in ruolo e non solo loro, valorizzando le professionalità che  sono nelle graduatorie di merito, ad esaurimento e nella terza fascia con tre anni di servizio.
Secondo: Facciamo diventare ordinario il contributo con il quale oggi le scuole comprano i tablet per gli studenti in difficoltà e il prossimo anno diamo in comodato d’uso i libri di testo.“

“Anche così contribuiremo a dare la necessaria serenità e  stabilità ai nostri figli per superare questa crisi, – conclude Fratoianni – attraverso misure in grado di garantire nei fatti il diritto allo studio e battere la cronica ‘supplentite’ di questo Paese.”

EMERGENZA DIVENTI OPPORTUNITÀ

CORONAVIRUS, MAIORINO (M5S): SCUOLA, EMERGENZA DIVENTI OPPORTUNITÀ 

ROMA, 26 mar. – “Mai come in questo frangente tutta la classe docente di ogni ordine e grado, da nord a sud del Paese, sta dimostrando l’immenso cuore e la grande dedizione con cui svolgono il proprio lavoro. Il Ministero sta affrontando questa emergenza mettendo in campo ogni mezzo possibile per garantire la continuità didattica e il regolare svolgimento degli esami di Stato, sostenendo lo sforzo di insegnanti e famiglie, e supportando gli studenti che ora più che mai hanno bisogno di sentire la “presenza” della comunità scolastica nella loro vita. La ministra Azzolina è consapevole del digital divide che ancora impedisce ad alcune aree geografiche o istituiti scolastici o singole famiglie di avvalersi a pieno degli strumenti di didattica a distanza, ma questa esperienza sarà la molla per superare quest gap. Le misure prese dal governo vanno esattamente in questa direzione. Sono certa che la scuola italiana uscirà da questa esperienza, ora certamente piuttosto traumatica, arricchita e più efficace di prima”.

Così Alessandra MAIORINO, vicepresidente del gruppo Movimento 5 Stelle in Senato durante il suo intervento in Aula.

SU MATURITÀ SERVONO ALTRE RISPOSTE

RETE STUDENTI – BENE COMMISSIONE INTERNA, MA SU MATURITÀ SERVONO ALTRE RISPOSTE

Il ministro Lucia Azzolina ha tenuto oggi un’informativa in Senato, durante la quale ha affermato che sarà possibile tornare a scuola quando le istituzioni sanitarie lo consentiranno, senza sbilanciarsi in ulteriori pronostici.

“Le dichiarazioni del Ministro vanno nella direzione chiesta dalle organizzazioni, ma ancora siamo in una fase embrionale della risoluzione – dichiara Federico Allegretti coordinatore della Rete degli Studenti Medi – le nostre proposte sono da tempo sul tavolo della Ministra, ora servono risposte chiare e indirizzi precisi”

Per quando riguarda l’esame di Stato, è confermata la composizione tutta interna della commissione, con l’eccezione del presidente. Nulla invece è stato detto sullo svolgimento delle prove, sulle simulazioni o sui criteri di ammissione.

Troppe domande restano irrisolte: come si dovrà svolgere l’esame di stato? Quali saranno i criteri di valutazione? Come sarà ridefinito il calendario scolastico? Il Ministero ha il dovere di fare chiarezza, subito.

Continua Allegretti : “Dall’inizio dell’emergenza chiediamo che PCTO e INVALSI non siano requisiti di ammissione all’esame, che siano tutti ammessi. Chiediamo di rivedere la seconda prova anche mettendone in discussione l’esistenza stessa. Chiediamo chiarezza su un orale che migliaia di maturandi ancora non sanno come affrontare. Chiediamo che ne sarà della valutazione, quotidiana e relativa all’esame. Ancora oggi non abbiamo risposte.”

Gli studenti non possono restare sospesi senza sapere cosa li aspetta.
Dal Ministero servono risposte in tempi stretti. Solo così riusciremo a dare un senso ad un anno scolastico ormai compromesso.

