Azzolina cambia idea ogni 24 ore, sindacati imbufaliti: per sdoppiare le classi più docenti e 12 miliardi, non annunci

da La Tecnica della Scuola

 

Per garantire il diritto allo studio in questa fase di emergenza e per rilanciare la scuola serve “un punto di Pil da pianificare nel tempo. E per tornare alla didattica in presenza sono necessarie classi con non oltre 13 alunni: per questo serviranno più organici, mense e investimenti. Se già avessimo il tempo scuola della condizione precedente ai tagli Gelmini e Tremonti saremmo già meglio. Il 13 maggio sarà la Giornata straordinaria di assemblee nella scuola”. È nelle parole di Francesco Sinopoli, segretario generale Flc-Cgil, il senso della conferenza stampa dei sindacati del comparto scuola in merito alla Fase 2 del Coronavirus, tenuta in modalità telematica il 4 maggio e alla quale hanno partecipato anche i redattori della Tecnica della Scuola.

Dal ministero tante lacune

I sindacati non si accontentano delle promesse e chiedono “un commissario per decidere e riconoscere le problematiche”.

“Se già nei prossimi provvedimenti ci fossero le prime risorse e poi altre nel Def, avremmo fatto una parte del lavoro che serve”, ha sottolineato Sinopoli.

 

Il suo intervento è stato durissimo, in particolare contro la ministra dell’Istruzione. “Il ministero dell’Istruzione ha condotto questa fase con moltissime lacune e mancanze e ora il ritardo viene riconosciuto in tutto il Paese: la ministra Azzolina cambia posizione ogni 24 ore”, riferendosi quindi al dietrofront sulle classi “miste” a settembre.

“Nessuno si illude che si possa far ripartire la scuola mettendo al centro la didattica in presenza senza un investimento straordinario, l’idea che ce la caviamo tra presenza e distanza nasconde questa mancanza di consapevolezza”, ha detto ancora il leader dei lavoratori della Conoscenza Cgil.

A metà maggio confronto nelle scuole

“Senza un investimento nel tempo non si riescono a soddisfare i bisogni di apprendimento; la scuola deve tornare in presenza. Non c’è un piano concordato, solo interviste della ministra e del presidente della Task force Bianchi. È il momento che si riprenda la parola: non esiste momento che non prevede dissenso”, ha proseguito Sinopoli.

“Abbiamo bisogno di posti stabili già a settembre: questa è la priorità, evitiamo una discussione ideologica, non possiamo riprendere a settembre con 200 mila precari. È il momento per rivedere le scelte sbagliate degli ultimi anni. La gestione della ministra è autoreferenziale e solipsistica, è giunto il momento di riprendere la parola”: per questo i sindacati della scuola, ha concluso Sinopoli, hanno parlato ad una giornata di assemblee in tutto il Paese. La Giornata straordinaria di assemblee nella scuola si terrà il 13 maggio.

Gissi: le uscite di Azzolina ci preoccupano

Diversi numeri sono stati illustrati da Maddalena Gissi segretario Cisl Scuola, che ha parlato di “difficoltà di rapporto con il ministero. Le uscite della ministra ci preoccupano molto. Quanto prefigurato ci fa pensare al Grande fratello con le telecamere nelle aule”.

La sindacalista ha ricordato che il rapporto medio nella scuola dell’infanzia è di 21 alunni per classe, per la primaria supera i 19, nella superiore i 20,55.

I soldi necessari

Solo per sdoppiare le classi di infanzia e primaria con docenti supplenti e collaboratori scolastici, servirebbero oltre tre miliardi e mezzo.

Ma non ci si può fermare al primo ciclo. Servirebbero anche 2 miliardi e mezzo per incrementare gli organici per scuola di secondo grado, dove non sono residuali le classi da circa 30 alunni.

Altri 6 miliardi sono reputati indispensabili dai sindacati maggiori per ristrutturare le scuole.

Quindi, in totale, tra organici da implementare e revisioni edilizie degli edifici scolastici, sarebbero necessari ben 12 miliardi.

