Potenziamento dei laboratori degli Istituti Tecnici Superiori

Come era stato annunciato dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, è stato firmato il decreto di riparto di 500 milioni di euro destinati al potenziamento dei laboratori degli Istituti Tecnici Superiori. Si tratta di fondi inseriti nell’ambito della Missione Istruzione e Ricerca del PNRR, che prevede un investimento complessivo di 1,5 miliardi a favore degli ITS, per incentivare la crescita di un sistema di formazione che valorizzi le opportunità lavorative nei territori.

Si tratta di una misura che fino all’insediamento del nuovo Governo era rimasta inattuata, ed è stata sbloccata dopo un confronto costruttivo fra il Ministero e la Conferenza delle Regioni, che hanno condiviso la volontà di promuovere una programmazione coordinata degli interventi, a partire dagli ITS Academy.

In concreto, 450 milioni verranno destinati agli istituti esistenti: queste risorse verranno erogate per il 60 per cento agli ITS del Centro-Nord, e per il 40 per cento agli ITS del Sud. L’erogazione avverrà per il 60 per cento dell’investimento avendo come criterio il numero di iscritti, mentre il 40 per cento verrà assegnato in quota fissa.

I restanti 50 milioni saranno accantonati per le nuove Fondazioni che a partire dal 2022 abbiano dato il via ad almeno un percorso formativo. Le eventuali risorse non utilizzate saranno redistribuite fra tutte le Fondazioni ITS Academy.

“Questo decreto è soddisfacente perché supera un blocco generato dall’inerzia del Governo precedente: è stata messa a terra un’altra delle opportunità date dal PNRR. Ma la cosa più importante è che potenziare gli ITS è un cambio di passo nell’avvicinare l’istruzione e la formazione con le professionalità che il tessuto produttivo dei territori offre e di cui necessita. È con azioni come queste che il sistema dell’istruzione può diventare sempre di più motore di sviluppo per il sistema-Paese”, ha dichiarato il Ministro Giuseppe Valditara.

Incontro Ministro OO.SS.

Il Ministro Valditara ha incontrato le OO.SS. rappresentative dell’area

Si è svolto oggi, in modalità telematica, il primo incontro tra il Ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, e le OO.SS. rappresentative dell’area “istruzione e ricerca” per raccogliere le loro osservazioni sulle problematiche della categoria. 

Il Presidente nazionale dell’ANP, Antonello Giannelli, ha preliminarmente sottolineato come i dirigenti delle scuole abbiano svolto un ruolo determinante, durante l’emergenza pandemica, per garantire la tenuta del sistema educativo. Al di là degli interventi di natura retributiva e di quelli volti a semplificare i troppi e insensati adempimenti burocratici, interventi entrambi indifferibili, ha chiesto al Ministro di riconoscere il ruolo strategico svolto dai colleghi per garantire la qualità dei processi formativi e per attuare qualsiasi forma di innovazione. Innovazione oggi più che mai necessaria per assicurare ai nostri ragazzi un’istruzione al passo coi tempi e per recuperare competitività nei confronti dei migliori sistemi scolastici esteri. 

Ad avviso dell’ANP hanno carattere prioritario le seguenti esigenze. 

Sicurezza degli edifici 

Le modifiche all’articolo 18 del D. Lgs. n. 81/2008, introdotte circa un anno fa, hanno segnato un notevole passo avanti nella perimetrazione delle competenze e delle responsabilità tra scuole ed enti locali in materia di valutazione dei rischi di infortunio. Tuttavia, l’impianto normativo non ha ancora trovato attuazione per la mancata adozione del decreto interministeriale (MIM e Lavoro) previsto dal comma 3.2 dell’articolo 18 stesso.  

Realizzazione di un’efficace governance delle scuole  

Occorre eliminare l’attuale distonia nella governance della scuola, rivedendo le funzioni intestate agli organi collegiali in vista di una piena adesione al dettato normativo del decreto legislativo n. 165/2001 ed espungendo, pertanto, le competenze di quegli stessi organi che interferiscono con i poteri gestionali del dirigente scolastico.  

Formazione, iniziale e in servizio, del personale  

La formazione iniziale e in servizio del personale docente è stata recentemente disciplinata, a nostro avviso insoddisfacentemente, dal D.L. n. 36/2022, convertito con modificazioni dalla legge n. 79/2022. Abbiamo dunque chiesto di cambiare tale disposizione per collegare meglio la formazione iniziale e in servizio alle pratiche d’aula, valutandone gli effetti in relazione al loro miglioramento e agli esiti degli allievi.   

