Bonus merito, è il tempo. Cosa potrebbe cambiare: risorse disponibili sia per insegnanti che ATA

da Orizzontescuola

di Antonio Marchetta

La Legge n. 160 del dicembre 2019, più nota come Legge di Bilancio 2020, ha introdotto una importante modifica riguardante le modalità di utilizzo delle risorse destinate al merito dei docenti.

Bonus merito docenti, di che si tratta, quando è stato istituito

Il bonus merito docenti 2020 esiste ormai da cinque anni, e cioè da quando è stato istituito con la Legge 107, al comma 126:
“Per la valorizzazione del merito del personale docente è istituito presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca un apposito fondo, ripartito a livello territoriale e tra le istituzioni scolastiche in proporzione alla dotazione organica dei docenti”.

È previsto un contributo da parte dello Stato a favore delle istituzioni scolastiche di circa 200 milioni di euro annui; ciò anche per il corrente anno.

Il bonus merito nasce con l’intento di valorizzare e premiare i docenti che più si sono adoperati e distinti per la loro professionalità nelle attività di insegnamento e/o funzionali all’insegnamento, per il bene della comunità scolastica.

Comitato di valutazione stabilisce i criteri di attribuzione del bonus (ante Legge Bilancio 2020)

Spetta al comitato di valutazione stabilire i criteri per l’assegnazione del bonus premiale; tali criteri devono essere individuati sulla base di quanto previsto nelle lettere a), b), e c), punto 3, del comma 129 della legge 107/15:
• qualità dell’insegnamento e del contributo al miglioramento dell’istituzione scolastica, nonché’ del successo formativo e scolastico degli studenti;
• risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e dell’innovazione didattica e metodologica, nonché’ della collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche;
• delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale.

Criteri determinazione compensi del bonus merito docenti

I criteri generali per la determinazione dei compensi finalizzati alla valorizzazione del personale (bonus docenti), ivi compresi quelli riconosciuti al personale docente ai sensi dell’art. 1, comma 127, della legge n. 107/2015, sono oggetto di contrattazione integrativa di istituto (dunque a livello di singola istituzione scolastica).

Quindi, ad esempio, in sede di negoziato, il dirigente scolastico e i sindacati, possono concordare un valore economico minimo o massimo per il premio individuale, la differenziazione minima tra le somme distribuite, la percentuale dei beneficiari.

Procedura di attribuzione del bonus prima della Legge di Bilancio 2020

Il dirigente scolastico verso la fine dell’anno scolastico per iniziare la procedura di attribuzione del bonus premiale, attua una determina dirigenziale che pubblica on line all’albo. In tale documento il DS avrà cura di:
• fare riferimento ai criteri di attribuzione del bonus deliberati dal Comitato di Valutazione;
• fare riferimento ai criteri per l’ammontare dei compensi, concordati in sede di contrattazione d’istituto;
• stabilire modalità di presentazione delle candidature,
• stabilire con quale modalità avverrà la valutazione delle candidature;
• stabilire i passaggi formali che condurranno all’esito della procedura;
• stabilire modalità di pubblicità degli esiti;
• nominarsi responsabile unico del procedimento.

Successivamente, una volta presentate tutte le candidature, il Ds valuterà e con decreto apposito individuerà i docenti destinatari del bonus di merito.

Per ogni docente beneficiario è emessa comunicazione individuale di assegnazione del bonus premiale. Il tutto da pubblicare sempre ai sensi del llgs 33/2013 presso la sezione amministrazione trasparente, riportando l’ammontare delle cifra generale del bonus e la cifra parziale attribuita ai singoli docenti suddivisi per fasce, graduatoria etc.

Le novità previste dal  2019/20: risorse bonus oggetto di contrattazione e destinate a tutto il personale scolastico

Inizialmente i docenti precari, assunti con contratto a tempo determinato, erano esclusi da tale premialità. A seguito dell’ intesa tra OO.SS. e Aran del 25 giugno 2018 oltre i docenti di ruolo anche i supplenti hanno potuto aspirare al bonus merito.

Quanto siglato per via contrattuale, è stato, finalmente, disposto anche dal recente D.L.126/2019 convertito nella legge 159/2019 ove, nelle disposizioni contabili viene modificato il comma 128 prevedendo, esplicitamente, anche il personale non di ruolo con supplenza annuale o fino al termine delle attività didattiche.

Riguardo a quanto accennato all’inizio, la novità più importante è quella contenuta nella Legge di Bilancio 2020 che prevede: “Le risorse iscritte nel fondo di cui all’articolo 1, comma 126, della legge 13 luglio 2015, n. 107, già confluite nel fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, sono utilizzate dalla contrattazione integrativa in favore del personale scolastico, senza ulteriore vincolo di destinazione”.

Quindi il fondo per il bonus merito confluisce nel FMOF – fondo per il miglioramento dell’offerta formativa – e di conseguenza nel FIS, fondo di istituto; quest’ultimo è un sottoinsieme del FMOF.

Non si parla più di soli docenti e di valorizzazione del merito ma di risorse oggetto di contrattazione integrativa, come d’altronde l’intero ammontare del FIS, e destinate a tutto il personale scolastico, docenti e ATA anche per retribuire  altre attività non più legate necessariamente all’insegnamento.

Legge di bilancio e contrattazione delle risorse bonus: riguardano il 2019/20 o l’anno prossimo 2020/21?

La questione è controversa; la legge di bilancio 2020 è in vigore dal primo gennaio corrente anno; ma è anche vero che le contrattazioni di istituto, hanno il loro avvio il 15 settembre di ogni anno per concludersi entro il 30 novembre: tale termine, a sua volta, non è perentorio in quanto lo stesso CCNL prevede la possibilità di estensione di 60 o 90 giorni nei casi in cui non si raggiunga l’accordo su singole materie.

I contratti integrativi di Istituto hanno durata triennale; il CCNL 2016/18 all’art. 7 comma 3, prevede la possibilità di rivedere i criteri di distribuzione delle risorse con cadenza annuale.

Pertanto, anche se alcuni contratti sono stati già sottoscritti disciplinando il riparto del bonus per l’anno scolastico 2019/20, è possibile, non obbligatorio, cambiare la destinazione delle somme; deve però essere presente all’interno del contratto di Istituto una clausola di salvaguardia che prevede la riapertura della contrattazione, consentendo, la ridefinizione della destinazione delle somme a disposizione senza vincolo di destinazione.

