Le nuove misure del Decreto Legge 16 maggio 2020 n. 33 e del DPCM del 17 maggio 2020
ANCI
Le nuove misure del Decreto Legge 16 maggio 2020 n. 33 e del DPCM del 17 maggio 2020
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Supplenze in emergenza sanitaria da Covid-19: l’ANP scrive al MI
Ieri, 16 maggio, il Presidente dell’ANP Antonello Giannelli ha scritto al Ministero dell’Istruzione segnalando che, da qualche giorno, le istituzioni scolastiche non riescono più a ordinare tramite SIDI il pagamento della rata relativa ai contratti di supplenza inseriti, entro il 5 aprile, con codice N19.
Il Presidente, concludendo la lettera che ha ripercorso le tappe della vicenda, ha chiesto al Capo di Gabinetto del MI di voler intervenire per risolvere tale situazione che sta causando evidenti difficoltà alle scuole che hanno prorogato i contratti dei supplenti in presenza del titolare prima della emanazione della nota ministeriale n. 8615 del 5 aprile 2020.
IL DILEMMA EPIGENETICO
di Paolo Manzelli
A) La Genetica Classica e nata sulla base del principio riduttivo del silenziamento allo scopo di dare significato alla relazione tra codici Genetici e Costruzione di Proteine componendo nelle probabili combinazioni i 20 Amminoacidi .
La prima limitazione riduzionista consiste accettazione di un modello meccanico “Tipografico” dove la sequenza di 4 lettere ATCG ( Purine :Adenina e Guanina , Pirimidine : Timina e Citosina) , articolate per costruire Parole (Proteine) . Dato che le 4 Lettere trattate come combinazione a Coppie non possono rappresentare la codificazione di 20 Proteine in quanto 4 al Quadrato = 16 si preferisce la codificazione in Triplette cosi che 4 al Cubo = 64 . Pertanto si eliminano silenziandole le 4 Triplette simmetriche ( AAA,TTT.CCC.GGG) perche’ genera indecisione nell’ orientamento della informazione e allora si dividono per 3, le 60 Triplette decidendo che solo 20, dette ESONI , sono quelle necessarie a codificare le 20 proteine mentre le rimanenti 40 ,dette INTRONI, potevano considerarsi silenziabili .
Trattando del rapporto di adattamento Genetico alla informazione Epigenetica dell’ ambiente di conseguenza si ritiene che, per interrompere il flusso di interazione tra Geni ed Ambiente la sezione del DNA.n , composta Introni (Cromatina ), puo ‘ essere Silenziata da un meccanismo di silenziamento prodotto dalla introduzione di un Metile (-CH3) detta Metilazione delle Citosine ( come avviene nella trasformazione tra Citosina e Uracile) , oppure dal Distanziamento della Cromatina per introduzione di un gruppo Acetile (-COCH3), in modo da controllare lo svolgimento della Espressione Genetica con un sistema simile ad un Interruttore interposto meccanicamente nel flusso bio-informazione interattivo con l’ ambiente.
B) il Modello di Elettro-magnetica Quantica sostenuto da Egocreanet /Cluster.
La Relaione tra Genetica ed Epigentica viene trattata dalla Biologia Quantica sulla base della azione del DNA.n che essendo un semi-cristallo assimmetrico- piezoelettico , puo essere considerata come un sistema simile ad una “ ANTENNA Rice-Trasmittente di Biofotoni . 1) https://sites.google.com/site/etnoepsico/materiale-audio-video-e-scritti/altri-articoli/dna-genetica-e-biologia/dna-come-un-antenna-biologica ;
2) https://www.neuroscienze.net/biofotoni-quanti-di-vita/
3) https://dabpensiero.wordpress.com/2017/10/15/morfogenesi-e-quantum-dna-laser-antenna/
In tale Modello Bio-Quantico, non piu concepito come “meccanico” , il DNA doppia elica e’ interpretato come un sistema Elettromagnetico-Quantico che, quando viene aperto dagli Enzimi di Restrizione, si polarizza: e da un lato della doppia elica agisce come attrattore di “Eccitoni “ provenienti dalla rottura dei legami metabolici, o da reazioni fotochimiche, catalizzate dalla variazione della Energia dell’ Ambiente . Gli Eccitoni vengono accelerati all’ interno della struttura a doppia spirale del DNA ( a forma di nastro di Moebius) e attraverso l’ Entanglement quantico si trasformano n un Biocampo capace di emettere simultaneamente ,dall’ altro lato della polarizzazione del DNA, i Biofotoni adatti alla diffusione di informazione cellulare intragrata tra Gene-Epigene .
https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=100607 ;
https://www.edscuola.eu/wordpress/wp-content/uploads/2017/05/Biophotons.Prom_.pdf
Questo Modello a e ancora in fase di elaborazione di R&S e di diffusione mediante una strategia di condivisione della innovazione scientifica e culturale organizzata dal Cluster Egocreanet a cui cerchiamo adesioni e collaborazioni . 16/05/2020
Per aderire; https://www.egocrea.net/2019/12/28/adesione-al-cluster-egocreanet/
Egocreanet -Cluster soluzioni di sviluppo sostenibile delle scienze Bio-quantiche della vita.
La Ripartenza, superata la fase critica del Covid.19 vedrà impegnato la NGO- Egocreanet nel promuovere le Scienze Bioquantiche della Vita che si fondano sulla Circolarita Evolutiva del Vivere sociale ed economico.
Il paradigma della sostenibilità della Scienze Quantiche della Vita Vissuta, e fondamentale per realizzare una profonda innovazione del sapere collettivo finalizzata a creare una economia sociale sana del benessere dell.Uomo e dell.Ambiente ,incentrata sulla strategia trans-disciplinare, tesa a migliorare il benessere la salute e contemporaneamente la ridistribuzione economica della ricchezza, per tramite un avanzamento cognitivo della popolazione.
