Studenti rinnovano la scuola

200 STUDENTI RINNOVANO LA  SCUOLA di Umberto Tenuta

Canto 200 Gli studenti rinnovano la scuola. E sono contenti pure i docenti.

 

Ogni santo giorno della settimana leggo almeno le prime pagine dei quotidiani italiani.

Vi si scrive molto, forse non abbastanza, dei docenti, ma niente, proprio niente, degli studenti, a meno che qualcuno di essi non abbia preso decisioni irrimediabili.

Eppure gli studenti sono il prodotto dell’Azienda Scuola!

Dell’Azienda FIAT −così io la ricordo sempre− leggo delle ultime meraviglie:

500L LIVING 500L BEATS EDITION 500 CULT PANDA 4X4 Punto BRAVO …

Certo, gli studenti non sono auto, auto uscite dagli stampi, come i libri stampati che sono molti nostri virtuosi studenti!

Ma per me sarebbe molto bello leggere di Angelina innamorata delle poesie di Anacreonte, di Norberto innamorato della catulliana Lesbia, di Susanna affascinata dalle storie di Erodoto…

E di tanti altri giovani studenti innamorati ciascuno della propria musa: Melpomene, Clio, Euterpe, Talia, Tersicore, Erato, Polimnia, Urania, Calliope, Digitalia.

Oddio, forse nemmeno a Venere resta fedele Cupido, trascinato da fredde sfere metalliche!

Studenti, nessuno più vi innamora!

Nessuno più vi ama!

Nessuno più vi degna di una parola!

Eppure, voi siete la materia prima della catena di montaggio, una lunga catena, una catena che vi tiene legati ai banchi, una catena che vi produce piaghe, una catena che vi umilia, una catena che vi mortifica con le sue bocciature.

Nessuno vi vuole, tutti vi respingono.

Solo pochi sono i fortunati.

Molti i chiamati e pochi gli eletti!

Voi siete materia sorda all’intention dell’arte!

Perciò, vi evitano, vi dimenticano, vi abbandonano al vostro destino, al destino che nessuno vi ha aiutato a costruirvi.

Voi siete solo una materia dal grigio colore, un colore grigio che nessuno ama più dopo le mie giovanili grisaglie!

Ma io voglio dirvi una cosa.

Una cosa grande.

Voi siete la materia prima che la Scuola lavora.

Lo sanno bene i Lavoratori della scuola, così mal pagati per così duro lavoro.

Perché duri voi siete.

Ebbene, fate di necessità virtù!

A settembre disertate la scuola.

Rendetela ancora più arida.

Sarà un incendio nazionale!

La scuola sarà rasa al suolo.

Tutti i giornali approfitteranno dell’evento per tirature speciali.

Allora non resisterete alle interviste.

Giornali, Radio, Televisioni si occuperanno di voi, finalmente!

E finalmente le vostre scuole saranno ricostruite, costruite ex novo.

Secondo i criteri più avanzati dell’edilizia finlandese e sudcoreana.

Ed in Finlandia, ed in Corea del Sud saranno inviati tutti i dirigenti scolastici e tutti i docenti italiani.

Finalmente aggiornati, aggiorneranno i loro metodi didattici, pardon, matetici, dell’apprendimento, come dice la parola Matematica.

E finalmente gli studenti non saranno più considerati materia grigia su cui imprimere le conoscenze, ma figli di donna chiamati a farsi uomini.

Tutti figli del Principe keyano.

Ma ci voleva proprio un incendio per rinnovare la Scuola?

Speriamo che basti!

Lo speriamo per gli studenti, ma lo speriamo anche per i docenti.

 

POST SCRIPTUM

Ricordate che la rubrica dei nostri canti ha per titolo

SCHOLA RENOVANDA EST

 

 

Pubblicato in

http://www.edscuola.it/dida.html

Graduatorie d’istituto: adesioni aperte per i ricorsi al Presidente della Repubblica

Graduatorie d’istituto: adesioni aperte per i ricorsi al Presidente della Repubblica

 

Per assegnare 30 punti aggiuntivi agli idonei ai concorsi, 18 punti aggiuntivi a SFP, 12 punti aggiuntivi ai PAS, per la valutazione del servizio militare in seconda e terza fascia GI, per la valutazione del servizio IRC (e alternativa IRC) in seconda fascia GI, per il riconoscimento in GI del doppio punteggio per il servizio in pluriclassi prestato a partire dal 2007/08. Adesioni on line fino al 31 luglio.

 

Vista la necessità di anticipare allo scorso 4 luglio il termine per l’adesione ai ricorsi TAR avverso le tabelle valutazione titoli di II e III fascia delle G.I. e in considerazione delle numerose richieste pervenute dopo tale termine, Anief apre le adesioni ai ricorsi al Presidente della Repubblica per ottenere la corretta valutazione dei titoli e dei servizi prestati.

 

Il termine di adesione ai ricorsi PdR è fissato al 31 luglio 2014. Adesioni on line sul portale Anief.

 

Ricordiamo che è ancora possibile, fino al 10 luglio, aderire ai ricorsi TAR per l’inserimento in II fascia G.I. degli idonei al concorso a cattedra DDG 82/2012 e dei docenti in possesso di diploma magistrale linguistico/sperimentale conseguito entro l’a.s. 2001/02, nonché per l’inserimento in III fascia G.I. dei laureati in Scienze politiche v.o. entro l’a.s. 2000/01.

 

Inoltre, sono aperte fino al 31 luglio le adesioni al ricorso TAR per ammettere con riserva in II fascia delle Graduatorie d’Istituto chi frequenta i corsi e si abilita-specializza con PAS, SFP o su Sostegno dopo il 31 luglio.

 

Vai alle adesioni on line per i ricorsi PdR Titoli G.I.

S. Agnello Hornby, La mia Londra

Londra non più immensa

di Antonio Stanca

hornbySimonetta Agnello ha sessantanove anni, è nata a Palermo nel 1945 e qui ha conseguito il Dottorato in Giurisprudenza nel 1967. Dopo si sposa con un inglese ed assume anche il suo cognome Hornby. Per motivi di lavoro lascia la Sicilia e si reca in America, in Zambia ed, infine, nel 1970 in Inghilterra senza, però, perdere i contatti con la Sicilia e con i familiari che spesso ospiterà nella sua casa inglese e che andrà a trovare in certi periodi dell’anno. In Inghilterra avrà due figli, si sposterà, farà casa in posti diversi prima di stabilirsi, nel 1972, definitivamente a Londra. Si dividerà in continuazione tra le cure per la famiglia e il lavoro. A Londra fonderà, con altri avvocati, lo studio “Hornby e Levy”, specializzato nel diritto di famiglia e dei minori. Sarà il primo di questo genere in Inghilterra. Diritto dei minori la Agnese Hornby insegnerà all’Università di Leicester e per otto anni sarà Presidente dello “Special Educational Needs and Disability Tribunal”. Vive con la famiglia a Londra.