Per quanto riguarda invece l’avvio dell’anno scolastico 2020/21, anche in caso di contratto integrativo di istituto firmato, dato che ha durata triennale, sarà necessario ed obbligatorio, come previsto dal CCNL e accennato poc’anzi, rivedere i criteri di distribuzione delle risorse, dando attuazione a quanto previsto e regolato dalla Legge di Bilancio 2020.

Parere Pubblica Funzione mai arrivato

Nei primi mesi dell’anno svariati incontri furono realizzati tra i Sindacati e il M.I. in merito a chiarimenti sull’applicazione della nuova disposizione normativa riguardante la distribuzione delle risorse senza ulteriore vincolo di destinazione e se essa fosse dovuta entrare in vigore già dall’anno 2019/20, con conseguenti ed auspicabili istruzioni operative per tutte quelle istituzioni scolastiche con i contratti integrativi già sottoscritti e firmati; a tal proposito il Ministero, data la questione non di immediata risoluzione, chiese un parere alla Funzione Pubblica che ad oggi non è ancora arrivato.

1,2 milioni di test sierologici a docenti, ATA, dirigenti. Tra agosto e settembre

da Orizzontescuola

di redazione

Rientro a scuola a settembre e test sierologici a tutti i docenti, ATA, dirigenti. Il premier Giuseppe Conte sarebbe favorevole. Parliamo di 1,2 milioni di test per tutto il personale, oltre a mascherine gratuite per tutti, con la prospettiva di fornirle pure agli studenti.

Nel complesso le mascherine sarebbero 2 milioni al giorno per tutto il personale docente e non docente. Se dovessero essere coinvolti anche gli studenti, la cifra arriverebbe a 10milioni.

Sarebbero questi gli argomenti trattati ieri tra il Comitato Tecnico Scientifico, il premier Giuseppe Conte e i ministri Francesco Boccia (Attività regionali) e Roberto Speranza.

Dal primo settembre tutti in classe, con un piano pedagogico nazionale per il recupero del debito formativo accumulato negli ultimi mesi da tutti gli alunni e gli studenti; una roadmap rigorosa sulla sicurezza: dai test sierologici per il personale scolastico alla sanificazione di tutti i locali; e una riserva del 15 per cento di tutti i finanziamenti pubblici e del 20% di quelli europei da destinare a scuola e infanzia”. Questo il contenuto della risoluzione presentata in Commissione Cultura da oltre 20 parlamentari di tutti i gruppi politici di maggioranza qualche giorno fa.

Alla ripresa delle lezioni, prevista per il 14 settembre, come detto dalla ministra Azzolina poco fa su Facebook, si potrebbero effettuare i test sierologici a tutto il personale scolastico. Secondo quanto apprende Agi, ne hanno discusso oggi il presidente del Consiglio Conte e il Comitato tecnico scientifico, mostrandosi favorevoli all’ipotesi.

La proposta di Zingaretti “Scuola sicura” potrebbe quindi diventare nazionale.

Le linee guida per il rientro a settembre, ha annunciato la ministra dell’istruzione, saranno emanate entro la fine della settimana.

Bozza rientro settembre, piano B: in caso di epidemia, didattica a distanza. Ci sarà piattaforma ministeriale

da Orizzontescuola

di redazione

In caso di livelli epidemiologici nuovamente emergenziali a livello locale o nazionale, la bozza contenente le linee guida per il rientro a settembre in sicurezza prevede l’avvio della didattica a distanza.

Pertanto ogni istituzione scolastica integra il Ptof con il Piano scolastico per la Didattica digitale integrata, che tiene conto delle potenzialità digitali della comunità scolastica emerse nel corso della sospensione delle attività in presenza nel 2020. Ogni scuola individua le modalità per riprogettare l’attività didattica, con particolare  riguardo alle necessità specifiche degli alunni con Bisogni Educativi  Speciali.

Si dovranno necessariamente e preliminarmente individuare le modalità e le strategie operative per garantire a tutti gli studenti le stesse possibilità, in termini di accesso agli strumenti necessari per una piena partecipazione.

Nella bozza, inoltre, si comunica che il Ministero ha avviato la progettazione di una piattaforma finalizzata all’erogazione di contenuti didattici a distanza.

Scarica bozza

Coronavirus, Azzolina alla riunione dei Ministri UE per parlare del rientro a scuola a settembre

da Orizzontescuola

di redazione

Comunicato Ministero – La Ministra Lucia Azzolina ha partecipato, questo pomeriggio, in videoconferenza, alla riunione dei Ministri dell’Unione Europea per discutere dell’impatto del Coronavirus nei settori dell’istruzione e della formazione.

L’incontro è stato presieduto dalla Ministra della Scienza e dell’Istruzione croata, Blaženka Divjak, e ha visto la partecipazione anche della Commissaria all’Istruzione, Ricerca, Innovazione, Cultura e Gioventù, Marija Gabriel. Per l’Italia è intervenuto anche il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi. La riunione è stata la quarta dall’inizio dell’emergenza e l’ultima sotto la presidenza croata.

I Ministri si sono confrontati sulla ripresa delle lezioni scolastiche e sull’avvio del nuovo anno accademico. Nel corso della riunione è stata anche fatta una riflessione sull’impatto complessivo delle soluzioni di apprendimento a distanza adottate a seguito dell’emergenza sanitaria.

“Ringrazio la collega croata per il lavoro svolto in questi mesi – ha detto la Ministra Azzolina -. In questi giorni, in Italia, abbiamo riaperto le scuole per lo svolgimento in presenza degli Esami di Maturità e ci stiamo preparando per il nuovo anno scolastico. Lo stiamo facendo in una situazione di ‘nuova normalità’, nella quale sussistono ancora pericoli per la salute. In Italia – ha aggiunto la Ministra – in questi mesi abbiamo mobilitato risorse finanziarie per rafforzare la formazione dei docenti, rinnovare l’edilizia scolastica, migliorare l’accesso alla connessione degli studenti svantaggiati. Rafforzare la cooperazione europea ci aiuterà a definire degli orientamenti comuni per assicurare il diritto all’istruzione in momenti di crisi e le pari opportunità di accesso ad ulteriori percorsi di istruzione e alla mobilità tra i Paesi UE. La strategia del Green Deal europeo e la proposta del Recovery Plan – ha concluso – prestano grande attenzione all’istruzione e alla formazione come fattori che sostengono la ripresa dei sistemi economici e sociali, facilitando la transizione verde e digitale per uscire dalla crisi attuale”.