Questa strategia di innovazione culturale e scientifica si associa al cambiamento sistematico delle concezioni lineari e disciplinari della meccanica, ancora dominate dal calcolo economico del PIL.
La strategia di innovazione culturale del Cluster Egocreanet si svolgerà nel restante anno 2020 in una ottica di formazione della innovazione sostenibile di imprese e servizi ,i cui punti salienti saranno orientati dal superamento della competitività in favore dell.ampliamento della collaborazione nello sviluppo della Green. Economy e del Qusntum Habitat ed inoltre del Quantum Marketing, già precedentemente programmate come iniziative di formazione e congressuali , le quali putroppo sono state cancellate dalla necesdita del Distanziamento sociale a causa del corona virus .
Paolo Manzelli http://www.egocrea.net .
da Corriere della Sera
Alle superiori la ministra Azzolina propende per la didattica mista (metà in classe, metà a casa), mentre alle elementari per far tornare tutti a scuola ma divisi in gruppi da 10-12 bisognerebbe aumentare le classi di una volta e mezza. Ci saranno i soldi per assumere gli insegnanti o ci si affiderà a educatori e volontari?
Dimezzare, dividere, distanziare. È questo il mantra che guiderà le decisioni per il ritorno in classe a settembre, come ha ribadito ieri il comitato tecnico scientifico del ministero della Salute. Ma con le nuove norme sulla sicurezza, per quanti studenti sarà davvero possibile rivedere i compagni? Fino a febbraio i 40 mila edifici scolastici ospitavano in tutto 7,5 milioni di alunni dai tre ai 19 anni, suddivisi in poco meno di 370 mila classi: 20,5 per aula in media, ma con enormi differenze a seconda del tipo di scuola e della regione. Alle elementari, per esempio, a causa del calo demografico, una classe su 5 (il doppio in regioni a bassissima natalità come il Molise) sarebbe già quasi in regola visto che ha meno di 15 alunni, mentre alle superiori, dove negli ultimi anni sono aumentati gli iscritti, una classe su 5 (una su 4 in Lombardia) ha più di 25 studenti, con punte anche oltre i 30 soprattutto al primo anno e nelle grandi aree metropolitane come Milano e Roma.
Ed è forse per questo che la ministra Lucia Azzolina ha già annunciato che per i ragazzi delle superiori si potrà (e dovrà) ricorrere alla didattica mista, un po’ a casa un po’ a scuola, evitando così il problema della divisione delle classi e della moltiplicazione degli insegnanti. Problema non da poco, quello di avere metà studenti presenti e metà collegati, visto che la banda larga è ancora molto poco diffusa (secondo i dati agcom quella meno veloce raggiunge il 60 per cento della popolazione) e la maggioranza delle scuole dovrebbe adeguarsi entro l’estate. Senza contare il rischio di perdere definitivamente gli studenti già a rischio. Resta poi da sciogliere il nodo dei ragazzi di prima superiore, che sono quelli che avrebbero più bisogno di accompagnamento, e quindi di una scuola in presenza, e che sono i più numerosi: in tempi di tagli, si è stabilito un minimo di 27 studenti per classe. Perché possano frequentare in sicurezza bisognerebbe dividere circa trentamila classi.
Gianna Fregonara
E’ un appello che sembra un po’ una strigliata preventiva: «Sono certa che avremo tutti al loro posto per fare l’esame di Stato». La ministra Lucia Azzolina è preoccupata per la riuscita della Maturità 2020 e ha avviato un monitoraggio della situazione dei commissari per l’esame: gli uffici regionali non sono ancora riusciti a nominare tutti i presidenti perché anche a dieci giorni dalla scadenza per le candidature mancano aspiranti. Ma «l’Italia sta ripartendo e il 17 giugno, a meno di una curva epidemiologica con contagi che salgono, gli studenti hanno diritto a fare gli esami in presenza e la scuola non si sottrarrà al proprio dovere».
Nel giorno della pubblicazione delle ordinanze che disciplinano la Maturità (qui il testo), l’esame di terza media (qui il testo) e la valutazione di fine anno (qui il testo), la ministra ha fatto il punto sulle ultime novità, confermando che per la discussione della tesina della terza media ci sarà tempo fino al 30 giugno e che per le scuole elementari resteranno i voti, per «tornare ai giudizi, si dovrà aprire una discussione politica, non ai può fare con un’ordinanza».
Sulla maturità in classe restano ancora alcune incertezze anche se è la scelta rivendicata da Azzolina: «Ho insistito per farli in presenza, perché sono un passaggio importantissimo dall’adolescenza all’età adulta. Voglio che tutti ricordino il momento dell’esame: per me è stato uno dei più belli della mia vita, mai l’avrei tolto agli studenti». «Non deve essere un incubo – ha aggiunto Agostino Miozzo, del Comitato tecnico scientifico – per questo abbiamo indicato le misure perché si possa svolgere in modo sereno e senza ansia a causa dell’emergenza». Tra queste l’uso della mascherina per tutti, professori, presidi, personale amministrativo e studenti. «Ma durante il colloquio, che durerà un’ora, il candidato potrà togliere la mascherina purché sia seduto e alla giusta distanza dalla commissione». La giusta distanza è due metri – ha spiegato Miozzo – perché usiamo il principio della massima precauzione». Insomma la mascherina è obbligatoria da casa a fino al banco, poi con cautela, si può anche toglierla.
