Un poeta che fa

Un poeta che fa

di Maurizio Tiriticco

Oggi, se pensiamo a un poeta, immaginiamo un uomo solo sperduto tra le nuvole alla ricerca dell’ispirazione! Ma in effetti siamo tutti poeti, quando facciamo! Perché nell’antica Grecia “poièin” significava appunto “fare, produrre”! Quindi, si può essere poeti in mille modi! Chiunque costruisca qualcosa di nuovo, che prima non c’era, è un poeta! Come Dante, Galileo, Renzo Piano!. Ma il “poeta”, quando crea, è solo con la sua immaginazione, che deve diventare una cosa! 

“La mia solitudine / la percorro ogni giorno / come un lungo / corridoio d’ospedale. / Il rumore dei passi / mi segue come una condanna”. Così sente e scrive Francesco Costantino nel suo “Forse potevo, versi e testi scelti”, Edizioni Artemide, Roma, 2018 (p. 78). In effetti, il Nostro non solo può, ma…deve e… soprattutto fa! Costruisce! Dal nulla o dai materiali più disparati! E tutto sempre ad ampio raggio. E con una profonda e attenta ispirazione, mediata da un altrettanto senso del reale. O meglio dal senso delle cose di tutti in giorni, da lui trasformate in oggetti d’arte. Quindi, artigiano e artista nel contempo!

Appunto! Francesco e Costantino! Grandi nomi! Due grandi della nostra storia, politica e religiosa! Quindi, è un uomo del pensare, dello scrivere e, soprattutto, del fare. In quarta di copertina infatti leggiamo: “Sebbene Francesco sia conosciuto soprattutto per la sua capacità di trasformare materiali di poco pregio in vere e proprie composizioni pittoriche, in sculture e oggetti di varia natura, questo volume è principalmente consacrato alla sua produzione poetica. Anche in questo campo Francesco spazia su una gamma variegata di tematiche: dalla poesia lirica alla satira politica, dalla denuncia sociale all’introspezione e alla messa a nudo della propria fragilità di fronte alla società e alla natura, non senza fare, di tanto in tanto, un’incursione sul terreno dell’autoironia. Quest’ultima è proprio la chiave di lettura che abbiamo scelto per dare un titolo a questa raccolta…” E quale migliore rappresentazione grafica del “fare” di Francesco? L’immagine della copertina: due cigni neri? Per niente affatto! E la didascalia recita: “Scissione, palma da datteri”.

Insomma, rivive l’antico adagio per cui “tutto si crea e nulla si distrugge”! Perché, in realtà, ogni cosa si trasforma costantemente! Forse è una rilettura del πάντα ῥεῖ, il “tutto scorre”, l’aforisma attribuito ad Eraclito? Non so! Comunque, questa costante ricostruzione delle cose è la forza e la divisa del nostro Francesco Costantino. E questa abilità di Costantino è anche la gioia di tanti bambini. Con tanti pezzi di canna le mani di Francesco Costantino costruiscono mini aquiloni! Aeroplanini! Girandole! Ed ecco i bambini felici correre per il cortile a far volare i loro giocattoli! Che valgono tanto! Per le loro piccole mani! Quanto non costano per le grandi ed operose mani di Francesco Costantino.

Ecco un altro segnale del fantastico spirito creativodi Francesco Costantino: “Se ti parlo o ti penso / non ti amo / ma se tu fossi /cielo terra mare / ed io uccello erba o mare / t’amerei”. Ed ecco altre due perle: “Parliamo / ci ascoltiamo / ci guardiamo / ma più ci unisce quel che non diciamo”. Mi ricorda l’antico proverbio “la parola è d’argento, il silenzio è d’oro”. Perché il silenzio è dei saggi! Ma, quando i saggi o i poeti parlano, solo allora la parola è d’oro. Ed è per questo che la parola d’oro, quella giusta, è cosa rara! Perché in effetti troppo spesso – come ci ricorda la bella canzone di Chiosso, Del Re e Ferrio, che la grande Mina ha magistralmente interpretato – leparole spesso sono solo parole! Che l’amante infedele intreccia per ingannare l’amata! Era la primavera del 1972. “Parole, parole, parole. Parole parole, parole. Parole, parole, parole. Parole, parole, parole. Parole, parole, parole. Soltanto parole Parole tra noi. Che cosa sei, che cosa sei, che cosa sei Cosa sei Non cambi mai, non cambi mai, non cambi maiProprio mai Nessuno più ti può fermare Chiamami passione dai, hai visto mai. Caramelle non ne voglio più. La luna ed i grilli normalmente mi tengono sveglia…”. Grande Mina, grande canzone, grandi parole!

E con le parole che seguono Saverio Torcasio conclude la sua prefazione al libro di Costantino: “L’intera opera di Francesco Costantino è un melange continuo di parole, immagini, cose, suoni, movimenti. In fondo, c’è un filo conduttore che unifica le varie creazioni artistiche e poetiche di Francesco e che rappresenta un ponte tra scultura, arti figurative e poesia. Ancora una volta è lui stesso che ce lo fornisce indirettamente: ‘Tutto è materia prima: anche le parole’, parole e opere che sembrano sempre sgorgare dalle sue radici contadine”.

Rinvio infine alle numerose immagini che concludono e, per certi versi, illuminano il testo di Francesco Costantino! Peccato che il bianco e nero ci privi della bellezza dei colori che possiamo comunque immaginare. Materiali vari sono trasformati in oggetti d’arte. Ecco alcune didascalie: Girandole, canne e latta; maschere e mascherine in terracotta; i quattro elementi, strisce di canna. E non solo! Con le gomme da masticare Francesco Costantino crea un gruppo di vestali, le tre grazie, figure di donne.

E alla fine del volume Costantino Morosin, pittore e scultore, così scrive tra l’altro: “Francesco Costantino nel 2001 crea contrapponendo ancora l’indice al pollice. E trae da un oggetto morto un piccolo cuore vivo, che mi mostra con gioia girare ancora un attimo: ci distrae come lo zig zag della falena prima di morire di luce. Così con l’antica Arte del nulla misuriamo l’infinito”.

Adesso basta prendere in giro la scuola!

Cuzzupi: adesso basta prendere in giro la scuola!

È, ormai, da tempo che richiamiamo l’attenzione sulla situazione che si sta delineando per la ripresa della scuola e lo stiamo facendo con precise segnalazioni e con la richiesta di mettere in campo il realismo necessario a guardare ciò che è e non quello che vorremmo. Sono mesi che ci sentiamo ripetere dalle Istituzioni che la scuola riprenderà in piena efficienza e con le dovute accortezze, che le cattedre saranno tutte coperte, che il problema dei precari troverà un’adeguata soluzione, che gli scempi determinati da vincoli che sfuggono alle più elementari logiche saranno sanati, che il problema delle classi pollaio verrà affrontato e risolto. Tutte bellissime intenzioni che però vanno a cozzare con la realtà e con processi burocratici che, mai come in questo momento, ledono il sistema scuola e la credibilità delle Istituzioni”. Questa la dura presa di posizione dell’UGL Scuola che, attraverso il proprio Segretario Nazionale, Ornella Cuzzupi, segnala l’enorme rischio che si sta correndo in funzione del nuovo anno scolastico.

