DL P.A.: il governo pone la fiducia

da tuttoscuola.com

DL P.A.: il governo pone la fiducia

Il governo ha chiesto il voto di fiducia sul decreto di riforma della Pubblica Amministrazione  all’esame dell’aula della Camera. Ad annunciarlo è stata il ministro per la Pubblica Amministrazione Marianna Madia. Il voto è previsto a partire dalle 24 di mercoledì.

Per giovedì è atteso il voto finale dell’Aula della Camera per una riforma che  il premier Renzi e lo stesso ministro della P.A. Marianna Madia hanno definito la “rivoluzione copernicana”. Poi il testo passerà al Senato, per essere convertito entro il 23 agosto.

Il DL dà il via libera a 4 mila uscite nella scuola  (gli esodati) nonostante il parere negativo del Ragioneria dello Stato.

 

Cei: parità incompiuta

da tuttoscuola.com

Cei: parità incompiuta

Anche se già dal 2000 lo Stato italiano le ha riconosciute come facenti parte dell’unico sistema nazionale d’istruzione“, resta “ancora incompiuto il cammino verso una parità effettiva che dia reale efficacia alla libertà di scelta educativa delle famiglie“.

La denuncia è contenuta nella nota “La scuola cattolica risorsa educativa della Chiesa locale per la società”, diffusa dai vescovi italiani, per i quali il processo di riforma (nel senso voluto dalla Costituzione) “non si può ancora ritenere compiuto nè sul versante dell’autonomia, ancora non del tutto compresa e sperimentata dalle scuole, nè sul versante della parità, enunciata formalmente ma non accompagnata da un sostegno capace di renderla reale ed effettiva, nè sul versante della istruzione e formazione professionale, che risulta ancora disomogenea quanto alla sua distribuzione sul territorio e precaria nelle risorse“.

Il documento osserva che “Mentre è vero che quasi tutte le scuole cattoliche sono paritarie, non è vero che tutte le scuole paritarie sono cattoliche“, e sottolinea che “è soprattutto la scuola cattolica a battersi da anni per rendere effettiva nel nostro Paese una reale cultura della parità“, che metta in condizione i genitori di “scegliere senza condizionamenti il percorso di studi e la scuola reputati migliori“.

Tra gli ostacoli alla reale parità la Cei cita nuovamente il non adeguato finanziamento delle scuole paritarie, che ha portato alla chiusura di molte scuole cattoliche, soprattutto dell’infanzia, che da sole rappresentano quasi i tre quarti del totale.

Fino a tanto che la legislazione italiana sulla parità non avrà ottenuto il suo completamento anche sul piano del suo finanziamento, a una parità nominale affermata non corrisponderà mai una parità nei fatti“, osservano i vescovi. che lamentano la costante e progressiva erosione del numero delle scuole cattoliche, soprattutto di quelle materne.

 

Erasmus+, sbloccati oltre 5,7 mln

da tuttoscuola.com

Erasmus+, sbloccati oltre 5,7 mln

L’Agenzia Nazionale per i Giovani ha pubblicato la graduatoria dei progetti approvati alla seconda scadenza del 2014 del settore Gioventù di Erasmus+.

L’Agenzia Nazionale per i Giovani (ANG) è un organismo pubblico, dotato di autonomia organizzativa e finanziaria, vigilato dal Governo Italiano e dalla Commissione Europea. E’ stata creata dal Parlamento Italiano in attuazione della Decisione 1719/2006/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio che ha istituito il programma comunitario Gioventù in Azione per il periodo 2007-2013.

A partire dal 1 gennaio 2014 l’ANG è l’ente attuatore in Italia del capitolo YOUTH del nuovo Programma ERASMUS+, per il periodo 2014-2020.

Su 440 proposte progettuali ricevute sono 267 quelle che hanno ricevuto un esito positivo sbloccando fondi per un totale di 3.290.947,00 euro. A questa somma si aggiungono i 2.420.525,00 euro sbloccati nel corso della prima scadenza di marzo nella quale sono stati approvati 118 progetti.

Siamo soddisfatti di quanto fatto nella prima parte dell’anno – dichiara Giacomo D’Arrigo Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani – il lavoro di informazione e promozione del Programma sul territorio sta portando i suoi frutti. Le associazioni, i giovani e gli enti locali stanno infatti recependo l’importanza di attingere ai fondi europei per promuovere la partecipazione attiva delle nuove generazioni. Abbiamo infatti impegnato quasi la metà dei fondi che ci sono stati assegnati dalla Commissione Europea per il 2014: un totale di 5.711.472,00 euro a beneficio di associazioni, enti locali, cooperative, fondazioni e gruppi informali di giovani. In attesa della terza scadenza dell’anno di ottobre – conclude D’Arrigo – continueremo a lavorare affinchè ogni singolo euro sia impegnato a favore dei giovani, con l’obiettivo di incentivare e sostenere le loro iniziative sul territorio“.

I beneficiari realizzeranno iniziative transazionali e internazionali volte a stimolare la partecipazione attiva dei giovani, il multilinguismo, la cittadinanza europea e l’acquisizione di conoscenze e competenze spendibili nel mercato del lavoro.

 

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 176

Gazzetta Ufficiale

Sommario

LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 6 giugno 2014, n. 108


Regolamento per l’individuazione delle attivita’ di rilevanza
strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale, a norma
dell’articolo 1, comma 1, del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21,
convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56.
(14G00120)

 

 

Pag. 1

 

 

ATTI DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI

SENATO DELLA REPUBBLICA

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA 29 luglio 2014


Nuovo piano di ripartizione dei contributi ai partiti e movimenti
politici a titolo di rimborso delle spese elettorali per il rinnovo
del Senato della Repubblica, di cui alle elezioni del 24 e 25
febbraio 2013, nonche’ a titolo di cofinanziamento. (Decreto n.
681/14). (14A06100)

 

 

Pag. 8

 

 

DECRETI PRESIDENZIALI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 luglio 2014


Scioglimento del consiglio comunale di Zoagli e nomina del
commissario straordinario. (14A06052)

 

 

Pag. 24

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 luglio 2014


Scioglimento del consiglio comunale di Borgo San Giovanni e nomina
del commissario straordinario. (14A06053)

 

 

Pag. 24

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’INTERNO

 


DECRETO 22 luglio 2014


Certificazioni di bilancio di previsione 2014 delle amministrazioni
provinciali, dei comuni, delle comunita’ montane e delle unioni di
comuni. (14A06022)

 

 

Pag. 25

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 


DECRETO 20 maggio 2014


Dismissione di terreni agricoli o a vocazione agricola. (14A06060)

 

 

Pag. 27

 

 

 


DECRETO 26 maggio 2014


Programma nazionale di sostegno al settore vitivinicolo – Misura
promozione del vino sui mercati dei Paesi terzi – Ripartizione della
dotazione finanziaria relativa all’anno 2015. (14A05998)

 

 

Pag. 69

 

 

 


DECRETO 8 luglio 2014


Conferma dell’incarico al Consorzio per la tutela del formaggio
Castelmagno DOP, a svolgere le funzioni di cui all’art. 14, comma 15,
della legge 21 dicembre 1999, n. 526 per la DOP «Castelmagno».
(14A05996)

 

 

Pag. 71

 

 

 


DECRETO 8 luglio 2014


Conferma dell’incarico al Consorzio di Tutela dei Salumi di Calabria
D.O.P., a svolgere le funzioni di cui all’art. 14, comma 15, della
legge 21 dicembre 1999, n. 526 per la DOP “Salsiccia di Calabria”,
per la DOP “Soppressata di Calabria”, per la DOP “Capocollo di
Calabria” e per la DOP “Pancetta di Calabria”. (14A05999)

 

 

Pag. 72

 

 

 


DECRETO 11 luglio 2014


Modifica del disciplinare di produzione della denominazione “Limone
di Rocca Imperiale” registrata in qualita’ di indicazione geografica
protetta in forza al Regolamento (UE) n. 149/2012 della Commissione
del 20 Febbraio 2012. (14A05997)

 

 

Pag. 74

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 15 luglio 2014


Chiusura della procedura di amministrazione straordinaria della
S.r.l. Comsa. (14A06019)

 

 

Pag. 78

 

 

 


DECRETO 17 luglio 2014


Approvazione del «Piano d’azione italiano per l’efficienza energetica
2014». (14A06042)

 

 

Pag. 78

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


COMUNICATO


Comunicato relativo alla determina 19 giugno 2014, recante: «Modifica
alla Nota 39 di cui alla determina del 29 luglio 2010. (Determina n.
616/2014)». (14A06041)

 

 

Pag. 79

 

 

BANCA D’ITALIA

 