Nonostante sia pronto il protocollo per la sicurezza che i sindacati dovrebbero sottoscrivere la settimana prossima insieme ad un’intesa che li riporterà al tavolo del ministero anche in vista delle decisioni da prendere per il prossimo anno scolastico, resta valida l’opzione della maturità a distanza nelle regioni in cui il contagio dovesse risalire nelle prossime settimane: «Saranno gli uffici scolastici regionali a chiedere di passare per tutte le scuole dall’esame in classe a quello via video», ha detto la ministra spiegando che anche per settembre potrebbero esserci modalità diverse tra regione e regione: se in alcune zone tornerà il virus, si ricorrerà alla didattica a distanza, mentre nel resto del Paese si potrebbe restare in classe.
Questa resta la prospettiva per il nuovo anno: «Tornare in aula, in modo sicuro», ha spiegato a nome del comitato scientifico Miozzo. Come si tornerà è da capire ma la ministra ha annunciato «una scuola più aperta, diversa, che esca dagli edifici scolastici: per questo utilizzeremo di più tutti gli stake holders della scuola, cioè oltre agli enti locali le associazioni di volontariato che già collaborano con le istituzioni». Quanto la scuola sarà diversa dal curriculum attuale, è tutto da vedere, anche se Azzolina ha spiegato che «se fosse necessario metteremo mano alle linee guida e alle indicazioni nazionali», cioè a quelli che una volta erano i programmi. Ma molto dovranno fare i presidi perché il ministero «darà solo la cornice generale, il resto è delegato all’autonomia delle scuole». Azzolina ha confermato che i recuperi degli apprendimenti persi in questi mesi di lock down cominceranno dal primo settembre anche se l’inizio dell’anno scolastico vero e proprio sarà deciso, come sempre, con le regioni.
Roma
Dalle mascherine alle distanze, il Miur ha definito le linee guida che verranno seguite da tutte le scuole: si parte fra un mese, il 17 giugno, senza scritti, senza commissari esterni, forse anche senza bocciati. L’esame di Stato si baserà su una prova orale da svolgere a scuola: il colloquio durerà circa un’ora, si dividerà in due parti: lo studente presenterà un lavoro che potrà essere discusso dalla commissione ma poi verrà interrogato su un testo di italiano studiato durante l’anno e su materiali scelti dalla commissione nelle altre discipline. La prova varrà fino a un massimo di 40 punti su 100, per i migliori ci sarà la possibilità di ottenere la lode.
Nonostante le riserve espresse dal Consiglio superiore dell’Istruzione, il Miur assicura di aver predisposto un protocollo sicuro ma l’esame sarà in presenza, perché «è un momento importantissimo», spiega la ministra Azzolina. Le prove saranno scaglionate per evitare assembramenti. Durante l’esame dovrà essere assicurata una distanza di almeno due metri tra studente e commissione.
Lo studente raggiungerà la scuola con la mascherina e la indosserà fino al momento dell’ingresso. «L’uso della mascherina è una condizione importante per lo studente e per il professore, anche una mascherina fatta in casa che consenta di proteggere te stesso e gli altri, ed è importante indossarla dall’uscita di casa fino alla scuola. Ma nel corso dell’esame, che sarà in presenza, lo studente può abbassare la mascherina se rimane a 2 metri di distanza, ha spiegato Agostino Miozzo coordinatore del Comitato tecnico-scientifico. Le misure di sicurezza avranno un costante aggiornamento legato al monitoraggio dei dati epidemiologici: se la curva dei contagi tornasse fuori controllo, il Miur sarebbe costretto a tornare all’ipotesi dell’esame a distanza. Saranno invece tutti a distanza gli esami di terza media, con un colloqui online su argomenti scelti da ciascun ragazzo. Non ci saranno bocciati, spiega la ministra, se non «in casi molto circoscritti», cioè per provvedimenti disciplinari gravi, o altre rare circostanze e solo con l’unanimità del consiglio di classe. «In un tempo complesso come quello che stiamo vivendo, non potevamo che prevedere un sistema diverso di valutazione», sottolinea la ministra promettendo per settembre «una valutazione seria», e la possibilità di recuperare se l’anno si sarà concluso con un’insufficienza.
Mentre la maturità ha ormai un volto restano forti perplessità da parte dei presidi. Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio: «Chiediamo che siano effettuati i lavori necessari per mettere in sicurezza gli ambienti e che siano predisposti i fondi per l’acquisto di mascherine, gel e tutto quello che sarà necessario per garantire la sicurezza degli ambienti ».
Durante la prova di maturità, la mascherina si potrà togliere. La sicurezza degli studenti e dei docenti sarà garantita comunque dai due metri di distanza l’uno dagli altri. Il ministero dell’istruzione ieri ha pubblicato le ordinanze per gli esami di Stato e per la valutazione e così ora si guarda dritti verso la fine dell’anno scolastico. L’anno che verrà ricordato come quello del Covid-19.
LE INDICAZIONI
Le indicazioni per il mondo della scuola sono state presentate ieri dalla ministra Lucia Azzolina per quel che riguarda gli aspetti prettamente scolastici e, in merito alle disposizioni sulla sicurezza, da Agostino Miozzo e da Alberto Villani del Comitato tecnico scientifico. L’esame di terza media è stato cancellato e verrà sostituito da un elaborato da presentare online prima degli scrutini, entro il 30 giugno. La maturità si farà invece in presenza, salvo casi in cui l’emergenza sanitaria imponesse la modalità a distanza, i candidati potranno avere solo un accompagnatore al loro fianco e dovranno arrivare con la mascherina obbligatoria da casa. Sarebbe preferibile che arrivassero con mezzi propri ma, nel caso non fosse possibile, avrebbero la precedenza sui mezzi pubblici per non arrivare tardi a causa delle file per salire a bordo.
