Maturità 2020, niente buste all’orale, ma per le commissioni il lavoro non cambia

da La Tecnica della Scuola

Saranno contenti gli studenti per l’abolizione del temuto sorteggio d’inizio colloquio, ma i commissari dovranno fare lo stesso lavoro dello scorso anno per preparare i materiali da sottoporre ai candidati.

Lo spiega chiaramente il DM n.28 del 30/01/2020. “Il colloquio si svolge a partire dall’analisi, da parte del candidato, del materiale scelto dalla commissione, attinente alle Indicazioni nazionali per i Licei e alle Linee guida per gli istituti tecnici e professionali. Il materiale è costituito da un testo, un documento, un’esperienza, un progetto, un problema”. Per predisporre i materiali “la commissione d’esame dedica un’apposita sessione alla preparazione del colloquio”. Proprio come nel 2019.

Maturità 2020, tutte le info utili

L’obiettivo è di “favorire la trattazione dei nodi concettuali caratterizzanti le diverse discipline e del loro rapporto interdisciplinare”, per verificare e valutare l’acquisizione da parte dello studente dei contenuti e metodi delle singole discipline, e al tempo stesso la sua capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di metterle in relazione tra loro, per argomentare in maniera critica e personale, utilizzando anche la lingua straniera.

Materiali per avvio colloquio: criteri di scelta e di assegnazione

I materiali saranno predisposti “in numero pari ai candidati maggiorato del trenta per cento”. La commissione deve tenere conto del “percorso didattico effettivamente svolto, in coerenza con il documento di ciascun consiglio di classe”, tenendo in considerazione le metodologie adottate, i progetti e le esperienze svolte, nel rispetto delle Indicazioni nazionali e delle Linee guida. Certamente il gran lavoro svolto nel 2019, in sede di prima attuazione, sarà utile anche nell’anno in corso. Fra qualche anno avremo una bacheca di materiali che saranno pronti all’uso ciclicamente.

Nell’apposita sessione di lavoro preparatorio, la commissione decide anche i criteri di assegnazione del materiale a ciascun candidato. Il colloquio deve essere poi gestito secondo una “equilibrata articolazione” e durata delle fasi, coinvolgendo le diverse discipline, ma evitando una rigida distinzione tra le stesse. Il punteggio è di venti punti, attribuito dall’intera commissione, compreso il presidente, secondo i criteri di valutazione stabiliti in sede di riunione preliminare.

Qualche dubbio sulla procedura

Via il sorteggio, che comunque garantiva una certa imparzialità, come sarà assicurata adesso la par condicio di partenza a ciascuno studente?   Possiamo essere sicuri che qualcuno non sappia prima lo spunto di avvio e possa prepararsi argomenti e riferimenti per fare una bella figura invece di improvvisare lì per lì? Il dubbio non è poi così malevolo. Se torniamo con la memoria alla vecchia “terza prova”, oltre il 60% degli studenti dichiarava di conoscere in anticipo le materie.

Probabilmente serviranno altri “chiarimenti” da parte del Ministero. Un’ipotesi per garantire l’imparzialità sarebbe che, alla mattina di ogni giornata di colloquio, fosse la commissione stessa a “sorteggiare” i materiali da proporre, visto che deve prepararne “in numero pari ai candidati maggiorato del trenta per cento”.

Concorsi scuola: il giallo della rottura dei sindacati. Ma è vero che il Ministero non era aperto a modifiche?

da Tuttoscuola

Sembra esserci qualche punto non troppo chiaro, quasi un giallo, nella conclusione inaspettata del confronto tra ministero e sindacati per definire di comune accordo le modalità di attuazione della straordinaria stagione dei concorsi, prevista dalla recente legge (n. 159/2019) sulla scuola.

La questione-concorsi per contenere il pesante problema del precariato era stata trattata alla vigilia delle elezioni in un accordo dell’aprile scorso con il precedente Governo e il ministro Bussetti, accordo che era servito per scongiurare lo sciopero generale. Quell’accordo era stato confermato all’inizio di ottobre da una nuova intesa tra il ministro Fioramonti e le organizzazioni sindacali, ma nel frattempo il decreto legge 126 – poi convertito nella legge 159/19 – aveva secondo i sindacati in parte “tradito” l’intesa, irritandoli non poco.

Probabilmente, proprio sulla base di quanto avvenuto con i due precedenti ministri, la delegazione sindacale si è seduta al tavolo del nuovo confronto con un atteggiamento di comprensibile diffidenza, ma con la speranza di vedere concretizzati impegni assunti con i precari.

Il confronto è durato due giorni, durante i quali i sindacati hanno presentato le loro proposte, ma già prima di avviare l’incontro conclusivo nel pomeriggio del secondo giorno si poteva desumere da un comunicato del segretario della Uil Scuola, Pino Turi, che la posizione della delegazione sindacale (o di una sua parte) sembrava propensa a rompere. Poco prima del confronto decisivo, Turi usciva infatti con un comunicato dal titolo eloquente: “Vira verso una situazione di stallo il confronto al Miur sui concorsi. Punto di rottura potrebbe essere la batteria dei test”. E avvertiva: “chi rompe paga e i cocci sono suoi”.

Nel comunicato rilasciato mezz’ora prima della ripresa del confronto, il segretario della Uil Scuola esordiva con un eloquente incipit che lasciava presagire la rottura prima di cercare l’accordo: “Si vogliono mettere bandierine inutili su questi concorsi”. E rottura alla fine c’è stata davvero perché, hanno affermato all’unisono i sindacati, sulle proposte avanzate “il Ministero si è mostrato irremovibile”.

Le dichiarazioni del segretario della Uil Scuola lasciavano intendere che la parte ministeriale non intendeva concedere nulla alle proposte sindacali, come alla fine dichiarato anche nel comunicato unitario finale. Ma diverse testate giornalistiche danno una versione diversa dell’andamento di quel confronto.

Il Sole24ore, ad esempio, cita fonti ministeriali secondo cui, dopo avere espresso stupore per la decisione sindacale, hanno rilevato che “I sindacati decidono per la rottura, nonostante un tentativo di trattativa e l’accoglimento di metà delle questioni portate al tavolo”.

