COVID-19 Le Linee Guida della Fase 2 (17.5.2020)

Le nuove misure del Decreto Legge 16 maggio 2020 n. 33 e del DPCM del 17 maggio 2020

ANCI

Supplenze in emergenza sanitaria da Covid-19

Supplenze in emergenza sanitaria da Covid-19: l’ANP scrive al MI

Ieri, 16 maggio, il Presidente dell’ANP Antonello Giannelli ha scritto al Ministero dell’Istruzione segnalando che, da qualche giorno, le istituzioni scolastiche non riescono più a ordinare tramite SIDI il pagamento della rata relativa ai contratti di supplenza inseriti, entro il 5 aprile, con codice N19.

Il Presidente, concludendo la lettera che ha ripercorso le tappe della vicenda, ha chiesto al Capo di Gabinetto del MI di voler intervenire per risolvere tale situazione che sta causando  evidenti difficoltà alle scuole che hanno prorogato i contratti dei supplenti in presenza del titolare prima della emanazione della nota ministeriale n. 8615 del 5 aprile 2020.

IL DILEMMA EPIGENETICO

IL DILEMMA EPIGENETICO

di Paolo Manzelli

A) La Genetica Classica e nata sulla base del principio riduttivo del silenziamento allo scopo di dare significato alla relazione tra codici Genetici e Costruzione di Proteine componendo   nelle probabili combinazioni i  20 Amminoacidi .

La prima limitazione riduzionista consiste  accettazione di un modello meccanico “Tipografico”  dove la sequenza di  4 lettere ATCG  ( Purine :Adenina e Guanina , Pirimidine : Timina e Citosina) , articolate per costruire Parole (Proteine) . Dato che le 4 Lettere trattate come combinazione a Coppie non possono rappresentare la codificazione di 20 Proteine in quanto 4 al Quadrato = 16  si preferisce la codificazione in Triplette cosi che 4 al Cubo = 64 . Pertanto  si eliminano silenziandole le 4 Triplette simmetriche ( AAA,TTT.CCC.GGG) perche’ genera    indecisione nell’ orientamento della informazione e allora si dividono per 3, le 60 Triplette decidendo che solo 20, dette ESONI , sono  quelle necessarie a codificare le 20 proteine mentre le rimanenti 40 ,dette INTRONI, potevano considerarsi silenziabili .

Trattando del rapporto di adattamento Genetico alla informazione Epigenetica dell’ ambiente di conseguenza si ritiene che, per interrompere il flusso di interazione tra Geni ed Ambiente la sezione del DNA.n , composta   Introni (Cromatina ),  puo ‘ essere Silenziata da un meccanismo di silenziamento prodotto dalla introduzione di un Metile (-CH3) detta Metilazione delle Citosine  ( come avviene nella trasformazione tra Citosina e Uracile) , oppure dal Distanziamento della Cromatina per introduzione di un gruppo Acetile (-COCH3), in modo  da controllare  lo svolgimento della Espressione Genetica con un sistema simile ad un Interruttore interposto meccanicamente  nel flusso  bio-informazione interattivo con l’ ambiente.

B) il Modello di Elettro-magnetica Quantica  sostenuto da Egocreanet /Cluster.

La Relaione tra Genetica ed Epigentica viene trattata dalla Biologia Quantica sulla base della azione del DNA.n che essendo  un semi-cristallo assimmetrico- piezoelettico , puo essere considerata come un sistema simile ad una “ ANTENNA Rice-Trasmittente di Biofotoni . 1) https://sites.google.com/site/etnoepsico/materiale-audio-video-e-scritti/altri-articoli/dna-genetica-e-biologia/dna-come-un-antenna-biologica ;

2) https://www.neuroscienze.net/biofotoni-quanti-di-vita/

3) https://dabpensiero.wordpress.com/2017/10/15/morfogenesi-e-quantum-dna-laser-antenna/

In tale Modello Bio-Quantico, non piu concepito come “meccanico” , il DNA doppia elica e’ interpretato come  un sistema Elettromagnetico-Quantico che, quando viene aperto dagli Enzimi di Restrizione, si polarizza: e da un lato della doppia elica agisce  come attrattore di “Eccitoni “ provenienti dalla rottura dei legami metabolici, o da reazioni fotochimiche, catalizzate dalla variazione della  Energia dell’ Ambiente . Gli  Eccitoni  vengono accelerati  all’ interno della struttura a doppia spirale del DNA ( a forma di nastro di Moebius) e attraverso l’ Entanglement quantico si trasformano n un Biocampo capace di emettere  simultaneamente ,dall’ altro lato della polarizzazione del DNA,  i  Biofotoni adatti alla diffusione di informazione cellulare intragrata tra Gene-Epigene .

https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=100607   ;

https://www.edscuola.eu/wordpress/wp-content/uploads/2017/05/Biophotons.Prom_.pdf

Questo Modello a e ancora in fase di elaborazione  di R&S  e di diffusione mediante  una strategia di condivisione della innovazione scientifica e culturale organizzata dal Cluster Egocreanet a cui cerchiamo adesioni e collaborazioni . 16/05/2020

Per aderire; https://www.egocrea.net/2019/12/28/adesione-al-cluster-egocreanet/

Egocreanet -Cluster soluzioni di sviluppo sostenibile delle scienze Bio-quantiche della vita.

La Ripartenza, superata la fase critica del Covid.19 vedrà impegnato la NGO- Egocreanet nel promuovere le Scienze Bioquantiche della Vita che si fondano sulla Circolarita Evolutiva del Vivere sociale ed economico.