Solo per le mascherine 5 milioni al giorno

E non è finita. Perchè Gissi ha anche stimato che in rapporto agli alunni e ai docenti, a settembre, rientrando tutti gli alunni a scuola, per garantire la sicurezza tra guanti, mascherine e dispositivi di sicurezza si spenderebbe ogni giorno 5 milioni e 600 mila euro.I sindacati, dove non possibile approntare altri spazi (ad esempio gli hotel), si sono detti comunque favorevoli per i doppi turni.

“Dobbiamo pensare – ha detto Gissi – alla riapertura delle scuole in modo sostanziale, non legata agli annunci. Siamo stufi di avere notizie con annunci in tv e non poter affrontare le questioni non seduti davanti ad un tavolo”.

Turi: un medico nei presidi scolastici

Secondo Pino Turi, leader della Uil Scuola, “il Ministro ancora un ha un piano: c’è solo l’esclusione del confronto con i sindacati. In tutti i settori sono stati fatti accordi per la sicurezza e non si è sentito il bisogno di farlo per la scuola. Questo approccio burocratico non porta da nessuna parte. La ministra va avanti come se non ci fosse la pandemia che c’è stata. Non c’è visione”.

“Servono più docenti più Ata, più aule. Servirà un medico nei presidi scolastici: serve un piano ma ad oggi non c’è alcuna idea, siamo nella confusione totale. Oggi con il ministero c’è un confronto pari a zero, un rifiuto a confrontarsi; significa che non ci sono idee, si ha paura del confronto. Si è approfittato della debolezza del sindacato che non si può mobilitare per dire tutto e il contrario di tutto: non siamo più disponibili di stare alla finestra a guardare. Inizieremo una campagna di assemblee per dare voce ai lavoratori”.

Maturità in presenza solo a determinate condizioni

Per la maturità in programma dal 17 giugno, i sindacati hanno chiesto un protocollo di sicurezza: altrimenti non c’è alcuna possibilità di fare l’esame in presenza.

Nessuno pensa che si possa procedere senza prevedere distanziamento, sanificazione, sapere con certezza quali sono i dispositivi di sicurezza dovranno essere già predisposti, con un ragionamento nuovo che riguardi il personale Ata”, ha sintetizzato Sinopoli.

I sindacati sono stati convocati dal ministero di viale Trastevere – a quanto si è appreso – per giovedì prossimo per mettere a punto il protocollo sulla sicurezza. “Nelle situazioni in maggiori difficoltà la maturità dovrebbe svolgersi a distanza, è sbagliato imporre soluzioni uniche nazionali”, ha sottolineato Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda.

I sindacati all’attacco: “Chiediamo serietà alla ministra Azzolina”. Assemblee il 13 maggio in tutta Italia

da Tuttoscuola

Conferenza stampa dei sindacati scuola in merito alla Fase 2 e non solo. Tanti gli argomenti che sono stati trattati: “Fiduciosi nel dibattito parlamentare, ci sono tanti emendamenti che condividiamo”, afferma Francesco Sinopoli (Flc Cgil), che poi aggiunge: “Bisogna tornare alla didattica in presenza, ma servono classi più piccole, più tempo scuola e investimenti. La scuola ha bisogno almeno di 1% di Pil”.

Assemblee sindacali previste in tutta Italia per il 13 maggio.

Sulla domanda, posta dalla nostra redazione, sulle proposte dei sindacati per la riapertura della scuola, il segretario della Uil Scuola, Pino Turi, afferma: “Abbiamo già fatto le nostre osservazioni, aspettiamo che la ministra lo faccia, il 7 maggio, mi aspetto questo da lei. La ministra, però, non dialoga con nessuno, con noi, con gli enti locali”. Sulla didattica a distanza, invece, Turi è netto: “Solo didattica complementare, sono contrario al pensiero unico su questo argomento. Ci vuole un cambio netto di pensiero. Non si deve scaricare sulle famiglie il peso dell’istruzione”. Sugli esami di maturità, altra domanda posta della nostra redazione: “Ci vogliono garanzie per tutti, non si mandano le persone allo sbaraglio”.