Lontani ma vicini

“La scuola oggi, come in ogni emergenza che il nostro paese ha vissuto, dimostra tutta la sua forza e la sua capacità di tenere unita la comunità. La didattica a distanza ha permesso, e sta permettendo, di continuare a garantire il diritto allo studio e di restare vicini in relazione continua, pur sapendo che nulla può sostituire la presenza in classe e il contatto umano. È necessario, però, fare un passo ulteriore per sostenere e mantenere vivo il rapporto scuola-studenti e scuola-famiglia attraverso l’avvio di percorsi che vadano oltre la didattica”.

Inizia così la nota che la direzione per lo studente del ministero dell’Istruzione ha inviato a tutti gli uffici scolastici regionali chiedendone la massima diffusione. Il documento, si legge, contiene una proposta progettuale realizzata in collaborazione con la équipe clinica e medico-psicologica della Società Italiana di Pediatria, dell’Istituto di Ortofonologia di Roma e il portale di informazione Diregiovani “al fine di offrire alle scuole, di ogni ordine e grado, percorsi in grado di integrare e arricchire e supportare la didattica curriculare”.

Le attività, si legge ancora nella circolare, sono pensate per accompagnare studenti, docenti e famiglie “nel confronto con l’emergenza e le sue conseguenze, pratiche, emotive e psicologiche”. Si tratta di contenuti multimediali ideati e realizzati per i diversi target di riferimento, in modo da poterne garantire la fruibilità e l’accesso. Attraverso gli spazi online del progetto ‘Lontani ma vicini‘, ’30 psicologi in ascolto’ e ‘Ido con Voi‘ con una équipe medico-specialistica di 40 operatori, tutto il materiale sarà sempre a disposizione di famiglie e personale scolastico.

Nel dettaglio. Una équipe multispecialisticadell’IdO sarà a supporto delle famiglie e dei docenti sul sito www.ortofonologia.it. Neuropsichiatri, logopedisti, pediatri e psicologi aiuteranno a individuare gli strumenti per sostenere bambini e ragazzi tutti, e in particolari chi ha difficoltà di apprendimento o disabilità. Un gruppo di sole psicologhe sarà invece impegnato con uno sportello online di ascolto sul sito diregiovani.it, “un luogo virtuale dove docenti e famiglie possono porre domande e sciogliere dubbi trovando risposte e sostegno continuo”. Una proposta di formazione sarà offerta ai docenti per “per tenere insieme il tessuto relazionale e riuscire a proseguire l’azione pedagogica fondamentale che sta alla base dell’insegnamento”.

Per gli studenti, saranno a disposizione video e contenuti dedicati specificatamente al mondo della scuola: come studiare da soli a casa, come darsi una mano tra compagni, come recuperare se si è rimasti indietro. Uno spazio particolare sarà dedicato a chi affronterà l’esame di maturità quest’anno. Altri materiali ancora saranno resi accessibili agli studenti come le videolezioni di giornalismo realizzate da diregiovani.it, che potranno essere integrati da videoconferenze. Come nei percorsi già avviati nelle scuole, i giornalisti dell’agenzia Dire e diregiovani.it proseguiranno nel tutoraggio delle redazioni scolastiche che avranno così modo di continuare a raccontare la loro scuola e il mondo che li circonda.

I ragazzi verranno invitati a produrre contributi e materiale originale (che verranno raccolti in una pubblicazione) per raccontare come stanno vivendo questi giorni e poter divenire loro protagonisti dei loro racconti. In ultimo, sarà diffuso un sondaggio online destinato ai ragazzi al fine di indagarne lo stato emotivo e psicologico, disegnando un quadro esaustivo della situazione attuale. I quesiti saranno incentrati sul cambiamento in atto nella loro quotidianità, sulle loro conoscenze riguardo l’argomento specifico e i loro timori. I risultati verranno analizzati secondo standard statistici internazionali che permetteranno di estrapolarne i dati di maggiore importanza e avere una visione chiara e completa del fenomeno.