Se si continua a percorrere la strada delle chiacchiere senza cambiar urgentemente registro, ci troveremo al cospetto di un disastro annunciato le cui responsabilità ricadranno completamente su un esecutivo nato proprio per gestire le emergenze. Non è possibile – continua Cuzzupi – che al momento manchino ancora migliaia e migliaia di docenti e professionalità necessarie alla scuola, che la stabilizzazione tanto esaltata rimanga una chimera, è irresponsabile che ancora non si abbiano chiari i criteri per intervenire sulle strutture da adeguare, è assurdo che ancora non si abbia una precisa indicazione sul come assicurare ai vari istituti strutture di primo intervento per eventuali emergenze per una pandemia che è ancora tutta da sconfiggere”.

 Ma il Segretario Nazionale non si ferma alle denunce:

Da parte nostra non intendiamo attendere passivamente che il disastro si materializzi;, che un certo mondo politico alimenti diatribe tra il personale (pensiamo ad esempio ai docenti statali e quelli delle paritarie); che attività che dovrebbero essere già certezze rimangano ancora nel limbo del “da fare” (tipo i percorsi formativi abilitanti); che i lavoratori della scuola stiano ancora sotto il giogo d’interessi che con la missione scolastica hanno poco a che vedere; che il nostro patrimonio del domani sia affidato al fato. No – chiarisce il Responsabile UGL Scuola – l’UGL chiede con urgenza un incontro ai vertici ministeriali per un confronto sui problemi e poco ci interessa di procedure che lasciano il tempo che trovano di fronte ad una situazione d’emergenza gravissima. Se il Ministero continuerà nella scelta di sfuggire a interlocuzioni che tendono a sollevare problemi e individuare soluzioni l’UGL avvierà tutte le azioni necessarie e in tutte le Sedi opportune a difesa dei lavoratori della scuola, della scuola stessa e, mi si consenta, del futuro del Paese”.

Federazione Nazionale UGL Scuola

Non è finita

Non è finita

di Gabriele Boselli

Purtroppo non è finita. Da metà settembre milioni di persone -non vaccinate, parzialmente vaccinate o in cui i vaccini non sono comunque efficaci- resteranno senza protezione dal covid a causa dell’alta trasmissibilità e morbilità della variante Delta e delle varianti successive, sinora sempre peggiori delle precedenti. Molte migliaia di persone a causa del lassismo sanitario dovranno in seguito fare i conti con disabilità a lungo termine e permanenti. Questo anche a causa di teorie antiscientifiche (medicine “alternative”, terrapiattismo, ufologie) diffuse anche tra alcuni medici, ma cui aderiscono fideisticamente anche non rari insegnanti e DS no-vax.

La riapertura di discoteche e luoghi di svago  sta coltivando già da ora vivai virali che esploderanno, come nel settembre scorso, al riaprirsi delle scuole se non saranno state messe effettivamente  in atto tutte le misure per mantenere bassa la trasmissione del virus nei luoghi di possibile contagio.

Come scritto in una recente dichiarazione di 100 scienziati di tutto il mondo , “Riteniamo non etica e illogica qualsiasi strategia che tolleri luoghi con alti livelli di infezione”. Pertanto le scuole potrebbero riaprire in presenza a ranghi e orari pieni solo se venissero praticate davvero le misure di distanziamento e protezione previste quest’anno e solo parzialmente attuate. Non succederà nemmeno nel prossimo settembre.

Ho potuto sperimentare di persona come allievo, durante un corso regionale a distanza per il computer di livello 2, i limiti e i pregi della DAD. Dopo una mezz’ora tendevo ad assopirmi, mi riprendevo con un caffè, poi ci ricascavo. Ho appreso certo meno di quanto sarebbe avvenuto in presenza ma penso fosse dovuto anche al naturale decadimento del mio cervello ultrasettantenne. Ma se le lezioni fossero state non di 90 ma di 30’, l’insegnante dall’eloquio meno robotico e noioso (mai una battuta divertente in 11 lezioni) e la multimedialità meglio agita forse avrei resistito di più al sonno. Comunque qualcosa ho imparato e ora -grazie a questa specie di DAD- ho un po’ meno bisogno degli interventi casalinghi del tecnico.

Conclusioni

Dato che il numero degli alunni per classe è ormai stabilito, l’ampiezza dei locali e il numero degli autobus pressochè definitivi,

-continuare con didattica parte in presenza e parte a distanza, graduando secondo i tassi statisticamente prevedibili degli indicatori di contagio ovvero agire -contrariamente al settembre scorso, non solo sui dati ma anche sulle previsioni

-articolare diversamente durata e modalità delle lezioni a distanza per renderle più piacevoli e coinvolgenti.

Dottorato di ricerca e Master universitario alla prova della pandemia

DOTTORATO DI RICERCA E MASTER UNIVERSITARIO
ALLA PROVA DELLA PANDEMIA.

INVESTIRE IN FORMAZIONE POST-LAUREA CONVIENE

I risultati dei Report 2021 di AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei Dottori di ricerca e dei Diplomati di master evidenziano un’apprezzabile soddisfazione per il corso frequentato e ottime performance occupazionali (tasso di occupazione, retribuzione, efficacia del titolo) che la pandemia ha intaccato solo parzialmente.

[Bologna, 09 luglio 2021] Investire in formazione post-laurea, per specializzarsi o per aggiornarsi. Una scelta che si dimostra vincente e che supera la prova della pandemia. Il tasso di occupazione e le retribuzioni dei diplomati di master e dei dottori di ricerca si confermano infatti superiori a quelli dei laureati.

Le Indagini AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei Dottori di ricerca e dei Diplomati di master degli Atenei aderenti al Consorziohanno preso in esame: 

le performance formative di circa 4.500 dottori di ricerca del 2020 di 30 atenei;

gli esiti occupazionali di circa 5.500 dottori di ricerca del 2019 di 40 atenei, contattati a un anno dal conseguimento del titolo di studio;

le performance formative di oltre 8.000 diplomati di master del 2020, di primo e di secondo livello, di 16 atenei;

gli esiti occupazionali di circa 11.500 diplomati di master del 2019, di primo e di secondo livello, di 26 atenei, contattati a un anno dal conseguimento del titolo di studio.

GLI EFFETTI DELLA PANDEMIA

Le differenze rispetto all’indagine del 2019 sono relative a pochi aspetti.

Tra i diplomati di master del 2020 si registra una diminuzione delle esperienze di stage durante il percorso (-5,2 punti percentuali) e un aumento del project work (+5,6 punti percentuali), segno che gli atenei si sono prontamente attivati per adattare le attività del master alla situazione emergenziale legata alla pandemia da Covid-19.