Saranno state le esperienze, le ampie conoscenze delle condizioni, dei problemi dei giovani, più piccoli o più grandi, inglesi o immigrati, che le sono derivate dal suo lavoro a farle pensare anche di scrivere di esse, di narrarle, di farle giungere pure a chi rimaneva lontano dalle aule dei tribunali. Questo spiegherebbe come l’Agnello Hornby si sia applicata alla narrativa ad un’età matura, dopo i cinquanta anni. L’esordio avviene nel 2002, quando ha cinquantasette anni e pubblica il romanzo La mennulara. Seguiranno nel 2004 La zia Marchesa, nel 2007 Boccamurata, nel 2009 Vento scomposto, nel 2010 La monaca ed altre narrazioni verranno in seguito a riprova della decisa volontà della scrittrice di fare letteratura di quanto fino allora era stata la sua vita, la sua formazione, la sua cultura, il suo lavoro. Nel 2008 la scrittura assorbirà completamente l’attività dell’Agnello Hornby. Le sue opere incontreranno il favore della critica, l’interesse dei lettori. Verranno tradotte in molti paesi..

In esse, nei giovani che spesso sono i protagonisti, è possibile quasi sempre riconoscere le esperienze dell’autrice giovane, le aspirazioni, le aspettative, le delusioni di una donna che fin da ragazza ha iniziato a confrontarsi con l’esterno, con i problemi della vita, del lavoro, con quelli di ambienti vicini e lontani, noti e sconosciuti. Di ambientazione siciliana o inglese sono le narrazioni perché due, la Sicilia e l’Inghilterra, sono le patrie che sempre la scrittrice ha sentito e vissuto come sue, con le quali si è sempre confrontata. Chiara, scorrevole è la lingua, capace di rendere con facilità i più complicati problemi interiori, di spiegarli anche quando oscuri, impenetrabili si mostrano.

Con la scrittura l’Agnello Hornby si è trasferita in molti dei suoi personaggi, ha moltiplicato la sua esistenza, l’ha fatta divenire di tante giovani donne di fronte agli ostacoli della loro vita, dei loro luoghi, dei loro ambienti, della loro famiglia, del loro lavoro. Ha procurato alle sue esperienze un significato, un valore che le superano, le traducono in un messaggio valido per tutti e ovunque.

Questo spirito didattico, questa funzione di guida muovono anche il suo ultimo lavoro, La mia Londra, edito dalla Giunti di Milano a Maggio del 2014, pp. 264, € 16,00.

Prima di tornarvi e stabilirvisi per sempre nel 1972 la scrittrice era stata a Londra nel 1963, quando aveva diciotto anni ed aveva conseguito la licenza liceale. Era andata per un soggiorno di studio ed era stato il premio da parte della famiglia per gli esami superati. Perciò, nel libro, che non è un romanzo, non un diario, non un saggio, i due tempi, quello dell’adolescente e l’altro della donna matura che a Londra ha famiglia, figli e lavora, si alternano in continuazione. L’Agnello Hornby ora sarà la ragazza che a diciotto anni rimane sorpresa da una città così grande ora la moglie, la madre, l’avvocato che conosce Londra in tutti i suoi particolari e di questi, di come ha fatto per conoscerli vuol dire nel libro. Vuol dire di come la sua modestia, la sua parsimonia l’hanno aiutata in un confronto che all’inizio sembrava difficile, impossibile perché con una città immensa come Londra. Immensa è Londra di vita, di storia, di cultura, di lingua, di pensiero, di azione. Tanto, tutto contiene. C’è sempre stato e c’è ancora molto scambio con gli stranieri, a Londra non sono rifiutati e aggiungendosi a quanto fa parte del posto senza limiti sono diventati i modi di essere, di stare in questa città. Alla scoperta si è messa l’Agnello Hornby di tutta questa vita, di tutto quanto fa parte di una città che ha tanto di passato e presente, persone e cose, strade e piazze, palazzi e chiese, teatri e monumenti, botteghe e mercati, privato e pubblico, personale e sociale, storia e leggenda, realtà e idea, letteratura e arte, pittura e musica, religione e mito, politica ed economia, povertà e ricchezza, miseria e nobiltà, vita e morte. E c’è riuscita, è riuscita a raggiungere una conoscenza completa di Londra e con mezzi semplici quali quelli pubblici o lunghe passeggiate o la bicicletta. E’ riuscita a sapere di ogni posto di Londra, della sua storia. Vittoriosa si sente per aver ridotto a sé, per aver fatto “sua” una città dagli aspetti incalcolabili, dalle presenze infinite. Non più immensa è Londra per lei e di questa conquista vuole far partecipe chi legge, vuole ripercorrere con lui le tante tappe di essa, le tante scoperte facendogliele apparire vicine, familiari perché così ora le sente, le vive e così vuole che lo facciano gli altri. Riemerge quello spirito di scambio, di comunione che ha mosso l’Agnello Hornby in ogni momento della sua vita, che l’ha fatta diventare l’avvocato dei più piccoli perché più deboli, più poveri.

AA.VV., Apprendere in digitale

Oggi non bisogna innovare la scuola perché c’è il digitale, ma perché il mondo è cambiato

apprendere_in_digitaleApprendere in digitale
Come cambia la scuola in Italia e in Europa
 
di Sebastiano Bagnara, Vittorio Campione, Elena Mosa, Simone Pozzi e Leonardo Tosi

prefazione di François de Brabant

Guerini e Associati

Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una profonda crisi economica e contemporaneamente da una potente innovazione tecnologica.
Nel mondo della scuola, le tecnologie non vanno introdotte per essere al passo con i tempi, ma perché, in caso contrario, tutti i percorsi educativi saranno destinati all’inefficacia.
Per questo motivo occorre fare sì che tutti gli operatori del mondo dell’educazione possano essere dotati, oltre che di un’elevata competenza professionale, anche di autonomia e capacità di decisione. Occorre che siano in grado di governare la complessità e l’incertezza.
Nel libro Apprendere in digitale, edito da Guerini e Associati, cinque esperti raccontano le «scuole 2.0»: strumenti, tecniche, teorie di apprendimento, problematiche incontrate e risultati di esperienze concrete, anche in relazione allo scenario internazionale.

Pensare da europei
L’intervento necessario per dotare l’Italia di un sistema educativo efficace deve essere ispirato a parametri non contingenti: dobbiamo pensare da europei, considerare il sistema educativo come un tutto unitario (dall’infanzia all’università, ma anche dall’età scolare a tutta la vita), sapere che la trasformazione della società attuale in società dell’informazione e della comunicazione è irreversibile.
La società dell’informazione richiede la produzione di una conoscenza sempre nuova, che sviluppi capacità culturali e cognitive in grado di dar luogo ad analisi, diagnosi, decisioni e di pianificare gli atti conseguenti.

Continuità e rottura per una scuola diversa
Naturalmente procedere così significa modificare profondamente il modo stesso di intendere l’organizzazione del lavoro scolastico.
Occorre cioè un diverso modo di organizzare il lavoro nelle scuole e, se necessario, anche insegnanti diversi. Occorre un piano pluriennale di investimenti nell’istruzione che non si limiti a individuare risorse aggiuntive (peraltro indispensabili) ma le finalizzi alle scelte di innovazione nelle metodologie didattiche e le colleghi a un sistema di incentivi in questa direzione per i singoli e per le scuole. Così facendo sarà possibile raggiungere competenze stabili e fortemente radicate che rappresenteranno, una volta acquisite, la base per nuovi apprendimenti.
Non si sta parlando di una didattica per pochi, realizzabile in scuole specializzate ed elitarie. Stiamo cercando di immaginare un’organizzazione del lavoro scolastico che si metta al passo con i risultati dello sviluppo tecnologico di questi ultimi due decenni mettendoli in relazione con le ricerche sui processi cognitivi. Stiamo cercando, guardando anche al quadro internazionale, di capire come socializzare le migliori pratiche già in atto. Sappiamo di essere in ritardo, ma siamo convinti di poterlo colmare.