Informativa della Ministra in Senato

La Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, oggi, giovedì 26 marzo, alle 15.30, in Aula del Senato, terrà un’informativa sulle iniziative per la prosecuzione dell’anno scolastico alla luce dell’emergenza sanitaria in corso. La diretta potrà essere seguita sul profilo Facebook della Ministra (https://www.facebook.com/LuciaAzzolina82) e sulla tv del Senato (http://webtv.senato.it/webtv_live).

Aggiornamento graduatorie d’istituto

L’aggiornamento delle graduatorie d’istituto sia per il ministero l’occasione per adeguarsi alla sfida tecnologica, la stessa a cui tutta la scuola ha risposto con grande professionalità

Roma, 26 marzo – Il 2020 è anno di aggiornamento delle graduatorie d’istituto, e sarebbe un errore rinviare questo appuntamento a causa della crisi che stiamo vivendo: lo aspettano migliaia di precari che hanno diritto ad inserire servizi e titoli culturali maturati nel triennio, lo attendono le migliaia di laureati che che hanno conseguito il titolo dal 2017 ad oggi, e serve alle scuole che devono poter contare su graduatorie aggiornate, senza subire il sovraccarico di lavoro legato ad un ricorso abnorme alle messe a disposizione.

L’emergenza che stiamo affrontando ha posto a tutto il mondo della scuola il tema dell’uso appropriato della tecnologia, e se docenti, dirigenti e personale ATA hanno risposto a questa sfida con una grande professionalità, il Ministero non può tirarsi indietro.

Esistono software con i quali l’aggiornamento potrebbe avvenire in modalità telematica e con sistemi automatici di calcolo del punteggio.
Ma, ogni volta che abbiamo proposto al MI un’innovazione tecnologica che consentisse l’aggiornamento delle graduatorie con modalità moderne e funzionali ad alleggerire il lavoro delle segreterie scolastiche, ci è stato risposto che non c’erano risorse per realizzarla.

Queste scelte oggi non sono rinviabili: l’emergenza ci impone di ragionare di scenari che si determineranno sul medio e lungo periodo. Per questo occorre pensare già da ora a mettere le scuole nelle condizioni migliori per ripartire: con tutti docenti in cattedra, compresi i precari da assumere, e le graduatorie pronte il 1° settembre.

Non è ammissibile che sui concorsi e il reclutamento si continui a navigare a vista, con tutte le ricadute negative che questo atteggiamento di inerzia produrrà sul funzionamento della scuola.

Noi pensiamo che oltre a ringraziare i docenti e gli operatori per la prontezza e il senso di responsabilità dimostrato, oggi il Ministro dovrebbe avviare una fase di confronto e collaborazione con le parti sociali, una linea che il presidente Conte ha dimostrato di voler seguire e che invece non riscontriamo nel settore dell’istruzione. Confronto e collaborazione sono elementi decisivi per trovare soluzioni efficaci ai problemi e alla crisi che stiamo vivendo, noi siamo pronti, ma se questo non avverrà sarà un’occasione persa per il Ministero e un grave errore per la scuola tutta.

Coronavirus e Maturità 2020: in commissione solo membri interni

da Corriere della Sera

E’ possibile che anche l’Italia alla fine scelga il modello anglosassone e rinunci per il 2020 all’esame di Maturità come hanno fatto finora inglesi e olandesi e come avverrà per l’International Baccalaureate che è stato cancellato? La ministra Lucia Azzolina per ora sembra orientata su un’altra strada, quella di mantenere l’esame di Stato, anche se in una versione più leggera e facilitata, adatta al tempo dell’emergenza. E su questa strada si muoverà nelle prossime settimane, a meno che l’emergenza duri tanto a lungo da imporre la chiusura anche delle scuole fino a settembre. Oggi intanto ci sarà il primo passo ufficiale di rimodulazione dell’esame. L’occasione per spiegare quello che ha già in mente da giorni, la ministra Azzolina ce l’ha nel question time al Senato: nelle commissioni d’esame non ci saranno i tre commissari esterni, provenienti da altre scuole e altre città, ma sei commissari interni e un presidente esterno. A giudicare i cinquecentomila maturandi saranno i professori delle loro classi, ognuno i suoi studenti, guidati da un presidente esterno. Un bel sospiro di sollievo per gli studenti che si stanno preparando ad un esame tanto incerto quanto il periodo che stiamo vivendo.