La scuola farà trovare ambienti igienizzati, che verranno puliti alla fine di ogni sessione, percorsi ad hoc nei corridoi per non far incontrare nessuno e docenti con la mascherina indosso. I candidati arriveranno 15 minuti prima dell’appuntamento, disinfetteranno le mani all’ingresso e dovranno firmare un’autocertificazione sulle loro condizioni di salute: vale a dire la temperatura corporea inferiore a 37,5 gradi, nessun sintomo né contatto con persone positive al Covid nei 14 giorni precedenti. Non ci saranno quindi né guanti da indossare né termo scanner per rilevare la febbre. Sarà necessario invece dotare le scuole di detergenti e disinfettanti, mascherine per i docenti e il personale presente a scuola. Il colloquio durerà circa un’ora e inizierà con la discussione di un elaborato sulle discipline di indirizzo. Ma non solo. Il ministro ha consigliato di ascoltare i ragazzi anche sul tema della quarantena. In tutte le fasi organizzative il personale scolastico potrà contare sul sostegno della Croce Rossa.
Ora si deve mettere in moto una macchina organizzativa che coinvolge oltre 480mila ragazzi, migliaia di docenti impegnati nelle commissioni interne e presidenti esterni. È il momento, quindi, di intervenire sulle criticità: «Esistono scuole che non possono garantire le condizioni di sicurezza richieste spiega Mario Rusconi, presidente Associazione nazionale dei presidi di Roma e del Lazio a causa dello stato di vetustà degli edifici. Ad esempio una preside di Roma mi ha riferito che non può mettere a disposizione la palestra poiché necessita di riparazioni urgenti, reclamate ormai da diversi mesi all’ente locale che non ha provveduto ancora ad effettuare. Facciamo quindi appello ai comuni e alle province, proprietari degli edifici, affinché provvedano ad effettuare i lavori necessari. Alle scuole, inoltre, devono arrivare tutti quei fondi per l’acquisto di gel, mascherine, detersivi per lavare e disinfettare dopo ogni sessione quotidiana d’esame».
I PRESIDENTI DI COMMISSIONE
A mancare all’appello sono anche i presidenti di commissione: gli uffici scolastici regionali stanno inviando solleciti per reclutare i dirigenti. Ne mancano a migliaia in tutta Italia, dal Lazio alla Sicilia, in Piemonte, Veneto, Campania e Friuli Venezia Giulia, in Puglia, nelle Marche e in Toscana. Le domande inviate entro la scadenza, prevista per la settimana scorsa, sono insufficienti.
Lorena Loiacono
da Orizzontescuola
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto legge del 16 maggio 2020, n. 33, contenente “Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19”
Al suo interno, all’articolo 1 comma 13 leggiamo: Le attivita’ didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonche’ la frequenza delle attivita’ scolastiche e di formazione superiore, comprese le Universita’ e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e universita’ per anziani, nonche’ i corsi professionali e le attivita’ formative svolte da altri enti pubblici, anche territoriali e locali e da soggetti privati, sono svolte con modalita’ definite con provvedimento adottato ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020.”
Le msiura del decreto 33 entreranno in vigore dal 18 maggio 2020 fino al 31 luglio 2020. Le attività didattiche in presenza quindi saranno sospese fino al termine delle lezioni.
da Orizzontescuola
di redazione
Sono 500.000 gli studenti che dovranno affrontare gli esami di Stato e tutti dovranno seguire i rigidi dettami del protocollo per evitare la diffusione del contagio.
Ecco quanto prevede il protocollo.
La convocazione dei candidati deve avvenire secondo un calendario e una scansione oraria predefinita per prevenire assembramenti di persone in attesa fuori dei locali scolastici.
II calendario di convocazione dovrà essere comunicato preventivamente sul sito della scuola e con mail al candidato tramite registro elettronico con verifica telefonica dell’avvenuta ricezione.
II candidato, qualora necessario, potrà richiedere alla scuola il rilascio di un documento che attesti la convocazione e che gli dia, in caso di assembramento, precedenza di accesso ai mezzi pubblici per il giorno dell’esame.
Al fine di evitare ogni possibilità di assembramento il candidato dovrà presentarsi a scuola 15 minuti prima dell’orario di convocazione previsto e dovrà lasciare l’edificio scolastico subito dopo l’espletamento della prova.
II candidato potrà essere accompagnato da una persona.
All’ingresso della scuola non è necessaria la rilevazione della temperatura corporea.
All’atto della presentazione a scuola il candidato e l’eventuale accompagnatore dovranno produrre un’autodichiarazione attestante:
l’assenza di sintomatologia respiratoria a di febbre superiore a 37.5°C nel giorno di espletamento dell’esame e nei tre giorni precedenti;
di non essere stato in quarantena a isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni;
di non essere stato a contatto con persone positive, per quanto di loro conoscenza, negli ultimi 14 giorni.
Nel caso in cui per il candidato sussista una delle condizioni soprariportate, la stesso non dovrà presentarsi per l’effettuazione dell’esame, producendo tempestivamente la relativa certificazione medica al fine di consentire alla commissione la programmazione di una sessione di recupero nelle forme previste dall’ordinanza ministeriale ovvero dalle norme generali vigenti.
Il candidato dovrà porsi a non meno di 2 metri (compreso lo spazio di movimento) dal componente della commissione più vicino.
Il candidato e l’eventuale accompagnatore dovranno indossare per l’intera permanenza nei locali scolastici una mascherina chirurgica o di comunità di propria dotazione; le mascherine di comunità sono “mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire un’adeguata barriera e, al contempo,che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso”.
Non sono necessari ulteriori dispositivi di protezione.
I componenti della commissione, il candidato e l’accompagnatore e qualunque altra persona che dovesse accedere al locale destinato allo svolgimento della prova d’esame dovrà procedere all’igienizzazione delle mani prima di entrare. Pertanto NON è necessario l’uso di guanti.
Per favorire lo svolgimento dell’esame agli studenti con disabilità certificata sarà consentita la presenza di eventuali assistenti (es.Assistente alla comunicazione); in tal caso per tali figure non essendo possibile garantire il distanziamento sociale dallo studente è previsto l’utilizzo di guanti oltre alla consueta mascherina chirurgica.