Abbiamo anche chiesto di attribuire al dirigente scolastico la competenza esclusiva al riconoscimento del docente stabilmente incentivato.  

Istituzione del middle management e realizzazione di una vera carriera per i docenti   

Riteniamo necessaria la costituzione di un middle management formato dall’attuale figura di DSGA e da un gruppo di docenti con specifiche qualifiche professionali per affiancare il dirigente nel coordinamento e nella gestione. A tali figure va riconosciuto un inquadramento professionale specifico e un conseguente adeguamento sul piano retributivo nonché un reale avanzamento di carriera, come previsto dal PNRR. 

Attribuzione alle scuole della competenza assunzionale   

A fronte dell’impossibilità di gestire con tempestività, a livello centrale, le assunzioni del personale scolastico di ruolo oltre che di quello a tempo determinato, abbiamo ribadito la nostra proposta di affidare alle scuole, come accade nei migliori sistemi scolastici europei, la competenza all’assunzione diretta del personale partendo dalla stabilizzazione dei precari. Occorre che un’operazione similare sia condotta nei confronti del personale ATA.   

Incremento dell’organico ATA e delle relative competenze professionali  

Riteniamo necessario incrementare la consistenza del personale ATA per fare fronte alle esigenze di attuazione del PNRR e ai molteplici adempimenti oggi in capo alle istituzioni scolastiche in ambito amministrativo-contabile. La maggiore numerosità del personale deve necessariamente accompagnarsi a un monitoraggio, avente scadenze regolari, mirato a rilevare il possesso delle competenze necessarie allo svolgimento di compiti complessi nonché a una formazione continua e obbligatoria.  

Risulta altresì necessario indire, con regolarità, concorsi di reclutamento dei DSGA e dare attuazione alla figura del Coordinatore amministrativo già prevista contrattualmente.  

Semplificazione burocratica   

Abbiamo chiesto di operare decisamente sulla strada della semplificazione degli adempimenti amministrativi, per consentire ai dirigenti delle scuole di dedicarsi maggiormente alla prioritaria funzione di garanti della qualità dell’offerta formativa. 

Troppi interventi normativi, negli ultimi anni, hanno inciso negativamente sul lavoro quotidiano dei colleghi, con una bassa ricaduta reale ma con una gravosa ricaduta sul fronte della sostenibilità del lavoro.  

CCNL 2019-2021 dell’area “istruzione e ricerca” e FUN 

Abbiamo ribadito la necessità di avviare la contrattazione relativa al periodo 2019-2021, ormai già decorso. Il FUN, come è noto, è stato oggetto soprattutto di interventi una tantum ma ad esso va invece garantito un incremento strutturale.  

Dimensionamento 

L’ANP ha chiesto di chiarire adeguatamente la questione. La diffusione di voci incontrollate sulle modalità attuative dell’art. 99 del DDL Bilancio 2023, relativo alla formulazione del contingente nazionale dei dirigenti scolastici e dei DSGA, ha creato infatti grande agitazione nella categoria. Abbiamo altresì chiesto di modificare radicalmente la previsione di destinare gli eventuali risparmi, derivanti dal decremento della popolazione studentesca, a numerose voci di spesa non tutte afferenti ai dirigenti e ai DSGA. 

Sofferenza di cassa delle istituzioni scolastiche per PON FESR/FSE 2014-2020  

Abbiamo chiesto di risolvere le sofferenze di cassa di molte scuole dovute alla mancata erogazione dei finanziamenti dei più recenti progetti PON FESR/FSE 2014-2020. 

Concorso per dirigenti scolastici e dirigenti tecnici 

Riteniamo necessario accelerare l’indizione del concorso a dirigente scolastico per disporre, già dal 1° settembre 2024, di personale da immettere in ruolo garantendo uno stabile presidio delle istituzioni scolastiche. Il sistema, inoltre, necessita di un adeguato contingente di dirigenti tecnici quali figure nodali del SNV.  

Nella sua replica, il Ministro ha assicurato di voler far sentire ai dirigenti delle scuole la sua vicinanza. Intende fornire risposte immediate sui temi della semplificazione, della responsabilità e della sicurezza. Sulle criticità relative all’organico delle segreterie si è impegnato a trovare soluzioni concrete. A breve darà riscontro anche sul reclutamento dei dirigenti tecnici, sull’atto di indirizzo per l’avvio della contrattazione e, in modo particolare, sulla stabilizzazione del FUN. 