La decisione

La decisione di passare a commissioni interne per l’esame – come avviene peraltro già per l’esame di terza media – è la risposta ad una richiesta che avevano fatto le associazioni degli studenti, insieme a quella di ammettere tutti gli studenti visto che la valutazione del secondo quadrimestre – per quanto il ministero abbia formalmente chiesto ai professori di dare i voti anche per le attività svolte nelle lezioni online – sarà meno completa del solito. Ma la scelta di ridurre l’impatto della commissione nell’esame, oltre a venire in contro agli studenti, evita spostamenti prolungati di professori in giro per l’Italia a coprire i posti nelle oltre 13 mila commissioni d’esame e finisce per essere anche un risparmio per i conti dello Stato. Ma Azzolina è chiara su questo, sarà solo per quest’anno e per questa emergenza.

Le date

Per disegnare l’esame di Maturità al ministero vanno per gradi. «Stiamo lavorando su più piani d’azione in base a diversi scenari possibili legati alla data di riapertura delle scuole», ha spiegato la ministra ieri alla Camera. E’ probabile quindi che ci voglia ancora del tempo per definire l’esame: tanto per cominciare è atteso il parere degli esperti del ministero della Salute per capire quando si potrà tornare in classe. La decisione è attesa a giorni: sembra che la decisione già presa dalla Lombardia di chiudere fino al 15 aprile sarà superata. Nel mondo della scuola sono tutti pronti a scommettere su un rinvio di almeno un mese per la riapertura, almeno fino ai primi di maggio. Ma il 3 maggio potrebbe anche essere una data di passaggio verso un’ulteriore chiusura. Per questo, al ministero stanno studiando anche come è possibile rimodulare la seconda prova, che è quella di indirizzo. Sarà più semplice se si tornerà a scuola a maggio, potrebbe anche essere soppressa se non si tornasse prima di giugno. Sono di fatto già venuti meno i due requisiti delle prove Invalsi e dell’alternanza scuola-lavoro.

Da Azzolina no al sei politico, nodo valutazione

da Il Sole 24 Ore

di Claudio Tucci

La “didattica a distanza”, che ha raggiunto ormai il 94% di studenti, come ha ricordato ieri al question time alla Camera la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, è scuola a tutti gli effetti: i ragazzi sono tenuti a collegarsi e alla frequenza on line, gli insegnanti stanno sperimentando le forme più varie di lezione (non solo invio di materiali didattici o assegnazione di compiti, ma sempre più spiegazioni e relazioni “dirette” con la classe virtuale); e c’è anche la «valutazione costante» del lavoro svolto dai ragazzi (questo perché proprio la valutazione, ha ricordato qualche giorno fa una nota del dicastero di Viale Trastevere, «è un dovere dei professori e un diritto che spetta a ogni anno alunno»).

Dallo scorso 5 marzo, come si sa, le attività didattiche sono state sospese (ed è ormai certo che lo stop proseguirà oltre il 3 aprile); e ciò ha reso necessario, ha ricordato Azzolina, affidare subito, con provvedimenti normativi, ai presidi l’avvio delle attività di e-learning, proprio per dare una risposta concreta a famiglie e studenti.

Insomma, la scuola «è aperta», e la didattica a distanza «non è un periodo di vacanza», è il messaggio del governo; e agli alunni è richiesto, perciò, impegno: la stessa Azzolina, del resto, ha più volte ribadito che non ci sarà «alcun 6 politico» e che la maturità per il mezzo milione di ragazzi coinvolti dovrà essere «un esame serio», seppur tenendo conto delle difficoltà dell’attuale situazione.