Come sono andate effettivamente le cose? Tuttoscuola ha cercato di ricostruirlo. La delegazione sindacale avrebbe presentato nell’incontro circa 25 proposte. A parte 4 o 5 per le quali i funzionari ministeriali si sono riservati di fare approfondimenti o che hanno ritenuto da accantonare in quanto contrarie alla legge, sembra che delle restanti avrebbero dichiarato l’accoglimento di circa la metà.

Se è così, il Ministero sarebbe stato disposto ad accogliere non poche proposte di modifiche avanzate dai sindacati.

La dichiarata mobilitazione della categoria (dei precari o di tutto il personale?) è forse soltanto una minaccia per alzare il tiro e ottenere qualche concessione in più? Il rischio è quello di perdere anche le non poche modifiche che il Ministero sembrava disponibile ad accogliere.

Lunedì è prevista la riunione del CSPI che dovrà pronunciarsi su diversi aspetti regolamentari dei concorsi scuola, ma i pareri non saranno vincolanti per il Ministero che, comunque, non potrà permettersi ulteriori ritardi, se vorrà portare a conclusione per il prossimo 1° settembre diversi concorsi per i quali già oggi i tempi delle procedure prospettano ritardi.

Di questo sono certamente consapevoli anche i sindacati che probabilmente non vorranno rimanere con il cerino in mano a causa di una mobilitazione che potrebbe ritardare i bandi concorsi scuola a danno degli stessi precari. Ma anche la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, non vorrà inaugurare il suo primo impegno politico alienandosi il mondo sindacale. Un tavolo politico urgente e decisionale potrebbe evitare lo scontro.

Asili nido: da Nord a Sud dimezzato il costo

da Tuttoscuola

Una scelta importante quella dell’asilo nido che rappresenta per molte famiglie il primo vero e proprio distacco dal proprio bambino. Sono molti i dubbi che affliggono i neo genitori in questa scelta che risulta sempre più irrinunciabile per motivi lavorativi e di gestione familiare e che coinvolge spesso bambini che non hanno ancora compiuto il primo anno di vita.

Sono oltre 13.000 le strutture che nel nostro Paese erogano servizi socio-educativi per la prima infanzia. I quasi 355 mila posti, il 51% offerto da strutture pubbliche e il 49% da private, costituiscono un numero esiguo rispetto alle esigenze delle famiglie italiane, dal momento che si riesce a coprire solo il 24,7% del potenziale bacino[1].

Ma al di là di questi numeri, quanto ne sappiamo degli asili nido che ci sono nel nostro Paese? Per scattare una fotografia di questo servizio, sempre più utilizzato dalle famiglie italiane, Altroconsumo ha condotto un’indagine – pubblicata su Altroconsumo Inchieste di febbraio 2020 – basata sull’analisi dei servizi offerti da oltre 200 asili nido privati (e che ospitano almeno 11 bambini) nelle città di Milano, Padova, Pescara, Bari e Reggio Calabria.

L’indagine ha considerato aspetti relativi ai costi, agli orari, agli spazi, alla modalità di preparazione dei pasti e alle attività proposte ai bambini, ma nei risultati non rientra la valutazione della qualità professionale degli educatori.

I risultati dell’indagine asili nido: da Nord a Sud costi dimezzati

Il risultato più eclatante è quello relativo ad uno dei punti più dolenti legati a questo servizio, ovvero il costo: da Nord a Sud le tariffe sono più che dimezzate. Nello specifico, per un bimbo che frequenta il nido tutti i giorni per almeno 5 ore di frequenza, si passa da un costo di 306 euro al mese a Reggio Calabria ai 690 euro di Milano. Dopo Milano, la città più cara è Padova (473 euro), seguita da Pescara (446 euro) e Bari (395 euro).

Al di là dei costi, per quanto riguarda le attività offerte, l’inglese è tra quelle più gettonate, con picchi del 74% a Milano e del 70% a Bari, mentre la percentuale più bassa è quella di Padova (35%). Tra i nidi visitati sono state riscontrate strutture in cui si utilizza esclusivamente la lingua inglese solo a Milano e Padova. In quasi tutti i nidi vengono proposti giochi espressivi, come ad esempio teatro o musica, mentre i giochi d’acqua sono frequenti a Milano e Padova (quasi 70%); proprio nella città veneta spesso c’è anche l’orto (oltre 50%).

All’interno di quasi tutti gli asili nido c’è una zona di accoglienza e le aree per mangiare e riposare sono separate e in alcuni casi uno stesso spazio viene dedicato a più momenti della giornata. Ad esempio, a Padova la mensa è separata dalle altre attività nell’86% dei casi, mentre a Pescara solo nel 33%. A Bari e Pescara invece viene privilegiata la zona riposo (89% e 86% dei casi). Milano risulta la città più carente per quanto riguarda gli spazi esterni: il 29% infatti non ne ha uno.

La visita effettuata personalmente negli asili nido è stata valutata complessivamente in maniera positiva in termini di gentilezza, disponibilità e chiarezza del personale, mentre le informazioni offerte sui siti web sono risultate povere o non aggiornate: risultati migliori a Milano (66% delle informazioni presenti sui siti erano aggiornate) e peggiori a Pescara (28%).

Focus Milano asili nido: ecco le sfumature della città più cara

Abbiamo visto che Milano è la città più cara tra quelle prese in considerazione nell’indagine. Nel capoluogo meneghino 1 ora di asilo nido costa in media 4,49 euro (più del doppio che a Reggio Calabria). Ma ci sono importanti differenze tra una zona e l’altra della città: ad esempio la zona 6 (Porta Genova – Navigli – Barona) con 4,12 euro all’ora è la più economica, mentre la più cara è il centro storico con 5,52 euro.