Per la segretaria della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, invece, ci vuole “un commissario che si scevro da implicazioni ideologiche. Ci sia qualcuno che abbia le capacità di decidere, ma non parliamo di pieni poteri. Sulla riapertura delle scuole, però, è necessario avere le autorizzazioni dalle autorità nazionali. Occorre un piano strategico, un “Piano Marshall” per la ripresa della scuola. Non c’è un euro nel Def, una cosa abominevole. Sull’esame di maturità non ci sono certezze, vediamo cosa succederà nella fase 2 da qui al 18 maggio”.


INTERVENTI

Maddalena Gissi (Cisl Scuola)“In rapporto agli alunni e ai docenti, a settembre, rientrando tutti gli alunni a scuola, per garantire la sicurezza – tra guanti, mascherine e dispositivi di sicurezza – si spenderebbero ogni giorno 5 milioni e 600 mila euro. Le uscite della ministra ci preoccupano molto. Quanto prefigurato ci fa pensare al Grande fratello con le telecamere nelle aule. Segnalo anche un rapporto con il Ministero con tante difficoltà, arrivano poche notizie. Ci vuole grande responsabilità. La ministra si deve prendere la responsabilità politica di quanto sta accadendo. Sulla didattica a distanza non c’è solo un problema strutturale, non si può fare una scuola a casa”.

Sulle dimissioni della ministra Azzolina, domanda posta dalla nostra redazione, il segretario della Gilda, Rino Di Meglio, smorza i toni: “No, non credo che sia il momento, penso che sia il momento, invece, di investire sia sulla sanità che sulla scuola”. E sulla didattica a distanza afferma: “Sì, alla piattaforma unica di accesso”.

Elvira Serafini (Snals)“Noi non diciamo no a tutto, ma ci sono delle situazioni da analizzare. Come si può pensare oggi ad un concorso straordinario con questa situazione epidemiologica. Chiediamo chiarezza anche sugli organici. Vogliamo serietà dalla ministra Azzolina. La scuola brucia e il Ministero non fa altro che alimentare questo fuoco”.

Pino Turi (Uil Scuola): “Siamo preoccupati per il clima che si sta creando attorno alla scuola. Non si può governare un sistema così complesso solo attraverso le circolari. Per adesso non c’è nessun piano, nessuna richiesta. Confronto con la ministra è pari a zero. Nei prossimi giorni ci sarà un confronto, vedremo cosa succederà”.

Francesco Sinopoli (Flc Cgil)“Lacune e mancanze da parte della ministra Azzolina nella gestione dell’emergenza. Bisogna investire sul tempo scuola”.

Rino Di Meglio (Gilda)“Situazione drammatica, non sappiamo cosa accadrà nei prossimi 15 giorni, c’è poco da aggiungere su questo. Sono stati banditi i concorsi, ma siamo in ritardo per settembre”.


Sindacati contro Azzolina: ‘Sono state prese decisioni senza coinvolgere chi avrebbe potuto aiutare i decisori politici’

da Tuttoscuola

Si è risolta in un coro unanime di critiche al ministro Azzolina la prima videoconferenza stampa online dei cinque sindacati scuola   più rappresentativi – Cisl scuola, Snals, Uil scuola, Flc Cgil e Gilda – i cui segretari generali hanno preso la parola in questo ordine, oggi a mezzogiorno, per fare il punto sui loro rapporti con l’attuale Ministro. Mancava il sesto sindacato rappresentativo, l’Anief, organizzazione della quale l’attuale ministro ha fatto parte in passato, da sempre critico nei confronti degli altri cinque.