Per tutti, ha già chiarito il ministero dell’Istruzione, e lo ribadirà oggi Lucia Azzolina nell’informativa al Senato, l’anno scolastico è in ogni caso valido anche se non si raggiungeranno, come ormai sembra scontato, i 200 giorni di lezioni. Anche l’altro requisito, oggi stabilito dalle norme per considerare regolare, ai fini della valutazione finale, l’anno sui banchi, vale a dire la frequenza dei ¾ del monte ore annuale personalizzato non dovrebbe avere conseguenze negative sul percorso degli studenti (si chiarirà, infatti, che si tratta di monte ore effettivamente svolto dall’istituto).

Le difficoltà semmai si stanno riscontrando nei divari “tecnologici” dell’Italia; e dal salto in avanti richiesto ai docenti: «Da un 10% circa di professori che hanno già sperimentato lezioni 2.0 si tratta adesso di arrivare al 100% – commenta Laura Virli, dirigente scolastica del liceo Pascal di Pomezia -. In questi giorni sto lavorando molto, assieme ai docenti, sugli aspetti legati alla valutazione. Seppur in questa situazione inedita e complessa dobbiamo far percepire ai ragazzi che la scuola c’è». I voti, del resto, si possono dare «online e anche gli scrutini si potrebbero fare a distanza», aggiunge Antonello Giannelli, a capo dell’Anp, l’Associazione nazionale presidi. Al momento, non è ancora chiaro quando le classi si potranno ripopolare (l’ipotesi più ottimistica indica inizi-metà maggio; quella estrema, il prossimo 1° settembre).

La ministra Azzolina non si è sbilanciata su una data; molto dipenderà dall’andamento del quadro sanitario (certo è che il ritorno a scuola, assicurano dal governo, dovrà avvenire nella massima sicurezza).

La fine dell’anno scolastico è fissata a partire dall’8 giugno; e tanto più la riapertura dei plessi si avvicinerà a tale data tanto più sarà necessario intervenire sulla maturità, che prenderà il via il 17 giugno con la prova d’italiano.

L’attuale normativa, per accedere alle prove finali, prevede oltre alla frequenza dei già citati ¾ del monte ore annuale personalizzato, la sufficienza in tutte le discipline, condotta compresa, (è ammessa una insufficienza) la partecipazione obbligatoria alle prove Invalsi e lo svolgimento delle ore minime di alternanza scuola-lavoro (almeno 210 ore nell’ultimo triennio degli istituti professionali, 150 nei tecnici, 90 nei licei).

Tra le ipotesi in circolazione c’è il sempre più probabile stop all’obbligatorietà della scuola-lavoro, visto il sostanziale fermo delle attività esterne, in azienda, a oggi bloccate fino al 3 aprile. Anche sull’Invalsi si dovrebbe procedere a slegarlo dall’esame di Stato. Un’altra modifica, molto accreditata, riguarda le commissioni d’esame che potrebbero essere costituite da soli membri interni, più presidente esterno (oggi, i commissari sono tre interni, tre esterni, oltre al presidente esterno).

L’attuale fase di emergenza sta impattando anche sui concorsi per assumere oltre 60mila docenti, che non sono stati ancora banditi. La ministra Azzolina punta a farli partire tra fine maggio e inizi di giugno, per immettere in ruolo almeno i precari della selezione straordinaria. Per alcuni, troppo tardi; e con il rischio concreto di trovarsi a settembre con il record di 200mila supplenti.

Sprint sui 130 milioni alle scuole per pulizie e didattica online

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno

L’emergenza richiede celerità. Anche nel mondo della scuola che dal 4 marzo si trova a fare i conti con la sospensione delle attività didattiche in tutta Italia e con la necessità di trasferire sul web le lezioni. Per mettere i presidi in condizione di avere la liquidità necessaria a cimentarsi con l’learning, il decreto “Cura Italia” stanzia 85 milioni di euro, a cui si aggiungono i 43,5 destinati alla sanificazione delle aule. Da distribuire con due diversi provvedimenti attuativi, che sono alla firma della ministra Lucia Azzolina e che, nel giro di una decina di giorni, dovrebbero portare le risorse nelle casse dei singoli istituti scolastici.