COMUNICATO


Dimissioni di un Commissario straordinario della Banca Popolare di
Spoleto S.p.A. e Spoleto Credito e Servizi Soc. Coop. in Spoleto, in
amministrazione straordinaria. (14A06016)

 

 

Pag. 79

 

 

 


COMUNICATO


Nomina degli organi straordinari della Medioleasing S.p.A., gruppo
Banca delle Marche, in Ancona, in amministrazione straordinaria.
(14A06018)

 

 

Pag. 80

 

 

CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA

 


COMUNICATO


Rendiconto finanziario relativo ai risultati della gestione per
l’anno 2013. (14A06020)

 

 

Pag. 80

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 


COMUNICATO


Determinazione della misura del diritto di contratto sul risone per
la campagna di commercializzazione 2013-2014. (14A06021)

 

 

Pag. 92

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


COMUNICATO


Avviso di pubblicazione delle nuove modalita’ operative degli
strumenti agevolativi a sostegno dell’internazionalizzazione delle
imprese, a gravare sul Fondo 394/81. (14A06023)

 

 

Pag. 92

 

 

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


COMUNICATO


Scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e di
controllo e messa in amministrazione straordinaria della Medioleasing
S.p.A., gruppo Banca delle Marche, in Ancona. (14A06017)

 

 

Pag. 92

 

 

SUPPLEMENTI ORDINARI

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Atenololo AHCL». (14A05772)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Acido Zoledronico Seacross». (14A05773)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Acido Zoledronico Seacross Pharmaceuticals». (14A05774)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Frovatriptan Teva». (14A05775)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Pramipexolo Pensa Pharma». (14A05776)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Escitalopram Pensa». (14A05777)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Travoprost Doc Generici». (14A05778)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Diltiazem Sandoz BV». (14A05779)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Bisoprololo Krka». (14A05780)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Cisatracurio Combino Pharm». (14A05781)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Brusonex». (14A05782)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione della proroga scorte relativamente al medicinale per
uso umano «Airing». (14A05801)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione della proroga scorte relativamente al medicinale per
uso umano «Flagyl». (14A05802)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione della proroga scorte relativamente al medicinale per
uso umano «Reactine». (14A05804)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione della proroga scorte relativamente al medicinale per
uso umano «Fenidina». (14A05803)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Adrestat», con
conseguente modifica stampati. (14A05805)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura di mutuo riconoscimento, del medicinale per uso umano
«Atorvastatina Germed Pharma», con conseguente modifica stampati.
(14A05808)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura di mutuo riconoscimento, del medicinale per uso umano
«Levofloxacina Almus», con conseguente modifica stampati. (14A05807)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Micropam», con
conseguente modifica stampati. (14A05806)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Lukadin», con
conseguente modifica stampati. (14A05810)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Tazopenil», con
conseguente modifica stampati. (14A05809)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Gerbat», con
conseguente modifica stampati. (14A05811)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Torecan», con
conseguente modifica stampati. (14A05813)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Flonice», con
conseguente modifica stampati. (14A05812)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura decentrata, del medicinale per uso umano «Etinilstradiolo e
Gestodene Mylan Generics», con conseguente modifica stampati.
(14A05814)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura di mutuo riconoscimento, del medicinale per uso umano
«Tobramicina B. Braun», con conseguente modifica stampati. (14A05815)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Picoprep». (14A05784)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Levofloxacina Angenerico». (14A05783)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura di mutuo riconoscimento, del medicinale per uso umano
«Brimonidina Tubilux Pharma», con conseguente modifica stampati.
(14A05816)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Captopril Mylan Generics». (14A05785)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Candesartan e Idroclorotiazide Doc
Generici». (14A05787)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Droplatan». (14A05786)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Oralair». (14A05788)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Augmentin». (14A05789)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Feiba». (14A05790)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Duphalac». (14A05791)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Vivotif». (14A05792)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Fanhdi». (14A05793)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Fluspiral». (14A05794)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Ascriptin». (14A05795)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Niferex». (14A05797)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Gabapentin Pfizer e Neurontin». (14A05796)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Olimel». (14A05798)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Femoston». (14A05799)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Vasokinox». (14A05827)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Isotrexin». (14A05800)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Nurosolv». (14A05828)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Xalatan». (14A05829)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Tamsulosina Aurobindo». (14A05831)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Mediflox». (14A05833)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Formoterolo Viatris». (14A05830)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Fluad». (14A05832)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Niuliva» (14A05834)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Pentasa» (14A05836)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Acido Zoledronico Sun» (14A05835)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Pentasa» (14A05837)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Atorvastatina Alter» (14A05838)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Dantrium» (14A05839)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Neo Borocillina Antisettico Orofaringeo».
(14A05840)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Artin» (14A05841)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Fragmin» (14A05842)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Fluimucil». (14A05844)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Ossigeno Sol» (14A05843)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Asalex». (14A05845)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Maalox». (14A05846)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Enantone». (14A05848)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Fungizone». (14A05847)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Pentacarinat». (14A05849)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Ditropan». (14A05850)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Ubiten». (14A05852)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Enantone». (14A05851)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Decorenone». (14A05853)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

 

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Corsodyl». (14A05854)

 

(Suppl. Ordinario n. 63)

Nota 31 luglio 2014, Prot. MIURAOODGOS n. 5003

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica
Uff.I

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma della Valle d’Aosta
Al Sovrintendente Scolastico  per la Provincia Autonoma di Bolzano
Al Sovrintendente Scolastico  per la Provincia Autonoma di Trento
All’Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di Bolzano
All’Intendente Scolastico  per la scuola in lingua tedesca di Bolzano

Oggetto: Raccontare il Medioevo – Concorso nazionale di scrittura creativa. A.S. 2014-2015

Il MIUR e l’Istituto Storico Italiano per il Medioevo (ISIME), bandiscono la V edizione del concorso nazionale di scrittura creativa, sul tema “Raccontare il medioevo” rivolto agli alunni della scuola secondaria di I grado.

La scadenza per segnalare la partecipazione al concorso è il 13 dicembre 2014.

Ulteriori informazioni sono reperibili sul bando di concorso in allegato.

IL DIRETTORE GENERALE
Carmela PALUMBO

Bando

31 luglio Disabilità e Sostegno in 7a Senato

Il 31 luglio la 7a Commissione approva una risoluzione sull’affare “Diverse forme di disabilità presenti nella scuola ed esigenza di assicurare la continuità didattica degli insegnanti di sostegno”

RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE SULL’AFFARE ASSEGNATO N. 304
(Doc. XXIV, N. 32)

1.      il contesto e gli obiettivi della procedura

 

La 7a Commissione in più occasioni ha messo in evidenza l’importanza di un’adeguata preparazione degli insegnanti sulle problematiche della disabilità, tenuto conto che nelle scuole spesso si alternano diversi docenti di sostegno i quali purtroppo non riescono a proseguire gli anni successivi con gli stessi alunni, con forte pregiudizio in termini di continuità didattica e metodologica e di fatto mettendo a rischio la realizzazione di un compiuto sistema di integrazione. Gli insegnanti sono tuttavia figure assai vicine alle problematiche dei ragazzi e, nel caso di alunni con disabilità, ciò rende ancor più necessario assicurare la continuità del sostegno, quanto meno per i tre anni della scuola dell’infanzia e i cinque anni della scuola primaria.  La mancanza di una riforma strutturale e sistematica della scuola pubblica, insieme all’approvazione di norme e provvedimenti disorganici, al di fuori di un contesto unitario, hanno creato invece un punto di crisi nel patto scuola-famiglie, generando una «doppia fragilità» che ha sempre più riflessi significativi sulle dinamiche ed i disagi degli alunni.

La Commissione è ben consapevole che il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca ha avviato notevoli sforzi per interventi formativi nel campo dell’inclusione, in particolare con l’attivazione di corsi abilitanti, specializzazioni e master distinti per tipologie di disabilità (autismo, disabilità intellettive, ADHD, disabilità sensoriali ed educazione psicomotoria inclusiva), anche tenuto conto che l’Italia è il Paese che spende di più al mondo per l’integrazione degli alunni con disabilità.

Il tema del reclutamento del personale resta tuttavia di rilevanza cruciale e per questo motivo la Commissione pone con forza l’accento sull’importanza di un’adeguata preparazione di tutti gli insegnanti sulle problematiche della disabilità, in ragione del meccanismo di assegnazione delle risorse professionali, fermo restando che, anche secondo il Governo, occorrono un’ampia condivisione e il reperimento di risorse aggiuntive. Ciò, anche al fine di evitare che abbiano a ripetersi in futuro episodi drammatici come quelli di genitori che sono stati costretti a togliere i propri figli con disabilità da scuola a causa dell’assenza di insegnanti in grado di sostenere il loro percorso educativo e garantire l’effettivo godimento del loro diritto all’istruzione.