Il paradigma della sostenibilità della Scienze Quantiche della Vita Vissuta, e fondamentale per realizzare una profonda innovazione del sapere collettivo finalizzata a creare una economia sociale sana del benessere dell.Uomo e dell.Ambiente ,incentrata sulla strategia trans-disciplinare, tesa a migliorare il benessere la salute e contemporaneamente la ridistribuzione economica della ricchezza, per tramite un avanzamento cognitivo della popolazione.

Questa strategia di innovazione culturale e scientifica si associa al cambiamento sistematico delle concezioni lineari e disciplinari della meccanica, ancora dominate dal calcolo economico del PIL.

La strategia di innovazione culturale del Cluster Egocreanet si svolgerà nel restante anno 2020 in una ottica di formazione della innovazione sostenibile di imprese e servizi ,i cui punti salienti saranno orientati dal superamento della competitività in favore dell.ampliamento della collaborazione nello sviluppo della Green. Economy e del Qusntum Habitat ed inoltre del Quantum Marketing, già precedentemente programmate come iniziative di formazione e congressuali , le quali putroppo sono state cancellate dalla necesdita del Distanziamento sociale a causa del corona virus .

Paolo Manzelli http://www.egocrea.net .

Riapertura scuole a settembre: quante classi in più ci vogliono?

da Corriere della Sera

Alle superiori la ministra Azzolina propende per la didattica mista (metà in classe, metà a casa), mentre alle elementari per far tornare tutti a scuola ma divisi in gruppi da 10-12 bisognerebbe aumentare le classi di una volta e mezza. Ci saranno i soldi per assumere gli insegnanti o ci si affiderà a educatori e volontari?

Riapertura scuole a settembre: quante classi in più ci vogliono?

Dimezzare, dividere, distanziare. È questo il mantra che guiderà le decisioni per il ritorno in classe a settembre, come ha ribadito ieri il comitato tecnico scientifico del ministero della Salute. Ma con le nuove norme sulla sicurezza, per quanti studenti sarà davvero possibile rivedere i compagni? Fino a febbraio i 40 mila edifici scolastici ospitavano in tutto 7,5 milioni di alunni dai tre ai 19 anni, suddivisi in poco meno di 370 mila classi: 20,5 per aula in media, ma con enormi differenze a seconda del tipo di scuola e della regione. Alle elementari, per esempio, a causa del calo demografico, una classe su 5 (il doppio in regioni a bassissima natalità come il Molise) sarebbe già quasi in regola visto che ha meno di 15 alunni, mentre alle superiori, dove negli ultimi anni sono aumentati gli iscritti, una classe su 5 (una su 4 in Lombardia) ha più di 25 studenti, con punte anche oltre i 30 soprattutto al primo anno e nelle grandi aree metropolitane come Milano e Roma.

Didattica mista per le superiori

Ed è forse per questo che la ministra Lucia Azzolina ha già annunciato che per i ragazzi delle superiori si potrà (e dovrà) ricorrere alla didattica mista, un po’ a casa un po’ a scuola, evitando così il problema della divisione delle classi e della moltiplicazione degli insegnanti. Problema non da poco, quello di avere metà studenti presenti e metà collegati, visto che la banda larga è ancora molto poco diffusa (secondo i dati agcom quella meno veloce raggiunge il 60 per cento della popolazione) e la maggioranza delle scuole dovrebbe adeguarsi entro l’estate. Senza contare il rischio di perdere definitivamente gli studenti già a rischio. Resta poi da sciogliere il nodo dei ragazzi di prima superiore, che sono quelli che avrebbero più bisogno di accompagnamento, e quindi di una scuola in presenza, e che sono i più numerosi: in tempi di tagli, si è stabilito un minimo di 27 studenti per classe. Perché possano frequentare in sicurezza bisognerebbe dividere circa trentamila classi.

Maturità 2020, Azzolina: esame in presenza. Lezioni anche fuori scuola a settembre

da Corriere della sera

Gianna Fregonara

E’ un appello che sembra un po’ una strigliata preventiva: «Sono certa che avremo tutti al loro posto per fare l’esame di Stato». La ministra Lucia Azzolina è preoccupata per la riuscita della Maturità 2020 e ha avviato un monitoraggio della situazione dei commissari per l’esame: gli uffici regionali non sono ancora riusciti a nominare tutti i presidenti perché anche a dieci giorni dalla scadenza per le candidature mancano aspiranti. Ma «l’Italia sta ripartendo e il 17 giugno, a meno di una curva epidemiologica con contagi che salgono, gli studenti hanno diritto a fare gli esami in presenza e la scuola non si sottrarrà al proprio dovere».

Tempi più lunghi per le medie

Nel giorno della pubblicazione delle ordinanze che disciplinano la Maturità (qui il testo), l’esame di terza media (qui il testo) e la valutazione di fine anno (qui il testo), la ministra ha fatto il punto sulle ultime novità, confermando che per la discussione della tesina della terza media ci sarà tempo fino al 30 giugno e che per le scuole elementari resteranno i voti, per «tornare ai giudizi, si dovrà aprire una discussione politica, non ai può fare con un’ordinanza».

Mascherina sì o no?

Sulla maturità in classe restano ancora alcune incertezze anche se è la scelta rivendicata da Azzolina: «Ho insistito per farli in presenza, perché sono un passaggio importantissimo dall’adolescenza all’età adulta. Voglio che tutti ricordino il momento dell’esame: per me è stato uno dei più belli della mia vita, mai l’avrei tolto agli studenti». «Non deve essere un incubo – ha aggiunto Agostino Miozzo, del Comitato tecnico scientifico – per questo abbiamo indicato le misure perché si possa svolgere in modo sereno e senza ansia a causa dell’emergenza». Tra queste l’uso della mascherina per tutti, professori, presidi, personale amministrativo e studenti. «Ma durante il colloquio, che durerà un’ora, il candidato potrà togliere la mascherina purché sia seduto e alla giusta distanza dalla commissione». La giusta distanza è due metri – ha spiegato Miozzo – perché usiamo il principio della massima precauzione». Insomma la mascherina è obbligatoria da casa a fino al banco, poi con cautela, si può anche toglierla.