I due decreti in arrivo
I testi in arrivo stabiliscono l’ammontare spettante alle singole scuole. Per i 43,5 milioni destinati alla pulizia stroardinaria degli edifici scolastici il criterio fondamentale sarà la numerosità della popolazione studentesca. Laddove per la distribuzione degli 85 milioni vincolati alla didattica a distanza – di cui 70 milioni per acquistare pc e tablet da tablet da dare in comodato d’uso a studenti e docenti, 10 per l’abbonamento alle piattaforme online e 5 per la formazione del personale scolastico – si terrà anche conto dei livelli di reddito e dei bisogni emersi durante le rilevazioni valide per i test Pisa-Ocse.

Fondi in cassa nel giro di 10 giorni
Una volta firmati dalla ministra Lucia Azzolina, i due provvedimenti dovranno essere vistati dalla Corte dei conti. Confidando in un ok rapido da parte dei magistrati contabili i tecnici di viale Trastevere contano di far arrivare le risorse alle scuole nel giro di una decina di giorni. Cioè prima di Pasqua. A quel punto i dirigenti scolastici potranno attivarsi per effettuare gli ordini.
Limitandoci in questa sede all’acquisto di strumentazioni elettroniche, l’indicazione del ministero è di avvalersi in prima battuta delle convenzioni Consip e del mercato elettronico della Pa (Mepa), ma in caso di necessità potranno anche derogare al Codice appalti.

Le istruzioni per le famiglie
In realtà già oggi le istituzioni scolastiche hanno dei Pc, dei tablet e dei portatili in dotazione che non usano vista la sospensione delle lezioni in presenza. In attesa dei nuovi acquisti la raccomandazione ai presidi è di darli in comodato d’uso alle famiglie che li chiedono (sulla base delle necessità già mappate in molte scuole attraverso i rappresentanti di classe). Se serve attivando anche una cooperazione di tipo “orizzontale” che porti al trasferimento degli strumenti all’interno delle reti di scuole. I ragazzi e le famiglie devono sottoscrivere un modulo in cui si impegnano a restituire i dispositivi – che restano di proprietà dell’istituto – alla fine dell’anno scolastico. O, in alternativa, fino al termine dell’emergenza.

Punti di forza e limiti del sistema di lezioni via web

da Il Sole 24 Ore

di Alberto Asquer*

Mentre l’Italia affronta l’emergenza del coronavirus e predispone misure per contenerne l’impatto sull’economia e la società, il settore dell’istruzione e della formazione si trova costretto a reinventare i propri modelli di business. Nel giro di poche settimane, la didattica online è diventata un approccio essenziale per ovviare alla perdita dell’interazione “faccia a faccia” che ha da sempre caratterizzato l’erogazione “frontale” delle lezioni. L’Italia si trova nella situazione di dover accelerare di colpo l’utilizzo di strumenti e tecniche che, per troppo tempo, sono stati lasciati nel cassetto come fossero amenità informatiche o comunque secondarie rispetto alla “vitalità” dell’interazione diretta in aula.

Non mancano di certo, nel Paese, risorse umane, tecnologiche e culturali per adottare in tempi rapidi nuovi modi di fare istruzione e formazione. Pare vantaggioso, però, anche non ignorare l’esperienza di altri Paesi che avevano già compiuto diversi passi per svolgere insegnamento a distanza (anche, originariamente, tramite corrieri postali prima dell’era Internet). In tal senso, e sulla base della mia esperienza come direttore del Centre for Financial and management studies della Soas University of London (con circa 2.000 studenti a distanza) e membro dell’Academic committee della University of London Worldwide (con circa 50.000 studenti a distanza), mi sento di condividere brevemente almeno tre riflessioni.

La prima è che la didattica online presenta, rispetto a quella in presenza, confini più tenui rispetto all’esterno dell’esperienza di apprendimento. Nella classe, come luogo fisico, i discenti sono “confinati” in uno spazio e un tempo che, in qualche modo, induce loro a prestare attenzione alle dinamiche del momento. Online, l’attenzione dei discenti è facilmente distratta, oltre che dall’ambiente circostante, anche da altre attività online. Per un discente online, è facilissimo e immediato approfondire spunti in un’altra scheda (“tab”) o finestra, che potrebbero arricchire l’apprendimento ma anche sviarlo verso direzioni secondarie. In questo contesto, la progettazione della didattica online deve avere chiari e espliciti obiettivi formativi come “faro” di riferimento per delimitare e guidare l’apprendimento.