Lo scopo della procedura in titolo è dunque quello di avviare un approfondimento su uno degli aspetti vitali della scuola, nella consapevolezza dell’autonomia scolastica, che possa essere utilizzato anche in un contesto più ampio, come ad esempio ai fini dell’istruttoria legislativa del disegno di legge  n. 1260 (sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni) e delle proposte legislative in materia di autismo.

 

2.      il contributo degli esperti

 

La Commissione ha deciso lo svolgimento di alcune mirate audizioni, onde conoscere l’opinione degli esperti e avanzare possibili soluzioni. Tra questi, sono stati contattati alcuni professori referenti per le disabilità, taluni esperti nella pratica sportiva dei disabili, i rappresentanti della Federazione italiana per il superamento dell’handicap (FISH), della Società italiana di pedagogia speciale (Sipes) e dell’Ente nazionale sordi (ENS), il direttore del Centro per i disturbi pervasivi dello sviluppo dell’ospedale di Cagliari, nonché il dirigente dell’Ufficio VII (disabilità) della Direzione generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. I documenti che sono stati depositati hanno arricchito ancor più l’analisi da varie angolazioni, permettendo di far emergere importanti temi di discussione.

Dal punto di vista strettamente medico, le audizioni hanno evidenziato un ripensamento degli studi sui modelli di apprendimento, anche grazie allo sviluppo delle neuroscienze dell’educazione. Negli ultimi dieci anni è emerso altresì un aumento dei disturbi dello spettro autistico, frutto anche di diagnosi più mirate, che tuttavia non sempre risultano appropriate. A tale aumento è conseguentemente corrisposta una crescita degli studenti con disabilità e della richiesta di personale docente per il sostegno, stando ai dati forniti dal Ministero. Parallelamente, dopo l’entrata in vigore della legge n. 170 del 2010, risultano cresciute le certificazioni relative ai casi di disturbi specifici di apprendimento (DSA), per supportare i quali però non occorre il docente di sostegno, essendo assegnata agli insegnanti curricolari la loro “presa in carico” mediante l’attivazione di un percorso individualizzato di studi, con l’adozione di strumenti compensativi e di misure dispensative.

Gli esperti hanno anche sottolineato l’importanza di favorire una corretta comunicazione con gli alunni con disabilità, ad esempio sottoponendoli a numerosi passaggi, o transizioni educative, che possono essere sia di tipo verticale (che avvengono cioè nel tempo) sia di tipo orizzontale (ossia tra ambienti diversi). Per far sì che tali transizioni siano “morbide” e promuovano l’inclusione, occorre tuttavia che tutti gli ambienti dialoghino tra loro, condividendo le informazioni sull’alunno: anche in questo caso, diventa perciò fondamentale la continuità educativa e didattica, soprattutto per i ragazzi con oggettive difficoltà.

Su un piano più propriamente organizzativo, gli esperti hanno rilevato alcuni ostacoli che si frappongono al raggiungimento della continuità, quali l’eccessiva lunghezza dei tempi di nomina e assegnazione degli insegnanti, la scarsa programmazione delle transizioni orizzontali e verticali, la formazione non sempre adeguata dei docenti, il debole dialogo tra scuola, famiglie e servizi sanitari. Con particolare riguardo alle procedure di assegnazione delle risorse professionali (insegnanti di sostegno, assistenti educativi o assistenti alla comunicazione), si registrano poi modalità differenti nelle varie Regioni d’Italia e procedure spesso molto lente. Al fine di consentire una maggiore tempestività, elevando al contempo la tutela rispetto ai dati sensibili, il Dicastero sta tuttavia elaborando un software per la rilevazione dei dati degli alunni con disabilità e con DSA, che dovrebbe rendere il servizio più efficiente, assicurando in tempo reale la registrazione del fabbisogno e, quindi, l’assegnazione delle risorse che attualmente rispondono, come si è detto, a procedure disomogenee e inadeguate. Il Governo ha assicurato che il software è in stato avanzato di realizzazione, essendone già stato approntato un prototipo, che dovrà tuttavia essere reingegnerizzato onde garantire procedure di massima sicurezza, in quanto tratta dati sensibili e super sensibili. Per tali aspetti, il Governo ha riferito di contatti in corso con il Garante per la privacy ed ha preannunciato una bozza di regolamento per il trattamento dei dati a fini istituzionali, già condiviso con le associazioni. La procedura dovrà comunque prevedere una partizione del sistema, in modo da non lasciare traccia dei dati sensibili nell’Anagrafe degli alunni, ma consentire la loro utilizzazione – in forma assolutamente riservata e protetta – ai soli fini dell’assegnazione delle risorse professionali, prevedendo poi la loro distruzione una volta che l’alunno sia uscito dal relativo segmento di istruzione. Il software dovrebbe altresì consentire di registrare le risorse di personale non scolastico assegnate agli allievi con disabilità (assistenti educativi e alla comunicazione) fornendo un quadro preciso sulle tipologie di disabilità presenti nella scuola italiana, così da offrire elementi di riferimento per elaborazioni scientifiche che possano dar senso all’aumento delle certificazioni verificatosi negli ultimi dieci anni, pari ad oltre il 52 per cento secondo dati forniti dal Ministero.

Un altro elemento emerso nel corso delle audizioni, che a sua volta si frappone alla continuità didattica, è che la normativa vigente non prevede la possibilità di vincolare un docente – soprattutto se supplente – sulla medesima cattedra l’anno successivo, perché l’assunzione dei docenti avviene tramite lo scorrimento delle graduatorie (sia per l’immissione in ruolo che per le supplenze). Ad oggi l’unica possibilità per un supplente con incarico annuale di rimanere al suo posto è che quest’ultimo rimanga vuoto nelle operazioni relative ai docenti a tempo indeterminato e non venga scelto da colleghi in posizione migliore in graduatoria. Peraltro, il supplente in questione potrebbe aver intanto maturato il punteggio sufficiente alla sua immissione in ruolo e in tal caso la scuola di titolarità potrebbe non essere la stessa presso la quale ha prestato servizio come supplente. Del resto, anche in caso di docente di ruolo, una norma che configurasse l’obbligo di permanenza su un posto in organico per un periodo prefissato, oltre a essere incompatibile con le esigenze dell’Amministrazione legate all’attribuzione delle cattedre, sarebbe apertamente in contrasto col diritto alla mobilità professionale.

Se si evitasse la discrepanza numerica di posti assegnati, tra organico di diritto e organico di fatto, si potrebbe invece avere continuità anche con gli stessi supplenti, evitando trasferimenti o assegnazioni provvisorie. La Commissione saluta dunque con favore il progressivo innalzamento dei posti dell’organico di diritto annunciato dal Governo, che consentirà di coprire circa il 90 per cento dei posti in organico di fatto. Né va dimenticato che il Ministero, nel triennio 2013-2015, ha previsto 26.684 assunzioni di docenti di sostegno: 4.447 insegnanti sono stati già assunti nel 2013, mentre 13.342 unità saranno immesse in ruolo il 1° settembre 2014 e 8.895 il 1° settembre 2015. A questi, l’Amministrazione ha reso noto che si aggiungono 3.009 posti attualmente vacanti che verranno coperti con assunzioni appena sarà approvato il Piano triennale di assunzioni ora in fase di redazione.

E’ bene sottolineare che tanto le necessità quanto gli ostacoli summenzionati interessano tutti gli alunni, ma hanno un impatto decisivo su quelli che hanno oggettive difficoltà, i quali dovrebbero poter apprendere in contesti normali, in cui si punta all’integrazione. La “rete” da costruire attorno al ragazzo con disabilità prevede dunque una molteplicità di figure che ruotano attorno all’insegnante di sostegno in modo che quest’ultimo non venga lasciato solo. Troppo spesso infatti la solitudine e il malessere degli insegnanti di sostegno si traducono in una “fuga” verso l’insegnamento curriculare, con evidente danno per l’esperienza scolastica degli studenti con disabilità.

Dal punto di vista educativo serve quindi un lavoro di squadra, basato sulla fiducia nell’inclusione da parte di tutti gli operatori, da un lato, e sulla massima competenza professionale, dall’altro. In base alle diverse forme di disabilità, devono quindi essere individuate figure professionali specifiche, tenuto conto che – come si è detto – per alcuni disturbi non è necessario l’insegnante di sostegno ma è sufficiente un assistente educativo o un assistente alla comunicazione. D’altra parte, il Ministero ha riferito di valutare positivamente l’estensione ad altre realtà dell’iniziativa “sportello autismo” di Vicenza, volta creare un modello cooperativo di lavoro tra gli insegnanti, con scambio di buone pratiche e consulenze peer to peer. Gli “sportelli”, che saranno gradualmente aperti anche alle famiglie, rappresentano infatti un ottimo progetto a carattere sperimentale che partirà con l’avvio del nuovo anno scolastico e sarà progressivamente portato in tutti i Centri territoriali di supporto (CTS).