Rientro, soluzioni diverse regione per regione

Nonostante sia pronto il protocollo per la sicurezza che i sindacati dovrebbero sottoscrivere la settimana prossima insieme ad un’intesa che li riporterà al tavolo del ministero anche in vista delle decisioni da prendere per il prossimo anno scolastico, resta valida l’opzione della maturità a distanza nelle regioni in cui il contagio dovesse risalire nelle prossime settimane: «Saranno gli uffici scolastici regionali a chiedere di passare per tutte le scuole dall’esame in classe a quello via video», ha detto la ministra spiegando che anche per settembre potrebbero esserci modalità diverse tra regione e regione: se in alcune zone tornerà il virus, si ricorrerà alla didattica a distanza, mentre nel resto del Paese si potrebbe restare in classe.

Più spazio al volontariato nelle scuole

Questa resta la prospettiva per il nuovo anno: «Tornare in aula, in modo sicuro», ha spiegato a nome del comitato scientifico Miozzo. Come si tornerà è da capire ma la ministra ha annunciato «una scuola più aperta, diversa, che esca dagli edifici scolastici: per questo utilizzeremo di più tutti gli stake holders della scuola, cioè oltre agli enti locali le associazioni di volontariato che già collaborano con le istituzioni». Quanto la scuola sarà diversa dal curriculum attuale, è tutto da vedere, anche se Azzolina ha spiegato che «se fosse necessario metteremo mano alle linee guida e alle indicazioni nazionali», cioè a quelli che una volta erano i programmi. Ma molto dovranno fare i presidi perché il ministero «darà solo la cornice generale, il resto è delegato all’autonomia delle scuole». Azzolina ha confermato che i recuperi degli apprendimenti persi in questi mesi di lock down cominceranno dal primo settembre anche se l’inizio dell’anno scolastico vero e proprio sarà deciso, come sempre, con le regioni.

Esame di maturità, niente prove scritte Azzolina: bocciature solo in casi gravi

da La Stampa
Flavia Amabile

Roma
Dalle mascherine alle distanze, il Miur ha definito le linee guida che verranno seguite da tutte le scuole: si parte fra un mese, il 17 giugno, senza scritti, senza commissari esterni, forse anche senza bocciati. L’esame di Stato si baserà su una prova orale da svolgere a scuola: il colloquio durerà circa un’ora, si dividerà in due parti: lo studente presenterà un lavoro che potrà essere discusso dalla commissione ma poi verrà interrogato su un testo di italiano studiato durante l’anno e su materiali scelti dalla commissione nelle altre discipline. La prova varrà fino a un massimo di 40 punti su 100, per i migliori ci sarà la possibilità di ottenere la lode.
Nonostante le riserve espresse dal Consiglio superiore dell’Istruzione, il Miur assicura di aver predisposto un protocollo sicuro ma l’esame sarà in presenza, perché «è un momento importantissimo», spiega la ministra Azzolina. Le prove saranno scaglionate per evitare assembramenti. Durante l’esame dovrà essere assicurata una distanza di almeno due metri tra studente e commissione.
Lo studente raggiungerà la scuola con la mascherina e la indosserà fino al momento dell’ingresso. «L’uso della mascherina è una condizione importante per lo studente e per il professore, anche una mascherina fatta in casa che consenta di proteggere te stesso e gli altri, ed è importante indossarla dall’uscita di casa fino alla scuola. Ma nel corso dell’esame, che sarà in presenza, lo studente può abbassare la mascherina se rimane a 2 metri di distanza, ha spiegato Agostino Miozzo coordinatore del Comitato tecnico-scientifico. Le misure di sicurezza avranno un costante aggiornamento legato al monitoraggio dei dati epidemiologici: se la curva dei contagi tornasse fuori controllo, il Miur sarebbe costretto a tornare all’ipotesi dell’esame a distanza. Saranno invece tutti a distanza gli esami di terza media, con un colloqui online su argomenti scelti da ciascun ragazzo. Non ci saranno bocciati, spiega la ministra, se non «in casi molto circoscritti», cioè per provvedimenti disciplinari gravi, o altre rare circostanze e solo con l’unanimità del consiglio di classe. «In un tempo complesso come quello che stiamo vivendo, non potevamo che prevedere un sistema diverso di valutazione», sottolinea la ministra promettendo per settembre «una valutazione seria», e la possibilità di recuperare se l’anno si sarà concluso con un’insufficienza.
Mentre la maturità ha ormai un volto restano forti perplessità da parte dei presidi. Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio: «Chiediamo che siano effettuati i lavori necessari per mettere in sicurezza gli ambienti e che siano predisposti i fondi per l’acquisto di mascherine, gel e tutto quello che sarà necessario per garantire la sicurezza degli ambienti ».

Maturità, l’esame si allunga

da Il Messaggero

Durante la prova di maturità, la mascherina si potrà togliere. La sicurezza degli studenti e dei docenti sarà garantita comunque dai due metri di distanza l’uno dagli altri. Il ministero dell’istruzione ieri ha pubblicato le ordinanze per gli esami di Stato e per la valutazione e così ora si guarda dritti verso la fine dell’anno scolastico. L’anno che verrà ricordato come quello del Covid-19.