IL RINASCIMENTO DELL’ISTRUZIONE

IL RINASCIMENTO DELL’ISTRUZIONE. COSTRUIAMO IL FUTURO”

UN SEMINARIO INTERNAZIONALE UNICO NEL PANORAMA ITALIANO

A Bologna il  28-29 febbraio l’ADI, Associazione Docenti e Dirigenti scolastici Italiani in partenariato con l’INDIRE, la Fondazione per la scuola ed Erickson terrà un seminario internazionale unico nel panorama italiano, “RINASCIMENTO DELL’ISTRUZIONE. Costruiamo il futuro”. Personalità e scuole da ogni parte del pianeta ci trasporteranno in altri modi di fare scuola, proiettandoci nel futuro: dalla ipertecnologica Alt School nella Silicon Valley, alla Think Global School, una scuola itinerante in ogni parte del Globo, dalla neozelandese Albany High School all’inglese HighWeek School fondata sul growth mindset, dalla Finlandese HundrEd, un hub dell’innovazione mondiale, al nuovo progetto sul curricolo dell’OCSE. Ma soprattutto faremo un incontro straordinario: arriverà da Nuova Delhi Anantha Duraiappah, il Direttore dell’Istituto Indiano dell’UNESCO Mahatma Gandhi per l’Educazione alla Pace e allo Sviluppo sostenibile, che nel 2019, in occasione del 150° anniversario della nascita di Gandhi ha svolto straordinarie iniziative per milioni di giovani sul tema della “gentilezza”, elemento fondante della pace e coesione tra gli uomini. E saranno presenti anche studenti dei Fridays for Future.

Questi solo alcuni dei temi che saranno affrontati nelle due intense giornate del seminario, che varrà anche come crediti formativi.

La scuola come missione?

La scuola come missione?

di Maurizio Tiriticco

Il Rapporto Italia 2020 dell’Eurispes afferma tra l’altro che dal 2004 ad oggi il numero degli Italiani che ritiene che la Shoah non sia mai avvenuta è aumentato dal 2,7 al 15,6 per cento. Semplicemente DRAMMATICO! Italiani sempre più ignoranti? Ma facciamo un passo indietro. Il dpr 275/99 istitutivo dell’autonomia delle istituzioni scolastiche recita tra l’altro che questa “si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di EDUCAZIONE, FORMAZIONE e ISTRUZIONE mirati allo sviluppo della persona umana”. In altre parole, scuole ed insegnanti non devono più limitarsi ad ISTRUIRE il loro alunni in termini di progressiva acquisizione di date CONOSCENZE: il che costituisce la vocazione primaria di una scuola da sempre. Ma devono anche adoperarsi per FORMARLI in quanto uomini e donne ed EDUCARLI in quanto cittadini e cittadine. Stando a quanto sancito, va rilevato che è in gioco una grande responsabilità della nostra scuola e dei nostri insegnanti. Ma, se questo è vero, abbiamo bisogno di una amministrazione scolastica forte, autorevole e duratura. Non abbiamo bisogno di un Ministro, o Ministra dell’Istruzione. che sia di passaggio, come purtroppo invece avviene ormai da anni. Perché di fatto ministri “tocca e fuggi” combinano ben poco. E ciò è grave! Perché dimostra ciò che oggi la scuola rappresenta nel mondo della politica attuale, o meglio dei nostri attuali politici: ben poca cosa!

Insomma, che cos’è la scuola? Quel che si dice: un grande carrozzone; nulla o poco più; e che costa pure tanto. Per non dire degli insegnanti. Sempre a chieder soldi! Ma è proprio così? La nostra scuola è veramente ben amministrata? In realtà il ministro all’Istruzione è quasi sempre il politico che arriva finalmente a varcare la soglia di un dicastero. Informazioni sulla scuola ne ha? Zero o poco più! Il quale politico, per altro, non vede l’ora di passare ad un dicastero considerato più appagante e più importante. Ma i ministri DC di un tempo? Ad ogni nuovo ministro un’infornata di nuovi bidelli! Pardon! Di personale ausiliario! Insomma una cassaforte di voti sicuri! Allora, i ministri all’Istruzione? Quasi sempre toccata e fuga!

Ma andiamo un po’ indietro. Mi piace ricordare che, durante il ventennio fascista, due ministri che vararono importanti riforme ebbero lunga vita a Viale Trastevere. Giovanni Gentile fu ministro dal 30 dicembre 1922 al primo luglio 1924; Giuseppe Bottai dal 15 marzo 1936 al 5 febbraio 1943. Costoro legarono il loro nome a riforme che, tra l’altro, non sembra che l’Italia democratica e repubblicana abbia del tutto smontato. Forse la più significativa, all’inizio degli anni sessanta, fu quella con cui si cancellarono i tre anni di scuola media e, in parallelo, i tre anni di avviamento al lavoro istituiti dalla “riforma Bottai” del 1939, per dar vita ai tre anni della scuola media unica, tuttora vigenti. Si veda la legge1859/62.

Occorre ricordare che il fascismo doveva fare gli italiani tutti fascisti! E bisognava cominciare da piccoli! Di qui la grande importanza della scuola. Non a caso fin dal 1926 – quattro anni dopo la Marcia su Roma – venne istituita l’Opera Nazionale Maternità e Infanzia. E i bambini, appena in grado di fare due passi, diventavano “Figli della Lupa”, con tanto di divisa e con una grande M sul petto. Ma era solo l’inizio. Dall’8° al 12° anno di età i bambini diventavano Balilla escursionisti, dotati di corda e di moschettone. Poi, dal 12° al 14° anno diventavano Balilla moschettieri, armati di moschetto modello ’91 ridotto. Erano organizzati nell’Opera Nazionale Balilla, fondata nel 1926. Che nel 1937 divenne Gioventù Italiana del Littorio. I giovani poi, dal 14° al 16° anno, diventavano Avanguardisti moschettieri, armati di pugnale e moschetto modello ’91 ordinario. Dal 16° al 18° diventavano Avanguardisti mitraglieri, armati di pugnale, moschetto e mitragliatrice leggera (ma non sempre). Successivamente diventavano Giovani fascisti… armati di tutto! Gli universitari erano tutti iscritti d’autorità ai GUF: Gruppi Universitari Fascisti. Alla maggiore età diventavano fascisti a tutto tondo… pronti a combattere!!!