Educazione civica, si parte da settembre: ecco le linee guida definitive

da Orizzontescuola

di redazione

Comunicato Ministero Istruzione – Il Ministero dell’Istruzione ha inviato a tutte le scuole le Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica. A partire dal prossimo anno scolastico, il 2020/2021, questo insegnamento, trasversale alle altre materie, sarà infatti obbligatorio in tutti i gradi dell’istruzione, a partire dalle scuole dell’infanzia.

Le Linee guida rappresentano un documento agile e di facile consultazione, attraverso il quale i dirigenti scolastici e gli insegnanti potranno dare seguito alle regole che entreranno in vigore a settembre. Secondo quanto previsto dalla legge 92 del 2019, infatti, l’insegnamento di Educazione civica avrà, dal prossimo anno scolastico, un proprio voto, con almeno 33 ore all’anno dedicate. Tre gli assi attorno a cui ruoterà l’Educazione civica: lo studio della Costituzione, lo sviluppo sostenibile, la cittadinanza digitale.

La Costituzione

Studentesse e studenti approfondiranno lo studio della nostra Carta costituzionale e delle principali leggi nazionali e internazionali. L’obiettivo sarà quello di fornire loro gli strumenti per conoscere i propri diritti e doveri, di formare cittadini responsabili e attivi che partecipino pienamente e con consapevolezza alla vita civica, culturale e sociale della loro comunità.

Lo sviluppo sostenibile

Alunne e alunni saranno formati su educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio, tenendo conto degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU. Rientreranno in questo asse anche l’educazione alla salute, la tutela dei beni comuni, principi di protezione civile. La sostenibilità entrerà, così, negli obiettivi di apprendimento.

Cittadinanza digitale

A studentesse e studenti saranno dati gli strumenti per utilizzare consapevolmente e responsabilmente i nuovi mezzi di comunicazione e gli strumenti digitali. In un’ottica di sviluppo del pensiero critico, sensibilizzazione rispetto ai possibili rischi connessi all’uso dei social media e alla navigazione in Rete, contrasto del linguaggio dell’odio.

Nella scuola dell’infanzia, si dovrà prevedere, attraverso il gioco e le attività educative e didattiche, la sensibilizzazione delle bambine e dei bambini a concetti di base come la conoscenza e il rispetto delle differenze proprie e altrui, la consapevolezza delle affinità, il concetto di salute e di benessere. Ci saranno apposite misure di accompagnamento e supporto per docenti e dirigenti scolastici.

“In questi giorni – ricorda la Ministra Lucia Azzolina – stiamo lavorando senza sosta alle Linee guida per la riapertura delle scuole nel prossimo mese di settembre, un lavoro complesso che stiamo portando avanti con gli stakeholder della scuola, con le Regioni e gli Enti locali e che chiuderemo questa settimana. So che sono molto attese. Stiamo tutti collaborando per il bene dei nostri studenti. Ma la riapertura – sottolinea – non è fatta solo di misure di sicurezza e di prevenzione del contagio. Stiamo guardando anche oltre. Dal prossimo settembre, troverà applicazione la legge sull’Educazione Civica. Vogliamo che le scuole siano preparate”.

L’obiettivo è fare in modo che “le ragazze e i ragazzi, fin da piccoli, possano imparare principi come il rispetto dell’altro e dell’ambiente che li circonda, utilizzino linguaggi e comportamenti appropriati quando sono sui social media o navigano in rete. Realizzare questo documento e inviarlo alle scuole è un atto non solo amministrativo, ma anche profondamente simbolico. Ci dice che l’avvio del nuovo anno scolastico sarà non solo il momento del ritorno in classe, ma anche l’inizio di un nuovo cammino per portare la scuola nel futuro, rendendola più moderna, sostenibile, ancora più inclusiva. Essenziale sarà anche la formazione degli insegnanti, sarà quindi una delle priorità su cui lavoreremo per l’avvio del nuovo anno scolastico – aggiunge la Ministra -. Solo così le difficoltà che stiamo affrontando a causa della pandemia saranno non solo un ostacolo da superare, ma un’occasione di miglioramento, uno stimolo a guardare avanti, per tutti” conclude.

Linee_guida_educazione_civica

Decreto 22-06-2020

Maturità, sessione straordinaria con solo colloquio dal 16 settembre. Stessa commissione di giugno

da Orizzontescuola

di redazione

La sessione straordinaria dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’a.s. 2019/2020 avrà inizio il 16 settembre 2020.

La data è contenuta nello Schema di ordinanza concernente “Gli esami di idoneità, integrativi, preliminari e la sessione straordinaria dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2019/2020” su cui il CSPI ha espresso il proprio parere e che a giorni sarà pubblicata dal Ministero.

E questo è un punto fermo dell’ordinanza. Così all’art. 5

“La sessione straordinaria dell’esame di Stato conclusivo
del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico
2019/2020 ha inizio il giorno 16 settembre 2020, con
l’avvio dei colloqui.”

Cambia la data degli esami di idoneità

Sparisce la data del 10 luglio contenuta nell’ordinanza n. 10 del 16 maggio 2020 e la relativa indicazione diventa

Esami di idoneità nella scuola secondaria di secondo grado per
l’anno scolastico 2019/2020
1. Gli esami di idoneità nella scuola secondaria di secondo
grado sono svolti, in presenza, entro la data d’inizio
della sessione straordinaria di cui all’articolo 5 (16 settembre 2020)

Allo stesso modo gli esami integrativi.

La commissione è la stessa di giugno

Le commissioni, nella stessa composizione in cui hanno operato nella sessione ordinaria, si insediano lunedì 14 settembre 2020, presso gli istituti ove sono presenti candidati che hanno chiesto di sostenere gli esami nella sessione straordinaria e ove sono stati assegnati i candidati esterni da parte degli USR.

Le sostituzioni dei componenti le commissioni, che si
rendano necessarie per assicurare la piena operatività delle commissioni stesse sin dall’insediamento, sono disposte dal dirigente scolastico nel caso dei commissari, dall’USR nel caso dei presidenti.

Ai componenti le commissioni spetta una quota del compenso forfetario riferito alla funzione e una quota dell’eventuale compenso forfetario riferito ai tempi di percorrenza dalla sede di servizio o di residenza a quella di esame, in conformità con quanto previsto in materia di compensi dalle vigenti disposizioni. Tali quote sono calcolate con riferimento al periodo continuativo di svolgimento dei lavori della commissione e in misura proporzionale alla durata complessiva delle operazioni d’esame della sessione ordinaria.