Gli esperti hanno poi evidenziato l’utilità di incentivare la pratica sportiva degli studenti con disabilità, quale ulteriore strumento di integrazione e di scoperta di potenzialità altrimenti non immediatamente percepibili. In proposito, il Governo ha reso noto che in Lombardia è stata completata la sperimentazione di un progetto dell’Amministrazione, che ai primi di ottobre sarà presentato ufficialmente con l’intento di diffonderlo in ogni Regione. Per assicurare il pieno funzionamento di tale sistema, occorre peraltro il pieno e convinto coinvolgimento del dirigente scolastico, che dovrebbe monitorare l’intero percorso educativo e apportare i necessari correttivi.

Per quanto attiene alla formazione dei docenti di sostegno, è stata rilevata una discrasia tra l’impegno didattico richiesto per l’insegnamento nel primo ciclo – pari a 30 crediti formativi universitari (CFU) – e quello richiesto per l’insegnamento nella scuola secondaria, pari a soli 6 CFU. Detto squilibrio impatta ancor più negativamente se si considera che nella scuola secondaria di primo e di secondo grado manca la programmazione settimanale quale strumento di condivisione della progettazione didattica, necessaria proprio per favorire quel dialogo tra educatori che consente la trasmissione delle informazioni sull’alunno. La Commissione registra perciò con estremo favore che il Governo abbia convenuto sull’esigenza di uniformare l’impegno didattico nei percorsi di studio relativi ai due cicli, ancorché sia necessaria una modifica legislativa.

 

3.      gli impegni al governo

Fatte queste premesse, e preso atto positivamente della proficua collaborazione con il Ministero, la Commissione ha ritenuto dunque opportuno impegnare il Governo affinché:

1.      sia garantita una maggiore tempestività nell’assegnazione delle risorse  professionali di supporto agli alunni con disabilità, che tenga conto del fabbisogno di organico e delle effettive esigenze dell’alunno;

2.      sia data sollecita attuazione all’aumento delle assegnazioni dei posti di organico di diritto;

3.      siano tempestivamente realizzate le previsioni sull’organico funzionale di rete, di cui all’articolo 50 del decreto-legge n. 5 del 2012, che consentirebbe una migliore gestione delle risorse umane anche nell’ottica della continuità;

4.      siano adottate tutte le misure utili per favorire la qualità dell’esperienza di apprendimento e dell’inclusione, incentivando lo scambio di informazioni sull’alunno nel passaggio da un ciclo ad un altro;

5.      sia assicurata un’approfondita formazione del personale in relazione alle diverse tipologie di disabilità.

Il 27 maggio, 10 giugno, 8, 9, 23 e 30 luglio la 7a Commissione Senato affronta l’affare “Diverse forme di disabilità presenti nella scuola ed esigenza di assicurare la continuità didattica degli insegnanti di sostegno”

(7a Senato, 23.7.14) La relatrice SERRA (M5S), nel riepilogare la finalità della procedura in titolo, illustra una bozza di risoluzione, pubblicata in allegato, nella quale emergono tanto gli elementi di contesto quanto i contributi offerti dagli esperti auditi in Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi. Tra i profili di maggiore criticità emersi, richiama indi le difficoltà in termini di tempestiva assegnazione del personale, di precariato e di reclutamento dei docenti di sostegno, che spesso non riescono a seguire gli alunni con disabilità neanche durante l’intero anno scolastico. Si pone pertanto a suo avviso un problema di continuità soprattutto nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria.

Nel riconoscere l’attenzione dedicata dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca a tale problema, pone l’accento sulla posizione espressa dalla Federazione italiana per il superamento dell’handicap (FISH) e dall’Ente nazionale sordi (ENS) circa l’esigenza di una formazione continua e professionalizzante degli insegnanti di sostegno. Rileva però criticamente che neanche nei corsi di laurea di scienze della formazione primaria è previsto uno studio dettagliato delle diverse forme di disabilità e dei conseguenti metodi di intervento. Lamenta perciò che sempre più di frequente l’aggiornamento professionale si deve alla volontà del singolo docente, che non è messo in condizione di formarsi in maniera continuativa.

Sottolinea altresì che qualora l’insegnante non riesca ad instaurare una positiva relazione funzionale con l’alunno con disabilità, occorre un ulteriore approfondimento in corso d’anno circa quella specifica patologia, grazie anche ad una rete informativa e formativa. Segnala infatti l’esigenza di costruire un interscambio tra tutte le strutture interessate, a partire dalla famiglia fino alle scuole ed ai servizi sanitari.

Riepiloga indi gli impegni rivolti al Governo affinché sia anzitutto incrementato il contingente di posti dell’organico di diritto, spesso inferiore rispetto alle necessità dell’organico di fatto, tanto più che ciascuna scuola conosce il fabbisogno di docenti di sostegno.

Dopo aver segnalato l’esigenza di uno scambio di informazioni sul percorso dell’alunno con disabilità specialmente nel passaggio da un ciclo ad un altro, reputa fondamentale assicurare la formazione specifica e continuativa degli insegnanti durante tutto l’anno scolastico. In ultima analisi, invoca l’attuazione dell’organico funzionale di rete, come prevista dall’articolo 50 del decreto-legge n. 5 del 2012, onde consentire una migliore gestione delle risorse.

Il PRESIDENTE invita tutti i Gruppi a far pervenire le proprie proposte di integrazione rispetto al testo illustrato dalla relatrice, il cui esame sarà rinviato alla settimana prossima, anche per consentire un approfondimento da parte del Governo.

Il sottosegretario REGGI concorda con l’esigenza di un maggiore approfondimento, manifestando apprezzamento per i temi trattati nello schema di risoluzione. Reputa infatti essenziale un’ampia condivisione per affrontare profili sostanziali, come appunto la coincidenza tra organico di fatto e organico di diritto, per realizzare la quale occorrono tuttavia risorse aggiuntive. Conviene altresì con la necessità di realizzare l’organico funzionale di rete, tanto più nell’attuale contesto caratterizzato da una grave emergenza educativa.

Ritiene inoltre importante la percezione delle diverse forme di disabilità, a ciascuna delle quali dedicare una specifica attenzione. Afferma peraltro che tutti gli insegnanti devono essere adeguatamente preparati, onde non delegare solo il docente di sostegno alla formazione dello studente con disabilità. Rammenta ad esempio che, in virtù della legge n. 170 del 2010 sui disturbi specifici di apprendimento (DSA), molte patologie sono state escluse dal raggio di azione del sostegno, investendo così tutti i docenti curricolari. Sottolinea dunque che anche sulla disabilità occorre una sensibilità diffusa e una formazione approfondita e assicura che il Governo approfondirà i temi sollevati.

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SCHEMA DI RISOLUZIONE PROPOSTO DALLA RELATRICE

1.     il contesto e gli obiettivi della procedura

La 7a Commissione in più occasioni ha messo in evidenza l’importanza di un’adeguata preparazione degli insegnanti sulle problematiche della disabilità, tenuto conto che nelle scuole si alternano diversi docenti di sostegno i quali purtroppo spesso non riescono a proseguire gli anni successivi con gli stessi alunni, con forte pregiudizio in termini di continuità didattica e metodologica. Ciò compromette anche la realizzazione di un compiuto sistema di integrazione e mortifica il lavoro svolto. La mancanza di una riforma strutturale e sistematica della scuola pubblica, insieme all’approvazione di norme e provvedimenti disorganici,  al di fuori di un contesto unitario, hanno creato un punto di crisi nel patto scuola-famiglie, generando una «doppia fragilità» che ha sempre più riflessi significativi sulle dinamiche ed i disagi degli alunni.

Pur nella consapevolezza che sono stati attivati dal Ministero numerosi percorsi formativi, tra corsi abilitanti, specializzazioni e master distinti per tipologie di disabilità, anche tenuto conto che l’Italia è il Paese che spende di più al mondo per l’integrazione degli alunni con disabilità, risulta assai rilevante il tema del reclutamento del personale, su cui l’Esecutivo dovrebbe intervenire in maniera sollecita. Gli insegnanti sono figure assai vicine alle problematiche dei ragazzi e ciò rende ancor più necessario assicurarne la continuità, quanto meno per i tre anni della scuola dell’infanzia e i cinque anni della scuola primaria.  Si sono infatti registrati casi drammatici in cui alcuni genitori sono stati costretti a togliere i propri figli con disabilità da scuola a causa dell’assenza di insegnanti in grado di sostenere il loro percorso educativo. Occorre dunque superare quanto prima tali disfunzioni per garantire l’effettivo godimento del diritto all’istruzione.