Percorso analogo riguardava le femmine: da Piccole Italiane a Giovani Italiane e a Donne Fasciste. E si giurava. Tutti giuravano. E come. In tutte le ricorrenze della Patria e del Regime: il 4 novembre, la ricorrenza della Vittoria; il 28 ottobre, la ricorrenza della Marcia su Roma; il 23 marzo, la ricorrenza dell’istituzione dei Fasci di Combattimento, avvenuta a Milano in Piazza San Sepolcro nel 1919, il 21 aprile, la ricorrenza della Fondazione di Roma Caput Mundi. Era il lontano 753 a. C., quando Romolo sul Colle Palatino tracciò il solco della Roma Quadrata e quello scemo di Remo osò saltarci sopra! Non l’avesse mai fatto”! Lo pagò con la vita!

Il giuramento fascista lo ricordo a memoria per quante volte l’ho pronunciato: “Nel nome di Dio e dell’Italia, giuro di eseguire senza discutere gli ordini del Duce e di servire con tutte le mie forze e, se è necessario, col mio sangue la causa della Rivoluzione Fascista”. Insomma l’Italia era stata completamente fascistizzata e militarizzata. Il Duce era anche convinto della grande missione che avremmo dovuto compiere e che con otto milioni di baionette avremmo conquistato il mondo. Lo disse in un famoso discorso del 1936. E il popolo beveva, purtroppo! Mentre gli antifascisti erano in galera o a Ventotene o in esilio all’estero o combattevano in Spagna contro i falangisti del Generale Franco.

Mah! Un periodo di grandi illusioni popolari! Come non ricordare quelle splendide immagini di “Una giornata particolare”, quel meraviglioso film di Ettore Scola, con due grandi attori, Sophia Loren e Marcello Mastroianni. Giungeva Hitler a Roma. Era il 3 maggio del 1938. Il Duce aveva fatto costruire per l’occasione una stazione nuova nel quartiere Ostiense di Roma, ricca di marmi e di mosaici. Perché la vecchia stazione centrale Termini era troppo modesta. E tutti i Romani, ovviamente tutti fascisti e tutti in camicia nera, corsero alla Via dell’Impero – costruita dal Duce dopo gli sventramenti delle case che si affacciavano sulla Via Alessandrina – ad applaudire i due grandi che avrebbero rinnovato l’Europa e il mondo intero. Ma tutte le giornate dovevano essere particolari per noi italiani tutti. Soprattutto i sabati! Gli inglesi avevano il sabato inglese? Dedicato al the e alla conversazione? E noi non potevamo essere da meno. Venne istituito il sabato fascista! A scuola tutti in divisa, alunni e insegnanti, e al pomeriggio… adunata!!! Grandi sfilate per le vie delle città. I Balilla moschettieri sempre in testa. Avanti il mazziere, seguito dai balilla trombettieri e dai balilla tamburini: e poi i balilla moschettieri. La perla del regìme fascista! Si cantava Giovinezza marciando! Cantavamo anche l’Inno al Sole, però fermi e sull’attenti. Che divenne l’inno di tutto il popolo italiano. Ecco il ritornello: “Sole che sorgi libero e giocondo, sui colli nostri i tuoi cavali doma! Tu non vedrai nessuna cosa al mondo maggior di Roma”! Era stato composto nel 1919: testo di Fausto Salvatori, musica di Giacomo Puccini. Riprendeva i versi del Carmen Saeculare di Orazio: “Alme Sol, curru nitido diem qui promis et celas aliusque et idem nasceris, possis nihil urbe Roma visere maius”.

E gli inni si concludevano sempre con i “saluto al Duce” seguiti da tanti eia eia eia alalà. Ma Re Pippetto non voleva essere da meno e pretese il suo inno, molto marziale. Altro che la marcia reale! Che era una marcetta in confronto. Ecco il nuovo inno “Salve o Re, Imperator! Nuova legge il Duce diè! Al mondo e a Roma il nuovo Imper! Fecondato dal lavor, legionario orgoglio avrai del tuo imper! Popolo fedel! Col sangue lo creò! Credere e obbedir, combattere saprà! Vittoriose leverà fulgide le insegne della Patria al sol”.

Insomma! Noi balilla ne avevano di canzoni da imparare. Per non dire poi di tutte quelle del tempo di guerra. Quella dei sommergibilisti: “Sfiorano l’onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento sta. Taciti ed invisibili partono i sommergibili! Cuori e motori d’assaltatori contro l’immensità!” E quella dei Battaglioni Emme. “Battaglioni del Duce battaglioni, della morte, creati per la vita! A primavera inizia la partita! I continenti fanno fiammi e fior…”. E poi quella più nota: “Vincere vincere vincere e vinceremo in cielo in terra e in mare! E’ una parola d’ordine di una suprema volontà…”. Per concludere, di primavere, a partire dal 10 giugno del 1940 – l’Italia fascista dichiara la guerra alla Francia e alla Gran Bretagna – al 25 aprile del 1945 ne sono passate quattro e tutte disastrose.

A fronte di tante illusioni, pazzie, prese per i fondelli, rovine e massacri, ancora girano per l’Europa gruppi di ignorantelli che scrivono croci uncinate, spesso sbagliate, a proposito della rotazione dei raggi. Poco o nulla sanno di storia, di quella vera, e si autoalimentano di memorie tanto scorrette quanto idiote e soprattutto pericolose. La scuola – e non solo quella italiana, ma anche quella dei Paesi europei – ha una grande missione oggi. Lo dice anche la nostra legge: a) ISTRUIRE, perché leggere, scrivere e far di sconto è importante, e c’è il rischio che queste fondamentali abilità diventino un’emergenza: gli ultimi dati Ocse in merito sono preoccupanti; b) FORMARE persone capaci di orientarsi in un mondo che produce conoscenze in misura sempre maggiore e di saperle selezionare; c) EDUCARE cittadini capaci di riconoscersi come tali, depositari di diritti ma anche responsabili in materia dei tanti doveri che una società complessa richiede ed esige.

La scuola va intesa non solo come uno spazio fisico in cui si apprende e si produce cultura, ma anche come un luogo civico in cui si cresce come lavoratori e come cittadini responsabili. Insomma la scuola ha sempre svolto una sua peculiare missione. Ma oggi la missione è ben più alta e più impegnativa. E non è una parola grossa!