LE INDICAZIONI

Le indicazioni per il mondo della scuola sono state presentate ieri dalla ministra Lucia Azzolina per quel che riguarda gli aspetti prettamente scolastici e, in merito alle disposizioni sulla sicurezza, da Agostino Miozzo e da Alberto Villani del Comitato tecnico scientifico. L’esame di terza media è stato cancellato e verrà sostituito da un elaborato da presentare online prima degli scrutini, entro il 30 giugno. La maturità si farà invece in presenza, salvo casi in cui l’emergenza sanitaria imponesse la modalità a distanza, i candidati potranno avere solo un accompagnatore al loro fianco e dovranno arrivare con la mascherina obbligatoria da casa. Sarebbe preferibile che arrivassero con mezzi propri ma, nel caso non fosse possibile, avrebbero la precedenza sui mezzi pubblici per non arrivare tardi a causa delle file per salire a bordo.
La scuola farà trovare ambienti igienizzati, che verranno puliti alla fine di ogni sessione, percorsi ad hoc nei corridoi per non far incontrare nessuno e docenti con la mascherina indosso. I candidati arriveranno 15 minuti prima dell’appuntamento, disinfetteranno le mani all’ingresso e dovranno firmare un’autocertificazione sulle loro condizioni di salute: vale a dire la temperatura corporea inferiore a 37,5 gradi, nessun sintomo né contatto con persone positive al Covid nei 14 giorni precedenti. Non ci saranno quindi né guanti da indossare né termo scanner per rilevare la febbre. Sarà necessario invece dotare le scuole di detergenti e disinfettanti, mascherine per i docenti e il personale presente a scuola. Il colloquio durerà circa un’ora e inizierà con la discussione di un elaborato sulle discipline di indirizzo. Ma non solo. Il ministro ha consigliato di ascoltare i ragazzi anche sul tema della quarantena. In tutte le fasi organizzative il personale scolastico potrà contare sul sostegno della Croce Rossa.
Ora si deve mettere in moto una macchina organizzativa che coinvolge oltre 480mila ragazzi, migliaia di docenti impegnati nelle commissioni interne e presidenti esterni. È il momento, quindi, di intervenire sulle criticità: «Esistono scuole che non possono garantire le condizioni di sicurezza richieste spiega Mario Rusconi, presidente Associazione nazionale dei presidi di Roma e del Lazio a causa dello stato di vetustà degli edifici. Ad esempio una preside di Roma mi ha riferito che non può mettere a disposizione la palestra poiché necessita di riparazioni urgenti, reclamate ormai da diversi mesi all’ente locale che non ha provveduto ancora ad effettuare. Facciamo quindi appello ai comuni e alle province, proprietari degli edifici, affinché provvedano ad effettuare i lavori necessari. Alle scuole, inoltre, devono arrivare tutti quei fondi per l’acquisto di gel, mascherine, detersivi per lavare e disinfettare dopo ogni sessione quotidiana d’esame».

I PRESIDENTI DI COMMISSIONE

A mancare all’appello sono anche i presidenti di commissione: gli uffici scolastici regionali stanno inviando solleciti per reclutare i dirigenti. Ne mancano a migliaia in tutta Italia, dal Lazio alla Sicilia, in Piemonte, Veneto, Campania e Friuli Venezia Giulia, in Puglia, nelle Marche e in Toscana. Le domande inviate entro la scadenza, prevista per la settimana scorsa, sono insufficienti.
Lorena Loiacono

Attività didattiche in presenza sospese fino al 31 luglio. Scuola riapre a settembre, provvedimento in Gazzetta

da Orizzontescuola

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto legge del 16 maggio 2020, n. 33, contenente “Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19”

Al suo interno, all’articolo 1 comma 13 leggiamo: Le attivita’ didattiche nelle scuole di ogni  ordine  e  grado, nonche’ la frequenza delle  attivita’  scolastiche  e  di  formazione superiore,  comprese  le  Universita’  e  le  Istituzioni   di   Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica,  di  corsi  professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e universita’ per anziani, nonche’ i corsi professionali e  le  attivita’  formative  svolte  da altri enti pubblici,  anche  territoriali  e  locali  e  da  soggetti privati,  sono  svolte  con  modalita’  definite  con   provvedimento adottato ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020.”

Le msiura del decreto 33 entreranno in vigore dal 18 maggio 2020 fino al 31 luglio 2020. Le attività didattiche in presenza quindi saranno sospese fino al termine delle lezioni.

Decreto in G.U.

Maturità 2020: procedure di sicurezza per gli studenti

da Orizzontescuola

di redazione

Sono 500.000 gli studenti che dovranno affrontare gli esami di Stato e tutti dovranno seguire i rigidi dettami del protocollo per evitare la diffusione del contagio.

Ecco quanto prevede il protocollo.

La convocazione dei candidati deve avvenire secondo un calendario e una scansione oraria predefinita per prevenire assembramenti di persone in attesa fuori dei locali scolastici.

II calendario di convocazione dovrà essere comunicato preventivamente sul sito della scuola e con mail al candidato tramite registro elettronico con verifica telefonica dell’avvenuta ricezione.

II candidato, qualora necessario, potrà richiedere alla scuola il rilascio di un documento che attesti la convocazione e che gli dia, in caso di assembramento, precedenza di accesso ai mezzi pubblici per il giorno dell’esame.

Al fine di evitare ogni possibilità di assembramento il candidato dovrà presentarsi a scuola 15 minuti prima dell’orario di convocazione previsto e dovrà lasciare l’edificio scolastico subito dopo l’espletamento della prova.

II candidato potrà essere accompagnato da una persona.

All’ingresso della scuola non è necessaria la rilevazione della temperatura corporea.

All’atto della presentazione a scuola il candidato e l’eventuale accompagnatore dovranno produrre un’autodichiarazione attestante:
l’assenza di sintomatologia respiratoria a di febbre superiore a 37.5°C nel giorno di espletamento dell’esame e nei tre giorni precedenti;
di non essere stato in quarantena a isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni;
di non essere stato a contatto con persone positive, per quanto di loro conoscenza, negli ultimi 14 giorni.