Inoltre per gli studenti con disabilità certificata il Consiglio di Classe, tenuto conto delle specificità dell’alunno e del PEI, ha la facoltà di esonerare lo studente dall’effettuazione della prova di esame in presenza, stabilendo la modalità in video conferenza come alternativa.
Delle misure di prevenzione e protezione di cui al presente documento il Dirigente Scolastico assicurerà adeguata comunicazione efficace alle famiglie, agli studenti, ai componenti la commissione, da realizzare on line (sito web scuola o webinar dedicato) e anche su supporto fisico ben visibile all’ingresso della scuola e nei principali ambienti di svolgimento dell’Esame di Stato entro 10 gg antecedenti l’inizio delle prove d’esame.
da Orizzontescuola
di redazione
Il Decreto Rilancio, approvato nella serata di martedì 13 maggio, deve ancora essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Ne anticipiamo i contenuti, fermo restando che si dovrà attendere la versione definitiva.
Uno dei punti del Decreto Rilancio è l’ampliamento dei posti disponibili sia per il concorso straordinario che ordinario secondaria. 8.000 i posti a disposizione per ciascuna procedura.
“1. Il numero dei posti destinati alla procedura concorsuale straordinaria di cui all’articolo 1 del decreto-legge 29 ottobre 2019, n. 126, convertito con modificazioni dalla legge 20 dicembre 2019, n. 159 viene elevato a trentaduemila.
A tal fine, fermo restando il limite annuale di cui all’articolo 1, comma 4, del citato decreto-legge, le immissioni in ruolo dei vincitori possono essere disposte, per le regioni e classi di concorso per cui è stata bandita la
procedura con decreto dipartimentale 510 del 23 aprile 2020 di cui sono fatti salvi tutti gli effetti, anche successivamente all’anno scolastico 2022/2023, sino all’assunzione di tutti i trentaduemila vincitori.
A tal fine, fermo restando il relativo limite annuale le immissioni in ruolo dei vincitori possono essere disposte, per le regioni e classi di concorso per cui sono state bandite le procedure con decreti dipartimentali n. 498 e 499 del 21 aprile 2020 di cui sono fatti salvi tutti gli effetti, anche successivamente all’anno scolastico 2021/2022, sino all’assunzione di tutti i vincitori.”
Ieri avevamo ipotizzato in un nostro articolo che tale incremento dei posti potesse riguardare anche classi di concorso non bandite con i decreti pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 28 aprile.
La formulazione del decreto farebbe credere invece solo ad un incremento dei posti per le classi di concorso già bandite.
Attendiamo info più dettagliate dopo il passaggio del decreto in Parlamento per l’approvazione definitiva.
da La Tecnica della Scuola
Il primo round sulle scuole paritarie lo hanno vinto Leu e quella parte del Movimento 5 Stelle che reputano ingiusto accordare aiuti economici agli istituti non statali, soprattutto oggi che vi sono ben altre priorità per via del Covid-19. Nel testo finale del decreto Rilancio non c’è infatti quel sostegno importante – sotto forma di detrazioni per le famiglie e di finanziamenti corposi – per superare la fondata minaccia di sopravvivenza di molti istituti paritari, costretti a fare i salti mortali dopo la sospensione delle lezioni in presenza e la mancata conseguente assegnazione di parte delle rette normalmente pagate dalle famiglie degli alunni: dal Governo sono arrivati 80 milioni complessivi, di cui 65 a copertura del mancato pagamento delle rette e 15 per un fondo specifico delle Regioni da destinare sempre e solo a questi istituti. Di sostegno alla primaria e alla secondaria, invece, non c’è traccia.
Per i detrattori dei finanziamenti alle paritarie, che contano ben 900mila alunni iscritti, anche quegli 80 milioni non andavano concessi: il comma 3 dell’articolo 33 della Costituzione (“enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”), ricordano ciclicamente, non prevede finanziamenti pubblici.
I gestori delle paritarie, invece, non ci stanno. E indicono il primo sciopero della loro lunga storia: tutte le attività scolastiche delle paritarie si fermeranno il 19 e 20 maggio prossimi. È un gesto simbolico – spiegano i promotori Usmi e Cism – che vuole provocare un “rumore educativo”, e un “rumore costruttivo”. Con questa motivazione per la prima volta le scuole pubbliche paritarie annunciano un’astensione dalle.
Spiegano, in una nota, che alle paritarie il Governo ha lasciato le “briciole”, trattandole “meno delle biciclette e dei monopattini, per i quali stanzia 120 milioni di euro per il 2020 e il bonus sarà pari al 60% della spesa sostenuta, meno degli ombrelloni. Noi siamo gli invisibili per questo governo”.
Il gesto intende sensibilizzare i “parlamentari, che saranno impegnati nella discussione degli emendamenti (del D.L. Rilancio ndr) nell’aula parlamentare, a non lasciare indietro nessuno”. Questa causa, sostengono, “viene prima dei programmi, degli esami, del distanziamento sociale, che è quel di più della relazione educativa che può rendere adulto un ragazzo, o non ripartirà”.
Martedì 19 e mercoledì 20 maggio le paritarie “interromperanno le lezioni e per questi due giorni allievi, docenti e famiglie esporranno un #Noisiamoinvisibiliperquestogoverno. Ciascuna delle nostre scuole, con il coinvolgimento delle famiglie, dei docenti, degli studenti organizzerà gli eventi che desidera con lezioni, video, dirette Fb dalle pagine delle scuole che saranno aperte a tutti: conferenze, dirette, disegni, flash mob…, tutto in diretta social per fare quel rumore costruttivo e responsabile che solo la scuola sa fare”. Tutti “appelli alla classe politica perché non condanni all’eutanasia il pluralismo culturale del nostro Paese.