LA GUERRA TOTALE

15 FEBBRAIO – 27 GIUGNO 2020
A MILANO PRESSO LA CASA DI VETRO

PER IL PROGETTO:
HISTORY & PHOTOGRAPHY 
LA STORIA RACCONTATA DALLA FOTOGRAFIA

A 75 ANNI DALLA FINE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

LA GUERRA TOTALE

1939 – 1945: IL SECONDO CONFLITTO MONDIALE NELLE PIÙ BELLE E ICONICHE FOTOGRAFIE DEGLI ARCHIVI DI STATO AMERICANI

In anteprima nazionale, in occasione del 75° della fine della Seconda Guerra Mondiale, a la Casa di Vetro di Milano apre al pubblico il 15 febbraio 2020 dalle 15.30 alle 19.30 l’esposizione “La Guerra Totale. Il Secondo Conflitto Mondiale nelle più belle e iconiche fotografie degli Archivi di Stato americani”. In programma fino al 27 giugno 2020, la mostra racconta la storia del più devastante conflitto che l’uomo abbia mai conosciuto attraverso le fotografie più suggestive, famose e rappresentative degli Archivi di Stato americani – National Archives and Records Administration, Library of Congress, United States Holocaust Memorial Museum, US Navy, US Marines Corp, US Army, e altri. L’iniziativa fa parte di History & Photography (www.history-and-photography.com), un progetto rivolto al grande pubblico e a scuole e università. Le immagini sono visibili via web sia ai professori per fare lezione in classe che ai privati per l’home vision –  due nuovi servizi che rendono il progetto H&P all’avanguardia in Italia.

Un soldato americano soccorre un suo compagno colpito dalle schegge di una bomba, 8 agosto 1943, Sicilia

Autore sconosciuto o non fornito © U.S. National Archives and Records Administration

LA MOSTRA

In occasione del 75° della fine della Seconda Guerra Mondiale – avvenuta ufficialmente il 1° maggio in Italia, l’8 maggio in Europa e il 2 settembre nel Pacifico – il 15 febbraio 2020 a la Casa di Vetro di Milano apre al pubblico dalle 15.30 in anteprima nazionale l’esposizione “La Guerra Totale. Il Secondo Conflitto Mondiale nelle più belle e iconiche fotografie degli Archivi di Stato americani”. In programma fino al 27 giugno 2020, la mostra, corredata di testi di approfondimento per ciascuna immagine, racconta la storia del più devastante conflitto che l’uomo abbia mai conosciuto attraverso le fotografie più suggestive, rappresentative e famose dei National Archives and Records Administration e della Library of Congress, che a loro volta conservano immagini provenienti dalle collezioni della US Navy, dell’US Marines Corp, dell’US Army e altri.  

Composta di circa 60 immagini, l’esposizione ripercorre infatti tutti i principali eventi del Secondo Conflitto Mondiale sui fronti europei, nord africani e del Pacifico: la politica espansionistica nazista e il feroce attacco giapponese alla Cina, l’invasione tedesca della Francia e i bombardamenti sulla Gran Bretagna, il bombardamento giapponese a sorpresa di Pearl Harbor e l’invasione della Russia, la guerra in Nord Africa e la riconquista degli Alleati isola per isola nell’Oceano Pacifico, i campi di sterminio e la riduzione in schiavitù di milioni di Europei per sostituire nelle fabbriche i Tedeschi al fronte, la guerra in Italia e il D-Day, i movimenti partigiani e le punizioni ai collaborazionisti, la sconfitta dei Tedeschi e le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, la caccia ai gerarchi nazisti e la resa del Giappone. Nello stesso tempo l’esposizione, nel testo introduttivo, racconta il clima politico che ha portato alla tolleranza del nazifascismo da parte delle democrazie occidentali in funzione antisovietica e invita a una riflessione sul perché ricordare i tragici fatti della Seconda Guerra Mondiale e su quali questioni etiche il Conflitto abbia sollevato alle quali ancora oggi non è stata data una risposta definitiva e/o univoca – a partire, per esempio, dai limiti che una democrazia deve porsi partendo dalla constatazione che Hitler è asceso al potere anche attraverso libere elezioni (per quanto condizionate politicamente ad arte dagli stessi nazisti).

Curata da Alessandro Luigi Perna (www.alessandroluigiperna.com) e prodotta da Eff&Ci – Facciamo Cose (www.effeci-facciamocose.com), la mostra fa parte del progetto History & Photography (www.history-and-photography.com) che ha per obiettivo raccontare la Storia con la Fotografia (e la Storia della Fotografia) valorizzando gli archivi storici fotografici nazionali e internazionali, sia pubblici che privati. Rivolta al grande pubblico e a scuole e università, le immagini sono visibili via web (anche una volta terminata l’esposizione) sia ai professori per fare lezione in classe in autonomia che ai privati per l’home vision –  due nuovi servizi che rendono il progetto H&P all’avanguardia in Italia (vedi più avanti i relativi approfondimenti). 

RAI SCUOLA: “UN UNICUM IN ITALIA” – L’INNOVATIVA OFFERTA WEB PER SCUOLE E UNIVERSITÀ 

A scuole e università il progetto History & Photography propone visite guidate, foto-proiezioni dal vivo (sia presso la sede espositiva che negli spazi scolastici) e l’innovativa possibilità offerta ai docenti di tutta Italia (per esempio a chi è impossibilitato a visitare l’esposizione con i propri allievi) di utilizzare via web in classe le foto in mostra per fare lezione (sia mentre è in corso che una volta terminata) visionandole in slide show sulle lavagne digitali. Le modalità di accesso alle immagini prevedono l’utilizzo di un link riservato e di una password a tempo – una soluzione inedita per rendere concreto il concetto di scuola digitale e connessa. Per i suoi contenuti e i suoi aspetti innovativi in campo educational Rai Scuola ha definito il progetto History & Photography “un unicum in Italia (e forse nel mondo)” – http://www.raiscuola.rai.it/gallery-refresh/i-have-a-dream-la-lotta-per-i-diritti-civili-degli-afroamericani-dalla-segregazione-razziale-a-martin-luther-king/1616/0/default.aspx.