Sugli esiti occupazionali l’effetto della pandemia è tutto sommato contenuto: complessivamente, nel 2020 si evidenzia una diminuzione del tasso di occupazione a un anno dal titolo di -0,9 punti percentuali tra i dottori di ricerca e di -1,8 punti percentuali tra i diplomati di master; ciò, peraltro, a fronte di livelli occupazionali di partenza elevati. La crisi pandemica, inoltre, non ha intaccato particolarmente le caratteristiche del lavoro svolto: sia tra i dottori di ricerca sia tra i diplomati di master si registra, infatti, un aumento delle retribuzioni mensili nette rispetto all’indagine del 2019, ma questo miglioramento riguarda chi si è inserito nel mercato del lavoro prima dello scoppio dell’emergenza sanitaria. Analogamente, l’efficacia del titolo è migliorata per i dottori di ricerca e rimasta sostanzialmente stabile per i diplomati di master, ma anche in questo caso ciò riguarda chi ha iniziato a lavorare prima della pandemia.

RISULTATI IN PRIMO PIANO

DOTTORI DI RICERCA

PROFILO

  • Il 5,4% ha svolto un dottorato in collaborazione con le imprese (dottorato industriale o dottorato in alto apprendistato): la percentuale varia dall’11,2% di ingegneria al 2,1% di scienze economiche, giuridiche e sociali e all’1,6% di scienze umane.
    • Il 33,8% dedica alla ricerca oltre 40 ore a settimana: dal 40,6% delle scienze di base al 25,0% delle scienze economiche, giuridiche e sociali.
    • L’83,6% ha realizzato almeno una pubblicazione: il 91,5% dei dottori in ingegneria rispetto al 66,7% di scienze economiche, giuridiche e sociali.
    • Il 63,2% dei dottori di ricerca dichiara che, potendo tornare indietro al momento dell’iscrizione, si iscriverebbe nuovamente allo stesso corso di dottorato e allo stesso ateneo (dal 66,2% per i dottori in scienze economiche, giuridiche e sociali fino al 61,1% per i dottori in scienze della vita). È rilevante, e pari al 19,7%, la quota di chi, potendo tornare indietro, seguirebbe un dottorato all’estero.

CONDIZIONE OCCUPAZIONALE A UN ANNO DAL CONSEGUIMENTO DEL TITOLO

  • Il tasso di occupazione è pari all’88,1%: varia dal 90,7% di ingegneria e 90,5% di scienze della vita all’82,5% di scienze umane.
  • Il 59,2% svolge attività di ricerca in misura elevata nel proprio lavoro: i dottori in scienze di base sono più frequentemente coinvolti in attività di ricerca (72,5%), all’opposto di quelli in scienze umane (45,4%).
  • La retribuzione mensile netta è pari, in media, a 1.728 euro: le retribuzioni più elevate sono dichiarate dai dottori di ricerca in scienze della vita (1.902 euro), mentre sono inferiori alla media tra i dottori in scienze umane (1.361 euro).
  • Il 69,8% ritiene che il titolo di dottore sia “molto efficace o efficace”: l’efficacia del titolo è massima tra i dottori in scienze di base (78,2%) e più contenuta tra i dottori in scienze umane (61,2%).

DIPLOMATI DI MASTER

PROFILO

  • Il 65,5% si è iscritto in un ateneo diverso da quello di conseguimento della laurea. In particolare, il 5,8% ha una laurea ottenuta in un ateneo estero: la quota varia tra l’8,5% dell’area economica, giuridica e sociale e il 3,6% di quella medica.
  • Frequentemente si iscrivono ai corsi di master persone che sono già inserite nel mercato del lavoro. I lavoratori-studenti, ovvero quanti hanno svolto attività lavorative continuative e a tempo pieno per più della metà della durata del master, sono il 53,9%, percentuale che sale al 69,4% nell’area medica e si contrae al 42,8% in quella umanistica.
  • Il 64,4% ha svolto un periodo di stage o un project work durante la frequenza del corso: il 36,1% ha svolto lo stage, il 28,3% ha potuto contare sul riconoscimento di un project work o di un’attività lavorativa. La diffusione di questi tipi di esperienza, complessivamente considerati, varia dall’82,0% dell’area scientifica e tecnologica al 51,3% dell’area medica.
  • Il 68,4%, potendo tornare indietro al momento dell’iscrizione, confermerebbe corso e ateneo scelto (dal 72,6% dei diplomati dell’area medica al 66,1% di quelli dell’area economica, giuridica e sociale e al 65,8% di quelli dell’area scientifica e tecnologica).

CONDIZIONE OCCUPAZIONALE A UN ANNO DAL CONSEGUIMENTO DEL TITOLO

  • Il tasso di occupazione è pari all’86,9%: si raggiunge quasi la piena occupazione nell’area medica (94,4%), scende ma resta su livelli elevati nell’area umanistica (78,4%).
  • La retribuzione mensile netta è pari in media a 1.745 euro: le retribuzioni più elevate sono associate ai diplomati dell’area medica (1.954 euro), più contenute tra quelli dell’area umanistica (1.339 euro).
  • Il titolo di master è valutato “molto efficace o efficace” per il 51,3% degli occupati: raggiunge il 56,9% nell’area medica, mentre si riduce in quella scientifica e tecnologica (46,3%).
  • Il 67,7% prosegue l’attività lavorativa cominciata prima del master: tale quota è massima nell’area medica (78,0%) e minima in quella scientifica e tecnologica (48,8%). Tra chi prosegue il lavoro precedente al conseguimento del titolo, il 74,2% ritiene che il master abbia comportato un miglioramento nel lavoro svolto. Tra quanti, invece, hanno iniziato l’attuale attività lavorativa dopo il conseguimento del master, il 61,4% ritiene che il master abbia avuto un ruolo per il ritrovamento del lavoro.

REPORT COMPLETI AI SEGUENTI LINK:

https://www.almalaurea.it/universita/indagini/dottori/profilo/profilo_dottori2020

https://www.almalaurea.it/universita/indagini/dottori/occupazione/occupazione_dottori2020

https://www.almalaurea.it/universita/indagini/master/profilo/profilo_master2020

https://www.almalaurea.it/universita/indagini/master/occupazione/occupazione_master2020

AlmaLaurea è un Consorzio Interuniversitario fondato nel 1994 che a oggi rappresenta 76 Atenei e circa il 90% di coloro che ogni anno si laureano in Italia. Il Consorzio è sostenuto dal contributo del Ministero dell’Università e della Ricerca e dagli Atenei aderenti. Il suo Ufficio di Statistica è dal 2015 membro del Sistan, il Sistema Statistico Nazionale.

Il Consorzio realizza ogni anno due Indagini censuarie sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati a 1, 3 e 5 anni dal conseguimento del titolo, restituendo agli Atenei aderenti, al Ministero, all’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) basi documentarie attendibili per favorire i processi di programmazione, monitoraggio e valutazione delle decisioni assunte dalle Università. Il Consorzio vuole essere anche un punto di riferimento per i diplomati e per i laureati di ogni grado, ai quali AlmaLaurea offre strumenti di orientamento, servizi, informazioni e occasioni di confronto tra pari, per valorizzare il loro percorso formativo e facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro.