Della vicenda è tornata a parlare Mariastella Gelmini, ex ministra dell’Istruzione ed oggi capogruppo di Forza Italia alla Camera, per la quale il decreto rilancio abbandona “in modo inspiegabile le scuole paritarie, mettendo così in discussione il principio costituzionale di libertà di educazione. Per queste importanti realtà zero risorse e nessun aiuto”.
La Gelmini annuncia che “Forza Italia darà battaglia in Parlamento per modificare il provvedimento e per salvare le paritarie”.
Gli fa eco su twitter Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, per il quale “non è prevista la possibilità di detrarre le tasse dalle rate pagate dalle famiglie”.
“Molte di queste scuole sono nelle periferie delle grandi città e offrono un servizio che la scuola statale non riesce a dare. La loro chiusura provocherà sovraffollamento e disagi nelle scuole pubbliche”, conclude Tajani.
da La Tecnica della Scuola
Come anticipato dalla Ministra Azzolina nella diretta Facebook di questa mattina, il M.I. ha stipulato una convenzione con la Croce Rossa Italiana che supporterà le istituzioni scolastiche, statali e paritarie, nello svolgimento degli esami di Stato.
Un accordo che richiede sicuramente grossi sforzi da parte della CRI che con il suo personale, volontario e dipendente, dovrà interfacciarsi con un gran numero di scuole superiori su tutto il territorio nazionale. Senza contare le tempistiche a dir poco ristrette, visto che l’avvio degli esami è previsto per il 17 giugno, e manca solo un mese.
In particolare, ai sensi dell’art. 2 del documento, la CRI, per mezzo delle proprie articolazioni territoriali e il proprio personale, fornirà le seguenti prestazioni:
Il preavviso per richiedere supporto alla CRI è di almeno 7 giorni e la richiesta dovrà essere trasmessa via mail dagli Uffici Scolastici Regionali.
Sulla base dell’accordo, la CRI si impegna ad attivare la propria rete territoriale al fine di assicurare le attività di cui sopra, provvedendo a svolgere il servizio attraverso personale adeguatamente addestrato e formato, che dovrà comunque seguire le disposizioni stabilite dal medico competente responsabile della sorveglianza sanitaria delle istituzioni scolastiche.
Sarà compito del personale della CRI anche rispettare e far rispettare le misure previste nei Protocolli di sicurezza sanitaria adottati dal Ministero dell’Istruzione e dalle delle istituzioni scolastiche che verranno forniti prima dell’inizio dell’attività.
Il personale CRI, nell’espletamento delle proprie funzioni, utilizzerà i DPI e ogni altro materiale necessario per svolgere le attività in piena sicurezza, indossando anche una divisa come da proprio capitolato tecnico. Ovviamente il personale CRI sarà coperto da adeguate polizze assicurative RCT ed infortuni.
da La Tecnica della Scuola
Con la pubblicazione delle attese ordinanze ministeriali e relativi allegati, il M.I. ha anche reso noti i numeri dei ragazzi che, in quest’anno decisamente straordinario, parteciperanno agli esami di Stato del primo e secondo ciclo.
Secondo i dati dell’anagrafe nazionale studenti aggiornati al 5 maggio, i ragazzi che affronteranno gli esami di terza media saranno 568.946 (mancano solo i dati della Provincia autonoma di Bolzano), così distribuiti:
Regioni | alunni III anno di corso |
Piemonte | 38.814 |
Valle D’Aosta (1) | 1.246 |
Lombardia | 97.203 |
prov. aut. Trento | 5.526 |
Veneto | 47.262 |
Friuli VG | 10.630 |
Liguria | 12.883 |
Emilia Romagna | 41.245 |
Toscana | 33.590 |
Umbria | 8.026 |
Marche | 13.836 |
Lazio | 54.617 |
Abruzzo | 11.407 |
Molise | 2.513 |
Campania | 62.893 |
Puglia | 39.622 |
Basilicata | 5.164 |
Calabria | 18.754 |
Sicilia | 49.964 |
Sardegna | 13.751 |
SEC. I GRADO | 568.946 |
Per quanto riguarda invece gli esami di Maturità, dal 17 giugno prossimo svolgeranno il colloquio in presenza, didanzi alla commisisone composta da candidati interni più presidente esterno, 515.864 studenti, di cui 17.202 candidati esterni.