Lo schema dell’ordinanza su cui il CSPI ha dato il proprio parere (non ancora pubblicata dal Ministero)

Riapertura scuole, il piano: lezioni il sabato e turni differenziati [BOZZA]

da La Tecnica della Scuola

Nelle ultime ore sta circolando una bozza realtiva alle linee guida che forniscono indiscrezioni per il rientro a scuola a settembre.

In base a quanto riportato dal testo, ricordiamolo, non ancora ufficiale e definitiva, la frequenza degli studenti dovrebbe essere divisa in turni differenziati, con una organizzazione della classe in più gruppi di studio.

Anche il sabato, per le scuole che non lo prevedevano e adottavano la settimana corta, potranno essere svolte le lezioni, non prima però di una delibera da parte degli organi collegiali.

L’attività di didattica a distanza resterà ma solo in misura marginale e solo per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, dove “le opportunità tecnologiche, l’età e le competenze degli studenti lo consentono”.

Non sembrerebbe esserci un aumento del personale docente, pur prevedendo dimezzamenti di classi e quindi una maggior necessità di risorse umane.

Il Ministero, al momento, non indica la necessità di usare mascherine o usare il famoso plexiglass. Le linee guida rimandano al documento del Comitato tecnico scientifico.

Tuttavia ancora mancano due step: l’incontro di domani, 24 giugno, con i sindacati. E poi il 25 giugno, l’incontro definitivo con le Regioni, che dal canto loro hanno già reso pubbliche le loro linee guida.

LA BOZZA

Insegnamento dell’educazione civica, inviate alle scuole le Linee guida

da La Tecnica della Scuola

Il Ministero dell’Istruzione ha inviato a tutte le scuole le Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica.

Ricordiamo che a partire dal prossimo anno scolastico 2020/2021 questo insegnamento, trasversale alle altre materie, sarà infatti obbligatorio in tutti i gradi dell’istruzione, a partire dalle scuole dell’infanzia.

Ai sensi della legge 92 del 2019 l’insegnamento di Educazione civica avrà, dal prossimo anno scolastico, un proprio voto, con almeno 33 ore all’anno dedicate.

Tre sono gli assi attorno a cui ruoterà l’Educazione civica: lo studio della Costituzione, lo sviluppo sostenibile, la cittadinanza digitale.

La studio della Costituzione

Studentesse e studenti approfondiranno lo studio della nostra Carta costituzionale e delle principali leggi nazionali e internazionali. L’obiettivo sarà quello di fornire loro gli strumenti per conoscere i propri diritti e doveri, di formare cittadini responsabili e attivi che partecipino pienamente e con consapevolezza alla vita civica, culturale e  sociale  della loro comunità.

Lo sviluppo sostenibile

Alunne e alunni saranno formati su educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio, tenendo conto degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU. Rientreranno in questo asse anche l’educazione alla salute, la tutela dei beni comuni, principi di protezione civile.

Cittadinanza digitale

A studentesse e studenti saranno dati gli strumenti per utilizzare consapevolmente e responsabilmente i nuovi mezzi di comunicazione e gli strumenti digitali. In un’ottica di sviluppo del pensiero critico, sensibilizzazione rispetto ai possibili rischi connessi all’uso dei social media e alla navigazione in Rete, contrasto del linguaggio dell’odio.

Nella scuola dell’infanzia, si dovrà prevedere, attraverso il gioco e le attività educative e didattiche, la sensibilizzazione delle bambine e dei bambini a concetti di base come la conoscenza e il rispetto delle differenze proprie e altrui, la consapevolezza delle affinità, il concetto di salute e di benessere. Ci saranno apposite misure di accompagnamento e supporto per docenti e dirigenti scolastici.

Modello 730/2020, le spese d’istruzione che si possono detrarre

da La Tecnica della Scuola

Quest’anno il modello 730/2020, per i redditi 2019, ha subito una proroga a causa del COVID-19. Infatti, la scadenza per l’invio del 730 precompilato e ordinario è slittata al 30 settembre 2020.

Possono utilizzare il modello 730 precompilato o ordinario, i contribuenti che nel 2020 sono pensionati o lavoratori dipendenti.

Può utilizzarlo anche il personale della scuola con contratto di lavoro a tempo determinato. Questi contribuenti possono presentare il 730 precompilato direttamente all’Agenzia delle entrate oppure possono rivolgersi al sostituto d’imposta o a un Caf-dipendenti o a un professionista abilitato, se il contratto dura almeno dal mese di settembre dell’anno 2019 al mese di giugno dell’anno 2020.

Spese di istruzione

Tra le varie spese che è possibile portare in detrazione, ci sono anche le spese di istruzione sostenute per la frequenza di scuole dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria

di secondo grado. Per queste spetta una detrazione del 19%, per un importo annuo non superiore a 800 euro per ciascun alunno o studente. La detrazione spetta per le spese sostenute sia per i familiari fiscalmente a carico sia per il contribuente stesso.

Se la spesa riguarda più di un alunno, occorre compilare più righi da E8 a E10 riportando in ognuno di essi il codice 12 e la spesa sostenuta con riferimento a ciascun ragazzo.

Questa detrazione non è cumulabile con quella prevista per le erogazioni liberali alle istituzioni scolastiche per l’ampliamento dell’offerta formativa che sono indicate con il codice 31.

Spese sostenute per familiari con DSA

È anche possibile portare in detrazione le spese sostenute in favore dei minori o di maggiorenni con disturbo specifico dell’apprendimento (DSA).

Infatti, è possibile fruire della detrazione del 19% relativamente all’acquisto di strumenti compensativi e di sussidi tecnici informatici necessari all’apprendimento, nonché per l’uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento delle lingue straniere.

La detrazione spetta fino al completamento della scuola secondaria di secondo grado, per le spese sostenute sia per i familiari fiscalmente a carico sia per il contribuente stesso.

Per fruire della detrazione, il beneficiario deve essere in possesso di un certificato rilasciato dal Servizio sanitario nazionale, da specialisti o strutture accreditate, che attesti per sé ovvero per il proprio familiare, nel caso in cui la spesa è sostenuta nell’interesse di un familiare a carico, la diagnosi di DSA.

La detrazione spetta a condizione che il collegamento funzionale tra i sussidi e gli strumenti compensativi e il tipo di disturbo dell’apprendimento diagnostico risulti dalla certificazione di cui sopra ovvero dalla prescrizione autorizzativa rilasciata da un medico e che le spese sostenute siano documentate da fattura o scontrino fiscale, nel quale indicare il codice fiscale del soggetto affetto da DSA e la natura del prodotto acquistato o utilizzato.