Nel caso in cui per il candidato sussista una delle condizioni soprariportate, la stesso non dovrà presentarsi per l’effettuazione dell’esame, producendo tempestivamente la relativa certificazione medica al fine di consentire alla commissione la programmazione di una sessione di recupero nelle forme previste dall’ordinanza ministeriale ovvero dalle norme generali vigenti.

Il candidato dovrà porsi a non meno di 2 metri (compreso lo spazio di movimento) dal componente della commissione più vicino.

Il candidato e l’eventuale accompagnatore dovranno indossare per l’intera permanenza nei locali scolastici una mascherina chirurgica o di comunità di propria dotazione; le mascherine di comunità sono “mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire un’adeguata barriera e, al contempo,che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso”.
Non sono necessari ulteriori dispositivi di protezione.

I componenti della commissione, il candidato e l’accompagnatore e qualunque altra persona che dovesse accedere al locale destinato allo svolgimento della prova d’esame dovrà procedere all’igienizzazione delle mani prima di entrare. Pertanto NON è necessario l’uso di guanti.

Indicazioni per i candidati con disabilità

Per favorire lo svolgimento dell’esame agli studenti con disabilità certificata sarà consentita la presenza di eventuali assistenti (es.Assistente alla comunicazione); in tal caso per tali figure non essendo possibile garantire il distanziamento sociale dallo studente è previsto l’utilizzo di guanti oltre alla consueta mascherina chirurgica.

Inoltre per gli studenti con disabilità certificata il Consiglio di Classe, tenuto conto delle specificità dell’alunno e del PEI, ha la facoltà di esonerare lo studente dall’effettuazione della prova di esame in presenza, stabilendo la modalità in video conferenza come alternativa.

Delle misure di prevenzione e protezione di cui al presente documento il Dirigente Scolastico assicurerà adeguata comunicazione efficace alle famiglie, agli studenti, ai componenti la commissione, da realizzare on line (sito web scuola o webinar dedicato) e anche su supporto fisico ben visibile all’ingresso della scuola e nei principali ambienti di svolgimento dell’Esame di Stato entro 10 gg antecedenti l’inizio delle prove d’esame.

16.000 posti in più per i concorsi scuola, ecco la norma nel Decreto Rilancio. Quali classi di concorso riguarda

da Orizzontescuola

di redazione

Il Decreto Rilancio, approvato nella serata di martedì 13 maggio, deve ancora essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Ne anticipiamo i contenuti, fermo restando che si dovrà attendere la versione definitiva.

Uno dei punti del Decreto Rilancio è l’ampliamento dei posti disponibili sia per il concorso straordinario che ordinario secondaria. 8.000 i posti a disposizione per ciascuna procedura.

Incremento posti concorsi banditi

“1. Il numero dei posti destinati alla procedura concorsuale straordinaria di cui all’articolo 1 del decreto-legge 29 ottobre 2019, n. 126, convertito con modificazioni dalla legge 20 dicembre 2019, n. 159 viene elevato a trentaduemila.

A tal fine, fermo restando il limite annuale di cui all’articolo 1, comma 4, del citato decreto-legge, le immissioni in ruolo dei vincitori possono essere disposte, per le regioni e classi di concorso per cui è stata bandita la
procedura con decreto dipartimentale 510 del 23 aprile 2020 di cui sono fatti salvi tutti gli effetti, anche successivamente all’anno scolastico 2022/2023, sino all’assunzione di tutti i trentaduemila vincitori.

  1. Il numero dei posti destinati alle procedure concorsuali ordinarie di cui all’articolo 400 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297 e all’articolo 17, comma 2, lettera d) del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, in deroga all’articolo 1, comma 4 del decreto legge 29 ottobre 2019, n. 126, è incrementato, complessivamente, di ottomila posti.

A tal fine, fermo restando il relativo limite annuale le immissioni in ruolo dei vincitori possono essere disposte, per le regioni e classi di concorso per cui sono state bandite le procedure con decreti dipartimentali n. 498 e 499 del 21 aprile 2020 di cui sono fatti salvi tutti gli effetti, anche successivamente all’anno scolastico 2021/2022, sino all’assunzione di tutti i vincitori.”

Ieri avevamo ipotizzato in un nostro articolo che tale incremento dei posti potesse riguardare anche classi di concorso non bandite con i decreti pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 28 aprile.

La formulazione del decreto farebbe credere invece solo ad un incremento dei posti per le classi di concorso già bandite.

Attendiamo info più dettagliate dopo il passaggio del decreto in Parlamento per l’approvazione definitiva.

Paritarie in sciopero il 19 e 20 maggio, dal decreto Rilancio solo 80 milioni: valgono più bici e ombrelloni

da La Tecnica della Scuola

Il primo round sulle scuole paritarie lo hanno vinto Leu e quella parte del Movimento 5 Stelle che reputano ingiusto accordare aiuti economici agli istituti non statali, soprattutto oggi che vi sono ben altre priorità per via del Covid-19. Nel testo finale del decreto Rilancio non c’è infatti quel sostegno importante – sotto forma di detrazioni per le famiglie e di finanziamenti corposi – per superare la fondata minaccia di sopravvivenza di molti istituti paritari, costretti a fare i salti mortali dopo la sospensione delle lezioni in presenza e la mancata conseguente assegnazione di parte delle rette normalmente pagate dalle famiglie degli alunni: dal Governo sono arrivati 80 milioni complessivi, di cui 65 a copertura del mancato pagamento delle rette e 15 per un fondo specifico delle Regioni da destinare sempre e solo a questi istituti. Di sostegno alla primaria e alla secondaria, invece, non c’è traccia.