Lo scopo della procedura in titolo è dunque quello di avviare un approfondimento su uno degli aspetti vitali della scuola, nella consapevolezza dell’autonomia scolastica, che possa essere utilizzato anche ai fini dell’istruttoria legislativa del disegno di legge  n. 1260 (sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni) e delle proposte legislative in materia di autismo.

2.     il contributo degli esperti

La Commissione ha deciso lo svolgimento di alcune mirate audizioni, onde conoscere l’opinione degli esperti e avanzare possibili soluzioni. Tra queste, sono stati contattati alcuni professori referenti per le disabilità, taluni esperti nella pratica sportiva dei disabili, i rappresentanti della Federazione italiana per il superamento dell’handicap (FISH), della Società italiana di pedagogia speciale (Sipes) e dell’Ente nazionale sordi (ENS), il direttore del Centro per i disturbi pervasivi dello sviluppo dell’ospedale di Cagliari, nonché il dirigente dell’Ufficio VII (disabilità) della Direzione generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. I documenti che sono stati depositati hanno arricchito ancor più l’analisi da varie angolazioni, permettendo di far emergere importanti temi di discussione.

Dal punto di vista strettamente medico, si assiste oggi ad un ripensamento degli studi sull’educazione e sui modelli di apprendimento, grazie alle neuroscienze dell’educazione, che hanno ad oggetto numerosi disturbi. E’ emerso peraltro un aumento dei disturbi dello spettro autistico negli ultimi dieci anni, frutto anche di diagnosi più mirate, che tuttavia non sempre risultano appropriate. A tale aumento è conseguentemente corrisposta una crescita degli studenti con disabilità e della richiesta di personale docente per il sostegno, stando ai dati forniti dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Parallelamente, dopo l’entrata in vigore della legge n. 170 del 2010, risultano aumentate anche le certificazioni relative ai casi di disturbi specifici di apprendimento (DSA), per supportare i quali però non occorre il docente di sostegno, essendo assegnata agli insegnanti curricolari la loro “presa in carico” mediante l’attivazione di un percorso individualizzato di studi, con l’adozione di strumenti compensativi e di misure dispensative.

Un elemento centrale di cui tener conto per favorire una corretta comunicazione con l’alunno è la sottoposizione dei ragazzi a numerosi passaggi, o transizioni educative, che possono essere sia di tipo verticale – cioè avvengono nel tempo – sia di tipo orizzontale – ossia tra ambienti diversi. Per far sì che tali transizioni siano “morbide” e promuovano l’inclusione, occorre anzitutto che tutti gli ambienti dialoghino tra loro, condividendo informazioni sull’alunno: anche in questo caso, diventa perciò fondamentale la continuità educativa e didattica, soprattutto per quei ragazzi con oggettive difficoltà.

Su un piano più propriamente organizzativo, si rilevano alcuni ostacoli che si frappongono al raggiungimento della continuità, quali l’eccessiva lunghezza dei tempi di nomina e assegnazione degli insegnanti, la scarsa programmazione delle transizioni orizzontali e verticali, la formazione non sempre adeguata dei docenti, il debole dialogo tra scuola, famiglie e servizi sanitari. Con particolare riguardo alle procedure di assegnazione di risorse professionali (insegnanti di sostegno, assistenti educativi o assistenti alla comunicazione), si registrano modalità differenti nelle varie Regioni d’Italia e procedure spesso molto lente. Al fine di consentire una maggiore tempestività nella loro assegnazione, elevando la tutela rispetto ai dati sensibili, il Dicastero ha reso noto che è in fase di elaborazione un software per la rilevazione dei dati degli alunni con disabilità e con DSA.

In merito alla continuità didattica, occorre tener presente che la normativa vigente non prevede la possibilità di vincolare un docente – soprattutto se supplente – sulla medesima cattedra l’anno successivo, innanzitutto perché l’assunzione dei docenti avviene tramite lo scorrimento delle graduatorie (sia per l’immissione in ruolo che per le supplenze), con cui si garantisce annualmente la copertura dei posti vacanti. Ad oggi l’unica possibilità per garantire la continuità del supplente con incarico annuale è che il posto rimanga vuoto nelle operazioni dei docenti a tempo indeterminato e non venga scelto da colleghi in posizione migliore in graduatoria. Peraltro, il supplente in questione potrebbe aver intanto maturato il punteggio sufficiente alla sua immissione in ruolo e in tal caso la scuola di titolarità potrebbe non essere la stessa presso la quale ha prestato servizio come supplente. Si vuole ribadire che se si evitasse la discrepanza numerica di posti assegnati, tra organico di diritto e organico di fatto, si potrebbe avere continuità anche con gli stessi supplenti, evitando trasferimenti o assegnazioni provvisorie. Va considerato inoltre che, anche in caso di docente di ruolo, una norma che configurasse obbligo di permanenza su posto in organico per un periodo prefissato, oltre a essere incompatibile con le esigenze dell’Amministrazione legate all’attribuzione delle cattedre, sarebbe apertamente in contrasto col diritto alla mobilità professionale.

E’ bene sottolineare che tanto le necessità quanto gli ostacoli summenzionati interessano tutti gli alunni, ma hanno un impatto decisivo su coloro i quali hanno delle difficoltà, i quali dovrebbero poter apprendere in contesti normali in cui si punta all’integrazione. La “rete” da costruire attorno al ragazzo con disabilità prevede dunque una molteplicità di figure che ruotano attorno all’insegnante di sostegno in modo che quest’ultimo non venga lasciato solo. Troppo spesso infatti la solitudine e il malessere degli insegnanti di sostegno si traducono in una “fuga” verso l’insegnamento curriculare, con evidente danno per l’esperienza scolastica degli studenti con disabilità.

Dal punto di vista educativo serve quindi un lavoro di squadra, basato sulla fiducia nell’inclusione da parte di tutti gli operatori, da un lato, e sulla massima competenza professionale, dall’altro. Va precisato peraltro che in base alle diverse forme di disabilità devono essere individuate figure professionali specifiche, tenuto conto che per alcuni disturbi non è necessario l’insegnante di sostegno ma è sufficiente un assistente educativo o un assistente alla comunicazione. In molti casi risulta peraltro utile incentivare la pratica sportiva di tali studenti, quale ulteriore strumento di integrazione e di scoperta di potenzialità altrimenti non immediatamente percepibili. Per assicurare il pieno funzionamento di tale sistema, occorre anche il coinvolgimento del dirigente scolastico, che dovrebbe monitorare l’intero percorso educativo e apportare i necessari correttivi.

Per quanto attiene alla formazione dei docenti di sostegno, si rileva una discrasia tra l’impegno didattico richiesto per l’insegnamento nel primo ciclo – pari a 30 crediti formativi universitari (CFU) – e quello richiesto per l’insegnamento nella scuola secondaria, pari a 6 CFU. Detto squilibrio impatta ancor più negativamente se si considera che nella scuola secondaria di primo e di secondo grado manca la programmazione settimanale quale strumento di condivisione della progettazione didattica, necessario proprio per favorire quel dialogo tra educatori che consente la trasmissione delle informazioni sull’alunno.

3.     gli impegni al governo

Fatte queste premesse, la Commissione ha ritenuto dunque opportuno impegnare il Governo affinché:

1.     sia garantita una maggiore tempestività nell’assegnazione delle risorse  professionali di supporto agli alunni con disabilità, che tenga conto del fabbisogno di organico e delle effettive esigenze dell’alunno;

2.     sia data sollecita attuazione all’aumento delle assegnazioni dei posti di organico di diritto;

3.     all’organico funzionale di rete, previsto dall’articolo 50 del decreto-legge n. 5 del 2012, che consentirebbe una migliore gestione delle risorse umane anche nell’ottica della continuità;

4.     siano adottate tutte le misure per favorire la qualità dell’esperienza di apprendimento e dell’inclusione, incentivando lo scambio di informazioni sull’alunno nel passaggio da un ciclo ad un altro;

5.     sia assicurata un’approfondita formazione del personale in relazione alle diverse tipologie di disabilità.

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(7a Senato, 27.5.14) Riferisce alla Commissione la relatrice SERRA (M5S), la quale sottolinea l’importanza di un’adeguata preparazione degli insegnanti sulle problematiche della disabilità. Lamenta infatti che nelle scuole si alternano diversi insegnanti di sostegno che purtroppo spesso non riescono a proseguire gli anni successivi con gli stessi alunni, determinando un forte pregiudizio in termini di continuità didattica e metodologica. Ciò pregiudica anche la realizzazione di un compiuto sistema di integrazione e mortifica il lavoro svolto.