Cosa sono gli strumenti compensativi

Si considerano strumenti compensativi quegli strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria.

Tra gli strumenti compensativi essenziali sono ricompresi, in via esemplificativa:

  • la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito d’ascolto;
  • il registratore, che consente all’alunno o allo studente di non scrivere gli appunti della lezione;
  • i programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli errori;
  • la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo;
  • altri strumenti tecnologicamente meno evoluti quali tabelle, formulari, mappe concettuali, etc.

Cosa sono i sussidi tecnici e informativi

Si considerano sussidi tecnici e informativi le apparecchiature e i dispositivi basati su tecnologie meccaniche, elettroniche o informatiche, quali, ad esempio, i computer necessari per i programmi di video scrittura, appositamente fabbricati o di comune reperibilità, preposti a facilitare la comunicazione interpersonale, l’elaborazione scritta o grafica, l’accesso all’informazione e alla cultura.

Ritorno a scuola: il piano di rientro farà perno sulle istituzioni scolastiche. Come si prevedeva

da Tuttoscuola

È ormai definito il Piano Scuola 2020-2021 per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative per tutte le Istituzioni del sistema nazionale di istruzione, statali e paritarie. In vista dell’incontro risolutivo, previsto nelle prossime ore, con le Regioni per ufficializzare le modalità organizzative e gestionali per il rientro a settembre e per lo svolgimento delle attività per il prossimo anno, l’Ufficio di Gabinetto del Ministero dell’istruzione ha inviato la bozza del Piano al ministero per gli Affari regionali e le Autonomie, e alla Conferenza Stato-Regioni.

Le linee di intervento del Piano prendono spunto soprattutto dal documento del Comitato Tecnico Scientifico del 28 maggio scorso, che rappresenta il riferimento di base a cui le istituzioni scolastiche devono conformarsi.

Il primo elemento di certezza riguarda le attività didattiche che da settembre riprenderanno su tutto il territorio nazionale in presenza. Come si prevedeva (o si temeva) tutta l’organizzazione del rientro ruoterà intorno all’autonomia scolastica, comunque supportata dall’Amministrazione scolastica nazionale e territoriale.

A tal fine saranno previsti tavoli regionali coordinati dagli USR e conferenze di servizio a livello locale su iniziativa degli Enti locali.

A livello di istituzione scolastica, con l’autonomia didattica e organizzativa, tenendo conto degli spazi disponibili e delle esigenze delle famiglie e del territorio (ad esempio, i trasporti), potranno, essere previste, ad esempio, riconfigurazioni della classe in gruppi, frequenza scolastica in turni differenziati, per gli studenti della secondaria di II grado integrazione della didattica in presenza con la didattica digitale, l’estensione del tempo scuola al sabato laddove attualmente non sia previsto.

In tutta questa ipotetica organizzazione rimessa all’autonomia delle istituzioni scolastiche e alla responsabilità dei dirigenti scolastici c’è un convitato di pietra di cui il Piano parla in modo quasi residuale o, quanto meno, non attuale: il potenziamento degli organici del personale scolastico oggettivamente laddove si debba procedere a suddivisione della classe e turnazione degli alunni.

Per fare uscire dal limbo del Piano questo convitato di pietra, nel documento si prevede che “L’Amministrazione centrale avvia (futuro prossimo – n.d.r.) un apposito monitoraggio sulla base dei dati emergenti dai Tavoli regionali (da insediare – n.d.r.) per valutare ogni possibile intervento, su specifiche situazioni, anche con riferimento a ulteriori disponibilità di organico aggiuntive per le istituzioni scolastiche statali”.

Non è chiaro a quali ulteriori disponibilità aggiuntive ci si riferisca.

Negli approfondimenti il Piano riserva un certo spazio alle scuole dell’infanzia, mentre il breve paragrafo dedicato alla scuola primaria e alle scuole secondarie di I e II grado è circoscritto stranamente ai laboratori, eludendo, ad esempio, la particolare configurazione della scuola primaria e del tempo pieno che di questo settore rappresenta poco più di un terzo delle classi e degli alunni.

Per la refezione scolastica il Piano raccomanda turnazione ai pasti o in alternativa e d’intesa con gli Enti locali il consumo del pasto in monoporzioni all’interno dell’aula.

Il piano riporta in allegato l’elenco non esaustivo delle competenze rimesse agli Enti Locali e alle istituzioni scolastiche.

Educazione Civica: inviate le linee guida alle scuole

da Tuttoscuola

Il Ministero dell’Istruzione ha inviato a tutte le scuole le Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica. A partire dal prossimo anno scolastico, il 2020/2021, questo insegnamento, trasversale alle altre materie, sarà infatti obbligatorio in tutti i gradi dell’istruzione, a partire dalle scuole dell’infanzia.

Leggi le linee guida sull’Educazione Civica
Leggi il decreto

Le Linee guida rappresentano un documento agile e di facile consultazione, attraverso il quale i dirigenti scolastici e gli insegnanti potranno dare seguito alle regole che entreranno in vigore a settembre. Secondo quanto previsto dalla legge 92 del 2019, infatti, l’insegnamento di Educazione civica avrà, dal prossimo anno scolastico, un proprio voto, con almeno 33 ore all’anno dedicate. Tre gli assi attorno a cui ruoterà l’Educazione civica: lo studio della Costituzione, lo sviluppo sostenibile, la cittadinanza digitale.

La Costituzione
Studentesse e studenti approfondiranno lo studio della nostra Carta costituzionale e delle principali leggi nazionali e internazionali. L’obiettivo sarà quello di fornire loro gli strumenti per conoscere i propri diritti e doveri, di formare cittadini responsabili e attivi che partecipino pienamente e con consapevolezza alla vita civica, culturale e  sociale  della loro comunità.

Lo sviluppo sostenibile
Alunne e alunni saranno formati su educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio, tenendo conto degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU. Rientreranno in questo asse anche l’educazione alla salute, la tutela dei beni comuni, principi di protezione civile. La sostenibilità entrerà, così, negli obiettivi di apprendimento.

Cittadinanza digitale
A studentesse e studenti saranno dati gli strumenti per utilizzare consapevolmente e responsabilmente i nuovi mezzi di comunicazione e gli strumenti digitali. In un’ottica di sviluppo del pensiero critico, sensibilizzazione rispetto ai possibili rischi connessi all’uso dei social media e alla navigazione in Rete, contrasto del linguaggio dell’odio.