Con toni non troppo diversi, forse solo un po’ meno accesi nel caso di Lena Gissi, segretaria della Cisl scuola, i cinque sindacalisti hanno lamentato di essere stati ignorati dal ministro e dal ministero (è stato fatto il nome del capo dipartimento Max Bruschi) negli ultimi due mesi. Decisioni importanti per milioni di studenti, genitori e personale della scuola sono state prese senza consultare e coinvolgere chi avrebbe potuto aiutare i decisori politici a conoscere e valutare meglio la situazione della scuola. Francesco Sinopoli, segretario della Flc Cgil, è giunto a definire “autereferenziale e solipsistica” la gestione del ministero da parte di Lucia Azzolina

Si prospetta dunque non facile l’incontro dei sindacati con il ministro Azzolina in programma per il prossimo giovedì 7 maggio. A parte la questione del metodo (la mancanza di interlocuzione: ma il sindacato non è un “ferro vecchio” da buttare, ha detto Turi, leader della Uil scuola) i due punti sui quali si è incentrata la conferenza stampa sono stati la questione della stabilità del personale in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico e quella della didattica a distanza.

Sul primo punto la richiesta unanime rivolta al ministro è quella di rinunciare ad effettuare i concorsi ordinari (peraltro già banditi) che comporterebbero tempi lunghi, fino a due anni, e forte mobilità sul territorio, e di sostituirli con una operazione di stabilizzazione a settembre di tutto il personale precario, da confermare nella misura del possibile (dopo i trasferimenti del personale di ruolo) nei posti occupati quest’anno. Fare i concorsi ordinari nell’attuale situazione di emergenza, ha detto Serafini (Snals), sarebbe come tentare di spegnere l’incendio buttando sul fuoco olio anziché acqua. E il “merito” che si vorrebbe salvaguardare con i concorsi ordinari è secondo Sinopoli “una favola”.

Sul secondo punto, la didattica a distanza, i sindacati sono stati altrettanto unanimi: non è una via percorribile, soprattutto per gli alunni più piccoli. L’idea del ministro di alternare presenza e distanza ogni tre giorni è stata definita “stravagante” da Rino Di Meglio, segretario della Gilda. La via maestra, hanno ripetuto i sindacalisti, è quella di diminuire il numero di alunni per classe aumentando in tutti i modi (palestre, edifici non utilizzati, al limite i turni) gli spazi utilizzabili per la didattica in presenza. Serve uno sforzo straordinario, in termini di investimenti, nell’edilizia scolastica e serve un accordo con i sindacati, come si è fatto in altri settori, per garantire la sicurezza e la salute del personale (mediamente ultracinquantenni) nelle scuole. Il ministro Azzolina, ha detto Turi, non può continuare ad agire come se avesse i “pieni poteri”. L’incontro di giovedì prossimo parte con queste premesse.


Giornata nazionale contro la pedofilia

Il 5 maggio si celebra la Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, istituita dalla legge 4 maggio 2009, n. 41.

Il 5 maggio in occasione della Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia, evento in live streaming sulla piattaforma online di Ansa

Dossier Telefono Azzurro: in aumento adescamento minori online. Nel 47% dei casi la vittima ha meno di 10 anni e nel 62% il responsabile è un membro della famiglia

Il Professor Ernesto Caffo (Presidente Telefono Azzurro): “Violenza e abusi non diminuiscono, occorre rafforzare prevenzione e contrasto”

Telefono Azzurro ha organizzato in occasione della Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia un dibattito in live streaming sulla piattaforma web dell’Ansa per porre l’attenzione della comunità sulle strategie più efficaci che permettano di prevenire e combattere il fenomeno degli abusi su bambini e adolescenti.

Telefono Azzurro ha chiamato a questo momento di riflessione autorevoli esponenti del mondo delle istituzioni e della società civile, con l’obiettivo di rafforzare le politiche sociali e promuovere prassi educative e piani di intervento volti a rendere più sicuro l’ambiente in cui vivono e più sane le relazioni che instaurano. Intervengo tra gli altri Elena Bonetti – Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia,Maud de Boer-Buquicchi – Special Rapporteur delle Nazioni Unite per la vendita e lo sfruttamento sessuale dei bambini, Hans Zollner – Direttore del Centre for Child Protection e Monsisgnor Lorenzo Ghizzoni, Arcivescovo di Ravenna e Cervia e Presidente del Servizio Nazionale per la tutela dei minori della Conferenza Episcopale Italiana.