Ecco la suddivisione nelle varie regioni e province:
REGIONE | PROVINCIA | SIGLA | STATALE | PARITARIA | ESTERNI (dato esami 201819) | SOMMA |
Abruzzo | Chieti | CH | 3.007 | 52 | 89 | 3.148 |
Abruzzo | L’ Aquila | AQ | 2.274 | 0 | 42 | 2.316 |
Abruzzo | Pescara | PE | 2.668 | 193 | 84 | 2.945 |
Abruzzo | Teramo | TE | 2.107 | 40 | 84 | 2.231 |
Basilicata | Matera | MT | 1.974 | 50 | 71 | 2.095 |
Basilicata | Potenza | PZ | 3.495 | 3 | 57 | 3.555 |
Calabria | Catanzaro | CZ | 3.050 | 104 | 170 | 3.324 |
Calabria | Cosenza | CS | 6.134 | 191 | 377 | 6.702 |
Calabria | Crotone | KR | 1.502 | 21 | 126 | 1.649 |
Calabria | Reggio Calabria | RC | 4.843 | 320 | 486 | 5.649 |
Calabria | Vibo Valentia | VV | 1.537 | 23 | 135 | 1.695 |
Campania | Avellino | AV | 3.351 | 790 | 135 | 4.276 |
Campania | Benevento | BN | 2.514 | 606 | 146 | 3.266 |
Campania | Caserta | CE | 9.253 | 1.105 | 619 | 10.977 |
Campania | Napoli | NA | 27.877 | 8.595 | 1.460 | 37.932 |
Campania | Salerno | SA | 9.952 | 4.230 | 629 | 14.811 |
Emilia Romagna | Bologna | BO | 6.567 | 359 | 129 | 7.055 |
Emilia Romagna | Ferrara | FE | 2.558 | 15 | 20 | 2.593 |
Emilia Romagna | Forli’ | FO | 3.247 | 25 | 67 | 3.339 |
Emilia Romagna | Modena | MO | 5.965 | 142 | 98 | 6.205 |
Emilia Romagna | Parma | PR | 3.432 | 49 | 53 | 3.534 |
Emilia Romagna | Piacenza | PC | 2.007 | 63 | 57 | 2.127 |
Emilia Romagna | Ravenna | RA | 2.657 | 20 | 29 | 2.706 |
Emilia Romagna | Reggio Emilia | RE | 3.599 | 86 | 76 | 3.761 |
Emilia Romagna | Rimini | RN | 2.480 | 121 | 40 | 2.641 |
Friuli | Gorizia | GO | 953 | 9 | 16 | 978 |
Friuli | Pordenone | PN | 2.236 | 85 | 26 | 2.347 |
Friuli | Trieste | TS | 1.493 | 0 | 31 | 1.524 |
Friuli | Udine | UD | 3.988 | 109 | 68 | 4.165 |
Lazio | Frosinone | FR | 4.214 | 455 | 117 | 4.786 |
Lazio | Latina | LT | 4.473 | 427 | 172 | 5.072 |
Lazio | Rieti | RI | 1.207 | 0 | 22 | 1.229 |
Lazio | Roma | RM | 30.281 | 4.659 | 1.659 | 36.599 |
Lazio | Viterbo | VT | 2.292 | 188 | 123 | 2.603 |
Liguria | Genova | GE | 5.749 | 487 | 202 | 6.438 |
Liguria | Imperia | IM | 1.381 | 0 | 25 | 1.406 |
Liguria | La Spezia | SP | 1.544 | 0 | 40 | 1.584 |
Liguria | Savona | SV | 1.859 | 42 | 41 | 1.942 |
Lombardia | Bergamo | BG | 7.706 | 749 | 326 | 8.781 |
Lombardia | Brescia | BS | 8.301 | 698 | 156 | 9.155 |
Lombardia | Como | CO | 3.069 | 468 | 169 | 3.706 |
Lombardia | Cremona | CR | 2.769 | 97 | 36 | 2.902 |
Lombardia | Lecco | LC | 2.271 | 262 | 60 | 2.593 |
Lombardia | Lodi | LO | 1.670 | 9 | 32 | 1.711 |
Lombardia | Mantova | MN | 2.432 | 45 | 31 | 2.508 |
Lombardia | Milano | MI | 19.527 | 2.638 | 860 | 23.025 |
Lombardia | Monza e della Brianza | MB | 5.663 | 571 | 250 | 6.484 |
Lombardia | Pavia | PV | 3.279 | 241 | 203 | 3.723 |
Lombardia | Sondrio | SO | 1.332 | 13 | 13 | 1.358 |
Lombardia | Varese | VA | 6.629 | 779 | 252 | 7.660 |
Marche | Ancona | AN | 3.841 | 126 | 101 | 4.068 |
Marche | Ascoli Piceno | AP | 3.072 | 378 | 129 | 3.579 |
Marche | Macerata | MC | 2.592 | 286 | 115 | 2.993 |
Marche | Pesaro | PS | 2.952 | 46 | 45 | 3.043 |
Molise | Campobasso | CB | 1.938 | 0 | 36 | 1.974 |
Molise | Isernia | IS | 548 | 0 | 9 | 557 |
Piemonte | Alessandria | AL | 2.652 | 92 | 85 | 2.829 |
Piemonte | Asti | AT | 1.226 | 49 | 30 | 1.305 |
Piemonte | Biella | BI | 1.164 | 0 | 10 | 1.174 |
Piemonte | Cuneo | CN | 4.498 | 0 | 69 | 4.567 |
Piemonte | Novara | NO | 2.269 | 157 | 60 | 2.486 |
Piemonte | Torino | TO | 15.953 | 809 | 438 | 17.200 |
Piemonte | Verbano Cusio Ossola | VB | 1.186 | 35 | 9 | 1.230 |
Piemonte | Vercelli | VC | 1.285 | 0 | 43 | 1.328 |
Puglia | Bari | BA | 14.665 | 259 | 287 | 15.211 |
Puglia | Brindisi | BR | 3.300 | 55 | 103 | 3.458 |
Puglia | Foggia | FG | 6.039 | 72 | 125 | 6.236 |
Puglia | Lecce | LE | 7.320 | 116 | 223 | 7.659 |
Puglia | Taranto | TA | 4.832 | 312 | 196 | 5.340 |
Sardegna | Cagliari | CA | 5.455 | 146 | 163 | 5.764 |
Sardegna | Nuoro | NU | 1.730 | 12 | 60 | 1.802 |
Sardegna | Oristano | OR | 1.234 | 0 | 39 | 1.273 |
Sardegna | Sassari | SS | 3.750 | 96 | 165 | 4.011 |
Sicilia | Agrigento | AG | 3.871 | 511 | 563 | 4.945 |
Sicilia | Caltanissetta | CL | 2.540 | 58 | 87 | 2.685 |
Sicilia | Catania | CT | 9.148 | 878 | 470 | 10.496 |
Sicilia | Enna | EN | 1.400 | 84 | 60 | 1.544 |
Sicilia | Messina | ME | 4.867 | 385 | 449 | 5.701 |
Sicilia | Palermo | PA | 9.978 | 1.295 | 578 | 11.851 |
Sicilia | Ragusa | RG | 2.620 | 178 | 129 | 2.927 |
Sicilia | Siracusa | SR | 3.237 | 237 | 232 | 3.706 |
Sicilia | Trapani | TP | 3.768 | 102 | 167 | 4.037 |
Toscana | Arezzo | AR | 2.823 | 11 | 41 | 2.875 |