LA NOVITÀ: ANCHE I PRIVATI POSSONO “VISITARE” LA MOSTRA VIA WEB

Una nuova modalità di fruizione della fotografia e delle esibizioni fotografiche offerta dalla tecnologia digitale: la mostra è “visitabile” via internet anche per i privati. È infatti possibile, per chi non può raggiungere la Casa di Vetro di Milano, visionare la selezione di immagini sugli schermi di casa propria (smart tv, computer, etc.) in forma di fotogallery in slideshow manuale pagando un fee. La fotografia entra così nelle case del grande pubblico e diventa spettacolo culturale di intrattenimento quotidiano – come il cinema, la radio o la televisione – di cui godere da soli o in compagnia. Con le stesse modalità è possibile anche vedere alcune delle precedenti mostre realizzate per il progetto H&P.

Donne al lavoro nell’industria bellica americana, 1940 – 1945, acciaieria di Gary Works, Gary, Indiana, USA 

Autore sconosciuto o non fornito © courtesy U.S. National Archives and Records Administration

Soldati americani durante l’attraversamento del Reno sotto il fuoco nemico, marzo 1945, Saint Goar, Germania, 

Autore sconosciuto o non fornito © courtesy U.S. National Archives and Records Administration

HISTORY & PHOTOGRAPHY

La fotografia ritrae e racconta la realtà ormai da quasi due secoli. È partendo da questo presupposto che nasce History & Photography, un progetto che si pone tre obiettivi principali. Il primo è quello di realizzare e promuovere esposizioni che raccontino la Storia contemporanea con la Fotografia (e che raccontino anche la Storia della Fotografia). Il secondo è quello di riscoprire e rendere fruibili al grande pubblico e ai più giovani i tantissimi archivi fotografici storici – italiani e stranieri, pubblici e privati – esaltando sia la funzione narrativa e documentale delle immagini che il loro valore estetico. Il terzo è quello di supportare digitalmente l’insegnamento in Scuole e Università con foto-proiezioni di immagini storiche strutturate in percorsi di circa 50-70 immagini, offerti sia dal vivo che tramite connessione web (da utilizzare direttamente in classe in slide show dai professori durante le lezioni in completa autonomia), proponendo così a studenti e docenti lo strumento della fotografia, e il punto di vista del fotoreportage in particolare, per approfondire la Storia delle società contemporanee. Le immagini sono spesso dotate di testi di approfondimento che affrontano i diversi argomenti storici con un taglio giornalistico e documentaristico. 

IL CURATORE

Alessandro Luigi Perna è un giornalista pubblicista, un consulente (editoria, fotografia, eventi, comunicazione, ufficio stampa) e un curatore e organizzatore di iniziative con la fotografia sia contemporanea che storica, sia rivolte al grande pubblico che a scuole e università. È specializzato inoltre nella valorizzazione e promozione di archivi di fotografi, agenzie, case editrici, musei, aziende. Fornisce servizi di consulenza a fotografi (progettualità, comunicazione, cura e organizzazione) e gallerie espositive (direzione artistica, organizzazione, gestione spazi, comunicazione). In curriculum ha moltissimi articoli di fotografia, numerose interviste a grandi fotografi internazionali, alcuni volumi fotografici, decine di mostre realizzate con enti pubblici e privati, la cura o co-cura di tre festival. È stato infatti co-ideatore e co-curatore delle prime tre edizioni di Memorandum – Festival della Fotografia Storica di Biella e Torino, co-curatore della sezione fotografica del festival Urbana di Biella e ideatore, curatore e co-produttore di All you need is photography! Unlimited Edition Photo Festival di Milano. 

Ha curato mostre in Triennale, Fondazione Stelline di Milano, Casa dei Tre Oci di Venezia, Museo di Arte Contemporanea di Lucca, Museo delle Scienze di Torino, etc. Ha realizzato mostre o foto-proiezioni con gli archivi fotografici di Fiat, Alenia, Pirelli, Olivetti, Unione Industriali Torino, L’Europeo – RCS, Touring Club, Società Geografica Italiana, Museo del Risorgimento di Torino, Musei Civici di Pavia, Università degli Studi di Torino – Museo della Facoltà di Antropologia, Museo del Calcio di Coverciano, etc. E con numerosi archivi internazionali publici e privati tra cui, tra gli altri, quelli dei Musei di Londra, degli US National Archives, della Library of Congress, della US Navy, del US Marine Corp, del Ministerio de Educación, Cultura y Deporte di Madrid, etc. 

Ha curato esposizioni di numerosi fotografi, viventi e non, tra cui Michel Comte, Cesare Colombo, Romano Cagnoni, Giovanni Porzio, Giancolombo, Frank Hurley, Gianfranco Moroldo, Santi Visalli, Guido Alberto Rossi, Roberto Polillo, Nicola Ughi, Antonella Sacconi, etc. Ha promosso, supervisionato e coordinato mostre di: Werner Bischof (Magnum), Magnum (collettiva), Bruno Barbey (Magnum), Herman Leonard, Pino Ninfa, etc. Dal 2011 con il progetto History & Photography, realizzato in partnership con Eff&Ci – Facciamo Cose di Federica Candela, racconta la Storia della Fotografia e del mondo contemporaneo sia al grande pubblico che ai ragazzi delle scuole con mostre e foto-proiezioni.

EFF&CI – FACCIAMO COSE fornisce servizi a chi opera nella cultura e nel sociale come enti pubblici e associazioni e propone agli artisti dal supporto alle loro esigenze espositive fino alla progettazione, cura, allestimento, esposizione e promozione delle loro mostre. Nel corso di questi anni ha organizzato presso “la Casa di Vetro” di Milano diverse iniziative espositive – personali e collettive di fotografia, pittura e scultura, di artisti italiani e stranieri. Nell’ambito del progetto History & Photography ha prodotto numerose mostre di fotografia storica.

Ufficiale americano e partigiano francese si accovacciano dietro un’auto durante un combattimento in strada in una città

Estate, 1944, Francia, autore sconosciuto o non fornito © courtesy U.S. National Archives and Records Administration

Uno schiavo lavoratore russo liberato dalle forze U.S.A. indica una ex guardia nazista che picchiava brutalmente i prigionieri.