La seconda è che la didattica online pone dei problemi in merito alla verifica dell’apprendimento, che emergono dall’impossibilità di controllare le condizioni in cui un discente esegue compiti richiesti e produce elaborati poi soggetti a valutazione. La questione, in altri termini, è di assicurare che le valutazioni siano svolte su elaborati prodotti dai discenti, e non da altre persone che – gratuitamente o commercialmente – li svolgano per loro. Il problema non è completamente risolvibile se non con accorgimenti tecnici e procedurali dispendiosi (come ad esempio un controllo visivo via telecamera). In parte, però, il problema può essere mitigato tramite varie modalità, ad esempio con un tempo massimo entro cui un elaborato deve essere completato dopo che il compito è assegnato, o con la produzione di un “portafoglio” di elaborati brevi svolti via via durante il corso. Il processo di apprendimento, quindi, deve introdurre forme di verifica diverse rispetto a quelle che sono tradizionalmente svolte in presenza.

Una terza riflessione è che la didattica online offre anche grandi opportunità per la personalizzazione del percorso di apprendimento. Rispetto alla didattica in presenza, dove tutti i discenti compartecipano alle medesime attività e negli stessi tempi, quella online permette a ogni discente di progredire in modo relativamente autonomo. I discenti sono tutti diversi, per studi e esperienze precedenti, motivazioni, e risorse a loro disposizione. Ognuno di loro può procedere spedito in alcune parti di un corso, o rallentare per maturare una migliore comprensione di altre parti, o soffermarsi per approfondire maggiormente alcune parti piuttosto che altre. La didattica online deve includere risorse e strumenti che aiutino i discenti a coltivare interessi particolari o a rafforzare la loro comprensione delle parti per loro più impegnative.

Le circostanze attuali non sono certo le più vantaggiose per lo sviluppo della didattica online in Italia. La drammaticità della situazione sanitaria, le difficoltà economiche, e i tempi stretti per far procedere i programmi scolastici e universitari delineano una situazione di urgenza, cui talvolta è necessario far fronte con creatività e improvvisazione. Ciò pone, però, anche la sfida di innovare processi fondamentali per il futuro del paese, quali l’istruzione e la formazione, cercando di trovare soluzioni nuove con i nuovi strumenti a disposizione.

  • Senior Lecturer in Public policy and management, direttore del Centre for financial and management studies Soas University of London

Coronavirus, proroga supplenze docenti dal 17 marzo o dalla data di sospensione lezioni?

da Orizzontescuola

di redazione

Emergenza Coronavirus, proroga contratti ai docenti con contratto di supplenza temporanea anche in caso di rientro del titolare. A prevederla il DL Cura Italia del 17 marzo 2020.

Nella nota del 18 marzo il Ministero precisa che la proroga spetta “a prescindere dunque dall’eventuale rientro del titolare e per tutta la durata dell’emergenza sanitaria”

Criteri per la supplenza

Nel decreto viene individuata la risorsa finanziaria per questa operazione, calcolata in base alla spesa sostenuta dalla singola istituzione scolastica nel triennio precedente nella mensilità di riferimento.

E’ necessario inoltre che il supplente individuato sia “provvisto di una propria dotazione strumentale per lo svolgimento dell’attività lavorativa” (art. 121, c. 1 del D.L. 18/2020), “disponibilità che potrà essere assicurata dal DSGA in quanto consegnatario e dal dirigente scolastico attraverso l’istituto del comodato d’uso”.

E’ cura del Dirigente Scolastico verificare che la proroga o nuovi incarichi di supplenza fino al permanere dell’emergenza siano assegnati entro i limiti delle risorse assegnate.