I migliori insegnanti del mondo non sono depositari di sapere, ma abili navigatori che conducono le giovani menti alla scoperta e alla comprensione
N. Negroponte

Il libro è dunque un importante contributo di pensiero ma anche di azione per molti attori. Innanzitutto per coloro che nella scuola lavorano con passione, molti dei quali sono già attori del cambiamento.

GLI AUTORI:

Sebastiano Bagnara ha insegnato Psicologia generale ed Ergonomia cognitiva in diversi atenei. È docente di Human factors nel corso di laurea di Design IUAV-Università di San Marino. Ha pubblicato una decina di libri e più di duecento contributi in riviste scientifiche internazionali.

Vittorio Campione, vice direttore di Scuola Democratica, è direttore della Fondazione Astrid. Ha pubblicato, fra l’altro, Sovranità, decentramento e regole (con A. M. Poggi, Bologna 2009) e ha curato (con F. Bassanini) il volume di Astrid Istruzione bene comune, Firenze 2011.

Elena Mosa è ricercatrice presso l’INDIRE, dove si occupa di tecnologie didattiche. È autrice di molte pubblicazioni sulle tematiche dei contenuti didattici digitali, ambienti di apprendimento e linguaggi multimediali.

Simone Pozzi insegna presso il corso di laurea di Design IUAV-Università di San Marino. Svolge attività di ricerca sull’Interazione Uomo-Macchina in domini ad alta sicurezza.

Leonardo Tosi, Chair dell’Interactive Classroom Working Group e membro del Policy and Innovation Committee (PIC) di European Schoolnet, è ricercatore presso l’INDIRE dove si occupa di ambienti di apprendimento e nuove tecnologie.

Lettera al Ministro

Al Ministro dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca
On. Stefania Giannini

Egregio Ministro,

a nome delle associazioni familiari del Coordinamento CARE desidero ringraziarla per avere, nel corso
della trasmissione televisiva Uno Mattina del 3 luglio, portato all’attenzione del pubblico il protocollo di
intesa MIUR-CARE, trattando l’importante tema dell’inserimento scolastico dei bambini adottati.
Le famiglie adottive conoscono bene quanto sia delicato l’inserimento a scuola per tutti i bambini
adottati internazionalmente proprio a partire dal primo ingresso, fase cruciale per coloro che sono da
poco arrivati in Italia e si trovano repentinamente ad avere a che fare con una nuova dimensione
familiare, sociale e culturale. E’ proprio l’attivazione di buone prassi in ingresso che permette di creare
quelle solide basi su cui è possibile costruire un percorso scolastico positivo.
L’attenzione del MIUR per questo tema, da Lei confermata nel corso dell’intervista, è di grande
significato per tutti noi e consolida la notevole sensibilità dimostrata dal MIUR stesso in questi anni.
Nell’ambito del protocollo d’intesa finalizzato ad “Agevolare l’inserimento, l’integrazione e il benessere
scolastico degli studenti adottati”, è stato infatti condotto sin dal 2010 un proficuo lavoro che ha
portato alla stesura del documento “Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni
adottati”.
Tali risultati, sono certamente dovuti anche alla professionalità, competenza e passione dei funzionari e
dirigenti del Ministero da Lei autorevolmente diretto, che hanno reso possibile la migliore finalizzazione
del lavoro comune.
In particolare, il Direttore della Direzione generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la
comunicazione Giovanna Boda, il Dirigente dell’Ufficio Partecipazione scolastica, legalità e cittadinanza
Giuseppe Pierro e il funzionario Francesca Romana Di Febo.
L’ultimo atto per rendere davvero operative le Linee Guida è la Sua firma.
Ci rivolgiamo alla sensibilità da Lei dimostrata su questo tema, affinché questo ultimo atto possa
avvenire in tempo utile per l’avvio del prossimo anno scolastico.
Con la speranza di potere continuare la proficua collaborazione avviata, colgo l’occasione per inviare i
nostri più cordiali saluti.

Monya Ferritti
Presidente Coordinamento CARE

Docenti, dirigenti, studenti

199 DOCENTI DIVISI TRA LORO E DAI DIRIGENTI ASSIEME A STUDENTI DIVISI E ABBANDONATI di Umberto Tenuta

CANTO 199 Piccioletta troppo piccioletta la mia voce in questa grossa Questio.

Ancora una volta sembra che quel che conta non sono coloro per i quali la scuola è stata istituita ma coloro che in essa hanno trovato un posto di lavoro.

Ed ancora una volta vale il principio:

DIVIDE ET IMPERA!

 

Dividi i Dirigenti dai docenti.

Dividi i docenti dai docenti.

Dividi i docenti dai discenti.

Dividi i discenti dai discenti.

Divide et impera.

Ma non è questo che importa.

Importa, non il gioco delle parti, ma la posta in gioco.

E la posta in gioco sono gli studenti!

Ma gli studenti sono i grandi assenti.

Nessuno ne parla.

Nessuno ne parla sulla Stampa, e nemmeno in TV, e neppure nei Sindacati, e neppure al MIUR.

Tanto che importa che essi sono la materia prima dell’Azienda Scuola?

La lavorazione è automatizzata.

Ci sono le macchine che provvedono alla lavorazione.

PC per Programmazioni, per Piani educativi personalizzati, per Mappe concettuali, per Unità didattiche, per Griglie di valutazioni settimanali, trimestrali, annuali, finali.

E il tutto nel Registro digitale.

E, per giunta, nemmeno nei Tablet personali degli studenti, dono paterno.

Rassegniamoci!

Destra o sinistra, qui non conta.

Pari son.

Da quando il mondo è mondo sono gli adulti che imperano.

Le Infanti stanno solo alla Corte dei Re di Spagna.

La Scuola, con le sue pareti fatiscenti, le celle con le finestre inferriate, i servizi igienici ad orari prestabiliti, i banchi inamovibili, è il feudo dei Dirigenti coi suoi Valvassori, Vassalli e Valvassini.

Sono essi che si spartiscono la torta.

A voi, giovani studenti, non resta che tirare l’aratro, perchè il buon seminatore sparga ugualmente, a destra ed a sinistra, le sementi.

Non importa dove cadono, sul terreno fertile o sulle pietre, pietre dure sulle quali nessuna radice può penetrare.

Non c’è nulla da fare.

Questa è legge di natura.

L’avete sentita, voi giovani, la Ministra dell’Istruzione, non dell’Educazione?

Il merito è quel che conta.

Merito degli studenti dotati di ataviche virtù!

Merito dei docenti, anch’essi figli della selezione, selezione effettuata dai pochi Eletti cui dal popolo sovrano è stato conferito il potere di selezionare.