Il Consorzio raccoglie e rende disponibili online i CV dei laureati (oggi quasi 3.300.000) e affianca gli Atenei consorziati nelle attività di job placement attraverso una piattaforma web per l’intermediazione.

Favorisce, inoltre, l’incontro tra offerta e domanda di lavoro qualificato tramite la società interamente controllata AlmaLaurea srl, Agenzia Per il Lavoro (APL) che opera principalmente nell’intermediazione e nella ricerca e selezione del personale, progettando ed erogando servizi – rivolti a imprese, enti e professionisti – concepiti e offerti nell’interesse primario dei laureati e in sinergia con gli Atenei e con le Istituzioni pubbliche competenti.

Il Consorzio internazionalizza i propri servizi, le competenze, le attività di ricerca in prospettiva globale, collaborando con Paesi europei – in linea con la Strategia di Lisbona – ed extra europei.

Dall’esperienza di AlmaLaurea è nata l’associazione di scuole AlmaDiploma, per creare un collegamento tra la scuola secondaria superiore, l’università e il mondo del lavoro.

Il problema visivo

Il problema visivo

di Paolo Manzelli

Vivamo in una epoca della “Realta Virtuale” e di “Realta Aumentata” la dove gli “Ologrammi –Virtuali , vanno ad es. a sostituire le modelle reali , nelle sfilate di moda, esibendo visioni tecnologiche di immagini ottiche ed elettromagnetiche che simulano la realtà delle bellissime modelle . A fine della sfilata le modelle Olografiche vengono trasformate in molteplici sciami di farfalle e /o di palloncini colorati allo scopo di  rendere visivo il fatto che le modelle virtuali sono costituite solo ologrammi tridimensionali di luce . Malgrado tale evidenza, la cultura tradizionale non riesce a capire che la nostra visione cerebrale corrisponde alla creazione di un ologramma tridimensionale Quantico .creata nel cervello mediante  suddivisione delle particelle  e della luce(fotoni) ,  in frequenze (emisfero sinistro ) ed in lunghezze d’onda ( emisfero destro) che si integrano in ENTANGLEMENT nell’area occipitale dove si forma l’ologramma visivo cerebrale , dove si costruisce la immagine tridimensionale percepiamo come percezione macroscopica dell’ ambiente , sia coscientemente durante il giorno, che inconsapevolmente nel Sogno REM durante la notte.

Rf.1.)- La percezione Visiva e l’Arte:

http://venezian.altervista.org/Scienzarte/41._Modelli_di_percezione.pdf

Rf.2.) La percezione durente il Sogno: https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=145899

Rf.3.) La irrazionalita della percezione Macroscopica : https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=132352

La revisione della falsa oggettività della visione macroscopica e stato una delle tematiche  tema fondanti della ativita di diffusione e ricerca di “EGOCREANET Cluster”,dal 2004 ad oggi, ma purtroppo il nostro tentativo di cambiamento del Paradigma Meccanico teso ad annullare il criterio di oggettività della percezione della realtà visiva trova ancora una assurda difficoltà di essere concepito come un livello superiore di comprensione della Tecnologia Contemporanea degli Ologrammi non più correlata a modelli interpretativi determinati dalla arbitraria  separazione tra ed oggetto della percezione sensoriale.

Infatti a causa della radicata visione della oggettivita’ della visione macroscopica , ancora oggi si fa credere alla gente che la “Mascherina” sia una effettiva protezione dal virus pandemico, pur sapendo che le dimensioni nanometriche del virus sono un milione di volte più piccole dei fori millimetrici che ci permettono di respirare attraverso la Mascherina obbligatoria.

LA INNER VISION OLOGRAFICA : La percezione visiva tridimensionale dell’ologramma visivo prodotto tecnologicamente è sostanzialmente la stessa che si ha osservando la realtà di giorno come durante il sogno REM -L’informazione visiva viene elaborata dal nostro cervello come hanno delineato descrivendo i  principi olografici di David BOHM e Karl PRIBRAM della creazione cerebrale della ricostruzione quantica del fronte d’onda che per interferenza che definiscono gli ologrammi interni della visione interna al cervello .  Osservò Pribram. noi non vedremmo l’ ambiente di oggetti macroscopici cosi “per come sono” ma solamente percepiamo la loro informazione ,macroscopica di superficie creando gli ologrammi cerebrali come INNER VISION OLOGRAFICA- E’ importante capire che la nostra visione del mondo nasce a partire dall’interno del cervello e non dall’esterno dell’occhio in quanto gli occhi non vedono oggettivamente  qualcosa che è fuori, proprio in quanto il cervello costruisce le immagini dell’ ambiente come simulazioni macroscopiche create dal sistema cerebrale di visione interna Olografica. Pertanto  ciò che a noi sembra essere oggettivamente cio che percepiamo come ambiente è in gran misura illusorio.  La nostra visione macroscopica è infatti limitata e superficiale cosi’ come quando osserviamo la superficie del mare senza domandarci come vivano i pesci che nuotano sott’acqua. La Scienza Bio.Quantica sviluppata da EGOCREANET -Cluster fin dal 2004 ha iniziato con il rimodulare questo errore basato sulla arbitraria e assurda separazione tra il soggetto percettivo e l’ oggetto percepito che ancora permane come riferimento obsoleto della visione oggettiva di NEWTON e di KANT . che purtroppo ancora oggi ci porta a ritenere ad es. che la “Mascherina” possa essere una protezione (come ci dice la immagine visiva macroscopica) da un virus che è di dimensioni nanometriche nettemente invisibili.

Bianchi: scuola in presenza non è solo problema del governo

da Redazione ANSA

“La scuola italiana è in cammino. Non è che il ritorno in presenza è un problema solo del governo: tutti dobbiamo lavorare per tornare alla normalità.

Io me ne sto già occupando, voglio che se ne occupino anche gli altri, voglio che lo facciamo assieme, dobbiamo insistere, condividere, sostenere il ministro per tornare ad una scuola in presenza che sia una scuola di affetti. Va fatto insieme, io ci sono ma dovete esserci anche voi”. Così il ministro dell’ Istruzione Patrizio Bianchi.

“La sto facendo la battaglia per la presenza, giorno e notte, mi impegno a continuarla ma ognuno ha una responsabilità: il Cts fa le sue affermazioni, loro ci dicono che ci sono ancora dei problemi sanitari e ci devono dire loro cosa succede se ci sono certi livelli di copertura vaccinale. Io la battaglia per il rientro in presenza la sto facendo alla grande, facciamola insieme”, precisa il ministro  Bianchi.

“Allo stato attuale non c’è, non abbiamo in mente di farlo, però c’è un fortissimo appello alla solidarietà collettiva”. Così Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione, risponde all’ipotesi di rendere obbligatorio il vaccino per gli insegnanti (proposta avanzata nelle scorse ore anche dai dirigenti scolastici). Bianchi ha parlato a margine dell’evento di apertura di Repubblica delle idee, in corso a Bologna.