Codice Sidi

Il Ministero ha già comunicato alle segreterie scolastiche il codice da inserire al SIDI per comunicare tale operazione. Si tratta del codice  N19 con l’indicazione del flag “Supplenza in emergenza sanitaria da COVID-19”.

Il Ministero non ha ancora emanato invece le istruzioni operative e numerose scuole ci chiedono quale sia la data da prendere in considerazione per la proroga.

Decorrenza della proroga

L’art.  121  del Decreto legge n. 18 del 17 marzo 2020 afferma

“Al fine di favorire la continuità occupazionale dei docenti già titolari di contratti di supplenza breve e saltuaria, nei periodi di chiusura o di sospensione delle attività didattiche disposti in relazione all’emergenza sanitaria da COVID-19″

Il decreto, in maniera estensiva, tutela gli insegnanti titolari di contratto di supplenza temporanea nei periodi di sospensione delle lezioni. Questo porterebbe a credere che il periodo possa essere anticipato al 23 febbraio per le cosiddette “zone rosse” o al 5 marzo per il resto di Italia. Coronavirus. Proroga supplenti anche se il titolare è rientrato, date del contratto. Le FAQ

Più restrittiva l’interpretazione che ne fornisce il sindacato ANP, che propone come data dalla quale far partire l’applicazione quella di entrata in vigore del decreto, il 17 marzo.

Di conseguenza, per i contratti già chiusi nel periodo precedente, pur avendo le stesse caratteristiche, non si potrebbe far nulla.

Non sappiamo come stanno operando le segreterie in attesa di un eventuale chiarimento da parte del Ministero, una risposta ai docenti crediamo sia doveroso fornirla.

Maturità, Azzolina: più piani d’azione in base a data riapertura scuola, daremo informazioni su modalità

da Orizzontescuola

di redazione

La Ministra dell’istruzione Lucia Azzolina al Question time alla Camera dei Deputati sul tema della didattica a distanza e gli alunni con disabilità. Chiarimenti su Esame di Stato.

Una volta terminata l’emergenza – ha assicurato la ministra -, andrà fatta una riflessione su cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato, nella scuola come in altri ambiti, rispetto ai processi di digitalizzazione del Paese“.

In questo momento critico– ha proseguito Azzolina – dobbiamo andare avanti nell’impegno di non lasciare soli i nostri ragazzi, soprattutto i più fragili. La sospensione delle attività didattiche nelle scuole non ha interrotto il processo di inclusione degli studenti con disabilità. Difatti, le istituzioni scolastiche statali, nel dotarsi o potenziare le piattaforme e gli strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza grazie alle nuove risorse assegnate, tengono conto dei criteri di accessibilità per le persone con disabilità“.

Con la nota del 17 marzo scorso – ha spiegato ancora Azzolina –  il Ministero dell’istruzione, nel fornire a tutte le istituzioni scolastiche indicazioni operative per le attività didattiche a distanza, ha richiamato ad una maggiore attenzione proprio nei confronti di ciascun alunno con disabilità per assicurare pari opportunità di accesso alla didattica a distanza. Secondo queste indicazioni, l’insegnante di sostegno è tenuto a mantenere l’interazione con l’alunno, tra l’alunno e gli altri docenti curricolari e con i genitori, predisponendo il materiale personalizzato da far fruire con modalità specifiche di didattica a distanza. Non viene meno anche il monitoraggio della realizzazione del Piano educativo personalizzato“.

La Ministra si è poi soffermata sugli Esami di Stato, chiarendo: “Ho chiesto agli uffici del Ministero di predisporre più piani d’azione in base a diversi scenari possibili legati alla data di riapertura delle scuole che, ribadisco, si avrà quando il quadro epidemiologico lo consentirà, garantendo quindi la massima sicurezza a tutti gli studenti. I docenti, gli studenti e le loro famiglie, ai quali forniremo il massimo supporto, saranno messi nelle condizioni migliori per svolgere un esame serio e riceveranno tutte le informazioni in merito alle modalità che saranno adottate, non appena avremo un quadro anche temporale più definito“.