Tutto cambia perché nulla cambi.

La piramide sta lì, immobile da millenni, testimonianza della grandezza dei Re e delle Regine, che il popolo schiavo ha amato costruire a loro perenne onore.

Uffa!

Che volete?

Volete forse che i figli dei contadini lascino il contado e lascino incolti i campi di grano?

Nonostante l’avanzata del Digitale, pure qualcuno alla raccolta dei pomodori dovrà provvedere.

Mica i figli della gente talentuosa!

Ecco, dopo millenni, la piramide resta lì.

 

Ministra

Direttori generali

D i r i g e n t i s c o l a s t i c i

D o c e n t i d i s e r i e  A

D o  c e n t i d i s e  r i e  B

S   t   u  d    e n  t  i d i    s       e     r   i   e A

S t  u   d   e   n   t i   d i   s    e r    i     e   D

 

Mica la Piramide è un capriccio della Ministra?

I fondi sono quelli, e non si possono dare a tutti.

Ma secondo un criterio valido, un criterio collaudato, collaudato nei secoli.

Collaudato nei millenni

A chi ha di più si dà di più.

PER OMNIA SECULA SECULORUM

 

Non agitatevi!

La Scuola ha l’onere di far rivivere la tradizione.

E la farà rivivere ancora nel futuro dei nostri giovani studenti.

TUTTO CAMBIA PERCHè NULLA CAMBI.

A nessuno è facile CAMBIAR VERSO?

Figurarsi a chi proclama di voler continuare a premiare i meritevoli!

Le Piramidi stanno lì da millenni.

Et hic manebimus optime!

Scuola, la riforma si fa a caso

da Il Fatto Quotidiano

Scuola, la riforma si fa a caso

di Furio Colombo

~~L’ultima del Governo: riforma della scuola a caso.

Sentite questa: “Taglieremo una delle quattro sedi ministeriali, il Palazzo della ricerca, all’Eur, oggi in affitto. Ho scoperto che per i 1.200 dipendenti ministeriali ci sono 80 metri quadrati a testa. Per ogni studente italiano, in classe, ce ne sono otto”. Autore della dichiarazione (che cito da la Repubblica, 2 luglio) è il sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi. Nessuno studente la passerebbe liscia, in un tema scolastico, con un simile salto logico. Infatti a) non sappiamo che cosa è, e che cosa si fa, nel Palazzo della ricerca e se sia uno spreco o una attività indispensabile, con tutta quella gente (1.200) che passa le ore di lavoro nella solitudine di vastissime stanze vuote; b) non sappiamo se il rapporto fra dipendenti e vastità della costruzione sia dovuto alla precedente spensieratezza di una quarantina di governi, oppure se il rapporto 80 metri-una persona sia determinato dal fatto che la costruzione prevede aree vuote per ragioni di progetto (per esempio vastissima area di ingresso, balconi sproporzionati); impossibile vedere la connessione fra gli 80 metri di cui godono i perdigiorno che saranno immediatamente aboliti dal rigoroso sottosegretario, e gli otto metri destinati agli studenti. Il salto logico è pauroso. Come dire che il problema delle carceri troppo affollate si risolve abolendo i saloni troppo grandi del ministero della Giustizia in Via Arenula.

 

PERÒ è un parere autorevole, e i poveri insegnanti dovranno tenerne conto. Pare che Reggi sia il vero riformatore della nuova scuola italiana o così ci viene presentato, e lui incoraggia affermando “Ho scoperto… Che significa una severa ispezione in prima persona in una remota sede ministeriale all’Eur” (Sud di Roma) .

Sentite questa. Domanda: “Volete togliere un anno ai licei?” Risposta: “È un’altra scelta europea. E poi se vuoi fare più musica, più storia dell’arte e non hai soldi, devi rimodulare quello che hai”. Quando sia stata compiuta la scelta europea, e se sia vincolante non è detto. Ma è il concetto che spaventa: se tagli un anno di scuola, hai più soldi, se hai più soldi, insegni più e meglio per gli anni che ti restano. Inevitabile una riflessione che sembra sfuggita al riformatore: se invece di un anno se ne tagliano due, il risparmio permetterebbe ancora più musica e più storia dell’arte. Dunque con tre anni di meno si raggiungerebbe una scuola d’eccellenza, anche se resterà qualche ragazzino in più per la strada.

L’affermazione, nel Paese europeo che ha la più alta percentuale di abbandono scolastico prima del diploma, appare di una leggerezza allarmante. Ma proprio questo è il tratto tipico del giovane governo Renzi, un tratto che si ripresenta intatto, dopo le prove di chiarezza, rigore logico e consapevolezza delle condizioni reali, dimostrate nella riforma del Senato (composto di sindaci con immunità parlamentare), nella riforma della Pubblica Amministrazione (mobilità forzata dei dipendenti entro cinquanta chilometri), nella legge Franceschini (nei musei pagano soltanto i vecchi) e che già si intravedono nella riforma della Giustizia (soprattutto un bel taglio alle fastidiose intercettazioni).

Sono rappresentazioni che puntano a meravigliare, con taglio spettacolare in cui deve esserci sempre qualcosa di sorprendente, ma non necessariamente qualcosa di vero e di utile. Soprattutto nessun rapporto con fatti e persone e pubblico realmente coinvolti nei settori “riformati”. Ma nella “Riforma della Scuola” (responsabile il ministro Giannini, direttore dei lavori il sottosegretario Reggi) ci sono altre cose incredibili nel senso di radicalmente separati dalla realtà. Uno è che le supplenze saranno fatte dagli insegnanti già in ruolo e già al lavoro nell’Istituto che ha bisogno di un supplente. In altre parole, il prof Rossi, se necessario (e se non vuole essere trasferito, nell’ambito di 50 chilometri) deve insegnare in Prima A, ma contemporaneamente assumere anche la supplenza della Prima B. Altro che “fermare l’attimo”.

UN’ALTRA è che i giorni di scuola passeranno da 208 a 230. Tutti diranno “bravi! così si studia di più!”, dimenticando che, intanto, viene annunciato il taglio niente meno che di un anno intero di liceo, perché altrimenti i soldi non bastano per insegnare musica e storia dell’arte (senza badare al fatto che, nelle scuole italiane, la musica non si insegna). Tra le “idee nuove” per un nuovo mondo della scuola, c’è anche il principio che, in teoria, è possibile compensare i docenti che lavarono di più, pagando qualcosa in più. Non si dice quanto. Si dice però che la decisione spetta ai dirigenti scolastici. Diventano, in tal modo, depositari di un arbitrio che promette tempesta.

Ma è bene essere preparati alla vera grande novità: senza soldi e senza supplenti, le scuole non solo funzioneranno 230 giorni e non 208, ma dovranno anche restare aperte dalle ore 7 alle ore 22 di ogni giorno scolastico. Difficile capire che cosa può avere motivato, in un mondo informato di genitori, insegnanti, cittadini, una affermazione così priva di ogni possibile rapporto con la realtà. Ma c’è una risposta. Siamo qui a parlarne. Con l’aiuto dei media, dimenticheremo (salvo le famiglie e gli insegnanti) questi penosi dettagli e sentiremo dire: beh, dopo tutto hanno fatto anche la riforma della scuola. E purtroppo ci saranno giornali che prenderanno tutto come se fosse possibile, come se fosse vero.