Nella scuola dell’infanzia, si dovrà prevedere, attraverso il gioco e le attività educative e didattiche, la sensibilizzazione delle bambine e dei bambini a concetti di base come la conoscenza e il rispetto delle differenze proprie e altrui, la consapevolezza delle affinità, il concetto di salute e di benessere. Ci saranno apposite misure di accompagnamento e supporto per docenti e dirigenti scolastici.

“In questi giorni – ricorda la Ministra Lucia Azzolina – stiamo lavorando senza sosta alle Linee guida per la riapertura delle scuole nel prossimo mese di settembre, un lavoro complesso che stiamo portando avanti con gli stakeholder della scuola, con le Regioni e gli Enti locali e che chiuderemo questa settimana. So che sono molto attese. Stiamo tutti collaborando per il bene dei nostri studenti. Ma la riapertura – sottolinea – non è fatta solo di misure di sicurezza e di prevenzione del contagio. Stiamo guardando anche oltre. Dal prossimo settembre, troverà applicazione la legge sull’Educazione Civica. Vogliamo che le scuole siano preparate”.

L’obiettivo è fare in modo che “le ragazze e i ragazzi, fin da piccoli, possano imparare principi come il rispetto dell’altro e dell’ambiente che li circonda, utilizzino linguaggi e comportamenti appropriati quando sono sui social media o navigano in rete. Realizzare questo documento e inviarlo alle scuole è un atto non solo amministrativo, ma anche profondamente simbolico. Ci dice che l’avvio del nuovo anno scolastico sarà non solo il momento del ritorno in classe, ma anche l’inizio di un nuovo cammino per portare la scuola nel futuro, rendendola più moderna, sostenibile, ancora più inclusiva. Essenziale sarà anche la formazione degli insegnanti, sarà quindi una delle priorità su cui lavoreremo per l’avvio del nuovo anno scolastico – aggiunge la Ministra -. Solo così le difficoltà che stiamo affrontando a causa della pandemia saranno non solo un ostacolo da superare, ma un’occasione di miglioramento, uno stimolo a guardare avanti, per tutti” conclude.

Ritorno a scuola: test sierologici per il personale scolastico. La proposta che piace a Conte

da Tuttoscuola

Tutti sui banchi di scuola, probabilmente dal prossimo 14 settembre. Ma non senza che tutto il personale scolastico abbia prima effettuato il test sierologico. È questa la proposta, secondo quanto riportato da AGI, discussa lo scorso 22 giugno nella sede della Protezione Civile dal Comitato tecnico scientifico e dal premier, Giuseppe Conte che, secondo fonti dell’agenzia di stampa, sarebbe molto favorevole a questa idea.

Questa idea sarebbe di fatto solo un’applicazione a livello nazionale della campagna della Regione Lazio “Scuola sicura” che con Zingaretti ha annunciato la proposta che prevede l’indagine sierologica sugli insegnanti e sul personale tecnico-amministrativo “per garantire tranquillità alle famiglie e permettere un avvio sereno del nuovo anno scolastico”.

L’operazione “Scuole sicure” a livello nazionale è stata quindi uno degli argomenti di discussione tra il presidente del Consiglio e i membri del Comitato scientifico che terminerà il suo mandato a fine luglio. Il Cts comunque rimarrà, secondo quanto si apprende, fino alla fine dell’emergenza sanitaria.

Intanto, ieri la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, su Facebook, ha dato un aggiornamento sull’arrivo delle linee guida confermando che “Le scuole riapriranno in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. Per l’avvio del nuovo anno abbiamo già proposto la data del 14 settembre”.

Comunicato Ministero dell’Interno 24 giugno 2020

MINISTERO DELL’INTERNO

Comunicato Ministero dell’Interno 24 giugno 2020

Determinazione del calendario delle festività ebraiche per l’anno 2021 (20A03322)

(GU Serie Generale n.158 del 24-06-2020)

L’art. 5, comma 2, della legge 8 marzo 1989, n. 101, recante «Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e l’Unione delle Comunita’ ebraiche italiane», emanata sulla base dell’intesa stipulata il 27 febbraio 1987, dispone che entro il 30 giugno di ogni anno il calendario delle festivita’ cadenti nell’anno solare successivo e’ comunicato dall’Unione al Ministero dell’interno, il quale ne dispone la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

Su comunicazione dell’Unione delle Comunita’ ebraiche italiane, si indicano le festivita’ ebraiche relative all’anno 2021:

  • tutti i sabati da mezz’ora prima del tramonto del sole del venerdi’ ad un’ora dopo il tramonto del sabato.
  • Sabato 27 marzo Vigilia di Pesach (Pasqua)
  • Domenica 28 e lunedi’ 29 marzo Pesach (Pasqua)
  • Sabato 3 e domenica 4 aprile Pesach (Pasqua)
  • Lunedi’ 17 e martedi’ 18 maggio Shavuoth (Pentecoste)
  • Domenica 18 luglio Digiuno del 9 di Av
  • Martedi’ 7 e mercoledi’ 8 settembre Rosh Hashana’ (Capodanno)
  • Mercoledi’ 15 e giovedi’ 16 settembre Vigilia e digiuno di Kippur (Digiuno di espiazione)
  • Martedi’ 21, mercoledi’ 22, lunedi’ 27 settembre Sukkot (Festa delle Capanne)
  • Martedi’ 28 e mercoledi’ 29 settembre Shemini Atzeret e Simchat Tora’ (Festa della Legge)

Il calendario delle festivita’ ebraiche e’ pubblicato anche sul sito di questo Ministero (www.interno.it) Religioni e Stato.