Toscana | Firenze | FI | 7.152 | 450 | 276 | 7.878 |
Toscana | Grosseto | GR | 1.789 | 17 | 12 | 1.818 |
Toscana | Livorno | LI | 2.375 | 179 | 119 | 2.673 |
Toscana | Lucca | LU | 2.799 | 35 | 68 | 2.902 |
Toscana | Massa | MS | 1.496 | 18 | 30 | 1.544 |
Toscana | Pisa | PI | 3.045 | 25 | 60 | 3.130 |
Toscana | Pistoia | PT | 2.394 | 55 | 40 | 2.489 |
Toscana | Prato | PO | 1.705 | 46 | 31 | 1.782 |
Toscana | Siena | SI | 2.096 | 14 | 79 | 2.189 |
Trentino Alto Adige | Bolzano Ita. | IB | 937 | 257 | 41 | 1.235 |
Trentino Alto Adige | Bolzano Lad. | LB | 103 | 0 | 0 | 103 |
Trentino Alto Adige | Bolzano Ted. | TB | 2533 | 251 | 96 | 2.880 |
Trentino Alto Adige | Trento | TN | 3.898 | 308 | 24 | 4.230 |
Umbria | Perugia | PG | 5.270 | 75 | 119 | 5.464 |
Umbria | Terni | TR | 1.652 | 0 | 22 | 1.674 |
Val D’Aosta | Aosta | AO | 869 | 79 | 15 | 963 |
Veneto | Belluno | BL | 1.386 | 85 | 20 | 1.491 |
Veneto | Padova | PD | 6.572 | 303 | 117 | 6.992 |
Veneto | Rovigo | RO | 1.589 | 0 | 33 | 1.622 |
Veneto | Treviso | TV | 7.139 | 372 | 138 | 7.649 |
Veneto | Venezia | VE | 5.792 | 221 | 102 | 6.115 |
Veneto | Verona | VR | 6.120 | 700 | 162 | 6.982 |
Veneto | Vicenza | VI | 7.148 | 173 | 73 | 7.394 |
TOTALE | 457.980 | 40.682 | 17.202 | 515.864 |
da La Tecnica della Scuola
Pubblicata poco fa l’ordinanza ministeriale sulla valutazione finale degli alunni.
Il testo definitivo conferma in sostanza quello della bozza e questo significa che la Ministra non ha ritenuto di tenere conto delle proposte di modifica del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
Il CSPI aveva chiesto in particolare di inserire nell’ordinanza una norma specifica per gli alunni con disabilità certificata in modo da consentire ai consigli di classe di non ammetterli alla classe successiva.
Il Ministero ha deciso di non accogliere la proposta “in quanto si creerebbe una situazione discriminatoria nei confronti degli alunni con disabilità e si inserirebbe una forma di consultazione esterna, non congrua rispetto all’attività di valutazione”.
Molto articolata la risposte del Ministero sulla richiesta di non usare il voto numerico almeno nella scuola primaria anche se viene accolto “l’invito a basare la valutazione su criteri e modalità deliberate dal collegio dei docenti”.
“Non appare congruo – si legge nel testo dell’ordinanza – prevedere la valutazione attraverso un giudizio articolato e non attraverso l’attribuzione del voto, in quanto si compirebbe, sia pure pro tempore, una modifica ordinamentale non giustificata né adeguatamente meditata”.
“Il ‘giudizio articolato’ – spiega l’OM – per essere davvero fondato e condiviso, implicherebbe una attività di studio e confronto da parte degli organi collegiali che non potrebbe che richiedere tempi distesi, in ragione della necessità di individuare criteri, livelli, indicatori e descrittori per ciascuna delle discipline, di illustrarli compiutamente alle famiglie, nonché di predisporre eventuali traduzioni nelle lingue delle famiglie non italofone, al fine di garantire l’indispensabile trasparenza delle valutazioni stesse”.
Resta fermo il fatto che sulla questione potrebbero esserci novità importanti in quanto in settimana la Commissione Cultura del Senato dovrebbe esaminare un emendamento al decreto scuola che prevede appunto la possibilità di sostituire il voto numerico con un giudizio complessivo, almeno per la scuola primaria.
da La Tecnica della Scuola
La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha parlato della riapertura delle scuole a settembre: “Abbiamo ritenuto fosse opportuno fare gli esami in presenza. Il governo ha agito tenendo chiuse le scuole. È stata una scelta sofferta condivisa. Riaprile sarebbe stato più facile, ma abbiamo pensato al bene comune. Tenere chiuse le scuole è difficile perché genitori, studenti e l’Italia intera vogliono ripartire, ma il senso di responsabilità ci impone ancora oggi di tenerle chiuse, ed è un enorme sacrificio. Abbiamo agito con prudenza, con cautela, seguendo le indicazioni del comitato tecnico. Affidarsi a dei dati scientifici è stata una scelta politica. Tenere le scuole chiuse ha salvato le vite umane, ma adesso inizia una fase nuova, diversa”.
E sulla riapertura: “Arriveremo alla scrittura di un documento tecnico scientifico che immaginerà diverse possibilità. Con in mano questo documento lavoreremo con enti locali, scuole, comitato tecnico e tutti gli stakeholder presenti sui vari territori. Il nostro obiettivo è riportare gli studenti a scuola. Sarà una scuola diversa, forse anche migliore. Vogliamo immaginare una scuola aperta, nuova, non per forza chiusa in un edificio”.