Subito in pensione 4 mila professori, pronta la correzione della legge Fornero

da Il Messaggero

Subito in pensione 4 mila professori, pronta la correzione della legge Fornero

I 416 milioni di euro in cinque anni adesso ci sarebbero. A confermarlo è il presidente della Commissione bilancio, Francesco Boccia

LA PROPOSTA
ROMA Per quattromila professori potrebbero presto aprirsi le porte della pensione. La prossima settimana sarà depositato un emendamento alla riforma della Pubblica amministrazione per risolvere il caso degli «esodati della scuola», ribattezzato anche «quota 96», gli insegnanti che nel 2012 pur avendo maturato i requisiti per la pensione (36 anni di contributi e 60 di età) non avevano potuto lasciare il lavoro per una ”dimenticanza” della legge Fornero. A differenza di tutte le altre categorie, infatti, l’anno lavorativo per i dipendenti della scuola non termina il 31 dicembre, ma il 31 agosto. Avendo chiuso le saracinesche della pensione per tutti alla fine dell’anno solare, la legge Fornero ha di fatto costretto quattromila insegnanti che già avevano fatto domanda di ritiro ed avendone i requisiti, a rimanere a lavoro per diversi anni ancora. Da tempo alla Camera di lavora ad una correzione di questo errore della riforma previdenziale, ma tutte le proposte sono state sempre frenate dalla Ragioneria generale dello Stato per mancanza di coperture economiche. Ma proprio qui sta la novità. I 416 milioni di euro in cinque anni adesso ci sarebbero. A confermarlo è il presidente della Commissione bilancio, Francesco Boccia. «Le coperture le abbiamo trovate», spiega a Il Messaggero, «arriveranno dalla spending review». Ed in effetti per la Ragioneria potrebbe essere difficile dire no ad un’ipotesi del genere, considerando che la stessa staffetta generazione attuata tramite l’abolizione del trattenimento in servizio, inserita proprio nel decreto sulla pubblica amministrazione, è stata finanziata alzando gli obliettivi dei tagli di spesa affidati al commissario Carlo Cottarelli.
I CONTENUTI
Sulla proposta, che avrà come prima firmataria Manuela Ghizzoni del Partito Democratico, ma che sarà sottoscritta da tutti i capigruppo della commissione bilancio, ci sarebbe già l’avallo del ministero del lavoro guidato da Giuliano Poletti. L’emendamento prevede che gli insegnanti e il resto del personale della scuola che avevano maturato i requisiti per il ritiro con le norme pre-fornero, possano ripresentare la domanda. L’Inps avrà soltanto quindici giorni di tempo per esaminarla e dare una risposta. Tutto questo servirà per fare in modo che questi docenti possano andare in pensione prima dell’avvio del nuovo anno scolastico. «Questo meccanismo», spiega il presidente della Commissione lavoro della Camera, Cesare Damiano, che pure firmerà l’emendamento, «consentirà anche di assumere subito 4 mila nuovi insegnanti permettendo anche di centrare quell’obiettivo di svecchiamento della pubblica amministrazione che il governo si è dato».
Intanto il ministro della funzione pubblica Marianna Madia, ha firmato il decreto per l’assunzione di 636 vincitori di concorso che ancora attendevano di essere immessi nei ruoli. Ad annunciarlo è stato lo stesso ministro via twitter. Nei 636 nuovi assunti sono compresi anche i vincitori del corso-concorso della Scuola superiore della Pubblica amministrazione. Si tratta di 106 dirigenti che proprio in questi giorni stanno prendendo servizio nelle varie amministrazioni alle quali sono stati indirizzati, dai ministeri alle agenzie. La firma del decreto sull’assunzione dei vincitori di concorso arriva proprio a cavallo della settimana nella quale la riforma sulla pubblica amministrazione entrerà nel vivo. Per giovedì prossimo è atteso il deposito degli emendamenti. Il relatore del provvedimento, Emanuele Fiano, ha già avviato un confronto con governo e maggioranza per mettere a punto le modifiche.
Andrea Bassi

Reggi ritratta: mai detto di voler aumentare l’orario degli insegnanti

da tecnicadellascuola.it

Reggi ritratta: mai detto di voler aumentare l’orario degli insegnanti

Da Terrasini, a chiusura della tre-giorni Pd, il sottosegretario torna sulla discussa intervista a Repubblica: volevo solo dire che occorre tornare a dare la giusta dignità alla professione, non certo che bisogna aumentare il tempo dell’insegnamento scolastico perché so bene cosa vuol dire stare in trincea con gli alunni. E ancora: quello delle 36 ore è solo il limite massimo da considerare per ogni insegnante, ma su base volontaria. Poi spiega: i nostri istituti devono diventare dei luoghi di aggregazione dei territori, questo significa tenerli aperti fino alle 22. Con quali soldi si faccia, però, rimane un mistero.

Ci risiamo: prima il Governo fa la voce grossa, parla di riforme epocali, di stagioni finite, di orari maggiorati. Poi, però, torna sui suoi passi. È successo un anno e mezzo fa con l’ex ministro Francesco Profumo, costretto a cancellare sul nascere, a furor di popolo, la sua proposta di portare tutti gli insegnanti a 24 ore di insegnamento settimanale. Succede oggi al Governo Renzi, con il sottosegretario all’Istruzione, Roberto Reggi, che ritratta – come ci racconta il nostro inviato a Terrasini, Pasquale Almirante – le parti più importanti dell’intervista concessa solo quattro giorni prima al quotidiano “La Repubblica”.

A chiusura del Cantiere Scuola svolto a Terrasini, il sottosegretario spende parole di distensione. E porge le scuse per aver creato tanto clamore: “volevo solo dire che occorre tornare a dare la giusta dignità alla professione”, recuperando la figura positiva che tradizionalmente ha tra i lavori quello dell’insegnante. Vi garantisco, ha aggiunto Reggi, che “mai mi son sognato di dire di aumentare il tempo dell’insegnamento scolastico: so bene cosa vuol dire stare in trincea con gli alunni”.

Il sottosegretario ha detto di aver concesso l’intervista per far sapere che il Governo ha ben chiaro il bisogno di valorizzare i nostri docenti: “quello delle 36 ore è però solo il limite massimo da considerare per ogni insegnante. Non di certo un obbligo per tutti”. Le attività aggiuntive, quindi, sono e rimarranno facoltative. “Oggi tanti docenti fanno più di quello che gli viene riconosciuto. E si sentono soli”: ecco, noi vorremmo valorizzarli.

Certo, Reggi ha spiegato anche che è nelle intenzioni del Governo di introdurre la valutazione anche del personale docente. Ha detto di essere cosciente che non potrà essere legata però solo alle prove Invalsi, né all’esclusivo giudizio dei dirigenti scolastici. “Perché – ha sottolineato – si tratta di un risultato che deriva da molti elementi”.