“Un rumore costruttivo”

Per i detrattori dei finanziamenti alle paritarie, che contano ben 900mila alunni iscritti, anche quegli 80 milioni non andavano concessi: il comma 3 dell’articolo 33 della Costituzione (“enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”), ricordano ciclicamente, non prevede finanziamenti pubblici.

I gestori delle paritarie, invece, non ci stanno. E indicono il primo sciopero della loro lunga storia: tutte le attività scolastiche delle paritarie si fermeranno il 19 e 20 maggio prossimi. È un gesto simbolico – spiegano i promotori Usmi e Cism – che vuole provocare un “rumore educativo”, e un “rumore costruttivo”. Con questa motivazione per la prima volta le scuole pubbliche paritarie annunciano un’astensione dalle.

Ci hanno lasciato le “briciole”

Spiegano, in una nota, che alle paritarie il Governo ha lasciato le “briciole”, trattandole “meno delle biciclette e dei monopattini, per i quali stanzia 120 milioni di euro per il 2020 e il bonus sarà pari al 60% della spesa sostenuta, meno degli ombrelloni. Noi siamo gli invisibili per questo governo”.

Il gesto intende sensibilizzare i “parlamentari, che saranno impegnati nella discussione degli emendamenti (del D.L. Rilancio ndr) nell’aula parlamentare, a non lasciare indietro nessuno”. Questa causa, sostengono, “viene prima dei programmi, degli esami, del distanziamento sociale, che è quel di più della relazione educativa che può rendere adulto un ragazzo, o non ripartirà”.

Sarà un sciopero però attivo

Martedì 19 e mercoledì 20 maggio le paritarie “interromperanno le lezioni e per questi due giorni allievi, docenti e famiglie esporranno un #Noisiamoinvisibiliperquestogoverno. Ciascuna delle nostre scuole, con il coinvolgimento delle famiglie, dei docenti, degli studenti organizzerà gli eventi che desidera con lezioni, video, dirette Fb dalle pagine delle scuole che saranno aperte a tutti: conferenze, dirette, disegni, flash mob…, tutto in diretta social per fare quel rumore costruttivo e responsabile che solo la scuola sa fare”. Tutti “appelli alla classe politica perché non condanni all’eutanasia il pluralismo culturale del nostro Paese.​

Gelmini: Forza Italia salverà le paritarie

Della vicenda è tornata a parlare Mariastella Gelmini, ex ministra dell’Istruzione ed oggi capogruppo di Forza Italia alla Camera, per la quale il decreto rilancio abbandona “in modo inspiegabile le scuole paritarie, mettendo così in discussione il principio costituzionale di libertà di educazione. Per queste importanti realtà zero risorse e nessun aiuto”.

La Gelmini annuncia che “Forza Italia darà battaglia in Parlamento per modificare il provvedimento e per salvare le paritarie”.

Tajani: senza paritarie è un problema

Gli fa eco su twitter Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, per il quale “non è prevista la possibilità di detrarre le tasse dalle rate pagate dalle famiglie”.

“Molte di queste scuole sono nelle periferie delle grandi città e offrono un servizio che la scuola statale non riesce a dare. La loro chiusura provocherà sovraffollamento e disagi nelle scuole pubbliche”, conclude Tajani.

Maturità 2020, la Croce Rossa Italiana a supporto delle scuole per svolgere gli esami in sicurezza

da La Tecnica della Scuola

Come anticipato dalla Ministra Azzolina nella diretta Facebook di questa mattina, il M.I. ha stipulato una convenzione con la Croce Rossa Italiana che supporterà le istituzioni scolastiche, statali e paritarie, nello svolgimento degli esami di Stato.

Un accordo che richiede sicuramente grossi sforzi da parte della CRI che con il suo personale, volontario e dipendente, dovrà interfacciarsi con un gran numero di scuole superiori su tutto il territorio nazionale. Senza contare le tempistiche a dir poco ristrette, visto che l’avvio degli esami è previsto per il 17 giugno, e manca solo un mese.

In particolare, ai sensi dell’art. 2 del documento, la CRI, per mezzo delle proprie articolazioni territoriali e il proprio personale, fornirà le seguenti prestazioni:

  1. a) realizzazione di incontri in presenza e on-line per la formazione del personale scolastico in materia sanitaria a livello regionale e provinciale;
  2. b) partecipazione di un rappresentante CRI al tavolo nazionale permanete, coordinato dal Ministero dell’Istruzione, e di un rappresentante per ciascun tavolo regionale coordinato dagli Uffici Scolastici Regionali;
  3. c) supporto alle singole istituzioni scolastiche sede degli esami di stato, attivabile su richiesta.

Il preavviso per richiedere supporto alla CRI è di almeno 7 giorni e la richiesta dovrà essere trasmessa via mail dagli Uffici Scolastici Regionali.

Sulla base dell’accordo, la CRI si impegna ad attivare la propria rete territoriale al fine di assicurare le attività di cui sopra, provvedendo a svolgere il servizio attraverso personale adeguatamente addestrato e formato, che dovrà comunque seguire le disposizioni stabilite dal medico competente responsabile della sorveglianza sanitaria delle istituzioni scolastiche.

Sarà compito del personale della CRI anche rispettare e far rispettare le misure previste nei Protocolli di sicurezza sanitaria adottati dal Ministero dell’Istruzione e dalle delle istituzioni scolastiche che verranno forniti prima dell’inizio dell’attività.

Il personale CRI, nell’espletamento delle proprie funzioni, utilizzerà i DPI e ogni altro materiale necessario per svolgere le attività in piena sicurezza, indossando anche una divisa come da proprio capitolato tecnico. Ovviamente il personale CRI sarà coperto da adeguate polizze assicurative RCT ed infortuni.