“E’ di fondamentale importanza la necessità che non venga mai meno l’impegno della società civile, del mondo accademico e delle Istituzioni, per proteggere e tutelare bambini e adolescenti.” – ha dichiarato il Ernesto Caffo, Professore di Neuropsichiatra Infantile e Presidente di SOS Il Telefono Azzurro Onlus – “Violenza e abuso ai danni di bambini e adolescenti sono un fenomeno tanto grave quanto complesso, in larga parte sommerso, del quale occorre discutere costantemente.”

“La Giornata di quest’anno – aggiunge il professor Caffo – assume una valenza particolare: il necessario lockdown ela coabitazione coatta hanno aumentato il rischio di violenza sui bambini e adolescenti. Bisogna, dunque, rafforzare prevenzione e contrasto e adottare una strategia generale di intervento: un problema complesso richiede risposte multi-disciplinari. La nostra Associazione promuove, tramite il suo lavoro quotidiano, una cultura dell’operatività “in rete”, alla luce di esperienze consolidate ormai da molti anni”.

I dati del Dossier Abuso sessuale e pedofilia di Telefono Azzurro

Telefono Azzurro ha fotografato il fenomeno nel Dossier Abuso sessuale e pedofilia, che raccoglie dati e testimonianze ottenuti attraverso la linea di Ascolto 1.96.96 e la linea di Emergenza 114 (chat e social network): touch point di ascolto e intervento aperti a bambini, adolescenti e a tutti coloro che hanno bisogno di segnalare situazioni di emergenza, rischio e pregiudizio riguardanti l’infanzia e l’adolescenza.

A livello mondiale, il fenomeno della pedofilia e della pedopornografia ha dimensioni impressionanti: in Europa, ogni anno quasi 18 milioni di bambini sono vittime di abuso sessuale. Online, ogni 7 minuti una pagina web mostra immagini di bambini abusati sessualmente; negli Stati Uniti oltre 65.000 minori sono vittime di abusi sessuali, di cui circa il 40% sotto 10 anni di età, mentre il 30% aveva un’età compresa tra gli 11 ed i 17 anni; in India ogni 15 minuti un bambino viene abusato sessualmente.

I dati del Dossier di Telefono Azzurro relativi all’attività del 2019 purtroppo ci restituiscono una realtà preoccupante: sono aumentate percentualmente, rispetto all’anno precedente, le segnalazioni sull’abuso sessuale offline (70,5% nel 2019 vs 67,9% nel 2018). Per quanto riguarda le situazioni di abuso sessuale avvenute sulla rete, emerge un significativo aumento dell’adescamento online (9,6% nel 2019 vs 6% nel 2018).

La maggior parte delle vittime di abuso ha meno di 10 anni (47% dei casi), il 26% è compreso nella fascia di età 11-14 e il 27% ha dai 15 ai 17 anni; mentre il 74% delle vittime sono bambine (leggero incremento dall’anno 2018, nel quale le vittime di sesso femminile erano il 69%).

Analogamente al 2018, il responsabile in più della metà dei casi (62%) è un membro della famiglia.

Telefono Azzurro ha inoltre predisposto una Guida per i genitori, sul tema dell’abuso sessuale online e offline, comprensiva della definizione dei diversi termini e fenomeni, nonché di approfondimenti e consigli degli esperti per affrontare l’argomento con i figli e per supportarli in eventuali difficoltà.

Come detto, la Giornata Nazionale Contro la Pedofilia e la Pedo-pornografia fa emergerela necessità di risposte puntuali da parte dellasocietà civile, del mondo accademico e delle Istituzioni, delle Aziende, con l’obiettivo comune di proteggere e tutelare bambini e ragazzi.