Dopo il chiarimento, Reggi si è voluto soffermare su quella che è la sua visione della scuola del futuro: “i nostri istituti – ha spiegato ai tanti presenti a Terrasini – devono diventare dei luoghi di aggregazione dei territori”. Ecco perché ha parlato di apertura fino alle ore 22”. Nella visione del Governo, quindi, le scuole dovrebbe fungere, nelle ore oltre la didattica, da istituzioni simili un po’ al tradizionale oratorio salesiano. E i docenti che vogliono partecipare a questo progetto sono invitati a farlo.

Rimane da capire, ma questo lo diciamo noi, con quali soldi si possano tenere aperte decine di migliaia di strutture che oggi faticano a garantire le 6-8 ore di didattica quotidiana. E questo, francamente, non è proprio un dettaglio.

A Terrasini prende quota la proposta Malpezzi 3 + 2

da tecnicadellascuola.it

A Terrasini prende quota la proposta Malpezzi 3 + 2

Piace l’idea sul nuovo reclutamento della parlamentare lombarda della VII Commissione Cultura: il progetto prevede 3 anni di università propedeutici alla disciplina prescelta, a cui fanno seguito 2 anni di specializzazione abilitante con all’interno il tirocinio affidato a docenti “senior”. Poi concorsi biennali a numero chiuso, senza più ‘idonei’. Cresce l’attesa per l’intervento conclusivo del sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi.

Quella espressa dal sottosegretario all’Istruzione, Roberto Reggi, è la proposta sulla nuova collocazione contrattuale e di reclutamento dei docenti scaturita da un pool di esperti incaricati dal Miur. Il Partito Democratico, parallelamente, sta producendo una sua proposta attraverso il dialogo con la “base” e con i diretti interessati. In questo quadro, il Cantiere Scuola di Terrasini ideato da Mila Spicola rappresenta una tappa fondamentale per il completamento del percorso.

Tra le idee che hanno riscosso diversi consensi figura il percorso formativo in entrata degli insegnanti prospettato dall’on. 42enne Simona Malpezzi (PD), componente della VII Commissione Cultura alla Camera: il progetto prospettato alla platea di Terrasini prevede 3 anni di università propedeutici alla disciplina prescelta, a cui fanno seguito 2 anni di specializzazione abilitante. All’interno del biennio finale sarebbe compreso anche il tirocinio formativo: questo si svolgerebbe, sempre secondo la proposta Malpezzi, dentro le scuole e verrebbe affidato a docenti “senior”, con alle spalle una lunga militanza dietro la cattedra. Il reclutamento si concluderebbe, comunque dopo aver collocato i candidati oggi presenti nelle graduatorie ad esaurimento, attraverso dei concorsi a numero chiuso: questi si organizzerebbero ogni due anni, senza più graduatorie di candidati risultati ‘idonei’. I concorsi, infatti, verrebbero banditi sulla base delle effettive necessità di ogni regione e classe concorsuale: tanti vincitori per tanti posti, sarebbe la nuova filosofia da adottare per il reclutamento. Si tratta, occorre ricordarlo, solo di una proposta. Tutta da definire e su cui confrontarsi. Ma che, lo ripetiamo, sta riscuotendo consensi.

Il Cantiere Scuola in terra siciliana, organizzato dal Pd, proseguirà anche nell’intera giornata di domenica 6 luglio. Particolarmente atteso è l’intervento del sottosegretario all’Istruzione, Roberto Reggi, che ha già raggiunto Terrasini e che concluderà la tre giorni.

 

Mila Spicola: la scuola del futuro? Deve partire e arrivare agli studenti

da tecnicadellascuola.it

Mila Spicola: la scuola del futuro? Deve partire e arrivare agli studenti

Intervista della “Tecnica della Scuola” all’ideatrice del ‘think tank’, il Cantiere Scuola in corso a Terrasini. Nessuna riforma può prescindere dalle loro posizioni: per questo sono vicina alle associazioni degli studenti. La dispersione scolastica si vince riducendo i divari cognitivi all’ingresso: quindi tanto asilo e tempo pieno. Abbiamo chiamato a raccolta docenti e dirigenti in un luogo di vacanza perché era fondamentale portare i bambini. Sul nuovo contratto dei docenti prospettato da Reggi conferma: non c’è nulla di deciso.

Mila Spicola, agrigentina, scrittrice e referente scuola del PD in Sicilia, è l’ideatrice del ‘think tank’, il Cantiere Scuola di confronto e socializzazione in corso a Terrasini, a due passi da Palermo: assieme ad Anna Maria Angileri, ds e dirigente dell’assemblea nazionale dirigente scolastica, ha voluto creare un evento in una “dimensione” decisamente alternativa. L’abbiamo intervistata per “La Tecnica della Scuola”.

Spicola, iniziamo dalle critiche per la vostra iniziativa. L’USB ha usato parole durissime, sostenendo che quella di Terrasini “ricorda la serie ‘Professione vacanze’, ma senza il contributo culturale di Jerry Calà e Gegia: mentre sono in corso ancora gli esami di Stato di Scuola secondaria di Secondo grado, si fingerà di discutere di un ‘cantiere scuola’ mentre il governo Renzi e il ministro Giannini hanno già ben chiare le parole d’ordine della scuola del futuro”. Ma se è davvero tutto deciso, perché avete chiamato a raccolta centinaia di persone?

Semplicemente perchè non c’è nulla di deciso. E comunque quando avevamo ideato questa iniziativa nulla lasciava presagire le dichiarazioni di Reggi. Non pensavamo nemmeno che questa iniziativa incontrasse il successo che ha avuto: 300 docenti e dirigenti. Il periodo? Il week end dopo sarebbe costato il doppio e voleva essere davvero una prima prova di un confronto più ampio da effettuare a settembre. La lega delle cooperative ci aveva messo a disposizione un po’ di posti e volevamo dare la possibilità ai colleghi e alle colleghe di poter venire coi figli. Devo dire che meno male che l’abbiamo prevista per questo week end: cade a “fagiolo”.

 

Ad un anno e mezzo dal progetto di Profumo di introdurre 24 ore per tutti i docenti, la categoria è di nuovo in fermento per le anticipazione di Reggi sul ddl. Con il sottosegretario, assieme al ministro Giannini, si sono schierati esponenti importanti del Pd. Come la senatrice Francesca Puglisi, capogruppo in Commissione Istruzione a Palazzo Madama, che ha giudicato l’imminente disegno di legge “una proposta che valorizza gli insegnanti”. Non tutto il Pd, a sentire gli interventi a Terrasini, sembrerebbe però pensarla allo stesso modo. Come se ne esce?

Ascolteremo oggi direttamente da Reggi quali sono i suoi intendimenti. Anche Reggi comunque ha dichiarato che non c’è nulla di deciso e che vuole prima tastare il polso degli insegnanti e dei dirigenti. Ecco perché ha accettato subito l’invito. Dunque è davvero l’occasione per il confronto da più parti auspicato.

 

Più in generale, chi vi accusa sostiene che in un’Italia afflitta da problemi ed incertezze, organizzare un confronto in un villaggio turistico, con mare, piscine e discoteche a disposizione, è una decisione che non tiene conto della realtà. Quasi un affronto alle difficoltà quotidiane, con cui si devono confrontare tantissime famiglie e lavoratori. Ad iniziare da quelli della scuola. Cosa ha da dire in merito?