Esami del primo ciclo e Maturità 2020, tutti i numeri: più di un milione i ragazzi coinvolti

da La Tecnica della Scuola

Con la pubblicazione delle attese ordinanze ministeriali e relativi allegati, il M.I. ha anche reso noti i numeri dei ragazzi che, in quest’anno decisamente straordinario, parteciperanno agli esami di Stato del primo e secondo ciclo.

Secondo i dati dell’anagrafe nazionale studenti aggiornati al 5 maggio, i ragazzi che affronteranno gli esami di terza media saranno 568.946 (mancano solo i dati della Provincia autonoma di Bolzano), così distribuiti:

Regioni alunni III anno di corso
Piemonte 38.814
Valle D’Aosta (1) 1.246
Lombardia 97.203
prov. aut. Trento 5.526
Veneto 47.262
Friuli VG 10.630
Liguria 12.883
Emilia Romagna 41.245
Toscana 33.590
Umbria 8.026
Marche 13.836
Lazio 54.617
Abruzzo 11.407
Molise 2.513
Campania 62.893
Puglia 39.622
Basilicata 5.164
Calabria 18.754
Sicilia 49.964
Sardegna 13.751
SEC. I GRADO 568.946

Per quanto riguarda invece gli esami di Maturità, dal 17 giugno prossimo svolgeranno il colloquio in presenza, didanzi alla commisisone composta da candidati interni più presidente esterno,  515.864 studenti, di cui 17.202 candidati esterni.

Ecco la suddivisione nelle varie regioni e province:

REGIONE PROVINCIA SIGLA STATALE PARITARIA ESTERNI (dato  esami 201819) SOMMA
Abruzzo Chieti CH 3.007 52 89 3.148
Abruzzo L’ Aquila AQ 2.274 0 42 2.316
Abruzzo Pescara PE 2.668 193 84 2.945
Abruzzo Teramo TE 2.107 40 84 2.231
Basilicata Matera MT 1.974 50 71 2.095
Basilicata Potenza PZ 3.495 3 57 3.555
Calabria Catanzaro CZ 3.050 104 170 3.324
Calabria Cosenza CS 6.134 191 377 6.702
Calabria Crotone KR 1.502 21 126 1.649
Calabria Reggio Calabria RC 4.843 320 486 5.649
Calabria Vibo Valentia VV 1.537 23 135 1.695
Campania Avellino AV 3.351 790 135 4.276
Campania Benevento BN 2.514 606 146 3.266
Campania Caserta CE 9.253 1.105 619 10.977
Campania Napoli NA 27.877 8.595 1.460 37.932
Campania Salerno SA 9.952 4.230 629 14.811
Emilia Romagna Bologna BO 6.567 359 129 7.055
Emilia Romagna Ferrara FE 2.558 15 20 2.593
Emilia Romagna Forli’ FO 3.247 25 67 3.339
Emilia Romagna Modena MO 5.965 142 98 6.205
Emilia Romagna Parma PR 3.432 49 53 3.534
Emilia Romagna Piacenza PC 2.007 63 57 2.127
Emilia Romagna Ravenna RA 2.657 20 29 2.706
Emilia Romagna Reggio Emilia RE 3.599 86 76 3.761
Emilia Romagna Rimini RN 2.480 121 40 2.641
Friuli Gorizia GO 953 9 16 978
Friuli Pordenone PN 2.236 85 26 2.347
Friuli Trieste TS 1.493 0 31 1.524
Friuli Udine UD 3.988 109 68 4.165
Lazio Frosinone FR 4.214 455 117 4.786
Lazio Latina LT 4.473 427 172 5.072
Lazio Rieti RI 1.207 0 22 1.229
Lazio Roma RM 30.281 4.659 1.659 36.599
Lazio Viterbo VT 2.292 188 123 2.603
Liguria Genova GE 5.749 487 202 6.438
Liguria Imperia IM 1.381 0 25 1.406
Liguria La Spezia SP 1.544 0 40 1.584
Liguria Savona SV 1.859 42 41 1.942
Lombardia Bergamo BG 7.706 749 326 8.781
Lombardia Brescia BS 8.301 698 156 9.155
Lombardia Como CO 3.069 468 169 3.706
Lombardia Cremona CR 2.769 97 36 2.902
Lombardia Lecco LC 2.271 262 60 2.593
Lombardia Lodi LO 1.670 9 32 1.711
Lombardia Mantova MN 2.432 45 31 2.508
Lombardia Milano MI 19.527 2.638 860 23.025
Lombardia Monza e della Brianza MB 5.663 571 250 6.484
Lombardia Pavia PV 3.279 241 203 3.723
Lombardia Sondrio SO 1.332 13 13 1.358
Lombardia Varese VA 6.629 779 252 7.660
Marche Ancona AN 3.841 126 101 4.068
Marche Ascoli Piceno AP 3.072 378 129 3.579
Marche Macerata MC 2.592 286 115 2.993
Marche Pesaro PS 2.952 46 45 3.043
Molise Campobasso CB 1.938 0 36 1.974
Molise Isernia IS 548 0 9 557
Piemonte Alessandria AL 2.652 92 85 2.829
Piemonte Asti AT 1.226 49 30 1.305
Piemonte Biella BI 1.164 0 10 1.174
Piemonte Cuneo CN 4.498 0 69 4.567
Piemonte Novara NO 2.269 157 60 2.486
Piemonte Torino TO 15.953 809 438 17.200
Piemonte Verbano Cusio Ossola VB 1.186 35 9 1.230
Piemonte Vercelli VC 1.285 0 43 1.328
Puglia Bari BA 14.665 259 287 15.211
Puglia Brindisi BR 3.300 55 103 3.458
Puglia Foggia FG 6.039 72 125 6.236
Puglia Lecce LE 7.320 116 223 7.659
Puglia Taranto TA 4.832 312 196 5.340
Sardegna Cagliari CA 5.455 146 163 5.764
Sardegna Nuoro NU 1.730 12 60 1.802
Sardegna Oristano OR 1.234 0 39 1.273
Sardegna Sassari SS 3.750 96 165 4.011
Sicilia Agrigento AG 3.871 511 563 4.945
Sicilia Caltanissetta CL 2.540 58 87 2.685
Sicilia Catania CT 9.148 878 470 10.496
Sicilia Enna EN 1.400 84 60 1.544
Sicilia Messina ME 4.867 385 449 5.701
Sicilia Palermo PA 9.978 1.295 578 11.851
Sicilia Ragusa RG 2.620 178 129 2.927
Sicilia Siracusa SR 3.237 237 232 3.706
Sicilia Trapani TP 3.768 102 167 4.037
Toscana Arezzo AR 2.823 11 41 2.875
Toscana Firenze FI 7.152 450 276 7.878
Toscana Grosseto GR 1.789 17 12 1.818
Toscana Livorno LI 2.375 179 119 2.673
Toscana Lucca LU 2.799 35 68 2.902
Toscana Massa MS 1.496 18 30 1.544
Toscana Pisa PI 3.045 25 60 3.130
Toscana Pistoia PT 2.394 55 40 2.489
Toscana Prato PO 1.705 46 31 1.782
Toscana Siena SI 2.096 14 79 2.189
Trentino Alto Adige Bolzano Ita. IB 937 257 41 1.235
Trentino Alto Adige Bolzano Lad. LB 103 0 0 103
Trentino Alto Adige Bolzano Ted. TB 2533 251 96 2.880
Trentino Alto Adige Trento TN 3.898 308 24 4.230
Umbria Perugia PG 5.270 75 119 5.464
Umbria Terni TR 1.652 0 22 1.674
Val D’Aosta Aosta AO 869 79 15 963
Veneto Belluno BL 1.386 85 20 1.491
Veneto Padova PD 6.572 303 117 6.992
Veneto Rovigo RO 1.589 0 33 1.622
Veneto Treviso TV 7.139 372 138 7.649
Veneto Venezia VE 5.792 221 102 6.115
Veneto Verona VR 6.120 700 162 6.982
Veneto Vicenza VI 7.148 173 73 7.394
TOTALE 457.980 40.682 17.202 515.864