Pone dunque l’accento anzitutto sul tema del reclutamento di tale personale, su cui l’Esecutivo dovrebbe a suo giudizio intervenire in maniera sollecita. Nel rilevare come gli insegnanti siano assai vicini alle problematiche dei ragazzi, invoca nuovamente l’esigenza di continuità, da garantire quanto meno per  i tre anni della scuola dell’infanzia e i cinque anni della scuola primaria.

La procedura in esame consente dunque, a suo avviso, di avviare un approfondimento su uno degli aspetti vitali della scuola, nella consapevolezza dell’autonomia scolastica. In proposito, chiede di svolgere alcune audizioni onde conoscere l’opinione degli esperti e avanzare possibili soluzioni.

Lamenta peraltro che alcuni genitori siano costretti a togliere i propri figli con disabilità da scuola a causa dell’assenza di insegnanti in grado di sostenere il loro percorso educativo, sottolineando pertanto la necessità di superare tali disfunzioni. In ultima analisi ritiene che l’approfondimento possa essere utile anche rispetto al disegno di legge  n. 1260 (sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni) e alle proposte legislative in materia di autismo.

Donna santa, …

rumbolo

Donna santa, … 

di Adriana Rumbolo

“Uno, nessuno, centomila”splendida sintesi di Pirandello non è applicabile al mondo femminile , perchè nell’immaginario maschile, si contrae rigidamente nel dogma”Madonna o puttana” che vistosamente denuncia la mancanza di un terzo status quello di “Donna”.Una mattina in una prima superiore una giovane studentessa di 14 anni chiese la parola e rivolgendosi ai maschi della sua classe , accoratamente perorò la sua causa: ”Parliamo del nostro rapporto sentimentale con i maschi. Perché  mentre noi siamo con voi gentili. carine ,voi ci infamate?”Ne seguì un profondo silenzio. La studentessa aveva ufficializzato un aspetto importante non in un bar , ma a scuola luogo istituzionale e alla mia presenza .Invitai uno dei ragazzi a rispondere perché la domanda era stata rivolta a loro. Lo studente con indosso il suo giubbotto, per sembrare più grande, nonostante il suo banco fosse molto   vicino al termosifone , lentamente si avvicinò alla cattedra e disse: ”E’ vero, ma loro se la tirano!”Ebbi appena il tempo di dire : ma loro devono tirarsela un po’, adattandomi al suo linguaggio,perché la natura vuole così, che suonò la campanella dell’intervallo .Ne fui contrariata ma forse era stato detto abbastanza perché tornassimo sull’ argomento che ristagna da secoli e sembra inossidabile . I problemi d’amore non sono mai problemi pratici e non c’è niente che si debba o non si debba fare. Perché  l’amore non è una cosa che si fa, ma una cosa che si sente. Con l’uno o con l’altro, lei scopre le stanze del suo sottosuolo erotico : primo amore alla materna e poi alle elementari, nelle vacanze estive, l ’amore che compie il miracolo di dilatare i confini del corpo nel cosmo delle emozioni in una partecipazione totale, la maternità, l’allattamento,e abitando le stanze una ad una lei finirà per conoscere la propria casa interiore .Sembra che Psiche non possa conoscere se stessa se non è visitata da Amore, e allora Amore è una forma di conoscenza di sé .Proprio perché l’amore oggi si fa e si trascura di sentirlo pochi conoscono se stessi .Oggi l’educazione sentimentale, che è più il cammino segreto che ciascuno di noi compie in presenza di un amore che non si traduce immediatamente in saturazione sessuale,oggi proprio per la facilità di questa saturazione, questo cammino non ha più lo spazio e il tempo in cui compiersi e i cuori soffrono di analfabetismo emotivo .La scienza ha sfoltito la nebbia dei pregiudizi, degli stereotipi ,la chimica dell’amore è musica, ma la donna dopo che si è conosciuta non può più ricalcare gli schemi maschili parlando di sesso in modo “meccanicistico” e strumentale imitando il maschio. Deve farsi conoscere e riempire il vuoto fra donna-madonna e donna puttana solo con” Donna”.E’ un suo diritto se vuole realizzarsi come donna, compagna, mamma.

Scuola senza testa e senza corpo

221 SCUOLA SENZA TESTA E SENZA CORPO di Umberto Tenuta

CANTO 221

Nata come scuola del leggere e dello scrivere.

Tale la scuola è rimasta

Scuola senza corpi belli.

Scuola senza teste ben fatte.

 

La forza della tradizione non si può misurare con nessuna formula.

Si dice che la tradizione è dura a morire.

Lutero impose ai Principi tedeschi la scuola del leggere, scrivere e far di conto.

Ai contadini bastava saper leggere la Bibbia.

Lo seguì la Chiesa di Roma.

E lo seguì soprattutto il Condorcet.

Ardigò fece seguito e continua a fare scuola.

Scuola del leggere, scrivere e far di conto.

Ci mancava Giovanni Gentile.

Una testa senza corpo!

Eccovi il Liceo classico, e quello delle Scienze, e quello dei Ragionieri, e quello dei Geometri, e quanti altri ne volete.

A scuola ci sono teste, teste così come escono dal grembo materno.

A chi importa che non sono ben fatte?

Pensate, o Gentili, i corpi non esistono proprio!

Dalla cintola in su i suoi scolari li vede il Professore.

Essi sono solo audiovideocamere e nulla più.

I piedi?

Per salire e scendere le salate scale.

Le orecchie?

Padiglioni ben tesi a non perdere l’ultima stanca monotona sillaba del Signor Professore.

La bocca chiusa, aperta solo a domanda della Signora Professoressa che mica dimentica di fare le interrogazioni.

Le mani?

Ne basta una sola, da alzare per chiedere casomai sia possibile evitare di bagnarsi.

E la Musica?

Il pentagramma può bastare.

Flauto dolce, chitarra, mandolino costano cari, e la scuola pensa ai bilanci familiari.

E la Danza?

Ci mancherebbe che la scuola si trasformasse in una sala da ballo, magari ad ore piccole!

Il Nuoto?

La scuola non ha l’assicurazione per gli affogati.

Il Salto, la Corsa…?

La Scuola è sita al quarto piano.

Ma le mani, almeno per dipingere?

Ma voi veramente volete che le professoresse litighino con le madri che si vedono arrivare a casa i figli con le camicie imbrattate di rosee tempere e di verdi oli?

Ascoltate, per favore!

È già molto che la scuola riesca a far imparare a leggere l’antologia, a scrivere le cose che non piacciono nemmeno alla Professoressa, ad annotare i compiti per casa, a fare i calcoli delle spese domestiche della Signora Preside.

Esagerato!

Anche per la scuola dell’anno scorso.

L’anno venturo sarà un’altra cosa!

Lo sta strillando il Venditore di almanacchi.

 

 

AVVISO

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

 

 

 

Quando deve andare in pensione un professore?

da la Repubblica

Quando deve andare in pensione un professore?

La riforma dice a 65 anni, ma i docenti non ci stanno Tra merito e accuse di baronia

Simonetta Fiori

NOTTI
insonni per molti professori universitari. La riforma della Pubblica amministrazione manda in pensione un cospicuo numero di docenti oltre i 65 anni di età. È vero che devono avere maturato 42 anni sei mesi e un giorno di contributi (gli uomini) e 41 anni sei mesi e un giorno di contributi (le donne), una cifra che può apparire irraggiungibile. In realtà per molti di coloro che sono entrati nelle università negli anni Ottanta il riscatto della laurea era un passaggio naturale. Così si calcola che nel giro di un paio d’anni l’università rischi di perdere un paio di migliaia di professori. E certo non tra i peggiori. Con gravi conseguenze per i dipartimenti delle facoltà umanistiche e i reparti di medicina.
Gli accademici protestano, con ragioni anche condivisibili. Mentre le università europee allungano i tempi della pensione, in conseguenza dell’aumento delle aspettative di vita, in Italia si anticipa la rottamazione. Negli Stati Uniti era stato Reagan a eliminare il mandatory retirement nelle università — fissato intorno ai 70 anni — e oggi si può andare in pensione quando si vuole (ma con verifiche molto rigorose). Da noi la legge stabiliva che i professori potevano restare in cattedra fino ai 70 anni. La nuova norma viene giudicata da molti «un errore» sotto il profilo culturale ed economico. Un appello firmato da alcuni filosofi – tra i quali Roberto Esposito, Michele Ciliberto, Maurizio Ferraris,
Remo Bodei – denuncia la «dispersione di competenze e saperi di cui invece università e sanità hanno vitale bisogno». Viene messo in evidenza anche quello che può essere considerato un vulnus per la Costituzione: ossia la discrezionalità di ogni singola università nel decidere se un docente deve o non deve andare in pensione («un elemento insostenibile di condizionamento e ricattabilità dei pensionabili»). Alle proteste degli accademici si affianca quella di Paola Binetti, deputata dell’Udc: «Mandare in pensione a 65 anni tutto il personale medico universitario non è frutto di una buona logica».
Il governo argomenta la “rottamazione” dei più vecchi con la necessità di far posto ai più giovani.
«Nessun problema di lesa maestà», dice Marianna Madia, la ministra artefice della riforma. «Restano salve le eccellenze», che però saranno giudicate tali da ogni singolo ente. Il quale valuterà se non sia opportuno dare nuove possibilità ai più giovani. I professori dissenzienti obiettano che non è così che si garantisce il lavoro dei nuovi ricercatori (i docenti pensionati non vengono sostituiti).
Da un parte gli argomenti populistici dei governanti — giovani versus vecchi, liquidati in massa dalla Madia come “cattivi maestri” —, dall’altra il sospetto d’una difesa corporativa che s’allunga sul ceto accademico: il terreno appare molto scivoloso. Ecco qui di seguito due pareri discordanti.