I punti programmatici che Telefono Azzurro ha individuato sono articolati e fanno appello ad un impegno collettivo:                       

  • Mettere al centro dell’agenda politica il contrasto all’abuso sessuale a danno di minori e alla pedofilia, in tutti i contesti in cui questa problematica può declinarsi, sia in termini di piani di prevenzione e di intervento;
  • Attivare il prima possibile l’operatività dell’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile anche al fine della redazione del nuovo Piano nazionale di prevenzione e contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori i cui interventi devono essere attuati con adeguati e commisurati fondi economici; 
  • Promuovere, attraverso l’intervento della Commissione Bicamerale Infanzia e Adolescenza, di una mirateindagine conoscitiva e il contrasto della pedofilia nelle istituzioni pubbliche, private e confessionali;
  • Favorire, sul modello dei principali paesi non solo europei, la piena e più ampia collaborazione tra lo Stato e le organizzazioni no profitper la tempestiva rimozione di materiale pedoporngrafico sui siti internet;
  • Promuovere soluzioni legislative volte a favorire l’introduzione di meccanismi di verifica dell’età per impedire l’accesso a materiale pedopornografico da parte di utenti minori di età;
  • Affrontare il problema dell’abuso sessuale dei minori a partire da una prospettiva multidisciplinare che permetta l’implementazione di interventi multilivello e multi-agency, anche tramite il monitoraggio costante delle reti territoriali;
  • Disegnare programmi educativi e misure di intervento preventive innovativi e dedicati anche ai più piccoli, che includano le famiglie e gli adulti di riferimento, al fine di intercettare precocemente i fattori di rischio;
  • Con specifico riferimento al mondo del digitale, attuare strategie condivise a livello internazionale, al fine di garantire sicurezza e protezione da ogni forma di abuso sessuale e di adescamento, nonché di fruizione di contenuti potenzialmente dannosi, quali quelli pornografici;
  • Stabilire standard qualitativi minimi per i professionisti e gli operatori a contatto con bambini e adolescenti;
  • Applicare childprotection policies adeguate grazie alle quali il lavoro dei professionisti a contatto diretto con bambini e ragazzi in ambito organizzativo ne tuteli il benessere e la sicurezza;
  • Basare la tutela delle vittime su modelli consolidati, sia in termini dei percorsi di valutazione, che in quelli di intervento e di cura, restituendo centralità all’ascolto dei minori, qualificato e multicanale;
  • Strutturare i percorsi di valutazione della recidiva e di trattamento degli autori di reato su evidenze scientifiche, grazie alla condivisione di best practices dall’efficacia comprovata e di percorsi giudiziari definiti;
  • Mobilitare tutta la società civile, le istituzioni, le organizzazioni e le realtà associative, le forze dell’ordine, i professionisti del settore e i bambini e ragazzi stessi nel contrasto all’abuso;
  • Coinvolgere bambini e adolescenti nell’ideazione di progetti e programmi e ascoltare sempre la loro voce, promuovendone l’espressione in contesti adeguati, a loro misura e di fiducia.

Prove INVALSI 2020

Il 5 maggio 2020 l’INVALSI informa che “in seguito al protrarsi del blocco delle lezioni in presenza fino al termine del presente anno scolastico e ai cambiamenti normativi intervenuti per l’esame di Stato 2020 a conclusione del secondo ciclo di istruzione, si conferma che limitatamente all’a.s. 2019-20 le prove INVALSI per la II secondaria di secondo grado e per l’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado non si svolgeranno. Nelle prossime settimane INVALSI comunicherà alle scuole interessate le modalità in cui saranno resi disponibili agli studenti e alle scuole stesse gli esiti delle prove INVALSI 2020 svolte, anche solo per alcune discipline, nei giorni 2-3-4 marzo 2020.”


Modificata la programmazione delle prove INVALSI 2020

Il DPCM del 9 marzo 2020 ha esteso la sospensione delle attività didattiche fino al 3 aprile 2020. Necessariamente questo modifica la programmazione delle prove INVALSI 2020 comunicata in precedenza. Per questa ragione è stato cambiato lo scadenzario delle prove (III sec. di I gr.: https://invalsi-areaprove.cineca.it/index.php?get=static&pag=scadenzario_secigrado; II e V sec. di II gr.: https://invalsi-areaprove.cineca.it/index.php?get=static&pag=scadenzario_seciigrado) in attesa di adottare tutte le misure necessarie in base alle indicazioni che saranno fornite dalle autorità competenti nel corso dei prossimi giorni e delle prossime settimane. Tale misure saranno prese di concerto con le scuole e con l’amministrazione scolastica per facilitare il più possibile la ripresa delle attività.