Sul tema del dimensionamento, l’Amministrazione ha inteso rassicurare le OO.SS. evidenziando che non ci saranno tagli di organico o esuberi di alcun genere. Sarà invece perseguito l’obiettivo dell’eliminazione delle reggenze.  

Il parametro di 900/1000 alunni non va inteso quale soglia per l’autonomia delle istituzioni scolastiche ma è unicamente finalizzato alla determinazione dell’organico regionale dei dirigenti scolastici. Non vi sarà più alcun limite minimo di alunni per garantire la presenza di un dirigente e di un DSGA nelle istituzioni scolastiche. 

Gli eventuali risparmi di spesa realizzati con il dimensionamento resteranno nel settore istruzione e saranno prioritariamente destinati all’incremento strutturale del FUN. In esso confluiranno, presumibilmente, anche i risparmi derivanti dalla mancata assegnazione, alle scuole “normodimensionate” ex lege di bilancio 2021, di un dirigente titolare.  

L’Amministrazione ha comunicato di avere avviato un monitoraggio presso gli UUSSRR al fine di quantificare le esigenze finanziarie per l’anno scolastico 2022/2023 ed evitare ripetizioni. 

Infine, ha precisato che l’assegnazione ai revisori dei conti del ruolo di OIV nelle istituzioni scolastiche, a partire dal 1° settembre 2023, solleverà i dirigenti da alcuni adempimenti amministrativi. 

In chiusura, il Ministro ha manifestato la propria intenzione di incontrare le OO.SS. con regolarità sui temi di interesse per la categoria. 

Il cappio dell’ingiustizia

Il cappio dell’ingiustizia

di Vincenzo Andraous

Tu pensi che in carcere si va per scontare la pena che ti è stata inflitta a causa dei tuoi comportamentisbagliati. Invece non è così, ne sconti una più del dovuto, ne sconti un’altra che non è contemplata in alcuna riforma penitenziaria, in alcun codice penale, in alcuna costituzione. La pena è una cosa, l’ingiustizia, l’illegalità, la violenza sono ben altre aggravanti che nessun carta magna contempla. Ci sono menzogne, negazioni improponibili, giustificazioni, accuse, rivendicazioni, ognuno coinvolto in questa prassi del fare di conto disordinato di suicidi, di assenze e carenze di dignità,tenta con ogni mezzo di tirarsene fuori. La conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà, parla di un dato impressionante, il numero di morti ammazzati più alto di sempre, 80, è l’indice di una generale mancanza di speranza nelle nostre carceri. Eppure la sintesi sbrigativa di una eventuale indagine conoscitiva, parla di strutture obsolete, di organico sottonumero, sempre e comunque di numeri si parla, si, di numeri, di cose, di oggetti. Mai di persone. Ognuno a dire e disfare di pena certa, di galere che vedono uscire chiunque in un batter d’occhio, e per questo di giustizia a tutto tondo offesa e umiliata. Eppure in carcere ci si va e come, anche per una banalità, ci si rimane per decenni, oppure si “esce” prima con le gambe in avanti, con un cappio al collo, sotto un carico insopportabile di sofferenza e indifferenza. Ma la verità quella che non si deve dire, continuiamo a metterla di traverso, persistiamo a colorare di giustificazioni una incultura che ormai ha travolto e sconvolto gli istituti penitenziari, non si tratta più della solita eccezionalità, casualità, dei soliti eventi critici con cui si licenzia il malcapitato di turno. Quell’incultura che ha ormai messo radice profonda, che autorizza ogni insubordinazione della coscienza, che mette al primo posto di ogni dis-valore l’indifferenza, non è la risultanza di una impossibilità a rispettare le norme, le regole, che impongono a ognuno e ciascuno il rispetto della dignità delle persone, il rispetto del valore della vita umana, anche quando queste esistenze sono detenute. Inoltre se non si affrontano le questioni legate alla tossicodipendenza, al bacino di utenza detenuta borderline, se non da doppia diagnosi, con persone che dovrebbero trovare una soluzione diversa dal carcere, si continuerà a parlarci addosso. Ottanta suicidi da gennaio di quest’anno, ottanta persone morte ammazzate, ottanta cadaveri tra giovani, adulti, anziani, ottanta esseri umani cancellati sommariamente più ancora della loro colpa da espiare con una qualche possibilità di essere trattati in quella umanità che dovrebbe contraddistinguere il dettato costituzionale della rieducazione. La tendenza sta non soltanto nel restringere spazi e diritti dei detenuti, ma pure a togliere il dovere di ogni cittadino detenuto a fare ricorso a tutte le proprie energie interiori per affrontare il cambiamento, l’esigenza di appropriarsi di una vista prospettica improntata soprattutto alla riparazione e al rispetto di se stessi e degli altri.