Fondo istituto 2014/15: a settembre ci saranno già le cifre?

da La Tecnica della Scuola

Fondo istituto 2014/15: a settembre ci saranno già le cifre?

Al Ministero tecnici e organizzazioni sindacali sono al lavoro per cercare di definire subito l’entità delle risorse su cui le scuole potranno contare. Potrebbe essere un tentativo per rendere inevitabile il passaggio a stipendi legati al “merito” e all’ impegno.

A poco più di un mese dall’avvio del nuovo anno scolastico si inizia a parlare del fondo di istituto 2014/2015.
I tecnici del Miur hanno già incontrato un paio di volte i dirigenti sindacali del comparto nel tentativo di riuscire a definire al più presto l’entità delle risorse disponibili.
Ma le incognite sono molteplici.
La base di partenza dovrebbe essere almeno pari alla somma spesa quest’anno (650milioni di euro circa).
Il ministro Giannini ha più volte dichiarato che bisogna ritornare alle cifre di tre anni fa (poco meno di un miliardo e mezzo), obiettivo che appare non solo ambizioso ma anche del tutto irrealistico  visto e considerato che per cifre molto più modeste (450milioni peraltro diluiti in 4 anni per risolvere il problema dei “quota 96”) la Ragioneria generale dello Stato ha sollevato non poche questioni.
C’è poi una domanda da farsi: in che modo si potrà pagare lo scatto stipendiale del personale che lo ha maturato nel 2013?
Se si dovesse nuovamente attingere al fondo di istituto, come avvenuto negli ultimi due anni, le risorse disponibili per le scuole si ridurrebbero a ben poca cosa (250-300 milioni al massimo).
C’è però una ipotesi che non va scartata a priori: è possibile che il Ministero voglia mettere le scuole di fronte ad un dato di fatto già a partire da settembre: i soldi per compensare gli incarichi aggiuntivi sono modesti, anzi modestissimi. A questo punto è possibile che, nel programmare l’attività per il 2014/2015, i collegi dei docenti decidano di ridurre allo stretto indispensabile l’intervento di funzioni strumentali e referenti per le attività più impegnative.
In molti casi potrebbero essere i docenti stessi a non accettare incarichi e impegni aggiuntivi.
Potrebbe quindi scattare la “fase 2” dell’operazione: il Ministero potrebbe mettere sul piatto qualche centinaio di migliaia di euro destinati ai docenti che “lavorano di più”, come vanno ripetendo da qualche tempo Giannini e Renzi.
Cosa accadrebbe a questo punto ?
Difficile fare previsioni, ma è anche possibile che una parte consistente dei docenti incominci a considerare favorevolmente la proposta: non bisogna infatti dimenticare che, negli ultimi due anni, molti insegnanti hanno svolto incarichi impegnativi con compensi poco più che simbolici.
Perché mai questi insegnanti dovrebbero vedere di cattivo occhio un riconoscimento del loro impegno ?

 

‘Quota 96’, anche la Commissione Bilancio dà il via libera: superato il parere negativo del Mef

da La Tecnica della Scuola

‘Quota 96’, anche la Commissione Bilancio dà il via libera: superato il parere negativo del Mef

L’annuncio è arrivato nella serata del 29 luglio dal presidente, Francesco Boccia, al termine dell’esame delle coperture del dl P.A.: “è una spinta all’innovazione”. Torna a salire il pensionamento d’ufficio di professori universitari e primari: da 70 si era passati a 65, ora si va a 68 anni ma per ogni prof comandato a riposo si dovrà procedere all’assunzione di almeno un nuovo docente o ricercatore. Pollice verso, invece, per far dirigere le scuole ai vicari in assenza di ds titolari e con graduatorie esaurite.

Per il pensionamento dei ‘Quota 96’della scuola arriva il via libera più sofferto: quello della Commissione Bilancio della Camera. I parlamentari hanno detto “sì” allo sblocco di 4 mila dipendenti nella scuola, la cosiddetta quota 96, “nonostante il parere contrario del Mef”, ha spiegato nella serata del 29 luglio il presidente della Commissione, Francesco Boccia, al termine dell’esame delle coperture del dl P.A..

Boccia ha riconosciuto “il lavoro del sottosegretario all’Economia Giovanni Legnini”, sottolineando come la contrarietà fosse stata espressa “da una parte della Ragioneria”. La posizione della Commissione per Boccia rappresenta “una spinta all’innovazione, contro i conservatorismi”.

Lo stesso è accaduto, spiega Boccia, per la misura sul pensionamento d’ufficio di professori universitari e primari, in cui si è riusciti almeno ad abbassare l’età da 70 a 68 anni. Insomma Boccia e il ministro della P.A., Marianna Madia, avrebbero cercato di tenere il punto sugli aspetti del decreto relativi al turnover.

Si alza così la soglia d’età prevista per le uscite ‘obbligate’, la commissione Affari costituzionali della Camera è, infatti, tornata sulla modifica inserita venerdì scorso nel decreto legge di riforma della Pa, che fissava l’età per i cosiddetti ‘baroni’ a 65 anni. Ora questo limite resterebbe solo per i medici, mentre i ricercatori sono stati equiparati al resto dei dipendenti pubblici, per cui il tetto stabilito è di 62 anni.

Il governo, di fronte agli oltre mille emendamenti presentati, ha deciso, come era nelle attese, di porre la fiducia. A riscrivere la regola sul pensionamento d’ufficio è un emendamento presentato dal relatore al dl, Emanuele Fiano (Pd), che però precisa come per ogni professore comandato a riposo si debba procedere all’assunzione di almeno un nuovo docente o ricercatore.

Così, se da una parte la misura che punta a rottamare la Pa viene indebolita, aumentando di tre anni il limite per l’uscita, dall’altra viene imposto un turnover al 100%, almeno per gli istituti accademici. Dalla regola restano invece esclusi i magistrati, per cui è stato anche arduo abolire il trattenimento in servizio, tanto da rendere necessaria una proroga di oltre un anno (dall’ottobre del 2014 al dicembre del 2015). Slittamento che però è saltato per gli avvocati dello stato. Come dovrebbero non andare in porto le novità proposte per i dirigenti scolastici, per cui era stata avanzata l’ipotesi di rimpiazzarli con i vicari laddove le graduatorie risultino esaurite.

Come previsto, una valanga di oltre mille emendamenti, intanto, ha spinto il governo a porre fiducia sul dl, indicata in serata dalla conferenza dei capigruppo. Il 30 luglio dalle ore 21, dunque, sono previste le dichiarazioni di voto mentre il voto è atteso a partire dalle ore 23.

Assunzioni: convocazione per il 30 luglio

da La Tecnica della Scuola

Assunzioni: convocazione per il 30 luglio

La Flc-Cgil fa sapere che il Miur ha convocato i sindacati al pomeriggio del 30 luglio 2014 per l’informativa sulle assunzioni in ruolo 2014/2015. “Chiederemo la copertura di tutti i posti liberi”

Al momento si tratta solo del personale docente ed educativo, per il quale è già noto il quadro delle disponibilità per provincia ed insegnamento, mentre per il personale ATA sarà necessario attendere la pubblicazione dei trasferimenti prevista per il 4 agosto.

Nell’incontro ribadiremo la nostra richiesta di assunzione su tutti i posti liberi, in applicazione del DL 104/14, per garantire le procedure di stabilizzazione che sono al vaglio anche della Corte di Giustizia Europea.

Questo il riepilogo delle disponibilità di oltre 40.000 posti e quindi non ci sono ragioni per non effettuare le assunzioni previste.