Sospensione Prove Invalsi 2020 per l’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado dal 5 al 15 marzo 2020


A seguito delle disposizioni governative che determinano la sospensione delle attività didattiche su tutto il territorio nazionale dal 5 al 15 marzo 2020, l’INVALSI comunica che alla ripresa sarà possibile riprogrammare – di concerto con le scuole interessate – le date di somministrazione delle prove INVALSI 2020 per tutte le scuole che ancora non le hanno sostenute. L’Istituto rinnova la propria vicinanza a tutte le comunità scolastiche, agli studenti, alle famiglie e ai territori maggiormente colpiti dalla situazione sanitaria.


  • Nota INVALSI 5 marzo 2020
    Riorganizzazione delle prove INVALSI 2020 dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado in seguito alla sospensione delle attività didattiche fino al 15 marzo 2020
  • Comunicato INVALSI 4 marzo 2020
    Sospensione Prove Invalsi 2020 per l’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado dal 5 al 15 marzo 2020
  • Lettera INVALSI 23 ottobre 2019, Prot.n. 7826
    Rilevazione degli apprendimenti degli studenti per l’anno scolastico 2019-20 (prove INVALSI 2020), in ottemperanza a quanto previsto dal D. Lgs. 62/2017, dalla legge 107/2015 e dal D.P.R. 80/2013

Iscrizioni a partire dalle ore 15.00 del 29 ottobre 2019 ed entro le ore 16.30 del 22 novembre 2019 accedendo al sito dell’INVALSI alla pagina:

https://invalsi- areaprove.cineca.it/index.php?get=accesso


Anno scolastico 2019/20
Calendario delle somministrazioni

II primaria (prova cartacea)

  • Italiano: giovedì 7 maggio 2020
  • Prova di lettura solo Classi Campione: giovedì 7 maggio 2020
  • Matematica: martedì 12 maggio 2020

V primaria (prova cartacea)

  • Inglese: mercoledì 6 maggio 2020
  • Italiano: giovedì 7 maggio 2020
  • Matematica: martedì 12 maggio 2020

III secondaria di primo grado (prova al computer – CBT)

  • Sessione ordinaria Classi Campione, prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto): venerdì 3, lunedì 6, martedì 7, mercoledì 8 aprile 2020.
    La scuola sceglie tre giorni tra i quattro proposti (il sabato 4 aprile 2020 le Classi Campione non possono svolgere prove)
  • Sessione ordinaria Classi NON Campione, prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto): da mercoledì 1 aprile 2020 a giovedì 30 aprile 2020
  • Sessione suppletiva Classi NON Campione, prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto): da lunedì 11 maggio 2020 a venerdì 15 maggio 2020

II secondaria di secondo grado (prova al computer – CBT)

  • Sessione ordinaria Classi Campione, prove di Italiano e Matematica: lunedì 11, martedì 12, mercoledì 13 maggio 2020.
    La scuola sceglie due giorni tra i tre proposti
  • Sessione ordinaria Classi NON Campione, prove di Italiano e Matematica: da martedì 5 maggio 2020 a sabato 23 maggio 2020

V secondaria di secondo grado (prova al computer – CBT)

  • Sessione ordinaria Classi Campione, prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto): lunedì 9, martedì 10, mercoledì 11, giovedì 12 marzo 2020.
    La scuola sceglie tre giorni tra i quattro proposti
  • Sessione ordinaria Classi NON Campione, prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto): da lunedì 2 marzo 2020 a martedì 31 marzo 2020
  • Sessione suppletiva Classi NON Campione, prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto): da lunedì 11 maggio 2020 a venerdì 15 maggio 2020

Le date delle Prove INVALSI 2020

Le Prove INVALSI 2020 si svolgeranno da marzo a maggio. L’arco temporale e le date di somministrazione variano in base al grado scolastico e alle materie.

Sono state rese note le date delle Prove INVALSI 2020 per i cinque gradi scolastici che ogni anno partecipano alle rilevazioni nazionali.