14 maggio 1945, Germania, autore sconosciuto o non fornito © courtesy U.S. National Archives and Records Administration

Titolo:

“La Guerra Totale. Il Secondo Conflitto Mondiale nelle più belle e iconiche fotografie degli Archivi di Stato americani”

Una produzione di: 

Eff&Ci – Facciamo Cose 

A cura di: 

Alessandro Luigi Perna 

Per il progetto:

History & Photography – La Storia raccontata dalla Fotografia

Foto di:

US NARA

Library of Congress

INFORMAZIONI

Apertura al pubblico:

15 febbraio 2020 

dalle 15:30 alle 19:30 (ultimo ingresso alle 19:00)

Periodo di esposizione:

15 febbraio – 27 giugno 2020

Giorni e orari:

Lunedì, mercoledì, venerdì, sabato dalle 15:30 alle 19:30 (ultimo ingresso alle 19:00)

Martedì dalle 15.30 alle 22.00 (ultimo ingresso alle 21:30)

Giovedì e domenica chiuso

Scuole e università:

È possibile per scuole e università accedere alla mostra non solo nel consueto orario ma anche al mattino su appuntamento con possibilità di visite guidate e/o foto-proiezioni commentate dal curatore della mostra. 

Le foto-proiezioni commentate sono proposte anche presso gli spazi di scuole e università. 

È inoltre possibile per i professori utilizzare via web in autonomia le immagini della mostra (anche a esposizione terminata). Preventivi su richiesta.

Biglietti di ingresso: 

Ingresso – € 5,00 (valido per tutta la durata della mostra presentando la ricevuta)

Visite guidate (minimo 4 persone): € 10,00 / € 8,00 per studenti

Foto-proiezioni commentate (minimo 10 persone): € 15,00 / € 10,00 per studenti

Home Vision: 

€ 12,50 (fotogallery on line)

Come arrivare 

  • MM3 – fermata piazzale Lodi + filobus 91 direzione Lotto o 92 direzione Bovisa FN
  • Passante ferroviario – fermata Porta Vittoria 
  • Filobus 90/91, 93 – fermata viale Molise
  • Filobus 92 – fermata via Costanza Arconati
  • Tram 12 – fermata piazzale Martini
  • Autobus 66 – fermata piazzale Martini
  • Autobus 84 – fermata via Maestri Campionesi

Sede dell’esposizione:

la Casa di Vetro

via Luisa Sanfelice, 3

20137 Milano

Info per il pubblico: 

Tel. 02.55.01.95.65 

www.lacasadivetro.com

www.history-and-photography.com

www.effeci-facciamocose.com

Info per la stampa e le scuole: 

Alessandro Luigi Perna

Cultura & Giornalismo

Progetti Editoriali & di Comunicazione

Fotografia Storica & Contemporanea

Progetti Educational con la Fotografia

Ufficio Stampa & Pr

Cell. 338/5953881

alessandroluigiperna@alessandroluigiperna.com

www.alessandroluigiperna.com

www.history-and-photography.com

“Un prigioniero tedesco catturato dal 16° Reggimento di Fanteria.” 15 gennaio 1944, vicino a Weywertz, Belgio

Autore sconosciuto o non fornito © courtesy U.S. National Archives and Records Administration

Romanae Disputationes

La sfida filosofica più importante della scuola italiana

Centinaia di studenti e docenti a Bologna per le finali del Concorso nazionale di filosofia

I prossimi 13, 14 e 15 febbraio presso l’Università di Bologna si terrà la convention finale della VII edizione di Romanae Disputationes, Concorso nazionale di filosofia, che negli anni ha coinvolto decine di migliaia di studenti.

“Linguaggio e mondo. Il potere della parola” è il tema che ha visto appassionarsi migliaia di studenti e docenti di tutta Italia che hanno partecipato al Concorso nazionale di filosofia per le scuole superiori. Oltre 120 team di ragazzi, affiancati dai loro docenti e aiutati dai contributi di professori universitari, hanno lavorato per presentare il loro elaborato scritto o video in cui riflettere sul tema del linguaggio e della parola in un mondo che dimentica il valore della comunicazione e dell’utilizzo delle parole anche se descritto da una connessione sempre più pervasiva.

Ad aprire il convegno sarà la lezione di Alessandro D’Avenia su “Il potere della parola tra poesia e filosofia”; a seguire le lezioni su “Linguaggio e cervello” del Prof. Andrea Moro (IUSS Pavia) e “Interpretare il reale. Concetto e mondo” del Prof. Luciano Floridi (Oxford University). Immancabile sarà il torneo di dibattiti filosofici Age contra che vedrà sfidarsi a colpi di argomentazioni e confutazioni i ragazzi, e, per finire, le premiazioni dei vincitori del Concorso.

FAR CRESCERE L’UMANO

Convegno internazionale

FAR CRESCERE L’UMANO. BISOGNO EDUCATIVO E SCUOLA OGGI

Sabato 8 febbraio 2020, Università Cattolica di Milano

ll convegno, promosso dalle associazioni CdO Opere Educative, Diesse, Disal, Il Rischio Educativo e Portofranco, sarà seguito da più di 2.000 partecipanti, tra insegnanti, presidi, gestori e operatori che, in Italia e all’estero, riflettono su temi educativi e formativi oggi fondamentali.

Il titolo del convegno intende riferirsi a tematiche educative particolarmente rilevanti nell’attuale contesto italiano e internazionale, come approfondimento culturale sui temi de “Il rischio educativo” di Luigi Giussani e come riflessione sui giovani, punto di partenza e fine della scuola, la quale può e deve essere un momento di libertà nel confronto educativo. Non da ultimo, il tema vuole offrire un contributo di riflessione all’evento che il Santo Padre ha promosso nella giornata del 14 maggio 2020 in Vaticano sul tema “Ricostruire il patto educativo globale”.