Decreto Ministeriale 30 giugno 2020, n. 43

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE

Decreto Ministeriale 30 giugno 2020, n. 43

Finanziamento degli interventi di adeguamento alla normativa antincendio delle scuole e di definizione dei termini e delle modalita’ di rendicontazione e di monitoraggio. (Decreto n. 43/2020). (20A05061)

(GU n.236 del 23-9-2020 )

IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE

Vista la legge 11 gennaio 1996, n. 23, recante norme per l’edilizia scolastica, e in particolare gli articoli 4 e 7, concernenti disposizioni, rispettivamente, in materia di programmazione, attuazione e finanziamento degli interventi, nonche’ di anagrafe dell’edilizia scolastica;

Visto il decreto legislativo del 28 agosto 1997, n. 281, recante «Definizione e ampliamento delle attribuzioni della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano ed unificazione, per le materie ed i compiti di interesse comune delle regioni, delle province e dei comuni, con la Conferenza Stato – citta’ ed autonomie locali» e, in particolare, l’art. 9;

Vista la legge 31 dicembre 2009, n. 196, recante «Legge di contabilita’ e finanza pubblica»;

Visto il decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, recante attuazione dell’art. 30, comma 9, lettere e), f) e g), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, in materia di procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche, di verifica dell’utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del Fondo opere e del Fondo progetti;

Visto il decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, recante ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese, e in particolare l’art. 11, commi 4-bis e seguenti, il quale prevede l’adozione di un decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, d’intesa con la Conferenza unificata, per la definizione di priorita’ strategiche, modalita’ e termini per la predisposizione e l’approvazione di appositi piani triennali, articolati in annualita’, di interventi di edilizia scolastica nonche’ i relativi finanziamenti;

Vista la legge 11 dicembre 2016, n. 232, recante bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019 e l’allegato relativo agli stati di previsione e, in particolare, l’art. 1, comma 140;

Vista la legge 30 dicembre 2018, n. 145, recante bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 e, in particolare, l’art. 1, comma 95;

Visto il decreto-legge 28 giugno 2019, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 2019, n. 81, recante misure urgenti in materia di personale delle fondazioni lirico sinfoniche, di sostegno del settore del cinema e audiovisivo e finanziamento delle attivita’ del Ministero per i beni e le attivita’ culturali e per lo svolgimento della manifestazione UEFA Euro 2020 e in particolare l’art. 4-bis;

Visto il decreto-legge 21 settembre 2019, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 novembre 2019, n. 132, recante «Disposizioni urgenti per il trasferimento di funzioni e per la riorganizzazione dei Ministeri per i beni e le attivita’ culturali, delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, dello sviluppo economico, degli affari esteri e della cooperazione internazionale, delle infrastrutture e dei trasporti e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonche’ per la rimodulazione degli stanziamenti per la revisione dei ruoli e delle carriere e per i compensi per lavoro straordinario delle Forze di polizia e delle Forze armate e per la continuita’ delle funzioni dell’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni», e, in particolare, l’art. 6 concernente «Interventi urgenti sull’organizzazione del Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca», che modifica l’art. 1, comma 345, della la legge 30 dicembre 2018, n. 145;

Visto il decreto-legge 9 gennaio 2020, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 marzo 2020, n. 12, recante disposizioni urgenti per l’istituzione del Ministero dell’istruzione e del Ministero dell’universita’ e della ricerca, e in particolare l’art. 4; Visto il decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2020, n. 41, recante misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato e, in particolare, l’art. 7-ter, comma 1;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 ottobre 2019, n. 140, recante regolamento concernente l’organizzazione del Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca;

Visto il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, 3 gennaio 2018, con il quale sono stati definiti termini e modalita’ di redazione della programmazione unica nazionale 2018-2020 in materia di edilizia scolastica;

Visto il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 12 settembre 2018, n. 615, con il quale si e’ proceduto, tra l’altro, all’approvazione della programmazione unica nazionale in materia di edilizia scolastica per il triennio 2018-2020;

Visto il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 10 dicembre 2018, n. 849, con il quale si e’ proceduto alla rettifica della programmazione unica nazionale 2018-2020, con riferimento ad alcuni piani regionali, su richiesta delle relative regioni;

Visto il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 13 febbraio 2019, n. 101, con il quale si e’ proceduto al finanziamento del primo piano di interventi finalizzati all’adeguamento alla normativa antincendio degli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico;

Visto il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 29 novembre 2019, n. 1111, con il quale si e’ proceduto alla ripartizione tra le regioni della somma complessiva di euro 98.000.000,00 a valere sulle risorse di cui all’art. 1, comma 95, della citata legge n. 145 del 2018, per le annualita’ 2019, 2020 e 2021 e alla definizione dei criteri per l’individuazione degli enti locali beneficiari; Vista l’intesa, sottoscritta in sede di Conferenza unificata il 6 settembre 2018, tra il Governo, le regioni, le province e gli enti locali ai sensi dell’art. 9, comma 2, del decreto legislativo del 28 agosto 1997, n. 281; Vista l’intesa, sottoscritta in sede di Conferenza unificata il 28 novembre 2019, tra il Governo, le regioni, le province e gli enti locali sancita, ai sensi dell’art. 9, comma 2, del decreto legislativo del 28 agosto 1997, n. 281;

Considerato che, secondo quanto previsto dall’art. 1, comma 3, del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 29 novembre 2019, n. 1111, gli interventi di adeguamento alla normativa antincendio sono individuati previo avviso pubblico nazionale, da adottare entro trenta giorni dalla pubblicazione del decreto;

Visto il decreto del direttore della Direzione Generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale 15 gennaio 2020, n. 4, con il quale e’ stata indetta una selezione pubblica per l’individuazione degli interventi da ammettere a finanziamento;

Visto l’avviso pubblico del 16 gennaio 2020, prot. n. 532, con il quale e’ stata indetta procedura selettiva per l’individuazione degli enti locali da ammettere a finanziamento;

Dato atto che, sulla base dei criteri definiti dal decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 29 novembre 2019, n. 1111, sono state definite le relative graduatorie regionali suddivise per comuni e province/citta’ metropolitane;

Considerato che le graduatorie regionali suddivise per comuni e province/citta’ metropolitane sono state approvate con decreto del direttore della Direzione Generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale 15 aprile 2020, n. 90;

Dato atto che, secondo quanto previsto dall’art. 1, comma 4, del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca n. 1111 del 2019, con successivo decreto del Ministro dell’istruzione sono finanziati gli interventi finalizzati all’adeguamento alla normativa antincendio degli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico, nei limiti delle risorse disponibili, nonche’ sono definiti i termini e le modalita’ di rendicontazione dei contributi assegnati dal Ministero dell’istruzione agli enti locali beneficiari e alla Regione Valle d’Aosta;

Considerato altresi’, che il medesimo art. 1, comma 4, del sopracitato decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca n. 1111 del 2019, ha stabilito che con il medesimo decreto ministeriale siano definite, sentito il Ministero dell’economia e delle finanze – Ragioneria generale dello Stato, le modalita’ di monitoraggi o degli interventi oggetto di finanziamento;