Proprio per le difficoltà quotidiane. Potevamo vederci un solo pomeriggio come spesso accade. Volevamo invece approfondire le questioni. E, ripeto, era fondamentale far portare i bambini. Altrimenti in tanti non sarebbero venuti. Abbiamo cercato delle strutture che prevedevano anche la ludoteca e che non costassero tanto. E il luogo lo abbiamo individuato in città del mare.

 

In questi due giorni di full immersione siciliana sulla Scuola avete creato anche un gruppo di lavoro degli studenti. Si tratta di una decisione in controtendenza. Perché i ragazzi, quando si tratta di prendere decisione strategiche sulla scuola, sono da sempre poco coinvolti. Eppure rimangono i primi destinatari dei cambiamenti. Si sente di dire che terrete conto fino in fondo delle loro proposte?

È il mio desiderio. Non immagino nessuna scuola che non parta e non arriva agli studenti. Sono da sempre vicina a tutte le associazioni degli studenti. Accolgo sempre con gioia i loro inviti. Partecipo ogni anno a Riot o altri eventi organizzati dagli studenti o dalle loro associazioni. Per me era automatico prevedere la loro presenza e il loro punto di vista.

 

Lei si sta occupando anche di dispersione scolastica, in particolare dei tanti ragazzi del Sud che in età di obbligo formativo lasciano i banchi di scuola per andare ad ingrossare il popolo dei Neet. In alcune province del Sud, ci dicono l’Istat e gli ultimi rapporti nazionali, la situazione è drammatica: abbandonano la scuola, senza conseguire il diploma, quasi la metà degli studenti delle superiori. A che punto siete con la vostra ricognizione? Quando passerete alla fase due?

Sono referente nazionale del Pd proprio per la dispersione scolastica. È un problema complesso, multidimensionale che va contrastato su più livelli. Ma va soprattutto prevenuto: sono convinta che occorra agire fin dalla più tenera età, affinché non si creino quei divari cognitivi all’ingresso, che poi divengono debolezze che crescono anno dopo anno, divenendo il grande scoglio per il successo formativo dei ragazzi. E premessa di abbandono scolastico. E allora? Asili, asili, asili. Tempo pieno, tempo pieno, tempo pieno. Questi sono i due pilastri si cui fondare l’azione contro la dispersione, specie nei luoghi che presentano ritardi economici, sociali e culturali di tipo familiare o geografico. Agire poi sulla formazione dei docenti, sulle metodologie e sulla relazione scuola territorio.

Avviso 7 luglio 2014

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per gli Affari Internazionali

3loghi

ITALIA-SVIZZERA VERSO L’EXPO 2015:
IMPARARE, SVILUPPARE, DIFFONDERE
Realizzazione di uno strumento didattico e di un concorso a premi per le scuole secondarie di secondo grado italiane e svizzere

Anno scolastico 2014-2015

Nel maggio dell’anno prossimo verrà lanciato l’Expo Milano 2015 che vedrà a confronto punti di vista dei Paesi partecipanti sul tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”.
L’evento, di carattere universale, darà visibilità alla tradizione, alla creatività e all’innovazione nel settore dell’alimentazione.
Nell’ambito di questo straordinario evento, la Direzione Generale per gli Affari Internazionali del MIUR e l’Ambasciata di Svizzera in Italia offrono alle Scuole secondarie di secondo grado la possibilità di aderire ad un progetto trilingue – italiano, tedesco e francese – per approfondire temi che rappresentano le sfide alle quali far fronte e per le quali gli studenti e le studentesse dei due Paesi collaboreranno per trovare nuovi e più articolati punti di vista.
Il progetto si articola in approfondimenti e scambi di materiali tra le Scuole sulla base di tre SCHEDE DIDATTICHE e un CONCORSO per lo sviluppo di un’APP.
Le Schede sono state elaborate da esperti nei settori individuati:
Spreco ed educazione alimentare
Autore: Andrea Segré, Università degli Studi di Bologna
Sicurezza alimentare e agricoltura sostenibile
Autori: Atlant Bieri, giornalista scientifico; Jean-Daniel Charrière, ing. agronomo, Centro di ricerche apicole Agroscope; Felix Herzog, ecologista, Uff. Federale dell’Agricoltura, Agroscope (Centro di ricerca agronomica della Svizzera)
Il patrimonio agro-alimentare
Autrice: Marta Lenzi, esperta di storia della gastronomia e del costume Le Scuole potranno anche partecipare ad un concorso per il quale gruppi di studenti dei due Paesi svilupperanno un concept di APP per smartphone, tablet, o android attinente ai temi delle schede (le caratteristiche tecniche da seguire saranno precisate nel regolamento del concorso).
Il gruppo vincitore, oltre ad avere la propria APP sviluppata da un programmatore, potrà visitare l’EXPO Milano 2015, insieme ai gruppi che avranno sviluppato i concept più originali.
Le schede e ogni utile informazione si possono trovare sul sito provvisorio: http://expo.contechnet.it, mentre dal 22 settembre sarà in linea la pagina ufficiale del progetto www.expoitaliasvizzera.it.

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 155

Gazzetta Ufficiale

Sommario

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA’ CULTURALI E DEL TURISMO

 


DECRETO 20 giugno 2014


Determinazione del compenso per la riproduzione privata di fonogrammi
e di videogrammi ai sensi dell’art. 71-septies della legge 22 aprile
1941, n. 633. (14A05171)

 

 

Pag. 1

 

 

MINISTERO DELL’INTERNO

 


DECRETO 2 luglio 2014


Nuova certificazione relativa al concorso dei comuni alla riduzione
della spesa pubblica. (14A05187)

 

 

Pag. 8

 

 

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

 


DECRETO 18 febbraio 2014


Ammissione al finanziamento di progetti di cooperazione
internazionale. (Decreto n. 462). (14A05008)

 

 

Pag. 12

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 29 maggio 2014


Liquidazione coatta amministrativa della «Cooperativa S.S. Cornelio e
Cipriano in liquidazione», in Carnate e nomina del commissario
liquidatore. (14A05131)

 

 

Pag. 14

 

 

 


DECRETO 3 giugno 2014


Scioglimento della «CO.M.E.S. Societa’ cooperativa a r.l.», in
Molinella e nomina del commissario liquidatore. (14A05127)

 

 

Pag. 15

 

 

 


DECRETO 3 giugno 2014


Scioglimento della «Adil Societa’ cooperativa», in Bologna e nomina
del commissario liquidatore. (14A05128)

 

 

Pag. 16

 

 

 


DECRETO 3 giugno 2014


Scioglimento della «Punto Coop. – Societa’ cooperativa», in Colognola
ai Colli e nomina del commissario liquidatore. (14A05129)

 

 

Pag. 16

 

 

 


DECRETO 3 giugno 2014


Scioglimento della «Societa’ cooperativa Edilizia Serena 97», in
Brindisi e nomina del commissario liquidatore. (14A05130)

 

 

Pag. 17

 

 

 


DECRETO 6 giugno 2014


Liquidazione coatta amministrativa della «Cooperativa * Facchini
Firenze societa’ cooperativa a responsabilita’ limitata», in Firenze
e nomina del commissario liquidatore. (14A05126)