I lavori del convegno si svolgeranno a Milano, nella sede dell’Università Cattolica, e in collegamento video in 46 luoghi in Italia e all’estero, la mattina di sabato 8 febbraio 2020, e prevedono lo sviluppo del tema attraverso la relazione di Sua Eminenza Angelo Scola, Cardinale e Arcivescovo emerito di Milano, cui seguiranno le testimonianze di Isabel Almeida E Brito (Colégio de S. Tomás, Lisbona, Portogallo), Pietro Baroni (Liceo Scientifico E. Balducci, Pontassieve FI), Giovanni Figini (Liceo Scientifico Artigianale Cometa, Como), Saleeva Ramzia (Università Nazarbayev, Astana, Kazakhstan), Matteo Severgnini (Luigi Giussani High School, Kampala, Uganda)

MEDIA EDUCATION

 “MEDIA EDUCATION: PIÙ CONSAPEVOLEZZA,
PIÙ OPPORTUNITÀ, PIÙ FUTURO!”

Il 3 febbraio a Roma il convegno presieduto dalla Ministra Lucia Azzolina

Le competenze digitali e la necessità della loro diffusione in tutte le fasce di età, dai bambini, ai ragazzi ai loro genitori. Il ruolo centrale della scuola nel processo educativo delle nuove generazioni. L’attenzione delle istituzioni e della politica alla media education. L’utilizzo della tecnologia nelle attività didattiche e nella formazione dei docenti. Le opportunità educative e lavorative connesse ad un uso positivo degli strumenti tecnologici e dei nuovi media.

Sono alcuni degli argomenti che saranno affrontati nel corso del convegno “MEDIA EDUCATION: più consapevolezza, più opportunità, più futuro!“, in programma lunedì 3 febbraio, a partire dalle ore 10.30 presso la Nuova Aula dei Gruppi della Camera dei Deputati. Un’attenzione particolare sarà dedicata al linguaggio dell’odio, contro il quale è sempre più necessario battersi per favorire la diffusione della cultura del rispetto, a partire dai più giovani.  

La giornata di approfondimento è stata fortemente voluta e promossa dalla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che interverrà con i saluti di apertura.

Successivamente, si susseguiranno gli interventi di esperti del mondo della scuola e dell’università, dell’associazionismo e del settore privato. Tra i relatori il professor Marco Gui, Università di Milano Bicocca, la professoressa Gianna Cappello, Università di Palermo, il professor Pier Cesare Rivoltella, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Nunzia Ciardi, Direttore del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni, Rosy Russo, Presidente associazione ‘Parole Ostili’.

Nella sessione pomeridiana sono previsti gli interventi di Maria Palermo, Direttore generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione del Ministero dell’Istruzione, Salvatore Giuliano, Dirigente scolastico Istituto ‘Majorana’ di Brindisi ed ex Sottosegretario all’Istruzione, Angelo Mazzetti, Public Policy Manager Facebook e di Annalisa D’Errico, comunicatrice e autrice del libro ‘Figli virtuali’.

L’evento sarà moderato da Daniele Grassucci, direttore del portale Skuola.net.

Chiuderanno il convegno sei scuole che porteranno il contributo delle loro esperienze di media education e uso positivo del digitale a scuola.

Circolare Ministero Salute 1 febbraio 2020

Ministero dell’Istruzione

Agli Uffici Scolastici Regionali
Alle Istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione e formazione di ogni ordine e grado

Oggetto: Circolare Ministero della Salute contenente indicazioni per la gestione degli studenti e dei docenti di ritorno o in partenza verso aree affette della Cina.

Si trasmette la circolare del Ministero della salute – Direzione generale della prevenzione sanitaria, con la quale vengono fornite, tra l’altro, indicazioni per la gestione degli studenti e dei docenti di ritorno o in partenza verso aree affette della Cina.

Si raccomanda la scrupolosa osservanza di tali indicazioni, nonché di assicurarne la massima diffusione a tutto il personale scolastico.

IL MINISTRO
On. Lucia Azzolina


Ministero della Salute
DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SANITARIA
UFFICIO 5 PREVENZIONE DELLE MALATTIE TRASMISSIBILI E PROFILASSI INTERNAZIONALE

A

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE ROMA

MINISTERO DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA ROMA

ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI ITALIANI (ANCI)
ROMA

FEDERAZIONE NAZIONALE ORDINI DEI TSRM E DELLE PROFESSIONI SANITARIE TECNICHE, DELLA RIABILITAZIONE E DELLA PREVENZIONE
ROMA

ASSESSORATI ALLA SANITA’ REGIONI STATUTO ORDINARIO E SPECIALE LORO SEDI

ASSESSORATI ALLA SANITA’ PROVINCE AUTONOME TRENTO E BOLZANO
LORO SEDI

U.S.M.A.F. – S.A.S.N. UFFICI DI SANITA’ MARITTIMA, AEREA E DI FRONTIERA
LORO SEDI

FEDERAZIONE NAZIONALE ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI

FNOPI FEDERAZIONE NAZIONALE ORDINI PROFESSIONI INFERMIERISTICHE

FNOPO FEDERAZIONE NAZIONALE DEGLI ORDINI DELLA PROFESSIONE DI OSTETRICA

FOFI FEDERAZIONE ORDINI FARMACISTI ITALIANI LORO SEDI

MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE ROMA

MINISTERO DELLA DIFESA ISPETTORATO GENERALE DELLA SANITÀ MILITARE
ROMA

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
ROMA

AZIENDA OSPEDALIERA – POLO UNIVERSITARIO OSPEDALE LUIGI SACCO
MILANO

COMANDO CARABINIERI TUTELA DELLA SALUTE – NAS
SEDE CENTRALE

ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ ROMA

ISTITUTO NAZIONALE PER LE MALATTIE INFETTIVE – IRCCS “LAZZARO SPALLANZANI”

CENTRO INTERNAZIONALE RADIOMETRICO (CIRM) ROMA

ISTITUTO NAZIONALE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE DELLE POPOLAZIONI MIGRANTI E PER IL CONTRASTO DELLE MALATTIE DELLA POVERTA’(INMP)
ROMA

REGIONE VENETO – ASSESSORATO ALLA SANITÀ DIREZIONE REGIONALE PREVENZIONE COORDINAMENTO INTERREGIONALE DELLA PREVENZIONE
francesca.russo@regione.veneto.it coordinamentointerregionaleprevenzione@regione.ve neto.it

0003187-01/02/2020-DGPRE-DGPRE-P

OGGETTO: Indicazioni per la gestione degli studenti e dei docenti di ritorno o in partenza verso aree affette della Cina.