Nota 29 novembre 2022, AOODGSIP 3975

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione Generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico
Ufficio V – Politiche sportive scolastiche

Agli Uffici Scolastici Regionali
Ai Dirigenti delle Istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado statali e paritarie
Al Dipartimento istruzione Provincia Autonoma di Trento
Alla Sovrintendenza Scolastica per la Provincia di Bolzano
All’Intendenza Scolastica per la Scuola in lingua tedesca – Bolzano
All’Intendenza Scolastica per le Località Ladine – Bolzano
Alla Sovrintendenza agli studi per la Regione Valle d’Aosta
Al Comitato Olimpico Nazionale Italiano
Al Comitato Italiano Paralimpico
A Sport e salute S.p.A.
Alle Federazioni sportive e Discipline sportive associate
Ai Coordinatori regionali di Educazione Fisica e Sportiva
LORO E-MAIL

Oggetto: Progetto didattico sperimentale Studente-atleta di alto livello anno scolastico 2022/2023. Decreto ministeriale 10 aprile 2018, n. 279. Proroga termine per la presentazione della domanda.

Imparare a riconoscere e contrastare ogni forma di discriminazione – Istruzioni per l’uso

GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

ANFFAS CELEBRA IL 3 DICEMBRE CON IL CONVEGNO “IMPARARE A RICONOSCERE E CONTRASTARE OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE – ISTRUZIONI PER L’USO”

CONSULTAZIONE ANFFAS: IL 64% DELLE PERSONE CON DISABILITÀ HA AFFERMATO DI AVER AVUTO DIFFICOLTÀ NELL’OTTENERE IL RISPETTO DEI PROPRI DIRITTI DI CITTADINO/A E IL 63% DEI FAMILIARI HA ASSISTITO AD EPISODI DISCRIMINATORI NEI CONFRONTI DEI PROPRI CARI CON DISABILITÀ

È previsto per martedì 29 novembre 2022, dalle 14.30 alle 18.00, ed in modalità mista (in presenza a Roma presso l’Hotel Eurostars Roma Aeterna, in via Casilina, 125/Piazza del Pigneto, 9 e in diretta streaming su piattaforma Zoom e sulla pagina Facebook di Anffas Nazionale) il convegno “Imparare a riconoscere e contrastare ogni forma di discriminazione – Istruzioni per l’uso”, evento organizzato da Anffas Nazionale nell’ambito delle celebrazioni per il 3 dicembre, Giornata Internazionale delle persone con disabilità.

Seguendo la premessa centrale dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile di “Non lasciare indietro nessuno”e l’obiettivo primario con cui nasce la Giornata del 3 dicembre di promuovere una riflessione su tutti gli aspetti che riguardano la disabilità e allo stesso tempo la tutela dei diritti e del benessere delle persone con disabilità di tutto il mondo, Anffas ha così deciso di trattare l’importante e fondamentale tema della non discriminazione, argomento che l’associazione sta approfondendo anche attraverso ilprogetto “AAA – Antenne Antidiscriminazione Attive”*: infatti, nonostante la normativa, sia nazionale che internazionale, sia chiara ed esplicita, permangono forti criticità nel rendere concretamente attuate tali norme, garantendo alle persone con disabilità di non essere più vittime di discriminazione né in forma diretta né indiretta.

Cosa è una discriminazione? Come si riconosce? Cosa si può fare per contrastarla e prevenirla? Quali sono le normative al riguardo? Le persone con disabilità riescono a riconoscere una discriminazione e sanno, in questo caso, cosa possono fare e a chi possono rivolgersi per chiedere aiuto e supporto? Cosa possono fare i genitori e familiari? Quanto sono conosciute le discriminazioni di cui possono essere vittime le persone con disabilità e i loro familiari dalla comunità?