Ritorno a scuola, i vaccini ci sono ma vanno cambiati i parametri

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

L’avanzare della campagna di vaccinazione, che ha raggiunto l’82% di tutto il personale scolastico ed è ormai aperta anche agli studenti, potrebbe portare ad un cambiamento nella valutazione di alcuni dei parametri che determinano il monitoraggio, quelli in base ai quali vengono definiti i colori delle regioni e che lo scorso anno scolastico hanno fatto scattare la didattica a distanza. Il confronto tra tecnici ed esperti del Comitato tecnico scientifico e delle Regioni è aperto anche se al momento, sottolineano fonti di governo, si tratta di un ragionamento “prematuro”, mentre è uno studio della Simon Fraser University del Canada a ribadire che solo verifiche regolari possono garantire un adeguato tracciamento e, di conseguenza, il controllo della diffusione del virus nelle scuole.

Lo spettro Gran Bretagna
Con la diffusione sempre più ampia della varante Delta e l’avanzare delle vaccinazioni, il rischio è quello di trovarsi in una situazione simile a quella della Gran Bretagna dove all’aumento dei casi non corrisponde un aumento delle ospedalizzazioni. Se non si interviene sui parametri – e in particolare sull’incidenza dei casi – il rischio è che le regioni abbiano un numero alto di casi, e dunque finiscano in zona gialla o arancione, ma gli ospedali vuoti. E questo inciderebbe anche sulla scuola, con molti presidenti che potrebbero chiudere gli istituti come avvenuto l’anno scorso. Al momento comunque al Cts non sono arrivate richieste da parte del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che tuttavia sembra intenzionato a porre il tema.

L’obbligo di vaccinazione
«La battaglia per la presenza – dice a chi lo sollecita ancora sull’argomento – la sto facendo giorno e notte, mi impegno a continuarla ma ognuno ha una responsabilità: il Cts fa le sue affermazioni, loro ci dicono che ci sono ancora dei problemi sanitari e ci devono dire loro cosa succede se ci sono certi livelli di copertura vaccinale». Il ministro è freddo sull’idea dell’assessore alla Salute dell’Emilia Romagna, Raffaele Donini, di vincolare la presenza degli studenti al vaccino: «Allo stato attuale non c’è l’obbligo vaccinale e non abbiamo in mente di introdurlo» ribadisce Bianchi dopo che il Cts ha già definito «non plausibile» la proposta proprio per lo stesso motivo. A chiedere l’obbligo, ma per i prof, è invece il sindaco Firenze Dario Nardella, ricordando che è stato messo per il personale sanitario, mentre la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia invita i docenti, «soprattutto quelli dei territori in cui la percentuale di professori vaccinati è bassa, a procedere con la vaccinazione».

Gli altri nodi
A chiedere che venga valutato attentamente il numero di alunni per classe, il nodo dei trasporti e la capienza delle aule sono invece i sindacati della scuola. «Non si può concentrare il tema della sicurezza a scuola su 200 mila unità, sono solo il 14% i non vaccinati nella scuola», fa notare Francesco Sinopoli (Flc Cgil). Il punto sul quale si potrebbe trovare una sintesi tra le varie istanze – quando le richieste del ministro arriveranno al Comitato tecnico scientifico – è quello del distanziamento: non è escluso che proprio alla luce delle vaccinazioni si possa decidere di far saltare la necessità di mantenere un metro di distanza tra gli studenti e lasciare solo l’uso delle mascherine. Oggi intanto circa duecento dirigenti scolastici italiani del sindacato DirigentiScuola, provenienti da tutte le Regioni, hanno manifestato davanti al ministero dell’Istruzione per chiedere udienza e portare in piazza problemi nuovi e strutturali della scuola. Con simboliche catene al braccio hanno pacificamente invaso le scalinate della dicastero per ribadire che «il ministro è latitante nei confronti dei problemi della dirigenza» e che «bisogna immediatamente uscire dagli slogan e dagli annunci per mettere mano ai problemi veri».

Bianchi: il prossimo sarà un anno costituente per la scuola

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

Spazi comuni dove incontrarsi e coltivare la socialità fra una lezione e l’altra, aree relax dove far riposare la mente, aule e ambienti digitali che favoriscano un apprendimento innovativo. È questa la scuola del futuro immaginata dalle ragazze e dai ragazzi che hanno partecipato in questi giorni a “We_spaces”, la maratona di idee organizzata dal Ministero dell’Istruzione nell’ambito del primo European Summer Camp della scuola italiana, che si è concluso oggi. Un progetto di sperimentazione delle metodologie didattiche-innovative, promosso in attuazione del Piano estate e del Piano nazionale scuola digitale (Pnsd).
A premiare le studentesse e gli studenti, e il progetto vincitore dal titolo “Mind Society”, è stato il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, intervenuto durante l’evento che si è svolto martedì alla Casa del Cinema a Villa Borghese a Roma, che ha definito un «anno costituente» per la scuola quello che si aprirà a settembre.

Le parole del ministro
Il ministro ha incontrato le ragazze e i ragazzi, arrivati da tutta Italia, che in questi giorni hanno lavorato in gruppo mettendo a punto nuove idee per una scuola davvero innovativa. Partecipazione, confronto, collaborazione ed esposizione dei propri elaborati sono stati alla base del metodo didattico-innovativo sperimentato nelle giornate del Summer Camp.
«Avete utilizzato strumenti innovativi di confronto e di esposizione, avete sperimentato in prima persona l’innovazione didattica», ha detto Bianchi rivolgendosi alle ragazze e ai ragazzi presenti al Camp. «L’anno prossimo sarà un anno costituente della scuola, tutti dobbiamo lavorare per ripensarla, dobbiamo farlo insieme. Abbiamo voluto la scuola d’estate, in cui rientra questo progetto, per recuperare socialità e un tempo di qualità in cui i giovani lavorano insieme, si misurano insieme, fanno anche dei sacrifici insieme».

«WE_Spaces»
È uno dei percorsi intrapresi nell’ambito del Summer Camp. Un hackathon per co-progettare nuovi ambienti di apprendimento, con l’obiettivo di rinnovare gli spazi e le dotazioni per la scuola del nuovo millennio. Quarantadue partecipanti, organizzati in sei squadre di ricerca, hanno progettato un nuovo edificio scolastico con spazi sicuri, accoglienti e sostenibili, in grado di innovare le attività della scuola.

«WE_Ideas»
L’altra iniziativa del Summer Camp, , ha previsto, invece, la simulazione della costruzione di un’agenda comune europea. In questo percorso sono stati ottanta i partecipanti, organizzati in tre gruppi, chiamati a simulare una sessione di lavoro straordinaria della Commissione Europea, riunitasi per affrontare insieme alcune problematiche comuni degli Stati membri. A supporto di tutti i lavori, un terzo gruppo di studentesse e studenti ha organizzato una redazione per la preparazione di newsletter, servizi giornalistici, articoli e comunicati stampa relativi alle attività svolte.