Posto   comune   Sostegno    Esuberi
Infanzia 3.932    1.460 –
Primaria 5.828    5.940         71
I grado 8.656     4.636        332
II grado 7.544    4.130        6.731
Totale 25.960    16.166       7.134

Utilizzazioni e assegnazioni provvisorie: domande entro il 30 luglio

da La Tecnica della Scuola

Utilizzazioni e assegnazioni provvisorie: domande entro il 30 luglio

L.L.

La scadenza riguarda i docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. La presentazione dovrà essere effettuata con modalità telematica, tramite Istanze on-line

Domani, 30 luglio 2014, è il termine ultimo per il personale docente della scuola di I e II grado per presentare la domanda di utilizzazione e di assegnazione provvisoria per l’a.s. 2014/2015.

Ricordiamo che le domande devono essere presentate esclusivamente tramite la modalità Istanze on-line.

Idocenti della scuola secondaria di primo grado dovranno utilizzare il Modulo U3, mentre quelli della scuola secondaria di secondo grado il Modulo U4.

Le domande di utilizzazione debbono essere indirizzate all’Ufficio territorialmente competente della provincia di titolarità per il tramite del dirigente scolastico dell’istituto di servizio, mentre le domande di assegnazione provvisoria e di utilizzazione in altra provincia debbono essere presentate direttamente all’Ufficio territorialmente competente della provincia richiesta e, per conoscenza, all’Ufficio territorialmente competente della provincia di titolarità.

Il personale interessato a produrre domanda anche per diverso ordine di scuola è tenuto a rispettare la data di scadenza del proprio ordine di appartenenza come suindicato.

La documentazione e le certificazioni da allegare alle domande debbono essere prodotte in conformità a quanto riportato nell’articolo 9 del C.C.N.I. relativo alla mobilità, sottoscritto in data 26 febbraio 2014 e nell’art. 4 della relativa O.M. n 32 del 28 febbraio 2014.

Bisogna fare emergere il lavoro sommerso degli insegnanti

da La Tecnica della Scuola

Bisogna fare emergere il lavoro sommerso degli insegnanti

Nel Paese dove nulla o poco emerge e tutto resta profondamente vincolato nel fondo, bisogna fare emergere il lavoro sommerso degli insegnanti. Così come hanno fatto con la “Concordia” in quello spettacolare lavoro ingegneristico di emersione del relitto, è auspicabile che ciò venga fatto anche per il lavoro quotidiano, e per nulla noto all’opinione pubblica, degli insegnanti della scuola.

Paragonare l’emersione della Concordia all’emersione “figurata” del lavoro sommerso dei docenti è una figura retorica che rende bene l’idea. In buona sostanza le 18 ore di lavoro degli insegnanti della scuola secondaria sono soltanto la punta di un iceberg, che nasconde la montagna di lavoro sotto il mare. Ma quanto lavoro c’è dietro quelle 18 ore di lezione frontale?

Esiste un certosino lavoro di preparazione alle lezioni, di organizzazione al lavoro didattico, di preparazione delle verifiche, di correzione delle stesse, di corsi di formazione e aggiornamento e tanto altro ancora. Ma di cosa stiamo parlando? Di ciò che non si vede, ma che c’è e questo lo sanno bene gli studenti e le famiglie che sono i primi giudici del lavoro del docente. Una lezione in classe non si improvvisa all’istante, ma ha un percorso pensato, studiato, approfondito, che costa sacrificio e tempo anche al docente anziano ed esperto. Tra gli articoli del contratto collettivo nazionale della scuola questo importante tempo che gli insegnanti  dedicano alle proprie classi è menzionato ma non è quantificato in ore settimanali. Sarebbe giusto usare il bilancino per pesare queste quantità temporali in vere e proprie ore settimanali di servizio, in modo che nessuno possa dire che gli insegnanti lavorano poco, anzi pochissimo.

Si parla con eccessivo disprezzo e senza conoscere il valore della professione docente, del fatto che gli insegnanti lavorano solo 18 ore settimanali  e di conseguenza è ritenuto giusto che siano pagati poco e non considerati socialmente. Ebbene è un’enorme falsità! Gli insegnanti lavorano molto, moltissimo e con grande responsabilità. Lavorano tanto quanto i magistrati, i medici e i dirigenti della pubblica amministrazione, e pur essendo plurititolati guadagnano meno della metà di queste categorie.

Perché? Manca totalmente il prestigio sociale che si è ridotto a meno di nulla, a causa del luogo comune del docente che lavora solo 18 ore alla settimana per sole 33 settimane l’anno e per cinque giorni la settimana, e gode perfino di 3 mesi di vacanza all’anno. Falsità e bugie immerse nei fondali marini così come la fiancata della Concordia. Adesso basta! bisogna fare emergere il lavoro sommerso degli insegnanti, e si scoprirà che fare il magistrato, il medico o l’insegnante è la stessa cosa a livello di tempo quotidiano dedicato alla professione. Scopriremmo anche che gli insegnanti sono impegnati già 36 ore alla settimana e che è un dovere morale fare emergere quella metà di orario di lavoro sommerso.

Visto che si parla tanto di aumento dell’orario di servizio dei docenti, da parte di chi  non sa nemmeno cosa significa svolgere l’attività di insegnante, allora sarebbe giusto che per prima cosa si ridefinisse e portasse  a piena  trasparenza tutti i carichi di lavoro effettivi dei docenti, oltre le attuali 18, 22, 25 ore settimanali d’insegnamento frontale.

Tale trasparenza sarebbe doverosa e anche possibile, così come si è riusciti a fare emergere il relitto della Concordia, allo stesso modo, attraverso l’emersione del lavoro sommerso dei docenti, è possibile rimettere in pista quel relitto di professione che è quella dell’insegnante, incominciando così a restituirgli la dignità che merita e il prestigio sociale che gli spetta.

Graduatorie docenti è caos

da La Tecnica della Scuola

Graduatorie docenti è caos

P.A.

L’Anief denuncia di graduatorie di docenti con “punteggi pregressi mancanti, confusione tra titoli e servizi. Spuntano anche punteggi iperbolici, impossibili da realizzare”

Scrive ancora Anief: “Dopo le esclusioni illegittime e gli invii con problemi tecnici, arriva un’altra ‘tegola’. È la conferma del paradosso tutto italiano, figlio del mal funzionamento o, quantomeno, della superficialità nell’operare da parte della pubblica amministrazione. Soprattutto quando si ha a che fare con il personale precario”.

“Continua a rivelarsi un percorso ad ostacoli l’iter di aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento, dove sono collocati circa 200mila docenti precari e altri 140mila chiedono giustamente di essere inseriti: dopo l’esclusione di questi ultimi, abbiamo presentato ricorso per oltre 15mila supplenti, i problemi di connessione, compilazione e inoltro telematico della domanda, i primi resoconti sulle pubblicazioni delle graduatorie provvisorie raccontano di situazioni paradossali costellate da errori, anche grossolani, a partire da quelle lettere R e S, che risultano – anche dopo chiarimenti – di oscura comprensione, dato che sono state assegnate in maniera diversa anche a candidati che vantano la stessa situazione”.
“E poi punteggi pregressi mancanti, confusione tra titoli e servizi – sottolinea ancora l’Anief –. Inevitabile dunque che i numeri messi a disposizione per i reclami fossero presi d’assalto, con la conseguente che la casella di posta è ormai piena e non riceve altri messaggi e anche il numero di fax risulta non attivo nel weekend. Come non può passare inosservato quel grossolano errore che vede in una delle graduatorie, una docente slittare in testa con ben 712 punti! Neanche nelle migliori storie di precariato si riesce a raggiungere tale quota, di cui 600 solo per i titoli!”.

Il sindacato reputa questi disservizi, soprattutto se confermati nelle altre province, una ulteriore dimostrazione di come i diritti dei precari continuino a non figurare nelle priorità dell’amministrazione scolastica.
I disservizi di questi giorni produrranno, infatti, un’altra quantità industriale di ricorsi. Che si vanno ad aggiungere a quelli presentati da una bella fetta dei 140mila neoabilitati lasciati fuori dalle stesse liste. Oltre 15mila di loro hanno impugnato questa illegittima esclusione al Tar, parte di loro anche al Presidente della Repubblica, perché lo Stato ha deciso di non riconoscere più la loro l’abilitazione o l’idoneità di Stato come titolo valido per entrare di ruolo o ricevere una supplenza annuale dalle graduatorie dei precari.

“Non possiamo che ribadire”, commenta Anief, “che quanto sta accadendo è un paradosso tutto italiano: la conferma del mal funzionamento o, quantomeno, della superficialità nell’operare da parte della pubblica amministrazione. Soprattutto quando si ha a che fare con personale precario. E contro cui il cittadino lavoratore professionista, di ruolo o supplente, non può fare altro che farsi tutelare dal sindacato. E, laddove non c’è altra scelta, ricorrere al giudice”.