Dato atto che, con nota del 27 aprile 2020, la Direzione Generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale del Ministero dell’istruzione ha trasmesso al Ministero dell’economia e delle finanze – Ragioneria generale dello Stato lo schema di decreto ministeriale al fine di acquisire il prescritto assenso;

Vista la nota del 12 maggio 2020, dell’Ufficio di Gabinetto del Ministro dell’economia e delle finanze che ha trasmesso il parere della Ragioneria generale dello Stato, espresso con nota prot. n. 62638 dell’8 maggio 2020;

Ritenuto quindi, necessario ammettere a finanziamento gli interventi finalizzati all’adeguamento alla normativa antincendio degli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico di cui agli allegati al presente decreto, A – Comuni e Unioni di comuni e B – Province e citta’ metropolitane, nei limiti delle risorse disponibili e spettanti a ciascuna regione, sulla base del riparto delle risorse di cui al decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 29 novembre 2019, n. 1111;

Ritenuto inoltre, necessario stabilire termini e modalita’ di rendicontazione e monitoraggio degli interventi, sentito il Ministero dell’economia e delle finanze – Ragioneria generale dello Stato;

Decreta:

Art. 1

Individuazione interventi da ammettere a finanziamento

1. Sono finanziati gli interventi finalizzati all’adeguamento alla normativa antincendio degli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico di cui agli allegati A – Comuni e Unioni di comuni e B – Province e citta’ metropolitane, che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente decreto, nei limiti delle risorse disponibili, e assegnate a ciascuna regione sulla base del riparto effettuato con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 29 novembre 2019, n. 1111.

2. Le risorse da assegnare agli enti locali inseriti nelle graduatorie regionali, approvate con decreto del direttore della Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale 15 aprile 2020, n. 90, sono complessivamente pari a euro 96.285.709,06 e gravano per euro 25.000.000,00 sul capitolo 8105 – piano gestionale 13 – del bilancio del Ministero dell’istruzione, per l’annualita’ 2020, e per euro 71.285.709,06 per l’annualita’ 2021, come da richiesta di rimodulazione presentata dalla Direzione generale per interventi in materia di edilizia scolastica, per i fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale, con nota del 27 dicembre 2019, prot. n. 37200, ai sensi dell’art. 30, comma 2, lettera b), e dell’art. 34-ter, comma 1, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

3. Le risorse non assegnate con il presente decreto, rispetto allo stanziamento iniziale di euro 98.000.000,00, pari a euro 1.714.290,94 , unitamente alle economie derivanti dall’espletamento delle procedure ad evidenza pubblica da parte degli enti locali e di quelle maturate con la conclusione dei lavori, sono destinate allo scorrimento delle graduatorie di cui al comma 1.

4. L’eventuale scorrimento delle graduatorie e l’assegnazione delle risorse di cui al comma 3 e’ disposto con successivo decreto del Ministro dell’istruzione.

Art. 2 Termine per l’aggiudicazione dei lavori

1. Gli enti locali individuati quali beneficiari dei contributi di cui agli allegati A e B al presente decreto sono tenuti ad aggiudicare gli interventi entro, e non oltre, un anno dall’avvenuta pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, pena la decadenza dal contributo concesso.

2. Il termine di cui al comma 1 si intende rispettato con l’avvenuta proposta di aggiudicazione dei lavori.

3. Eventuali successive proroghe del termine di aggiudicazione possono essere disposte con decreto del direttore della Direzione generale competente del Ministero dell’istruzione.

Art. 3 Modalita’ di rendicontazione e monitoraggio

1. Le erogazioni sono disposte direttamente dalla Direzione generale competente del Ministero dell’istruzione in favore degli enti locali beneficiari con le seguenti modalita’:
a) fino al 20% del finanziamento, a richiesta dell’ente locale beneficiario;
b) la restante somma dovuta sulla base degli stati di avanzamento lavori e delle spese maturate dall’ente, cosi’ come risultanti dal sistema di cui al comma 4, debitamente certificati dal responsabile unico del procedimento, fino al raggiungimento del 90% della spesa complessiva al netto del ribasso di gara. Il residuo 10% e’ liquidato a seguito dell’avvenuto collaudo e/o del certificato di regolare esecuzione.

2. Le economie di gara non sono nella disponibilita’ dell’ente locale e sono destinate a ulteriori interventi, che dovranno essere autorizzati con apposito successivo decreto del Ministro dell’istruzione, in conformita’ a quanto previsto dall’art. 1, comma 3, del presente decreto.

3. Le risorse assegnate agli interventi di cui al presente decreto sono trasferite sulle contabilita’ di Tesoreria unica degli enti locali beneficiari, e gestite con separata contabilizzazione e rendicontazione.

4. Il monitoraggio degli interventi avviene anche ai sensi del decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, classificando le opere sotto la voce «DL 59/19 – Antincendio scuole».

5. La documentazione di cui al comma 1 e’ inserita nel sistema informativo di monitoraggio del Ministero dell’istruzione.

Art. 4 Revoche e controlli

1. Le risorse assegnate sono revocate nel caso di mancato rispetto del termine di aggiudicazione di cui all’art. 2 del presente decreto e nel caso di violazione delle disposizioni di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, accertate a seguito di attivita’ di monitoraggio.

2. E’ disposta, altresi’, la revoca qualora l’intervento finanziato risulti assegnatario di altro finanziamento nazionale, regionale o comunitario per il medesimo intervento o i cui lavori siano iniziati prima della data di approvazione delle graduatorie.

3. Nelle ipotesi di revoca di cui ai commi 1 e 2, le risorse ricevute dagli enti locali beneficiari ai sensi dell’art. 3, comma 1, lettera a), del presente decreto sono versate, da parte degli enti locali, all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate al fondo di cui all’art. 11, comma 4-sexies, del decreto-legge 18 ottobre 2012 n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221.

Roma, 30 giugno 2020

Il Ministro: Azzolina

Registrato alla Corte dei conti il 3 agosto 2020 Ufficio di controllo sugli atti del Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, del Ministero dei beni e delle attivita’ culturali, del Ministero della salute, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, reg. n. 1721

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Avvertenza: Il decreto con l’allegato risulta pubblicato anche sul sito del Ministero dell’istruzione al seguente link: https://www.istruzione.it/edilizia_scolastica/fin-antincendio.shtml

Decreto Dipartimentale 24 giugno 2020, AOODPIT 713

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Direzione generale per il personale scolastico

Rettifica Graduatoria nazionale Internalizzazione dei servizi di pulizia