Graduatorie ATA terza fascia, sindacati convocati dal Ministero. Si riapre possibilità di inserimento scuole?

da OrizzonteScuola

Di redazione

“Le Organizzazioni sindacali sono invitate a partecipare alla riunione che si terrà – in videoconferenza – il giorno 13 luglio 2021, alle ore 11,00 con il seguente ordine del giorno: Graduatorie di III Fascia ATA”: questa la convocazione del Ministero dell’istruzione rivolta ai sindacati.

Nei giorni scorsi le Organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl, Gilda, Uil, Snals hanno chiesto al Ministero un incontro urgente per risolvere le criticità emerse nella valutazione delle domande presentate dagli aspiranti di terza fascia ATA.

Le richieste dei Sindacati – già esposte alcune settimane fa, senza ricevere risposta -sono state:

  • per chi ha aggiornato, la mancanza di tutte le scuole del triennio precedente
  • domande senza scuole: i candidati non hanno importato le sedi
  • gli aspiranti che per errore materiale hanno cliccato su conferma anziché aggiornamento, pur aggiungendo i nuovi titoli culturali e/o di servizio acquisiti

Potrebbe dunque riaprirsi la possibilità della scelta scuole da parte dei candidati che in fase di compilazione dell’istanza non l’hanno fatto?

Un errore che, lo abbiamo sottolineato in diversi articoli, è stato comune fra gli aspiranti. Difficile dire quale potrebbe essere la soluzione prospettata dal Ministero.

Ricordiamo tuttavia che si va verso la pubblicazione delle graduatorie provvisorie.

Graduatorie GPS: dal 16 luglio iscrizione elenchi aggiuntivi prima fascia, chi può inserirsi. In arrivo nota Ministero

da OrizzonteScuola

Di redazione

Graduatorie GPS per le supplenze: i docenti che hanno conseguito l’abilitazione e/o la specializzazione sostegno potranno inserirsi negli elenchi aggiuntivi alla prima fascia, in modo da avere la priorità nell’assegnazione delle supplenze sui colleghi di II fascia non abilitati.

Elenchi aggiuntivi alla prima fascia GPS: previsti dall’OM n. 60/202

E’ l’art. 10 dell’Om n. 60/2020 a prevedere l’integrazione della prima fascia GPS (e correlate graduatorie di istituto II fascia) con degli elenchi aggiuntivi per il personale che nel frattempo ha conseguito il titolo di abilitazione e/o specializzazione sostegno.

Domanda su Istanze online

I docenti interessati potranno presentare domanda tramite Istanze online  tra il 16 luglio 2021 ed il 24 luglio 2021 (la nota del Ministero specificherà l’orario di chiusura dell’istanza)

La data, seppure ancora indicativa, è stata comunicata ieri nel corso della riunione al Ministero con i sindacati.

Il Decreto Sostegni bis, art. 59, c. 4, lettera a) prevede l’inserimento di tutti i docenti che avranno conseguito il titolo richiesto entro il 31 luglio 2021. Di conseguenza il Ministero prevede l’iscrizione con riserva dei docenti che conseguono il titolo dopo il 24 luglio e comunque entro il 31 luglio 2021 e le modalità di comunicazione dell’avvenuto conseguimento del titolo.

Quale provincia scegliere

I docenti già inseriti nella II fascia GPS non potranno modificare la provincia di inclusione.

I docenti che entro il 6 agosto non si sono inseriti nelle GPS potranno inserire oppure collocati in diversa GPS rispetto a quella per cui presentano domanda, indicheranno nell’istanza anche le scuole (fino ad un massimo di 20 sedi).

Decreto sostegni bis, accordo vicino sulla scuola per organico Covid. Si lavora sulla stabilizzazione dei precari

da OrizzonteScuola

Di Andrea Carlino

Continua il lavoro della commissione Bilancio per quanto riguarda il Decreto Sostegni bis. Come già anticipato da Orizzonte Scuola nei giorni scorsi, una parte importante del provvedimento è dedicato alla scuola ed è su questo fronte, in particolare sulla stabilizzazione dei precari che si gioca la partita tra M5S, Lega e Pd.

Secondo quanto raccolto sono in arrivo le riformulazioni del governo con emendamenti sia per quanto riguarda l’organico Covid che per quanto riguarda la stabilizzazione dei precari. Le nuove versioni degli emendamenti sono attese dal pomeriggio, ma ancora non sono state depositate.

Si dovrebbe chiudere, in un senso o nell’altro nelle prossime ore, già stasera. Il Decreto Sostegni bis è già stato calendarizzato per lunedì 12 luglio in aula a Montecitorio.

Sull’argomento interviene il responsabile scuola della Lega, Mario Pittoni: “Le preselettive invocate da Pd e grillini odorano di “vendetta” nei confronti dei docenti che li hanno “scaricati” dopo il tradimento di tutti gli impegni elettorali che li riguardavano. Difficile trovare altre spiegazioni alla pretesa di prove utili al massimo a selezionare concorrenti per i quiz televisivi. Non certo per far emergere competenza e attitudine all’insegnamento…”

Immissioni in ruolo a.s. 2021/22: tutorial, guida e faq del MI sulla procedura automatizzata

da La Tecnica della Scuola

Sul sito POLIS – Istanze on-line del Ministero dell’Istruzione sono disponibili tre strumenti utili per le immissioni in ruolo dei docenti a decorrere da settembre 2021.

Si tratta:

Le FAQ del MI

PROCESSO DI AUTOMAZIONE DELLE NOMINE IN RUOLO PERSONALE DOCENTE

Come funziona il processo di Automazione delle Nomine in Ruolo?

Gli uffici definiscono un turno di convocazione individuando il canale di reclutamento, le graduatorie, gli insegnamenti e gli aspiranti. Stabiliscono le date di disponibilità per presentare la domanda per l’individuazione su provincia e insegnamento e in questo periodo gli aspiranti devono fare domanda. Viene poi elaborata la fase di individuazione su provincia e insegnamento e gli aspiranti destinatari di una proposta di nomina vengono raggiunti da una comunicazione. Gli uffici registrano le date per inoltrare la domanda per l’assegnazione di sede e gli aspiranti individuati nella prima fase devono fare una nuova domanda per esprimere le preferenze di sede. Viene elaborata la fase di assegnazione sede e tutti gli aspiranti riceveranno comunicazione della sede assegnata.

Chi partecipa alla prima fase (Individuazione su provincia e insegnamento)?

Parteciperanno tutti i docenti presenti nelle graduatorie di origine per gli insegnamenti che l’ufficio competente ha previsto nel turno e se in posizione utile tra quelle che l’ufficio ha indicato per il turno di convocazione.

Chi partecipa alla seconda fase (Assegnazione sede)?

Parteciperanno tutti i docenti individuati nella fase precedente (Individuazione su provincia e insegnamento).

Da quali tipologie di graduatorie possono essere convocati i docenti?

Si possono convocare i docenti inclusi nelle Graduatorie ad Esaurimento e nelle graduatorie di merito dei concorsi 2016, 2018, Fascia aggiuntiva, Procedura straordinaria 2021.

Viene trattato anche il personale educativo?