Sono queste alcune delle domande a cui il progetto “AAA”* ha voluto dare una risposta attraverso un corposo percorso formativo volto a promuovere sia maggiore consapevolezza sul tema discriminazione sia sugli strumenti per contrastarla, fornendo ancheattraverso una consultazione pubblica declinata in quattro versioni differenti – rivolta, come nel caso della formazione, a persone con disabilità e familiari, leader associativi, operatori, professionisti e tecnici del settore –un’analisi del fenomeno della discriminazione basata sulla disabilità in Italia e, di rimando, sull’impatto sulla Qualità di Vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

Proprio dalla consultazione sono arrivate le risposte significative delle risposte con disabilità, dei familiari e dei professionisti del settore di cui possiamo dare un’anteprima di seguito e che saranno illustrate in maniera completa durante l’evento, in un intervento dedicato.

Le risposte delle persone con disabilità rispecchiano, purtroppo, un quadro decisamente non ottimale per un paese che, in teoria, a livello normativo è tra i più avanzati: il 64% delle persone con disabilità ha risposto in maniera affermativa alla domanda relativa all’aver avuto difficoltà nell’ottenere il rispetto dei propri diritti di cittadino/a, e di questi, il 29% ha dichiarato di aver avuto difficoltà perché non è stato ottenuto ciò che veniva chiesto con una annessa rinuncia; il 33% ha dichiarato di non aver ottenuto ciò che veniva chiesto ma di aver insistito, e il 38% ha dichiarato di aver ottenuto solo in parte ciò che era stato chiesto.

Anche per quanto concerne i familiari le risposte sono estremamente indicative di un contesto difficile: alla domanda relativa all’aver riscontrato o all’aver assistito ad episodi/comportamenti/atteggiamenti discriminatori a danno delle persone con disabilità care, il 63% dei familiari ha risposto di sì, attestando tuttavia anche un 18% di “non so/ non sono in grado di dire se si tratta di discriminazioni” e relativamente alla circostanza in cui c’è stato l’episodio discriminatorio, il 60% dei familiari ha indicato scuola/università.

Nello specifico, durante il convegno si affronteranno i temi legati al come le persone con disabilità intellettive possono essere aiutate a percepire e contrastare la discriminazione, come prevenire le discriminazioni e supportare le persone con disabilità nel reagire alle stesse, e al ruolo dei genitori in presenza di comportamenti discriminatori.Di particolare importanza, inoltre, saranno le testimonianze video in tema di discriminazioni di Silvia, Pierantonio, Aly, Giuseppina e Cristina, autorappresentanti di Anffas Cesena: sarà con le loro voci, infatti, che sarà possibile davvero capire cosa si prova ad essere discriminati e come può essere terribile questa esperienza.

Altri argomenti di estrema importanza saranno quelli relativi al procedimento giudiziario avverso le discriminazioni e all’analisi di un caso concreto, interventi a cui seguiranno quelli relativi alla restituzione dei dati della consultazione di cui si è accennato precedentemente e ai nuovi elementi qualificanti la discriminazione sulla base della disabilità secondo la CRPD: da evidenziare che i dati della consultazione contribuiranno alla stesura dell’analisi a cura di ISGI – Istituto di Studi Giuridici del CNR volta ad individuare i punti di forza e di debolezza della Legge 67/06 e della sua applicazione nonché la definizione ed introduzione nel sistema italiano del concetto di “accomodamento ragionevole” anche rispetto al contesto europeo ed internazionale.

Saranno presenti al convegno Vincenzo Falabella(presidente Fish), Daniela Bonfirraro, (Ufficio Garante Nazionale dei Diritti delle persone private della libertà),Benedetta Demartis (Vice-Presidente Angsa), Alessandro Manfredi (presidente della Ledha), l’avv. Salvatore Nocera (Fish), Nazzaro Pagano (presidente Fand), l’avv. Gian Ettore Gassani (presidente Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani per la Tutela delle Persone, dei Minorenni e della Famiglia),Maria Sciarrino (Ufficio Inclusione Sociale e Invalidità Civile Inps) e in rappresentanza del Ministro Giuseppe Valditara ci sarà la dott.ssa Cleia Caiazza, dirigente dell’Ufficio IV presso la Direzione Generale per lo Studente, l’Inclusione e l’Orientamento Scolastico del Ministero dell’Istruzione e del Merito.