 

 

Pag. 18

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


DETERMINA 23 giugno 2014


Riclassificazione del medicinale per uso umano «Pantorc»
(pantoprazolo) ai sensi dell’articolo 8, comma 10, della legge 24
dicembre 1993, n. 537. (Determina n. 637/2014). (14A05067)

 

 

Pag. 19

 

 

CORTE DEI CONTI

 


DELIBERA 12 giugno 2014


Indirizzi ex articolo 1, comma 166 e ss, della legge 23 dicembre
2005, n. 266, relativi al bilancio di previsione 2014, per una
prudente gestione dell’esercizio provvisorio. (Delibera n.
18/SEZAUT/2014/INPR). (14A05076)

 

 

Pag. 20

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


COMUNICATO


Comunicato di rettifica relativo all’estratto della determina n.
488/2014 del 20 maggio 2014 recante l’autorizzazione all’immissione
in commercio del medicinale per uso umano «Levofloxacina Hikma».
(14A05065)

 

 

Pag. 25

 

 

 


COMUNICATO


Comunicato di rettifica relativo all’estratto della determina n.
555/2014 del 30 maggio 2014 recante l’autorizzazione all’immissione
in commercio del medicinale per uso umano «Ciprofloxacina Sandoz 750
mg». (14A05066)

 

 

Pag. 25

 

 

AUTORITA’ DI REGOLAZIONE DEI TRASPORTI

 


COMUNICATO


Regolamento sul procedimento sanzionatorio per le violazioni delle
disposizioni del Regolamento (CE) n. 1371/2007, relativo ai diritti e
agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario. (14A05219)

 

 

Pag. 25

 

 

MINISTERO DELLA DIFESA

 


COMUNICATO


Radiazione di una strada dal novero delle strade militari (14A05119)

 

 

Pag. 25

 

 

 


COMUNICATO


Radiazione di una strada dal novero delle strade militari (14A05120)

 

 

Pag. 25

 

 

 


COMUNICATO


Radiazione di una strada dal novero delle strade militari (14A05121)

 

 

Pag. 25

 

 

 


COMUNICATO


Radiazione di una strada dal novero delle strade militari (14A05122)

 

 

Pag. 25

 

 

 


COMUNICATO


Radiazione di una strada dal novero delle strade militari (14A05123)

 

 

Pag. 25

 

 

 


COMUNICATO


Radiazione di una strada dal novero delle strade militari (14A05124)

 

 

Pag. 25

 

 

 


COMUNICATO


Radiazione di una strada dal novero delle strade militari (14A05125)

 

 

Pag. 25

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
veterinario «Prazitel Gatto», 230/20 mg compresse rivestite
appetibili per gatti. (14A05068)

 

 

Pag. 26

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
veterinario ad azione immunologica «Nobilis MS Live» liofilizzato per
sospensione per polli. (14A05069)

 

 

Pag. 26

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
veterinario «Zuritol» 50 mg/ml – sospensione orale per suinetti, 3-5
giorni di eta’. (14A05070)

 

 

Pag. 26

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Floxadox». (14A05071)

 

 

Pag. 26

 

 

SUPPLEMENTI ORDINARI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 10 giugno 2014


Conto finanziario della Presidenza del Consiglio dei ministri per
l’anno 2013. (14A04870)

 

(Suppl. Ordinario n. 51)

Nota 7 luglio 2014, Prot. n. AOODGPER 6870

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’istruzione
Direzione Generale per il personale scolastico
– Uff. IV –

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
– LORO SEDI –

Oggetto: Utilizzazioni ed assegnazioni provvisorie del personale docente, educativo ed A.T.A. per l’anno scolastico 2014/15. Presentazione domande.

In attesa della definizione inerente la procedura relativa ai provvedimenti concernenti le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie, al fine di consentire il corretto e regolare avvio dell’anno scolastico 2014/15 si indicano, di seguito, le date di scadenza entro le quali il personale interessato dovrà presentare la domanda di utilizzazione e di assegnazione provvisoria:

  • dall’11 al 21 luglio personale docente della scuola dell’infanzia e primaria (le relative domande vengono presentate esclusivamente tramite la modalità istanze on-line);
  • dal 24 al 30 luglio personale docente della scuola di I e II grado (le relative domande vengono presentate esclusivamente tramite la modalità istanze on-line);
  • entro il 25 luglio personale educativo e docenti di religione cattolica;
  • entro il 12 agosto personale A.T.A..

Le istanze dovranno essere presentate utilizzando i modelli in calce allegati.
Fatta eccezione per la scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di I e II grado rispetto alle quali saranno impartite ulteriori istruzioni con guide operative disponibili sul portale Istanze On Line, le domande relative al personale A.T.A., al personale educativo ed ai docenti di religione cattolica vengono presentate su modelli cartacei secondo le modalità sotto indicate.
Le domande di utilizzazione debbono essere indirizzate all’Ufficio territorialmente competente della provincia di titolarità per il tramite del dirigente scolastico dell’istituto di servizio.
Le domande di assegnazione provvisoria e di utilizzazione in altra provincia debbono essere presentate direttamente all’Ufficio territorialmente competente della provincia richiesta e, per conoscenza, all’Ufficio territorialmente competente della provincia di titolarità.
Le domande di utilizzazione e di assegnazione provvisoria degli insegnanti di religione cattolica debbono essere presentate alle Direzioni Regionali competenti (vale a dire alle Direzioni Regionali nel cui territorio è ubicata la Diocesi richiesta).
Il personale interessato a produrre domanda anche per diverso ordine di scuola è tenuto a rispettare la data di scadenza del proprio ordine di appartenenza come suindicato.
La documentazione e le certificazioni da allegare alle domande debbono essere prodotte in conformità a quanto riportato nell’articolo 9 del C.C.N.I. relativo alla mobilità, sottoscritto in data 26 febbraio 2014 e nell’art. 4 della relativa O.M. n 32 del 28 febbraio 2014.
Si segnala la possibilità per l’utente interessato di allegare, all’atto della presentazione della domanda, la documentazione in formato elettronico, secondo le indicazioni contenute nelle guide operative sopra citate.
Si trasmette, altresì, la bozza dell’ ipotesi di CCNI sottoscritta il 26.3.2014, al fine di consentire la predisposizione degli atti propedeutici all’emanazione dei provvedimenti di utilizzazione ed assegnazione provvisoria. Resta inteso che questo Ufficio provvederà a trasmettere tempestivamente il testo del CCNI, munito della certificazione, non appena concluso l’iter di verifica di cui all’art. 40 bis del D.Lgs. n.165/2001.

per IL DIRETTORE GENERALE
IL DIRIGENTE VICARIO
F.to GILDO DE ANGELIS

Allegati

NB: sostituiti i modelli relativi al personale docente di religione cattolica denominati Modulo UR1 e Modulo UR2

  • Modulo U1
  • Modulo U2
  • Modulo U3
  • Modulo U4
  • Modulo UN
  • Modulo UR1
  • Modulo UR2
  • Modulo UE personale educativo
  • Bozza ipotesi CCNI utilizzazioni ed assegnazioni provvisorie a.s. 2014/15