No, la piattaforma è destinata solo all’immissione in ruolo del personale docente.

Se ho un problema tecnico chi posso contattare?

É disponibile il numero telefonico 080-9267603, dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 18:30.

ACCESSO ALLE ISTANZE

Da dove posso accedere per fare domanda?

Si accede da Istanze On Line.
La prima istanza: “Informatizzazione Nomine In Ruolo – Espressione preferenze provincia-classe di concorso/tipo posto”
La seconda istanza: “Informatizzazione Nomine In Ruolo – Espressione preferenze sede”.

Cosa devo fare se ho problemi ad accedere a Istanze OnLine?

Devi accedere alla pagina di accesso della piattaforma Istanze OnLine e consultare la sezione “Assistenza”.

Da quando posso accedere all’istanza Informatizzazione Nomine In Ruolo – Espressione preferenze provincia-classe di concorso/tipo posto?

Ogni ufficio stabilisce il periodo di disponibilità dell’istanza.

Da quando posso accedere all’istanza Informatizzazione Nomine In Ruolo – Espressione preferenze sede?

Ogni ufficio stabilisce il periodo di disponibilità dell’istanza.

ISTANZA “ESPRESSIONE PREFERENZE PROVINCIA CLASSE DI CONCORSO/TIPO POSTO

Perché accedendo all’istanza il sistema mi prospetta il messaggio “Attenzione, al momento, non ci sono Turni aperti per la presentazione della domanda”? E’ un errore?

Non si tratta di un errore, significa che non puoi partecipare ad alcun turno di convocazione.

Come posso sapere in Istanze OnLine se posso presentare domanda?

Prova a consultare il sito dell’Ufficio Scolastico Regionale e segui le indicazioni che trovi pubblicate. In ogni caso ricorda, quando potrai presentare domanda, troverai l’indicazione del turno ed il periodo in cui potrai presentare domanda.

Sono incluso sia nelle graduatorie di merito che nelle GaE, posso presentare una sola domanda?

No, le convocazioni per graduatorie di merito e GaE sono separate, quindi dovrai presentare domande distinte.

Sono incluso sia nelle graduatorie di merito che nelle GaE, devo presentare domanda anche se ho una sola provincia e insegnamento?

Sì, altrimenti sarai trattato come assente dalla procedura di individuazione (Fase d’ufficio).

Nelle domande trovo tutti gli insegnamenti per cui sono incluso nelle graduatorie?

No, dovrai presentare domanda solo per gli insegnamenti che fanno parte di quel turno di convocazione, secondo quanto stabilito dall’Ufficio scolastico.

Ho saputo che è stata aperta la convocazione per un canale di reclutamento (graduatorie di merito/GaE) e un insegnamento in cui sono incluso, ma non trovo la possibilità di fare domanda. È un errore?

No, è possibile che l’ufficio abbia convocato un intervallo di posizioni di graduatoria in cui non sei incluso.

Se vengo convocato e presento domanda sono sicuro che sarò destinatario di una proposta di nomina in ruolo?

No, il numero dei candidati individuati per partecipare alla convocazione è superiore rispetto al numero delle immissioni in ruolo da effettuare. Pertanto, la partecipazione alla convocazione non costituisce impegno per l’amministrazione ai fini della nomina in ruolo, che rimane comunque subordinata al numero dei posti disponibili e all’eventuale collocamento in posizione utile del singolo candidato.

Sono incluso con riserva, posso presentare domanda?

Se da Istanze OnLine hai la possibilità di accedere al turno, allora puoi presentare domanda. le inclusioni con riserva sono evidenziate da un “*” (asterisco). Ricorda che nel caso di inclusione con riserva, la partecipazione avviene con riserva e il Ministero dell’Istruzione fa riserva di non procedere all’eventuale immissione in ruolo.

Se sono stato convocato e non faccio domanda che succede?

Sarai trattato d’ufficio.

Per ogni turno di convocazione quante proposte di nomina potrò ricevere se sono incluso in più insegnamenti e/o più titpi di graduatorie nel caso di graduatorie di merito?

Riceverai una sola proposta di nomina, ovviamente se ti troverai in posizione utile ad ottenere una individuazione.

Quando entro nella domanda il sistema prospetta tutte le province e gli insegnamenti, che devo fare?

Devi mettere in ordine di preferenza tutte le province e gli insegnamenti che ti vengono proposti, utilizzando le frecce; se non vuoi partecipare per alcuni di essi devi rinunciare, cliccando sull’icona a forma di cestino.

Con quali criteri parteciperò all’elaborazione della fase di individuazione su provincia e insegnamento?

Il sistema, secondo la tua posizione di graduatoria e i posti a disposizione, tenterà di assegnare la provincia-insegnamento seguendo l’ordine di preferenza che hai espresso nella domanda.

Se rinuncio ad una provincia-insegnamento proposto e al momento della mia individuazione è disponibile solo quel posto che succede? Sarò destinatario della proposta di nomina anche se ho rinunciato?

No, non sarai soddisfatto.

Se rinuncio a tutte le province-insegnamento proposti che succede? Riceverò una proposta di nomina se mi troverò in posizione utile alla nomina?

No, non sarai soddisfatto.

Devo presentare domanda per la scuola dell’infanzia/scuola primaria e tra le province-insegnamento trovo dei tipi posto che non conosco. Cosa sono?

Se l’ufficio scolastico ha deciso di includere nel turno la convocazione anche per la nomina sui tipi posto speciali/metodi di insegnamento differenziato, dovrai rinunciare a tutti quelli per cui non hai il titolo di insegnamento, mentre dovrai indicare nella sezione delle dichiarazioni i dettagli del titolo che hai conseguito.

Non conosco/non ricordo il significato dei posti speciali/per metodi di insegnamento differenziato, come faccio?

Con il mouse passa sulla “i” e potrai visualizzare il tipo posto a cui si fa riferimento.

Devo inserire il codice personale per inoltrare/annullare l’inoltro della domanda?

No, non serve il codice personale.

Ho inoltrato la domanda, ma ho sbagliato ad indicare una preferenza, che devo fare?

Devi annullare l’inoltro, aggiornare la domanda e inoltrare di nuovo.

Ho annullato la domanda e poi ho dimenticato di inoltrarla di nuovo. Il sistema automaticamente prende l’ultima domanda inoltrata?

No, ai fini della procedura di individuazione su provincia-insegnamento, se in posizione utile di graduatoria, sarai tratta d’ufficio.

Decreto sostegni, per ora nessuna modifica sulle assunzioni. Soldi alle paritarie, solo se c’è trasparenza

da La Tecnica della Scuola

Con un emendamento al decreto-legge Sostegni-bis la Commissione Bilancio della Camera impone regole precise relativamente alla erogazione di contributi per le scuole paritarie.
Ne dà notizia la senatrice di Alternativa c’è Bianca Granato che così commenta: “E’ da molto tempo che avevo proposto questa misura sulla trasparenza negli istituti di goni ordine e grado, a partire da una mozione approvata in Senato lo scorso anno e da un disegno di legge ad hoc.  Con i vari decreti-legge che si sono succeduti in epoca COVID ho provato a portare avanti questa battaglia, presentando sempre lo stesso emendamento ogni volta che ciò fosse possibile”.