Le classi campione – cioè le classi scelte come rappresentative del sistema scolastico italiano e i cui risultati servono come riferimento – svolgono le Prove in giorni definiti a livello nazionale.

Le classi interessate dalle Prove INVALSI 2020 sono:

le classi II e V della scuola primaria (gradi 2 e 5)
le classi III della scuola secondaria di primo grado (grado 8)
le classi II e V della secondaria di secondo grado (gradi 10 e 13)
Tutti gli allievi sostengono una Prova di Italiano e una di Matematica; quelli dei gradi 5, 8 e 13 svolgono anche una Prova di Inglese, suddivisa in Reading e Listening.

La modalità di svolgimento cambia a seconda del ciclo d’istruzione: nella scuola primaria le Prove INVALSI 2020 avvengono simultaneamente nello stesso giorno per ogni materia e alla stessa ora con la tradizionale modalità carta e penna.

La scuola secondaria di primo e di secondo grado, invece, utilizza il computer – modalità CBT – e svolge le prove all’interno di un periodo di somministrazione fissato a livello nazionale. Questa finestra temporale può essere gestita autonomamente da ciascuna scuola, in funzione del numero degli allievi e del numero di computer disponibili.

Chi inizia per primo?
Per evitare la concomitanza tra la rilevazione nazionale e la preparazione all’esame di Stato, l’INVALSI ha stabilito che i primi a svolgere le Prove nazionali sono gli studenti del grado 13 e del grado 8.

Come già successo l’anno scorso, gli studenti del grado 13 svolgono le Prove INVALSI 2020 nel mese di marzo, mentre quelli del grado 8 nel mese di aprile.

Le scuole possono scegliere in autonomia le giornate per far svolgere le Prove agli allievi delle classi non campione, in una finestra temporale indicata dall’INVALSI all’interno del periodo di somministrazione, definito a livello nazionale:

il grado 13 – dal 2 al 31 marzo 2020
il grado 8 – dall’ 1 al 30 aprile 2020
Le classi campione, invece, seguono una procedura diversa con una finestra di somministrazione definita a livello nazionale, che va dal 9 al 12 marzo 2020 per il grado 13 e dal 3 all’8 aprile per il grado 8. Da notare però che le classi campione del grado 8 non svolgeranno le Prove nazionali sabato 4 aprile 2020.

Oltre alle date ordinarie, è prevista anche una sessione suppletiva – dall’11 al 15 maggio 2020 – per dare la possibilità a quegli studenti assenti per gravi e comprovati motivi di recuperare e svolgere la Prova nazionale nei mesi di marzo (grado 13) e di aprile (grado 8), in tempo utile per ricevere l’attestato ufficiale redatto dall’INVALSI con la certificazione delle competenze per Italiano, Matematica e Inglese.

E gli altri gradi scolastici?
I gradi 2, 5 e 10 svolgono le Prove nel mese di maggio.

La scuola primaria continua a partecipare alla rilevazione con Prove nella modalità carta e penna, in giornate specifiche per ogni singola disciplina.

La Prova di Inglese riguarda solo gli alunni del grado 5 e si svolge il 6 maggio 2020, mentre le Prove di Italiano e di Matematica riguardano entrambi i gradi scolastici e si svolgono rispettivamente il 7 e il 12 maggio 2020. Solo gli allievi delle classi campione del grado 2, al termine della Prova di Italiano, svolgono anche la Prova di lettura a tempo (2 minuti).

Anche per la scuola primaria sono previste delle sessioni posticipate: il 18 maggio 2020 per la Prova di Inglese del grado 5; il 13 e il 14 maggio 2020, rispettivamente, per la Prova di Italiano e di Matematica di entrambi i gradi scolastici.

L’ultimo grado scolastico a partecipare alla rilevazione nazionale è il grado 10, che svolge esclusivamente le Prove di Italiano e di Matematica in modalità CBT. Per questo grado scolastico infatti non è prevista la Prova di Inglese.

Gli studenti delle classi non campione possono svolgere le Prove dal 5 al 23 maggio 2020 mentre quelli delle classi campione dall’11 al 13 maggio 2020.