Valutazione alunni: resta il voto alla primaria, niente bocciatura per i disabili

da La Tecnica della Scuola

Pubblicata poco fa l’ordinanza ministeriale sulla valutazione finale degli alunni.
Il testo definitivo conferma in sostanza quello della bozza e questo significa che la Ministra non ha ritenuto di tenere conto delle proposte di modifica del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.

Il CSPI aveva chiesto in particolare di inserire nell’ordinanza una norma specifica per gli alunni con disabilità certificata in modo da consentire ai consigli di classe di non ammetterli alla classe successiva.
Il Ministero ha deciso di non accogliere la proposta “in quanto si creerebbe una situazione discriminatoria nei confronti degli alunni con disabilità e si inserirebbe una forma di consultazione esterna, non congrua rispetto all’attività di valutazione”.

Molto articolata la risposte del Ministero sulla richiesta di non usare il voto numerico almeno nella scuola primaria anche se viene accolto “l’invito a basare la valutazione su criteri e modalità deliberate dal collegio dei docenti”.

“Non appare congruo – si legge nel testo dell’ordinanza – prevedere la valutazione attraverso un giudizio articolato e non attraverso l’attribuzione del voto, in quanto si compirebbe, sia pure pro tempore, una modifica ordinamentale non giustificata né adeguatamente meditata”.

“Il ‘giudizio articolato’ – spiega l’OM – per essere davvero fondato e condiviso, implicherebbe una attività di studio e confronto da parte degli organi collegiali che non potrebbe che richiedere tempi distesi, in ragione della necessità di individuare criteri, livelli, indicatori e descrittori per ciascuna delle discipline, di illustrarli compiutamente alle famiglie, nonché di predisporre eventuali traduzioni nelle lingue delle famiglie non italofone, al fine di garantire l’indispensabile trasparenza delle valutazioni stesse”.

Resta fermo il fatto che sulla questione potrebbero esserci novità importanti in quanto in settimana la Commissione Cultura del Senato dovrebbe esaminare un emendamento al decreto scuola che prevede appunto la possibilità di sostituire il voto numerico con un giudizio complessivo, almeno per la scuola primaria.

Azzolina: “Tenere le scuole chiuse ha salvato vite umane”

da La Tecnica della Scuola

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha parlato della riapertura delle scuole a settembre: “Abbiamo ritenuto fosse opportuno fare gli esami in presenza. Il governo ha agito tenendo chiuse le scuole. È stata una scelta sofferta condivisa. Riaprile sarebbe stato più facile, ma abbiamo pensato al bene comune. Tenere chiuse le scuole è difficile perché genitori, studenti e l’Italia intera vogliono ripartire, ma il senso di responsabilità ci impone ancora oggi di tenerle chiuse, ed è un enorme sacrificio. Abbiamo agito con prudenza, con cautela, seguendo le indicazioni del comitato tecnico. Affidarsi a dei dati scientifici è stata una scelta politica. Tenere le scuole chiuse ha salvato le vite umane, ma adesso inizia una fase nuova, diversa”.

E sulla riapertura: “Arriveremo alla scrittura di un documento tecnico scientifico che immaginerà diverse possibilità. Con in mano questo documento lavoreremo con enti locali, scuole, comitato tecnico e tutti gli stakeholder presenti sui vari territori. Il nostro obiettivo è riportare gli studenti a scuola. Sarà una scuola diversa, forse anche migliore. Vogliamo immaginare una scuola aperta, nuova, non per forza chiusa in un edificio”.