L’emendamento prevede che le scuole paritarie dovranno pubblicare sul proprio sito una serie di informazioni, in mancanza delle quali il contributo non potrà essere erogato:
1) l’organizzazione interna (in particolare, l’articolazione degli uffici e l’organigramma);
2) i titolari di incarichi di collaborazione o consulenza, compresi gli estremi dell’atto di conferimento, curriculum vitae e compenso erogato;
3) il conto annuale del personale e delle relative spese sostenute, compresi i dati sulla dotazione organica, sul personale effettivamente in servizio e relativi costi, nonché i tassi di assenza;
4) i documenti e gli allegati del bilancio preventivo e del conto consuntivo;
5) le informazioni sui beni immobili e gli atti di gestione del patrimonio;
6) i dati relativi al personale in servizio con contratto di lavoro non a tempo indeterminato.

Per la verità questa regola vale solamente per i 50 milioni di contributi previsti dal 5° comma dell’articolo 58 del decreto legge Sostegni bis, tanto che Granato aggiunge: “Finalmente, un piccolo passo avanti è stato fatto: chiaramente mi auguro che, come per le scuole statali, i dati sulla trasparenza debbano essere pubblicati per le paritarie in ogni caso, e non solo in ipotesi particolari o speciali”.

Per il momento non risulta che siano stati approvati altri emendamenti significativi relativi agli articoli 58 e 59 sulla scuola.
Quindi, per ora, per quanto riguarda le assunzioni dalla prima e dalla seconda fascia delle GPS non cambia nulla rispetto al testo originario del decreto: assunzioni per docenti in prima fascia con tre anni di servizio, nessuna assunzione per tutti gli altri. Ma il confronto politico procede ininterrottamente.

Concorso STEM: tanti bocciati alla prova scritta, partono i ricorsi

da La Tecnica della Scuola

Sugli esiti del concorso per discipline STEM i toni sono quasi apocalittici: si parla di strage e addirittura di ecatombe.
Dati ufficiali completi relativi all’intero territorio nazionale e a tutte le classi di concorso per le quali si sono svolte le prove non ci sono ancora ma i numeri parziali mettono in luce che certamente i candidati a non avercela fatta sono davvero tanti, soprattutto in alcune regioni.

Molte le lettere pervenute alla nostra redazione; diversi lettori lamentano il fatto che non tutti i candidati siano stati messi nelle stesse condizioni di partenza. Ci scrive per esempio un lettore: “Sono stato inviato in un paesino dell’entroterra siciliano difficilmente raggiungibile ma soprattutto è stata davvero vergognosa la sede: una scuola con oltre 42 gradi e nessun condizionatore. Una prova diventata quindi un calvario, con il rischio di svenire sempre dietro l’angolo”.

La leader di Csil scuola, Maddalena Gissi, parla invece di prove tarate male, e dichiara: “Delle due l’una: o il nostro è un sistema che si affida irresponsabilmente, e per una parte considerevole del personale, a veri e propri incapaci, che si è disponibili a tenere in servizio per anni e anni, purché non chiedano di essere stabilizzati; oppure ad essere tutt’altro che perfetto e affidabile è proprio il meccanismo di selezione utilizzato, sulla cui giusta taratura è lecito, ma vorrei dire doveroso, avanzare almeno qualche dubbio“.

E così, come da tradizione, anche questa volta stanno già nascendo gruppi di docenti che intendono percorrere la via giudiziaria per tentare di sovvertire l’esito delle prove.
Ma le possibilità di vincere in tribunale sono molto ridotte.

Galli sugli insegnanti: valutare idoneità al servizio se non si è vaccinati

da La Tecnica della Scuola

“Credo che in questo momento parlare di obbligo vaccinale per gli insegnanti non sia neanche tanto producente. Casomai si potrebbe decidere di valutare l’idoneità o meno al servizio se le persone non sono vaccinate“. Lo ha detto Massimo Galli, responsabile di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, che però invita a non considerare solo il vaccino, ma anche “lo stato immunitario degli insegnanti, valutando la presenza di anticorpi”, spiega all’Adnkronos Salute.

Chiarisce, infatti, l’esperto: “Ci sono vaccinati che non hanno anticorpi e non vaccinati che ce l’hanno e non hanno bisogno di vaccinare. Si può valutare lo stato immunitario di queste persone, che sono tante, ma non tantissime. Ed è una cosa possibile da fare, se la si vuole fare”.

In altre parole le scelte sanitarie e anche professionali non dovrebbero essere prese in modo semplicistico sulla base della dicotomia vaccinato/non vaccinato, ma su quella anticorpi sì/anticorpi no, poiché ci possono essere persone che hanno rischi maggiori degli altri, in quanto il loro sistema immunitario non risponde adeguatamente al vaccino. Ecco, questi soggetti – suggerisce l’infettivologo – “probabilmente dovrebbero essere riassegnati rispetto a determinati compiti”.

L’intervento dell’esperto si inserisce nell’ambito delle recenti dichiarazioni del commissario per l’emergenza Figliuolo che spinge per la vaccinazione di quegli oltre 200mila docenti indecisi. Sin dall’inizio della campagna vaccinale, peraltro, La Tecnica della Scuola ha stimato un 10-20% di personale che non avrebbe alcuna intenzione di farsi inoculare nemmeno una dose di siero anti-Covid, riferisce il nostro direttore Alessandro Giuliani. Parte di questo personale scuola ci avrebbe ripensato dopo avere pure prenotato. Oggi, l’esigenza di spingere per l’immunità di gregge le preoccupazioni degli esperti circa il rischio che le varianti diventino resistenti ai vaccini, ha portato ancora una volta sotto i riflettori la questione campagna vaccinale scuola.

La sottosegretaria Floridia

Sul tema è intervenuta anche la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia, che in un comunicato, in relazione alle richieste del commissario Figliuolo, dichiara: “Accolgo con favore  l’indicazione alle Regioni del Commissario Francesco Figliuolo, che ha chiesto corsie preferenziali per i docenti negli hub vaccinali. Una richiesta che assume rilevanza soprattutto per quelle regioni la cui percentuale di professori vaccinati risulta particolarmente bassa, come la Sicilia e le province autonome di Trento e di Bolzano”.

E aggiunge: “È opportuno tuttavia aggiungere che in ogni caso a livello nazionale la percentuale di docenti vaccinati è molto alta, e supera ampiamente la quota del 70%. Dobbiamo accelerare ulteriormente con le vaccinazioni, ma la riapertura in presenza a settembre non è in alcun modo a rischio, ovviamente mantenendo le misure di sicurezza soprattutto per gli studenti sotto i 12 anni per i quali ancora non esiste il vaccino”.

E conclude: “In ogni caso credo ci siano tutte le condizioni perché a settembre la scuola riparta in presenza: questo è il messaggio che è importante dare alla comunità scolastica e alle famiglie italiane”.